Chimica organica/Addizione elettrofila al doppio legame carbonio-carbonio: differenze tra le versioni
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La reazione avviene in due stadi: '''il primo stadio''' porta alla rottura del legame idrogeno-alogeno, alla rottura del legame π e alla formazione del legame tra l'idrogeno dell'acido e uno dei carboni sp<sup>2</sup> dell'alchene. Il fatto che il secondo carbonio si trovi nel prodotto a sostenere una carica positiva fa intuire che questo stadio sia fortemente endotermico. '''Il secondo stadio''' porta alla formazione di una specie neutra a partire da due cariche, grazie al legame tra l'alogeno dell'acido e il secondo carbonio. Tale considerazione di tipo qualitativo porta a concludere che questo stadio porti alla liberazione di energia.
<u>Il primo stadio della reazione, dunque, ha una velocità inferiore al secondo e determina la velocità complessiva della reazione</u>.
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Per quanto riguarda l'addizione elettrofila di acido alogenidrico al doppio legame di un alchene, un valido esempio di quanto detto è offerto dalla rottura del legame σ dell'acido alogenidrico. Sopra è stato detto, senza alcuna dimostrazione, che tale rottura è concomitante alla formazione del legame σ idrogeno-carbonio e alla rottura del legame π carbonio-carbonio. Come si può verificare che in realtà tale rottura non avvenga prima degli altri due eventi costituendo uno stadio a se stante? Se il legame σ dell'acido alogenidrico si rompesse per primo, il relativo stadio sarebbe veloce rispetto alla formazione del carbocatione,
=== Esempio 2: Alchene monoinsaturo asimmetrico ===
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Oggi si sa che la osservazione di Markovnikov è spiegata dal fatto che il primo stadio della reazione è fortemente endotermico e porta alla formazione di un carbocatione. Tale carbocatione è di un certo ordine se l'idrogeno dell'acido si lega al carbonio meno sostituito, è di un ordine inferiore se si lega all'altro. Considerando ancora il caso del propene, se l'idrogeno si lega al carbonio 1 forma un carbocatione secondario, più stabile, se si lega al carbonio 2 ne forma uno primario, più instabile.
La correttezza di questa serie di deduzioni è confermata dal decorso della reazione tra acido bromidrico e 1-cloroetene. In questo caso il carbocatione è stabilizzato per effetto coniugativo dal cloro. È interessante notare come il cloro eserciti anche un effetto induttivo, di senso opposto a quello coniugativo. È evidente che in questo caso vince l'effetto coniugativo.
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L'attacco dello ione bromuro al carbocatione è una reazione endotermica, che dunque passa da un complesso attivato più simile al reagente, il carbocatione, che al prodotto. La formazione dell'3-bromo-but-1-ene prevede un complesso attivato relativamente povero di energia, perché simile ad un carbocatione secondario. La formazione del 4-bromo-but-2-ene passa invece per un complesso attivato che assomiglia di più ad un carbocatione primario, più ricco di energia. La formazione del primo prodotto, dunque, richiedendo meno energia risulta più veloce di quella del secondo e sottrae reagente ad esso. Quando il sistema è ricco di energia, cosa che si ottiene semplicemente fornendo calore, la differenza nelle rispettive energie di reazione perde di importanza,
== Alogenazione degli alcheni ==
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