Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands-2: differenze tra le versioni
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===Super Etendard all'attacco<ref>Padin, Joge Felix Nunez: ''Super Etendard in Argentina'', JP-4 settembre 1993 pagg. 50-55 </ref>===
[[Immagine:Etendard en 1982.jpg|350px|left|]]
In Europa, assieme ai Sea Harrier è apparso un secondo cacciabombardiere navale leggero e subsonico: il francese Super Etendard, che a differenza del collega britannico, è un progetto assolutamente ortodosso. Nondimeno, con un costo di acquisto e gestione accettabili e la capacità di operare anche da piccole portaerei, interessò presto l'Armada, che pur avendo una portaerei ex-britannica, si rivolse alla Francia per comprare una squadriglia di nuovi aerei da combattimento. In tutto, le consegne sarebbero state di 14 Super Etendard (o Supér, come abbreviano i francesi), e nonostante la feroce dittatura della Junta, non pare vi siano state obiezioni sulla vendita. Nel contempo l'Armada ordinava anche 10 MB-
La guerra scoppiò solo pochi mesi dopo e non vi fu modo di completare l'organico
Malgrado tutto, i Super Etendard compirono 5 missioni con tanto di rifornimento in volo, e i risultati non mancarono. Ecco come andò la loro guerra e quella dei piloti della 2a Escuadrilla.
'''2 maggio''', il cap.corvetta J.Colombo e il ten. fregata C. Machetanz decollarono per cercare le navi inglesi, il giorno precedente protagoniste di pesanti attacchi contro le Isole Malvinas. La missione subì un annullamento per cause tecniche.
Due giorni, il '''4 maggio''', dopo altri due piloti parigrado, A.Betacarratz (aereo 0752/3-A-202) e A-Mayora (0753/3-A-203), decollarono alle 9.45 e si diressero sulla posizione segnalata dal P-2H del cap.di corvetta Proni Leston. Non erano soli, in quanto un Super Etendard volava in avanti con funzione di scout, e gli altri due li rifornirono in volo, sia all'andata che, forse, al ritorno
Uno dei caccia salì a 150 m di quota (e fu visto per alcuni istanti dagli inglesi), localizzò due navi a 25 miglia nautiche, passò le informazioni agli altri due e questi da 27 miglia (quasi 50 km), alle 11.04, lanciarono i missili. Uno andò contro lo '''Sheffield''' (D80), classe Type 42, l'altro verso la HMS Yourmouth. Anche qui, la ricostruzione di Armi da guerra è smentita dall'articolo di JP-4, il quale afferma che l'avanscoperta venne affidata all'SP-2H Neptune 0708/2-P-112 del cap. Preston, che poi passò le coordinate ai due aerei. Probabilmente i Super impiegati furono tutti e quattro, di cui due per il rifornimento, oppure venne usata una KC-130H.
Lo Sheffield stava comunicando con il sistema satellitare e non aveva, a quanto pare, le ESM attive, a causa di una mutua interferenza tra le antenne. Il vecchio radar di scoperta non fece bene il suo dovere. Così, solo sei secondi dall'impatto (quindi entro i due km) il missile venne localizzato da marinai inglesi sulla plancia comando, e solo per via della scia di fumo che si lasciava dietro (se fosse stato un ordigno a turbogetto, non avrebbe dato nemmeno questo segnale di sé), ma era tardi: subito dopo colpì il caccia sul fianco destro. Non è chiaro se vi fu l'esplosione della testata, ma l'impatto avvenne a 2,4 m di altezza e causò una falla di 3x1,2 m<ref>Armi da guerra, n.24 pag 473</ref>. Lo Sheffield, incendiato dal micidiale propellente residuo (che pure era in gran parte consumato durante il volo di quasi 50 km), non riuscì a controllare i danni. La centrale operativa venne messa fuori uso, così come il sistema antincendio principale e persino gli elettrogeneratori. Una cosa che certo non avrebbe dovuto accadere in una nave fatta per combattere in guerre reali, e nemmeno l'efficienza dell'equipaggio aiutò questa sfortunata nave. Il bastimento venne abbandonato dall'equipaggio a 70 miglia da P.Stanley (58°48'S-57°41'O), poi venne preso a rimorchio mentre gli incendi l'avevano progressivamente distrutto (senza però farlo esplodere); tuttavia, esso affondò a causa del mare grosso 5 giorni dopo. La missione dei Super Etendard 0752/3-A-202 e 0753/3-A-203 terminò invece alle 12.04, dopo avere eseguito un rifornimento in volo.
Gli inglesi vennero colti di sorpresa, aspettandosi il lancio degli Exocet da media quota per sfruttarne così la gittata massima utile. Visto che le distanze erano troppo elevate, e che i Dagger di scorta non avevano sonde per il rifornimento in volo, la loro tattica invece consistette nel volare a pelo d'acqua a circa 930 kmh, localizzare le navi inglesi a circa 50 km, senza essere localizzati (né dalle ESM né dal radar). La 'Yarmouth' fu più fortunata, pur essendo una nave vecchia priva di efficaci difese antiaeree, riuscì a evitare il missile, forse con il lancio di falsi bersagli. L'arma si infilò in mare a 300 metri dalla prua della fregata inglese, meno di un secondo dall'impatto! Dopo di allora, la marina britannica stabilì di usare chaff ed ECM e di aprire il fuoco con tutte le armi al minimo preavviso, dato che ora si sapeva che gli attacchi a bassa quota erano i più letali e probabili, anche perché lasciavano un minimo preavviso.
La terza missione avvenne il '''23 maggio''', ma il duo di aerei del cap. R.Agotegaray e del ten. J.Rodriguez Mariani non trovarono i loro bersagli, dimostrando i problemi di targeting contro navi in movimento in mare aperto, cosa che mandò a vuoto parecchie altre missioni argentine convenzionali (ovvero con bombe).
La quarta missione ebbe successo: il '''25 maggio''', giorno di massimo sforzo degli argentini, il cap. R.Curilovic e il ten. J.Barraza sugli Etendard 3-A-203 e 204 decollarono alle 14.28 e alle 16.32 trovarono un grande bersaglio al radar, circondato da altri più piccoli (a 90 nm da P. Stanley), e subito dopo sparando i missili AM.39. Il bersaglio era forse una portarei circondata da navi più piccole, e stavolta le navi inglesi ebbero l'avviso dell'attacco, quando gli aerei argentini salirono a 150 metri per individuare le navi con il radar e il radar Type 992 dell'Ambuscade li vide in tempo per dare l'allarme. Ma i missili Exocet, dopo essere stati ingannati dai chaff lanciati dai sistemi Chorvus di bordo, vennero attirati dall'Atlantic Conveyor, totalmente privo di ECM essendo solo un portacontainer requisito per il trasporto. Fortunatamente esso aveva già scaricato i Sea Harrier che aveva a bordo, ma non così accadde per tre dei 4 preziosissimi CH-47 pesanti (della cui carenza molto si soffrì da parte britannica), i 6 Wessex e un Lynx, e tutti e dieci questi elicotteri vennero perduti assieme alla nave, affondata in fiamme. La missione, che comprese anche due rifornimenti in volo con un paio di KC-130H, finì alle 18.38, ben 4 ore e 10 minuti dopo. La nave inglese venne colpita a 90 miglia ad est di Port Stanley (50°30'S/56°08'O).
L'ultima missione dei Super Etendard avvenne il '''30 maggio''', e il capitano di corvetta A. Francisco (3-A-202), aiutato dall'aereo (in funzione di scout) del ten. L. Collavino (3-A-205) decollò alle 15.03, assieme anche a
▲L'ultima missione dei Super Etendard avvenne il '''30 maggio''', e il capitano di corvetta A. Francisco (3-A-202), aiutato dall'aereo (in funzione di scout) del ten. L. Collavino (3-A-205) decollò alle 15.03, assieme anche a 4 A-4C Skyhawk del Grupo 4. Individuarono il gruppo della portaerei Invincible a 173 miglia nautiche ad Est delle Isole. La missione fallì, con l'Exocet abbattuto dalla fregata Avenger, mentre 2 A-4 vennero distrutti dai missili Sea Dart (in un caso disputati con il cannone della stessa Avenger). Non v'erano più missili e allora i piloti si addestrarono con le bombe, ma la guerra finì prima che venissero inviati in azione.
Se almeno gli argentini avessero avuto il lotto di 20 Exocet inviato, assieme a 5 Etendard, in Irak come interim per i nuovi F.1, o fossero riusciti a modificare qualcuno dei loro 200 MM.38 per l'aviolancio sarebbe stato diverso. In pratica, dovettero adattare altri Exocet per il lancio da basi terrestri, con i quali danneggiarono il Glamorgan. I missili Exocet su rimorchio furono una buona idea, cosa ampiamente provata dal fatto che le batterie argentine catturate sono state poi usate dagli inglesi per la difesa di Gibilterra. In tutto le navi inglesi soffrirono 3 perdite o navi fuori uso con il lancio di soli 6 missili. Se gli argentini avessero potuto entrare con la loro flotta a contatto con i gruppi inglesi, e se i loro aerei avessero avuto missili antinave a sufficienza, i risultati sarebbero stati molto diversi. Ma i ritardi nelle forniture degli aerei e relativi missili, e la minaccia dei sottomarini nucleari britannici di fatto limitarono questi pericoli. E dire che appena un anno o due dopo gli argentini avevano una squadriglia completa di aerei antinave e 4 sottomarini moderni, oltre alla flotta delle fregate MEKO. Gli inglesi si stavano riorganizzando per aumentare la prontezza delle proprie forze, ma per molti anni la loro flotta mancò largamente di una capacità antiaerea e antimissile adeguate.
===Fonti===
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