Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

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In tutto c'erano 90.000 uomini, equamente messi in campo da entrambe le nazioni europee, per quest'azione spericolata. La Gran Bretagna mise in campo sopratutto la 16a Brigata parà, la 3a di fanteria (tolta dall'esercito stanziato in Germania) e la 10a corazzata, che proveniva dalla Libia. La Francia ci metteva sopratutto la 10a divisione aviotrasportata e la 7a mezzi veloci (Algeria), e 5 formazioni di commando. Probabilmente, la ragione di tale impegno era anche di tipo psicologico. La Francia era impegnata pesantemente in Algeria, aveva appena peso l'Indocina e voleva trovare il modo di risollevare il morale. Circa 90 navi da guerra e 70 mercantili requisiti formavano la flotta, basata a Malta e ad Algeri. C'erano poi 550 aerei ed elicotteri, 3 portaerei inglesi e due francesi, due portaelicotteri, gli aeroporti di Cipro (Nicosia, Tymbou, Akrotiri) e Malta (Luqa, Hal Far, Ta cali). L'11 agosto venne nominato comandante in capo il generale Keightley, comandante delle F.A. britanniche in Medio Oriente, mentre il suo vice era l'ammiraglio Barjot. Per le forze navali c'erano pure un comandante britannico e un vice francese, erano comandati dagli inglesi anche le forze anfibie e aeree. L'Operazione nel suo insieme venne chiamata Musketeer (poi Musketeer revised per via delle modifiche apportate successivamente), e lo sbarco diverrà l'Operazione Telescope per P.Said, Toreador per quello a Suez. Ora c'era solo da cercare il 'casus belli' per mettere in moto il meccanismo.
 
Il 18 ottobre 1956 le navi Alleate eranola stateflotta radunateera a Malta, le trattative diplomatiche, inmai verità non cosìdavvero incisive, non portarono a niente. Gli Alleati adottarono le 'strisce d'invasione' per riconoscere i loro aerei, così come fecero gli Israeliani (il che diede ovviamente l'immediato sospetto dell'esistenza dell'accordo).
 
A Parigi il leader egiziano era talmentecosì popolare che divenne noto come l'Hitler del Nilo'; il 15 ottobre Ben Gurion fece un discorso alla Knesset nel quale spiegava come Israele dovesse difendersi dalle incursioni arabe. Il 22 vi fu un accordo segreto: all'Operazione Kadesh, quella israeliana contro il Sinai, si sarebbe unita la Musketeer anglo-francese e diretta contro l'Egitto vero e proprio. L'obiettivo era far cadere Nasser. Ma come al solito in questi interventi di 'esportazione' della democrazia, le cose andarono ben diversamente.
 
Anche allora, comunqueComunque, il problema non era solo politico: come tante guerrealtre, questa guerra nasceva da esplicite ragioni economiche. Nel 1939 il petrolioconsumo vennedi consumato in unapetrolio quantitàfu pari a 270 mln di barili; nel 1951 si era arrivati a 600 e il 'trend' era verso un inesorabile rialzo. All'epoca, come e più di adesso, i ricavatiricavi del petrolio finivano quasi tutti nelle tasche delle compagnie petrolifere occidentali, tra l'altro poco inclini a cedere l'osso (si veda l'Iran e la breve stagione di Mossadeq, che ebbe l'ardire di nazionalizzare i pozzi di petrolio per poi essere deposto da un colpo di stato organizzato dai servizi segreti anglo-americani). E Suez, da cui passavano i due terzi del fabbisogno petrolifero europeo, diventava sempre di più un punto di dominio strategico.
 
Vennero decisi i particolari: gli israeliani si sarebbero concentrati nel frantumarecontro le truppe egiziane nel Sinai. Dopo l'intervento, gli Alleati sarebbero intervenuti dichiarando un cessate il fuoco che entro 24 ore avrebbe dovuto portare entrambi i contendenti lontano dal canale di almeno 18 km dal Canale. Una cosa a quel punto pressoché impossibile per il Cairo, impegnato in guerra appena oltre il canale con molte delle sue migliori truppe. Tanto fu ben congegnato il piano, che solo in un caso due Mystere si sarebbero spinti oltre il perimetro loro assegnato per attaccare, scambiandola per egiziana, una fregata inglese, ma senza conseguenze. Nel frattempo, un minimo di difesa doveva essere assegnata anche ad altri settori, specialmente per mettere sulla difensiva la Siria e la Giordania, e fargli credere d'essere attaccate prossimamente, il che avrebbe scongiurato una loro iniziativa offensiva verso Israele, ora che questo era impegnato nella lotta ad Ovest.
 
Anche gli USA si mossero, ma per organizzarecon una conferenza per costituire un consorzio per la gestione del Canale, una mossa in un momento difficile -16 agosto- ma erasi poteva ancora possibile fare qualcosa per evitare il peggio. Purtroppo nonNon fecero purtroppo molti progressi, dato il disinteresse da parte dei partecipanti -GB e Francia incluse-, la mancanza di comprensione per i fenomeni sociali e politici arabi (a cui si tentava, sbagliando, di affibbiare delle definizioni occidentali), la scarsa partecipazione di altri stati arabi (Sauditi e Irakeni erano di fatto in competizione con l'Egitto per il ruolo di guida degli Arabi).
 
A quanto se ne sapeva gli Egiziani potevano disporre di 110 MiG-15, 44 Vampire, 48 Il-28 (senz'altro i più pericolosi, potendo raggiungere anche Cipro, mentre la HHA non aveva niente di paragonabile), nonché altri 200 apparecchi di seconda linea. Quello che non si sapeva era che dei 500 piloti solo un centinaio erano abilitati ai jet. Le stime erano peraltro molto variabili: i Francesi che conteggiavano 80 MiG, i britannici arrivavano a 140 più 45 Il-28, 25 Meteor e 45 Vampire. Ma in realtà, gli aerei operativi mediamente erano solo una quarantina al giorno. I britannici tentarono di riconquistare il terreno perso con l'Egitto allorché, all'inizio del '55, offrì i Meteor NF.13, caccia notturni (differentemente dai veloci MiG) mentre gli istruttori erano stati autorizzati a dare un miglior addestramento agli allievi egiziani. Ma era troppo tardi: nell'ottobre del '55 giunsero i primi MiG-15 per gli squadroni No.1 e 30 di Almaza (vicino a Il Cairo), mentre il No.9 ebbe i primi Il-28. Così Londra si trovò marginalizzata da questo flusso di aiuti sovietici. Se vi fosse stato abbastanza tempo, gli egiziani sarebbero riusciti a gestire meglio questo passaggio, ma questo non sarebbe stato concesso loro.
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'''RAF'''
 
Il 31 ottobre già quasi tutti gli aerei ebbero le strisce in stile Normandia, dato sopratutto che in aria si era appurata l'attività egiziana con aerei piuttosto simili e quindi facili da scambiare per nemici o amici in maniera comunque erronea. Le striscie erano tre gialle e due nere, da un piede (30,5 cm) di larghezza se per aerei piccoli, o 2 per quelli più grossi; Valiant ed elicotteri non ebbero tali elementi, ma la Vickers, successivamente, 'fotoshoppò' (come si direbbe oggi) i suoi bombardieri con le strisce sistemate nelle foto ritoccate, tanto per essere chiari sul fatto che i loro gioielli avevano combattuto. A Cipro mancava la vernice gialla, e così la sostituirono con altre simili, per esempio giallo oro.
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UK ('''Malta)'''
RAF Luqa
 
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*NAS 830, Wyvern S.Mk.4 (9)
 
*NAS 892, Sea Venom FAW.Mk.21
 
*NAS 893, Sea Venom FAW.Mk.21 (9)
 
*NAS 897, Sea Hawk FGA.Mk.6 (11)
 
*NAS 899, Sea Hawk FGA.Mk.6 (15)
 
*NAS 849, Flight A 2 Skyraider AEW.Mk.1.
 
Da notare che gli Skyrider, tutti del tipo AEW, vennero comprati dalla RN in ben 50 esemplari, più che sufficienti per equipaggiare le navi di Sua Maestà. A tutt'oggi sono le più numerose piattaforme AEW di una forza armata europea. I Whirlwind HAR.Mk.3 erano presenti in 'flight' di due macchine per portaerei.
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HMS Albion (Z)
*NAS 800, Sea Hawk FGA.Mk.4 (12)
 
*NAS 802, Sea Hawk FB.Mk.3 (11)
 
*NAS 809, Sea Venom FAW.Mk.21
 
*NAS 849, Flight C Skyraider AEW.1
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*NAS 804, Sea Hawk FGA.Mk.6 (13)
 
*NAS 810, Sea Hawk FGA.Mk.4 (6)
 
*NAS 895, Sea Hawk FB.Mk.3 (5)
 
Ship’s Flight, Avenger AS.Mk.4/5 (2 COD)
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'''Francia'''
 
L'Armée de’l Air basata a Cipro ebbe gli stessi problemi nel reperire la pittura gialla (adesso può sembrare assurdo, ma all'epoca persino una semplice pittura poteva essere difficile da trovare nei magazzini), tanto che ebbero colori diversi, come l'alternanza di grigio-argento e bianco o nero.
 
'''Armée de’l Air'''
 
'''Akrotiri'''
* EC.1/1 'Corse', F-84F (8?)
 
*EC.1/3 'Navarre', F-84F (18)
 
*EC.2/3 'Champagne', F-84F (6)
 
*EC 3/1 'Argonne', F-84F (18)
 
*EC.3/3 'Ardennes', F-84F (18)
 
*EC 1/33 'Belfort', RF-84F (almeno 6)
 
*EC.2/33 'Savoie', RF-84F (5):
 
*EC.3/33 'Moselle', RF-84F (3)
 
 
'''Tymbou'''
 
*EC 1/61 'Touraine', Noratlas (10):
 
*EC 2/61 'Maine', Bréguet 761S (?):
 
*EC 3/61 'Poitou', Noratlas (10)
 
*EC 1/62 'Algérie', Noratlas (10 + 5 Dakota)
 
*EC 2/62 'Sénégal'
 
*EC 2/64 'Anjou'
 
 
Nel caso dell'aviazione navale francese, l'applicazione deidelle coloristriscie fu molto precisa, malgrado che il nero non fosse strettamente necessario dato che gli aerei erano in Glossy Sea Blue, colore già piuttosto scuro.
 
I Corsair F4U-7 erano una variante specifica per la Francia, in tutto 94 vennero consegnati con 4 squadriglie da combattimento e tre da addestramento dell'aviazione navale. Per il resto è interessante notare come i Francesi comprarono anche 140 TBM-3E, S, S5, U e W2 Avenger, il tutto operato dalle squadriglie 4, 6 e 9F, quest'ultima l'unica ad operare nel '56 contro l'Egitto.
 
Arromanches
* 14F, F-4U-7 Corsair
 
* 9F, 10 TBM-3W2 e TBM-3S Avenger
 
* 23S, HUP-2 Pedro (2)
 
 
Lafayette
* 15F, F4U-7 Corsair (18)
 
* 14F (distaccamento), F-4U-7 Corsair (4)
 
*23S, HUP-2 Pedro (2)
 
'''Syria'''
 
SyAF
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La guerra del '56 iniziò in una maniera del tutto anomala, ma tipica della mancanza di scrupoli che gli Israeliani hanno sempre dimostrato quando si tratta di eliminare individui 'pericolosi'. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, lo Il-14 presidenziale venne intercettato e abbattuto da Meteor israeliani, ovviamente tentando di assassinare Nasser. La guerra non era ancora stata dichiarata, ma già si tentava di far fuori il presidente egiziano, un'azione proibita in tempi di pace, ma che non diede i risultati sperati visto che il presidente a bordo non c'era. Solo quest'azione avrebbe meritato una dura risoluzione internazionale contro Tel Aviv, ma gli sviluppi successivi la lasciarono nell'oblio. Da questo momento in poi, per semplicità, distingueremo gli eventi nel Sinai da quelli sull'Egitto, con i minimi richiami per inquadrarli in maniera più pratica.
 
Il teatro di battaglia, per gli israeliani, sarebbe stato sopratutto il Sinai, da qui il nome della guerra. Gli Egiziani l'avevano trasformato in una sorta di fortezza con una mezza dozzina di basi aeree, come Sharm el -Sheikh, El Arish, Bir Hamma e altre ancora. Un'altra decina di basi era invece ad occidente del canale di Suez. Solo nel Sinai gli Egiziani disponevano di ben 75.000 uomini, 150 carri e 140 cannoni, forze non così impressionanti rispetto a quello che si sarebbe visto poi, ma per l'epoca più che considerevoli. Quanto ad Israele, esso mobilità 200.000 persone, quadruplicando con la chiamata alle armi le sue forze. La sua prima linea non era comunque molto consistente: 45.000 effettivi, 180 carri e 150 cannoni. Non sarebbe stato certo con la sola forza dei numeri che avrebbero potuto vincere. In tutto gli Israeliani schieravano 10 brigate complete, ma c'era anche il rischio del coinvolgimento siriano, dato che il suo comandante, quello della vecchia Legione Araba, tale Glubb Pascià, era stato destituito su volere di Nasser.
 
Ufficialmente, la nuova guerra doveva cominciare con un lancio di parà al passo di Mitla, per poi essere raggiunta da automezzi di terra per rinforzarla e poi attaccare Abu Agheila e Gaza. La spiegazione ufficiale era un'azione antiterrorismo, per eliminare evidentemente le basi palestinesi; ma un altro compito era anche quello di colpire, con l'aviazione, le capacità operative dell'EAF sul Sinai, per impedire danni dall'alto contro le colonne israeliane, dirette in tre direzioni diverse: da Gaza, a Rafah, el-Arish e el- Quantara; un'altra da Beersheba, a Abu Agheila e Bir Jifjafa fino a Ismailia, e infine quella più difficile, da Kuntila, poi Themed, Nakhle, passo di Mitla e infine Suez. In tutto 4 fasi, prima Mitla, poi Rafah-Gazah, poi Sharm. Con l'ultima delle 4 fasi del piano, si sarebbe raggiunto il Canale all'altezza di Ismailia e el Quantara, in modo da circondare Gaza e restare al contempo a distanza dal Canale. Così avvenne.
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Gli Israeliani vollero attaccare gli Egiziani in Sinai e usarono 9 brigate di fanti o carri, più una di parà.
 
I Mosquito PR.16 da ricognizione iniziarono in sordina l'attività bellica in sordina, con i loro occhi indiscreti, scortati da vari Mystere e due P-51D. I ricognitori si spinsero fino al Canale di Suez, per controllare la disposizione delle forze egiziane. I Mosquito non ebbero per il resto un grande impegno.
 
Alle 14 vi fu il primo attacco aereo israeliano, in verità molto furtivo, ma non meno importante: sei P-51 del No.116 Sqn volarono ben dentro lo spazio aereo del Sinai con il compito di tagliare le linee telefoniche e telegrafiche sparandogli o con le eliche. Manovrando spesso ad appena 4 metri, riuscirono nell'intento, senza dare troppo nell'occhio.
 
Alle 15 decollò un'ondata di aerei carichi di uomini della 202a Unità parà, per lo più composta dalla 35a Brigata parà, che all'epoca era comandata da un altro giovane promettente, tale Ariel Sharon, all'epoca 28enne come del resto Mubarak. Obiettivo: il Passo di Mitla, fondamentale per superare le montagne del Sinai e per giunta, ad appena 70 km dal Canale.
Alle 16 passarono la frontiera e infine la forza aerea di lenti trasporti, in totale 16 C-47 e tre Noratlas, scortati da vari Meteor F.Mk.8, arrivò al Passo di Mitla alle 17, nel lato orientale. I Dakota lanciarono 395 uomini , mentre i più capaci Noratlasma eranopochi solo tre eNoratlas vennero usati caricati di materiali di rifornimento. All'epoca gli elicotteri medi non erano ancora comuni, così i paracadute portarono gli assaltatori 5 km di distanza dal bersaglio ed ebbero subito 13 contusi nel prendere contatto con il terreno.
 
Poi giunse anche una seconda ondata di aerei che portòcon armi pesanti, come 8 jeep, 2 mortai da 120 mm, 4 cannoni SR da 106 e munizioni. Con questa forza, inizialmente solo minimamente contrastata, presente 200 km dietro le linee nemiche, venne messo a segno un primo importante punto a favore degli israeliani, mentre gli egiziani non avevano abbastanza informazioni e reagirono lentamene, dato che non capivano bene la ragione di tale raid.
 
Poi, però, ben 3 brigate dell'esercito vennero inviate da Suez per attaccare questi incursori, nel frattempo trinceratisi in zona. L'errore fu presumibilmente quello di un abbattere in rapida sequenza almeno alcuni dei Dakota con la contraerea e con i MiG, e in generale non presidiare un passo così importante.