Pensare da informatico/Imparare a programmare: differenze tra le versioni

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I programmi di alto livello vengono trasformati in programmi di basso livello eseguibili dal computer tramite due tipi di elaborazione: l''''[[w:Interprete (informatica)|interpretazione]]''' e la '''[[w:Compilatore|compilazione]]'''. Un interprete legge il programma di alto livello e lo esegue, trasformando ogni riga di istruzioni in un'azione. L'interprete elabora il programma un po' alla volta, alternando la lettura delle istruzioni all'esecuzione dei comandi che le istruzioni descrivono:
 
[[File:Pensare da informatico1.png|center|Interpretazione del codice]]
 
Un compilatore legge il programma di alto livello e lo traduce completamente in basso livello, prima che il programma possa essere eseguito. In questo caso il programma di alto livello viene chiamato '''[[w:codice sorgente|codice sorgente]]''', ed il programma tradotto '''codice oggetto''' o '''eseguibile'''. Dopo che un programma è stato compilato può essere eseguito ripetutamente senza che si rendano necessarie ulteriori compilazioni finché non ne viene modificato il codice.
 
[[File:Pensare da informatico1.png|center|Compilazione del codice]]
 
Python è considerato un linguaggio interpretato perché i programmi Python sono eseguiti da un interprete. Ci sono due modi di usare l'interprete: a linea di comando o in modo script. In modo "linea di comando" si scrivono i programmi Python una riga alla volta: dopo avere scritto una riga di codice alla pressione di Invio (o Enter, a seconda della tastiera) l'interprete la analizza subito ed elabora immediatamente il risultato, eventualmente stampandolo a video:
<source lang="python">
$ python
Python 1.5.2 (#1, Feb 1 2000, 16:32:16)
Copyright 1991-1995 Stichting Mathematish Centrum, Amsterdam
>>> print 1 + 1
2
</source>
La prima linea di questo esempio è il comando che fa partire l'interprete Python in ambiente Linux e può cambiare leggermente a seconda del sistema operativo utilizzato. Le due righe successive sono semplici informazioni di copyright del programma.
 
La terza riga inizia con <code>>>></code>: questa è l'indicazione (chiamata "[[w:Interfaccia a riga di comando|prompt]]") che l'interprete usa per indicare la sua disponibilità ad accettare comandi. Noi abbiamo inserito <code>print 1 + 1</code> e l'interprete ha risposto con <code>2</code>.
 
In alternativa alla riga di comando si può scrivere un programma in un file (detto [[w:script|script]]) ed usare l'interprete per eseguire il contenuto del file. Nell'esempio seguente abbiamo usato un editor di testi per creare un file chiamato pippo.py:
<source lang="python">
print 1 + 1
</source>
Per convenzione, i file contenenti programmi Python hanno nomi che terminano con .py.
 
Per eseguire il programma dobbiamo dire all'interprete il nome dello script:
<source lang="python">
$ python pippo.py
2
</source>
In altri ambienti di sviluppo i dettagli dell'esecuzione dei programmi possono essere diversi.
 
La gran parte degli esempi di questo libro sono eseguiti da linea di comando: lavorare da linea di comando è conveniente per lo sviluppo e per il test del programma perché si possono inserire ed eseguire immediatamente singole righe di codice. Quando si ha un programma funzionante lo si dovrebbe salvare in uno script per poterlo eseguire o modificare in futuro senza doverlo riscrivere da capo ogni volta. Tutto ciò che viene scritto in modo "linea di comando" è irrimediabilmente perso nel momento in cui usciamo dall'ambiente Python.
 
== Il primo programma ==