Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-10: differenze tra le versioni

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Nonostante scienziati di tutto rispetto nel settore dell'atomo, come i coniugi Curie, le disavventure del periodo bellico prima, e della fase di decolonializzazione poi, lasciarono poco spazio e soldi per i programmi nucleari, che pure erano la nuova frontiera per il potere a cui i singoli Stati potevano ambire, assieme alle conquiste spaziali, dal carattere meno bellicoso. Per garantire l'indipendenza nucleare, nell'aprile del 1958 il governo Gaillard aveva deciso già di avviare il programma nucleare, e quando de Gaulle divenne presidente della Repubblica, continuò il programma, anzi lo accelerò, come annunciò il luglio di quell'anno, circa un mese dopo avere assunto la massima carica francese. Il 17 marzo 1959 de Gaulle annunciava la priorità assoluta nella creazione della Force de Frappe e il 17 giugno, il nuovo poderoso Mirage IV fece il suo primo volo, una specie di B-58 Hustler in miniatura. Il 17 settembre venne fondata la Società per lo Studio e la Realizzazione dei missili balistici (SEREB), con uno dei centri principali a Peyrefitte. Non passò molto tempo prima che la prima arma nucleare venisse fatta esplodere a Reggane, nel Sahara algerino. Era il 13 febbraio 1960. A tale boato, che squassò il deserto nordafricano, seguì un sisma politico non meno fragoroso, perché i Francesi, fino ad allora relativamente dentro la sfera d'influenza (e delle forniture d'armi) americani, resero noto di non volere limitazioni per gli esperimenti atomici e la produzione delle relative armi.
 
Questo si sarebbe concretizzato, per la Francia, in una indipendenza politica rispetto al Dominus dell'Occidente, gli Stati Uniti, conservando così maggiormente la sua indipendenza politica. Ma la perdita dell'Algeria pose qualche problema, e così, dopo l'indipendenza della grande ex-colonia nordafricana, gli esperimenti vennero mandati nello sperduto e incantevole atollo di Mururoa, al CEP (Centro di sperimentazione del Pacifico).
 
[[File:Mirage IV DN-ST-87-02585.JPEG|350px|right|thumb|Il primo strumento della Force de Frappe di concezione nazionale, il Mirage IV]]
Nondimeno, i Francesi si ritagliarono la loro indipendenza nucleare e politica con la forza delle loro realizzazioni belliche, il che però richiese un prezzo da pagare. I Francesi ritirarono le loro forze navali da CINCSOUTH (Comando delle forze del Mediterraneo), al marzo del '59, da SACLANT e CINCHAN (giugno 1963) che erano le catene di comando NATO. La loro decisione poi di non ospitare più armi nucleari sul proprio territorio, presa il 21 febbraio 1966, il che corrispose all'abbandono del suo territorio da parte di vari squadroni di CF-104 canadesi; e infine, il disimpegno dalle forze di stanza in Germania Occidentale del marzo del '66, cosa che diede luogo al distacco dalle strutture di comando della NATO, che lasciò entro il mese la Francia. A quel punto, oltre al Mirage IV, vennero autorizzati anche i sottomarini classe 'Le Reudable' SNLE, ovvero gli SSBN secondo la terminologia anglosassone. Non mancò nemmeno il terzo elemento della classica triade, i missili balistici di Plateau d'Albion, un'installazione corazzata con 18 silos di lancio e un'estensione di 20x40 chilometri.
 
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===Il Deterrente nucleare <ref>Gianvanni, Paolo: Il deterrente nucleare della Marine Nationale, RID Gennaio 2005, p. 45-49. Vari fascicoli di Armi da guerra</ref>===
[[File:An11_nuclear_bomb.jpg|300px|right|thumb|La tozza AN-11, la prima 'atomica' francese]]
 
La recente decisione di Sarkozy di far rientrale la Francia nel comando NATO e al contempo di dimezzare il numero di armi nucleari di pronto impiego dalle 300 ancora disponibili mette sotto luce il deterrente nucleare francese e la sua storia. E allora parliamo pure degli arsenali della 5a nazione vincitrice della Seconda guerra mondiale (e come le altre, armata di un forte deterrente nucleare).
 
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I nuovi sottomarini presero i seguenti nomi: il LE TRIOMPHANT, in linea dal marzo 1997, fu il primo SNLE-NG (nuova generazione); il LE TEMERAIRE arrivò nel 2000 prendendo il posto di TONNAT, INDOMPTABLE e INFLEXIBLE (questi due erano gli SSBN di prima generazione francesi), mentre gli ultimi due sottomarini sarebbero arrivati in linea come LE VIGILANT e LE TERRIBLE. Il costo? 88,4 miliardi di franchi per tutte e 4 le navi, delle quali la prima venne ordinata il 10 marzo 1986, le altre il 18 ottobre 1989, 27 maggio 1993 e luglio 2000. Insomma una tempistica lunga e complessa,tanto che i primi sottomarini sono stati mandati già in revisione mentre l'ultimo era in costruzione a Cherbourg. Queste navi hanno sia gli SLBM, che siluri e anche i missili SM.39 Exocet. Dopo la disattivazione dei siti lanciamissili di Plateau d'Albion con gli S3, verso la fine degli anni '90, gli SLBM hanno rappresentato la principale deterrenza francese.
[[File:M-20 missile.svg|200px|left|thumb|L'M-20]]
Quanto ai missili, vera ragion d'essere dei sottomarini, i Mer Sol Balistique Stratégique (MSBS) iniziarono con gli M112 e M011 monostadio, armi provate negli anni 1966-68 dal sottomarino sperimentale GYMNOTE. Era poi la volta degli M012 e M013 del 1968-70, evoluzioni importanti visto che erano bistadio. Ma il primo missile operativo fu l'M1 che entrò in servizio sul LE REDOUTABLE. Questo ordigni divenne operativo attorno al 1971. Non aveva una grande gittata, e così fu presto la volta dell'M2 con un nuovo secondo stadio, che arrivò inizialmente in servizio sul terzo SNLE, ovvero il LE FOUDROYANT. L'arma successiva fu l'M20 carica termonucleare potenziata e con ausili alla penetrazione nel caso piuttosto poco probabile di un'efficace difesa basata su missili intercettori. Questo venne adottato sugli ultimi due SNLE, l'INDOMPTABLE e LE TONNANT.
 
Nel 1975 cominciò lo sviluppo del nuovo M4, già pensato per i futuri SNLE-NG. Questo era un missile tristadio della lunghezza di 11,5m e diametro di 1,93 m (niente di cui stupirsi, per gli SSBN l'altezza dei missili imbarcati deve essere 'compressa' anche aumentando il diametro degli stessi per assicurare abbastanza gittata utile con un'adeguata potenza dei motori). Così l'arma pesava ben 36 t, circa 6 volte un missile 'Scud' che pure ha praticamente la stessa altezza. I motori a razzo degli stadi avevano rispettivamente 33,5, 8,8 e 2,5 t di propellente. Il primo stadio era ovviamente il più potente, e bruciava al tempo stesso per 62 secondi. IL secondo aumentava a 71 secondi il tempo di combustione, mentre il terzo si limitava a 43. Mentre l'M20 aveva diametro di 1,5 m e peso di 20 t, con una gittata di 3.000 km, l'M4 arrivava così a più di 4.000 km, e anche così era possibile usare gli stessi pozzi di lancio che riuscivano a contenere anche il nuovo missile riducendo la distanza tra il tubo di contenimento e quello esterno. Quanto al controllo, tutti gli ugelli di scarico erano singoli e flessibili, mentre gli stadi si sganciavano semplicemente con l'accensione del motore dello stadio superiore. Se sull'M20 la regolazione della precisione era basata sull'interruzione della spinta secondo un sistema a tempo, sull'M4 v'era il più sofisticato CPE, Case Propulsion Espacement, che direzionava e distaccava le testate presenti sul 'cesto' del terzo stadio, che conteneva non più una singola unitaria ma 6 MIRV, che potevano essere le TN-70 o TN-71, con peso di 120 kg e potenza di 150kT. Con esche che ne simulavano la presenza per fornire falsi bersagli alle difese (in genere si tratta di sistemi gonfiabili), e riducendo il numero delle testate si poteva arrivare anche a 5.200 km. Il primo test ebbe luogo con un lancio da terra a Biscarosse, novembre 1980. Il solito vecchio GYMNOTE seguì nel 1982 con un lancio da Brest, ma non era un lancio reale. Questo venne fatto invece nel luglio 1984, dall'INFLEXIBLE, per poi entrare in servizio a tutti gli effetti con questo battello l'anno dopo. Con questi nuovi missili più precisi, con maggiore gittata e capacità di sopravvivenza, la Marine Nationale aveva uno strumento davvero pericoloso per eventuali attaccanti. Le 6 testate, lanciabili con precisione contro bersagli di terra da distanze di 4 mila km erano tali da 'moltiplicare' l'efficacia degli SNLE. In pratica con le MIRV ognuno di questi trasportava tante testate da superare tutti e 5 i sottomarini con l'M4. Non si fermò qui l'evoluzione, perché poi arriverà l'M45 con gittata di 4.500 km e 6 TN-75 da 100 kT, che pur essendo meno potenti erano più leggere e capaci di una certa stealthness verso i sistemi d'avvistamento. Questa testata MIRV venne sviluppata a partire dal 1987 e fu proprio questa nuova arma che rese necessario al Presidente Chiraq ordinare la ripresa dei famigerati e contestati test a Mururoa, il primo fu quello del 1 ottobre 1995, con una potenza di 110 kT, sul poligono di Fangataufa. Poi l'arma entrò in produzione nel Centre d'Etudes de Valduc, che è a 40 km da Digione. 14 febbraio 1995, lancio di un M45 da parte del LE TRIOMPHANT, da Biscarosse. Nel 1997 entrò in servizio con la FOS (Force Océanique Strategique). Ma non era ancora finita, l'M51 aspettava nell'ombra. Per il momento almeno.
Quanto ai missili, vera ragion d'essere dei sottomarini, i Mer Sol Balistique Stratégique (MSBS) iniziarono con gli M112 e M011 monostadio, armi provate negli anni 1966-68 dal sottomarino sperimentale GYMNOTE. Era poi la volta degli M012 e M013 del 1968-70, evoluzioni importanti visto che erano bistadio. Ma il primo missile operativo fu l'M1 che entrò in servizio sul LE REDOUTABLE. Questo ordigni divenne operativo attorno al 1971. Non aveva una grande gittata, e così fu presto la volta dell'M2 con un nuovo secondo stadio, che arrivò inizialmente in servizio sul terzo SNLE, ovvero il LE FOUDROYANT. L'arma successiva fu l'M20 carica termonucleare potenziata e con ausili alla penetrazione nel caso piuttosto poco probabile di un'efficace difesa basata su missili intercettori. Questo venne adottato sugli ultimi due SNLE, l'INDOMPTABLE e LE TONNANT.
 
[[File:M-45 missile.svg|200px|left|thumb|L'M-45]]
Nel 1975 cominciò lo sviluppo del nuovo M4, già pensato per i futuri SNLE-NG. Questo era un missile tristadio della lunghezza di 11,5m e diametro di 1,93 m (niente di cui stupirsi, per gli SSBN l'altezza dei missili imbarcati deve essere 'compressa' anche aumentando il diametro degli stessi per assicurare abbastanza gittata utile con un'adeguata potenza dei motori). Così l'arma pesava ben 36 t, circa 6 volte un missile 'Scud' che pure ha praticamente la stessa altezza. I motori a razzo degli stadi avevano rispettivamente 33,5, 8,8 e 2,5 t di propellente. Il primo stadio era ovviamente il più potente, e bruciava al tempo stesso per 62 secondi. IL secondo aumentava a 71 secondi il tempo di combustione, mentre il terzo si limitava a 43. Mentre l'M20 aveva diametro di 1,5 m e peso di 20 t, con una gittata di 3.000 km, l'M4 arrivava così a più di 4.000 km, e anche così era possibile usare gli stessi pozzi di lancio che riuscivano a contenere anche il nuovo missile riducendo la distanza tra il tubo di contenimento e quello esterno. Quanto al controllo, tutti gli ugelli di scarico erano singoli e flessibili, mentre gli stadi si sganciavano semplicemente con l'accensione del motore dello stadio superiore. Se sull'M20 la regolazione della precisione era basata sull'interruzione della spinta secondo un sistema a tempo, sull'M4 v'era il più sofisticato CPE, Case Propulsion Espacement, che direzionava e distaccava le testate presenti sul 'cesto' del terzo stadio, che conteneva non più una singola unitaria ma 6 MIRV, che potevano essere le TN-70 o TN-71, con peso di 120 kg e potenza di 150kT. Con esche che ne simulavano la presenza per fornire falsi bersagli alle difese (in genere si tratta di sistemi gonfiabili), e riducendo il numero delle testate si poteva arrivare anche a 5.200 km. Il primo test ebbe luogo con un lancio da terra a Biscarosse, novembre 1980. Il solito vecchio GYMNOTE seguì nel 1982 con un lancio da Brest, ma non era un lancio reale. Questo venne fatto invece nel luglio 1984, dall'INFLEXIBLE, per poi entrare in servizio a tutti gli effetti con questo battello l'anno dopo. Con questi nuovi missili più precisi, con maggiore gittata e capacità di sopravvivenza, la Marine Nationale aveva uno strumento davvero pericoloso per eventuali attaccanti. Le 6 testate, lanciabili con precisione contro bersagli di terra da distanze di 4 mila km erano tali da 'moltiplicare' l'efficacia degli SNLE. In pratica con le MIRV ognuno di questi trasportava tante testate da superare tutti e 5 i sottomarini con l'M4. Non si fermò qui l'evoluzione, perché poi arriverà l'M45 con gittata di 4.500 km e 6 TN-75 da 100 kT, che pur essendo meno potenti erano più leggere e capaci di una certa stealthness verso i sistemi d'avvistamento. Questa testata MIRV venne sviluppata a partire dal 1987 e fu proprio questa nuova arma che rese necessario al Presidente Chiraq ordinare la ripresa dei famigerati e contestati test a Mururoa, il primo fu quello del 1 ottobre 1995, con una potenza di 110 kT, sul poligono di Fangataufa. Poi l'arma entrò in produzione nel Centre d'Etudes de Valduc, che è a 40 km da Digione. 14 febbraio 1995, lancio di un M45 da parte del LE TRIOMPHANT, da Biscarosse. Nel 1997 entrò in servizio con la FOS (Force Océanique Strategique). Ma non era ancora finita, l'M51 aspettava nell'ombra. Per il momento almeno.
Il primo test ebbe luogo con un lancio da terra a Biscarosse, novembre 1980. Il solito vecchio GYMNOTE seguì nel 1982 con un lancio da Brest, ma non era un lancio reale. Questo venne fatto invece nel luglio 1984, dall'INFLEXIBLE, per poi entrare in servizio a tutti gli effetti con questo battello l'anno dopo. Con questi nuovi missili più precisi, con maggiore gittata e capacità di sopravvivenza, la Marine Nationale aveva uno strumento davvero pericoloso per eventuali attaccanti. Le 6 testate, lanciabili con precisione contro bersagli di terra da distanze di 4 mila km erano tali da 'moltiplicare' l'efficacia degli SNLE. In pratica con le MIRV ognuno di questi trasportava tante testate da superare tutti e 5 i sottomarini con l'M4. Non si fermò qui l'evoluzione, perché poi arriverà l'M45 con gittata di 4.500 km e 6 TN-75 da 100 kT, che pur essendo meno potenti erano più leggere e capaci di una certa stealthness verso i sistemi d'avvistamento. Questa testata MIRV venne sviluppata a partire dal 1987 e fu proprio questa nuova arma che rese necessario al Presidente Chiraq ordinare la ripresa dei famigerati e contestati test a Mururoa, il primo fu quello del 1 ottobre 1995, con una potenza di 110 kT, sul poligono di Fangataufa. Poi l'arma entrò in produzione nel Centre d'Etudes de Valduc, che è a 40 km da Digione. 14 febbraio 1995, lancio di un M45 da parte del LE TRIOMPHANT, da Biscarosse. Nel 1997 entrò in servizio con la FOS (Force Océanique Strategique). Ma non era ancora finita, l'M51 aspettava nell'ombra. Per il momento almeno.
 
Si trattava di un missile che costituiva il massimo possibile per le armi SLBM. L'M45 venne nel frattempo aggiornato con un contratto assegnato nel 2004 ad EADS Space Trasportation e alla DCN, da parte della DGA per una somma di 260 milioni di euro.
[[File:SNLE-NG.jpeg|300px|right|thumb|Le Vigilant]]
 
Nel frattempo il LE VIGILANT ha soppiantato il vecchio L'INDOMPTABLE, iniziando la crociera di valutazione finale il 1 aprile 2004, con a bordo 169 membri dell'equipaggio e tecnici, con un lancio reale di un M45 la notte del 1-2 giugno. Questo è stato lanciato da Brest ed è ricaduto vicino la Guyana francese, naturalmente con un carico utile di tipo inerte. Con questo test in realtà sono state valutate anche le innovazioni tecnologiche per il successivo M51, come già avvenne con un lancio da parte dell'INFLEXIBLE la notte del 17-18 aprile 2001 con una testata telemetrica che percorse oltre 5.000 km.
 
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Nel frattempo continuavano gli accordi e i contratti, come quello del dicembre 2000 per un finanziamento di 8 anni da 2,85 mld di euro in 3 parti, una biennale e le altre due triennali per collaudare e mettere a punto le tecnologie sul simulacro JONAS (per i test inerti di lancio), simulazione della tenuta a pressione dell'involucro protettivo del motore a razzo interamente in compositi D511 (sei metri e largo oltre 2, la più grande struttura in compositi tra i motori a razzo realizzati in Europa fino allora). Il JONAS ha cominciato la sua attività di lanci inerti (con aria compressa) il 10 dicembre 2003. È un bestione di 10 m per 50 tonnellate e quindi ha potuto toccare solo 20 metri d'altezza dopo il lancio dal cassone sommerso CETACE (Caisson d'Essais de Tirs pour l'Analyse de la Chasse et de l'Ejection) della DCN, che simula il sottomarino lanciamissili e opera in immersione. Esso è un prezioso ausilio lungo 17,3 m, alo 1,72, largo 15,7, con una stazza di 650 t, varato nell'ottobre 2002 a Cherbourg e poi mandato entro lo stesso mese a Tolone con una grossa nave da trasporto. Il secondo tiro è stato fatto l'8 aprile 2004.
[[File:M-51 missile.svg|250px|right|thumb|L'M-51]]
 
Le caratteristiche dei missili balistici francesi sublanciati sono quindi:
 
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Da notare che i sottomarini classe 'Le Triomphant' hanno tutti 16 pozzi di lancio missili, al solito distribuiti dietro la vela, ma non tutti insieme come sugli altri tipi delle altre marine, ma con alcuni compartimenti tra l'uno e l'altro gruppo di 8 tubi.
[[File:SNLE-SNLE-NG-vectoriel.png|300px|right|thumb|Ecco come si presenta al suo interno il comparto missili degli SSBN francesi]]
 
Quanto agli SSBN, il LE TERRIBLE ha finalmente trovato il mare nel suo destino: è stato varato dalla DCNS nei cantieri di Cherbourg all'attenzione di Sarkozy, dopo che la costruzione è iniziata nel 2000. Ha finalmente i missili M51 che solo come retrofit verranno forniti agli altri 3 SSBN. Realizzare questi immensi sottomarini non è cosa facile, con in coinvolgimento di centinaia di ditte francesi e 100.000 disegni tecnici, 300 km di cavi elettrici e 100 di condotte d'aria, vapore e altri liquidi o gas. L'entrata in servizio di questo sottomarino è prevista per il 2010 onde sostituire i sottomarini di tipo più vecchio. Si tratta di un mostro degli abissi con una lunghezza di 138 m, diametro 12,3 m, dislocamento di ben 14.300 t, mentre la velocità, ancorché non importante quanto la silenziosità per un SSBN, arriva a 25 nodi.
 
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Queste unità sono le uniche nucleari della flotta, assieme alla portaerei C. de Gaulle, di cui ci si occupa in un'altra pagina.
[[File:ASMP-A_P1220887.jpg|220px|right|thumb|L'ASMP, piccolo ordigno, ma di eccellenti prestazioni, adatto ad ogni tipo di caccia tattico]]
 
Gli ordigni aria-superficie nucleari sono essenzialmente di due tipi: le bombe AN-22 da 60-70 kt (Mirage IVP), e le AN52 tattiche, e i missili ASMP. Le prime sono state rimpiazzate prevalentemente dai secondi, ma non su tutti gli aerei: i Jaguar non li hanno avuti, mentre Mirage IV e Super Etendard sì; i Mirage 2000N hanno ricevuto direttamente gli ASMP. Questi sono ordigni da 850 kg, capaci di mach 2 e 80-100 km se settati per il volo a bassa quota, oppure mach 3 e 300 km ad alta quota. Ordigni micidiali, che non erano presenti per esempio nei Tornado, consentivano un allungamento del raggio d'azione degli aerei e un miglioramento delle probabilità di successo, specie quando si trattava di penetrare un obiettivo molto difficile e ben difeso: saltare quel centinaio di km da percorrere contro avversari determinati non era certo poco, mentre è più dubbio l'uso da alta quota con una difesa aerea ben allertata. Per giunta erano abbastanza piccoli da essere ospitabili persino sotto un’ala di un Super Etendard. Da questo ordigno, armato con una H da 200 kt doveva nascere anche una versione antinave che avrebbe rimpiazzato l'Exocet, ma non se n'é fatto niente e l'ANNG è rimasto nel libro dei progetti mancati. Per l'impiego dell'arma, vedi anche la pagina dedicata ai bombardieri francesi.
 
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Ora diamo uno sguardo alla oramai defunta genia di missili nucleari di terra, che molto hanno in comune con quelli navali, anzi ne sono i progenitori. Iniziò tutto nel giugno 1956, almeno come decisioni concrete, quando lo STAe, Service Technique de l'Aéronautique) chiese all'industria nazionale di proporre un sistema capace, con lancio da terra, di portare a destinazione una testata di una tonnellata (poi 3 tonnellate) a circa 3 mila km. La riposta fu alquanto bizzarra: la GAMD nel gennaio 1957 propose il JERICHO, ovvero un Mirage IVA con un sistema inerziale più radar doppler, e senza equipaggio a bordo. In pratica era la trasformazione in missile da crociera del bombardiere bireattore con due ATAR 9 e peso di 16,5 t con lancio da una rampa mobile grazie all'aiuto di due razzi a propellente solido SEPR sistemati ventralmente, da sganciarsi dopo l'uso. Poi si volle aumentare ancora le prestazioni richieste, tanto che sembrava quasi di trovarsi al cospetto di un missile NAVAJO americano a gittata ridotta, con peso di 23.7 t, gittata 3.000 km ma a mach 3,5 e 25.000 m, il che avrebbe dovuto far cambiare i turboreattori con dei veri statoreattori. Venne poi abbandonato per mancanza di fondi e così finì l'era dei bombardieri senza equipaggio francesi. Ma dopo circa un anno il governo chiese un'arma da 1.200 km appena al di sotto (pre-strategica, come dicono i francesi che praticamente sono i detentori della paternità di questa parola) delle armi del SAC americano. La Dassalt allora presentò un EBTO, Engin Balistique du Theatre d'Operations. Era ben più fattibile come richiesta, e anche la risposta lo fu con un missile a propellenti solidi e testata da 275 kg, magari con un secondo stadio nella versione a gittata prolungata con un fascio di tre motori. Ma questa arma si basava su tecnologie americane e gli USA non vollero aiutare minimamente i francesi concedendo le tecnologie necessarie. E dire che nel frattempo si stava studiando in Italia di fornire il Garibaldi di un lanciamissili Polaris o i cloni italiani Alfa. Ma la tecnologia, non tanto quella missilistica, ma quella nucleare, era nelle mani di Washington. IL 17 settembre 1959 nacque la SEREB, Société pour l'Etude et la Réalistion d'Engins Balistiques. Costituiva questa società la Nord Aviation, Sud Aviation e Snecma, tutte aziende nazionalizzate, la GAMD, Matra e SEPR private e l'ente pubblico direttamente con l'ONERA.
 
[[File:Missile_S3_mont%C3%A9_en_position_verticale_Musee_du_Bourget_P1010455.JPG|270px|left|thumb|Un M3]]
Presto venne approntato l'SSBS, Sol-Sol-Balistique Stratégique, missile a medio raggio con profilo balistico dall'aspetto tozzo, prima sviluppato con il progetto monostadio S112 e poi i bistadio S-01 e 02. Finalmente arrivò l'arma operativa vera e propria, e l'S-02 venne schierato nel grande poligono di Plateau D'Albion (SE di Avignone) con de Escadron di 9 missili l'uno, diventati operativi dal 2 agosto 1971 (il primo dei due, l'altro seguì l'anno dopo), praticamente in contemporanea con gli M1 navali, di cui erano stretti parenti. I due squadroni avevano estese opere di protezione passiva e ognuno un centro di comando e controllo superprotetto con linee di comunicazione direttamente collegate con il comando supremo strategico. Per migliorare le armi sistemate dentro i pozzi di lancio rinforzati nel gennaio 1975 iniziò il programma S-3 con un secondo stadio di nuovo tipo, più leggero essendo in fibra di vetro bobinata (lo stesso avrebbero fatto i sovietici con alcuni dei missili più recenti), e con un unico ugello anziché 4. Il controllo, essendo questo ugello fisso, veniva ottenuto nella traiettoria con l'iniezione di freon liquido nel getto. Era più corto, leggero e preciso grazie al nuovo calcolatore di bordo, con maggiore gittata e maggiore letalità, nonché esche di bordo capaci di ingannare le difese nemiche. Il primo lancio di prova avvenne nel dicembre 1976 e le prove vennero completate in fretta, essendo solo un'evoluzione del precedente S2. Lo schieramento ebbe inizio nel 1980 e presto i vecchi missili vennero sostituiti dai nuovi e ben più potenti successori, che pure erano più piccoli e molto più leggeri, ma portavano un carico ben maggiore. Come i precedenti erano lanciabili 'a caldo' e avevano motore a propellenti solidi con guida inerziale avanzata. Il tempo di reazione all'ordine di fuoco era estremamente importante, anche perché la Francia non aveva un esteso sistema di allertamento antimissili come le superpotenze. Il tempo di lancio, su bersagli con coordinate pre-caricate, era di 200 secondi dall'ordine di fuoco. Insomma, quel poco che avevano i francesi era valorizzato al meglio delle sue possibilità.
Presto venne approntato l'SSBS, Sol-Sol-Balistique Stratégique, missile a medio raggio con profilo balistico dall'aspetto tozzo, prima sviluppato con il progetto monostadio S112 e poi i bistadio S-01 e 02. Finalmente arrivò l'arma operativa vera e propria, e l'S-02 venne schierato nel grande poligono di Plateau D'Albion (SE di Avignone) con de Escadron di 9 missili l'uno, diventati operativi dal 2 agosto 1971 (il primo dei due, l'altro seguì l'anno dopo), praticamente in contemporanea con gli M1 navali, di cui erano stretti parenti. I due squadroni avevano estese opere di protezione passiva e ognuno un centro di comando e controllo superprotetto con linee di comunicazione direttamente collegate con il comando supremo strategico.
 
Presto venne approntato l'SSBS, Sol-Sol-Balistique Stratégique, missile a medio raggio con profilo balistico dall'aspetto tozzo, prima sviluppato con il progetto monostadio S112 e poi i bistadio S-01 e 02. Finalmente arrivò l'arma operativa vera e propria, e l'S-02 venne schierato nel grande poligono di Plateau D'Albion (SE di Avignone) con de Escadron di 9 missili l'uno, diventati operativi dal 2 agosto 1971 (il primo dei due, l'altro seguì l'anno dopo), praticamente in contemporanea con gli M1 navali, di cui erano stretti parenti. I due squadroni avevano estese opere di protezione passiva e ognuno un centro di comando e controllo superprotetto con linee di comunicazione direttamente collegate con il comando supremo strategico. Per migliorare le armi sistemate dentro i pozzi di lancio rinforzati nel gennaio 1975 iniziò il programma S-3 con un secondo stadio di nuovo tipo, più leggero essendo in fibra di vetro bobinata (lo stesso avrebbero fatto i sovietici con alcuni dei missili più recenti), e con un unico ugello anziché 4. Il controllo, essendo questo ugello fisso, veniva ottenuto nella traiettoria con l'iniezione di freon liquido nel getto. Era più corto, leggero e preciso grazie al nuovo calcolatore di bordo, con maggiore gittata e maggiore letalità, nonché esche di bordo capaci di ingannare le difese nemiche. Il primo lancio di prova avvenne nel dicembre 1976 e le prove vennero completate in fretta, essendo solo un'evoluzione del precedente S2. Lo schieramento ebbe inizio nel 1980 e presto i vecchi missili vennero sostituiti dai nuovi e ben più potenti successori, che pure erano più piccoli e molto più leggeri, ma portavano un carico ben maggiore. Come i precedenti erano lanciabili 'a caldo' e avevano motore a propellenti solidi con guida inerziale avanzata. Il tempo di reazione all'ordine di fuoco era estremamente importante, anche perché la Francia non aveva un esteso sistema di allertamento antimissili come le superpotenze. Il tempo di lancio, su bersagli con coordinate pre-caricate, era di 200 secondi dall'ordine di fuoco. Insomma, quel poco che avevano i francesi era valorizzato al meglio delle sue possibilità.
 
Nel 1983 aveva rimpiazzato l'S-02. Poi vennero aggiornati allo standard D (Dorcu, rinforzato) e M (Modernizzato), capace di coprire spazi tra gli Urali e Kuwait City, fino alla capitale del Chad verso l'Africa. Si pensava di ammodernare o sostituire con i missili degli SNLE gli M3, ma nel febbraio 1996 Chirac decise che l'era dei missili terrestri nucleari francesi era finita e così i due squadroni vennero disattivati nel 1996-97.
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'''S-2''': primo stadio P-16 con motore Tipo 902 da 50 t di spinta per 74 secondi; secondo stadio P-10 con motore Tipo 903, da 45 t per 50 sec.; Gittata 2.750-3.000 km e oltre, CEP 900 m, testata singola H da 150 kT; altezza 14,8 m di cui 6,9 primo stadio e 5,7 secondo stadio; diametro 1,5 m; peso 31,9 t al lancio, di cui 17.500 primo stadio e 12.000 secondo.
 
'''S-3''': primo stadio uguale all'S-2 ma con combustione di 72 sec; secondo stadio P-6 con motore Rita II da 28 t-spinta, combustione 60 sec, gittata oltre 3.500 km; peso 25,8 t di cui 17,5 primo stadio e 6,5 t secondo stadio; altezza 13,8 m di cui 6,9 primo stadio e 3 secondo stadio; testata H da 1 MT NT 60 o TN 61-
 
[[File:Amx30 pluton.jpg|310px|right|thumb|Il Pluton su scafo AMX-30; doveva essere sostituito dall'HADES, ma negli anni '90 questo costoso programma venne pressoché annullato]]
Un altro missile che faceva parte del deterrente nucleare francese era il balistico a corto raggio '''Pluton'''. È un grosso ordigno, o meglio, era visto che non è più in servizio. Venne sviluppato nei tardi anni '60 e prodotto dal 1972, con consegne nel 1974 all'Esercito francese per equipaggiare 5 reggimenti di supporto tattico alle forze di terra. Si tratta in effetti di un'arma analoga al Lance americano, ma più grossa. Ciascun reggimento ha 6 veicoli di lancio e che sono stati prodotti in tutto in 42 esemplari, ma non sugli scafi leggeri dell'M113 come nel Lance, ma su quelli del carro AMX-30, dove venivano usati con un lanciatore a scatola sopra lo scafo, elevabile. Aveva un solo stadio a propellente solido, a doppia spinta (accelerazione e 'crociera') con un semplice sistema inerziale SFENA (Semi-Strapdown System) di generazione meno attuale rispetto ai tipi più recenti di missili moderni balistici. Aveva due testate nucleari, a scelta: la AN-51, che era parente dell'AN-52 a caduta libera degli aerei, contro obiettivi delle retrovie, con lo stesso 'core' MR50 della bomba. La potenza non era elevatissima, ma pur sempre di 25 kT, e l'impiego era contro bersagli a terra nelle retrovie . L'altra testata era da 15 kT da far esplodere su obiettivi di prima linea. Il Pluton aveva tecnologia abbastanza avanzata, ma si poteva ottenere di meglio anche se quest'arma aveva già il vantaggio di essere trasportabile e lanciabile da un solo veicolo di lancio, ancorché di tipo pesante. Per il futuro venne approntato l'HADES, che ha avuto un fato molto tribolato visto che nel frattempo era 'scoppiata la pace'. Quest'arma era stata richiesta già nel 1977, allora chiamata 'Super Pluton', e sviluppata dalla Aérospatiale, era inizialmente di tipo balistico. Ma poi pare che sia stata modificata nel corso del revival per i missili cruise, con motore a razzo-statoreattore. L'Hades aveva da entrare in servizio nei tardi anni '80, ma non ha avuto questa fortuna e la fine della Guerra fredda l'ha reso meno utile, pur avendo caratteristiche di elevata precisione e gittata di 350 km (si pensava di usare una bomba a neutroni, arma 'anti personale' per eccellenza, che americani prima e francesi poi erano interessati ad usare per i limitati effetti distruttivi sulle 'cose'). Al dunque, lo sviluppo dell'HADES è stato lungo e tribolato, ma sopratutto, ha costato miliardi di franchi. E al dunque, con la pratica inutilità dei missili nucleari a corto raggio (smantellati in massa dopo la fine della Guerra fredda), dai 100 esemplari previsti ne sono stati autorizzati solo 30 e per giunta, messi direttamente nei depositi senza schieramenti operativi.