Caccia tattici in azione/Cina: differenze tra le versioni

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Al gennaio 1945 gli Alleati avevano respinto i Giapponesi da Burma, riprendendo finalmente il traffico stradale per rifornire i Cinesi, dopo quasi tre anni di blocco. In aria c'era oramai una superiorità assoluta e non certo a favore dei Giapponesi, i Cinesi avevano sette gruppi aerei e circa 800 velivoli, persino i primi P-51D Mustang degli squadroni 8 e 32, appartenenti al 3rd PG; il 4th era in procinto di averli all'inizio dell'anno, con la conversione in India. Di questi aerei, secondo le registrazioni cinesi, solo due sarebbero stati perduti in combattimento, 4 dalla flak e 9 per incidenti, ma se quest'elenco sia completo è una domanda aperta. Quanto all'USAAF, oramai aveva unità con i P-51 come il 528th FS, mentre c'erano forti unità con bombardieri e caccia di ogni tipo. Dal 1 gennaio, il giorno in cui in Europa i Tedeschi iniziarono la Bodenplatte, i P-51 americani del teatro, appartenementi al 16th FS (51st FG), iniziò le operazioni da Leangshan. Per il resto c'erano unità come i gruppi bombardieri pesanti 493rd e 7th, che erano stati incaricati di trasportare carichi di benzina con i loro aerei, ora che si cercava di aumentare il carburante disponibile in zone operative.
 
Già il 1 gennaio circa 40 P-40 e 51 attaccarono obiettivi a terra, altri 8 Mustang dichiararono ben 25 velivoli giapponesi distrutti al suolo (a Suchow), altri 47 P-40 e 51 (tutti, come gli altri di cui sopra, della 14th AF) colpirono un po' ovunque sulla linea di fronte. Più o meno successe lo stesso il 2, mentre il 3 10 P-51 dichiararono 13 aerei distrutti a Tsinan, durante un altro mitragliamento. Vi furono anche attacchi ai ponti con bombe svolti dai Mustang. Oramai per i Giapponesi buttava male, come del resto non faceva altro dalla seconda metà del '42, quando gli Alleati cominciarono a riorganizzare le proprie forze. 4 piloti giapponesi tornarono in Giappone, gli unici disponibili del 25imo Sentai, gli altri erano tornati in Giappone perché non c'erano più aerei disponibili. Questi 4 piloti decollarono per contrastare i Mustang: uno tornò indietro per problemi al motore, era il sergente magg. K. Ohtake; ebbe così la ventura di ritrovarsi l'unico pilota del 25imo Sentai, perché gli altri vennero abbattuti dai P-51. Il 5 gennaio 28 P-40N e P-51D attaccarono il campo di Whuan, vi fu una battaglia aerea e un pilota cinese risultò ucciso in azione, ma non vi sono fonti da parte giapponese della vicenda. Altri 23 P-38 e 51 dichiararono 11 aerei distrutti al suolo nell'isola di Hainan. La battaglia più violenta della giornata fu però verso le 17, quando 11 A6M tentarono di intercettare 19 P-38 e 51 che attaccavano l'aeroporto di Sanya. Dichiararono 2 P-38 e 3 P-51, ma persero 5 dei loro, più altri 3 al suolo. Purtroppo non vi sono fonti disponibili da parte Alleata su quest'episodio. Durante la giornava vi furono anche molti altri attacchi tattici, così come il 6, con P-40, 47 e 51 usati a decine, mentre 49 B-29 basati a Chengdu volarono fino in Giappone per colpire una fabbrica ad Omura e un bersaglio secondario a Nanking. Dichiararono colpiti 20 caccia giapponesi di cui 4 abbattuti e 6 probabili, mentre persero un B-29. Dopo di questa missione non vi furono altre azioni di B-29 del XX Bomber Command contro il Giappone. Ma già dal 9 iniziarono a colpire altri obiettivi, con 46 mandati a bombardare la baia di Kirun (Formosa). Per il resto, ordinaria amministrazione con centinaia di altre sortite tattiche, fino al 14 gennaio, quando 45 P-40 e 51 dichiararono 8 caccia durante la scorta ai B-29 (o meglio, si trattava di dichiarazioni totali, forse anche da parte dei bombardieri) durante un raid su Hankou. Altri 17 aerei vennero dichiarati distrutti durante incursioni su aeroporti colpiti da 42 caccia P-40,47 e 51. Tra i piloti giapponesi impegnati, Iwataro Hazawa del 25imo Sentai, un asso con 40 vittorie tra aerei distrutti (circa 15) e danneggiati (25). Ma fu colpito e il paracadute non funzionò bene, provocandone la caduta. Vi furono altri 3 piloti uccisi e diversi che si salvarono col paracadute. Oramai gli Alleati della 14th e 20th AF sembravano inarrestabili, il 14 vi fu un'incursione di 82 B-29 su vari obiettivi (per lo più aeroporti), senza nemmeno una perdita. Il 15 gennaio almeno 130 P-40 e 51 (non ci sono notizie dei P-38 e 47, ma difficilmente saranno stati con le mani in mano) colpirono di tutto in missioni di ricognizione armata, e dal mare, per la prima volta, arrivarono anche gli aerei dell'USN. I Giapponesi dichiararono sette vittorie aeree contro una perdita dei loro, un comandante di gruppo. Il 16 gennaio vi fu un attacco mattutino di una ventina di aerei americani, su Canton, alle 9.30 una battaglia aerea sopraggiunse tra 14 A6M e 11 F6F: i giapponesi dichiararono 3 caccia e anche due bombardieri, con la perdita di tre dei loro. Durante la giornata vi furono altri attacchi di bombardieri e di oltre 180 caccia P-38/40/51 sulla Cina e Burma.
 
Grossomodo accadde lo stesso il 17, quando i P-51 sopraggiunsero su Shangai e distrussero ben 25 bombardieri leggeri del 90imo Sentai, praticamente distruggendo anche l'unità operativa. Uno dei 92 B-29 in azione quel giorno venne perduto, anche qui erano per lo più in azione contro gli aeroporti di Formosa.