Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Arabia Saudita: differenze tra le versioni

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L''''[[w:Arabia Saudita|Arabia Saudita]]''', un ricchissimo Paese grazie alle immense riserve di petrolio sul suo territorio, ha avuto modo di incrementare, sia pure lentamente, anche le sue forze armate. Inizialmente, la sua forza militare era modesta, ma negli anni '50 iniziarono programmi importanti. Uno di questi era certamente l'acquisizione di aerei ad alte prestazioni, che inizialmente furono di due tipi: '''F-5''' americani e alcuni dei pochi '''Lighting''' esportati dalla [[w:Gran Bretagna|Gran Bretagna]]. La marina ebbe solo in tempi successivi dei miglioramenti notevoli, che arrivarono in effetti a livelli apprezzabili solo con la '''[[w:Classe Madina (fregata)|Classe Madina]]''', una potente classe di 4 fregate, originariamente chiamate F-2000 (Frigate 2000 t displacement).
 
Inoltre, la struttura sociale della nazione era ed éè ancora evidentemente pre-moderna se non proprio medievale, dopotutto si tratta di una monarchia assoluta. Meno ovvio come questo influenza sulla struttura delle forze armate.
 
==Gli inizi==
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Naturalmente, per l'Arabia Saudita niente era mai troppo costoso, cosicché, impressionata dalle prestazioni dei pur scarsamente operativi (mancavano ancora parte degli apparati avionici), pensò di comprare l' F-15E, ma questo era troppo 'sensibile' per l'export e allora si pensò di comprare '''24 F-15F''' monoposto, simili per il resto all' 'E'. Alla fine, anche questa limitazione venne meno e nel 1993, nell'ambito dei formidabili programmi di riarmo l'Arabia poté finalmente ordinare ben 72 F-15XP, poi noti, giustamente come F-15S, ovvero la versione 'degradata' dell'E; esso non aveva serbatoi "conformal", i processori erano più lenti, non vi erano armi guidate abbinate ai sistemi d'arma. Il programma era chiamato ''Peace Sun IX'' e vennero consegnati dal 19 giugno 1995, e terminò nel 1999<ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f15_14.html Gli F-15S, sito di Joe Baugher]</ref>. L'aereo, nonostante il numero elevato di esemplari, è stato introdotto in servizio sopratutto con il 55° Sqn a Khamis Mushait e il 92°. Tra le altre modifiche, da notare che il radar APG-70 è stato "depotenziato" al livello dell'APG-63 e non ha la capacità di eseguire la mappatura del terreno, mentre l'ASW-51 (l'autopilota) non ha la capacità di pilotaggio TFR automatica, mentre il GPS è omesso. Nell'insieme, non è chiaro perché non ordinare semplicemente altri Tornado IDS oltre a quelli già in ordine. Forse semplicemente perché era possibile un "upgrade" se vi fossero stati "problemi" con qualche vicino che non fosse Israele, la cui lobby si adoperò al Congresso per impedire i contratti con i sauditi per gli F-15 ogni volta che poté farlo. Le ECM erano di tipo più vecchio o assenti rispetto agli apparati analoghi degli 'È in maniera tale da non essere valide contro i sistemi americani, ma ancora buone per quelli di origine sovietica (ovvero contro l'Irak), i sistemi '''Lantirn''' erano di tipo semplificato e non compatibili con i Maverick (sono i modelli 'ridotti' chiamati '''Sharpshooter'''). Se non altro i motori erano i nuovi F100-PW-229 da circa 13 t di spinta, e forse anche per questo si è ipotizzato che gli F-15S fossero intesi e in parte utilizzati per l'intercettazione. La loro capacità di usare serbatoi conformal è stata in seguito confermata, mentre il primo esemplare comincià nell'ottobre 1993 e terminò 10 mesi dopo, per volare il 19 giugno 1995.
[[Immagine:Parking RSAF Tornado in 1991.jpg|300px|right|thumb|Un Tornado ADV Saudita nel 1991. Gli IDS avevano un'altra bella mimetizzazione in una aggressiva livrea marrone-sabbia desertica]]
Nel frattempo la RSAF ordinò anche altri Tornado: il totale di '''164 F-15''' non era ancora giudicato sufficiente per la RSAF, e dal momento che il Tornado ADV era risultato poco gradito, mentre un buon risultato l'aveva ottenuto il Tornado IDS, la scelta andò su quest'ultimo. La flotta di aerei Tornado IDS sauditi entrò in azione con bombe e missili ALARM durante la guerra con gli Irakeni, contribuendo, come gli italiani con una singola perdita, al totale di 10 Tornado abbattuti o persi in azione. Ma essi risultarono anche efficaci e precisi nello scaricare bombe sugli obiettivi irakeni, e vennero sostanzialmente graditi, anche se messi un po' in subordine rispetto ai versatili F-15E. 48 nuovi aerei vennero ordinati, anche se in pratica, almeno per un certo tempo, 6 di questi erano GR Mk.1A ex-RAF. In tutto, vennero ordinati 116 Tornado, e quelli da intercettazione furono in seguito, come anche alcune macchine inglesi, convertiti al ruolo di aerei d'attacco antiradar/intercettori a lungo raggio, con missili [[w:Sky Flash|Sky Flash]] e ALARM. La dotazione di aerei da combattimento comprendeva anche gli addestratori Hawk, che entrarono anche in azione con missioni di attacco contro bersagli a terra irakeni, confermando le loro buone doti belliche, sia pure relative a quelle di un caccia leggero.
 
===Altri programmi===
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La mattina dell'11 settembre 2001 una nuova era si è aperta nella Storia: quella della "guerra al terrore". Gli schianti degli aerei sulle '''Torri''' e sul Pentagono hanno segnato un cambio di percezione della "minaccia", che ha stravolto la geopolitica almeno quanto avvenne 11 anni prima. Stavolta, però, la posizione saudita è risultata molto più problematica. La maggior parte degli attentatori che presero parte all'attacco sugli Stati uniti era saudita, e Osama Bin Laden, il "presunto" mandante dell'attacco, è il rampollo di una ricchissima e altrettanto numerosa famiglia saudita. La situazione si è rivelata ancora più complessa per i rapporti tra la genealogia di presidenti della famiglia Bush e i sauditi, che sono definibili, nel migliore dei casi, come 'controversi'.
 
L'Arabia Saudita non è stata tuttavia toccata da nessuna ritorsione americana, anzi, nei giorni successivi agli attentati oltre 100 sauditi, tra cui molti parenti dello "Sceicco del terrore" sono stati fatti espatriare dagli Stati Uniti. In Arabia Saudita la lotta al terrorismo è stata a tratti feroce, ma il regno whaabita non éè per questo totalmente "al di sopra" di ogni sospetto. Nel frattempo, però, [[w:George W. Bush|G.W. Bush]] ha invaso l'Afghanistan, retto dal regime dei [[w:Talebani|Talebani]] da cui Bin Laden trovava alloggio, e a questa guerra -opinabile ma abbastanza comprensibile data la situazione- ne éè seguita un'altra, assolutamente pretestuosa, contro l'Irak. Questo non ha risolto il problema del terrorismo internazionale, né della "minaccia delle WMD". Il terrorismo, al contrario si è espanso in tutta la regione, a cominciare dall'Irak, mentre le nazioni realmente interessate alle '''WMD''', da Israele alla Libia, non ne sono state per nulla affette, tanto che la Libia nel 2004 non ha trovato di meglio che abbandonare ufficialmente il suo programma per queste armi, del tutto ignorato o non conosciuto, nonostante che già negli anni '80 si fosse localizzato almeno un impianto sotterraneo per la loro produzione (con tanto di ipotesi di attacco aereo). Apparentemente, l'Arabia Saudita non ha ricevuto alcuna seria limitazione nei suoi approvigionamenti di armi, che sono proseguiti come da programma. Tra l'altro, l'acquisto di missili '''CSS-2''' cinesi, balistici da 3.000 km di gittata e con capacità potenzialmente nucleari, non ha minimamente afflitto gli Stati Uniti nel continuare le forniture di ingenti quantità di armamenti convenzionali.
 
Un'altra cosa di rilievo è che, ben prima dell'11 settembre Bin Laden era già un terrorista ben noto a livello internazionale, sospettato di essere dietro ad alcuni gravi attentati già compiuti contro gli Stati Uniti. Tutta questa questione è ancora da chiarire, e non si sà se e quando eventuali sgradevoli verità sulle "relazioni pericolose" verranno fuori. Di certo appare che le accuse, i "nemici" e la "minaccia percepita" dipendono da fattori tutt'altro che oggettivi.
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Sebbene i Sauditi abbiano le branche aeree, terrestri e navali, esse non sono tutto. Come si è detto, l'esercito è di fatto diviso in due, in quanto oltre a questo esiste anche la quasi altrettanto potente Guardia nazionale. Anche l'aviazione è appoggiata dalla difesa aerea, come nello stile sovietico e questo nonostante che i Sauditi siano clienti 'fissi' di prodotti occidentali'. Lo strumento militare è sotto il controllo del Ministero della Difesa che -per sottolinearne l'importanza- lo è anche dell'Aviazione (sia civile che militare). Data la natura arcaica del sistema di potere saudita, forse non stupirà nemmeno che il Principe Sultan bin Abdulrahman bin Abdulaziz ricopre tale carica dal 1962, e che il vice-ministro è suo fratello, mentre il suo primogenito è Assistente del Ministero della Difesa per gli Affari esteri.
[[File:Worldwide military spending 2005 (horizontal).svg|330px|right]]
Ora che il regime irakeno non esiste più, la minaccia ai confini è stata rimossa definitivamente. Ma non così è per l'altro nemico storico, l'Iran rivoluzionario. Questo problema, specie con l'amministrazione Bush, minacciava di deflagrare in un'altra guerra, di cui inevitabilmente l'Arabia Saudita sarebbe stata parte. Ma con Obama le cose sembrano un po' migliorate, sebbene sia presto per tirare delle conclusioni. Un problema storico sono le tribù yemenite che oltrepassano i confini sauditi senza controlli sufficienti. Un altro ancora, ben più recente, sono i legami con il terrorismo islamico -ufficialmente combattuto- e per finire, dei problemi sociali di cui poco si sa, data la difficoltà di accesso all'Arabia da parte straniera (pellegrinaggi a parte), ma ultimamente sono aumentati. L'Arabia Saudita del resto si trova in difficoltà pratiche rispetto alla sua retorica anti-occidentale, inclusa la volontà di non far stazionare sul suo territorio truppe straniere. Eppure, dei compromessi sono stati necessari, come con l'invasione del Kuwait da parte irakena, che portò all'immediata richiesta di armi e di rinforzi da parte occidentale, specialmente americana. La 5th Fleet dell'USN protegge attivamente l'export di petrolio nel Golfo Persico, sia pure operando da basi in Barhain; mentre in quanto ad acquisti di armi, i Sauditi, che solo di recente hanno sviluppato un'industria del settore, hanno comprato solo nel 2005 armi americane per 1,1 mld di dollari. Le F.A. saudite sono apprezzabilmente cresciute in numero rispetto al 1990; a quanto pare, la maggiore disoccupazione giovanile ha aiutato a trovare ragazzi disposti a servire la Patria nelle F.A. Le donne Saudite, praticamente prive di diritti, non sono ovviamente ammesse in simili ruoli.
Tra i prodotti 'tipici' ultimamente si segnalano non pochi mezzi terrestri, che in effetti sono diventati presto un'intera gamma: si tratta degli AFV Der' AL-Jazeerah-1 e 2, dell'Al-Faris 8-400, dell'Al Fahd, AL Kaser, Al Mansoor, Al Naif 5, 7, 9, Al Faisal, Al Shibl 1 e 2. Del resto, se anche i piccoli Emirati Arabi Uniti riescono oramai a produrre tecnologie sofisticate, non da meno sono le potenzialità dei Sauditi, sebbene per ora sono state meno sfruttate di quanto non potrebbero. Che l'Arabia Saudita sia diventata esportatrice di armi, cosa praticamente impensabile 20 anni fa, è però un fatto: forse in futuro vedremo nazioni occidentali comprare saudita, esattamente il contrario di quanto fin'ora è stato.
 
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**5th Airborne Battalion
 
E'È vicino Tabuk, con due btg parà e tre cp compagnie SF.
 
Poi vi sono le brigate motorizzate, le 17, 18 e 19 per compiti sopratutto antiterrorismo.