Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-Armi: differenze tra le versioni

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Dal '68 quest'arma era considerata obsoleta (la produzione terminò nel '74 e l'unico abbattimento lo ottenne con la HHA ad 8 km di distanza, in uno degli scontri con gli arabi) era in predicato di essere sostituita con il successivo '''Super R.530''', in realtà un progetto del tutto nuovo, per il Mirage F.1 I primi test avvennero nel '72 con la compatibilità con il radar Cyrano IV del nuovo caccia e il primo lancio nel '73; quelli con i sistemi operativi nel '74, ma non da un Mirage F.1, che non li ebbe fino al '76 per il primo lancio di prova. Nel '77 entrò in produzione (come l'Aspide, ma quest'ultimo impiegò altri 12 anni e passa prima di rendersi compatibile con l'F-104ASA-2 come arma aria-aria) e nel 1980 in servizio, dando così, dopo circa 7 anni, ai nuovi Mirage un'arma che fosse superiore ad un tipo malamente equivalente agli Sparrow E. Ancora negli anni '80 i vecchi R.530 erano in servizio piuttosto frequentemente (almeno i Mirage F.1 potevano portarne due sotto le ali, un carico tutto sommato più credibile). Nato come arma sopratutto anti-bombardiere (la Francia non era in prima linea contro il Patto di Varsavia), ma dal 1979 si cominciò a pensare ad un nuovo missile, con una testata di ricerca migliorata, il Super 530D che seguiva l'F. D sta per Doppler, come il radar RDM (Radar Doppler Multifunction) del nuovo Mirage 2000, succeduto dall'RDI dedicato alla difesa aerea, ma con caratteristiche migliorate. Quest'ultimo divenne operativo nel 1987. Come l'altro, comunque, non ha mai avuto un nome proprio: è semplicemente il 'Super 530'.
 
Il missile Super R.530 ha una struttura simile a quella del Phoenix, con 4 alette di stabilizzazione molto allungate e vicine a quelle di controllo caudali. Il muso è di ceramica, per reggere le altissime temperature dell'attrito causate da un motore molto potente. Nondimeno, nonostante il motore e l'aerodinamica adatta più per le prestazioni velocistiche e di gittata, il raggio d'azione non sembra impressionante. Nella parte posteriore vi sono, attorno al motore, i giroscopi, batteria e attuatori elettrici, un po' come nel missile Exocet, pure non tanto dissimile come layout.
 
Quanto al sensore di guida, esso è un AD26 SARH ad onda continua, la testata è una HE da 33 kg con raggio di scoppio utile di 20 metri, mentre le alette sono di acciaio inox con struttura a nido d'ape. Il motore a razzo bistadio è il Thomson-Brandt Angele, che è capace di portare l'arma a mach 4,5, una velocità superiore a qualunque altro missile a medio raggio: brucia per 8 secondi, ma è tanto potente, che il missile raggiunge la massima velocità non al termine della combustione, ma a metà della stessa. La gittata è di 37 km ad alta quota, circa 20 a bassa. Il missile può manovrare fino a 20 g (valore non eccezionale) fino a 18.000 m, e fino a 6 g su quote massime di circa 25.000 m. La capacità di intercettazione pratica arriva fino a circa 23 km di quota. Il primo SR.530F era capace di tirare contro bersagli differenti per quota fino a 7.000 m, ma il 'D' arriva a ben 9.000 (così dichiarava Armi da guerra N.38, ma RID dice 9.000 m con l'F' e ben 12.200 con il 'D'). Il peso del Super R530D è di 270 kg anziché 250 e più lungo, 3,8 m anziché 3,54, con seeker AD26 di tipo aggiornato, funzionante con i radar doppler (forse è un mono-impulso) e con calcolatore per la riprogrammazione rapida in base alle minacce- Il motore, anche qui un bistadio, è tanto potente da far raggiungere al missile qualcosa come mach 5, la quota arriva a 24 km, se non addirittura a 30 km, mentre a bassa quota gli ingaggi sono possibili fino a 60 m circa, quindi anche contro bersagli a volo radente, come i Tornado. La capacità 'snap up' di tirare, stando per esempio a 1.000 m, contro bersagli in volo a 10.000 e passa metri, è non meno impressionante. Meno pratico l'opposto, se il bersaglio è coperto da ECM o dal clutter del terreno è più difficile localizzarlo; ma se vola effettivamente a quote non bassissime (per esempio, 1.000 m), il missile gli piomberebbe addosso con l'energia potenziale data da un dislivello paragonabile all'altezza del mt. Everest. I missili a guida radar sono indubbiamente un'arma complessa, ma i caccia moderni sono usualmente dotati di RWR sofisticati e di ECM ad essi abbinate: quanto il missile e il relativo radar di guida siano efficaci in tali condizioni, è una variabile difficile da considerare.
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La Marina Francese, come anche quella saudita, ha adottato invece il Crotale Navale, con in genere, un'istallazione ottupla per nave, eccezionalmente 2 (Portaerei Foch), e 26 missili. Tra le navi dotate di questo sistema, le fregate Gorge Leguyes, e le Medina saudite.
 
Il missile non è stato impiegato in guerra, almeno ufficialmente. Se vi erano missili di questo tipo a difendere Tripoli e Bengasi (cosa verosimile) essi sono forse entrati in azione nel 1986 contro aerei americani. Tuttavia, risulta che qualche unità sia servita agli iraniani per imbastire una produzione della loro versione nazionale, e tali sistemi sarebbero stati presi agli iracheni durante la guerra. Sta di fatto che esiste un missile chiamato Shshab Thaqeb, collegato al radar Skyguard e con prestazioni leggermente superiori (750 m.sec, 12 km gittata max, 5,5 km quota). E'È più probabile, visto che non risultano Crotale esportati agli Irakeni, che i missili campione li abbiano forniti i Cinesi, che invece di sicuro ne hanno ottenuti un certo numero. Infatti ne producono alcuni tipi chiamati HY-7/FM-80 o anche per l'export, FM-90. Uno di questi sistemi è presente sul caccia LUHAI, sia pure in attesa di sostituirlo con qualcosa di più prestante.
 
Le possibilità del Crotale come missile e anche sistema elettronico erano frustrate dalla loro piattaforma di lancio, sostanzialmente limitata. Ma l’arma di per sé era la migliore della categoria, e batteva in portata sistemi come i più leggeri Rapier inglesi e Roland franco-tedeschi. Così ad un certo punto venne approntato un sistema di lancio migliorato, anche stavolta per via di una commessa estera, quella passata dall’Arabia Saudita, che aveva il modello base ma non ne era soddisfatta. Questo era il sistema Shanine-SICA. Ne venne completato un prototipo nel 1979 e la produzione ha riguardato 36 mezzi di lancio. Questi erano basati sul carro AMX-30 e su di una rampa sestupla. Il mezzo di ricerca aerea ha un radar con 18 km di portata e la capacità di controllare fino a 40 bersagli, inseguirne 18 e attivare 4 unità di lancio. I mezzi di lancio hanno radar e telecamera (per ovviare alle ECM), come nel Crotale, ma possiedono 6 missili in una grossa torretta di lancio con due colonne di tre armi. Il radar di tiro ha 3 canali così da controllare sia il bersaglio che due missili intercettori. I collegamenti tra i veicoli adesso sono solo in via microonde, per enfatizzare la mobilità l'opzione cavo (se non altro resistente alle ECM) è stata scartata. I missili di per sé sono più grandi dei Crotale standard, con 100 kg per dimensioni di 3,15 x 15,6 cm x 59 cm, con motore a doppio stadio della SNPE capace di funzionare per un tempo l'80% maggiore rispetto al Crotale. La gittata è di 10-13 km, la quota arriva a 6.000 m, ma la velocità non appare superiore (mach 2). In ogni caso, tra questi sistemi e i 53 AMX-30VDA da 30 mm, i Francesi realizzarono per i Sauditi un'accoppiata di mezzi efficaci e compatibili con la loro flotta di carri AMX-30S.
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Questo sistema era noto come SYRINX, con missili ASTER e radar ARABEL nati e concepiti direttamente per questi compiti: per esempio, ingaggiare UAV, interdittori supersonici, missili antinave con capacità di manovrare, sistemi balistici a corto raggio.
 
Nel frattempo la Selenia stava sviluppando il sistema missilistico IDRA, una specie di Aspide avanzato (all'epoca già comprato in numerosi esemplari, anche all'export) con guida radar attiva, e assieme alla Marconi l'EMPAR, un radar binazionale, un po' sulla falsariga del programma EH101 (European Multifunction Phased Array Radar) che era un sistema a lungo raggio, operante in banda C e progettato per le previste fregate europee NFR-90.
 
Visto che c'erano delle convergenze, con i Francesi che avevano il missile più prestante e gli italo-britannici il radar più potente, si trovò un punto di unione nel 1987, quando nel gennaio iniziarono i colloqui e il 27 ottobre venne firmato il MoU (memorandum of understandement) tra i due governi. Aprile 1988: firma di un MoU tra patner industriali, con il governo francese che passa 2,4 mld alle sue industrie ; 26 ottobre 1988, MoU tra i due ministeri della Difesa; gennaio 1989 creato l'ufficio del progetto programma FSAF a Parigi; 9 giugno 1989, creazione consorzio Eurosam; luglio 1989, prime proposte per la fase 1; dicembre, proposte accettate dai due ministeri della Difesa; nel 1990 Aérospatiale, Selenia (poi Alenia) e Thomson-CSF si misero insieme nel GIE (Groupemen d'Interet Economique) EUROSAM. La collaborazione era 50-50 tra Italia e Francia, ma al contempo la partecipazione era del 33% per ciascuna società. Dunque la Francia aveva il doppio di responsabilità dell'Italia. Così il missile Aster, nato come arma francese, è rimasto sopratutto tale, anche se il programma è diventato binazionale. Il 22 maggio arrivò il MoU finanziario, che ammontava a 9,5 mld di franchi o 2.200 miliardi di lire, oltre a 1,5 mld di franchi per compensare l'inflazione prevista nei successivi 10 anni. Giugno 1990: primo lancio sperimentale di un ASTER; ottobre 1990, sviluppo Fase iniziale completata. Nel Dicembre 1992 gli studi SAMP/N e LAMS sono completati e presentati, e nel contempo vengono definiti i SAMP/N e LAMS, con l'inclusione quasi a sorpresa, della Marina britannica; 1993, inizio ingegnerizzazione industriale per SAAM e SAMP/T e inizio sviluppo LAMS e SAMP/N, previsto nel 1998 per la portaerei De Gaulle e 1999-2000 il SAMP/T sarebbe messo in servizio con gli eserciti (previsione non azzeccata) e nel 2002-5 le fregate con LAMS e SAMP/N.<ref>Bonsignore, Ezio: ''FSAF''. apr 1993, p. 52-65</ref>.
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In generale l'ASTER è un successo tecnico. Ma è inficiato da vari inconvenienti. Il tempo di sviluppo, per esempio, è stato un po' troppo lungo, specie per il tipo terrestre, che ha richiesto circa 20 anni di sviluppo per entrare in servizio. E' vantaggioso, come lo è lo Sparrow e l'Aspide, per impieghi SAM terrestri e navali, ma deve superare i problemi posti dalla concorrenza dei sistemi americani ben affermati, del rivale (specie nel settore ABM) THAAD, e dei sistemi russi, cinesi e adesso anche israeliani, in un settore che non ha visto l'Europa protagonista da anni. Mentre nel settore navale, invece, vi sono state parecchie soddisfazioni, ma non ancora un'affermazione netta, a parte quella per i soci fondatori: Arabia Saudita e Singapore non sono certo successi tali da mettere in discussione il predominio americano, mentre in Europa vi sono sì UK, Francia e Italia, ma dall'altro lato Germania, Spagna, Olanda e altre ancora che si sono munite di missili SM-2 dei tipi più prestanti e moderni attuali. Recentemente si è aggiunto anche il Marocco al club dell'ASTER navale, con una FREMM che ha portato ad ordinare i missili per 38 navi, di cui 13-14 in servizio; anche adesso, però, sono programmi in ritardo rispetto a quanto previsto anni fa.
 
In tutto i missili ASTER sono stati costruiti di tipo navale, coe la versione 15 e 30, associati ai radar ARABEL, EMPAR, HERAKLES, SAMPSON, lanciatori Sylver A43 (ASTER 15) e Sylver A50 (ASTER 30), computer MARA e consolle MAGICS II. Il MARA era concepito come computer modulare ed in effetti tale è rimasto visto che a tutt'oggi esiste nel sistema.
 
 
Attualmente, il missile ASTER 15 ha lunghezza di 4,145 m e peso di 325 kg (un po' maggiore rispetto a quello preventivato), velocità di mach 3,3 (1.000 m.sec), gittata 1,7-35 km, quest'ultimo valore nelle condizioni assolutamente più favorevoli.
 
L'ASTER 30 è lungo 4,858 m, peso di 450 kg, mach 4,6 (1.400 m.sec) e gittata tra 3 e ben 120 km; la gittata minima maggiore è dovuta alla maggiore accelerazione del missile che è maggiore dato il booster più potente, da 2.300 mm anziché 1.645 mm, diametro uguale di 32 cm in entrambi i casi.
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Quanto all'ARABEL, questo sistema venne sviluppato appieno dal 1988 con tecnologia di base derivata dal DRBJ 11, e divenne presto il primo sistema europeo della categoria (Phased Array) operativo (dal 1997 sulla De Gaulle, entrata in servizio nel 1999). Attualmente opera in banda I (8-9 GHz) con la solita antenna piatta e rotante a 60 giri-min, e con un miglioramento della capacità di copertura tra -5 e +90°, sempre con 2° di apertura fascio, il che concentra l'energia e riduce i lobi laterali (anche in funzione anti-ARM). Ha 2.600 sfasatori e scopre bersagli di 0,5 m2 a 30 km ed aerei fino a 100 km, con sistema di trasmissione potenza TWT e capacità attiva nel localizzare 3D (anche con la quota) 50 bersagli, mentre in modalità passiva può vedere dei sistemi di disturbo; ingaggia fino a 10 bersagli guidandovi 16 missili.
 
Recentemente l'ARABEL ha cambiato parecchio dell'aspetto originale, sopratutto delle prestazioni, quando venne presentato nel 2002 a Euronaval nella versione evoluta HERAKLES funzionante in banda S (E/F) e che aumenta esponenzialmente le capacità d'ingaggio: 250 km di portata massima, oltre 400 tracce inseguibili, metà aeree e metà di superficie, tecnologia allo stato solido, elementi che funzionano come 'lenti a microonde' con capacità di elevare i fasci generati fino a 70°, con un totale di 1.761 sfasatori. E'È sistemato in una struttura tronco-piramidale che racchiude 40 moduli da 16 kg che emettono energia verso lo schiera frontale che poi rimanda indietro l'eco, analizzato da una serie di 200 processori. Il peso è di 3 t, l'antenna ruota a 60 giri al minuto e tempi di inizio inseguimento tracce anche di meno di un secondo, due al massimo (oramai l'elettronica fa davvero miracoli, pensare a quel che succedeva spesso alle Falklands nel 1982, per esempio). Questo avanzato radar, capace di superare la versione base il più grosso EMPAR, e che ha ricevuto un ordine per 6 esemplari nel 2004, da parte di Singapore, che per non farsi mancare nulla, ha voluto il meglio per le sue sei fregate 'Formidabile' (le LaFayette di ultima generazione), mentre è previsto anche per le FREMM francesi (originariamente previste in 17 unità).
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I lanciatori verticali navali sono i Sylver, che hanno seguito un po' una storia a boomerang. Come si è visto nel caso del missile di per sé, sono nati in Francia e poi, nella loro storia recente, dopo la collaborazione con l'Italia, di fatto sono ritornati in Francia per completare l'evoluzione. Del resto l'Italia è adesso impegnata anche nel MEADS. I lanciatori Sylver sono del tipo base A43, i migliorati A50, A70 e A35. Il peso del modulo base di 8 pozzi di lancio è di 8 t e il volume richiesto di 6 m3, ha elevata disponibilità con un MTBF di 12.000 e passa ore (pensare cosa succedeva, invece, in origine con le rampe di lancio motorizzate, ben più spettacolari ma anche inaffidabili), poca manutenzione, elevata rigidità della struttura e resistenza anti-esplosioni, perché i Francesi hanno voluto dei portelli corazzati. Il lancio dei missili avviene a 'raffica', con punte di uno ogni 15 centesimi di secondo (il Mk 41 americano 1 al secondo, i vecchi sistemi a rampa 4-5 al minuto), e la ricarica è possibile (in porto) in 40 minuti. Per i Sylver A43 vi sono i missili ASTER-15 (contenitori sigillati alti 4,3 m), per gli A50 è possibile anche accogliere i contenitori per gli ASTER 30 da 5 metri, ma i SYLVER A70 sono stati pensati per qualcos'altro: lo SCALP Navale, missile da crociera, che la Marina Nationale intende usare per le fregate Forbin con 16 armi. Ovviamente porta anche gli ASTER, il che lo rende finalmente un lanciatore europeo in grado di competere (parzialmente) con i sistemi americani analoghi. I lanciatori comprendono 4 condotti di scarico per i gas emessi durante la combustione dei razzi impulsori ed espellerli verso l'alto, tra le due file di lanciatori verticali. Il piccolo SYLVER A35 accoglie armi da 3,5 m al massimo, ed è usato spesso in configurazioni minime di appena 4 pozzi di lancio. Esso è destinato sopratutto ad accogliere i MICA VL e forse anche il VT-1 (4 missili per pozzo), un'arma destinata, insomma, a piccole navi da guerra.
 
 
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Il PAAMS è la fascia superiore del sistema ASTER, nata nel 1996 su richiesta congiunta britannica (12 sistemi), Francese (4) e Italiana (2+2 in opzione), rimasto elemento comune anche dopo che i britannici si separarono dai 'continentali' (e curiosamente non si associarono agli USA con i missili SM-2, come del resto stavano facendo parecchie nazioni europee); i sistemi radar però si sono differenziati e così le Horizon hanno avuto l'EMPAR e i britannici il SAMPSON per i Type 45 'Daring'. VI è stata una prima fase di sviluppo FSED e poi una di produzione (IP), con 3 sistemi realizzati come 'prototipo' uno per ciascuna nazione,per i Doria, Forbin e Daring. La Fase 2 ha visto dal 2003 partire con altri 7 sistemi, di cui 1 per Italia, 1 per Francia, 5 per i britannici. Alla fine dei 20 sistemi previsti in tutto, se ne sono realizzati molti meno: i Type 45 saranno solo 6, ponendo in grave crisi la RN, che si è ridotta parecchio numericamente.
 
La partecipazione massiccia dei britannici ha richiesto, in termini di organizzazione, la creazione del consorzio Europaams, con i 5/6 per MBDA e 1/6 solo per la Thales, con i due sottosistemi PAAMS(E) che sta per EMPAR, e PAAMS (S) per il SAMPSON; due società hanno gestito i due programmi di cui la Eurosam con controllo MBDA per il 66% vs 33% Thales, e la Uksam con il controllo della MBDA per il 100%. Il sistema SAAM ha tre modalità: autodifesa, difesa delle navi vicine e difesa di formazioni diradate, con quote di 0-20 km e distanze tra 2 e 100 km. Per questi compiti così impegnativi nel campo della gittata è stato aggiunto un radar a lungo raggio 3D: l'S-1850M, della BAe Systems, pesante 6,2 t, lungo 8,2 m, rotante a 12 giri per minuto, antenna stabilizzata ma solo in maniera elettronica e non anche meccanica; esso scopre fino a 1.000 bersagli, anche spaziali entro i 400 km, e persino missili da 0,01 m2 di RCS a 65 km; esso ha 16 fasci controllabili in maniera indipendente, lavora in banda D 1-2 GHz (infatti la banda D NATO corrisponde alla banda L); esso venne scelto nel 1995 battendo l'ASTRAL (che era la versione navale del MARTELLO, pure britannico), lo SMART-L della Thales e anche il RAN-32L di Alenia (ora SELEX S.I.). E'È simile a quest'ultimo e ne ha l'antenna, ma con architettura di processamento dei segnali come il MARTELLO, il che gli dà migliori capacità ECCM.
 
 
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