Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-6: differenze tra le versioni

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Piuttosto si andò avanti con l''''SdKfz 301''' che era un mezzo da controminamento, da 3,6 t di cui 500 kg di carica esplosiva, in un cassone anteriore che veniva deposto sotto gli obiettivi da colpire. La prima dozzina venne costruita nell'aprile 1942. In genere ogni 12 mezzi c'erano 3 carri comando radio. Molti vennero utilizzati per eliminare le postazioni di tiro nemiche, e stranamente, pur se con una corazza di soli 10 mm, alle volte raggiunsero e distrussero anche postazioni controcarri. Il veicolo, che derivava dal cingolato portamunizioni, era radiocomandanto normalmente entro 1 km, e la carica di scoppio era a telecomando o a orologeria. In tutto vennero prodotti 1.193 esemplari di cui la versione B aveva corazza più spessa (non è noto se anche il cassone esplosivo, che era proprio davanti al mezzo, era blindato) e peso di 4 t, il modello C da 4.850 kg probabilmente in ferro, costruito con motore da 78 hp fino al settembre del' 44 (305 esemplari). 54 vennero modificati come Wanze, Cimice, i cacciacarri con 6 lanciarazzi Panzerschreck.
 
I '''SdKfz 302 'Goliath'''' (nome proprio chiaramente ironico) erano del tutto diversi. Forse ispirati da un prototipo che venne trovato in Francia,costruito dalla Kegresse, per la guida si affidavano ad un meno disturbabile ma anche più fisicamente vulnerabile filo di guida, e la produzione partì dall'aprile 1942 fino al gennaio 1944 con un totale di2.650 mezzi. Ma era uno sforzo molto minore rispetto al precedente, perché si trattava di un mezzo di appena 370 kg, con motore elettrico (che lo rendeva certo più silenzioso), alto appena 60 cm e con ciò difficilissimo da scoprire con un po' d'erba in giro; però anziché 38 kmh, ne faceva solo 10 ed era fatto di acciaio dolce da 5 mm. Caratterizzato da cingoli avvolgenti con 4 ruote per lato, era molto mobile ma costava ben 3.000 marchi per portare, se non veniva sparato prima o il cavo non veniva tagliato, solo 60 kg di esplosivo. Inoltre era a 'perdere' in quanto la carica era dentro il mezzzo, al suo centro. Il Goliath era nondimeno alto ben 59 cm in meno del Borgwald e questo l'aiutava ad essere molto insidioso. Il Goliath II era meno costoso, con più autonomia dei 1.500 m su strada del suo predecessore, e con una carica di scoppio maggiore. E così il nuovo SdKfz 303 Ausf A aveva motore da 12,5 hp per 10 kmh e 12 km su strada, con carica aumentata a 75 kg. Tra il 1943 e il settembre 1944 ne vennero prodotti 4604 dalla Zundapp e Zachert. La versione Ausf B aveva 100 kg, peso di 480 kg e maggiori dimensioni,e il cavo di 650 m anziché 600, come sempre tripolare (due cavi per la guida e uno per attivare l'esplosione). Nonostante le prestazioni, costava solo 1.000 marchi a pezzo e ne vennero prodotti 325. Ma in tutto, nonostante alcuni successi, vennero usati entro il 1944 solo 807 Goliath II. Spesso questi mezzi da demolizione vennero usati contro i Polacchi nella grande insurrezione di Varsavia.
 
Infine lo '''SdKfz 304 Springer''' era il semicingolato Kettenkrad. Guidabile (come il Borgwald) fino vicino l'obiettivo, veniva poi radiocomandanto con un sistema Blaupunkt per farne detonare la carica da 300 kg, ma solo 50 vennero costruiti e ancor meno usati. La sua ultima incaranazione, di questo sistema, fu un tipo controcarri con un pezzo SR da 105 mm. <ref>Sgarlato N : '' Goliath e gli altri carri radiocomandati'' Eserciti nella Storia nov dic 2006</ref>
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===Autoblindo<ref>Armi da guerra 33</ref>===
Le blindo tedesche sono state di vari tipi, e si sono evolute sia come mezzi da esplorazione che come veicoli sempre più pesanti e specializzati nel combattimento. Le prime blindo tedesche erano le SdKfz 231, mezzi dal lungo e caratteristico muso. Erano nate a Kazan, in URSS, dove era in sviluppo la nuova generazione di corazzati tedeschi nel più totale segreto, con la collaborazione dei sovietici. La scelta sarebbe stata a dire il vero quella di uno scafo 8x8, ma era troppo costoso e si ripiegò su di un ben più economico e leggero 6x4, con le ruote dell'assale anteriore molto caratteristiche essendo nettamente distanziate (con il portello laterale d'accesso incluso, a due ante) dalle altre due paia di ruote, che al contrario erano strettamente ravvicinate come posizione. Già questo dava l'idea di come il mezzo fosse riuscito un po' sbilanciato; in effetti fuori strada erano troppo scarse a mobilità e potenza, e la loro configurazione gli rendeva impossibile superare fossati di un certo livello. Autoblindo basate sul telaio di un autocarro leggero, sembravano più grosse di quel che erano a motivo della loro lunghezza, ma in realtà pesavano solo 5,7 t, in buona parte date dal guscio corazzato. Questo era abbastanza sottile, ma ben progettato come resistenza balistica e l'aspetto pulito che aveva avvertiva che era totalmente saldato, come del resto la torretta. Quest'autoblindo venne prodotta in molti esemplari, oltre 1000 nel periodo 1932-35, e si conquistò una fama non certo invidiabile perché venne usata in maniera massiccia dal Terzo Reich negli anni di riarmo e delle occupazioni o annessioni delle varie nazioni ad Est (Cecoslovacchia e Austria) nonché nel primo anno di guerra. Era insomma una vera 'icona' dell'esercito di Hitler nella sua fase di riarmo ed espansione. Tecnicamente non era un mezzo disprezzabile, purché operasse su strada o comunque su terreni non molto difficili o inclinati (max pendenza 20°). In ogni caso, dopo i primi esemplari la torretta, che ebbe un armamento tutt'altro che formidabile di una MG 34 da 7,92 mm, si passò ad un abbinamento tra questa e un cannone per carri KwK 30 (KwK sta per Kampfagen Kanone, cannone per carri), ovvero il Flak C/30 adattato all'uso su mezzi corazzati. Non era un miglioramento da poco, si pensi che all'epoca i carri standard tedeschi erano i PzKfw I con due armi da 7,92 mm, e che pochi erano i PzKfw II che montavano apparentemente la stessa torretta biposto con il pezzo da 20 mm. Questo significa che per un certo periodo questa blindo (lunga 5,57 m e alta 2,25) era il mezzo più potente dell'Esercito tedesco, una specie di Panzer II su ruote che poteva superare in scontri diretti quasi tutti i carri dell'epoca, armati e protetti solo in funzione delle mitragliatrici di piccolo calibro, e quindi incapaci di danneggiare (tranne che alle gomme) questa blindo se non sparando a bruciapelo, ma vulnerabili a centinaia di metri (si pensi ai Mark VI, L3 ecc). Spesso questa blindo, più che mezzo da esplorazione, venne usata come veicolo d'appoggio ad altri mezzi esploranti oppure alla fanteria. Sopratutto le sue prestazioni su strada gli consentirono di percorrere se necessario distanze impossibili per i Panzer, occupando rapidamente estesi territori. Dato che le prestazioni non erano eccelse, questa blindo non ebbe a lungo importanza per i Tedeschi, e dopo il 1940 finalmente venne sostituita dal 'vecchio sogno' della 8x8. Era nata la SdKfz 231(8-Rad), che nonostante la denominazione era del tutto diversa meccanicamente, anche se con una torre molto simile e lo stesso armamento (in ogni caso era oramai standardizzato il KwK 38 a maggior cadenza di tiro).
 
La sua mobilità fuori strada era nettamente migliore, e venne presto prodotta in quantità, entrando in servizio dopo le ultime 6x4. Anche questa era sulla base di un telaio di autocarro Bussing, le ruote erano su due gruppi di 2 assi l'uno, erano tutte motrici ed erano tutte sterzanti. Questo significava, assieme al motore da 150 hp, un'elevata mobilità su strada. L'unico problema, speculare, era che questi mezzi risultavano complessi e poco propensi alla produzione in grande serie. Al solito, come gli SdKfz 231 originali, avevano doppia guida, ovvero con un posto di guida posteriore e uno anteriore, per muovere rapidamente in caso di necessità anche andando in retromarcia. Stavolta però il motore era posteriore, il che non aiutava ad un disegno del tutto equilibrato esteticamente. Il mezzo, questo era il problema, era piuttosto alto (5,85 x2,2x2,34 m), con una sagoma molto evidente, e non necessariamente la corazza di 15-30 mm era sufficiente per superare la reazione nemica. Per il resto lo scafo era al solito con un doppio angolo che divideva il fianco superiore da quello inferiore, tutti e due angolati sensibilmente rispetto alla verticale e in maniera molto lineare, con una caratteristica V rovesciata con la congiunzione sotto la torretta, proprio come la blindo 6x4.