Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Israele: differenze tra le versioni

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Quanto alle perdite e alle vittorie in combattimento, in questo scontro senza esclusione di colpi erano tutto sommato, numericamente poco importanti. Il rateo di vittorie: Mirage IIICJ 48:4 aerei, i Super Mystère 5:3, Mystère 3:1, Vautour 1:3, Ouragan 1:0. Questo totale è ridimensionato rispetto alle 77 vittorie inizialmente rivendicate, ma gli arabi non fecero solo da sparring-patners. 11 aerei israeliani più un dodicesimo perso per fine combustibile, furono le perdite complessivamente.
 
I 4 Mirage III vennero distrutti da un Hunter irakeno, da 2 MiG-21 e persino da un Su-7 egiziano. 3 Super Mystère sono andati distrutti da parte di due Mig-21 e un Mig-17; un Mystère per mano di un Hunter giordano, due Vautour distrutti da parte di altrettanti Hunter irakeni e uno da parte di un MiG-21. Il principale asso del conflito è stato Giora Roma, del No.119 Sqn, con 5 vittorie. Certo che qustiquesti numeri sono interessanti. Il totale delle vittorie è, sul versante arabo, appannaggio del MiG-21, con 5 vittorie, ma il vecchio Hunter segue con 4, mentre i MiG-15 e sopratutto i MiG-19 non ebbero successo alcuno; i MiG-17, in Vietnam temibili avversari, ebbero solo una vittoria, come i pesanti Su-7 (che abbatterono un F-6 anche durante la guerra del '71 in Pakistan). Inoltre gli Hunter ottennero qualche risultato anche negli attacchi al suolo, e infine va notato come essi fossero numericamente ben poco consistenti rispetto ai MiG: 12 comprati dal Libano, 19 dalla Giordania, 33 dall'Irak, e solo una parte ancora disponibile all'epoca dei fatti.
 
Il Mirage IIICJ fu certamente la 'star' della guerra, ottenendo tutti i suoi successi con i soli cannoni da 30 mm. Rompendo definitivamente il monopolio delle super-potenze, l'export dei caccia francesi conobbe un improvviso picco e molte nazioni vollero l'aereo 'che vinse la guerra dei Sei giorni'. Difficile, in termini statistici, capire come sia stato possibile poi che gli Israeliani, nella successiva guerra del Kippur, dichiarassero un rapporto di abbattimenti/perdite passato da un onorevole 5:1 ad uno schiacciante 100:1, specie se si considera il livello di preparazione arabo, molto migliorato, e il vantaggio dell'iniziativa. Questi rapporti, contestati da studi più recenti (specialmente da Tom Cooper), sono generalmente basati solo su rapporti israeliani, che attribuiscono quasi tutte le perdite alla contraerea e quasi tutte le vittorie ai propri piloti.