Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

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==1956==
Se c’è un conflitto convenzionale ma anomalo, tra i tanti del XX secolo, è senz'altro questo. Come tutte le guerre degli anni '50, con la parziale eccezione della Corea, passò un pò in sordina, ma è responsabile di una gran parte degli eventi successivi, nei ben più famosi e studiati anni '60. Un decennio difficile i '50', che suggellò il passaggio dalle rovine della II GM ad una nuova era, con le sue conquiste e libertà, ma anche molti nuovi problemi e conflitti. E un nuovo protagonista: la televisione, che dopo la carta stampata e la fotografia è stata un'altra rivoluzione nel rapporto tra storia e opinione pubblica. Così, seSe il Vietnam ha oscurato in larga misura la Corea, le guerre del '67 e del '73 hanno fatto lo stesso con quella del '56, un conflitto, tra l'altro, senza gloria: il successo militare, rapido e decisivo, fu accompagnato dama una gestione politica semplicemente disastrosa, che finì per danneggiare molto di più i vincitori che non i vinti. Ma la cosa che forse deve far più riflettere, è che dalle scaramucce di frontiera in un teatro periferico, tra Stati di secondo piano, si sviluppò una tale escalation da far temere la Terza Guerra Mondiale, con impiego massiccio di armi nucleari. Forse fu la prima volta nella Storia, anche se di sicuro non sarà l'ultima. Solo il sangue freddo e il buon senso delle nuove dominatrici, le Superpotenze (USA e URSS) ridurrà a zero tale rischio. Detto questo, la guerra delle 100 ore, in realtà un pò di più, rappresenta dal punto di vista tecnico non pochi punti di interesse. Così, nell'insieme, si tratta senz'altro di un conflitto sottostudiato. Se si chiedesse ad un appassionato medio quando si rischiò per la prima volta una guerra nucleare, o quando si verificò il primo eliassalto dal mare, quando i primi missili tattici ebbero impiego bellico o ancora in quale guerra i paracadutisti ebbero maggiore parte, difficilmente risponderebbe: la Campagna di Suez, che è stata vitale sia per dimostrare come si combatte sul campo, sia quanto grande sia la necessità di preoccuparsi delle conseguenze politiche delle proprie azioni se non si vuole trasformare in un boomerang persino le più brillanti vittorie militari.
 
===Il Canale della discordia<ref>Marcon, Tullio: articolo su S.M. feb 2004</ref>===
Finita la costruzione del Canale di Suez, venne costituita la Compagnia del Canale, che con l'Egitto portò ad un accordo per ben 99 anni per lo sfruttamento della nuova 'grande opera'. Era il momento giusto per le potenze coloniali, si riduceva la distanza Gran Bretagna-India da 10.000 miglia ad appena 6.600, ovvero da 35 a soli 23 giorni, con una nave a vapore da 12 nodi, e con maggiore sicurezza rispetto alla navigazione lungo le coste africane. La Gran Bretagna poi comprò parte delle azioni dell'Egitto, che era in grave crisi finanziaria, e nel 1882, approfittando di una rivolta nel Sultanato, occupò tutto il Paese dopo un bombardamento devastante di Alessandria. Dopo la Convenzione di Costantinopoli del 1888, sottoscritta da 10 nazioni tra cui l'Italia, il Canale diventava una zona neutrale aperta a tutti, ma i risultati militari sul campo erano comunque tali che la Corona restò di fatto la dominatrice della regione; l'Egitto, nel 1914, divenne un suo protettorato. Ma i tempi in cui i soldati britannici si divertivano col tiro a segno sulla testa della Sfinge durarono poco: presto iniziò la rivolta dei nazionalisti arabi e nel '22 la Gran Bretagna riconobbe all'Egitto l'indipendenza, pur mantenendo un forte rapporto di potere con Il Cairo. Nel '36 morì il re Fuad, regnante dall'indipendenza; il successore designato Faruk era ancora minorenne, sicché la Gran Bretagna, impegnata nella crisi con l'Italia (Guerra d'Etiopia) mise in atto un nuovo trattato, che in concreto mirava a ridurre le forze al livello minimo per difendere il Canale, che per convenzione era autorizzato a far navigare ogni nave, anche in tempo di guerra. L'Egitto continuò ad essere nella sfera d'influenza britannica, e si dimostrò una retrovia fondamentale per contrastare l'Asse che operava in Africa del Nord durante la guerra. Finita anche la II GM, l'Egitto passò a reclamare l'indipendenza definitiva da Londra. C'erano allora 88 mila soldati a difesa del Canale, e il Cairo chiese nel '51 che questi lasciassero la zona, nonché l'annessione del Sudan. I Britannici non ci stettero, e l'Egitto denunciò i trattati del 1888 e 1936. Del resto c'era anche un terzo trattato, del '46, che parlava di ritiro inglese entro il '49. Un altro ancora, il 7 marzo del '49, impegnava Londra a cedere all'Egitto la gestione del Canale entro il 17 febbraio 1968. In realtà i britannici continuavano a permanere in zona, troppo interessati al Medio Oriente e al Canale di Suez per mollarlo definivamente, mentre per i nazionalisti non era accettabile aspettare ancora quasi 20 anni di tempo prima di prendere il possesso della preziosa opera. Arrivò un altro periodo di agitazioni popolari e una guerra civile vera e propria. La situazione si risolse nell'ottobre del '52, dall'avvento al potere del gen. Neguib, che instaurò una dittatura militare e mandò in esilio lo sfortunato Re Faruk.
 
Nel frattempo c'era stata la guerra con Israele e dall'ottobre 1948 l'Egitto ebbe, entro i 12 mesi successivi, tra l'altro, 39 G.55 (2 erano biposto), mentre la Macchi, malgrado un attentato israeliano ai suoi magazzini, vendette circa 40 Macchi 205. Nonostante gli attentati in Italia (ve ne furono anche altri, tra cui uno ad un aereo egiziano civile), nel '48 l'Italia vendette sei barchini MTM ad Israele (prodotti dalla CABI) , con la supervisione di istruttori della X MAS. In seguito questi danneggiarono una fregata egiziana, in un periodo in cui l'Egitto aveva di gran lunga le forze armate più potenti della regione.
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Nell'aprile del '54 anche Neguib venne deposto dal col. Nasser, che poi (19 ottobre 1954) si mise d'accordo con i britannici perché questi ritirassero entro 20 mesi le loro truppe, oramai sempre più fuori luogo. Ma le sue richieste di armamenti occidentali non vennero stavolta esaudite e così si rivolse al blocco sovietico (settembre 1955), con il quale interagì positivamente.
 
Le armi servivano a difendere il Canale, e la Gran Bretagna ne era la principale fornitrice designata; però l'Egitto ebbesubì continui ritardi nelle forniture, in special modo di Vampire e Meteor, mentre gli istruttori erano stati a loro volta 'istruiti' affinché non dessero ai piloti del Cairo un addestramento particolarmente completo, giusto le basi del combattimento aereo. Questo avrebbe aiutato ad impedire atteggiamenti troppo 'aggressivi' con gli israeliani: l'Egitto doveva essere preparato per la difesa del proprio territorio, e non per attaccare Israele. Ma ovviamente, il Cairo aveva una diversa visione su cosa le sue F.A. dovessero fare. Visto che con la vicina Italia erano già in corso affari relativi agli armamenti -anche Israele era rifornito da Roma, impegnata in un difficile equilibrio diplomatico- vennero segretamente comprati dalla FIAT ben 58 Vampire. I primi numeri di serie erano 1524-40, poi non si sa con quali altri sn/c vennero siglati i successivi. Erano distinguibili dai Vampire inglesi per via del pannello anti-abbagliamento sul davanti del parabrezza. Poi divennero principalmente aerei da addestramento all'accademia di Bilbeis, dove molti vennero distrutti al suolo dagli attacchi anglo-francesi. Intanto ne settembre 1955, mentre i primi Fiat Vampire FB.52 erano in fornitura, l'Egitto bloccò gli stretti di Tiran, onde paralizzare Eilat. Israele iniziò a preparare gli attacchi in Sinai, ma divenne evidente che non c'erano abbastanza forze disponibili. Del resto, nemmeno l'Egitto era preparato né sufficientemente modernizzato. Viste le forniture di armi inglesi alquanto irregolari (e l'ostilità francese), Nasser ne chiese addirittura agli americani, ma senza successo, come del resto Israele: saggiamente gli USA non volevano aumentare le tensioni nella regione.
 
===Nubi di guerra<ref>Marcon, op cit</ref>===
Fu così evidente che l'unico che potesse aiutare l'Egitto fosseera il blocco orientale: con la Cecoslovacchia stipulò un accordo per centinaia di carri e aerei moderni, e questo semplicemente in cambio di cotone (erano davvero altri tempi). Questo accadde il 27 settembre 1955, un primo passo per 86 MiG-15 monoposto e UTI, 39 Il-28, 20 Il-14, 20 C-11, 200 carri T-34, 330 corazzati vari, 500 artiglierie e altri materiali per trasformare radicalmente lo strumento militare dell'Egitto in una forza operativamente all'avanguardia. Presto giunsero i primi istruttori russi e cecoslovacchi, e non sarebbe trascorso molto tempo prima di chiedere oltre 100 MiG-15 e i primi MiG-17, elicotteri Mi-1 e numerosi addestratori Yak-11 e Zlin 226. Secondo R.Nassigh, il primo carico di armi arrivò il 27 novembre 1955, ma non tutte le fonti concordano su questa data.
 
Malgrado la dichiarata volontà di non allinearsi con nessuno, ora l'Egitto diventava un 'amico' del Patto. Peggio che mai, Nasser ora disponeva di aerei moderni, dopo che l'Occidente si era prodigato per consegnare armi di seconda scelta mantenendo bassa la capacità operativa delle nazioni dell'area.
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Israele era nato ufficialmente il 14 maggio 1948, trovandosi subito in guerra con Libano, Siria, Egitto e Giordania, ma restando a 'galla' con l'armistizio dell'estate del '49. La questione palestinese era però tale, che le cose non sarebbero mai state 'aggiustate': oppressione israeliana, e dall'altra parte, l'opportunismo degli stati arabi, che consideravano Israele un corpo estraneo nella regione, e che erano ben contenti di arruolare i profughi palestinesi. Nel '51 l'Egitto aveva vietato il Canale di Suez all'accesso delle navi israeliane; poi Nasser, malgrado l'appello ONU per la rimozione del blocco, nell'estate del '56 lo estese anche al Golfo di Akaba, in Mar Rosso, per mettere in crisi l'unico porto israeliano nel Mar Rosso, quello di Eilat con l'uso della sua superiore Marina e delle artiglierie costiere.
 
Nel mentre i FedaynFeddayn erano particolarmente attivi dal '55 contro Israele, che nel febbraio 1955 attaccò a sua volta Gaza per distruggerne le basi (la prima di tante, fino ad oggi) per distruggerne le basi.
 
Nell'aprile del '56 la situazione era ancora talmente grave, che vennero registrati oltre 60 attacchi in 5 giorni, stavolta dalla Siria e Giordania che ospitavano altri esuli palestinesi. Nel mentre l'Egitto, potenzialmente ben superiore al piccolo Israele, stava aumentando il potenzialel'arsenale militare.
 
Nel frattempo l'Egitto cominciava a pensare di trasferire anche aerei in Giordania, per attaccare o minacciare, in futuro, l'odiato Israele; ma mentre la Francia era senza riserve contro l'Egitto, Londra era intenzionata a restare molto più distante da eventuali politiche di appoggio diretto ad Israele, dato che lanon sua posizione era di nonvoleva mettersi in uno scontro frontale contro i Paesi Arabi, i quali peraltro stavano aumentando la pressione sul piccolo stato ebraico.
 
QuestoData significavala asituazione, suasi volta la considerazione dipianificava un attacco contro Gaza e il Sinai, colpendo di sorpresa e cercando di guadagnare tempo e spazio per contrastare la reazione degli altri Stati della Lega Araba, tra cui l'occidentale Giordania e una Siria sempre più filosovietica. Gli USA stavano, in campagna elettorale per il secondo mandato di 'Ike' e, non erano affatto interessati ad appoggiare attacchi colonialistici a Stati sovrani; l'URSS era invece interessata ad aumentare la tensione per aumentare la sua capacità d'influenza nel Medio Oriente e nel Mediterraneo, dove aveva cominciato a operare con 4 sottomarini e una nave appoggio nel porto di Valona, illa primo esempio diprima Eskadra sovietica (distaccata dalla Flotta del Mar Nero). Ma nel Patto c'erano problemi con la Polonia e una tensione crescente con l'Ungheria. La DDR si era ribellata qualche anno prima (1951) ed era stata un'altra brutta grana, anche se in via di risoluzione dato che l'URSS aveva capito che non si poteva solo vendicare contro il popolo tedesco, se voleva costruire una zona d'influenza stabile.
 
In tutto, leLe cose stavano diventando sempre più difficili, e il '56 si potrebbe definire una sorta di riedizione del '48 quanto a caos internazionale. La Francia si incontrò con Israele in termini diplomatici, ma espliciti: il ministro della Difesa francese chiese a quello degli esteri israeliano (Peres) se Israele avrebbe potuto conquistare il Sinai e raggiungere il Canale, e lui rispose di sì. Ma ad un patto: che la Francia fornisse supporto a tale azione. L'ideaAlla erafine, sempre più pericolosamente accarezzata dalle nazioni occidentali. Lala Gran Bretagna e la Francia si accordarono così: se Israele attaccava, loro avrebbero dichiarato che i belligeranti dovessero allontanarsi di 10 miglia dal Canale onde permettere la navigazione internazionale, secondo i trattati in essere. Per Israele non c'era problema, ma l'Egitto non avrebbe rispettato tale accordo e loro avrebbero potuto sfruttare il pretesto per attaccarlo, con lo scopo di riprendersi il Canale.
 
Certo è che l'azione si configurava molto goffa: se quello fosse stato un atto non di aggressione, ma di polizia internazionale, sarebbe stata l'ONU a stabilirlo e ad affidare alle due potenze coloniali l'incarico di intervenire. Ma quest'accordo non teneva conto del problema di ottenere tale autorizzazione, che in effetti non arrivò mai. Per contro, si stabilì che il piano fosse in tre fasi: bombardamento aereo degli aeroporti egiziani, affollati di aerei pericolosi, ma poco difesi di per sé (niente protezioni per i velivoli), attacco di obiettivi importanti, sbarco aeronavale a Porto Said. Questo era nulla rispetto al primo piano d'attacco: 80.000 uomini per marciare su Alessandria e poi il Cairo. Si puntava a togliere di mezzo Nasser. Inizialmente quest'operazione era chiamata 'Railcar', ma poi le cose andarono diversamente. Fu ilIl 1 settembre che la Francia, nonostante i dubbi inglesi, propose il coinvolgimento di Israele nell'operazione. Ora c'era solo da cercare il 'casus belli' per mettere in moto il meccanismo. Il 29 settembre i britannici approvarono l'idea di arruolare anche Israele nell'allenza anti-egiziana. Ma non senza dubbi: tanto che, addirittura, prepararono un attacco (Operazione 'Cordage') ad Israele, se questi avesse mosso guerra contro la Giordania con i Venom FB.4 spostati ad Amman e se necessario, attacchi aerei contro gli aeroporti israeliani partendo da Cipro e Malta. E la cosa incredibile è che gli ufficiali britannici erano coinvolti in entrambi i piani, così che fino a 24 ore prima dell'attacco non sapevano nemmeno loro a quale dei due piani dovessero dare seguito!
 
In tutto c'erano 90.000 uomini, equamente messi in campo da entrambe le nazioni europee, per quest'azione spericolata. La Gran Bretagna mise in campo sopratutto la 16a Brigata parà, la 3a di fanteria (tolta dall'esercito stanziato in Germania) e la 10a corazzata, che proveniva dalla Libia. La Francia ci metteva sopratutto la 10a divisione aviotrasportata e la 7a mezzi veloci (Algeria), e 5 formazioni di commando. Probabilmente, la ragione di tale impegno era anche di tipo psicologico. La Francia era impegnata pesantemente in Algeria, aveva appena peso l'Indocina e voleva trovare il modo di risollevare il morale. Circa 90 navi da guerra e 70 mercantili requisiti formavano la flotta, basata a Malta e ad Algeri. C'erano poi 550 aerei ed elicotteri, 3 portaerei inglesi e due francesi, due portaelicotteri, gli aeroporti di Cipro (Nicosia, Tymbou, Akrotiri) e Malta (Luqa, Hal Far, Ta cali). L'11 agosto venne nominato comandante in capo il generale Keightley, comandante delle F.A. britanniche in Medio Oriente, mentre il suo vice era l'ammiraglio Barjot. Per le forze navali c'erano pure un comandante britannico e un vice francese, venneroerano comandati dagli inglesi anche le forze anfibie e aeree. L'Operazione nel suo insieme venne chiamata Musketeer (poi Musketeer revised per via delle modifiche apportate successivamente), e lo sbarco diverrà l'Operazione Telescope per P.Said, Toreador per quello a Suez. Ora c'era solo da cercare il 'casus belli' per mettere in moto il meccanismo.
 
Il 18 ottobre 1956 le navi Alleate erano state radunate a Malta, oramai le trattative diplomatiche, in verità non così incisive, non portarono a niente. Gli Alleati adottarono le 'strisce d'invasione' per riconoscere i loro aerei, così come fecero gli Israeliani (il che diede ovviamente l'immediataimmediato dimostrazionesospetto dell'esistenza dell'accordo, visto che la casualità non poteva certo sortire un tale effetto).
 
Ma dall'altra parte del Mediterraneo, aA Parigi, già il leader egiziano era talmente popolare che divenne noto come l'Hitler del Nilo' e; il 15 ottobre Ben Gurion fece un discorso alla Knesset nel quale spiegava come Israele dovesse difendersi dalle incursioni arabe. E ilIl 22 vi fu un accordo segreto: all'Operazione Kadesh, quella israeliana contro il Sinai, si sarebbe unita la Musketeer, che era anglo-francese e diretta sopratutto contro l'Egitto vero e proprio. L'obiettivo era far cadere Nasser. Ma come al solito in questi interventi di 'esportazione' della democrazia, le cose andarono ben diversamente. Anche allora, comunque, il problema non era certo solo politico: come tante guerre, questa nasceva da esplicite ragioni economiche. Nel 1939 il petrolio venne consumato in una quantità pari a 270 mln di barili; nel 1951 si era arrivati a 600 e il 'trend' era verso un inesorabile rialzo. All'epoca, come e più di adesso, i ricavati del petrolio finivano quasi tutti nelle tasche delle compagnie petrolifere occidentali, tra l'altro poco inclini a cedere l'osso (si veda l'Iran e la breve stagione di Mossadeq, che ebbe l'ardire di nazionalizzare i pozzi di petrolio per poi essere deposto da un colpo di stato organizzato dai servizi segreti anglo-americani). E Suez, da cui passavano i due terzi del fabbisogno petrolifero europeo, diventava sempre di più un punto di dominio strategico.
 
Anche allora, comunque, il problema non era solo politico: come tante guerre, questa nasceva da esplicite ragioni economiche. Nel 1939 il petrolio venne consumato in una quantità pari a 270 mln di barili; nel 1951 si era arrivati a 600 e il 'trend' era verso un inesorabile rialzo. All'epoca, come e più di adesso, i ricavati del petrolio finivano quasi tutti nelle tasche delle compagnie petrolifere occidentali, tra l'altro poco inclini a cedere l'osso (si veda l'Iran e la breve stagione di Mossadeq, che ebbe l'ardire di nazionalizzare i pozzi di petrolio per poi essere deposto da un colpo di stato organizzato dai servizi segreti anglo-americani). E Suez, da cui passavano i due terzi del fabbisogno petrolifero europeo, diventava sempre di più un punto di dominio strategico.
Vennero decisi i particolari: gli israeliani si sarebbero concentrati nel frantumare le truppe egiziane nel Sinai, e in generale c'era la volontà comune di far fuori Nasser. Dopo l'intervento, gli Alleati, che per non correre rischi di fuoco amico, avevano allestito le famose striscie giallonere similmente ai tempi di Overlord, sarebbero intervenuti dichiarando un cessate il fuoco che entro 24 ore avrebbe dovuto portare entrambi i contendenti lontano dal canale di almeno 18 km. Era una cosa a quel punto pressoché impossibile per il Cairo, impegnato in guerra appena oltre il canale con molte delle sue migliori truppe. Tanto fu ben congegnato il piano, che solo in un caso due Mystere si spinsero oltre il perimetro loro assegnato per attaccare, scambiandola per egiziana, una fregata inglese -fortunatamente senza conseguenze. Nel frattempo, un minimo di difesa doveva essere assegnata anche ad altri settori, specialmente per mettere sulla difensiva la Siria e la Giordania, per lasciar loro credere d'essere attaccate prossimamente, il che avrebbe scongiurato una loro iniziativa offensiva verso Israele, ora che questo era impegnato nella lotta ad Ovest.
 
Vennero decisi i particolari: gli israeliani si sarebbero concentrati nel frantumare le truppe egiziane nel Sinai, e in generale c'era la volontà comune di far fuori Nasser. Dopo l'intervento, gli Alleati, che per non correre rischi di fuoco amico, avevano allestito le famose striscie giallonere similmente ai tempi di Overlord, sarebbero intervenuti dichiarando un cessate il fuoco che entro 24 ore avrebbe dovuto portare entrambi i contendenti lontano dal canale di almeno 18 km. Era unaUna cosa a quel punto pressoché impossibile per il Cairo, impegnato in guerra appena oltre il canale con molte delle sue migliori truppe. Tanto fu ben congegnato il piano, che solo in un caso due Mystere si spinserosarebbero spinti oltre il perimetro loro assegnato per attaccare, scambiandola per egiziana, una fregata inglese, -fortunatamentema senza conseguenze. Nel frattempo, un minimo di difesa doveva essere assegnata anche ad altri settori, specialmente per mettere sulla difensiva la Siria e la Giordania, pere lasciar lorofargli credere d'essere attaccate prossimamente, il che avrebbe scongiurato una loro iniziativa offensiva verso Israele, ora che questo era impegnato nella lotta ad Ovest.
Anche gli USA si mossero, ma per organizzare una conferenza per costituire un consorzio per la gestione del Canale, una mossa in un momento difficile -16 agosto- ma era ancora possibile fare qualcosa per evitare il peggio. Purtroppo, il disinteresse da parte dei partecipanti -GB e Francia incluse-, la mancanza di comprensione per i fenomeni sociali e politici arabi (a cui si tentava, sbagliando, di affibbiare delle definizioni occidentali), la scarsa partecipazione di altri stati arabi (Sauditi e Irakeni erano di fatto in competizione con l'Egitto per il ruolo di guida degli Arabi).
 
Anche gli USA si mossero, ma per organizzare una conferenza per costituire un consorzio per la gestione del Canale, una mossa in un momento difficile -16 agosto- ma era ancora possibile fare qualcosa per evitare il peggio. Purtroppo, non fecero progressi dato il disinteresse da parte dei partecipanti -GB e Francia incluse-, la mancanza di comprensione per i fenomeni sociali e politici arabi (a cui si tentava, sbagliando, di affibbiare delle definizioni occidentali), la scarsa partecipazione di altri stati arabi (Sauditi e Irakeni erano di fatto in competizione con l'Egitto per il ruolo di guida degli Arabi).
A quanto se ne sapeva, gli Egiziani potevano disporre di 110 MiG-15, 44 Vampire, 48 Il-28 (senz'altro i più pericolosi, potendo raggiungere anche Cipro, mentre la HHA non aveva niente di paragonabile), nonché altri 200 apparecchi di seconda linea. Quello che non si sapeva era che dei 500 piloti, solo un centinaio erano abilitati ad usare i jet da combattimento. Le stime erano peraltro molto variabili, con i Francesi che stimavano 80 jets, mentre i britannici arrivavano a 140 MiG, più 45 Il-28, 25 Meteor e 45 Vampire. Ma in realtà, gli aerei operativi mediamente erano solo una quarantina al giorno.
 
A quanto se ne sapeva, gli Egiziani potevano disporre di 110 MiG-15, 44 Vampire, 48 Il-28 (senz'altro i più pericolosi, potendo raggiungere anche Cipro, mentre la HHA non aveva niente di paragonabile), nonché altri 200 apparecchi di seconda linea. Quello che non si sapeva era che dei 500 piloti, solo un centinaio erano abilitati ad usare i jet da combattimento. Le stime erano peraltro molto variabili, con i Francesi che stimavano 80 jetsMiG, mentre i britannici arrivavano a 140 MiG, più 45 Il-28, 25 Meteor e 45 Vampire. Ma in realtà, gli aerei operativi mediamente erano solo una quarantina al giorno. I britannici tentarono di riconquistare il terreno perso con l'Egitto allorché, all'inizio del '55, offrì i Meteor NF.13, caccia notturni (differentemente dai veloci MiG) mentre gli istruttori erano stati autorizzati a dare un miglior addestramento agli allievi egiziani. Ma era troppo tardi: nell'ottobre del '55 giunsero i primi MiG-15 per gli squadroni No.1 e 30 di Almaza (vicino a Il Cairo), mentre il No.9 ebbe i primi Il-28. Così Londra si trovò marginalizzata da questo flusso di aiuti sovietici. Se vi fosse stato abbastanza tempo, gli egiziani sarebbero riusciti a gestire meglio questo passaggio, ma questo non sarebbe stato concesso loro.
 
L'esercito era stimato in almeno 110.000 effettivi, di cui 30 mila della Guardia Nazionale; le divisioni erano 5: una corazzata vicino a Giza, due di fanteria vicino Alessandria, due nel Sinai, più unità minori.
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Israele aveva subito il diniego del Canada per 24 F-86, nella saggia decisione di non incentivare la corsa agli armamenti locale. Ma dal settembre del '55 vennero comprati i caccia francesi, date le relazioni sempre più strette tra le due nazioni. Ad un certo punto si parlava della presenza di 24 Mystere, 75 Ouragan e vari Meteor inglesi, più circa 40 Mosquito, 30 P-51, 21 T-6 e 2 B-17; completavano il totale 20 trasporti di cui 16 C-47 e 4 Noratlas, nonché aerei addestrativi e di seconda linea come i Cub. Gli Ouragan, grossomodo equivalenti agli F-84, furono dei supplenti importanti in attesa dei Mystère, i piloti israeliani li scelsero già poche settimane dopo l'arrivo dei MiG, durante le prove che tennero in territorio francese. Un primo lotto di 12 aerei venne seguito presto da altri 24, di molto aiuto per la HHA.
 
A quel punto i britannici tentarono di riconquistare il terreno perso con l'Egitto allorché, all'inizio del '55, offrì i Meteor NF.13, caccia notturni (differentemente dai veloci MiG) mentre gli istruttori erano stati autorizzati a dare un miglior addestramento agli allievi egiziani. Ma era troppo tardi: nell'ottobre del '55 giunsero i primi MiG-15 per gli squadroni No.1 e 30 di Almaza (vicino a Il Cairo), mentre il No.9 ebbe i primi Il-28. Così Londra si trovò marginalizzata da questo flusso di aiuti sovietici. Se vi fosse stato abbastanza tempo, gli egiziani sarebbero riusciti a gestire meglio questo passaggio, ma questo non sarebbe stato concesso loro. All'inizio del '56, con il rinforzo della propria alleanza reciproca, la Francia fornì ad Israele nuove armi, come i primi 18 Mystère IVA nel maggio successivo. Su questi iniziarono presto ad operare piloti provenienti dagli Ouragan. In Agosto vennero comprati altri 36 Mystère e 6 Ouragan (cifre discordanti con altre fonti), e tre Meteor NF.13.
 
I Mystere sarebbero presto diventati gli aerei più importanti e moderni, in particolare con il No.101 Sqn.