Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 224:
 
RAF Nicosia
* 10 Sqn, Canberra B.Mk.2, (8o 8-9)
 
* 15 Sqn, Canberra B.Mk.2, (8)
Riga 446:
I Meteor e Ouragan appoggiarono al meglio l'operazione, mentre i Mystère erano in quota a proteggerli dai MiG, ma senza dover affrontare una grossa reazione nemica. Nel prosieguo anche i Mystère eseguirono azioni d'attacco, così come i vulnerabili P-51 (che mantenevano il problema tipico dei motori in linea, i radiatori vulnerabili al tiro nemico, anche perché non protetti da corazze).
 
Nel frattempo le unità egiziane lungo il confine israeliano rimasero essenzialmente immobili, sebbene una prima brigata israeliana muovesse lungo i loro fianchi muovendosi di circa 40 km entro il loro territorio. La mattina del 30, a Mitla, gli israeliani crearono una piccola striscia di volo per ottenere rifornimenti di munizioni ed evacuare i loro feriti. I primi ad arrivare furono tre Piper Cub, scortati dai Mystere, piuttosto curiosamente visto che per caccia così veloci era certo difficile coordinarsi con i più lenti tra gli aerei della HHA. Finalmente, alle 7.30 si videro anche i primi caccia della EAF sul Sinai, e dopo avere riportato cosa stesse accadendo su quel terriotorio, visto che non c'era ancora la minaccia diretta degli 'alleati', venne ordinato di scatenare tutto il potenziale disponibile contro di loro, iniziando con due MiG-15 che attaccarono la striscia di Mitla distruggendovi un Cub trovato fermo al suolo. Altri due attaccarono una colonna della 202a Brigata, colpendo e distruggendo almeno sei mezzi; infine altri due intercettaroon un altro Piper sul Sinai e non persero tempo ad abbatterlo. Alle 11.00 arrivarono anche 4 Vampire mitragliando un'altra colonna che era sempre, come l'altra colpita, ad al-Thamed, il che causò anche più danni. Non solo, ma poi si fecero sotto altri Vampire e Meteor del 5 Sqn, tutti scortati da MiG-15, il che causò danni non indifferenti agli israeliani che coraggiosamente avevano accettato una tale missione. La HHA non poteva restare immobile di fronte a tali azioni e 37 dei suoi jet tra Ouragan, Mystere e Meteor vennero mandati in aria quella stessa mattina per colpire le posizioni egiziane, specie le unità che si stavano muovendo verso il passo di Mitla. Alle 15.30 vi fu il primo scontro con i MiG, sei, che scortavano due Meteor F.Mk.8. I MiG-15 respinsero i caccia israeliani e poi mitragliarono e bombardarono i parà, mentre la colonna che a terra doveva raggiungerli era stata vittima della sabbia troppo soffice e anche degli attacchi aerei. Alle 16, però, sei Mystère combatterono contro i nuovissimi MiG-17 (N.1 Sqn, Almazana), vicino a Kibrit. I MiG vennero sorpresi mentre stavano ancora salendo e uno venne abbattuto. Ma anche un Mystère venne danneggiato e alla fine gli israeliani dovettero ritirarsi. Tuttavia, questo diede il modo a diversi Ouragan di attaccare la 2a Brigata egiziana, distruggendole diversi mezzi mentre si avvicinava al Passo di Mitla. Ma tutto quello che volevano gli israeliani era per il momento raggiunto: dare modo ai 'preoccupati' anglo-francesi di chiedere, anzi imporre una pace, con relativo ultimatum, agli egiziani. E chiaramente, se si parlava di 18 km dal Canale di territorio libero da forze militari, questo avrebbe solo danno all'Egitto. Nasser non accettò, ma ora sapeva che c'era una flotta in mare che poteva minacciarlo. Forse avrebbe fatto bene ad accettare tale situazione, invece di cadere nella trappola.
 
A terra gli israeliani continuarono gli attacchi israeliani ma ad Abu Agheila vennero respinti dalla 3a Divisione egiziana entro quel pomeriggio, e fallirono anche gli attacchi delle brigate 4a e 10a, nonché della 37a meccanizzata (non è ben chiaro se vi fossero 3 brigate corazzate e 6 di fanteria, oppure fossero una corazzata 2 meccanizzate e 6 di fanteria) contro omm-Kattef nel mattino successivo. Il comandante della 202a brigata, l'allora col. Sharon, ordinò nel contempo un attacco da Mitla verso ovest, malgrado che i superiori non fossero d'accordo, specie considerando che l'aviazione supportava all'epoca sopratutto la 7a A.B. e non poteva fare lo stesso con i parà, che infatti, appena usciti dalle loro posizione vennero colpiti dai Vampire, e con notvoli perdite costretti a ritornare alle basi di partenza. Tuttavia, successivamente i Mystere abbatterono tre Vampire e danneggiandone un quarto. Come avrebbero fatto gli indiani 9 anni dopo, anche qui gli egiziani decisero che i Vampire non fossero più aerei capaci di azioni di prima linea, almeno non senza scorta. Nonostante questo, i piloti egiziani si dimostrarono molto migliori di quel che ci si aspettasse. L'unica vera differenza tra i piloti delle due parti era che gli israeliani avevano cannoni DEFA a maggior rateo di tiro, e comandi servo-assistiti. In ogni caso i sovietici mandarono MiG-15 e 17 aggiuntivi già in questa giornata ai loro alleati egiziani.
 
Alle 8 gli israeliani individuarono la 1a Brigata corazzata egiziana, che era diretta verso la guarnigione di Bir Jifjafa (o Abu Agheila?), per rinforzarla; tentando di fermarla, la HHA o IDF/AF mandò quello che aveva al momento: niente di meno che quattro T-6 del No.140 Sqn. Uno venne abbattuto già mentre era in picchiata sul bersaglio, un altro si schiantò al suolo poco dopo. Se i Vampire avevano problemi, i T-6 non erano assolutamente proponibili. Per loro fortuna, un'altra formazione di T-6 fallì a trovare il bersaglio. Ci riuscirono due Meteor del No.117, ma vennero danneggiati. Poi si fecero sotto i Mustang, che dichiararono sei T-34. Ma due aerei vennero danneggiati e uno di loro fu colpito ancora da un MiG-15 e costretto ad atterrare nel deserto, il pilota rimase ucciso. Pare che venne colpito da uno dei sette MiG-15 o 17, che stavano combattendo con due Mystère attorno alle 10.30. Prima tre aerei attaccarono i due jet, ma questi scapparono via, poi questi individuarono altri due Mystere assieme ad altri MiG, ma stavolta i Mystère vinsero, colpendo duramente un MiG-15 che poi fu costretto ad ammarare nelle acque poco profonde di una vicina laguna, in seguito recuperato e riparato dagli israeliani. Un'ora dopo, forse meno, gli Ouragan del No.113 stavano colpendo obiettivi a terra quando apparvero vari MiG, scambiati inizialmente per Mystère. Fu un errore che pagarono caro, nonostante che sganciassero razzi e serbatoi: uno finì il carburante atterrando fuori campo e l'altro venne danneggiato da un colpo da 23 mm, che da solo causò gravi danni. Questa stessa formazione di MiG poi abbatté un L-18 Cub su Mitla.
A terra gli israeliani continuarono gli attacchi israeliani ma ad Abu Agheila vennero respinti dalla 3a Divisione egiziana entro quel pomeriggio, e fallirono anche gli attacchi delle brigate 4a e 10a, nonché della 37a meccanizzata (non è ben chiaro se vi fossero 3 brigate corazzate e 6 di fanteria, oppure fossero una corazzata 2 meccanizzate e 6 di fanteria) contro omm-Kattef nel mattino successivo. Il comandante della 202a brigata, l'allora col. Sharon, ordinò nel contempo un attacco da Mitla verso ovest, malgrado che i superiori non fossero d'accordo, specie considerando che l'aviazione supportava all'epoca sopratutto la 7a A.B. e non poteva fare lo stesso con i parà, che infatti, appena usciti dalle loro posizione vennero colpiti dai Vampire, e con notvoli perdite costretti a ritornare alle basi di partenza. Tuttavia, successivamente i Mystere abbatterono tre Vampire e danneggiandone un quarto. Come avrebbero fatto gli indiani 9 anni dopo, anche qui gli egiziani decisero che i Vampire non fossero più aerei capaci di azioni di prima linea, almeno non senza scorta. Nonostante questo, i piloti egiziani si dimostrarono molto migliori di quel che ci si aspettasse. L'unica vera differenza tra i piloti delle due parti era che gli israeliani avevano cannoni DEFA a maggior rateo di tiro, e comandi servo-assistiti. In ogni caso i sovietici mandarono MiG-15 e 17 aggiuntivi già in questa giornata ai loro alleati egiziani.
 
Alle 8 gli israeliani individuarono la 1a Brigata corazzata egiziana, che era diretta verso la guarnigione di Bir Jifjafa, per rinforzarla; tentando di fermarla, la HHA o IDF/AF mandò quello che aveva al momento: niente di meno che 4 T-6 del No.140 Sqn. Uno venne abbattuto già mentre era in picchiata sul bersaglio, un altro si schiantò al suolo poco dopo. Davvero, se i Vampire accusavano qualche problema, i T-6 non erano assolutamente proponibili. Per fortuna loro, un'altra formazione di T-6 fallì a trovare il bersaglio. Ci riuscirono due Meteor del No.117, ma ebbero danni a bordo. Poi si fecero sotto i Mustang, e stavolta distrussero sei T-34. Ma due aerei vennero danneggiati e uno di essi fu colpito ancora da un MiG-15 e costretto ad atterrare nel deserto, con il pilota ucciso. Pare che si trattasse di una vittima causata da uno dei sette MiG-17 che stavano combattendo con dueI Mystère attorno alle 10.30. Prima tre aerei attaccarono i due jet, ma questi scapparono via, poi questi individuarono altri due Mystere ma i 4 aerei vennero sorpresi da diversi altri MiG, ma stavolta i Mystere riuscirono ad avere la meglio, colpendo duramente un MiG-15 che poi fu costretto ad ammarare nelle acque poco profonde di una vicina laguna, in seguito recuperato e riparato dagli israeliani. Un'ora dopo, forse meno, gli Ouragan del No.113 erano in azione per colpire obiettivi a terra quando apparvero vari MiG, scambiati inizialmente per Mystere. Fu un errore che pagarono caro, e nonostante che fossero costretti a sganciare i razzi e i serbatoi, uno finì il carburante e l'altro venne danneggiato da un colpo da 23 mm, che da solo causò tuttavia gravi danni. Questa stessa formazione di MiG poi abbatté un L-18 Cub su Mitla. I Mystere combatterono ancora nelle ore successive: 2 di loro contro diversi MiG-17, a loro volta in scorta aia 5 Meteor del No.5 Sqn (diretti a colpire una colonna israeliana vicino Bir Hassana). Sebbene non riportato da fonti egiziane, uno dei MiG sarebbe stato abbattuto e il paracadute del pilota non si aprì. I Meteor, però, continuarono il loro volo e causarono gravi danni, tanto da uccidere 27 israeliani, sebbene uno dei cacciabombardieri, colpito, dovette fare un'atterraggio d'emergenza. Infine, 45 minuti dopo, attorno alle 13.30, gli Ouragan si presero una rivincita quando due di essi combatterono sul Sinai con diversi MiG e uno di questi ultimi venne danneggiato gravemente, ma riuscì a ritornare alla base.
 
Infine, 45 minuti dopo, attorno alle 13.30, gli Ouragan si presero una rivincita quando due di essi combatterono sul Sinai con diversi MiG: uno di questi ultimi venne danneggiato gravemente dai loro 20 mm, ma riuscì a ritornare alla base.
I T-6 Harvard tornarono ancora contro la 1a AB egiziana, ma stavolta i 4 incursori non vennero colpiti. Non così per i 4 Mustang del No.105, che usarono le micidiali bombe al napalm vicino Bir Jifjafa contro una colonna nemica, ma persero un aereo costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto.
 
IQuattro T-6 Harvard tornarono ancora contro la 1a AB egiziana, ma stavolta i 4 incursori non vennero colpiti. Non così per i 4 Mustang del No.105, che usarono le micidiali bombe al napalm vicino Bir Jifjafa contro una colonna nemica, ma persero un aereo costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto.
Il 31 ottobre i combattimenti proseguirono. Vi fu la cattura del caccia Ibrahim Al-Awal egiziano. Esso venne inseguito dal caccia Kersaint e dai due caccia israeliani Yaffo ed Eilat. Attaccato anche da due Ouragan e da un C-47 usato come bombardiere, finì gravemente danneggiato e dovette arrendersi, venendo trainata ad Haifa, che poco prima aveva bombardato. Due Ouragan e i Meteor del No.117 colpirono El-Arish, mirando all'aeroporto, ma di fatto colpendo solo dei finti Vampire, ottimamente realizzati.
 
Il 31 ottobre i combattimenti proseguirono. Vi fu la cattura del caccia Ibrahim Al-Awal egiziano, un vecchio 'Hunt' con cannoni da 102 mm. Esso venne inseguito dal caccia Kersaint armato con i 127 mm, e dai due caccia israeliani Yaffo ed Eilat con i 114 mm. Attaccato anche da due Ouragan armati con razzi e da un C-47 usato come bombardiere, finì gravemente danneggiato e dovette arrendersi, venendo trainata ad Haifa, che poco prima aveva bombardato. Due Ouragan e i Meteor del No.117 colpirono El-Arish, mirando all'aeroporto, ma di fatto colpendo solo dei finti Vampire, ottimamente realizzati.
Malgrado le dure battaglie al Passo di Mitla e ad Abu Agheila, gli israeliani avanzavano, mentre le truppe egiziane, troppo ancorate al terreno (tanto che molti corazzati erano affondati nella sabbia, come casematte mobili, ma solo per essere immobilizzati dal fuoco dei carri e delle artiglierie), vennero sopraffatte dopo dure battaglie. Proprio per passare Abu Agheila il comandante della 7a Brigata corazzata, il gen Simchoni (che morirà l'ultimo giorno di guerra per un guasto al suo Cub in ricognizione), chiese alla HHA di concentrare tutto il suo fuoco nella zona, cosicché i parà tornarono ad essere del tutto inermi contro gli attacchi dei Vampire egiziani.
 
Due Ouragan e i Meteor del No.117 colpirono El-Arish, mirando all'aeroporto, ma di fatto colpendo solo dei finti Vampire, ottimamente realizzati.
Furono i Mystere a ridare la superiorità aerea locale, abbattendo altri 3 MiG e colpendone altri 4, mentre i T-6 erano usati dal 140° Sqn per attaccare la 1a Brigata corazzata egiziana, in movimento verso Abu Agheila, ma certo non con grossi successi e due dei 4 lenti aerei vennero abbattuti. Ci provarono anche i Meteor, ma due del 117° vennero danneggiati. I P-51 Mustang del 116° riuscirono a fare di meglio, disruggendo sei T-34 e danneggiandone altri; non subirono perdite dalla contraerea, ma al ritorno ne ebbero una dai MiG. Altri sette MiG attaccarono due Mystere, che tuttavia scapparono senza subire perdite o danni a bordo. Di lì a poco 4 caccia della HHA vennero attaccati da 8 MiG, uno dei quali tuttavia venne danneggiato e costretto ad atterrare in zona controllata dagli israeliani. Maggior successo ebbero contro due Ouragan del 113°, uno danneggiato gravemente, l'altro no ma nondimeno perduto per esaurimento di carburante, che lo costrinse ad un atterraggio d'emergenza, presumibilmente fuori campo. Poi sarà la volta di un L-18 Cub (probabilmente lo stesso di cui si è già detto prima). Altre battaglie ebbero luogo tra due Mystere che abbatterono uno di 5 Meteor scortati da MIG-17 (gli egiziani non hanno confermato tale perdita), ma senza impedire che gli egiziani colpissero le postazioni israeliane e causassero loro gravi danni (ma un Meteor venne abbattuto dalla flak). Su Mitla degli Ouragan vennero ingaggiati da MiG-15, ma uno di questi ebbe gravi danni.
 
Malgrado le dure battaglie al Passo di Mitla e ad Abu Agheila, gli israeliani avanzavano, mentre le truppe egiziane, troppo ancorate al terreno (tanto che molti corazzati erano affondati nella sabbia, come casematte mobili, ma solo per essere immobilizzaticolpiti dal fuoco dei carri e delle artiglierie), vennero sopraffatte dopo dure battaglie. Proprio per passare Abu Agheila il comandante della 7a Brigata corazzata, il gen Simchoni (che morirà l'ultimo giorno di guerra per un guasto al suo Cub in ricognizione), chiese alla HHA di concentrareconcentrarsi tuttonella il suo fuoco nellasua zona, cosicché i parà tornarono ad essere del tutto inermi contro gli attacchi dei Vampire egiziani.
 
Furono i Mystere a ridare la superiorità aerea locale, abbattendo altri 3 MiG e colpendone altri 4.
 
Nel pomeriggio del 31 ancora attacchi contro la sfortunata 1a Brigata vicino Abu Agheiba: 4 T-6, poi 4 P-51 (uno abbattuto), poi 4 Meteor del 117° (tutti danneggiati, due anche costretti ad atterraggi d'emergenza). Era già una dura giornata, se il 105° sqn aveva tutti i suoi 13 Mustang colpiti, più la perdita del comandante Tadmor (non è chiaro se anche il suo aereo venne distrutto oppure fu solo lui ad essere mortalmente ferito). Ma nel solo 31 ottobre vennero eseguite 150 missioni, di cui il 50% da parte di Ouragan e Mystere, riuscendo ad appoggiare i reparti di terra. Mitla, piuttosto lontana dagli aeroporti israeliani, era poco coperta dalla HHA e le forze di Sharon vennero colpite duramente dall'EAF, che per l'occasione rispolverò anche Spitfire e Fury, compiendo circa 100 missioni operative in quella stessa giornata.
Line 485 ⟶ 490:
Il 30 ottobre, di pomeriggio, Londra e Parigi posero l'ultimatum al Cairo nonché a Tel Aviv, imponendo il limite di 18 km dalle coste del Canale entro il quale nessuna forza armata avrebbe dovuto stanziare, inoltre all'Egitto chiesero di accettare una occupazione temporanea di P.Said, Ismailia e Suez. Tutto questo doveva trovare un'accettazione chiara in appena 12 ore di tempo, e quel che è più bizzarro, senza passare per l'ONU, l'unica deputata per questo genere di risoluzioni. Anche all'epoca, dunque, c'era chi ritenesse che i propri interessi e punti di vista non dovessero perdersi nella 'burocrazia', dove sicuramente avrebbero incontrato il veto di qualche Potenza. L'ONU però all'epoca era ben viva, e immediatamente ribatté con una risoluzione che negava ogni autorizzazione a guerre in Medio Oriente. Ovviamente, Francia e GB non persero tempo ad usare il loro diritto di veto per non renderla esecutiva.
 
Nel mentre, l'Egitto non poteva ritirarsi dalla zona del Canale, tanto meno in così poco tempo. Forse Nasser non si rendeva conto che gli Alleati facevano sul serio, mentre Israele era visto come un avversario senz'altro alla portata del Cairo. Gli Israeliani, distanti 140 km dal Canale, non ebbero certo problemi ad accettare l'intimazione, né l'occupazione 'temporanea', visto che già avevano dozzine di aerei francesi sui loro aeroporti. Così, il 31 ottobre gli 'Alleati', malgrado che le loro azioni fossero con ogni evidenza disapprovate dalla Comunità internazionale, passarono alle vie di fatto. Il 31 ottobre iniziò a scorrere sangue quando il caccia Kersaint,iniziando con ila suoicattura cannoni da 127 mm, causò gravi danni al piccolodel caccia di scorta Ibraim el Awal, un vecchio 'Hunt' britannico armato con pezzi da 102 mm. Sotto la minacciaegiziano di attacchicui aerei da parte di due Ouragan, questa nave venne catturata e portata ad Haifasopra.

Nel pomeriggio, però, gli aerei Alleati non erano ancora passati sulle basi aeree egiziane, la principale fonte di preoccupazione. Si temeva che i bombardieri britannici, privi di armi difensive, fossero un bersaglio facile per i MiG. Il pomeriggio del 31 quattro Camberra e 7 RF-84 passarono sul territorio egiziano scattando foto ad alta quota. Poi si sarebbe aggiunto un bombardamento, però da eseguirsi di notte. La popolazione egiziana era stata avvisata perché si allontanasse dalle basi aeree, poiché non era volontà di nessuno coinvolgere i civili. I Valiant e i Camberra maltesi iniziarono le loro pesanti azioni di attacco su Cairo Ovest, Kabrit, Abu Sueir e Inchas, ma in volo ricevettero la comunicazione che sul primo di questi aeroporti c'erano forse civili americani, il che fece sì che non venisse attaccato, ma in suo luogo venne scelto Almaza. Nel frattempo la situazione diventava sempre più ingarbugliata. Pare che il comandante della VIa Flotta chiese al Pentagono: 'ma il nemico chi è?', era davvero desueto per l'epoca d'oro della collaborazione tra USA e Europa, pensare di incrociare le armi con i propri più stretti alleati.
 
Gli attacchi aerei contro gli aeroporti egiziani non erano privi di utilità pratica: gli Il-28 erano temuti, perché potevano raggiungere se necessario Cipro, pieno zeppo di aerei britannici, tanto da causare danni sicuramente elevati in caso di poche bombe andate a segno. Inoltre i MiG erano pericolosi clienti per gli obsoleti velivoli anglo-francesi (a parte i pochi Hunter), ed era molto meglio neutralizzarli al suolo.
Line 499 ⟶ 506:
A terra, però, le truppe avanzate degli egiziani erano nei guai, e verso la fine del 31 ottobre la 27a Brigata meccanizzata ruppe finalmente le posizioni egiziane a Gazah, spezzando la resistenza egiziana nella parte settentrionale del Sinai, e improvvisamente, dopo giorni di battaglia ben combattuta, gli egiziani si ritirarono precipitosamente abbandonando le loro armi, e consentendo agli israeliani di muoversi rapidamente verso ovest e nord, dove causarono molto panico e catturarono molti armamenti. Era diventato un caos improvviso e poco spiegabile, con le armate egiziane che si stavano perdendo nel deserto, o restavano bloccate dalla sabbia; tuttavia i loro comandanti cercarono di riprendere il polso della situazione, anche perché potevano sempre sperare nel sostegno dell'aviazione all'indomani. Ma poi successe qualcosa di diverso e imprevisto.
 
RAF e Adl'A erano pronte all'attacco già alle 4.45 del 31 Ottobre, ma l'azione venne rimandata per permettere delle missioni di ricognizione giudicate necessarie, e svolte da 4 Camberra e 7 RF-84F nel giorno successivo. In tutto si stimò la presenza di oltre 110 MiG-15, 14 Meteor, 44 Vampire e 48 Il-28 efficienti: 35 MiG-15 ad Abu Swayr, 31 a Kibrit, 20 a Inchas, 25 (inclusi MiG-17) ad Almaza, assieme a 4 Meteor, 21 Vampire e 10 Il-28. A Fayid erano rilevati 9 Meteor e 12 Vampire, a Cairo Ovest 9 Vampire e 16 Il-28, infine a Luxor c'erano altri 22 Il-28 e a Kasfareet un Meteor e due Vampire. L'EAF non stette a guardare e alcuni MiG decollarono per affrontare i ricognitori, che non promettevano nulla di buono per il futuro. Due MiG arrivarono vicino ad un RF-84 e il pilota francese non si accorse di nulla. Furono solo le traccianti che gli passarono vicino all'abitacolo che lo misero in guardia e prontamente scappò a Cipro abortendo la missione. Nel frattempo c'era bisogno di tenere conto dell'Operazione Cover, che era quella che gli USA avevano allestito per evacuare i loro civili, cosa che ovviamente intralciò i piani degli anglo-francesi. Per questo si evitò di colpire Cairo Ovest, tanto che persino la prima ondata di Valiant del 148 Sqn, decollata nel pomeriggio del 31 ottobre da Malta ebbe ordine di non attaccare l'aeroporto del Cairo. La seconda ondata era costituita da 11 Camberra da Cipro, sempre mandati contro Cairo Ovest (e poi 'girati' ad Almaza), 11 da Cipro e 5 Valiant più 5 Camberra da Malta, mandati contro Kibrit. La terza ondata comprese altri 18 Camberra di Cipro e Malta, più 4 Valiant maltesi, qui diretti senza incertezze ad Abu Swayr; infine 17 Camberra attaccarono Inchas. In tutto circa 100 bombardieri britannici iniziarono le ostilità contro l'Egitto. I primi ad arrivare furono i Camberra del No.139, che colpirono alle 21.30 Almaza. In tutto vennero sganciate, da questo e da altri squadroni, 41 bombe da 454 kg. Riportarono che danni ingenti vennero causati a terra, ma poi ci si rese conto che avevano attaccato Cairo Ovest. Tuttavia, le bombe non causarono danni, con non poco sollievo visto che proprio quell'aeroporto era stato dichiarato 'intoccabile' per i motivi di cui sopra. Poi toccò ai Valiant, che colpirono minuti dopo Almaza, contrastati da tre Meteor NF del No.10 Sqn, tanto che uno dei caccia dell'EAF riuscì a mettersi in coda ad un Valiant, che riuscì a salvarsi dall'attacco del caccia, ma questo diede modo di capire che gli egiziani non avrebbero lasciato i bombardieri inglesi scorrazzare senza contrasto. Altri attacchi ebbero luogo con sette Camberra che sganciarono da 13.000 m su Kibrit, riportandodichiarando danni molto maggiori di quelli modesti che la base subìinflitti. I britannici erano tuttavia in grado di bombardare, con i Camberra, anche da 15.000 m, come avvenne la notte successiva, aiutati da venti meno impetuosi e disturbatori data la maggiore quota (i Camberra erano davvero degli arrampicatori formidabili, arrivare tanto in alto con un carico di bombe completo). Vennero attaccati anche Abu Swayr e Inchas, ma non senza essere disturbati dai Meteor egiziani, che spararono anche ad un Camberra, senza tuttavia colpirlo.
 
Nasser osservava i bombardamenti aerei dalla sua casa di Almaza. A quel punto diede ordine di non confrontarsi più con gli inglesi, una decisione politica più che militare, perché voleva confrontarsi con Israele e non dare agli anglo-francesi troppi appigli per continuare l'attacco all'Egitto. In realtà la cosa non ebbe realmente successo, perché gli ordini di evacuazione per gli aerei e piloti non furono sufficientemente veloci. In effetti, il 1 novembre l'aviazione egiziana era a terra e senza mostrare una qualche reattività al nemico, che ci mise poco tempo ad approfittarsene. Inoltre l'esercito egiziano, che stava soffrendo molto contro quello israeliano, supportato dall'aviazione, si ritrovò pressoché privo di copertura aerea, e costretto a retrocedere nell'aerea di Suez.