Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Panavia Tornado: differenze tra le versioni

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[[Immagine:RAF_Panavia_Tornado_GR1A.jpg|380px|left|thumb|Tornado RAF in un periodo di transizione: la mimetica è ancora quella classica, ma il pod subalare è chiaramente reduce da Desert Storm.]]
La storia del Tornado è lunga e complessa. Nacque dopo il fallimento del potente TSR.2 e l'annullamento del previsto F-111K. La prima idea fu quella in comune con i francesi per un aereo designato AFVG, che introduceva una novità per l'industria europea: l'ala a geometria variabile in volo. Sebbene essa nacque con un progetto tedesco del periodo bellico, nessuna realizzazione era stata tentata nei decenni successivi, concentrandosi piuttustopiuttosto nell'illusoria via dei caccia V/STOL, finiti tutti nel dimenticatoio con l'eccezione dell'Harrier, peraltro rimasto aereo 'di nicchia'.
 
Ma questo importante accordo, che doveva emulare il successo del Jaguar, fallì per disaccordo tra i due patner; allora la Gran Bretagna, per sopravvivere a quest'altra batosta, mise a disposizione delle altre nazioni NATO la sua competenza tecnica con un progetto multinazionale. Questo era nato da qualche tempo e nella prima fase vide interessate Germania, Italia, Canada, Belgio. L'obiettivo era quello di sostituire in futuro gli F-104. Nel '68 arrivarono anche i Paesi Bassi, ma presto iniziarono le defezioni. Fu solo nel luglio del '68 che il consorzio per il caccia di nuova generazione vide anche la partecipazione britannica. Era un'aggiunta importante, ma la commistione delle esigenze per macchine pesanti della RAF e medio-leggere per gli altri non avrebbero mancato di causare problemi di integrazione. Il nuovo aereo venne chiamato MRCA (Multi-Role-Combat-Aircraft). A quel punto, forse per l'ammontare dei costi unitari previsti, quasi tutte le nazioni si ritirarono, eccetto Italia e Germania. Nel territorio di quest'ultima (Monaco) venne fondato il consorzio per il nuovo aereo (Panavia), e quello per i nuovi motori (Turbo-Union, formato da R.Royce, MTU e Fiat-Aviazione). In entrambi i casi era un progetto totalmente nuovo, con una compattezza,specie nei motori, e una superficie alare incredibilmente ridotte. Il monoposto era il PA-100 e il biposto PA-200, ma il concetto di 'multiruolo' non era così facile da percorrere senza compromessi, e sviluppare due aerei simili ma non uguali, entrambi GV, era cosa complessa. Del resto, l'URSS stava facendo proprio questo con i MiG-23 e i Su-24 (per non dire dei Su-17/22, Tu-22M e Tu-160). Di fatto la Gran Bretagna impose il tipo 'pesante' biposto. Quello che andava bene per la RAF, però, non era necessariamente quello che era desiderabile per LW e AMI. In effetti, entrambe erano molto vicine al Patto di Varsavia, ed era cruciale la realizzazione di un aereo moderno da superiorità aerea, più che un grosso incrociatore aereo come in seguito sarà l'ADV.
 
Il nuovo cacciabombardiere avrebbe dovuto operare con piste di volo ridotte, con un'autonomia adeguata e ottime doti di portanza: questa era necessaria data un'ala piccola per essere molto stabile a bassa quota. Conosciuto ad un certo punto come Panther, contese all'F-16 il titolo di aereo con comandi FBW, rullando l'8 aprile 1974 ma volando solo il 5 dicembre 1975.
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Visto che tanto il Tornado ADV ed ECR derivano dal modello da bombardamento, facciamo in questo paragrafo la maggior parte della descrizione tecnica, per poi parlare delle differenze nei successivi sviluppi.
 
Dal punto di vista tecnico, il Panavia PA-200 (la versione IDS), classificato 'caccia-bombardiere ognitempo', è in realtà un bombardiere transonico/supersonico per penetrazioni a bassa quota (IDS=interdiction and strike), biposto in tandem, caratterizzato da geometria alare variabile, impennaggio verticale a deriva singola e impianto propulsivo suddiviso in due unità. La struttura è totalmente metallica in lega leggera e titanio, non essendo all'epoca (almeno per l'industria europea) ancora disponibili i materiali compositi come la fibra di carbonio. L'aereo è estremamente compatto se si considerano le prestazioni di cui è capace, ed è il più piccolo tra gli interdittori supersonici specializzati. Questo era fondamentale per ridurre i costi complessivi, ed è stato possibile grazie alla miniaturizzazione di elettronica e dei motori, ma non senza controindicazioni, come si vedrà poi.
 
L'aspetto fondamentale del Tornado è l'ala a freccia variabile, soluzione molto in auge all'epoca, complessa e pesante, ma che permette di ottimizzarsi per le diverse condizioni di volo, con una freccia dida 25° (fino a 0,73 mach) fino a 67° (oltre mach 0,9), cone due posizioni intermedie (45° fino a 0,88 e 58° fino a 0,9 mach). Da notare che se l'ala somiglia a quella di altri progetti come l'F-14, la necessità di avere molta stabilità nel volo veloce a bassa quota ha imposto una superficie estremamente ridotta, forse persino troppo, specialmente quando è necessario invece volare in quota; il carico alare raggiunge il valore di circa 1.000 kg per metro quadrato, superando quello di qualsiasi altro aeroplanocacciabombardiere. Senz'altro i risultati nel volo a bassa quota (ampiamente pubblicizzati dal consorzio) sono eccezionali, con un comportamento alla raffica stimato all'epoca come 10 volte migliore di quello dell'F-18, con un'accelerazione verticale di 0,5 g verticale ogni circa 7-8 secondi, dovuta agli 'scossoni' delle turbolenze. Si pensi che gli altri caccia moderni oscillano tra 20 (F-14) e 30 (come i Phantom e gli F-15), ma i vecchi Mirage III arrivavano anche a 70, un vero luna-park! Così facendo si è stimato di poter far resistere l'equipaggio di un Tornado per circa 140 minuti a 0,9 mach e a pochi metri di quota (in genere 60). Si pensi che per il Phantom è valutata una permanenza di 60 minuti, di 90 per un Buccaneer, 140 per il Su-24 (non è noto quanto per l'F-111), ma solo 40 per un F-15E e 30 per un Mirage 2000N<ref>Spick e Gunston, Aerei da combattimento moderni, 1981</ref> . A dire il vero, sono valutazioni teoriche, perché il Tornado non potrebbe certo volare per 2.800 km a bassa quota e a 0,9 mach, dato che dovrebbe quantomeno rifornirsi due o tre volte. I 40 minuti a cui può reggere l'F-15E a 0,9 mach sono in realtà più che sufficienti dato che significano circa 700 km. Ma, al di là delle prestazioni teoriche, con punte di mach 1,2, i caccia moderni tipicamente volano a 700-900 kmh, valore ben lontano dai 1.100 (0,9 mach) calcolati teoricamentecon questa simulazione. Questo anche perché il sistema di pilotaggio causerebbe sollecitazioni troppo pesanti all'equipaggio (e questo non ha a che vedere con la stabilità alla raffica), per esempio volando tra le montagne, oppure sarebbe necessario selezionare una quota maggiore, che in realtà sarebbe controproducente per la sicurezza di un aereo che è pensato per volare sotto la 'cortina radar' nemica,: una forma di stealthness legata alla tecnica di volo piuttosto che ai materiali e alla progettazione, ma estremamente efficace, specie contro i radar meno recenti e capaci di discriminare l'eco radar dell'aereo rispetto a quello del terreno o del mare. Inoltre v'é anche un altro problema: il consumo di carburante. Se un cacciabombardiere, anche il Tornado, vola radente al terreno, la sua velocità massima è attorno a 0,9 mach anche a piena potenza, e per questo è necessario usare l'A/B (After Burner, postbruciatore). Questo a sua volta dà un'autonomia di una manciata di minuti, sopratutto a bassa quota (si pensi al Saab Viggen e ai suoi famigerati 'sette minuti di vita'). Quindi, o il Tornado vola a questa velocità usando il postbruciatore e così si 'taglia le gambe' ad un pugno di minuti, oppure vola senza A/B, ma a patto di non avere nemmeno carichi esterni apprezzabili. In ogni caso, volare a 1.100 kmh è decisamente più costoso che a 800700-925 kmh, che sono le velocità di crociera per il Tornado. Quello che resta è un'obiettiva confortevolezza di volo a bassa quota, con una macchina molto stabile e sicura.
 
Storicamente, peraltro, va anche ricordato che altre macchine si sono dimostrate più che capaci di volare missioni lo-lo-lo, magari in condizioni meteo e di velocità non così esasperate, ma più che sufficienti per gli scopi, si pensi agli F-16 che attaccarono Osirak (1981) volando circa 2.000 km quasi tutti a bassa quota; oppure ai Lancaster che attaccarono le dighe della Ruhr, filando di notte a 15-30 metri di quota, anche se ovviamente a velocità inferiori. Un equipaggio ben addestrato può evidentemente resistere alle 'sollecitazioni del volo a bassa quota' anche per periodi molto lunghi, senza l'esasperazione tecnica del Tornado, sia pure molto apprezzabile, si pensi solo alle difficoltà di progettare ali a geometria variabile così robuste, piccole, compatte, resistenti alla torsione e alla fatica più di qualunque altra ala prima ideata: un capolavoro di ingegneria mai replicato successivamente. Si pensi che queste ali hanno serbatoi integrali tra i due longheroni, serbatoi che arrivano fin quasi alle estremità delle stesse; che la 'fame' di spazio è talmente grande, che persino nelle scatole di rotazione delle ali vi è un serbatoio integrale per sfruttare tutto il volume interno; e che, ultimo ma non per merito, queste ali hanno ciascuna due piloni subalari, che necessitano di un sistema di rotazione per essere sempre orientate in avanti, a prescindere dalla freccia alare mantenuta. Nemmeno questa è una cosa scontata: i MiG-23 e gli F-14 non ce l'hanno, limitandosi solo ai piloni sotto la parte interna dell'ala, che è fissa ma offre poco spazio (i MiG hanno esteso il concetto con l'uso di serbatoi sotto le ali, ma con piloni fissi: questo significa che sono utilizzabili solo per missioni di trasferimento e tenendo un'angolo fisso, il che significa o volare con un'ala eccessivamente 'diritta', oppure decollare a pieno carico con un'ala con troppo angolo; i Su-22 hanno invece solo la semiala esterna mobile). In tutto, si è trattato di un lavoro davvero difficile, anche senza considerate la necessità di 'istruire' oppurtamente i sistemi di volo per considerare le variazioni di baricentro.
 
Questa soluzione non è tuttavia senza controindicazioni, come dimostra persino la mancanza di dati ufficiali sulla superficie alare dell'aereo. Infatti, dato che a pieno carico questa piccola ala è caricata con oltre una tonnellata al metro quadro (circa due volte un F-16) il comportamento in quota e in generale in manovra è lungi dall'essere soddisfacente. Del Tornado non si conosce nemmeno il rateo di virata, che pure è uno dei dati più citati tra i moderni aerei da combattimento. Comunque, è straordinario che, con i controlli del volo adottati, sia possibile ottenere un aereo passabilmente agile nonostante un carico alare di almeno il 50% superiore rispetto all' F-104, all'epoca già un campione dell'ala caricata, ma per motivi legati alla riduzione della resistenza aerodinamica pernel raggiungere i mach 2. La stabilità del volo a bassa quota era un 'bonus' per un velivolo che era nato per salire e volare veloce come nessun altro, fin dove il cielo diventava nero. In ogni caso, sebbene diversissimi, Tornado e F-104 condividono sia le prestazioni velocistiche, che la scarsa attitudine ai duelli aerei manovrati.
 
====Ali<ref>Dati da Sgarlato N, 'Speciale Tornado', 1991</ref>====
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Quanto al carrello, esso è triciclo retrattile estraibile in avanti, per tutti i tre elementi, cosa che aiuta l'estrazione in emergenza. Il carrello anteriore è a doppia ruota, mentre sono presenti gli anti-skid Goodyear per aiutare la frenata, mentre non v'é il parafreno, superfluo per l'azione delle superfici di controllo, la bassa velocità d'atterraggio e l'inversore di spinta, mentre esiste un gancio d'emergenza sotto il ventre per agganciare i cavi d'arresto quando necessario.
 
Subito dietro la cabina di pilotaggio trovano spazio due piccole prese d'aria fisse "bidimensionali" (molto simili, come disegno, a quelle dell'F-15 Eagle), dotate di una piastra interna mobile, che consente di far entrare più o meno aria (al contrario di quelle dell'aereo della McDonnell Douglas, che invece ruotano completamente sull'asse verticale). Vi sono anche due prese d'aria ausiliarie per lato, che permettono su ciascun lato di 'ingoiare' più aria nel momento critico del decollo, senza causare poi una resistenza aerodinamica eccessiva durante il volo, quando un elevato diametro eccessivo sarebbe solo d'intralcio. In effetti, ancheAnche le prese d'aria sono quindi 'ritagliate' al minimo indispensabile per ottenere il massimo della compattezza. Esse alimentano le turboventole da alto rapporto di bypassby-pass Turbo-Union RB-199-34R Mk 101 e successive, che nel modello Mk 105 erogano 4.400 kg/s a secco e fino a oltre 8.000 kg con postbruciatore. Hanno un inversore di spinta (si tratta di due valve in titanio, che a riposo alloggiano sopra e sotto l'ugello di scarico e che al momento opportuno si "chiudono" sull'ugello, favorendo il rallentamento del velivolo) che entra in azione solo quando il carrello ha in carico il peso dell'aereo, ovvero quando si è sicuramente atterrati. Il perché è ovvio: nonostante le eccellenti prestazioni a bassa velocità, il Tornado potrebbe rapidamente frenare e stallare. Da notare, per curiosità, il numero delle superfici mobili dell'aereo: 8 per ala (4 sezioni dei flap, 2 degli slat, 2 spoiler), 6 per le prese d'aria, 9 in coda. Senza contare il carrello e i suoi pannelli mobili, e gli ugelli regolabili, si tratta di ben 31 superfici, tutte dotate di martinetti idraulici o (come nel caso degli inversori) ad aria compressa. Nella costola del dorso sono presenti sopratutto le tubature dell'aria compressa e due antenne a lama HF<ref>Dati da Sgarlato, op. cit</ref>.
 
I motori sono accessibili ventralmente (offrendo il dorso della fusoliera per protezione ai sistemi e al personale, dal sole come dalla pioggia) con un grosso portello per ciascuno, e sono stati pensati per essere sostituiti in poche ore di lavoro con connettori rapidi., Inoltresono di concezione modulare (molto importante per i successivi aggiornamenti) e pesano molto meno di mezzi della generazione precedente, come il J-79, nonostante abbiano anche un inversore di spinta. Sono quindi sistemi veramente eccezionali per tante ragioni. Anzitutto le dimensioni, importanti per ottenere anche un aereo molto compatto. Interessante ricordare come il motore fosse pronto ben prima dell'aereo, e come vennevenisse sperimentato. Fu a bordo di un Vulcan, che ebbe sotto un'ala ebbe una 'navicella' che era rappresentativa della parte posteriore della fusoliera di un Tornado. L'aereo, già usato come testbed per il R.R. Olympus, volò già nel 1972. Questo aiuta a confermare l'origine essenzialmente britannica del progettomotore, come del resto è inevitabile, data l'esperienza della R.Royce in turbogetti avanzati, e poi nei turbofan. Si pensi al Rolls-Royce Spey, motore già estremamente compatto e parco nei consumi, e che ebbe un successo anche oltreoceano, quando andò al posto dell'Allison sui nuovi A-7D ed E Corsair II.
[[File:Rolls Royce RB.199 2.jpg|300px|right|thumb|Notare gli inversori di spinta vicino allo scarico]]
Avere dei modellini di aerei aiuta a capire l'importanza dei motori. Così come è facile rilevare quanto diverse e più piccole siano le ali del Tornado rispetto a quelle del Tomcat, così si può verificare quanto l'aereo europeo sia più piccolo degli equivalenti russi e americani nei sistemi di propulsione, dagli ugelli di scarico alle prese d'aria (dato che i motori di per sè non sono particolarmente grandi e potenti). Si pensi che il motore J35 del '51 aveva 3.400 kgs, lunghezza 4,96 m, peso a secco 1.293 kg, mentre l'SFC (consumo specifico) era di 2. Il J79-17 del '65 arrivava a 8.080 kgs, pur migliorando leggermente il consumo a 1,97 (kg di carburante per kg di spinta per ora di funzionamento). La lunghezza era di 5,3 m e il peso di 1.745 kg. L'RB-199 del '75 era dichiarato come avente, in questa sua prima versione, una lunghezza di 3,23 metri, e un peso di 898 kg. Si parlava anche di una spinta di 7.256 kgs e di un consumo specifico eccezionalmente basso, 1,5<ref>Gunston e Spick, op. cit</ref>.
 
Sebbene già il rapporto potenza-peso sia tra i migliori della sua generazione, se non il migliore, quello che si cercava maggiormente era l'obiettivo della compattezza e ancora di più, di un consumo minimo<ref>dati da Coniglio, Sergio, RID ago 1994</ref>. Per questo si è adottato un layout particolare: si tratta infatti di un turbogetto trialbero e ad alto rapporto di diluizione. Esso è talmente alto da raggiungere il valore di quasi 1:1, per cui metà dell'aria passa fuori dalla sezione 'calda' del motore. La configurazione è stata studiata dalla R.R. negli anni '70 ed è costituita dalla ventola/compressore AP a tre stadi, compressore a pressione intermedia tristadio, compressore AP a sei stadi, camera di combustione (anulare, a 13 tubi di fiamma) e turbine. In tutto ben 16 stadi, ma molto efficienti e tutto sommato semplici, con curve di consumo specifico molto piatte e stabili in condizioni anche molto diverse. L'Mk.105 è pesante a vuoto 981 kg, con dimensioni di 900 mm (stimato) di diametro e 3,3 m di lunghezza, diluizione di 0,97:1, rapporto pressione totale di 23,4:1. Il consumo specifico, in crociera, senza AB, è di 0,65. Il postbruciatore funziona separatamente per i flussi primario e secondario. Nel caso del Tornado ADV, per ovviare alle diverse caratteristiche, il condotto di scarico è aumentato di 360 mm. L'ugello è di tipo convergente con martinetti azionati dall'aria proveniente dal compressore AP.
 
Gli inconvenienti di questo propulsore estremamente compatto esistono e hanno una certa importanza: doveva avere un intervallo di 500 ore di funzionamento (MTBO) tra le revisioni, invece la sua complessità lo ha fatto partire da appena 200, e dopo 10 anni ancora (1991) era ancora a 400, restando quindi grossomodo alla pari dei motori sovietici contemporanei (ma più costoso). Per il resto consuma molto carburante a pieno postbruciatore. Il dato di 1,5 riportato da Gunston è del tutto irreale, tanto che quello effettivo è riservato. Anche la spinta è diversa da quella dichiarata<ref>dati da Sgarlato, op. cit</ref>:
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Per chi non si accontenta di quanto sopra, va anche detto che gli R-02 di preserie avevano una spinta minima di 265 kgs al 65% dei giri, massima continua a secco di 2.694 kgs, massimo a secco 3.694 kgs, con AB 3.898 kgs, al decollo 5.909 kgs e in combattimento fino a 6.120. Questo con atmosfera standard; con quella tropicale si scendeva a 224, 2.317, 3.235, 3.409. 5.134 e 5.337 kgs.
 
Da notare che tutti questi dati erano originariamente riservati, solo la RAF ha rilasciato le spinte effettive dal manuale di volo. Si pensi che l'equivalente americano F404 ha 12 stadi (laè strutturauna èpiù semplice formula bialbero), compressione di 26:1, diluizione di 0,27:1, dimensioni 88 x 400 cm, peso 1.016 kg, rapporto potenza peso 5/7,9:1 anziché 4,5/7,8. Il rapporto potenza: peso è simile, ma attenzione: non è così con la potenza a secco. L'RB.199 Mk.105 aumenta la spinta del 72% quando aziona l'AB, anziché il solito 40-50%. Anche per questo il consumo dell'RB.199 va alle stelle. Da un lato, esso è eccellente per il funzionamento a quote medio-basse, tipiche del Tornado, finché si vola senza AB. Quando però c'é da dare gas e magari volare nella stratosfera le cose cambiano. Già il Tornado è notevolmente sottopotenziato come caccia (non come bombardiere), ma il problema è dato dallala scarsa autonomia che gli resta con l'AB inserito. Un aereo per molti aspetti simile (e davvero multiruolo), il Viggen, ha un problema simileanalogo. Il motore qui è l'RM-08, un turbofan civile militarizzato e decisamente grosso e pesante. Tuttavia come potenza è quasi pari ai due RB.199, è analogo come diluizione, e come 'botta' data dal postbruciatore. Tuttavia il consumo specifico aumenta da 18 a 72 mg/N<ref>Vedi Nativi, articolo RiD sul Viggen del giugno 1993</ref>. Se si passa da una potenza in crociera di 4.000 kgs alla massima assoluta, si arriva a un valore almeno 12 volte superiore, da qui l'annichiliazione delle riserve di carburante in pochi minuti. Per il Tornado è lo stesso, anche se vi sono noti meno dati in merito e pertanto la cosa va studiata con attenzione: l'aereo potrà anche scappare da un inseguitore, ma se eccede di poco rispetto al minimo richiesto, allora rischierà di finire il carburante al ritorno. Se questo non è successo in Desert Storm e altre operazioni è dovuto al gran numero di cisterne disponibili, che hanno ovviato aad un pò tutte le necessità. Ma forze come la LW e l'AMI non l'avevano di loro, buddy-buddy a parte. Inoltre il raggio d'azione, teoricamente elevato, non è stato rispettato totalmente: i Tornado IDS avrebbero dovuto colpire un bersaglio a 1.390 km con 8 bombe da 454 kg (3.600 kg), o 1.800 con quattro, o addirittura 2.500 km con 5 armi da 227 kg<ref>Sgarlato, op. cit</ref>. In realtà si tratta di dati irreali, dato che l'autonomia di trasferimento è di circa 3.900-4.250 km (progressivamente aumentata con gli anni, per ragioni non meglio note), quindi si arriverebbe a valori addirittura superiori al massimo percorribile con il massimo del carburante e a velocità economica. Sta di fatto che i Tornado AMI di Al Dhafra erano a circa 1.000 km di distanza dagli obiettivi, volavano quasi esclusivamente (specie dopo le prime missioni) a media quota per il massimo risparmio di carburante (cosa ben diversa dal volo radente, anche per il Tornado vi sono senz'altro delle differenze), eppure per arrivare sul bersaglio con 2.300 kg di carico (più ECM, cannoni e Sidewinder) necessitavano di più rifornimenti in volo. In teoria avrebbero potuto arrivare fino a Baghdad e con il 50% del carico in più.
 
[[File:GR4_VC10.jpg|300px|right|thumb|'Il pieno, grazie']]
Il carburante è di circa 6.092 litri (4.862 kg), ma gli aerei RAF hanno un altro serbatoio dentro il timone per circa altri 751. Dato il peso diversamente ripartito, con questi aerei è necessario stare attenti nel rifornimento, perché se venissero riempiti prima i serbatoi di coda (599 kg), questi metterebbero sull'attenti' il Tornado. Fortunatamente il sistema di comandi di volo non ha superfici ventrali che possano essere danneggiate da un tale errore. Visto che il carburante interno non è così tanto per una macchina strategica, è pratica comune portare anche due serbatoi da 1.500 litri esterni, nei piloni alari interni; per le macchine RAF e per gli ADV è possibile anche usare dei serbatoi ben più capaci, da 2.250 litri (+50%), il che riduce la pratica precedente per i voli di trasferimento, che consisteva nello sfruttare anche gli agganci ventrali esterni per ospitare altri due serbatoi da 1.500 litri, per un totale di 6.000 applicabili esternamente. Non manca una sonda di rifornimento esterna, corta e totalmente ripiegabile nel rigonfiamento che c' é a destra del muso superiore. In teoria è un congegno smontabile, ma è normalmente usata come attrezzatura standard<ref>Sgarlato, op. cit</ref>. Anche senza aerocisterne specifiche, è possibile rifornirsi in volo, perché i Tornado possono usare anche un serbatoio ventrale-pod Stg. Fletcher, che ha una manichetta srotolabile per permettere l'uso di un Tornado come aerorifornitore per un secondo velivolo (il compito della cisterna volante non era contemplato per l'MRCA, nonostante la pletora di missioni previste), ma sacrificando una missione dato che il Tornado rifornitore non è in genere armato. Del resto, si fa di necessità virtù: un pod molto simile è usato persino dai piccoli Super Etendard per rifornirsi tra di loro (potendo in tal caso arrivare a 6.000 l di cui 3.200 interni più 2x.1.100 l e uno da 600) tra di loro, come dimostrarono già gli argentini nel 1982.
 
Il basso consumo e le dimensioni dell'RB.199 sono fondamentali, come si è detto, per ottenere un aereo compatto e quindi, alla portata delle tasche dei Paesi NATO europei (evidentemente, il fallimento del TSR.2 e dell'F-111K insegnavano). Si pensi che i motori AL-21F del Su-24 hanno una massa di circa 2.000 kg, e dimensioni di circa 885 x 4.800 mm, e data anche la potenza di 7-11 tonnellate, si tratta di motori piuttosto assetati. Nel caso del 'Fencer', questi sono infatti dei turbogetti monoalbero, dai consumi elevati durante il volo di crociera subsonica (si parla di 22 mg/N), anche se quelli a pieno A/B, proprio in quanto turbogetti, finiscono per essere migliori 58 mg/N, quando per esempio l'RM08 svedese passa da 18 a ben 72, quindi diventa nettamente meno economico quando l'A/B è inserito a piena potenza). L'RB.199 chiede poco carburante per il volo di crociera (a 3.000 kgs, il consumo è di circa 2 t/h per motore), e questo consente prestazioni elevate anche con poco carburante, e quindi con serbatoi di dimensioni ridotte, che a loro volta richiedono un aereo piccolo e quindi,una potenza modesta per la locomozione. Se si pensa che il Su-24 per i soli motori spende quasi due metri di fusoliera in più, e che ha oltre 11.000 litri di carburante interno, eppure malgrado questo e la potenza dei motori (oltre 22.000 kgs totali) non supera il raggio d'azione del Tornado, si può ben capire l'importanza dei motori per tutto il progetto di un aereo da combattimento. Anzi, rispetto a quelli della II GM questa è ancora più grande, malgrado il peso assunto dall'avionica, prima quasi inesistente: i jet moderni, infatti, hanno i motori interni e non nel muso o nelle ali, così il diametro e la lunghezza dei propulsori condizionano pesantemente tutta la struttura del velivolo: si pensi a come il Viggen svedese sia stato costretto a 'crescere' onde ospitare l'RM 08 (2.100 kg e oltre 6 m di lunghezza, larghezza max 135 cm) malgrado la tradizione svedese nella costruzione di aerei di piccola taglia. Tant'é che, appena è stato possibile ottenere un motore più piccolo (l'F404) sono stati lesti nel progettare il Gripen, che pesa poco più della metà e di conseguenza (in base ad una relazione empirica che lega peso e costo di un aereo) è molto più ragionevole in termini economici (con i costi attuali, per una singola nazione sviluppare una macchina da 20 t è diventato difficilissimo).
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====Armi====
I sistemi d'arma impiegati dal Tornado meritano una trattazione specifica, dato che moltivi sono idiversi tipi pensati proprioappositamente pere quest'aereo, eche ben poche armi NATO non sono state in qualche modo adattate all'uso del potente bombardiere Panavia. I cannoni interni sono delle armi potenti e pensateprogettate appositamente, gli IWKA Mauser tedeschi da 27 x 145 mm, con includenti 360 proiettili con velocità iniziale di oltre 1000 ms e peso di 265 gr, cadenza di tiro è di circa 1000 c. min bassa (aria-terra). e 1700 alta, per impieghi aria-aria. Sono cannoni estremamente efficaci, grazie anche all'uso del radar in modalità telemetrica (abbinato al computer e all'HUD), con un'eccellente balistica e una potenza superiore a quella dei vecchi cannoni DEFA e Aden da 30 mm. Questo per via della carica di lancio, dato il bossolo 32 mm più lungo dei 113 dei cannoni francesi e inglesi. Tutte le armi e le munizioni sono sotto l'abitacolo, e le canne sporgono di poco dietro al radome del radar. Da notare che il Tornado è l'unico aereo da combattimento moderno con due cannoni a canna singola, a parte il Mirage 2000 francese. Del resto, nel modello ADV queste armi diverranno solo una, e nel tipo WW/ECM saranno totalmente omesse.
 
L'armamento esterno viene trasportato sui piloni sotto la fusoliera, con (sui due esterni) fino a otto bombe Mk.83 da 454 kg in due serie di coppie in tandem, oppure tre GBU-15 "Paveway" da 526 kg. Per gli attacchi anti-aeroporto è stato sviluppata la spezzoniera JP233: normalmente si tratta di due dispenser di 2.335 kg ciascuno, cheognuno contengonocon 30 bombe antipista SG357 con paracadute ritardante e 215 mine HB876. Poi viene sganciato, non potendo atterrare con quel carico sotto la fusoliera. Le consegne del JP233 hanno avuto inizio nella primavera del 1985. In teoria, grazie alla suddivisione in due carichi, è possibile usarli anche da parte di cacciabombardieri meno potenti, ma di fatto non è mai successo.
 
[[Immagine:Italian-Tornado.png|330px|left|thumb|Tornado nell'AM]]
I Tornado italiani e tedeschi hanno invece le spezzoniere modulari MW-1, pesanti quanto la coppia di JP-223, ma essendo in un unico blocco esse sono molto penalizzanti come aerodinamica. Essi sono sistemi multiruolo, capaci di usare sia armi controcarri che antipista, differentemente dai JP. Hanno 112 tubi per submunizioni e mine antipista, anticarro o anti-bunker varianti tra 226-4700: KB-44 anticarro o lo STABO, MUSA, MUSPA, ASW antipista, tutti estremamente sofisticati. Questo sistema è una specie di arma nucleare tattica quanto ad effetti, si pensi che è possibile sparare tutte le munizioni in un'aerea di 400 x 400 metri, oppure selezionare strisce più lunghe. Con 4.707 KB-44 è possibile saturare diversi ettari di territorio, con un'elevata possibilità di saturare il campo di battaglia e colpire i carri armati e i veicoli a terra (se si usa la modalità più 'densa', si arriva a una munizione ogni 40 m2, quando un carro armato occupa una superficie di circa 20). Le submunizioni STABO e ASW sono invece armi anti-pista, costituite da due cariche in tandem: la prima è HEAT e apre un foro nel pavimento o nell'hangar, poi usato da una testata esplosiva che causa un cratere o devasta l'hangar. Tuttavia la stessa concezione di spezzoniera è caduta in disuso, sostituita da ordigni plananti e poi missili stand-off. Il JP-223 è stato impiegato nel Golfo, ma l'MW-1, ancora più grosso e potente (l'arma più grossa mai portata da un caccia tattico in servizio) non ha visto uso da parte dell'AMI, pur essendo utile per l'attacco anti-aeroporti (non è chiaro come mai l'aeronautica italiana non l'abbia fatto, forse .. non si fidava). La LW ha probabilmente ricevuto, da metà degli anni '80, circa 300 MW-1. L'AM ne ha ricevute circa 90 antipista e 10 controcarri. Le munizioni STABO sono entrate in produzione solo nel 1990, e dato che il compito antipista è sopratutto compito dello STABO (ma anche dell'ASW e delle mine MUSA e MUSPA), forse anche questo spiega perché non sia stato usato nel Golfo, a parte la difficoltà di impiegare un tale ordigno. L'MW-1 è modulare e così teoricamente ne possono essere allestite varie versioni. Nominalmente è anche riutilizzabile, ma di fatto, durante le prove, i Tornado hanno sganciato sempre questo ingombrante fardello dopo lo sgancio. Di fatto, usare 8 bombe BL-755 (147 munizioni) o Mk.20 (247) è molto più semplice e facile, e senza usare armi specializzate, mentre il peso è molto inferiore (2 t circa) anche se non migliore rispetto al numero di submunizioni (praticamente, sempre una per kg di peso, che siano le KB-44 dell'MW-1 o le munizioni della Rockeye, mentre la BL-755, con bomblets più pesanti, appare inferiore, ma solo perché ha ordigni da oltre 1 kg l'uno).
 
Alcuni Tornado italiani e tutti quelli della Marineflieger dispongono dei missili MBB AS-34 Kormoran (equivalenti all'AM-39 Exocet francese), nel caso della MF vi sono anche i Kormoran II, con avionica aggiornata e maggiore gittata di quella, invero piuttosto ridotta, originaria (37 km, 42 sfruttando la velocità residua). Sono armi potenti con testata da 165 kg di cui 56 di esplosivo, più 16 cariche radiali che si diffondono mortalmente dentro la nave colpita. L'AM ne ha ottenuti 60-70 dalla metà degli anni '80, la MF molti di più (350 più 175 del tipo 2).
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In effetti, per un caccia moderno è normale sollevare un carico equivalente al proprio peso a vuoto, e il Tornado non fa eccezione (ma va detto che i suoi pariclasse in proporzione al peso portano molti meno armamenti), basta 'giocare' con la percentuale di carburante, mentre con carichi simili i piloni non devono essere sforzati se non con minime accelerazioni. Quando si dice che un pilone è capace di 1.000 kg di carico, non vuol dire 'statico', ma con accelerazioni tipiche, diciamo 5 g. Questo significa che quello stesso pilone potrebbe portare 2 t garantendo ancora di resistere, purché ci si limiti a 2,5 g. Del resto, il minuscolo F-16 non porta più di 5,5 t, ma i suoi piloni consentirebbero di arrivare a oltre 9.000 kg teorici (a quel punto riducendo a zero il carburante interno, per cui o l'aereo decolla e scarica subito il carico, oppure si rifornisce in tempi record con un'aerocisterna: una volta in volo il peso massimo al decollo perde d'importanza e può essere superato). Anche più impressionante l'A-7 Corsair II, che pure sembra quasi un giocattolo rispetto al Tornado: sebbene porti abitualmente 6,8 t, è stato possibile per un esemplare arrivare addirittura a oltre 9.000 kg e non è stato raro superare il carico massimo teorico anche di due tonnellate<ref>monografia A&D 1991</ref>. La cosa è anche più straordinaria perché si tratta di un aereo imbarcato con tutti i suoi limiti, e perché i kg di spinta del motore sono così pochi: mentre il Tornado e l'F-16 hanno spinta comparabile o eccedente al sovraccarico sopportabile, e largamente superiore al peso esterno praticamente portabile (per esempio, l'IDS ha una spinta di 14+ t e un carico non superiore a 8, eccezionalmente a 12-13), mentre l'A-7 ha solo 6,8 tonnellate di spinta, valore equivalso dal carico 'normale' e superato largamente quando decolla in sovraccarico.
In definitiva, quello che è certo è che il Tornado, malgrado gli exploits sperimentali, è l'interdittore con il minor carico pratico (eccetto quando vola con le spezzoniere, ovvero quasi mai) tra tutti, Buccaneer e A-6 inclusi.
 
====I modelli====
'''Versioni''':
*'''Tornado IDS''': è la versione da interdizione e attacco al suolo, la principale tra quelle prodotte. Vari gli standard produttivi, con motori RB.199 tra gli 7.000 kg/s degli Mk 101 e i 8000 degli Mk 105, sia per gli allestimenti e aggiornamenti vari. Ne sono stati prodotti 8 lotti (Batch) progressivamente aggiornati. Tra le sotto versioni, quelle specializzate per l'attacco antinave, gli attacchi di precisione laser con pod e LRTMS, attacco antiradar.
*'''Tornado IDS DC''' (Doppio Comando): 126 prodotti, che ha una disposizione degli equipaggiamenti interni diversa. Il secondo posto di pilotaggio ha il 'joystick' spostato sulla destra per far posto ad una cloche, mentre vi sono le manette sulla sinistra. Questa versione è dichiarata come avente uguali capacità combattive dei monocomando, ma questo non risulta dalle fotografie dove il monitor di sinistra, relativo alle armi d'attacco, non è presente. Considerando che questa versione serve solo per familiarizzare con il volo del velivolo, la limitazione delle capacità di attacco che ne deriva è comprensibile ma reale. I Tornado del TTS di Cottesmore, dove molti DC sono presenti, normalmente non sono dotati nemmeno di piloni subalari per l'attacco al suolo o anche semplici serbatoi.
*'''Tornado ADV''': versione appositamente sviluppata dalla Gran Bretagna per la difesa aerea; aveva un muso più lungo rispetto alle altre (per poter ospitare il radar) ed alcuni esemplari vennero acquistati in leasing anche dall'Italia. Attualmente sono stati tutti restituiti.
*'''Tornado ECR''': versione per la guerra elettronica.
In tutto furono ordinate 809 macchine: 220 IDS e 165 ADV per la RAF e il resto IDS per Germania e Italia. In tutto la produzione arrivò successivamente a circa 992 esemplari, appena al sotto dei mille apparecchi che si prevedeva di raggiungere nell'insieme. La produzione venne organizzata nel modo seguente<ref>monografia Aerei 2007</ref>:
 
*'''Batch 1''': 43 con motori Mk 101 da 3773/6730 kg/s. Erano 11 Mk 1, 12 Mk 1T, 3 prototipi ADV F Mk.2, 14 GT (German Trainer) e 3 IDS tedeschi (German Strike). Serie: 001-43
*Batch 2: con questa produzione si giunse alla produzione in grande serie. 110 macchine costituite da: 39 GR Mk I inglesi, 16 GR Mk IT, 27 IDS GS, 13 IDS GT, e i primi 5 IDS IS (italiani). C/c 044-153
*'''Batch 3''': un totale di 164 macchine (C/c 154-317) tra cui: 60 GR Mk I, 8 GR Mk IT, 56 IDS GS, 12 IDS GT, 26 IDS IS e 2 IDS IT biposto. I GR Mk I erano dotati di LRMTS, di prese d'aria fisse da mach 1,8, 14 di questi erano da ricognizione GR Mk IA e 26 Mk IB antinave. Motori potenziati erano, in 50 macchine,gli RB.199 Mk 103 3926/7291 kgs (con il 'combat plus' vi erano 7665 kgs)
*'''Batch 4''': 162 macchine prodotte con serial 318-479. In dettaglio erano 18 ADV F Mk 2, 47 GR Mk I, 8 Mk IT, 56 IDS GS, 8 IDS GT, 27 IDS IS. Solo queste macchine ebbero introdotta la capacità nucleare, e gli Mk 103 come standard, che permettevano ai velivoli italiani e tedeschi, grazie alle prese d'aria ancora variabili (le macchine inglesi le avevano modificate, fisse) arrivavano a mach 1,92.
*'''Batch 5''': 173 macchine S/n.480-653. 63 ADV F Mk 3, 2 GR Mk IA, 14 GR Mk I e 6 1T per la RSAF, 65 IDS GS, 5 GT, 27 IDS IS e 2 IDS IT. Calcolatore di bordo Life Spirit da 128 Kb, predisposizione per missili HARM, ECM attive finalmente introdotte (gli esemplari precedenti non ne avevano) in pod esterni, data link Std 1553B.
*'''Batch 6''': 155 Tornado (652-807), di cui : 68 ADV per la RAF, 24 per la RSAF, 63 IDS GS
*'''Batch 7''': 122 Tornado (808-929) con 7 GR Mk I, 14 Mk IA, 6 Mk IT, più le macchine saudite (14 IDS, 8 CT, 6 Mk IA) e gli otto per l'Oman, ma girati alla RAF. Infine vi erano i 35 EKA-ECR.
*'''Batch 8''': 69 macchine di cui 26 inglesi, 35 tedesche e 8, per la Giordania, tutti cancellati dalla costruzione.
*'''Batch 9''': 48 RSAF IDS.
 
In totale sono stati prodotti non meno di 620 IDS (inclusi 126 DC),100 per l'AM, 226 per la LW, 100 per la MF, 48 per la RSAF e 220 per la RAF. Originariamente avrebbero dovuto essere molti di più, ma intervennero tagli e aumenti dei costi. Le altre macchine sono i 187 ADV (165 RAF e 24 RSAF) e 35 ECR.
 
Quanto ai velivoli ECR o EKA, questo programma ha avuto la guida tedesca fin dall'inizio. Mentre la RAF non si è curata di usare una macchina del genere, la LW ha richiesto un modello con un localizzatore sofisticato dei radar nemici ELS, missili HARM, sistemi di ricognizione come un linescan IIS con sensore AN/ADR-5 (sbarcato dopo alcuni anni), un FLIR Carl Zeiss,e un sistema di trasmissione dati ODIN (Operational Data Interface). La normale dotazione è di 4 missili, 2 pod ECM e 2 AIM-9, ma per le missioni più a lungo raggio vi sono 2 serbatoi al posto degli HARM alari. 35 macchine in servizio con la LW, altre 15 aggiornate a questo standard nell'AM. Per sostituire gli F-4G sono stati proposti anche all'USAF ma senza esito.
 
Ordinati nel 1986, ebbero il primo volo 16 agosto 1988 e consegne entro il 1992. Hanno motori Mk 105 capaci di prestazioni molto superiori, con un valore di 4.419/8.020 kgs, aumentabili a 8443 in combattimento, e FADEC per il controllo elettronico del motore. Le macchine ECR-I ebbero un modello uscito di fabbrica il 19 marzo 1992. Le macchine modificate erano le recenti Batch 5, tenute all'epoca in riserva. Avevano motori Mk 103, un calcolatore da 224Kb RAM , schermi cartografici a colori digitali, HUD modificato, sistema ECM ARWE con un disturbatore Elettronica Elt-553 Mk 2.
 
Come ricognitori, LW e AM hanno un pod esterno simile all'Orpheus, mentre la RAF ha i GR Mk 1A, 30 macchine che come gli ECR rinunciano totalmente ai cannoni interni ma hanno un set di un linescan Vinten 4000. I risultati, però, non sono stati considerati eccezionali anche se si tratta di un sistema totalmente elettronico, usato per la prima volta nel 1991 durante DS.
 
 
 
====Unità operative e carriera====
[[Immagine:German_Tornado_Formation_Flight_2003.jpg|450px|right|thumb|I Tornado sono l'orgoglio della LW]]
Ecco lo stato delle cose alla fine della Guerra fredda, attorno al 1990<ref>Sgarlato, op. cit</ref>:
La Germania ha pianificato originariamente l'acquisto di ben 700 Tornado, ma poi ha ridotto a 420 e infine a 324 i suoi esemplari, anche per rispettare le quote di lavoro, oltre che per il costo, per l'epoca più che considerevole, anche se non eccessivo (circa 30 mld di lire). Il primo esemplare di serie è stato già portato in volo il 27 luglio 1979, ma il primo vero 'German Strike' (la variante specifica per la LW) è seguito solo il 30 ottobre (GS.001). In tutto vi sono stati due esemplari di preserie ricostruiti, 155 monocomando, 53 DC e 35 ECR per la sola LW, più altri 112 della MF. In tutto si tratta quindi di 355 macchine, di cui 67 DC, 255 standard, e 35 ECR.
La Germania ha acquistato oltre 320 esemplari, circa 100 per l'aviazione di Marina (Marineflieger) e orientati alla lotta antinave con oltre 500 Kormoran, della versione 1 (175) o 2 (350) più moderna e di migliore gittata, circa 500 HARM antiradar ed equipaggiando due stormi su 48 aerei l'uno (il Primo, tra le primissime unità ad essere equipaggiate, sostituì gli F-104G/Kormoran dal 2 luglio 1982, e il Secondo, dal 1986), poi (attorno al 1993) ridotti a uno. La combinazione HARM/Kormoran è stata reputata quanto di meglio potesse essere usato contro le navi, potendo attaccarne sia lo scafo che i sensori con armi di diverse caratteristiche, subsoniche a volo radente o supersoniche di piccole dimensioni.
 
La Luftwaffe ha avuto ili restosuoi dei Tornado,aerei ripartiti in almeno 4 Stormi armati con armi di numerosi tipi, traun cuivero l'armafulcro nazionale, modulare, MW-1,assieme cheall'USAFE èe risultataalla troppoRAF pesante (4,5 t.) per essere di agevole impiego, anche se ha una potenza di fuoco formidabile con i suoi 112 tubi capaci di ospitare fino a 4700 submunizioni di vario genere, disperdibili in strisce minime di 400x400 m, selezionabili anche con valoriGermany- finodella adeterrenza 3000x400mNATO. L'ECR è la versione 'nazionale' dell'IDS base. Notare che la Marineflieger ha avuto priorità temporale nelle consegne dei Tornado.
[[Immagine:Tornado_MFG1_RAF_Mildenhall_1984.jpeg|380px|right|thumb|E anche della MF, qui nella classica mimetica portata fino a non molti anni fa]]
 
Le unità che sono o sono state equipaggiate con il Tornado sono:
'''LWLuftwaffe''':
*Jadbombergeschwader 38 'Friesland', costituito il 26 agosto 1983, compiti di valutazione operativa (sostituiva la Waffenschule 10 e un altro reparto di valutazione operativa), equipaggiato con un'unbità a Jever (la Staffel 381) anche con una squadriglia (la 382) con gli ECR.
*JDGJBG (Jagdbombergeschwader, stormo cacciabombarieri) 31 'Bolke': dal 1 agosto 1983, Norvenich, Tornado IDS equipaggiati con le MW-1 (acquistate in oltre 300 esemplari totali).
*JDGJBG 32: 1 agosto 1984, Lecheld, St. 322 su IDS e 322 su ECR. Non è stato abilitato alle armi nucleari che invece tutti gli altri stormi possono impiegare (si tratta delle B-61 Mod.3 americane)
*JBG 33 'Buchel', dell'omonima città, è operativo dal 1985 con compiti convenzionali e nucleari
*JDGJBG 34 'Memmingen': 16 ottobre 1987, città omonima, con due gruppi di volo, 1 e 2/JBG.34.
*WTG 61: reparto sperimentale tedesco di Manching.
*WTG 61: reparto sperimentale tedesco di Manching, a due passi dalla catena di montaggio finale dei Tornado, che è per tutti in Germania. Nel 1991 contava su 5 IDS e due ECR.
 
LaDei Germanianumerosi haTornado acquistatotedeschi, oltreben 320112 esemplari,(ovvero circapiù dell'intera forza dell'AM) sono stati 100ordinati per l'aviazione di Marina (Marineflieger) e orientati alla lotta antinave con oltre 500 Kormoran, della versione 1 (175350) o 2 (350174) più moderna e di migliore gittata, circa 500556 HARM antiradar edper equipaggiandouna forza di due stormi su 48 aerei l'uno, poi (ilattorno Primo,al tra1993) leridotti primissimea unitàuno ade essererecentemente equipaggiate,la sostituìMF gliha F-104G/Kormoranperso daltotalmente 2questa lugliopoderosa 1982forza d'attacco, eche ila Secondosuo tempo, dalin 1986)uno con le navi della Marina e -occasionalmente- la LW, poipoteva chiudere il Baltico alla navigazione di superficie della flotta sovietica con una potenza di fuoco impressionante (attornocirca al40 1993)motocannoniere ridottimissilistiche, a15 unofregate e caccia, circa 40 sottomarini, posamine ecc). La combinazione HARM/Kormoran è stata reputata quanto di meglio potesse essere usato contro le navi, potendo attaccarne sia lo scafo che i sensori con armi di diverse caratteristiche, subsoniche a volo radente o supersoniche di piccole dimensioni.
In tutto si tratta di 100 esemplari monocomando e 12 DC, di tutti questi velivoli 97 sono stati adattati ai 'pod' di rifornimento in volo Sargent Fletcher 28-300, dei quali vennero a suo tempo comprate 73 unità.
 
'''Marineflieger''':
*MFG (Marinefliegergeschwader) 1: ha ricevuto aerei dal 2 luglio 1982, basato a Schlewig-Jabel; peranto è il più antico reparto continentale con i Tornado. Al 1991 aveva compiti antiradar con gli HARM, antinave (Kormoran), e caso più unico che raro, agganci ventrali tripli per le Mk 82 da 227 kg. Di esso si narra che, durante un rispiegamento alle Azzorre (ben 1.580 km) i suoi aerei abbiano accusato un errore medio di navigazione di 2 metri(!)
*MFG 2, di Eggebeck, iniziò l'attività con i Tornado a partire dall'11 settembre 1986, la Staffel 1 aveva il compito primario della ricognizione, grazie a 26 'pod' MBB-Aeritalia.
 
 
'''RAF''':
 
Il suo primo aereo di serie è stato un GR.Mk.1(T), il BT.001, volato il 10 luglio 1979, ovvero circa un mese dopo il roll-out. Il 14 marzo 1980 seguì il primo IDS, il BS.001 (British Strike n.1). Al 1991 risultavano 162 GR.Mk.1, 50 Mk.1(T), 16 Mk.1A e 165 ADV di cui 42 bicomando.
'''RAF''':
*TTE: di Cottesmore, base trinazionale Tornado. La sua dotazione è nell'insieme di circa 50 macchine, suddivise in 4 squadriglie (A,B,C e S). Nel corso degli anni riuscì ad addestrare centinaia di equipaggi del Tornado IDS, con 300 nel solo 1986. Nel 1991 c'erano 16 aerei inglesi, 18 tedeschi e 5 italiani.
*Tornado Weapon Conversion Unit: destinata all'uso specifico di armamenti, costituita a Honington il 1 agosto 1981 con la denominazione di 45 Reserve squadron, nel 1990 aveva 2324 Tornado GR Mk.1, incluso un bicomando e un ricognitore
*IX Sqn: convertito a Scampton, 1982, poi spedito a Bruggen. I caccia erano 18 Tornado con missili ALARM antiradar come armamento principale., presto seguiti anche dal pod TIALD per le armi laser.
*617 Sqn: i 'dambusters' hanno avuto come missione principale lo strike nucleare. con le WE-177B da 500 Kt.
*27 Sqn: Marham, 12 agosto 1983, compito: strike nucleare. In una missione 'Giant Voice' (per l'attacco nucleare) i suoi aerei registrarono un errore medio sul bersaglio di appena due secondi in navigazione e 9 metri in precisione. Risultati che i tipi precedenti non si sarebbero sognati, e che risultano straordinari in un'epoca in cui non esisteva ancora il GPS
*27 Sqn: Marham, 1982, strike nucleare.
*15 Sqn: Laarsbruch luglio 1984, attacco con JP-233 e WE-177, nonché armi convenzionali
*16 Sqn: Laarsbruch, marzo 1984, bombe a guida laser Paveway da 539 kg e armi convenzionali
*29 Sqn: Bruggem , 29 giugno 1984, attacco nucleare
*31 Sqn: novembre 1984, idem
*17 Sqn: 1 marzo 1985, Bruggem, attacco con le JP-223 e armi nucleari
*14 Sqn: 1 novembre 1985, WE-177 e JP-223
*2 Sqn: 30 settembre 19891988, Laarsbruch, bombe BL-755; dall'ottobre 1989 ha ricevuto un totale di 12 Tornado GR Mk.1A da ricognizione (situazione al 1991) e un addestratore GR.Mk.1(T).
*13 SQn: 1 gennaio 1990, Honington, bombe laser, nucleari, missili ALARM
*229 Conversional Sqn.: usato per i Tornado ADV, 1 maggio 1985 a Conimgby
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L'Arabia Saudita ha ricevuto 48 IDS e 24 ADV prima del 1990; ha impiegato i primi contro l'Iraq con successo, poi ha ricevuto almeno 48 macchine di nuova produzione nell'ambito della corsa agli armamenti postbellica.
 
Tre le unità già esistenti nel 1991 vi erano il 66 Sqn e il 7. Gli ADV erano distribuiti all'epoca al 29 e al 34 Sqn a Dhahran. La lunga autonomia era giudicata valida per pattugliare con pochi aerei gli spazi della penisola arabica. La dotazione totale ordinata al 1990 era di 34 IDS, 14 DC, 18 ADV, 6 ADV DC. Circa 30 erano in servizio nel 1991; il primo venne consegnato al No.7 Sqn, costituito a Dhaharn e poi spostato a Taif. L'arrivo del nuovo bombardiere venne registrato il 27 marzo 1986. Il secondo reparto sugli IDS (in pratica, i GR.Mk.1 inglesi tropicalizzati) è stato il No.66, ancora a organici incompleti nel 1991, e sempre basato a Taif. Il primo F.Mk.3 è stato ufficialmente consegnato il 20 marzo 1989 al No.29, che venne completamente riequipaggiato entro il 20 settembre, sulla base di Dhahran. Il 15 novembre giunse il primo aereo per il No.34, gli ultimi sono stati già consegnati entro il gennaio del '91.
 
Altri Paesi, come la Malesia e l'Oman hanno lasciato cadere l'intenzione di acquistare macchine del genere. L'Oman aveva ordinato 8 ADV per la base di Masirah e il 14 agosto 1985 aveva firmato per 5 F.Mk.3 e 3 bicomando Mk.3 (T), destinati a Masirah. Ma i finanziamenti su cui contava da parte saudita non si sono materializzati e così ha dovuto mollare, prima postponendo le consegne al 1991-92, e poi annullando il contratto. Forse si riteneva di ottenere dei finanziamenti per tale acquisto da parte della Gran Bretagna, ma questo non è successo e nel 1992 vi è stata la cancellazione del contratto. La Royal Jordanian Air Force (nome arabo: al-Quwwat al-Jawwiyya al-Malakiyya al-Urdunniyya ) aveva ordinato 8 Tornado, 5 IDS e 3 DC nei tipi britannici GR.Mk.1 e -1(T), assieme a 20 caccia Mirage 2000, ma senza seguito. La Malaysia voleva un set completo di 16 IDS, 4 ADV, 4 ECR, poi (1988) ridotti a 12 in tutto, ma in seguito a difficoltà economiche li ha sostituiti con 32 Hawk 100 e 200, poicalati ridottisuccessivamente a 28. Qualcosa di simile accadde con la Thailandia, che ordinò all'inizio degli anni '90 40 AMX per poi cancellare l'ordine e comprare 32 L-159 Albatross. Si scoprì, in altri termini, che i bombardieri 'puri' e derivati non tiravano più il mercato, un tempo prodigo di ordini per macchine come i Canberra e persino per i Buccaneer. Di fatto, gli unici due esempi di apparecchi da bombardamento di successo, nell'attuale generazione, sono gli F-15E e i Su-24, ma i primi sono caccia adattati e conservano un'ala e un'aerodinamica ideali per il combattimento aereo, per cui non sono costretti a strisciare sul terreno come i Tornado, al contrario piuttosto impacciati nel volo in quota. Anche per questa specializzazione eccessiva i Tornado e gli AMX sono andati incontro ad un sostanziale fallimento commerciale, sebbene nel primo caso i Sauditi abbiano messo una pezza, ma solo perché potevano permettersi di ordinare al contempo l'F-15. Con quello che costano gli aerei da combattimento moderni, non deve stupire la riluttanza di comprare linee d'attacco specializzate. E così il vero caccia europeo post-F-104 è risultato il piccolo F-16, flessibile quanto basta per fare la maggior parte delle missioni e con costi piuttosto ridotti, nonché la garanzia del supporto logistico americano (che tuttavia è anche un problema, dipende dalla situazione politica, come ben sanno i pakistani e i venezuelani). Il futuro sostituto del Tornado è stato solo abbozzato, ma oramai è chiaro che non vi saranno altri bombardieri europei, a parte i grossi UCAV in fase di studio, come il Neuron.
 
'''Tornado IDS''':
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Come capacità di sopravvivenza la macchina si affidava e si affida soprattutto alla velocità e bassa quota con attacchi ognitempo, ma anche in combattimento aereo ha delle possibilità, purché in configurazione leggera e a quote relativamente basse.
 
Le capacità di uso di bombe -laser e altri armamenti stand-off sono state raggiunte per lo più successivamente alla Guerra Fredda, come dimostrato dalla guerra del 1991.
 
Il Tornado cominciò a combattere davvero proprio solo quando la Guerra Fredda, per la quale venne pensato, era finita. Ovviamente le occasioni di usarlo si presentarono, almeno potenzialmente: nel 1986 i due gruppi operativi nell'AMI sarebbero stati il principale argomento per il quale Craxi affermò che in caso di attacco all'Italia Gheddafi 'non sarebbe rimasto più al suo posto'. Del resto, a parte una ritorsione aerea, non ci sarebbe stato modo di fare null'altro in autonomia, a meno di non allearsi con gli USA: la Libia, per quanto poco efficiente bellicamente, non era certo la 'passeggiata' della guerra del 1911-12.
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Malgrado le mille tensioni date dagli ultimi 8 anni di Guerra Fredda, che lo videro in azione come principale deterrente nucleare e convenzionale della NATO, il Tornado venne usato nell' Operazione Desert Storm contro l'Iraq, infliggendo pesanti danni ma subendone anche di rilevanti. La RAF da sola ha mobilitato almeno 70 GR Mk.1 e in 42 giorni, ha scaricato circa 6.000 bombe per 3.000 tonnellate (un sesto delle quali, notabilmente, di tipo laser) dichiarando il 30% di centri con le armi normali ed il 90 con quelle laser (ma 50 volte più costose), 120 missili antiradar ALARM, altrettante JP-223 ed altro ancora<ref>dati da RID e JP-4, numeri del 1991</ref>. Lo svantaggio è che in assenza di minacce aeree concrete, la tecnica d'attacco a bassa quota per sfuggire ai radar si è dimostrata molto costosa con 4 perdite in 120 missioni nelle prime 100 ore di combattimento<ref>Price, A: ''Le cento ore più difficili'', RiD feb 1993</ref>. La presenza nell'arsenale iracheno di molte delle armi sovietiche ben note come tipo di minaccia ha aiutato nondimeno a ridurre le perdite, che si era preventivato, la Coalizione avrebbe potuto subire anche in misura di circa 150 apparecchi nei primi giorni di impiego. Per evitare la contraerea leggera (artiglieria) divenne necessario il cambio dei profili di volo: non più a bassissima ma a media quota, fuori del raggio utile della maggior parte della contraerea; il Tornado però non si è rivelato molto flessibile in questo cambio di 'habitat'. La perdita di otto esemplari britannici, uno italiano (con la cattura di Bellini e Cocciolone) ed uno saudita hanno rappresentato uno dei risultati peggiori tra le macchine impiegate e hanno dato adito a molte critiche nei confronti di quanto ci si sarebbe potuto attendere dalla sicurezza delle "bassissime quote" contro i paesi del Patto di Varsavia e se il rapporto di perdite non avrebbe in tal caso finito per essere assolutamente inaccettabile anche ammettendo l'efficacia degli attacchi sferrati. Il rateo di perdite non fu diverso, durante le azioni a bassa quota, da quello patito dagli Harrier durante la guerra dell'82, attorno al 3%.
 
I Tornado AMI arrivarono con la Missione Locusta, avviata nel tardo 1990. Le prime otto arrivarono con una missione senza scalo grazie al rifornimento in volo da parte di un VC-10 della RAF, che li accompagnò per tutto il tragitto. Basati ad al-Dafra, essi ebbero un totale di 34 equipaggi, i meglio preparati dell'AM. EssiIl colore, originariamente tipicamente verde scuro e grigio, divenne giallo-sabbia, similmente ai tipi inglesi. In pratica, l'AMI entrò nell'era delle colorazioni a bassa visibilità (così anche per le coccarde), prima totalmente snobbate, con l'eccezione degli AMX appena entrati in servizio. Gli IDS italiani entrarono in azione il secondo giorno di operazioni, quando otto macchine attaccarono obiettivi iracheni. Ma le cattive condizioni meteo impedirono a sette su otto di rifornirsi in volo, tranne la macchina di Bellini e Cocciolone, che venne abbattuta da uno Shilka irakeno subito dopo lo sgancio delle armi.
 
La dotazione ECM era teoricamente basata su di un pod ECM e un lanciatore di chaff/flare, come nel caso dei Tornado inglesi con la combinazione Sky Shadow/BOZ-102, ma le foto delle macchine italiane hanno riportato sistematicamente una dotazione di pod esclusivamente di lanciatori BOZ, riconoscibili per la loro forma appuntita. I pod Elettronica della serie ELT avrebbero dovuto essere lo standard di riferimento per l'AM ma di essi non vi è documentazione fotografica. Apparentemente il loro costo non aveva all'epoca permesso un'adozione generalizzata, lasciando la dotazione limitata ai soli dispenser, che non hanno normalmente capacità di disturbo attivo.
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Nell'insieme il Tornado è risultato un programma molto coraggioso e costoso, ma nonostante lo scetticismo di molti osservatori dell'epoca ha prodotto un apparecchio di prim'ordine. La documentazione sui Tornado è limitata, perché storicamente sono stati più i caccia con la loro maneggevolezza a interessare maggiormente il grande pubblico, grazie anche alle esibizioni negli air-show. Nondimeno, i bombardieri ognitempo a bassa quota erano una formidabile minaccia all'epoca della Guerra fredda. I Tornado IDS, numerosi ed efficienti, capaci di competere nonostante le ridotte dimensioni con le altre macchine della classe, erano un deterrente formidabile sia con missioni convenzionali che nucleari.
 
====I modelli====
'''Versioni''':
*'''Tornado IDS''': è la versione da interdizione e attacco al suolo, la principale tra quelle prodotte. Vari gli standard produttivi, con motori RB.199 tra gli 7.000 kg/s degli Mk 101 e i 8000 degli Mk 105, sia per gli allestimenti e aggiornamenti vari. Ne sono stati prodotti 8 lotti (Batch) progressivamente aggiornati. Tra le sotto versioni, quelle specializzate per l'attacco antinave, gli attacchi di precisione laser con pod e LRTMS, attacco antiradar.
*'''Tornado IDS DC''' (Doppio Comando): 126 prodotti, che ha una disposizione degli equipaggiamenti interni diversa. Il secondo posto di pilotaggio ha il 'joystick' spostato sulla destra per far posto ad una cloche, mentre vi sono le manette sulla sinistra. Questa versione è dichiarata come avente uguali capacità combattive dei monocomando, ma questo non risulta dalle fotografie dove il monitor di sinistra, relativo alle armi d'attacco, non è presente. Considerando che questa versione serve solo per familiarizzare con il volo del velivolo, la limitazione delle capacità di attacco che ne deriva è comprensibile ma reale. I Tornado del TTS di Cottesmore, dove molti DC sono presenti, normalmente non sono dotati nemmeno di piloni subalari per l'attacco al suolo o anche semplici serbatoi.
*'''Tornado ADV''': versione appositamente sviluppata dalla Gran Bretagna per la difesa aerea; aveva un muso più lungo rispetto alle altre (per poter ospitare il radar) ed alcuni esemplari vennero acquistati in leasing anche dall'Italia. Attualmente sono stati tutti restituiti.
*'''Tornado ECR''': versione per la guerra elettronica.
In tutto furono ordinate 809 macchine: 220 IDS e 165 ADV per la RAF e il resto IDS per Germania e Italia. In tutto la produzione arrivò successivamente a circa 992 esemplari, appena al sotto dei mille apparecchi che si prevedeva di raggiungere nell'insieme. La produzione venne organizzata nel modo seguente<ref>monografia Aerei 2007</ref>:
 
*'''Batch 1''': 43 con motori Mk 101 da 3773/6730 kg/s. Erano 11 Mk 1, 12 Mk 1T, 3 prototipi ADV F Mk.2, 14 GT (German Trainer) e 3 IDS tedeschi (German Strike). Serie: 001-43
*Batch 2: con questa produzione si giunse alla produzione in grande serie. 110 macchine costituite da: 39 GR Mk I inglesi, 16 GR Mk IT, 27 IDS GS, 13 IDS GT, e i primi 5 IDS IS (italiani). C/c 044-153
*'''Batch 3''': un totale di 164 macchine (C/c 154-317) tra cui: 60 GR Mk I, 8 GR Mk IT, 56 IDS GS, 12 IDS GT, 26 IDS IS e 2 IDS IT biposto. I GR Mk I erano dotati di LRMTS, di prese d'aria fisse da mach 1,8, 14 di questi erano da ricognizione GR Mk IA e 26 Mk IB antinave. Motori potenziati erano, in 50 macchine,gli RB.199 Mk 103 3926/7291 kgs (con il 'combat plus' vi erano 7665 kgs)
*'''Batch 4''': 162 macchine prodotte con serial 318-479. In dettaglio erano 18 ADV F Mk 2, 47 GR Mk I, 8 Mk IT, 56 IDS GS, 8 IDS GT, 27 IDS IS. Solo queste macchine ebbero introdotta la capacità nucleare, e gli Mk 103 come standard, che permettevano ai velivoli italiani e tedeschi, grazie alle prese d'aria ancora variabili (le macchine inglesi le avevano modificate, fisse) arrivavano a mach 1,92.
*'''Batch 5''': 173 macchine S/n.480-653. 63 ADV F Mk 3, 2 GR Mk IA, 14 GR Mk I e 6 1T per la RSAF, 65 IDS GS, 5 GT, 27 IDS IS e 2 IDS IT. Calcolatore di bordo Life Spirit da 128 Kb, predisposizione per missili HARM, ECM attive finalmente introdotte (gli esemplari precedenti non ne avevano) in pod esterni, data link Std 1553B.
*'''Batch 6''': 155 Tornado (652-807), di cui : 68 ADV per la RAF, 24 per la RSAF, 63 IDS GS
*'''Batch 7''': 122 Tornado (808-929) con 7 GR Mk I, 14 Mk IA, 6 Mk IT, più le macchine saudite (14 IDS, 8 CT, 6 Mk IA) e gli otto per l'Oman, ma girati alla RAF. Infine vi erano i 35 EKA-ECR.
*'''Batch 8''': 69 macchine di cui 26 inglesi, 35 tedesche e 8, per la Giordania, tutti cancellati dalla costruzione.
*'''Batch 9''': 48 RSAF IDS.
 
In totale sono stati prodotti non meno di 620 IDS (inclusi 126 DC),100 per l'AM, 226 per la LW, 100 per la MF, 48 per la RSAF e 220 per la RAF. Originariamente avrebbero dovuto essere molti di più, ma intervennero tagli e aumenti dei costi. Le altre macchine sono i 187 ADV (165 RAF e 24 RSAF) e 35 ECR.
 
Quanto ai velivoli ECR o EKA, questo programma ha avuto la guida tedesca fin dall'inizio. Mentre la RAF non si è curata di usare una macchina del genere, la LW ha richiesto un modello con un localizzatore sofisticato dei radar nemici ELS, missili HARM, sistemi di ricognizione come un linescan IIS con sensore AN/ADR-5 (sbarcato dopo alcuni anni), un FLIR Carl Zeiss,e un sistema di trasmissione dati ODIN (Operational Data Interface). La normale dotazione è di 4 missili, 2 pod ECM e 2 AIM-9, ma per le missioni più a lungo raggio vi sono 2 serbatoi al posto degli HARM alari. 35 macchine in servizio con la LW, altre 15 aggiornate a questo standard nell'AM. Per sostituire gli F-4G sono stati proposti anche all'USAF ma senza esito.
 
Ordinati nel 1986, ebbero il primo volo 16 agosto 1988 e consegne entro il 1992. Hanno motori Mk 105 capaci di prestazioni molto superiori, con un valore di 4.419/8.020 kgs, aumentabili a 8443 in combattimento, e FADEC per il controllo elettronico del motore. Le macchine ECR-I ebbero un modello uscito di fabbrica il 19 marzo 1992. Le macchine modificate erano le recenti Batch 5, tenute all'epoca in riserva. Avevano motori Mk 103, un calcolatore da 224Kb RAM , schermi cartografici a colori digitali, HUD modificato, sistema ECM ARWE con un disturbatore Elettronica Elt-553 Mk 2.
 
Come ricognitori, LW e AM hanno un pod esterno simile all'Orpheus, mentre la RAF ha i GR Mk 1A, 30 macchine che come gli ECR rinunciano totalmente ai cannoni interni ma hanno un set di un linescan Vinten 4000. I risultati, però, non sono stati considerati eccezionali anche se si tratta di un sistema totalmente elettronico, usato per la prima volta nel 1991 durante DS.
 
 
===Il Tornado ADV===
[[Immagine:Za254.jpg|350px|left|thumb|Le sagome verde-scuro degli Sky Flash si stagliano nettamente nel ventre dell'ADV, indicando la loro originale disposizione]]L'ultima parola dell'epoca della Guerra Fredda, per la RAF, è senz'altro il '''Tornado ADV''' (Air Defence Variant), entrato in servizio anche dopo il Sea Harrier.
Lo scarso potenziale di crescita e flessibilità di questo sofisticato ma eccessivamente specializzato e compatto aeroplano ha avuto un epigono nel modello ADV ("Air Defence Variant", "Versione per la difesa aerea), nato essenzialmente delle esigenze e tecnologie inglesi, che ebbe il compito, sostanzialmente, di intercettare i bombardieri d'attacco, ovvero i velivoli della categoria a cui appartiene lo stesso IDS. Ergo, se il programma Tornado era sostanzialmente una macchina di chiara matrice inglese (epigono della linea evolutiva Mosquito-Camberra-Buccaneer),l'ADV è diventato un programma britannico, con una avionica interamente nuova e capace di una missione del tutto nuova, l'intercettazione aerea a lungo raggio.
 
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In tutto, si parla di 2 F.2 o F Mk.2 prototipi, un Mk.2(T) a doppio comando (gli aerei a doppio comando mantengono le loro capacità di combattimento, altrimenti sarebbe difficile capire il gran numero di ADV costruiti), 10 Mk.2, 8 Mk.2T, 109 F.3 e 35 Mk.3T, totalmente quindi 165 velivoli. 15 vennero ordinati dall'Oman, commessa poi cancellata; di questi almeno 8 erano F.3T bicomando. 8 sono stati incamerati dalla RAF e sette cancellati. I Sauditi hanno ordinato 18 F.3 e 6 F.3T.
 
In tutto sarebbero (forse stati) realizzati, secondo le informazioni più recenti, 139 F.3, 58 F.3T:
 
*Batch 1 Block 1, 2 ADV e 1 ADV(T), primo volo 27.10-79. Erano i prototipi.
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Nell'insieme il Tornado ADV rappresenta uno sviluppo, dal punto di vista strutturale, molto notevole dell'originario e fin troppo compatto IDS. La fusoliera è capace di trasportate molto più carburante (7300 l) e l'aerodinamica è sostanzialmente migliore, con sensibili guadagni sull'accelerazione, velocità e anche nella delicata fase del rifornimento in volo. Proprio per sfruttare queste migliorie era stato pensato il progetto Super Tornado o Tornado 2000, macchina multiruolo basata sull'Mk 3 ma rimasta senza seguito. In effetti, considerando le critiche all'eccessiva compattezza, mancanza di spazio per l'elettronica e carburante, l'F Mk 3 è un apparecchio più simile a quello che avrebbe dovuto essere in termini dimensionali già l'IDS.
 
Ecco la situazione degli ADV inglesi, prendendo base il 1990, alla fine della Guerra fredda <ref>Anselmino, Federico:''La tana dei Tornado ADV'',A&D Aprile 1990 pagg. 28-31</ref>.
 
I Tornado ADV erano basati in buona parte a Leeming, nei primi anni '90, il più importante delle basi dello Strike Command, che aveva responsabilità su tutte le unità di prima linea eccetto quelle -numerose- schierate con la RAF Germany<ref>articolo A&D, 1990</ref>. V'erano 3 squadroni con circa 60 aerei nuovi di zecca nel tipo F.3. Leeming, nata nel 1938 con una pista erbosa e pochi edifici, dal giugno operava con i bombardieri Whitley e Wellington del Bomber Command e anche con uno squadrone di Halifax della Canadian Air Force. Dopo divenne sede di una OCU per caccia notturni, fino al 1961; divenne poi parte del Support Command e sede della Basic Flying School, poi sostituita dalla Central Flying School. Questo fino al 1984, quando venne trasferita in un'altra base e Leeming divenne ancora parte dello Strike Command. Dopo anni di lavori, ancora in essere nei tardi anni '80, furono enormi: costruzione di una pista da 2.300 m (inaugurata nel 1988), 310 nuovi edifici, innumerevoli depositi e hangar HAS (Hardened Aircraft Shelter) resistenti alle bombe da 454 kg (ma privi di sistemi NBC), con uno o al massimo due Tornado ospitabili nelle loro strutture curve a mò di galleria sotterranea (con le ali ripiegate ne erano sistemabili due, almeno nel caso dei più piccoli IDS), distribuiti a SO e a NE della pista.