Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 22: differenze tra le versioni

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Vediamo come le cose siano andate seguendo in particolare le vicissitudini del 41° di Catania-Sigonella, che esattamente come il 30° ha ricevuto 9 Atlantic per l'unico gruppo, qui l'88°, in carico allo Stormo. Per l'assurda rivalità tra AM e MM, il possesso di questi aerei si è finito per rivoltare contro la prima: infatti l'Aeronautica ha sempre osteggiato la formazione di 'aviazioni ausiliarie' di altri Corpi, e la MM non ha mai avuto in carico i pattugliatori marittimi di base a terra. Come risultato, prima gli S-2 Tracker e poi gli Atlantic sono stati presi in carico dall'Aeronautica. Però questo non gli ha impedito di lavorare per la Marina: in pratica l'AM con il suo ostruzionismo si è trasformata nella 'tassista' della Marina, mantenendo ben due stormi per appena 18 aerei, rifornendoli, addestrando gli equipaggi, e mandandoli in azione secondo i bisogni della Marina. Anche la linea di armi e sensori non hanno a che fare con l'AM: i siluri e le cariche di profondità non sono certo 'tipiche' dell' 'arma azzurra'. E gli equipaggi? Circa 12-15 persone di cui 3 ufficiali per ciascun aereo, il che aiuta a capire come eventuali perdite di aerei non sarebbero passate inosservate: sarebbe una strage. E il costo operativo: nel 1991, con il parametro 'C' si raggiungevano Atlantic: 18.741.000 di lire, beninteso per ciascuna ora di volo: una missione tipica di 4-12 ore, con un massimo di 18 se necessario, corrispondeva ad un vero capitale: l'Atlantic, con la metà dei motori ma col doppio dei costi operativi, risultava di gran lunga più costoso, per ciascuna missione, anche del C-130H e del Tornado (con ben 34 milioni-ora, ma si tratta di un aereo che non vola normalmente per più di 3-4 ore, anche se vanno messi in conto anche i rifornimenti in volo se la missione si prolungasse oltre tale valore).
 
Torniamo al 41° Stormo. Venne costituito il 1° luglio 1939 a Reggio Emilia, nel locale aeroporto, con i soliti due gruppi da bombardamento (all'epoca un ricco organico di aerei non era affatto un problema) con i BR.20. Trasferito il 6 giugno 1940in Sicilia, a Gela, venne dotato degli S.79, con cui fino al febbraio 1941 combattècombatté su Malta e poi in Africa (da Benina). Rimpatriato il 19 febbraio 1941, l'oramai devastato Stormo fu ricostituito su Aviano e dotato dei mediocri Ca.313, poi divenne un reparto da caccia per difendere l'Italia settentrionale, sempre più in pericolo contro le insidiose incursioni della RAF. Ebbe allora CR.42 e C.200 e mandato a Treviso, nel Comando Intercettori 'Leone'. In questo ambito operò in difesa di Torino e Milano fino al 1943, poi dal giugno di quell'anno venne dislocato a Perugia. Qui venne sorpreso dall'Armistizio e sciolto. Ottobre 1965, 22 anni e un mese dopo, il 41° ritornò in vita a Catania-Fontanarossa, e divenne lo Stormo Antisommergibile sugli S-2F Tracker, oramai dimenticati nelle file AM, ma ancora in giro in alcune nazioni del mondo. I suoi gruppi erano l'87° e l'88°.
 
Questa capacità ASW era certo preziosa ma il Tracker, nato per le operazioni su portaerei, era limitato se usato da basi a terra, data l'autonomia di circa 2.000 km. Inoltre il set di armi e attrezzature non era certo al 'top'. Insomma, per quanto economico, questo piccolo aereo tecnologicamente legato agli anni '50 mostrava la corda alla fine del decennio successivo, anche se rimpiazzarlo sarebbe stato decisamente molto oneroso vista la necessità di comprare a quel punto, un nuovo aereo e di grosse dimensioni, con un salto in avanti anche nelle spese di gestione rispetto ai vecchi e semplici 'Tracker' che potremmo definire la '500' dei pattugliatori ASW, con quell'aria raccolta e piacevolmente arrotondata. Nel 1968 l'Italia scelse l'Atlantic: questo era una specie di 'pattugliatore NATO', anche se di fatto si trattava di un aereo francese, il Breguet Br.1150, che ebbe successo nel 'tenere fuori' gli arrembanti P-3 Orion dall'Europa. La ragione è che, basicamente, il velivolo francese era stato pensato per le operazioni di pattugliamento marittimo, mentre il P-3 era un trasporto civile adattato, come quasi tutti gli altri tipi della categoria. L'Atlantic, con la caratteristica fusoliera con sezione a '8' come nel Nimrod britannico (che però proveniva dall'aereo civile Comet), diventò un best-seller e venne in effetti comprato da numerose nazioni NATO e anche dal Pakistan. L'unico vero concorrente al P-3. Il 27 giugno del '72 il 41° ebbe il primo Atlantic e al contempo iniziò lo spostamanto a Sigonella. Dei suoi Gruppi, nel '78 l'87° venne messo in posizione 'quadro' e gli aerei hanno continuato ad operare solo con l'88°. L'Atlantic generò molte polemiche, legate più che altro alle scelte politiche che privilegiarono la macchina europea piuttosto che quelle americane. Ma nel corso degli anni si è rivelato un velivolo più che valido. L'aggiornamento elettronico però non è mai proceduto di pari passo rispetto ai P-3, ai Nimrod e agli stessi aerei francesi, che negli anni '80 sono stati l'Atlantique 2 (ora chiamato così perché, a quel punto, si trattava di un programma totamente francese), e poi, negli anni '90, l'Atlantique 3. I costi per aggiornare a questi nuovi, elevati livelli di avionica così pochi aerei hanno però raggiunto livelli decisamente proibitivi e i P-3 Orion hanno potuto vincere alla lunga la concorrenza francese, godendo di una flotta ben più grande su cui ammortizzare i costi degli interventi. L'Atlantic dell'AMI è stato col tempo aggiornato a sua volta, ma negli anni '80 la sua obsolescenza verso i P-3C Update II o successivi era manifesta. L'aggiornamento avrebbe comportato alcune limitate modifiche, ma il futuro, dopo il fallimento del pattugliatore P-7 americano (erede dell'Orion) era visto all'epoca nella forma del P-3 Update IV, l'ultimo grido dell'elettronica di missione navale abbinata alla solita affidabile cellula dell'Orion.
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*armamento: 4 punti d'aggancio subalari per un massimo di 3.500 kg di carico, non sempre presenti, capaci di portare anche pod ESM; vano non pressurizzato in fusoliera per un massimo di 8 siluri, oppure bombe, bombe di profondità, mine, missili Exocet: tipico carico 1 AM.39 e 3 siluri leggeri ASW.
 
Quanto alle notizie più recenti sui reparti di pattugliamento marittimo della MM, di questi ultimissimi anni è valevole ricordare due notizie importanti. Una è che il 30° Stormo è stato sciolto e tutti gli aerei efficienti (ancora nessuno di essi è andato perso: miracolo?) sono andati al 41°. La seconda, tecnica, è che l'Atlantic è stato aggiornato con parte delle attrezzature dell'Atl.2. Questo è stato avviato a dire il vero assai presto. Pare che nel 1986 un primo esemplare venisse aggiornato con questo standard tecnologico, ma la trasformazione è partita nel 1988. Alcune fonti sostengono che tutti gli Atlantic sono stati via via aggiornati al nuovo standard, con ESM e radar di nuovo tipo, ma in realtà pare che due non lo siano stati. A parte questo, l'avvenuta modifica è notabile dall'antenna ESM sopra la deriva, un po' simile a quella dei G.222VS. La colorazione ha abbandonato il tradizionale ed elegante grigio-azzurro su fianchi e dorso e bianco sulle superfici inferiori ed è diventata il solito grigio smorto. Differentemente dai velivoli francesi, che sono stati consegnati fino agli anni '90, gli Atlantic italiani non hanno mai avuto missili AM.39 Exocet nella loro panoplia. I velivoli efficienti, con una decina d'equipaggi disponibili in tutto, sono attualmente impegnati a collaborare con la Marina nelle esercitazioni per la scoperta navale, ma sopratutto nella ricerca dei famigerati 'barconi' di clandestini africani.
 
===Gruppi di F-104===