Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-6: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
===I Flanker in azione <ref>Szulc Tomasz: ''Il 159° Reggimento caccia della V-VS'' Aerei Feb 1993 p.44-47</ref>===
[[Immagine:Su-27 05 croped.jpg|320px|left|thumb|Il 'babau' dei tardi anni '80, e forse anche attuale, per i caccia NATO: il Su-27 Flanker]]
''Due sagome si stagliano azzurrognole nel cielo blu delle alte quote. Non è difficile nemmeno da terra capire dalle loro apparenze che siano dei Flanker. Non sembrano pericolosi nel loro librarsi in cielo a migliaia di metri di quota. Dietro di loro appaiono all'improvviso altre quattro sagome uguali. E altre quattro giungono da una rotta leggermente divergente. Tutte appaiono affardellate di oggetti sotto le ali e la fusoliera. E quasi di sorpresa, a parecchi chilometri, altre due coppie di sagome blu appaiono sui lati di questa formazione principale, un po' in avanti. Dai due aerei di testa, apparentemente innocqui, sembra che venga emessa una sottile ragnatela lucente che sopravvive alla scia di condensazione. Poi i primi 4 aerei si buttano in picchiata e scaricano in rapida sequenza 32 oggetti tozzi e dall'aria minacciosa. Seguono di lì a pochi secondi gli altri 4 aerei con la stessa manovra. Sganciano il loro carico mortale e appesi ai postbruciatori si riportano ai seimila metri da cui provenivano, scomparendo poi lontani e invulnerabili mentre la terra è scossa dal terremoto di tante bombe che impattano il suolo ed esplodono, sollevando nubi ardenti nel cielo. L'obiettivo è distrutto. Desolazione e morte il risultato.''
 
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Non è però finita. Tra i clienti dei MiG-25R vi sono diverse altre nazioni, come forse l'Algeria e la Libia, ma soprautto Irak e India. Quest'ultima non ha mai adottato il MiG-25 da caccia ma è rimasta interessata della sua capacità, come ricognitore, di usare anche bombe, magari pure nucleari. Di fatto si è dotata di almeno 6 macchine in un unico reparto, recentemente le ultime 4 sono state poste fuori servizio e a quanto pare, tutte conservate come 'gate guardians'. Indubbiamente se lo meritano.
 
Ma è sopratutto l'Irak che ha usato i MiG-25, sia da caccia che da ricognizione e attacco. La questione è difficile da riassumere qui: diciamo che i caccia MiG-25P e successive sottoversioni sono stati usati come intercettori ma sopratutto come aerei offensivi, facendo quel ruolo di predoni che la NATO paventava: usati aggressivamente, volavano nel territorio iraniano in cerca di prede, anche aerei civili. La loro azione li ha visti contrastati talvolta dai minuscoli F-5 persino con qualche occasionale successo (se i Foxbat si facevano coinvolgere in scontri a quote e velocità più basse del dovuto), mentre gli F-4 non hanno ottenuto nessun risultato. Ma sopratutto, sono stati i caccia Tomcat che hanno affrontato i MiG, spesso in singolar tenzone. I Tomcat andavano in aria cercando di accelerare e di lanciare nella migliore geometria possibile i loro missili AIM-54. Per le 'cacce' ad alta quota i Tomcat erano pronti con carburante inferiore al pieno e con pochi missili, magari uno-due Phoenix. che d'altra parte si rivelavano micidiali. La serie di scontri ha visto i Tomcat iraniani abbattere i MiG-25 in una decina almeno d'occasioni. In molte di queste non si trattava di aerei da caccia, ma di ricognitori. Qualcuno di questi è stato colpito anche da missili SAM. I ricognitori erano usati come tali, ma sopratutto come bombardieri ad alta quota. Per essere una macchina sofisticata e costosa, da circa 37 t di peso era davvero notevole che il MiG-25 fosse tanto diffuso (in tutto ne vennero costruiti circa 1.200) ma i piloti Irakeni, secondo il Col. Ivlev, volavano troppo poco nonostante fossero un Paese in guerra e non sfruttavano al meglio i loro aerei. In ogni caso, i compiti degli RB erano quelli di sganciare bombe ad alta quota e velocità su grossi bersagli, come le città. Il problema era la precisione: spesso le strisciate di ordigni cadevano senza molto danno lungo chilometri di quota: le JDAM all'epoca non c'erano, altrimenti i Foxbat sarebbero stati dei veri 'terminator'.. con il tempo e le ripetizioni delle missioni era possibile acquisire una notevole precisione condiderando che si trattava di colpire bombardando dalla stratosfera, ma questo comportava anche una certa prevedibilità e conseguenti perdite: la cosa che preoccupava di più è se c'erano Tomcat in giro, specie per le capacità del loro radar e per i missili, realmente a lungo raggio e altamente letali,del tipo Phoenix. L'attività degli RB fu talvolta orientata persino al bombardamento, magari in associazione con i Tu-22 (anch'essi conversioni di ricognitori ex.sovietici), delle superpetroliere iraniane. Dopo qualche anno di attività (i Mig-25 cominciarono ben presto le loro scorribande sull'Iran, già nei primi anni di guerra) , gli Iraniani cominciarono a trovare enormi serbatoi da 5.000 l piovuti dal cielo: erano quelli dei MiG-25 che presto li adottarono: non avevano in effetti una grande autonomia nonostantetnonostante il carburante a bordo fosse circa il doppio di quello di un F-15 e non si rifornivano in volo in quasi nessuna versione; i serbatoi ausiliari però gli permettevano di entrare maggiormente nel grande spazio aereo iraniano. I difensori, oltre all'azione dei pochi F-14 si rivolsero anche ai SAM: la compera di un sistema a maggior raggio d'azione degli HAWK era necessaria. Ma gli HQ-2 cinesi, copie degli SA-2 sovietici, si dimostrarono del tutto insoddisfacenti, con tempi di reazione e di approntamento del tutto inadeguati per affrontare i velocissimi ricognitori-bombardieri irakeni o sovietici. L'SA-2 era già obsoleto, ma c'era un mondo di differenza tra diciamo un recente SA-2F e una copia cinese, di gran lunga inferiore all'originale (che tra l'altro abbatté un Tornado, un F-16 e un Tomcat durante Desert Storm: mica male per un 'vecchietto'). Gli Iraniani risolsero con una modifica autarchica degli HAWK per dargli maggiore tangenza e prestazioni, forse con un motore booster potenziato, e riuscirono ad abbattere un paio di ricognitori irakeni. Ma in definitiva i Foxbat irakeni erano forse l'unico nemico realmente temibile per ogni aviatore iraniano, certamente più graditi dei MiG-21 e 23 che pure avevano le loro buone qualità (e limiti).
 
La presenza dei MiG-25 irakeni non era di poco conto: un reggimento, con due squadriglie caccia e una ricognitori, così ne parla Ivlev. Ma non era tutto. In Irak arrivarono anche i sovietici di persona, e usarono alcuni aerei e missili di tecnologia avanzata, a dire il vero senza molto successo contro gli esperti iraniani. Tra gli aerei usati c'erano anche 4 Tu-22K con missili AS-4 in versione antiradar, che tuttavia si dimostrarono scarsamente affidabili. La presenza russa era stata in realtà ben più consistente e diffusa, in Medio Oriente, di quanto non si sia ammesso. Si è detto del col. Ivlev, poi si dirà di altri casi.