Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest: differenze tra le versioni

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Nonostante l'impegno originario per i Leopard 2A5, l'Olanda passò alla configurazione A6 per 180 dei suoi A4, vendendo i mezzi non aggiornati. L'A6 aveva così sostituito 'in corsa' l'A5 per gli Olandesi, mentre la Svezia previde direttamente 120 Str.120 che erano simili agli A5, ma con una protezione ulteriormente migliorata e simile al tipo KVS II come concepito originariamente (e adottato dall'Heer solo in parte). Con il cannone da 120 mantenuto, la miglioria fu quindi quella della protezione e dei sistemi di comunicazione, con un TCCS per il capocarro e un BMS per la gestione del campo di battaglia (BMS=Battle Management System). La competizione fu ferocemente combattuta da almeno tre contendenti: l'M1, il Leclerc, e per l'appunto il Leopard 2. Le corazze all'uranio impoverito tipiche degli ultimi M1 non furono un problema: agli Svedesi parevano non interessare per i problemi relativi alla salute di questo materiale. Il Leclerc, pur con tutta la sua tecnologia, venne considerato meno affidabile meccanicamente (specie le sospensioni idropneumatiche) e più costoso del Leopard 2, che alla fine vinse la competizione nei primi anni '90.
 
La Spagna ha avuto gli 2A6E che sono chiamati 'Leopardo', il quale è simile allo standar A6, ma con un BMS del tipo LINCE, anche migliore di quello dei mezzi svedesi e sviluppato congiuntamente da ditte spagnole e tedesche, compatibile oltretutto con il sistema informatico dell'Esercito SIMACET. Esiste anche una APU per risparmiare carburante e sistemi di visione per capocarro e puntatore migliorati, della Indra (un'industria locale). Poi è giunta la Grecia, che nel 2002 ha scelto il Leopard 2A6 ordinandone 170 come Leopard 2HEL o EX, da consegnarsi dal 2005 in poi. Dopo i primi 30 costruiti in Germania, gli altri sono realizzati localmente dalla EWO, prevedibilmente entro il 2009. E'È simile al LEOPARDO, ma con sistema di mira EMES-15 con raggio utile portato a 6 km e cannone da 120/55, sistema di visione per capocarro e cannoniere OPHELIOS e apparato di comunicazione a banda larga WISPR. 56 carri sarebbero stati destinati al compito di mezzi comando, e quindi dotati di radio aggiuntive. Nel frattempo gli Svizzeri per i loro Pz.87 (Leopard 2A4), comprati in 380 esemplari nel 1987-93, hanno pensato di modernizzarne 150 con un intervento simile a quello del programma KWS II. La locale Ruag ha proposto un sistema con corazze maggiorate sul tetto (20 mm) per resistere meglio al munizionamento d'attacco e una torretta telecomandata da 12,7 mm per il servente, BMS VIINACCS nonché una migliore protezione contro le mine. I primi due '''Pz.87WE''' (sta per Wertherhaltung) hanno fornito prestazioni positive.
 
Quanto ai particolari delle modifiche di cui sopra, la potenza di fuoco attira certo l'attenzione per il cannone da 120 L55, sempre della Rheinmetall, già autrice del precedente L44 che ha, tra l'altro avuto come clienti gli USA e Israele. Con la nuova b.d.f è possibile sparare la granata DM53 APFSDS a ben 1.750 m.sec, con una energia alla bocca di 12,8 MJ, ovvero circa il 30% superiore rispetto agli oltre 9 MJ del cannone precedente. Ma anche questo, se non lo si vuole sostituire, può essere migliorato, con lo smorzatore di rinculo K900 al posto del K600, il che rende il cannone compatibile con la DM53, anche se la Vo. cala a 1.670 m.sec per un totale di 11,5 MJ di energia, il che significa che il penetratore vero e proprio pesa circa 8 kg. Esiste anche la DM 63, che è stata adattata dai Finlandesi e che permette di tirare i colpi con l'uso di una nuova polvere pirica, che è capace di conservare pressoché stabilmente le sue prestazioni senza riguardo per la temperatura, almeno entro 0/+70°. Sotto i 10° è addirittura superiore alla DM53 quanto a prestazioni, nonostante che la velocità dichiarata della munizione sia solo di 1.650 m.sec (naturalmente, però, con il pezzo da 120/44). Questa munizione è compatibile con il cannone anche per un altro motivo: la pressione nella camera, nell'intervallo -46 e +70° resta sotto i 570 MPa durante la fase dello sparo. Altre munizioni sono una granata HE programmabile, con scoppio a contatto o in aria con timing dipendente dalla distanza del bersaglio. Questo significa che essa è capace di esplodere, ingaggiando una postazione di fanteria, direttamente sopra le teste dei difensori, superando quindi i problemi del tiro diretto, che magari verrebbe arrestato da costoni rocciosi o da muri. Naturalmente questa granata è anche una buona notizia nel settore della lotta anti-elicotteri, visto che non occorre più un centro pieno per distruggerli o danneggiarli: dopo che il telemetro laser e il computer balistico stabilisce l'apposita soluzione di tiro, parte il colpo che va ad esplodere da qualche parte vicino al bersaglio, anche se non dovesse centrarlo in pieno. Un altro tipo di munizione (in entrambi i casi i carri russi hanno fatto da apripista) speciale è il missile LAHAT israeliano, di cui il Leopard 2 è il primo MBT europeo a dichiarare la compatibilità. È un'arma a guida laser da 8 km di gittata, quindi largamente al di fuori della gittata utile dei cannoni con munizioni normali (come dev'essere visto il costo dei missili rispetto a quello dei proiettili), guidata da un laser multifunzione della El-Op israeliana.
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I Leopard 2 si sono caratterizzati anche per un'altra ragione, il numero enorme prodotto, al posto dei soliti 300-400 per ciascuno dei tipi concorrenti. Dopo la Guerra fredda, l'Heer, che a differenza di altri eserciti aveva ricevuto i mezzi ordinati, si è ritrovato con un surplus notevole e molti clienti esteri ansiosi di sostituire i carri più vecchi. Così i Leopard 2 usati sono stati spesso offerti e ne hanno approfittato Spagna, Svezia, Finlandia (che ha la DM63), Austria, Norvegia. La Danimarca ne ha presi 57 e poi li ha aggiornati allo standard 2A5DK, simili ad un ibrido A5-Strv.122 (la corazza della torretta è del primo, dello scafo è del secondo tipo). Questo significa che non ci sono sistemi per la protezione del cielo della torretta, ma vi sono camere termice ElOp e sistemi di riduzione segnatura, telecamera posteriore e proiettore diurno sistemato sopra il cannone, un mezzo apparentemente obsoleto ma in realtà molto utile se c'é da cooperare con la fanteria amica (e accecare gli NVG di quella nemica).
 
Infine i mezzi speciali: il BUFFEL da recupero, l'AVBL gettaponte e il KODIAK del genio. Il primo è nato nel '91, quindi come carro speciale lo scafo Leopard 2 non ha avuto priorità. Sviluppato alla Rheinmetall, è stato seguito dal gettaponte della MAN da 70 tonnellate e lunghezza di ben 27,8 m, prodotto dal 2004 in serie (35 per la Germania e 14 per l'Olanda, almeno secondo l'ordine iniziale). La Ruag invece ha realizzato il terzo tipo, dotato di verricello, pala apripista, braccio meccanico, arma da 12,7 mm telecomandata e sovrastruttura rialzata. E'È previsto per il solo esercito svizzero.
 
[[File:Leo2_PSO_Turm.JPG|280px|left|thumb|Il Leopard 2 PSO nei particolari della torretta]]
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Dato che la protezione del mezzo è stata accordata alle necessità del dopo-Guerra fredda, quindi cercando di ridurre le perdite umane anche se questo significa mezzi più pesanti e costosi, quindi meno numerosi (ma per gli eserciti moderni vanno bene), il PUMA ha avuto una forte protezione, con la resistenza al 14,5 mm sui 360° e al 30 frontalmente, ma con la possibilità di aumentare la protezione fino a proteggere il mezzo con 8 t di corazze laterali e un tetto resistente alle submunizioni. Inoltre, cosa che ben difficilmente può essere fatta persino sui carri armati modificati appositamente come IFV, fin da subito è stato possibile pensare alla protezione anti-mine, anche da 10 kg sotto lo scafo e di tipo autoforgiante. I sistemi elettronici sono l'EADS-KM MUSS, con un sistema allarme laser MILTAS (con sensibilità fino a 1,65 micron di lunghezza d'onda) e un sistema AN-AAR-60 nel campo UV. La copertura dei 4 sensori è di 95° in direzione e 70° in alzo, il tutto controllato da un computer con processore AMD da 266 MhZ e 64 MB di RAM. Adesso può far sorridere, ma fino a qualche anno fa queste erano prestazioni tipiche di un PC, e poi non è facile militarizzare un processore. In ogni caso è facile che poi il sistema venga aggiornato ulteriormente. Esso controlla anche un sistema di disturbo IR con capacità di ruoare su 360° e 8 lanciagranate fumogeni, anche questi rotanti, capaci di fornire una barriera nel settore laser-IR-visibile.
 
L'armamento comprende l'MK-30-2 con munizioni 30x173 mm come quelle del GAU-8 dell'A-10 e del Goalkeeper. Essa sostituisce l'arma bicalibro da 35x288 e 50x330 mm, per ottenere un migliore bilanciamento tra prestazioni e costi nonostante che Giappone e Olanda abbiano scelto il 35 mm e Svezia e Cora il 40x365R. La Mauser MK 30 Mode F (il più recente) ha doppia alimentazione (APDS e HE-Frag), con un sistema a sottrazione di gas che è indipendente dal movimento dell'otturatore; pesa 173,2 kg anziché 161 dei tipi precedenti ed è lunga 3,307 m di cui 2,522 m della canna. La cadenza max è 800 c.min, ma per l'applicazione sul PUMA si sono scelti appena 200 c.min, a beneficio della scorta di proiettili e della vita utile della canna. L'alzo è limitato a 45° per cui non è una torretta particolarmente pensata per il tiro a.a., al limite anti-elicottero. La munizione ABM esplode in aria secondo quanto programmato con l'uso di tre solenoidi all'uscita della b.d.f., si attiva a 60 m e si autodistrugge a 4.000, 8,19 sec dopo.La differenza tra le munizioni normali HE-FRAG e queste è che dagli anni '90 hanno cominciato ad apparire proiettili che esplodono non per spoletta a contatto o di prossimità, ma per programmazione al millisecondo. Questo significa, per esempio, che è possibile ingaggiare un avversario (fanteria) nascosto da un muro senza usare le APDS, ma facendogli esplodere sopra i proiettili di questo tipo, nati dal concetto svizzero HAEAD (in origine per armi da 35 mm). Dentro questo proiettile vi sono 135 cilindretti da 1,5 gr in tungsteno. Il proiettile, da 1.080 m.sec, raggiunge 2 km in appena 2,71 secondi (per poi decadere rapidamente, visto che gli occorrono ben 5,5 sec per farne altri 2). E'È utile anche contro gli elicotteri. Accanto al proiettile di questo tipo, il PCM 308, esiste anche l'APFSDS-T del tipo PMC 287, sempre di produzione svizzera, capace di ben 1.385 m.sec, una velocità molto superiore a quella dei normali colpi di cannone leggero, essendo questo un proiettile molto sofisticato con rapporto diametro-spessore di 13,5: 1. Questo valore è almeno il doppio dei tipi precedenti e compete con quanto era possibile fare con i cannoni da 105 mm fino ad una ventina d'anni fa. Il risultato è la perforazione del bersaglio standard NATO costituito da una piastra da 55 mm a 60° a 1 km. Non è chiaro se l'inclinazione è misurata sull'orizzontale (con un aumento di spessore virtuale del 15%) oppure dall'asse verticale (in tal caso sarebbe il 100%): in tal caso, con 110 mm perforati a tale distanza senza proiettili all'uranio ma solo al tungsteno, sarebbe sufficiente per perforare i fianchi di un carro armato, anche di tipo moderno, come di perforare il frontale di un vecchio T-34/85. In tutto vi sono 120 ABM e 80 APFSDS-T pronti al tiro più altri 200 di riserva. La mtg coassiale non è più l'arma da 7,62 mm standard, ma la meno potente mitragliatrice da 5,56 mm, la MG-4, 750 c.min e 1.000 cp. di pronto impiego+ altrettanti di riserva. Non è un'arma molto potente, ma ha lo stesso tipo di munizioni della squadra di fanteria e forse per questo è stata preferita alla MG-3 precedente. Sulla parte destra della torretta sarà possibile anche installare, se fosse necessario, anche un lanciamissili binato SPIKE LR. 8 lanciagranate sono sistemati nella parte posteriore della torretta, nel posto meno esposto a danneggiamenti dal fuoco nemico. Per tiro ravvicinato, vi sono anche un lanciagranate da 76 mm SKWA a 6 colpi, gittata 25-75 m con munizioni HE-FRAG per evitare assalti ravvicinati: anche perché il nuovo mezzo non consente ai fanti di sparare da dentro il veicolo né di vedere agevolmente tutt'attorno. Da questo punto di vista il vecchio Marder era meglio, ma l'esigenza di protezione ha annullato gli 'slot' per vedere e sparare. Solo il portellone posteriore, parzialmente aperto, consente di tenere sotto controllo la situazione ed eventualmente di combattere, ma si tratta di un ripiego e anche piuttosto pericoloso.
 
 
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Sempre di leva era composto quasi tutto il 231° btg della sede della brigata, per un compito di difesa del territorio e non per capacità di proiezione nelle aree di crisi. In tutto la 23a Brigata era su 3.705 elementi, ma sarebbe passata a 4.991 in seguito ai potenziamenti in atto. Per i supporti come il gruppo semovente erano poco interessati dal cambiamento, ma i semoventi M109A3G avevano di recente sostituito gli FH-70 nel 2002 e poi sarebbero stati rimpiazzati dagli PzH 2000. La 230a trasporti someggiata aveva 54 animali ed era l'ultima delle unità dell'Heer ad avere ancora animali tra muli e cavalli. La cosa interessante è semmai che nonostante l'enfasi sugli elicotteri e mezzi, spesso né gli uni né gli altri sono utilizzabili in maniera efficace, e così 13 sono andati anche in Bosnia, dove gli Americani hanno constatato con interesse la loro utilità anche nelle moderne operazioni. Tanto che accanto ai Leopard 2 da 55 t l'Heer nella ex-Yugoslavia ha messo in campo anche questi quadrupedi, accuditi da un medico veterinario specializzato e da personale apposito, e suddivisi a livello di cp in due plotoni. La brigata non aveva elicotteri di suo, ma il personale era addestrato ad operare con gli elicotteri. La riduzione della leva ad appena 9 mesi faceva sì che solo gli ultimi 3 trovavano i militari pienamente preparati per le operazioni. L'addestramento base era di 3 mesi, poi c'erano quelli per le specialità che vedevano coinvolto anche il poligono di Reiteralpe, zona in alta quota raggiungibile solo con una apposita funivia militare. Essa era usata per addestrarsi sia a combattere che a muoversi su roccia e sci e con alloggi per la permanenza in alta quota. V'erano anche località invernali per l'addestramento in zone innevate, e ogni btg forniva anche una squadra per il soccorso in alta montagna.
 
C'erano poi i poligoni di Sira, Muensingen e Ruezi, quest'ultimo per combattimenti in centri abitati. In ogni cp erano presenti e sono presenti istruttori e guide alpine, perché le attività, quando non in operazioni all'estero, sono altamente orientate al movimento in montagna. La cp logistica su muli fa una marcia in montagna ogni settimana a pieno carico per mantenere l'efficienza. Il movimento sulle lunghe distanze, invece, era comunemente fatto con mezzi civili in leasing di colore grigio, un po' come per tutte le F.A. tedesche.
 
Quanto all'impiego, la 23a è stata usata dal dicembre 1993 al marzo del '94 in un impiego decisamente fuori aerea, in Somalia con 600 elementi, nella missione UNOSOM II. Ne sono seguiti molti altri in Bosnia e poi con la KFOR in Kosovo. Il 232° btg è andato poi in Afghanistan. Operazioni di collaborazione sono comuni con il 5° Rgt alpini italiano con il 233° btg di Mittenwald. Essendo nella parte meridionale della Germania, non stupisce che la Brigata tedesca era basata su personale locale, anche per il 90% del totale. La successiva abolizione della leva avrebbe magari tolto tale carattere regionale della Brigata, come è successo anche in Italia (con moltissimi meridionali disposti a fare gli Alpini, mentre i giovani del Nord non paiono molto interessati alla carriera militare), ma l'avrebbe lasciata come unità di primo livello ed esperienza per la sua leggerezza ma anche potenza di fuoco, ed esperienza sia in emergenze militari che civili, come la ricostruzione delle strade distrutte nella guerra in Bosnia da parte degli 80 specialisti della cp Genio nel '95.