Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-77: differenze tra le versioni

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===La MAGTF <ref>Cupido, Joe, ''Special Marine Air Ground Task Force'', Aerei set 1993, p. 18-20</ref> ===
C'é stato un periodo in cui i Marine sono stati mandati a bordo delle portaerei americane, come esperimento, sostanzialmente fallito, di integrarli con le portaerei piuttosto che con le portaelicotteri d'assalto anfibio. ''Bigger is better'' avranno pensato, e la USS THEODORE ROOSVELT, da quasi 100.000 t era più grande anche delle Wasp. La Marine Air/Ground Task Force era quindi integrata con le forze del CVG americano come una 'total force' capace anche di assalti anfibi. Se questa portaerei era assegnata all'Atlantico, la USS ABRAHAM LINCOLN era assegnata, con un analogo reparto di Marine, nel Pacifico. Il Detachment dei Marines ha comportato la sostituzione di due dei 6 SH-60F di bordo, gli 'Ocean Hawk' che hanno sostituito i Sea King; inoltre anche 6 S-3B e uno degli squadroni con 10 F-14 sono stati omessi, il che fa capire qualcosa sugli inconvenienti di questa soluzione. In ogni caso dal 1992 l'integrazione degli aerei dei Marines a bordo aveva subito un'accelerazione data la carenza numerica di A-6 e l'integrazione con i reparti dell'USMC. Così la 'Roosvelt' aveva 10 F-18 assieme a due analoghi squadroni della Marina, uno di F-14A (il VF-84 'Jolly Rogers') e uno squadrone di A-6. Il tutto costituiva il CAW-8, assieme agli E-2C del VAW-124 'Bear Aces', ma senza gli S-3B del VS-24 perché l'ASW è stato demandato ai P-3C basati a terra. Sulla 'Roosvelt' erano presenti ben 600 soldati dei Marines, la MAGFT appunto, che erano raggruppati in una compagnia rinforzata, un gruppo SEAL, 6 CH-53D dell'HMH-362 'Ugly Angels' e 4 UH.1N dell'anonimo HMLA-167. Compiti variamente assegnati come l'evacuazione di civili, interventi umanitari e azioni speciali. A queste forze si aggiungono, come si è detto, anche gli F-18 dello squadrone USMC. Al dunque la cosa 'si può fare' se necessario, ma normalmente, con tutte le portaelicotteri disponibili (tante quante le portaerei) le azioni in funzione anfibia delle superportaerei americane, magari a meno di 40 km dalla costa, non sono state considerate realmente utili. Alla fine solo alcuni marine, sopratutto SEALS sono rimasti a bordo delle portaerei, specie per azioni di difesa ravvicinata da attacchi di incursori tipo 'pasdaran' o come si dice adesso, kamikaze.
 
 
 
===Aggressors: dall'USAF all'USMC <ref> Cupido, Joe Aerei feb 1992</ref>===
L'USAF, dopo il Vietnam, costituì il primo reparto 'Aggressors', sulla Nellis AFB. Qui venne condotto addestramento per insegnare ai piloti come combattere, sopratutto verso le tattiche del Patto di Varsavia, fino al 1990. Dopo di che gli 'aggressors' USA vennero sciolti nella loro forma convenzionale, restando più limitati. Era la fine di una tradizione che vide usare un pò di tutto, anche i caccia sovietici MiG-23 ex-egiziani, sui quali un ufficiale americano perse la vita in un incidente di volo negli anni '80, quando la loro presenza non era affatto confermata.
 
L'USN era invece impegnata nei reparti aggressors con la 'Top Gun', della NAS Miramar (California), così si può dire che è ha preceduto l'USAF nell'impiego di una scuola di addestramento alla caccia, e ha proseguito anche quando l'Aeronautica ha smesso di credere in questo ruolo. Anche i Marines, che nella II GM ebbero una loro importante tradizione nel combattimento aereo contro i reparti aerei giapponesi, si addestravano nella scuola della Marina, ma era sopratutto una questione di istruttori: infatti l'USMC aveva un suo reparto per questo compito, costituito attorno al 1987, e che riguardava non solo gli aerei ma anche gli elicotteri, del resto preponderanti nella sua forza aerea. Così venne costituito il VMFT-401 Squadron, 'The Snipers', sulla Yuma MCAS, Arizona. Il tempo là è bello per l'80% dell'anno. Ma una volta costituito il reparto, c'era bisogno di un aereo 'diverso' dai soliti per simulare i MiG sovietici. In effetti, la disponibilità degli F-18 e AV-8 poteva essere d'aiuto, ma si preferì adattarsi a qualcos'altro; solo che i pochi MiG-21 e 23 americani erano gelosamente detenuti dall'USAF. Così, tenendo conto anche della facilità di manutenzione, vennero scelti gli Kfir, che a quanto pare non sono stati usati dall'USN ma dai Marines. Essi vennero ottenuti con un 'leasing' di due anni per 13 aerei, un contratto rinnovabile per altri due anni. Gli Kfir avevano un comportamento in volo adatto a simulare il MiG-21, ma anche il MiG-23, tranne però alle basse velocità, dove l'ala a delta puro (con due piccoli canard fissi) non è ideale, a differenza di un tipo a geometria variabile, ancorché rudimentale. In effetti, i robusti Kfir sono comunque piaciuti: 'sembra un aereo scolpito nel granito', parola di un istruttore che, a quanto riportò in Take Off, dovette spingerne uno fino a quasi 14 g onde evitare una collisione in volo: lui perse conoscenza, e quando si risvegliò, stava salendo in verticale. Alla base, non senza sorpresa, si scoprì che non aveva nemmeno un bullone fuori posto, a differenza di un qualunque altro aereo americano. Ai tempi del Vietnam, le manovre per evitare i missili SAM talvolta superavano i 10 g e tanto bastava per tornare alla base con le estremità alari piegate. Lo Kfir aveva dato modo di mettere 'il sale in coda' agli F-14, abituati ad affidarsi alla loro enorme potenza per scappare dai più lenti A-4, mentre lo Kfir gli stava appresso senza problemi a qualunque velocità. Però era poco maneggevole: la tecnica, in tal caso, era opposta a quella contro l'A-4, e il Tomcat, per vincere, doveva accettare il combattimento manovrato, trascinando l'avversario in un duello a bassa velocità, dove lo Kfir perdeva rapidamente le sue migliori qualità di manovra. Per mettere assieme capra e cavoli (velocità e agilità) ed eguagliare il Tomcat, l'USN scelse l'F-16N nello stesso periodo di tempo (l'USMC no, evidentemente preoccupata dai costi di gestione), ma i Fighting Falcon, purtroppo, non dimostrarono una solidità e durevolezza strutturale adeguata, tanto che dopo pochi anni finirono addirittura offerti al Bahrain, in cambio di pochi F-5E/F (e il Bahrain si tenne i suoi 'Tiger').
 
Al dunque, la risposta a un pò tutti i problemi la diede proprio l'USAF, che radiò gli F-5 Tiger usati dai suoi 'Aggressors' , sciogliendo due dei tre reparti che usava all'epoca. Così, dopo gli Kfir venne la volta dei più lenti, ma più agili (specie a bassa quota e velocità) F-5E, di cui vennero sempre ottenuti, ma stavolta per acquisto, 13 esemplari. Nonostante avessero già 2.500 ore di volo in media, questi caccia erano facili da mantenere ed economici, così li si scelse volentieri. Sebbene possa sembrare un pò assurdo, se si considera come l'USMC stesse comprando centinaia di costosi AV-8 e F-18 per i suoi reparti di prima linea, non c'era comunque denaro per permettersi degli aerei diversi da questi. Forse, se l'USMC avesse aspettato un altro pò, si sarebbe potuta permettere di comprare direttamente dei MiG-21 (ovvero, approfittare dei saldi dell'ex-Patto di Varsavia), piuttosto che un qualcosa che li 'simulasse'. Oltretutto il MiG-21 è più veloce dell'F-5 a tutte le quote, ma, un pò come lo Kfir è inferiore a quote e velocità medio-basse (in misura meno marcata dell'aereo israeliano, dato che è un delta caudato). Al 1991 incluso, il VFMT-401 aveva volato 15.000 ore e, fatto non di poco conto, senza incidenti. Se si considera che la sua attività si è svolta con 13 aerei e in appena quattro anni, si capisce che tipo di attività ha svolto: oltre 250 ore annuali per ciascun caccia-aggressore, un valore molto elevato. Sebbene basato a Yuma, era capace di mandare i suoi aerei dove servivano; un esempio tipico era l'impiego come 'Red Force', ovvero i 'sovietici' (cn tant odi stella rossa sulla coda), contro i 'buoni' ovvero la Blue Force. Ogni sei mesi c'era quest'esercitazione, chiamata WTI, che indubbiamente costituiva motivo di grande interesse e divertimento. Gli F-5, molto piccoli e veloci, potevano dare molti dispiaceri anche ad aerei più moderni. Le WTI erano fondamentali per addestrare tutte le specialità dei Marines, la cui capacità operativa è legata alla coordinazione di una struttura complessa, con reparti aerei e di terra. Gli F-5 erano anche usati ampiamente nelle Red Flag, ma stavolta con reparti dell'USAF.
 
Quanto alla manutenzione, essa era curata dalla General Dynamics, e l'efficienza media (ovvero il rateo di disponibilità) dei piccoli F-5 era mantenuto sul 93%: questo significa che su 13 aerei, dodici erano sempre efficienti.
 
Nel 1991, segno dei tempi, il MiG-DB si offrì di vendere i suoi MiG-29 all'US Navy: alcune decine erano in attesa di essere ritirati e pagati (le cosidette 'code bianche') e l'idea non sembrava peregrina. Ma l'USN lasciò perdere in quanto il prezzo chiesto venne giudicato troppo elevato. Stranamente, come si è detto, non si è approfittato di altre occasioni. Per esempio, degli oltre 200 MiG-21 e 23 radiati dalla Germania, notare bene, con standard Warpac (ovvero quello del Patto di Varsavia, forse un pò meno valido degli aerei sovietici, ma certamente superiore a quello dei caccia esportati in Irak e altre nazioni). Stranamente ancora, visto che poi i 24 MiG-29 tedeschi verrano usati come 'aggressors' in centinaia di occasioni durante la quindicina d'anni successiva, prima di essere venduti alla Polonia. L'USAF, nel frattempo, negli anni '90 mise le mani su una trentina di MiG-29 (forse della Moldavia), comprati perché potevano 'finire nelle mani sbagliate'. Essendo per la maggior parte dei MiG-29S (o Fulcrum-C), si trattava di macchine con apparati ECM interni, carburante maggiorato, e sopratutto un sistema di bombardamento nucleare. Ufficialmente l'USAF li ha comprati solo per prevenire la loro vendita a 'Stati canaglia' (Iran?), ma che essi non siano stati anche utilizzati come 'aggressors' in qualche reparto più o meno segreto, è ovviamente difficile da credere. Per referenze su questo 'affaire', esiste in Rete un bell'articolo intitolato 'Behind the Iron cockpit' (dietro il cruscotto di ferro, allusione al Muro di Berlino, all'interesse per le qualità dei MIG-29 'sovietici al 100%', e al cruscotto ancora di tipo analogico che anche questi aerei possedevano).
 
 
 
 
===Il MAWTS-1 <ref>Jolly R. ''MAWTS-1, Aerei set 1996 p.6-12</ref>===