Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-3: differenze tra le versioni

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Poi c'era il GB-3 da 4,3 m, con la solita doppia coda ma le ali erano disposte dietro la bomba anziché sopra, e la capacità di planare a 270 kmh, ma con simili problemi d'installazione a bordo degli aerei. Per questo venne cancellata, come del resto l'altra. La GB-1 invece venne accettata per la produzione e diverse migliaia vennero prodotte dal maggio 1943. C'era il tempo di usarle in maniera massiccia, ma di fatto c'erano due problemi che lo impedivano. Uno era che solo due armi potevano essere installate, e sotto le ali, di un B-17, limitandone le prestazioni, e l'altro era che la precisione era molto inferiore: a che pro addestrare i puntatori e dare loro il sofisticatissimo sistema Norden, apparato segretissimo dei bombardieri americani, se poi si faceva tirare a casaccio la bomba verso un bersaglio, senza nemmeno puntarlo con accuratezza? Così si aspettò il maggio 1944 (dopo 8 mesi dall'arrivo in Gran Bretagna) per vederle in azione. I risultati non furono particolarmente soddisfacenti, anche contro grossi bersagli, ma anche così non si può dire che l'impiego no fu importante, con oltre 1.000 armi che vennero tirate; stranamente, con tutte le informazioni che si hanno sui reparti da bombardamento americani dell'USAAF, questa cosa è rimasta pressoché sconosciuta all'opinione pubblica, forse perché persa nel clamore delle incursioni da migliaia di bombardieri alla settimana, se non al giorno, di quell'ultimo anno di guerra. Finita la produzione nel gennaio 1945, sparirono ben presto dall'inventario USAAF del dopoguerra. MA diverse altre bombe vennero realizzate basandosi su questo primo progetto, progressivamente di maggiore sofisticazione.
 
Una fu la GB-4, dal luglio 1942 sviluppata dall'USAAF con la caratteristica d'essere giudata (era la MX-108, poi MX-618), con ala da 3,72 m e base dell'AN-M66 da 907 kg, coda doppia. Aveva una telecamera AN/AXT-2 (evidentemente le tecnologie televisive erano d'ispirazione per le armi americane, visto che le camere TV erano apparse all'epoca su parecchi progetti di armi guidate). La bomba planava a 240 kmh e per l'epoca era notevole la sua precisione (o meglio, CEP) di 60 m in condizioni favorevoli. Anche qui quest'arma segreta americana venne prodotta in quantità molto apprezzabili: oltre 1.000, ma nonostante l'impiego di un gruppo speciale in Gran Bretagna per il suo uso, i risultati erano ben poco incoraggianti, data la scarsissima definizione dell'arma, che con la telecamera faceva vedere davvero poco. Forse nel teatro mediterraneo, con il sole e la luminosità tipici, sarebbe stata migliore, ma nell'Europa centrale no. Col tempo si migliorò un po', ma solo poche vennero lanciate. Per la fine della guerra c'era in programma un sistema JB-4 con pulsogetto, che venne addirittura testato, ma quest'arma avanzata e provvista di sistema motore e di guida, venne abbandonata alla fine della guerra. In ogni caso, era facile riconoscere una GB-4, dalla doppia coda con piani del tutto rettangolari, estremamente semplici.
 
 
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Insomma, gli americani avevano già sviluppato, a metà degli anni '40, un rudimentale sistema 'intelligente' per l'autoguida degli ordigni, e tra questi sistemi non mancavano nemmeno gli infrarossi, la 'luce invisibile' che attualmente è ampiamente sfruttata dai sistemi d'arma e di visione notturna. All'epoca non era certo facile nemmeno pensare a qualcosa del genere, ma con il GB-6, parte del progetto MX-612, fu possibile installare un cercatore IR della Offner, che era adatto a cercare obiettivi con forti emissioni IR, come le acciaierie. L'ordigno al solito pesava circa 1.150 kg e planava a 450 kmh di velocità massima, con un raggio d'azione di 16 km circa. Già dal tardo 1943 iniziarono i test, ma forse non furono del tutto soddisfacenti visto che si dilungarono senza esiti operativi, fino al 1946.
 
Poi vennero i GB-7 e GB-14, parte del progetto MX-613, l'ennesima variazione della GB-1, stavolta con un sistema radar semiattivo. La 'Moth', come veniva chiamata la GB-7, era capace cioécioè di trovare un bersaglio illuminato dal radar di un aereo; i test vennero condotti nel giugno del 1945. Seguì forse un GB-7A, poi fu la volta del GB-7B o MX-616, con un radar di ricerca attivo, tanto che poi venne ribattezzata GB-14. Pesava 1.180 kg e planava a circa 450 kmh, naturalmente era sopratutto intesa contro le navi (come la similare Bat), ma dopo un solo lancio il programma venne cancellato, forse per carenza di bersagli, o forse per funzionamento non soddisfacente. Ma di fatto il radar sembrava quello del missile Bat, con tanto di dielettrico a forma di 'panettone' sul davanti. Il GB-7C introduceva un'altra tipologia di guida radar: quella passiva, del resto non tanto diversa da quella semiattiva, solo che l'emissione radar non era il riflesso di un sistema illuminatore (anche di bordo) ma un apparato del tutto estraneo. Forse questo era il primo missile ARM, ma non è chiaro se nemmeno sia mai andato in volo una singola volta.
 
 
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Questi erano i principali sistemi d'arma 'intelligenti' sviluppati dall'USAAC. Essi ponevano le basi per congegni di ricerca e di guida che poi sarebbero stati abbandonati per anni dopo la fine della guerra; solo i sistemi laser non erano contemplati, visto che questa luce artificiale non era ancora stata inventata. In pratica, comunque, tutto quello che restò di queste armi in termini operativi, a parte esperienze preziose ma non di rado andate pressoché perdute, furono il lancio di qualche GT-1, un migliaio di GB-1, qualche GB-4, con risultati nell'insieme tutt'altro che positivi, cosa che del resto accomunò un po' tutte le 'armi intelligenti' americane della guerra, nonostante una superiorità tecnologica netta rispetto a qualsiasi altro avversario o alleato, grazie all'avanzata industria elettronica che era disponibile per questi programmi.
 
 
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Un missile che era invece veramente polimorfe era il '''Gorgon''', nato sempre dal BuAer dell'USN tra il 1943 e il 1953, come arma tattica da impiegare in vari compiti. Già nel '37 si cominciò a pensare ad un drone da combattimento, persino capace di intercettare dei bombardieri nemici. Attorno alla metà del 1940 era noto come 'Aerial Torpedo', e in sostanza, le basi dei moderni UCAV, a livello filosofico, c'erano già. Ma i motori erano troppo limitati in potenza per realizzare un ordigno valido. Nel '43 però ricominciò l'interesse, legato all'uso dei motori a razzo o jet, per un missile che era certamente di tipo molto originale per l'epoca, e anche dopo. Si trattava di un'arma da 300 kg, con un turbogetto da appena 9,5 pollici della Westinghouse, che consentiva 820 kmh. Era inteso per colpire grosse formazioni di bombardieri o trasporti, ma anche bersagli al suolo. La guida era prevista di tipo TV o radiocomandata, o anche radar o IR, spolette prossimità e contatto. Iniziarono i progetti particolareggiati, come il Gorgon II con alette canard del tardo 1943, o il Gorgon III con alette di tipo convenzionale. E incredibile a dirsi, tutte e due le configurazioni vennero pensate con motori a razzo (A), turbogetto (B) e statoreattore (C). 25 armi di ciascun tipo vennero ordinate verso la fine del '43, ma dopo vari cambiamenti il totale divenne, ad aprile 1945, di 21 Gorgon IIA, 4 Gorgon IIB, 34 Gorgon IIIA, 16 Gorgon IIIB e 20 Gorgon IIIC. Tuttavia solo il tipo a razzo venne costruito. Quanto ai sistemi di guida, dati un po' troppo per scontati, in realtà non funzionavano bene. Nel marzo del '45 fallì miseramente un sistema TV del Gorgon IIA. In effetti, dopo varie tribolazioni il Gorgon divenne un semplice sistema di ricerca avanzata a metà del '46. Dei 21 IIA, tutti erano dotati di un motore Reaction Motors CLM2N a propellente liquido e sistema radiocomando-TV. I test senza apparato motore iniziarono già nel marzo del '45, ma il sistema di guida rappresentò un fallimento totale nel ruolo aria-aria. Stranamente nessuno pensò di usarlo per attacchi al suolo, almeno non subito. Era noto come KA2N-1 nell'ottobre del '45, poi ebbe una selva di altre designazioni di missile per ricerche su cui non mi dilungo, essendo accaduto nel dopoguerra. Quanto al Gorgon IIC a statoreattore, esso era previsto come missile superficie-superficie da lanciare e far volare a 725 kmh verso obiettivi in Giappone. Anche questo ebbe compiti di sviluppo dal '46, e nel '50 un missile designato CTV-N-2 usò un radar attivo in funzione antinave. Il KA3N-1 Gorgon IIIA era l'originale ordigno per l'intercettazione, con una guida radio-TV e una testata da 116 kg, ma anch'esso divenne un sistema di ricerca pura. 34 costruiti. Il modello IIIC era simile, nonostante in origine si fosse inteso come arma a statoreattore, con due motori CML2N. Il tipo IIIB ebbe un derivato, il TD2N-1, che era un aereobersaglio, i cui test iniziali avvennero nel giugno 1945, e con il motore acceso, dall'agosto dello stesso anno. Ma era difficile far funzionare il motore (che almeno in teoria doveva essere a razzo) e il programma venne cancellato nel '46 dopo 9 ordigni costruiti. Nel maggio del '45 era iniziato anche il programma Gorgon IV, arma aria-superficie a statoreattore assegnata alla Martin, con radar di ricerca attivo. Era davvero avanzato per l'epoca, ma finì anch'esso come semplice programma di ricerca a metà del '46, con un motore Marquardt XRJ30-MA (model C-20-85C). I primi test iniziarono solo nel luglio 1947, e il missile divenne capace di raggiungere 0,85 mach. In tutto ne vennero costruiti 19 dei quali gli ultimi, dopo la fine dei test del '49, divennero aerobersagli. L'ultimo derivato era un sistema ancora più bizzarro, il Martin ASM-N-5 Gorgon V, che rimpiazzava lo statoreattore con un diffusore di sostanze chimiche, una specie di bomba planante a gas, che avrebbe coperto, planando a 0,95 mach, a 30-150 m di quota, una superficie di circa 9 km2. Venne cancellato nel '53, dopo circa 3 anni dall'inizio del programma, non si sa se ne venne mai costruito o collaudato qualcuno, che avrebbe dovuto avere un radioaltimetro, autopilota e generatore di gas Edo X14A, presumibilmente per gas nervini.
 
La versione CTV-N-2 del Gorgon era lunga 5,98 m, apertura alare 3,5 m, peso di 880 kg, 725 kmh, e raggio di 150 km.