Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

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Il 30 ottobre, di pomeriggio, Londra e Parigi posero l'ultimatum al Cairo nonché a Tel Aviv, imponendo il limite di 18 km dalle coste del Canale entro il quale nessuna forza armata avrebbe dovuto stanziare, inoltre all'Egitto chiesero di accettare una occupazione temporanea di P.Said, Ismailia e Suez. Tutto questo doveva trovare un'accettazione chiara in appena 12 ore di tempo, e quel che è più bizzarro, senza passare per l'ONU, l'unica deputata per questo genere di risoluzioni. Anche all'epoca, dunque, c'era chi ritenesse che i propri interessi e punti di vista non dovessero perdersi nella 'burocrazia', dove sicuramente avrebbero incontrato il veto di qualche Potenza. L'ONU però all'epoca era ben viva, e immediatamente ribatté con una risoluzione che negava ogni autorizzazione a guerre in Medio Oriente. Ovviamente, Francia e GB non persero tempo ad usare il loro diritto di veto per non renderla esecutiva.
 
Nel mentre, lL'Egitto non poteva ritirarsi dalla zona del Canale, tanto meno in così poco tempo. Forse Nasser non si rendeva conto che gli Alleati facevano sul serio, mentre Israele era visto come un avversario senz'altro alla portata del Cairo. Gli Israeliani, distanti 140 km dal Canale, non ebbero certo problemi ad accettare l'intimazione, né l'occupazione 'temporanea', visto che già avevano dozzine di aerei francesi sui loro aeroporti. Così, il 31 ottobre gli 'Alleati', malgrado che le loro azioni fossero con ogni evidenza disapprovate dalla Comunità internazionale, passarono alle vie di fatto iniziando con la cattura del caccia egiziano di cui sopra.
 
Nel pomeriggio, però, gli aerei Alleati non erano ancora passati sulle basi aeree egiziane, la principale fonte di preoccupazione. Si temeva che i bombardieri britannici, privi di armi difensive, fossero un bersaglio facile per i MiG. Il pomeriggio del 31 quattro Camberra e 7 RF-84 passarono sul territorio egiziano scattando foto ad alta quota. Poi si sarebbe aggiunto un bombardamento, però da eseguirsi di notte. La popolazione egiziana era stata avvisata perché si allontanasse dalle basi aeree, poiché non era volontà di nessuno coinvolgere i civili. I Valiant e i Camberra maltesi iniziarono le loro pesanti azioni di attacco su Cairo Ovest, Kabrit, Abu Sueir e Inchas, ma in volo ricevettero la comunicazione che sul primo di questi aeroporti c'erano forse civili americani, il che fece sì che non venisse attaccato, ma in suo luogo venne scelto Almaza. Nel frattempo la situazione diventava sempre più ingarbugliata. Pare che il comandante della VIa Flotta chiese al Pentagono: 'ma il nemico chi è?', era davvero desueto per l'epoca d'oro della collaborazione tra USA e Europa, pensare di incrociare le armi con i propri più stretti alleati.
 
Gli attacchi aerei contro gli aeroporti egiziani non erano privi di utilità pratica: gli Il-28 erano temuti, perché potevano raggiungere se necessario Cipro, pieno zeppo di aerei britannici, tanto da causare danni sicuramente elevati in caso di poche bombe andate a segno. Inoltre i MiG erano pericolosi clienti per gli obsoleti velivoli anglo-francesi (a parte i pochi Hunter), ed era molto meglio neutralizzarli al suolo.
 
Ma la EAF era tutt'altro che pericolosa quanto i numeri mostravano. Comandata dal vice-maresciallo dell'Aira Sodky, aveva solo 6.400 effettivi nei due comandi Est e Centrale, per difendere il Sinai e il Delta del Nilo. Aveva circa 90 Vampire e 30 Meteor fino a poco tempo prima, ma ora stava portandosi su 120 MiG-15 e 17, con problemi nuovi e mancanza di sufficiente personale di supporto. Così solo il 60% degli aerei era mediamente operativo, anche gli aerei più vecchi. Per esempio il No.2 Sqn aveva 18 Vampire operativi, e 12 in riserva, nondimeno doveva difendere sia El Arish che Inchas, dove c'erano 39 Il-28 di cui 24 operativi degli squadroni 8 e 9. Il No.30 sqn aveva appena finito la conversione sui MiG-15, ma non era ancora pienamente operativo, altre due unità aeree erano in transizione su altri dei 69 MiG-15 operativi. Infine il No.1 Sqn, di Deverosoir era ancora in conversione con i MiG-17.
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Nel frattempo c'erano in costruzione siti radar per non meno di 60 sensori più armi a.a., anche se la rete radar, che serviva a difendere il Nord dell'Egitto, non era ancora completata e operativa. Non c'era molto da scegliere qualitativamente tra gli aerei, con i MiG leggermente più agili e veloci in salita dei Myster; sopratutto l'EAF era superiore alla HHA in azioni d'attacco al suolo, meno vulnerabili e meglio armati degli equivalenti israeliani. Ma non furono questi i loro avversari più letali. Stranamente, la resistenza anti-britannica non diede notizia agli egiziani dell'ammassarsi di tanti aerei a Cipro, e la sorpresa iniziale fu pressoché totale. Eppure i britannici già dall'Agosto avevano iniziato a schierare Camberra e Valiant, e in ottobre c'erano 112 aerei da combattimento nella sola Akrotiri, 127 a Nicosia e 46 a Tymbou. Tra questi aerei c'erano due squadroni dei nuovi Hunter F.Mk.1 e uno con i Meteor NF.13 da caccia notturna, tre con 36 DH Venom e infine 60 F-84F e 16 RF-84F francesi. Non mancavano i Camberra B.Mk.2 che avrebbero dovuto individuare i bersagli per i Valiant e i Camberra basati a Malta.
 
Quanto alla RN, laLa nuova HMS Eagle era anche l'unica portaerei britannica pronta alle operazioni, all'agosto di quell'anno, una nave potente ma pallida testimone della potenza preesistente della RN. Altre due navi vennero tuttavia approntate nei due mesi successivi, la HMS Bulwark e la Albion, presto messe in campo con una forza di aerei completa: 163 apparecchi a reazione erano basati su queste tre unità al momento dell'invasione, tra cui 117 Sea Hawk. Le HMS Theseus e Ocean erano invece usate come trasporti truppe, ma per valorizzarne la vera natura di navi portaerei venne aggiunta una forza di elicotteri d'assalto: circa 12 per nave, nemmeno tanti, ma sufficienti per gliinaugurare sbarchi che per la prima volta erano stati concepiti inl'era questodegli modoelisbarchi. Nel frattempo i francesi si portaronopartirono da Capo Bon, Algeria, con una flotta che comprendeva la Arromanches, portaerei inglese comprata nel '48, e la LavfayetteLafayette, affittata dagli USA nel '51 dagli USA. Tuttavia gli aerei di bordo erano solo i Corsair e gli Avenger ASW, niente che potesse fermare i MiG e gli Il-28 eventualmente attaccanti la formazione navale. Tuttavia gli USA schieravano all'epoca le USS Coral Sea, Randoplph e l'incrociatore Salem, con circa 200 aerei ed elicotteri. Come si è visto, gli americani erano tutt'altro che contenti dell'operazione, e quasi si arrivò allo scontro diretto, ma alla fine venne lasciato correre il piano anglo-francese, senza eccessive difficoltà a quanto i fatti descrivono.
 
A terra, però, le truppe avanzate degli egiziani erano nei guai, e verso la fine del 31 ottobre la 27a Brigata meccanizzata ruppe finalmente le posizioni egiziane a Gazah, spezzando la resistenza egiziana nella parte settentrionale del Sinai, e improvvisamente, dopo giorni di battaglia ben combattuta, gli egiziani si ritirarono precipitosamente abbandonando le loro armi, e consentendo agli israeliani di muoversi rapidamente verso ovest e nord, dove causarono molto panico e catturarono molti armamenti. Era diventato un caos improvviso e poco spiegabile, con le armate egiziane che si stavano perdendo nel deserto, o restavano bloccate dalla sabbia; tuttavia i loro comandanti cercarono di riprendere il polso della situazione, anche perché potevano sempre sperare nel sostegno dell'aviazione all'indomani. Ma poi successe qualcosa di diverso e imprevisto.
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Quanto ai caccia francesi in Israele, non è noto quale attività ebbero nel loro complesso, ma si stima solo un centinaio di sortite, con la perdita di due F-84F a causa di incidenti o di danni in combattimento (che causarono altri danni all'atterraggio). L'EAF eseguì circa 2.000 sortite contro l'esercito israeliano. Tutte le sue perdite sarebbero state di tre MiG-15, di cui uno catturato dagli Israeliani; 4 Vampire FB.52, due Meteor e due Mraz Sokol, uno dei quali catturato intatto. Non furono grandi perdite, anzi, anche considerando il MiG-17 probabilmente perso, ma non ufficializzato, e lo Il-14 che gli israeliani dichiararono, si arriva solo a 13 velivoli, davvero la pretesa israeliana di distruggere l'EAF si era dimostrata per quello che era, un'affermazione campata in aria, visto che in proporzione nella guerra delle 100 ore gli israeliani persero molti più velivoli e si dimostrarono superiori in termini aria-aria, ma non negli attacchi al suolo.
 
ILe danniperdite umane peggiori vennerole subitiebbe dalll'esercito egiziano in Sinai, con almeno 1.000 morti e, 4.000 feriti in Sinai, le perdite vennero fatte ascendere e circa 400 carri e corazzati vari, mentre a P.Said si parlò di 650 morti e 900 feriti: ma i piloti dell'aviazione egiziana, tragicamente lasciati a terra proprio quando c'era bisogno di loro (contro gli anglo-francesi e i loro inferiori apparecchi da combattimento), poterono andare ragionevolmente fieri di quanto riuscirono a fare contro gli israeliani. L'EAF perse in tutto solo 5 piloti, ma circa 200 altre persone vennero uccise o ferite durante gli attacchi aerei sugli aeroporti, e su questi l'aviazione egiziana venne totalmente distrutta, incluse le infrastrutture. Dopo avere analizzato il totale dei mezzi perduti, gli inglesi conclusero che le loro dichiarazioni erano state un pò ottimistiche, ma che anche così, anche dimezzando le stime iniziali, si poteva supporre certa la perdita di ben 105 MiG-15 e 17, nonché 26 Il-28, 30 Vampire, 11 Meteor e 63 altri tipi. Inoltre, si era considerato che 10 MiG-15, 16 Il-28, 4 Meteor, 14 Vampire, sei Spitfire, 30 aerei d'addestramento, 31 trasporti e 22 altri aerei fossero o danneggiati leggermente, oppure scappati in Siria e Arabia. E' quindi presumibile che l'URSS, anche se in maniera del tutto futile, fornì in una settimana almeno 30 MiG aggiuntivi rispetto a quelli già presenti all'inizio della guerra.
 
Tutto questo non poteva contrastare l'attività aerea degli anglo-francesi: da Malta i Camberra eseguirono 72 missioni e i Valiant altre 49, con lo sgancio di ben 1.439 bombe da 454 kg, a quanto pare l'unico tipo di munizione usato. L'HMS Eagle lanciò i suoi aerei 621 volte, l'Albion altre 415. In tutto, queste sole due portaerei superarono le mille sortite in meno di una settimana, e i loro aerei, per quanto semplici e limitati, lanciarono 72 bombe da 454 kg (mai dai Sea Hawk), 157 da 227, 1.448 razzi calibro 76 mm e 88.000 colpi da 20 mm.