Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Panavia Tornado: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
===La nascita del Tornado IDS===
[[Immagine:RAF_Panavia_Tornado_GR1A.jpg|350px|right|thumb|Tornado RAF in un periodo di transizione: la mimetica è ancora quella classica, ma il pod subalare è chiaramente reduce da Desert Storm.]]
Il Tornado è un fenomeno atmosferico dalla notevole capacità distruttiva, veloce e molto insidioso, mortale per chi lo incontra. Nei tardi anni '30 è stato anche un grosso e potente caccia in sviluppo per la RAF, fino a quando esso non venne cancellato per via dell'inaffidabilità del suo motore Vulture, mentre andò avanti il 'cugino' Typhoon con il Sabre. Di quest'aereo si è persa memoria, ma da qualche decennio questo nome è diventato il simbolo della RAF odierna, ma anche di altre aviazioni NATO e dell'Arabia Saudita. Ha avuto un successo operativo non indifferente, nonostante la sua impostazione di base avesse dei limiti, precisamente dimensioni piuttosto ridotte che hanno imposto un costante affollamento dei piloni esterni con serbatoi ausiliari e pod ECM, come nel ben più piccolo e leggero F-16.
 
[[Immagine:RAF_Panavia_Tornado_GR1A.jpg|350px380px|rightleft|thumb|Tornado RAF in un periodo di transizione: la mimetica è ancora quella classica, ma il pod subalare è chiaramente reduce da Desert Storm.]]
La storia del Tornado è lunga e complessa. Nacque dopo il fallimento del potente TSR.2 e l'annullamento del previsto F-111K. La prima idea fu quella in comune con i francesi per un aereo designato AFVG, che introduceva una novità per l'industria europea: l'ala a geometria variabile in volo. Sebbene essa nacque con un progetto tedesco del periodo bellico, nessuna realizzazione era stata tentata nei decenni successivi, concentrandosi piuttusto nell'illusoria via dei caccia V/STOL, finiti tutti nel dimenticatoio con l'eccezione dell'Harrier, peraltro rimasto aereo 'di nicchia'.
 
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====Ali<ref>Dati da Sgarlato N, 'Speciale Tornado', 1991</ref>====
[[Immagine:F-15C Tornado IDS DFST8901717.JPEG|350px380px|left|thumb|La candida 'superiorità aerea' di un F-15 e i colori mimetici dei due Tornado di scorta. Non potrebbe esservi differenza maggiore tra le livree, così come tra le ali]]
I sistemi di controllo di volo sono molto sofisticati, con un apparato CSAS e un APFD. Il primo è per l'aumento della stabilità ed è a triplice ridondanza, ovvero capace di funzionare con due guasti nei circuiti; il secondo è un autopilota con una ridondanza quadrupla e quindi capace di funzionare con guasti del 75%. Controlla tutto il volo automatico della macchina e in particolare è legato al sistema di navigazione, machmetro e TFR. Questo spiega bene la ragione di tale ridondanza: un guasto durante il volo a bassa quota, magari di notte e ad alta velocità difficilmente darebbe modo all'equipaggio di salvare l'aereo e se stesso. Le superfici di controllo non ne comprendono alcuna ventrale, forse per non ostacolare il già ridotto spazio per gli armamenti, quasi tutti (malgrado la pubblicità Panavia) di fatto portati sotto il ventre, piatto e assai largo. Di fatto è una soluzione per sfruttare la fusoliera per creare una superficie portante aggiuntiva, aiutando le ali a fare il loro lavoro. E' il concetto del 'lifting body', ma nel caso del Tornado trova solo una parziale applicazione, dato che non vi sono le gondole dei motori a contenere il flusso dell'aria (come sui caccia sovietici e sull'F-14) e il ventre è in genere 'sporcato' dai carichi esterni; tuttavia, se questo può servire, anche in maniera secondaria, a generare portanza, è un aiuto chiaramente benvenuto.
 
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Da notare che tutti questi dati erano originariamente riservati, solo la RAF ha rilasciato le spinte effettive dal manuale di volo. Si pensi che l'equivalente americano F404 ha 12 stadi (la struttura è bialbero), compressione di 26:1, diluizione di 0,27:1, dimensioni 88 x 400 cm, peso 1.016 kg, rapporto potenza peso 5/7,9:1 anziché 4,5/7,8. Il rapporto potenza: peso è simile, ma attenzione: non è così con la potenza a secco. L'RB.199 Mk.105 aumenta la spinta del 72% quando aziona l'AB, anziché il solito 40-50%. Anche per questo il consumo dell'RB.199 va alle stelle. Da un lato, è eccellente per il funzionamento a quote medio-basse, tipiche del Tornado, finché si vola senza AB. Quando però c'é da dare gas e magari volare nella stratosfera le cose cambiano. Già il Tornado è notevolmente sottopotenziato come caccia (non come bombardiere), ma il problema è dato dalla scarsa autonomia che gli resta con l'AB inserito. Un aereo per molti aspetti simile (e davvero multiruolo), il Viggen, ha un problema simile. Il motore qui è l'RM-08, un turbofan civile militarizzato e decisamente grosso e pesante. Tuttavia come potenza è quasi pari ai due RB.199, è analogo come diluizione, e come 'botta' data dal postbruciatore. Tuttavia il consumo specifico aumenta da 18 a 72 mg/N<ref>Vedi Nativi, articolo RiD sul Viggen del 1993</ref>. Se si passa da una potenza in crociera di 4.000 kgs alla massima assoluta, si arriva a un valore almeno 12 volte superiore, da qui l'annichiliazione delle riserve di carburante in pochi minuti. Per il Tornado è lo stesso, anche se sono noti meno dati in merito e pertanto la cosa va studiata con attenzione: l'aereo potrà anche scappare da un inseguitore, ma se eccede di poco rispetto al minimo richiesto, allora rischierà di finire il carburante al ritorno. Se questo non è successo in Desert Storm e altre operazioni è dovuto al gran numero di cisterne disponibili, che hanno ovviato a un pò tutte le necessità. Ma forze come la LW e l'AMI non l'avevano di loro, buddy-buddy a parte. Inoltre il raggio d'azione, teoricamente elevato, non è stato rispettato totalmente: i Tornado IDS avrebbero dovuto colpire un bersaglio a 1.390 km con 8 bombe da 454 kg (3.600 kg), o 1.800 con quattro, o addirittura 2.500 km con 5 armi da 227 kg<ref>Sgarlato, op. cit</ref>. In realtà si tratta di dati irreali, dato che l'autonomia di trasferimento è di circa 3.900-4.250 km (progressivamente aumentata con gli anni, per ragioni non meglio note), quindi si arriverebbe a valori addirittura superiori al massimo percorribile con il massimo del carburante e a velocità economica. Sta di fatto che i Tornado AMI di Al Dhafra erano a circa 1.000 km di distanza dagli obiettivi, volavano quasi esclusivamente (specie dopo le prime missioni) a media quota per il massimo risparmio di carburante (cosa ben diversa dal volo radente, anche per il Tornado vi sono senz'altro delle differenze), eppure per arrivare sul bersaglio con 2.300 kg di carico (più ECM, cannoni e Sidewinder) necessitavano di più rifornimenti in volo. In teoria avrebbero potuto arrivare fino a Baghdad e con il 50% del carico in più.
 
[[File:GR4_VC10.jpg|300px|right|thumb|'Il pieno, grazie']]
Il carburante è di circa 6.092 litri (4.862 kg), ma gli aerei RAF hanno un altro serbatoio dentro il timone per circa altri 751. Dato il peso diversamente ripartito, con questi aerei è necessario stare attenti nel rifornimento, perché se venissero riempiti prima i serbatoi di coda (599 kg), questi metterebbero sull'attenti' il Tornado. Fortunatamente il sistema di comandi di volo non ha superfici ventrali che possano essere danneggiate da un tale errore. Visto che il carburante interno non è così tanto per una macchina strategica, è pratica comune portare anche due serbatoi da 1.500 litri esterni, nei piloni alari interni; per le macchine RAF e per gli ADV è possibile anche usare dei serbatoi ben più capaci, da 2.250 litri (+50%), il che riduce la pratica precedente per i voli di trasferimento, che consisteva nello sfruttare anche gli agganci ventrali esterni per ospitare altri due serbatoi da 1.500 litri, per un totale di 6.000 applicabili esternamente. Non manca una sonda di rifornimento esterna, corta e totalmente ripiegabile nel rigonfiamento che c' é a destra del muso superiore. In teoria è un congegno smontabile, ma è normalmente usata come attrezzatura standard<ref>Sgarlato, op. cit</ref>. Anche senza aerocisterne specifiche, è possibile rifornirsi in volo, perché i Tornado possono usare anche un serbatoio ventrale-pod Stg. Fletcher, che ha una manichetta srotolabile per permettere l'uso di un Tornado come aerorifornitore per un secondo velivolo (il compito della cisterna volante non era contemplato per l'MRCA, nonostante la pletora di missioni previste), ma sacrificando una missione dato che il Tornado rifornitore non è in genere armato. Del resto, si fa di necessità virtù: un pod molto simile è usato persino dai piccoli Super Etendard per rifornirsi tra di loro (potendo in tal caso arrivare a 6.000 l di cui 3.200 interni più 2x.1.100 l e uno da 600) tra di loro, come dimostrarono già gli argentini nel 1982.
 
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====Abitacolo e avionica<ref>Sgarlato, op cit</ref>====
La sistemazione per l'equipaggio è per certi versi simile a quella dell'F-4 Phantom II con seggiolini Martin Baker Mk-10A (in Italia costruiti dalla SICAMB), con velocità di uscita fino 1.600 km/h a bassa quota e mach 2 a 15.000 m. L'abitacolo, per via del muso assai tozzo (per ospitare le grosse baie avioniche e antenne radar) è decisamente spazioso e tutto sommato ben disposto.
Internamente, i comandi si presentano piuttosto "vecchio stile", senza i moderni schermi CRT e i comandi analogici: il pilota dispone comunque di un avanzato HUD (Head-Up Display) che consente di visualizzare tutte le principali informazioni inerenti quota, velocità e assetto e di una mappa mobile di forma rotonda, di tipo analogico. Essa è una sorta di cartina in scala, collegata all'INS dell'apparecchio con un punto che indica 'voi siete qui'.
 
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L'armamento esterno viene trasportato sui piloni sotto la fusoliera, con (sui due esterni) fino a otto bombe Mk.83 da 454 kg in due serie di coppie in tandem, oppure tre GBU-15 "Paveway" da 526 kg. Per gli attacchi anti-aeroporto è stato sviluppata la spezzoniera JP233: normalmente si tratta di due dispenser di 2.335 kg ciascuno, che contengono 30 bombe antipista SG357 con paracadute ritardante e 215 mine HB876. Poi viene sganciato, non potendo atterrare con quel carico sotto la fusoliera. Le consegne del JP233 hanno avuto inizio nella primavera del 1985. In teoria, grazie alla suddivisione in due carichi, è possibile usarli anche da parte di cacciabombardieri meno potenti, ma di fatto non è mai successo.
 
[[Immagine:Italian-Tornado.png|300px330px|left|thumb|Tornado nell'AM]]
I Tornado italiani e tedeschi hanno invece le spezzoniere MW-1, pesanti quanto la coppia di JP-223, ma essendo in un unico blocco esse sono molto penalizzanti come aerodinamica. Essi sono sistemi multiruolo, capaci di usare sia armi controcarri che antipista, differentemente dai JP. Hanno 112 tubi per submunizioni e mine antipista, anticarro o anti-bunker varianti tra 226-4700: KB-44 anticarro o lo STABO, MUSA, MUSPA, ASW antipista, tutti estremamente sofisticati. Questo sistema è una specie di arma nucleare tattica quanto ad effetti, si pensi che è possibile sparare tutte le munizioni in un'aerea di 400 x 400 metri, oppure selezionare strisce più lunghe. Con 4.707 KB-44 è possibile saturare diversi ettari di territorio, con un'elevata possibilità di saturare il campo di battaglia e colpire i carri armati e i veicoli a terra (se si usa la modalità più 'densa', si arriva a una munizione ogni 40 m2, quando un carro armato occupa una superficie di circa 20). Le submunizioni STABO e ASW sono invece armi anti-pista, costituite da due cariche in tandem: la prima è HEAT e apre un foro nel pavimento o nell'hangar, poi usato da una testata esplosiva che causa un cratere o devasta l'hangar. Tuttavia la stessa concezione di spezzoniera è caduta in disuso, sostituita da ordigni plananti e poi missili stand-off. Il JP-223 è stato impiegato nel Golfo, ma l'MW-1, ancora più grosso e potente (l'arma più grossa mai portata da un caccia tattico in servizio) non ha visto uso da parte dell'AMI, pur essendo utile per l'attacco anti-aeroporti (non è chiaro come mai l'aeronautica italiana non l'abbia fatto, forse .. non si fidava). La LW ha probabilmente ricevuto, da metà degli anni '80, circa 300 MW-1. L'AM ne ha ricevute circa 90 antipista e 10 controcarri. Le munizioni STABO sono entrate in produzione solo nel 1990, e dato che il compito antipista è sopratutto compito dello STABO (ma anche dell'ASW e delle mine MUSA e MUSPA), forse anche questo spiega perché non sia stato usato nel Golfo, a parte la difficoltà di impiegare un tale ordigno. L'MW-1 è modulare e così teoricamente ne possono essere allestite varie versioni. Nominalmente è anche riutilizzabile, ma di fatto, durante le prove, i Tornado hanno sganciato sempre questo ingombrante fardello dopo lo sgancio. Di fatto, usare 8 bombe BL-755 (147 munizioni) o Mk.20 (247) è molto più semplice e facile, e senza usare armi specializzate, mentre il peso è molto inferiore (2 t circa) anche se non migliore rispetto al numero di submunizioni (praticamente, sempre una per kg di peso, che siano le KB-44 dell'MW-1 o le munizioni della Rockeye, mentre la BL-755, con bomblets più pesanti, appare inferiore, ma solo perché ha ordigni da oltre 1 kg l'uno).
 
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Peso: 14.090-28.000 kg
*Propulsione: 2 turboventole Turbo-Union RB-19934R Mk 103, 7.620 kg/s
*Prestazioni: 2.038 kmh al di sopra degli 11.000 m (mach 1,92), max continua 1.900 kmh o 1,8 mach; massima a quota zero oltre 1.470 kmh, con carichi esterni 1.126 kmh (rispettivamente oltre 1,2 e 0,92 mach); atterraggio 213 kmh; tangenza 1517.200500 m, salita 178 m.sec, a 9.150 m in meno di 2 minuti, raggio max. circa 1.200 km, autonomia 2.780 km con serbatoi interni, massima 4.200 km; carico max 7,5 g
*Armamento: 2 cannoni IWKA Mauser da 27 mm, fino a 9.000 kg di bombe, missili e altro carico su 7 piloni d'aggancio (nominalmente 5 da 907 kg sotto la fusoliera, 2 sotto le ali da 1.361 kg, due da 454 kg subalari esterni)
 
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Come capacità di sopravvivenza la macchina si affidava e si affida soprattutto alla velocità e bassa quota con attacchi ognitempo, ma anche in combattimento aereo ha delle possibilità, purché in configurazione leggera e a quote relativamente basse.
 
Le capacità di uso di bombe laser e altri armamenti stand-off sono state raggiunte per lo più successivamente alla Guerra Fredda, come dimostrato dalla guerra del 1991.
 
Il Tornado cominciò a combattere davvero proprio solo quando la Guerra Fredda, per la quale venne pensato, era finita. Ovviamente le occasioni di usarlo si presentarono, almeno potenzialmente: nel 1986 i due gruppi operativi nell'AMI sarebbero stati il principale argomento per il quale Craxi affermò che in caso di attacco all'Italia Gheddafi 'non sarebbe rimasto più al suo posto'. Del resto, a parte una ritorsione aerea, non ci sarebbe stato modo di fare null'altro in autonomia, a meno di non allearsi con gli USA: la Libia, per quanto poco efficiente bellicamente, non era certo la 'passeggiata' della guerra del 1911-12.
 
Malgrado le mille tensioni date dagli ultimi 8 anni di Guerra Fredda, che lo videro in azione come principale deterrente nucleare e convenzionale della NATO, il Tornado venne usato nell' Operazione Desert Storm contro l'Iraq, infliggendo pesanti danni ma subendone anche di rilevanti. La RAF da sola ha mobilitato almeno 70 GR Mk.1 e in 42 giorni, ha scaricato circa 6.000 bombe per 3.000 tonnellate (un sesto delle quali, notabilmente, di tipo laser) dichiarando il 30% di centri con le armi normali ed il 90 con quelle laser (ma 50 volte più costose), 120 missili antiradar ALARM, altrettante JP-223 ed altro ancora<ref>dati da RID e JP-4, numeri del 1991</ref>. Lo svantaggio è che in assenza di minacce aeree concrete, la tecnica d'attacco a bassa quota per sfuggire ai radar si è dimostrata molto costosa con 4 perdite in 120 missioni nelle prime 100 ore di combattimento<ref>Price, A: ''Le cento ore più difficili'', RiD feb 1993</ref>. La presenza nell'arsenale iracheno di molte delle armi sovietiche ben note come tipo di minaccia ha aiutato nondimeno a ridurre le perdite, che si era preventivato, la Coalizione avrebbe potuto subire anche in misura di circa 150 apparecchi nei primi giorni di impiego. Per evitare la contraerea leggera (artiglieria) divenne necessario il cambio dei profili di volo: non più a bassissima ma a media quota, fuori del raggio utile della maggior parte della contraerea; il Tornado però non si è rivelato molto flessibile in questo cambio di 'habitat'. La perdita di 8otto esemplari britannici, uno italiano (con la cattura di Bellini e Cocciolone) ed uno saudita hanno rappresentato uno dei risultati peggiori tra le macchine impiegate e hanno dato adito a molte critiche nei confronti di quanto ci si sarebbe potuto attendere dalla sicurezza delle "bassissime quote" contro i paesi del Patto di Varsavia e se il rapporto di perdite non avrebbe in tal caso finito per essere assolutamente inaccettabile anche ammettendo l'efficacia degli attacchi sferrati. Il rateo di perdite non fu diverso, durante le azioni a bassa quota, da quello patito dagli Harrier durante la guerra dell'82, attorno al 3%.
 
I Tornado AMI arrivarono con la Missione Locusta, avviata nel tardo 1990. Le prime otto arrivarono con una missione senza scalo grazie al rifornimento in volo da parte di un VC-10 della RAF, che li accompagnò per tutto il tragitto. Basati ad al-Dafra, essi ebbero un totale di 34 equipaggi, i meglio preparati dell'AM. Essi entrarono in azione il secondo giorno di operazioni, quando otto macchine attaccarono obiettivi iracheni. Ma le cattive condizioni meteo impedirono a sette su otto di rifornirsi in volo, tranne la macchina di Bellini e Cocciolone, che venne abbattuta da uno Shilka irakeno subito dopo lo sgancio delle armi.
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===Il Tornado ADV===
[[Immagine:Za254.jpg|350px|left|thumb|Le sagome verde-scuro degli Sky Flash si stagliano nettamente nel ventre dell'ADV, indicando la loro originale disposizione]]L'ultima parola dell'epoca della Guerra Fredda, per la RAF, è senz'altro il '''Tornado ADV''', entrato in servizio anche dopo il Sea Harrier.
Lo scarso potenziale di crescita e flessibilità di questo sofisticato ma eccessivamente specializzato e compatto aeroplano ha avuto un epigono nel modello ADV ("Air Defence Variant", "Versione per la difesa aerea), nato essenzialmente delle esigenze e tecnologie inglesi, che ebbe il compito, sostanzialmente, di intercettare i bombardieri d'attacco, ovvero i velivoli della categoria a cui appartiene lo stesso IDS. Ergo, se il programma Tornado era sostanzialmente una macchina di chiara matrice inglese (epigono della linea evolutiva Mosquito-Camberra-Buccaneer),l'ADV è diventato un programma britannico, con una avionica interamente nuova e capace di una missione del tutto nuova, l'intercettazione aerea a lungo raggio.
 
Il programma partì nel marzo 1976 con finanziamenti inglesi, come del resto gran parte degli equipaggiamenti e le specifiche operative, il che comportò anche l'abbandono del programma PA-100 (originariamente MRA-75 'Panther') monoposto, aereo che non casualmente interessava l'Italia (essendo simile ad una sorta di MiG-23, più agile ed economico, più utile per i combattimenti aerei). Inizialmente doveva avere l'80% delle parti in comune con l'IDS, ma poi le cose, come spesso accade in queste situazioni, sono andate assai diversamente. Il prototipo ZA267 volò il 27 ottobre 1979 e i F Mk 2 hanno ottenuto 10 ordini +8 per i bicomando, il cui prototipo ZA267 volò invece il 18 luglio 1980. Il modello standard con il radar 'Foxhunter' (AI.24) era invece lo ZA283, del 18 novembre 1980 (ma il radar venne installato dopo, andando in volo per la prima volta il 17 giugno 1981). In tutto vennero ordinati quindi 220 IDS e 165 ADV.
 
Con il radar GEC AI-24 'Foxhunter' era capace di scoprire bersagli aerei a oltre 180 km, fusoliera allungata di 539 mm, motori RB-199 M 104 da ben 7.800 kgs, doppio INS Ferranti, IFF Cossor, data-link, sofisticato RWR, nuovi sistemi avionici nell'abitacolo e sistema calcolo automatico AWS (Automatic Wing Sweep, per rendere automatizzata la regolazione della freccia alare, come sul Tomcat).
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Per ragioni industriali e nazionali, essa venne preferita all'F-14, ma aveva rispetto a questo aveva pochi vantaggi, come la velocità e la stabilità a bassa quota, e la straordinaria autonomia a velocità di crociera.
 
L'Mk 2 venne allungato in fusoliera di circa 50 cm per avere una migliore aerodinamica e allogare 4 missili a media gittata sotto la fusoliera in due coppie in tandem (sia purema scalate), aggiungere ancora carburante e migliorare l'accelerazione e la velocità, mentre il muso, dove era stato sbarcato il radar TFR (della famiglia APQ-110 della T.I. americana) era adesso più lungo e affinato, migliorando il passaggio in volo supersonico.
 
I radar erano gli AI.24A Foxhnter, della GEC-Avionics (ma originariamente della Ferranti, storica fornitrice di radar aeroportati, per esempio l'Airpass del Lighting) sbarcati a causa dell'inefficienza dimostrata sui primi aerei. Questi F.Mk 2 volarono dal 5 marzo 1984 e vennero consegnati dal 5 novembre, erano 18 esemplari, che rimpiazzarono il radar con una zavorra di piombo, per poi ricevere i 'parzialmente operativi' AI.24B dal 1985, in servizio dal 28 luglio 1986.
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Come si vede, una produzione particolarmente tribolata che ha dato lotti e standard numerosissimi per meno di 200 aerei, segno di un'elaborazione sofferta e continuamente rielaborata, specie per l'avionica di bordo. Anche il costo è aumentato, anche se non è chiaro di quanto rispetto ai tipi IDS.
[[Immagine:Tornado.ze342.arp.jpg|350px|right|]]
Il servizio è andato per i No.229 OCU, 5, 11, 25, 29, 43, 101, scuole e centri di sperimentazione vari. La RSAF li ha avuti con il No.29 Sqn (12 aerei) a Dharan, consegnati dal 20 marzo 1989, mentre altri 12 erano con il No.34 dal 14 novembre di quell'anno e sempre sulla stessa base. Altri 36 sono stati cancellati. La Sultan of Oman's Air Force aveva ordinato il 14 agosto 1985 8 F Mk.3(T) e altri 5 in opzione per uno squadrone di Masirah e alla fine nel 1992, il contratto venne cancellato. LaI RMAFTornado avevabritannici valutatoandarono 4anche nel Golfo, con 12 aerei ADVper sula 24base indi tuttoDhahran, mae nondate sele neloro fececapacità nulladifensive, mentreessi lsono stati i primi ad essere mobilitati, arrivando già pochi giorni dopo all'AMIinvasione, necon decisei ilNo.5 leasinge 29 provenienti dalla RAF Coningsby (in realtà, all'epoca, dislocati a Cipro, nella solita base di Akrotiri); le loro caratteristiche, leggermente ritoccate, comprendevano quelle dello Stage 0, con radar AI.24 esemplariType nelZ, dalla funzionalità ancora non completa. Poi sono giunti gli aerei Update Stage marzo1 1994Plus, doposimile unaa soffertaquello sceltadei Sauditi e a cui sono stati aggiornati 26 aerei del No.11 (Composite) Squadron 'Desert Eagles'. Ora avevano l'AI.24 Type AA o Update Stage 1, tropicalizzazione con altribatterie tipipiù potenti, migliore condizionamento dell'abitacolo, pneumatici e guarnizioni migliorati per resistere meglio al calore, due lanciatori AN/ALE-40(V) in coda, un distributore Philips-Matra Phimat (al posto di aereoun AIM-9), speciei americanimissili AJ-521 Sky Flash 90 (Super Temp), perche è il 21°tipo CIOtropicalizzato didel missile Novarabase e con gittata aumentata grazie ad un nuovo motore; miglioramenti all'RWR (ora il 12°Marconi diHermes), Gioiamissili delAIM-9M, strisce RAM, radio criptate Have Quick 2 e motori con un 'combat plus' che spremeva altri 54 kgs in emergenza. Il tutto è stato integrato nel cosidetto 'Block 13'. I Tornado sono stati poi impiegati assieme ai Mirage 2000 e agli F-15C come difensori, ma senza alcun evento di Collerilievo.
 
La RMAF aveva valutato 4 aerei ADV su 24 in tutto, ma non se ne fece nulla, mentre l'AMI ne decise il leasing di 24 esemplari nel marzo 1994, dopo una sofferta scelta con altri tipi di aereo, specie americani, per il 21° CIO di Novara e il 12° di Gioia del Colle.
 
Quanto alle caratteristiche note in generale, ecco il Tornado F Mk.3 Batch 7 Block 14 (ennesimo ammodernamento di precedenti tipi)<ref>Sgarlato, op. cit</ref>: