Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

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*1st Fighter Squadron, Meteor T.Mk.7 (due comprati il 10 giugno 1950, ma consegnati molto tempo dopo, anzi vennero 'girati' alla Francia; solo nel settembre del '52 vennero revisionati e poi venduti due esemplari alla Siria); F.Mk.8 (12 tra il dicembre 1952 e il marzo 1953, più aerei ex-RAF); 2 FR.9 consegnati nel '56, sei NF.Mk.13 (sn. 471-76), poi sostituiti dai MiG-17PF nei primi anni '60.
 
 
===Guerra aerea sul Sinai<ref> Da Frè, Giuliano, ''Le Aquile del Sinai'', RID Sett '09</ref>===
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I Meteor e Ouragan appoggiarono al meglio l'operazione, mentre i Mystère erano in quota a proteggerli dai MiG, ma senza dover affrontare una grossa reazione nemica. Nel prosieguo anche i Mystère eseguirono azioni d'attacco, così come i vulnerabili P-51 (che mantenevano il problema tipico dei motori in linea, i radiatori vulnerabili al tiro nemico, anche perché non protetti da corazze).
 
Nel frattempo le unità egiziane lungo il confine israeliano rimasero essenzialmente immobili, sebbene una prima brigata israeliana muovesse lungo i loro fianchi muovendosi di circa 40 km entro il loro territorio. La mattina del 30, a Mitla, gli israeliani crearono una piccola striscia di volo per ottenere rifornimenti di munizioni ed evacuare i loro feriti. I primi ad arrivare furono tre Piper Cub, scortati dai Mystere, piuttosto curiosamente visto che per caccia così veloci era certo difficile coordinarsi con i più lenti tra gli aerei della HHA. Finalmente, alle 7.30 si videro anche i primi caccia della EAF sul Sinai, e dopo avere riportato cosa stesse accadendo su quel terriotorio, visto che non c'era ancora la minaccia diretta degli 'alleati', venne ordinato di scatenare tutto il potenziale disponibile contro di loro, iniziando con due MiG-15 che attaccarono la striscia di Mitla distruggendovi un Cub trovato fermo al suolo. Altri due attaccarono una colonna della 202a Brigata, colpendo e distruggendo almeno sei mezzi; infine altri due intercettaroon un altro Piper sul Sinai e non persero tempo ad abbatterlo. Alle 11 arrivarono anche 4 Vampire mitragliando un'altra colonna che era sempre, come l'altra colpita, ad al-Thamed, il che causò anche più danni. Non solo, ma poi si fecero sotto altri Vampire e Meteor del 5 Sqn, tutti scortati da MiG-15, il che causò danni non indifferenti agli israeliani che coraggiosamente avevano accettato una tale missione. La HHA non poteva restare immobile di fronte a tali azioni e 37 dei suoi jet tra Ouragan, Mystere e Meteor vennero manatimandati in aria quella stessa mattina per colpire le posizioni egiziane, specie le unità che si stavano muovendo verso il passo di Mitla. Alle 15.30 vi fu il primo scontro con i MiG, sei, che scortavano due Meteor F.Mk.8. I MiG-15 respinsero i caccia israeliani e poi mitragliarono e bombardarono i parà, mentre la colonna che a terra doveva raggiungerli era stata vittima della sabbia troppo soffice e anche degli attacchi aerei. Alle 16, però, sei Mystère combatterono contro i nuovissimi MiG-17 (N.1 Sqn, Almazana), vicino a Kibrit. I MiG vennero sorpresi mentre stavano ancora salendo e uno venne abbattuto. Ma anche un Mystère venne danneggiato e alla fine gli israeliani dovettero ritirarsi. Tuttavia, questo diede il modo a diversi Ouragan di attaccare la 2a Brigata egiziana, distruggendole diversi mezzi mentre si avvicinava al Passo di Mitla. Ma tutto quello che volevano gli israeliani era per il momento raggiunto: dare modo ai 'preoccupati' anglo-francesi di chiedere, anzi imporre una pace, con relativo ultimatum, agli egiziani. E chiaramente, se si parlava di 18 km dal Canale di territorio libero da forze militari, questo avrebbe solo danno all'Egitto. Nasser non accettò, ma ora sapeva che c'era una flotta in mare che poteva minacciarlo. Forse avrebbe fatto bene ad accettare tale situazione, invece di cadere nella trappola.
 
 
A terra gli israeliani continuarono gli attacchi israeliani ma ad Abu Agheila vennero respinti dalla 3a Divisione egiziana entro quel pomeriggio, e fallirono anche gli attacchi delle brigate 4a e 10a, nonché della 37a meccanizzata (non è ben chiaro se vi fossero 3 brigate corazzate e 6 di fanteria, oppure fossero una corazzata 2 meccanizzate e 6 di fanteria) contro omm-Kattef nel mattino successivo. Il comandante della 202a brigata, l'allora col. Sharon, ordinò nel contempo un attacco da Mitla verso ovest, malgrado che i superiori non fossero d'accordo, specie considerando che l'aviazione supportava all'epoca sopratutto la 7a A.B. e non poteva fare lo stesso con i parà, che infatti, appena usciti dalle loro posizione vennero colpiti dai Vampire, e con notvoli perdite costretti a ritornare alle basi di partenza. Tuttavia, successivamente i Mystere abbatterono tre Vampire e danneggiandone un quarto. Come avrebbero fatto gli indiani 9 anni dopo, anche qui gli egiziani decisero che i Vampire non fossero più aerei capaci di azioni di prima linea, almeno non senza scorta. Nonostante questo, i piloti egiziani si dimostrarono molto migliori di quel che ci si aspettasse. L'unica vera differenza tra i piloti delle due parti era che gli israeliani avevano cannoni DEFA a maggior rateo di tiro, e comandi servo-assistiti. In ogni caso i sovietici mandarono MiG-15 e 17 aggiuntivi già in questa giornata ai loro alleati egiziani.
 
Alle 8 gli israeliani individuarono la 1a Brigata corazzata egiziana, che era diretta verso la guarnigione di Bir Jifjafa, tentando diper rinforzarla; tentando invece di fermarla, la HHA o IDF/AF mandò quello che aveva al momento: niente di meno che 4 T-6 del No.140 Sqn. Uno venne abbattuto già mentre era in picchiata sul bersaglio, un altro si schiantò al suolo poco dopo. Davvero, se i Vampire accusavano qualche problema, i T-6 non erano assolutamente proponibili. Per fortuna loro, un'altra formazione di T-6 fallì a trovare il bersaglio. Ci riuscirono due Meteor del No.117, ma ebbero danni a bordo. Poi si fecero sotto i Mustang, e stavolta distrussero sei T-34. Ma due aerei vennero danneggiati e uno di essi fu colpito ancora da un MiG-15 e costretto ad atterrare nel deserto, con il pilota ucciso. Pare che si trattasse di una vittima causata da uno dei sette MiG-17 che stavano combattendo con due MystereMystère attorno alle 10.30. Prima tre aerei attaccarono i due jet, ma questi scapparono via, poi questi individuarono altri due Mystere ma i 4 aerei vennero sorpresi da diversi altri MiG, ma stavolta i Mystere riuscirono ad avere la meglio, colpendo duramente un MiG-15 che poi fu costretto ad ammarare nelle acque poco profonde di una vicina laguna, in seguito recuperato e riparato dagli israeliani. Un'ora dopo, forse meno, gli Ouragan del No.113 erano in azione per colpire obiettivi a terra quando apparvero vari MiG, scambiati inizialmente per Mystere. Fu un errore che pagarono caro, e nonostante che fossero costretti a sganciare i razzi e i serbatoi, uno finì il carburante e l'altro venne danneggiato da un colpo da 23 mm, che da solo causò tuttavia gravi danni. Questa stessa formazione di MiG poi abbatté un L-18 Cub su Mitla. I Mystere combatterono ancora nelle ore successive: 2 di loro contro diversi MiG-17, a loro volta in scorta ai Meteor del No.5 Sqn (diretti a colpire una colonna israeliana vicino Bir Hassana). Sebbene non riportato da fonti egiziane, uno dei MiG sarebbe stato abbattuto e il paracadute del pilota non si aprì. I Meteor, però, continuarono il loro volo e causarono gravi danni, tanto da uccidere 27 israeliani, sebbene uno dei cacciabombardieri, colpito, dovette fare un'atterraggio d'emergenza. Infine, 45 minuti dopo, attorno alle 13.30, gli Ouragan si presero una rivincita quando due di essi combatterono sul Sinai con diversi MiG e uno di questi ultimi venne danneggiato gravemente, ma riuscì a ritornare alla base.
 
I T-6 Harvard tornarono ancora contro la 1a AB egiziana, ma stavolta i 4 incursori non vennero colpiti. Non così per i 4 Mustang del No.105, che usarono le micidiali bombe al napalm vicino Bir Jifjafa contro una colonna nemica, ma persero un aereo costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto.
 
Il 31 ottobre i combattimenti proseguirono. Vi fu la cattura del caccia Ibrahim Al-Awal egiziano. Esso venne inseguito dal caccia Kersaint e dai due caccia israeliani Yaffo ed Eilat. Attaccato anche da due Ouragan e da un C-47 usato come bombardiere, finì gravemente danneggiato e dovette arrendersi, venendo trainata ad Haifa, che poco prima aveva bombardato. Due Ouragan e i Meteor del No.117 colpirono El-Arish, mirando all'aeroporto, ma di fatto colpendo solo dei finti Vampire, ottimamente realizzati.
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Furono i Mystere a ridare la superiorità aerea locale, abbattendo altri 3 MiG e colpendone altri 4, mentre i T-6 erano usati dal 140° Sqn per attaccare la 1a Brigata corazzata egiziana, in movimento verso Abu Agheila, ma certo non con grossi successi e due dei 4 lenti aerei vennero abbattuti. Ci provarono anche i Meteor, ma due del 117° vennero danneggiati. I P-51 Mustang del 116° riuscirono a fare di meglio, disruggendo sei T-34 e danneggiandone altri; non subirono perdite dalla contraerea, ma al ritorno ne ebbero una dai MiG. Altri sette MiG attaccarono due Mystere, che tuttavia scapparono senza subire perdite o danni a bordo. Di lì a poco 4 caccia della HHA vennero attaccati da 8 MiG, uno dei quali tuttavia venne danneggiato e costretto ad atterrare in zona controllata dagli israeliani. Maggior successo ebbero contro due Ouragan del 113°, uno danneggiato gravemente, l'altro no ma nondimeno perduto per esaurimento di carburante, che lo costrinse ad un atterraggio d'emergenza, presumibilmente fuori campo. Poi sarà la volta di un L-18 Cub (probabilmente lo stesso di cui si è già detto prima). Altre battaglie ebbero luogo tra due Mystere che abbatterono uno di 5 Meteor scortati da MIG-17 (gli egiziani non hanno confermato tale perdita), ma senza impedire che gli egiziani colpissero le postazioni israeliane e causassero loro gravi danni (ma un Meteor venne abbattuto dalla flak). Su Mitla degli Ouragan vennero ingaggiati da MiG-15, ma uno di questi ebbe gravi danni.
 
Nel pomeriggio del 31 ancora attacchi contro la sfortunata 1a Brigata vicino Abu Agheiba: 4 T-6, poi 4 P-51 (uno abbattuto), poi 4 Meteor del 117° (tutti danneggiati, due anche costretti ad atterraggi d'emergenza). Era già una dura giornata, se il 105° sqn aveva tutti i suoi 13 Mustang colpiti, più la perdita del comandante Tadmor (non è chiaro se anche il suo aereo venne distrutto oppure fu solo lui ad essere mortalmente ferito). Ma nel solo 31 ottobre vennero eseguite 150 missioni, di cui il 50% da parte di Ouragan e Mystere, riuscendo ad appoggiare i reparti di terra. Mitla, piuttosto lontana dagli aeroporti israeliani, era poco coperta dalla HHA e le forze di Sharon vennero colpite duramente dall'EAF, che per l'occasione rispolverò anche Spitfire e Fury, compiendo circa 100 missioni operative in quella stessa giornata.
 
Gli Egiziani ebbero sicuramente delle perdite, ma i Mustang non si dimostrarono certo i migliori incassatori sulla piazza, data la vulnerabilità dei radiatori ventrali, che avrebbero dovuto essere in qualche modo protetti. Un Mosquito del No.110 venne danneggiato invece in pomeriggio.
 
Entro quella giornata, l'HHA aveva volato 150 sortite, di cui 48 dagli Ouragan e 30 dai Meteor, subendo molte perdite e danni, ma impedendo alle colonne egiziane di arrivare sulle posizioni avanzate lungo il confine, e tagliando fuori i difensori di Abu Agheila. Ma non era così a Mitla, dove gli israeliani continuavano a subire pesantemente dalle unità egiziane che gli stavano sparando contro con tutto quello che avevano, inclusi vecchi Spitfire e Fury tirati fuori dai depositi, per un totale di oltre 100 sortite fatte con tutti gli aerei disponibili, il che era un forte aiuto anche psicologico ai soldati di terra egiziani, che si godevano la superiorità aerea conquistata sulle teste dei loro avversari. Anche i piloti egiziani, malgrado tutto, erano contenti di come le cose stessero andando. Sebbene non avessero ottenuto grossi successi nei combattimenti aria-aria, nondimeno nelle missioni d'attacco al suolo si erano dimostrati nettamente superiori, e si dimostrarono capaci di cooperare con le forze di terra in maniera ottimale. Non si diedero molta pena se poi alcuni ricognitori stessero volando sul loro territorio, .
 
Tutto sommato, una situazione di parità, nella quale, dopo circa 2 giorni di guerra, non c'era un chiaro vincitore, specie da parte delle aviazioni. Gli egiziani avevano avuto perdite sopratutto da parte dei caccia Mystère, che con le loro prestazioni transoniche e i cannoni DEFA si erano dimostrati avversari letali; ma nell'attacco al suolo erano riusciti ad ottenere dei successi notevoli.
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Il 2 novembre l'aviazione egiziana scappava in Libia e Sudan, mentre circa 30 aerei israeliani venivano mandati su Sharm-El Sheik, dove era diretta la 9a Brigata, perdendo per l'occasione l'unico Mystere distrutto nella campagna. Altri attacchi vennero sferrati con il lancio di 175 parà su Al-Tur per interrompere la strada tra Sharm e Porto Said, cosa che fece sì che la guarnigione della prima si arrese entro il 4 novembre. Poi fu la volta di Porto Said, la mattina del 5 novembre invaso da 1.100 parà anglo-francesi (16a Brigata e 10a divisione rispettivamente), che precedettero lo sbarco dal mare, avvenuto il 6.
 
Nel frattempo le unità egiziane lungo il confine israeliano rimasero essenzialmente immobili, sebbene una prima brigata israeliana muovesse lungo i loro fianchi muovendosi di circa 40 km entro il loro territorio. La mattina del 30, a Mitla, gli israeliani crearono una piccola striscia di volo per ottenere rifornimenti di munizioni ed evacuare i loro feriti. I primi ad arrivare furono tre Piper Cub, scortati dai Mystere, piuttosto curiosamente visto che per caccia così veloci era certo difficile coordinarsi con i più lenti tra gli aerei della HHA. Finalmente, alle 7.30 si videro anche i primi caccia della EAF sul Sinai, e dopo avere riportato cosa stesse accadendo su quel terriotorio, visto che non c'era ancora la minaccia diretta degli 'alleati', venne ordinato di scatenare tutto il potenziale disponibile contro di loro, iniziando con due MiG-15 che attaccarono la striscia di Mitla distruggendovi un Cub trovato fermo al suolo. Altri due attaccarono una colonna della 202a Brigata, colpendo e distruggendo almeno sei mezzi; infine altri due intercettaroon un altro Piper sul Sinai e non persero tempo ad abbatterlo. Alle 11 arrivarono anche 4 Vampire mitragliando un'altra colonna che era sempre, come l'altra colpita, ad al-Thamed, il che causò anche più danni. Non solo, ma poi si fecero sotto altri Vampire e Meteor del 5 Sqn, tutti scortati da MiG-15, il che causò danni non indifferenti agli israeliani che coraggiosamente avevano accettato una tale missione. La HHA non poteva restare immobile di fronte a tali azioni e 37 dei suoi jet tra Ouragan, Mystere e Meteor vennero manati in aria quella stessa mattina per colpire le posizioni egiziane, specie le unità che si stavano muovendo verso il passo di Mitla. Alle 15.30 vi fu il primo scontro con i MiG, sei, che scortavano due Meteor F.Mk.8. I MiG-15 respinsero i caccia israeliani e poi mitragliarono e bombardarono i parà, mentre la colonna che a terra doveva raggiungerli era stata vittima della sabbia troppo soffice e anche degli attacchi aerei. Alle 16 però, sei Mystère combatterono contro i nuovissimi MiG-17 (N.1 Sqn, Almazana), vicino a Kibrit. I MiG vennero sorpresi mentre stavano ancora salendo e uno venne abbattuto. Ma anche un Mystère venne danneggiato e alla fine gli israeliani dovettero ritirarsi. Tuttavia, questo diede il modo a diversi Ouragan di attaccare la 2a Brigata egiziana, distruggendole diversi mezzi mentre si avvicinava al Passo di Mitla. Ma tutto quello che volevano gli israeliani era per il momento raggiunto: dare modo ai 'preoccupati' anglo-francesi di chiedere, anzi imporre una pace, con relativo ultimatum, agli egiziani. E chiaramente, se si parlava di 18 km dal Canale di territorio libero da forze militari, questo avrebbe solo danno all'Egitto. Nasser non accettò, ma ora sapeva che c'era una flotta in mare che poteva minacciarlo. Forse avrebbe fatto bene ad accettare tale situazione, invece di cadere nella trappola.
 
 
A terra gli israeliani continuarono gli attacchi israeliani ma ad Abu Agheila vennero respinti dalla 3a Divisione egiziana entro quel pomeriggio, e fallirono anche gli attacchi delle brigate 4a e 10a, nonché della 37a meccanizzata (non è ben chiaro se vi fossero 3 brigate corazzate e 6 di fanteria, oppure fossero una corazzata 2 meccanizzate e 6 di fanteria) contro omm-Kattef nel mattino successivo. Il comandante della 202a brigata, l'allora col. Sharon, ordinò nel contempo un attacco da Mitla verso ovest, malgrado che i superiori non fossero d'accordo, specie considerando che l'aviazione supportava all'epoca sopratutto la 7a A.B. e non poteva fare lo stesso con i parà, che infatti, appena usciti dalle loro posizione vennero colpiti dai Vampire, e con notvoli perdite costretti a ritornare alle basi di partenza. Tuttavia, successivamente i Mystere abbatterono tre Vampire e danneggiandone un quarto. Come avrebbero fatto gli indiani 9 anni dopo, anche qui gli egiziani decisero che i Vampire non fossero più aerei capaci di azioni di prima linea, almeno non senza scorta. Nonostante questo, i piloti egiziani si dimostrarono molto migliori di quel che ci si aspettasse. L'unica vera differenza tra i piloti delle due parti era che gli israeliani avevano cannoni DEFA a maggior rateo di tiro, e comandi servo-assistiti. In ogni caso i sovietici mandarono MiG-15 e 17 aggiuntivi già in questa giornata ai loro alleati egiziani.
 
Alle 8 gli israeliani individuarono la 1a Brigata corazzata egiziana, che era diretta verso la guarnigione di Bir Jifjafa, tentando di rinforzarla; tentando invece di fermarla, la HHA o IDF/AF mandò quello che aveva al momento: niente di meno che 4 T-6 del No.140 Sqn. Uno venne abbattuto già mentre era in picchiata sul bersaglio, un altro si schiantò al suolo poco dopo. Davvero, se i Vampire accusavano qualche problema, i T-6 non erano assolutamente proponibili. Per fortuna loro, un'altra formazione di T-6 fallì a trovare il bersaglio. Ci riuscirono due Meteor del No.117, ma ebbero danni a bordo. Poi si fecero sotto i Mustang, e stavolta distrussero sei T-34. Ma due aerei vennero danneggiati e uno di essi fu colpito ancora da un MiG-15 e costretto ad atterrare nel deserto, con il pilota ucciso. Pare che si trattasse di una vittima causata da uno dei sette MiG-17 che stavano combattendo con due Mystere attorno alle 10.30. Prima tre aerei attaccarono i due jet, ma questi scapparono via, poi questi individuarono altri due Mystere ma i 4 aerei vennero sorpresi da diversi altri MiG, ma stavolta i Mystere riuscirono ad avere la meglio, colpendo duramente un MiG-15 che poi fu costretto ad ammarare nelle acque poco profonde di una vicina laguna, in seguito recuperato e riparato dagli israeliani. Un'ora dopo, forse meno, gli Ouragan del No.113 erano in azione per colpire obiettivi a terra quando apparvero vari MiG, scambiati inizialmente per Mystere. Fu un errore che pagarono caro, e nonostante che fossero costretti a sganciare i razzi e i serbatoi, uno finì il carburante e l'altro venne danneggiato da un colpo da 23 mm, che da solo causò tuttavia gravi danni. Questa stessa formazione di MiG poi abbatté un L-18 Cub su Mitla. I Mystere combatterono ancora nelle ore successive: 2 di loro contro diversi MiG-17, a loro volta in scorta ai Meteor del No.5 Sqn (diretti a colpire una colonna israeliana vicino Bir Hassana). Sebbene non riportato da fonti egiziane, uno dei MiG sarebbe stato abbattuto e il paracadute del pilota non si aprì. I Meteor, però, continuarono il loro volo e causarono gravi danni, tanto da uccidere 27 israeliani, sebbene uno dei cacciabombardieri, colpito, dovette fare un'atterraggio d'emergenza. Infine, 45 minuti dopo, attorno alle 13.30, gli Ouragan si presero una rivincita quando due di essi combatterono sul Sinai con diversi MiG e uno di questi ultimi venne danneggiato gravemente, ma riuscì a ritornare alla base.
 
I T-6 Harvard tornarono ancora contro la 1a AB egiziana, ma stavolta i 4 incursori non vennero colpiti. Non così per i 4 Mustang del No.105, che usarono le micidiali bombe al napalm vicino Bir Jifjafa contro una colonna nemica, ma persero un aereo costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto.
 
Nel frattempo i Meteor del No.117 Sqn colpirorono ancora la 1a Brigata corazzata vicino ad Abu Agheila, ma ben 4 di essi vennero colpiti e due costretti ad atterraggi d'emergenza. Vi furono poi altri attacchi degli squadroni 105 e 117, e ben 14 Mustang vennero danneggiati in varia misura: addirittura il comandante del No.105 , mag Tadmor, rimase colpito e ucciso (non è chiaro, ma evidentemente anche il suo aereo venne abbattuto). Gli Egiziani ebbero sicuramente delle perdite, ma i Mustang non si dimostrarono certo i migliori incassatori sulla piazza, data la vulnerabilità dei radiatori ventrali, che avrebbero dovuto essere in qualche modo protetti. Un Mosquito del No.110 venne danneggiato invece in pomeriggio.
 
Per gli Israeliani la campagna aerea di Suez era stata adeguatamente svolta. Avevano fatto 1.846 sortite tra il 29 ottobre e il 4 novembre, in questa sorta di guerra dei Sei giorni ante-litteram, con diverse perdite in azione, tra cui il Mystere, un Ouragan, e un Meteor (vittima di un MiG-15 del 1° Sqn), e sopratutto tra sette e ben 14 Mustang (a seconda delle fonti), dimostratisi (per il motore raffreddato a liquido, essenzialmente), un pò troppo vulnerabili; poi vennero persi anche 2 T-6 (abbattuti dalla flak), e tre Cub (uno distrutto al suolo, uno abbattuto da un caccia e uno perso per incidente), più numerosi altri aerei danneggiati. 5 piloti rimasero uccisi e uno catturato. Un P-51, atterrato a 60 km dal fronte israeliano, a causa dei danni subiti dalla flak, vide il suo pilota costretto ad una marcia nel deserto (per fortuna che l'estate era finita) di ben 37 ore.
Entro quella giornata, l'HHA aveva volato 150 sortite, di cui 48 dagli Ouragan e 30 dai Meteor, subendo molte perdite e danni, ma impedendo alle colonne egiziane di arrivare sulle posizioni avanzate lungo il confine, e tagliando fuori i difensori di Abu Agheila. Ma non era così a Mitla, dove gli israeliani continuavano a subire pesantemente dalle unità egiziane che gli stavano sparando contro con tutto quello che avevano, inclusi vecchi Spitfire e Fury tirati fuori dai depositi, per un totale di oltre 100 sortite fatte con tutti gli aerei disponibili, il che era un forte aiuto anche psicologico ai soldati di terra egiziani, che si godevano la superiorità aerea conquistata sulle teste dei loro avversari. Anche i piloti egiziani, malgrado tutto, erano contenti di come le cose stessero andando. Sebbene non avessero ottenuto grossi successi nei combattimenti aria-aria, nondimeno nelle missioni d'attacco al suolo si erano dimostrati nettamente superiori, e si dimostrarono capaci di cooperare con le forze di terra in maniera ottimale. Non si diedero molta pena se poi alcuni ricognitori stessero volando sul loro territorio,
 
Per gli Israeliani la campagna aerea di Suez era stata adeguatamente svolta. Avevano fatto 1.846 sortite tra il 29 ottobre e il 4 novembre, in questa sorta di guerra dei Sei giorni ante-litteram, con diverse perdite in azione, tra cui il Mystere, un Ouragan, e un Meteor (vittima di un MiG-15 del 1° Sqn), e sopratutto tra sette e ben 14 Mustang (a seconda delle fonti), dimostratisi (per il motore raffreddato a liquido, essenzialmente), un pò troppo vulnerabili; poi vennero persi anche 2 T-6 (abbattuti dalla flak), e tre Cub (uno distrutto al suolo, uno abbattuto da un caccia e uno perso per incidente), più numerosi altri aerei danneggiati. 5 piloti rimasero uccisi e uno catturato. Un P-51, atterrato a 60 km dal fronte israeliano, a causa dei danni subiti dalla flak, vide il suo pilota costretto ad una marcia nel deserto (per fortuna che l'estate era finita) di ben 37 ore. Quanto alle vittorie, la HHA, che perse tre aerei causa caccia nemici, ebbe a sua volta da rivendicare tre MiG-15 (più uno o due MiG-17), 4 Vampire e uno Il-14, quasi tutti distrutti dai Mystere, più circa 40 corazzati e 260 mezzi. Tutto sommato numeri e perdite modesti, così come la cattura di un MiG-15, di un Sokol MRAZ e le perdite egiziane per incidenti, un MiG-17, due Meteor e un addestratore, su di un totale di circa 2.000 sortite, addirittura superiore a quello che fece sul fronte del Sinai, la HHA. Ma gli Egiziani, che di quel passo avrebbero forse potuto tenere a lungo -anche se dipendeva molto dalle forze di terra- ebbero poi da affrontare una forza alleata ben maggiore: con circa 5.000 sortite individuali, gli anglo-francesi avevano demolito gli aeroporti egiziani -privi di difese passive- distruggendo 230 aerei tra cui 104 nuovi MiG e vari Il-28 (all'epoca la forza d'attacco più potente del Medio Oriente), anche negli aeroporti più lontani (Mar Rosso) e uccidendo circa 200 avieri. Furono queste missioni, pagate tra l'altro in maniera decisamente modesta, a causare ben maggiori dell'HHA, che a confronto fece davvero poco.
 
===L'undicesima piaga d'Egitto: fuoco dal cielo===