Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Panavia Tornado: differenze tra le versioni

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===La nascita del Tornado IDS===
[[Immagine:RAF_Panavia_Tornado_GR1A.jpg|300px350px|leftright|thumb|Tornado RAF in un periodo di transizione: la mimetica è ancora quella classica, ma il pod subalare è chiaramente reduce da Desert Storm.]]
Il Tornado è un fenomeno atmosferico dalla notevole capacità distruttiva, veloce e molto insidioso, mortale per chi lo incontra. Nei tardi anni '30 è stato anche un grosso e potente caccia in sviluppo per la RAF, fino a quando esso non venne cancellato per via dell'inaffidabilità del suo motore Vulture, mentre andò avanti il 'cugino' Typhoon con il Sabre. Di quest'aereo si è persa memoria, ma da qualche decennio questo nome è diventato il simbolo della RAF odierna, ma anche di altre aviazioni NATO e dell'Arabia Saudita. Ha avuto un successo operativo non indifferente, nonostante la sua impostazione di base avesse dei limiti, precisamente dimensioni piuttosto ridotte che hanno imposto un costante affollamento dei piloni esterni con serbatoi ausiliari e pod ECM, come nel ben più piccolo e leggero F-16.
 
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===Tecnica===
====Generalità====
[[Immagine:Tornado IDS graphic.gif|300px350px|left|]]
Visto che tanto il Tornado ADV ed ECR derivano dal modello da bombardamento, facciamo in questo paragrafo la maggior parte della descrizione tecnica, per poi parlare delle differenze nei successivi sviluppi.
 
Dal punto di vista tecnico, il Panavia PA-200 (la versione IDS), classificato 'caccia-bombardiere ognitempo', è in realtà un bombardiere transonico/supersonico per penetrazioni a bassa quota, biposto in tandem, caratterizzato da geometria alare variabile, impennaggio verticale a deriva singola e impianto propulsivo suddiviso in due unità. La struttura è totalmente metallica in lega leggera e titanio, non essendo all'epoca (almeno per l'industria europea) ancora disponibili i materiali compositi come la fibra di carbonio. L'aereo è estremamente compatto se si considerano le prestazioni di cui è capace, ed è il più piccolo tra gli interdittori supersonici specializzati. Questo era fondamentale per ridurre i costi complessivi, ed è stato possibile grazie alla miniaturizzazione di elettronica e dei motori, ma non senza controindicazioni, come si vedrà poi.
 
L'aspetto fondamentale del Tornado è l'ala a freccia variabile, soluzione molto in auge all'epoca, che permette di ottimizzarsi per le diverse condizioni di volo, con una freccia di 25° (fino a 0,73 mach) fino a 67° (oltre mach 0,9), con due posizioni intermedie (45° fino a 0,88 e 58° fino a 0,9 mach). Da notare che se l'ala somiglia a quella di altri progetti come l'F-14, la necessità di avere molta stabilità nel volo veloce a bassa quota ha imposto una superficie estremamente ridotta, forse persino troppo, specialmente quando è necessario invece volare in quota; il carico alare raggiunge il valore di circa 1.000 kg per metro quadrato, superando quello di qualsiasi altro aeroplano. Senz'altro i risultati nel volo a bassa quota (ampiamente pubblicizzati dal consorzio) sono eccezionali, con un comportamento alla raffica stimato all'epoca come 10 volte migliore di quello dell'F-18, con un'accelerazione verticale di 0,5 g verticale ogni circa 7-8 secondi, dovuta agli 'scossoni' delle turbolenze. Si pensi che gli altri caccia moderni oscillano tra 20 (F-14) e 30 (come i Phantom e gli F-15), ma i vecchi Mirage III arrivavano anche a 70, un vero luna-park! Così facendo si è stimato di poter far resistere l'equipaggio di un Tornado per circa 140 minuti a 0,9 mach e a pochi metri di quota (in genere 60). Si pensi che per il Phantom è valutata una permanenza di 60 minuti, di 90 per un Buccaneer, 140 per il Su-24 (non è noto quanto per l'F-111), ma solo 40 per un F-15E e 30 per un Mirage 2000N<ref>Spick e Gunston, Aerei da combattimento moderni, 1981</ref> . A dire il vero, sono valutazioni teoriche, perché il Tornado non potrebbe certo volare per 2.800 km a bassa quota e a 0,9 mach, dato che dovrebbe quantomeno rifornirsi due o tre volte. I 40 minuti a cui può reggere l'F-15E a 0,9 mach sono in realtà più che sufficienti dato che significano circa 700 km di percorso. Ma, al di là delle prestazioni teoriche, con punte di mach 1,2, i caccia moderni tipicamente volano a 700-900 kmh, valore ben lontano dai 1.100 (0,9 mach) calcolati teoricamente. Questo anche perché il sistema di pilotaggio causerebbe sollecitazioni troppo pesanti all'equipaggio (e questo non ha a che vedere con la stabilità alla raffica), per esempio volando tra le montagne, oppure sarebbe necessario selezionare una quota maggiore, che in realtà sarebbe controproducente per la sicurezza di un aereo che è pensato per volare sotto la 'cortina radar' nemica, una forma di stealthness legata alla tecnica di volo piuttosto che ai materiali e alla progettazione, ma estremamente efficace, specie contro i radar meno recenti e capaci di discriminare l'eco radar dell'aereo rispetto a quello del terreno o del mare. Inoltre v'é anche un altro problema: il consumo di carburante. Se un cacciabombardiere, anche il Tornado, vola radente al terreno, la sua velocità massima è attorno a 0,9 mach anche a piena potenza, e per questo è necessario usare l'A/B (After Burner, postbruciatore). Questo a sua volta dà un'autonomia di una manciata di minuti, sopratutto a bassa quota (si pensi al Saab Viggen e ai suoi famigerati 'sette minuti di vita'). Quindi, o il Tornado vola a questa velocità usando il postbruciatore e così si 'taglia le gambe' ad un pugno di minuti, oppure vola senza A/B, ma a patto di non avere nemmeno carichi esterni apprezzabili. In ogni caso, volare a 1.100 kmh è decisamente più costoso che a 800-925 kmh, che sono le velocità di crociera per il Tornado. Quello che resta è un'obiettiva confortevolezza di volo a bassa quota, con una macchina molto stabile e sicura.
 
Storicamente, peraltro, va anche ricordato che altre macchine si sono dimostrate più che capaci di volare missioni lo-lo-lo, magari in condizioni meteo e di velocità non così esasperate, ma più che sufficienti per gli scopi, si pensi agli F-16 che attaccarono Osirak (1981) volando circa 2.000 km quasi tutti a bassa quota; oppure ai Lancaster che attaccarono le dighe della Ruhr, filando di notte a 15-30 metri di quota, anche se ovviamente a velocità inferiori. Un equipaggio ben addestrato può evidentemente resistere alle 'sollecitazioni del volo a bassa quota' anche per periodi molto lunghi, senza l'esasperazione tecnica del Tornado, sia pure molto apprezzabile, si pensi solo alle difficoltà di progettare ali a geometria variabile così robuste, piccole, compatte, resistenti alla torsione e alla fatica più di qualunque altra ala prima ideata: un capolavoro di ingegneria mai replicato successivamente. Si pensi che queste ali hanno serbatoi integrali tra i due longheroni, serbatoi che arrivano fin quasi alle estremità delle stesse; che la 'fame' di spazio è talmente grande, che persino nelle scatole di rotazione delle ali vi è un serbatoio integrale per sfruttare tutto il volume interno; e che, ultimo ma non per merito, queste ali hanno ciascuna due piloni subalari, che necessitano di un sistema di rotazione per essere sempre orientate in avanti, a prescindere dalla freccia alare mantenuta. Nemmeno questa è una cosa scontata: i MiG-23 e gli F-14 non ce l'hanno, limitandosi solo ai piloni sotto la parte interna dell'ala, che è fissa ma offre poco spazio (i MiG hanno esteso il concetto con l'uso di serbatoi sotto le ali, ma con piloni fissi: questo significa che sono utilizzabili solo per missioni di trasferimento e tenendo un'angolo fisso, il che significa o volare con un'ala eccessivamente 'diritta', oppure decollare a pieno carico con un'ala con troppo angolo). In tutto, si è trattato di un lavoro davvero difficile, anche senza considerate la necessità di 'istruire' oppurtamente i sistemi di volo per considerare le variazioni di baricentro.
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La Luftwaffe ha avuto il resto dei Tornado, ripartiti in almeno 4 Stormi armati con armi di numerosi tipi, tra cui l'arma nazionale, modulare, MW-1, che è risultata troppo pesante (4,5 t.) per essere di agevole impiego, anche se ha una potenza di fuoco formidabile con i suoi 112 tubi capaci di ospitare fino a 4700 submunizioni di vario genere, disperdibili in strisce minime di 400x400 m, selezionabili anche con valori fino a 3000x400m. L'ECR è la versione 'nazionale' dell'IDS base. Notare che la Marineflieger ha avuto priorità temporale nelle consegne dei Tornado.
[[Immagine:Tornado_MFG1_RAF_Mildenhall_1984.jpeg|350px380px|right|thumb|E anche della MF, qui nella classica mimetica portata fino a non molti anni fa]]
 
Le unità che sono o sono state equipaggiate con il Tornado sono:
[[Immagine:Tornado_MFG1_RAF_Mildenhall_1984.jpeg|350px|right|thumb|E anche della MF, qui nella classica mimetica portata fino a non molti anni fa]]
'''LW''':
*Jadbombergeschwader 38 Friesland, costituito il 26 agosto 1983, compiti di valutazione operativa, equipaggiato anche con una squadriglia (la 382) ECR.
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===Il Tornado ADV===
[[Immagine:Za254.jpg|300px350px|left|thumb|]]L'ultima parola dell'epoca della Guerra Fredda, per la RAF, è senz'altro il '''Tornado ADV''', entrato in servizio anche dopo il Sea Harrier.
Lo scarso potenziale di crescita e flessibilità di questo sofisticato ma eccessivamente specializzato e compatto aeroplano ha avuto un epigono nel modello ADV ("Air Defence Variant", "Versione per la difesa aerea), nato essenzialmente delle esigenze e tecnologie inglesi, che ebbe il compito, sostanzialmente, di intercettare i bombardieri d'attacco, ovvero i velivoli della categoria a cui appartiene lo stesso IDS. Ergo, se il programma Tornado era sostanzialmente una macchina di chiara matrice inglese (epigono della linea evolutiva Mosquito-Camberra-Buccaneer),l'ADV è diventato un programma britannico, con una avionica interamente nuova e capace di una missione del tutto nuova, l'intercettazione aerea a lungo raggio.
 
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Non esisteva più la cartina a mappa mobile, lasciando nell'abitacolo posteriore solo la dotazione di display multifunzione. L'ala ha avuto da subito il sistema di regolazione automatica della freccia alare per agevolare il duello aereo (sugli IDS solo molti anni dopo). I motori hanno avuto un condotto di scarico allungato ed altre piccole modifiche per tentare di renderli più efficienti nel volo prolungato ad alta quota e velocità. Il raggio d'azione dell'F Mk 3 subsonico è straordinario (1.850 km, autonomia di trasferimento 4.800) ma in missioni supersoniche esso non arriva che a 550, praticamente pari a quello di macchine come il Mirage 2000 (600 km) che a velocità subsonica hanno molta meno autonomia.
 
In tutto, si parla di 2 F.2 o F Mk.2 prototipi, un Mk.2(T) a doppio comando (gli aerei a doppio comando mantengono le loro capacità di combattimento, altrimenti sarebbe difficile capire il gran numero di ADV costruiti), 10 Mk.2, 8 Mk.2T, 109 F.3 e 35 Mk.3T, totalmente quindi 165 velivoli. 15 vennero ordinati dall'Oman, commessa poi cancellata; di questi almeno 8 erano F.3T bicomando. 8 sono stati incamerati dalla RAF e sette cancellati. I Sauditi hanno ordinato 18 F.3 e 6 F.3T.
 
In tutto sarebbero (forse stati) 139 F.3, 58 F.3T. Le cifre sarebbero state forse queste:
 
*Batch 1 Block 1, 2 ADV e 1 ADV(T), primo volo 27.10-79. Erano i prototipi.
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===Conclusioni===
Il Tornado, pur essendo una macchina dalla sofisticazione senza precedenti per l'industria europea si è dimostrato nell'insieme un velivolo di grande successo, anche se vi sono stati persi molti anni per la definizione e lo sviluppo. La macchina si è rivelata molto affidabile e di elevate capacità di attacco ognitempo anche contro bersagli potentemente difesi. Si è trattato in particolare di un potenziale formidabile contro obiettivi del Patto di Varsavia, altrimenti minacciato solo dagli F-111E/F americani. L'implementazione di tutti i sottosistemi, anche per i costi, è stato invece piuttosto lento e completata praticamente solo dopo la Guerra Fredda, quando ,a seguito di Desert Storm, la tecnica di attacco a bassissima quota ha dovuto essere rivista drasticamente. Ma il Tornado ha anche dei limiti: pur essendo nato come aereo 'multiruolo', essendo ottimizzato per il volo a bassissima quota e a velocità transonica, di fatto non è molto adatto a media e alta quota, dove oltretutto il suo costoso sistema di navigazione orografica risulta inutile, mentre in tutti i tipi prodotti manca un vero radar multiruolo come quello delle macchine americane o degli stessi Sea Harrier 2. La versione ADV è il progetto 'maturo', e 'esteso' (in ogni senso), con molto più spazio interno per carburante e una migliore struttura per il volo in supersonico, ma ha avuto una notevole serie di problemi specie all' elettronica e non si è mai dimostrata una macchina da superiorità aerea, quanto da intercettazione a lungo raggio, un apparecchio potente ma dalla flessibilità assai scarsa. Nell'insieme luci ed ombre, anche se le prime prevalgono in maniera netta.