Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Sudafrica: differenze tra le versioni
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Anche il Sudafrica aveva ambizioni nucleari e pertanto sia i Mirage, che i Camberra, ma sopratutto i Buccaneer erano candidati al ruolo di strike nucleare. I Buccaneer erano pochi, ma pur sempre sufficienti per impostare un'azione d'attacco a lungo raggio e in condizioni ognitempo, volando 'sotto' i radar. Per giunta, anche a bassa quota avevano una lunga autonomia e potevano viaggiare almeno veloci quanto un Phantom o un Mirage con lo stesso carico, avendo (differentemente dai colleghi Intruder) un vano portabombe interno.
Quanto agli aerei meno prestanti, ma pur sempre di estrema importanza erano gli Aermacchi, realizzati in due versioni. Note come Impala, essi erano l'Mk 1 biposto e l'Mk 2 monoposto. Il primo era stato prodotto su licenza dal Sudafrica, interessato fin dal 1964 all'aereo, posto poi in produzione su licenza grazie all'Atlas, il gruppo industriale aerospaziale locale. Ne sono stati realizzati oltre 125 esemplari (erano la versione nota inizialmente come MB.326M), usati sia come macchine d'addestramento (con una livrea chiara), acrobatiche (la pattuglia dei 'Silver Falcon' con l'omonimo colore) e come velivoli operativi, ma in maniera limitata. In effetti, il loro motore Viper 11, da circa 1.130 kg di spinta, non era particolarmente esuberante per operare a pieno carico, ma l'aereo è stato molto apprezzato e ampiamente usato, sostenendo un gran numero di manovre fino a 7, e anche 8 g durante la sua attività di volo. I caccia Mirage F.1CZ da intercettazione erano in servizio con il No.3 di Waterkloof, gli F-1AZ ad Hoedspruit. Gli MB.326 Impala sono stati comprati in 16 esemplari e poi dal '66 costruiti dalla Atlas, per gli squadroni No. 4, 5, 6, 7, 8, la FTS e la 85 AFTS (Advanced Flying Training School), nonché gli acrobati della 'Silver Falcon'. Il loro solista ebbe un tragico incidente l'ottobre del '93: nonostante la fama di robustezza dell'MB.326, durante una manovra un'ala si spezzò e l'aereo capitombolò giù esplodendo in fiamme, al termine di un grande looping. <ref>A&D Giu 1994</ref>
Negli anni '70 il Sudafrica era già sotto embargo. Come un famoso film con Alberto Sordi raccontava, però, ai clienti danarosi del Terzo mondo non si chiudevano mai tutte le porte, e così venne rinnovato l'accordo per la produzione dell'Impala Mk 2, ovvero l'MB.326K, con un motore Viper da 1.525 kgs. Esso aveva un solo posto di pilotaggio, ma restava di sagoma piacevole perché il posto superstite non era quello posteriore, ma quello anteriore (differentemente dall'Hawk 200 e dell'MB.339K). Poteva portare sia carburante aggiuntivo che un paio di cannoni da 30 mm DEFA. Vennero forniti 7 aerei, più 15 in parti staccate da montare sul luogo (per acquisire esperienza) e poi, come sempre in questi casi, una produzione totalmente indigena che arrivò ad altri 78 velivoli, per un totale di 100 apparecchi. Così il Sudafrica divenne il maggior cliente dell'MB.326.
Un programma ancillare fu il Bosbok,
Gli Altas C-4M Kudu, una sorta di AL-60 con turboelica da 340 hp, è stato impiegato dal 1974.
Il C4M Kudu è dichiarato di progettazione propria (Atlas), ma somiglia ancora molto al precedente italo-americano. Esso è ritornato ad una fusoliera più massiccia e capace, e usato per azioni di seconda linea. Ha ancora una finestra inferiore, ma trasporta fino a 560 kg di carico o 2 piloti e 4-6 passeggeri. Con la botola di 0,35 m2 si può portare una fotocamera per ricognizione o si possono lanciare materiali con il paracadute senza aprire i portelli. Inizialmente aereo civile, volò il 16 febbraio 1974, ma il 18 giugno 1975 seguì il modello militare. Al 1981 pare che il numero superava i 40 esemplari<ref>L'Aviazione N.16</ref>.
*Dimensioni: 9,31 x 13,07 x3,66 x 20,97 m2.
*Pesi: 1.230-2.040 kg
*Prestazioni: motore Avco Lycoming GSO da 345 hp; 259 kmh a 2.440 m, crociera 233 a 3.050 m; salita iniziale 244 m.sec, tangenza 4.270 m, autonomia max con 400 kg, 740 km; max carburante 1.297 kg.
Dato l'ambiente operativo e le grandi distanze a terra, i trasporti non sono stati meno importanti delle macchine di prima linea per la SAAF. Tra questi, meritano attenzione i C-130 Hercules, che nel 1963 sono stati consegnati in sette esemplari per il 28° Sqn di Waterkloof, vicino Pretoria, poi passato ai Transall C-160; nel mentre i C-47/DC-3 erano stati rimotorizzati con turbine PT-6A e mandati al No.44 Sqn di Ysterplaat.
====Impieghi operativi====
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