Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Etiopia: differenze tra le versioni

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Succsessivamente i caccia F-5A vennero usati sopratutto per attacchi d'interdizione, mentre gli F-86 per l'appoggio aerotattico e gli F-5E, gli unici armati con missili per il combattimento aereo. Non sarebbe stato facile con circa 50 MiG somali dall'altra parte della frontiera. E i Somali continuavano l'avanzata con tanto di offensive aeree, colpendo aeroporti e forze di terra e supportando le WSLF con una brigata corazzata armata di Centurion, carri che dall'altra parte dovevano confrontarsi con i piccoli M-24. Il 9 agosto Mengistu dovette ammettere di aver perso il controllo dell'Ogaden. Ma questo non era la fine, solo l'inizio. Mentre il 13 settembre cadeva Jijiga, con gli ultimi carri M-24 efficienti, gli Etiopi dichiaravano di avere abbattuto 23 aerei di cui 10 in combattimento aria-aria. Tra gli aerei abbattuti figuravano altri due persi contro gli F-5, ma sopratutto due colpiti da missili SAM l'11 agosto. Erano stati dei nuovi arrivi, i missili sovietici SA-3. Mentre la SAC somala era ridotta a circa 10 caccia efficienti tra MiG-17 e 21, Cubani e Sovietici erano in movimento. Anche perché ce n'era bisogno, dato che anche gli Etiopi, che si dimostrarono meglio addestrati e con tattiche migliori rispetto ai Somali, persero almeno due F-5A solo considerando le azioni d'attacco sui centri logistici somali, un DC-3 abbattuto da un SA-7 e i due Camberra danneggiati dalla contraerea e poi, pare (ma le informazioni non sono ben chiare) distrutti dai caccia somali al suolo. Ancora successi per i Somali con la cattura il 29 settembre del passo di Gara Marda e l'assedio di Harer con tanto della sua 3a Divisione.
 
A quel punto successe che la marxista Somalia si ritrovò non solo contro la marxista Etiopia, ma anche Cuba e URSS. Cuba voleva suppportaresupportare la rivoluzione della gente Etiope; i sovietici erano stati cacciati (circa 6.000) dalla Somalia quando si seppe che erano intenzionati a supportare la difesa etiope, e si limitarono a fornire armi in cambio dell'uso delle basi e porti etiopi.
 
In poche settimane era tutto cambiato, ma gli effetti erano ancora di là da venire. Se non vi fosse stata una certa stanchezza da entrambe le parti, l'Etiopia non avrebbe avuto scampo. Anzi, di fatto era già sconfitta, senza controllo sull'Ogaden. Il 25 novembre gli aerei da trasporto sovietici iniziarono un ponte aereo con non meno di 225 velivoli facenti la spola tra Tashkent, Baghdad, Aden, Masawa e infine Addis Abeba. Erano An-12, 22, Il-18 e 76; trasportavano BM-21, BRDM, cannoni fino al 180 mm, rifornimenti di ogni genere e persino carri T-55 e 62.