Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-4: differenze tra le versioni

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Per l'impiego tattico i tempi per i missili contraerei portatili non erano maturi, ma si provò a dare una specie di cannone portatile ai soldati, il '''Fliegerfaust''' ovvero Pugno volante: una specie di bazooka che sparava 5 colpi da 20 mm con minuscoli motori a razzo seguiti un secondo dopo da altri 4. Era un sistema ingegnoso, ma ben lontano dall'efficacia di un missile SAM come gli SA-7 o gli Stinger, e ovviamente solo a basse quote. L'idea era forse quella di usare una tecnologia simile a quella del Panzerfaust per l'impiego controcarri.
 
Ma visto che i Tedeschi stavano facendo tutti gli sforzi possibili, dalla metà del '43, per lottare contro i bombardieri americani, che avevano la sfrontatezza di sfidarne le difese in pieno giorno, si cominciò a pensare anche ad armi speciali. Venne provato un po' di tutto, bombe da 250 kg spolettate per l'impiego aria-aria (scoppiavano a quote prefissate o forse a tempo), razzi da 210 mm, cannoni da 20, 30, 37 e persino 50 mm (per i Me.262 e altri tipi). I missili potevano essere funzionali, ma doveva essere realizzato un tipo di guida adatto.
[[Immagine:Ruhrstahl X-4 missile.jpg|350px|right|thumb|L'X-4, il primo AAM]]
 
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La successiva fase era di erigere l'arma con la testata su di una piattaforma metallica riutilizzabile (fino a una dozzina di volte), e poi rifornire l'ordigno con 4.173 kg di alcol etilico e 5.533 kg di ossigeno. Era difficile, quasi come se fosse un programma sperimentale piuttosto che un'arma operativa, ed era pericoloso se c'erano problemi, per esempio se tirava un forte vento laterale. La preparazione al lancio della V-2 era difficile, e richiedeva 28-30 veicoli di sostegno. Tutto un altro mondo rispetto al singolo camion ad alta mobilità dei discendenti evoluti 'Scud'.
[[Immagine:Artillery_876.jpg|360px|right|thumb|Questa immagine dà la prospettiva della estrema complessità insita nel lancio campale di una V-2, in netto contrasto con lo 'Scud' sovietico, spesso comparato all'arma tedesca]]
Il missile era pronto dopo ore di lavoro e bisognava stare attenti anche alle incursioni aeree, con i Typhoon sempre in giro a bassa quota, visto che il raggio delle V-2 era limitato e non poteva essere aumentato molto. L'arma non era molto precisa, circa 4 km dal centro del bersaglio, ma era un po' meglio, nondimeno, della V-1. Quest'ultima era intercettabile, ma dopotutto portava grossomodo la stessa carica grossomodo sulle stesse distanze, ma con un peso e un costo molto inferiori, oltre che con un sistema più facile da produrre e usare. A tutt'oggi non è facile capire se siano 'migliori' i missili balistici o quelli da crociera, ma questi ultimi sono senz'altro più economici per quello che portano a bordo, almeno nelle loro versioni subsoniche (vedi il fallimento del Navaho americano, da mach 3,2).
 
In seguito vennero anche pensate delle V-2 lanciabili da speciali contenitori trainati da sommergibili, e addirittura a V-2 con le ali, sistema ingegnoso ma difficile da attuare per sfruttare meglio l'energia dell'arma. Al dunque, la potenzialità dell'endoreattore (azionato con turbopompa da 730 hp che mescolava nella camera di combustione i componenti, mentre il getto veniva deviato con pannelli di grafite secondo la piattaforma stabilizzata interna che era il sistema di guida) venne sfruttata a lungo; persino i razzi colossali del tipo R-7 Semyorka sovietici erano basati ancora su quel tipo di endoreattore, con 20 motori montati in parallelo a formarne uno più potente; e nonostante la complicazione, questo complesso usato dai Sovietici ha dimostrato di funzionare con un'affidabilità notevolissima, come continua ad essere fino ai giorni nostri.