Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Guerre Arabo-israeliane: differenze tra le versioni

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==1956==
===Guerra sull'Egitto===
Finita la costruzione del Canale di Suez da parte occidentale, venne costituita la Compagnia del Canale che con l'Egitto portò ad un accordo per ben 99 anni. Era il momento giusto per le potenze coloniali, con il nuovo canale era possibile ridurre la distanza tra la Gran Bretagna e l'India da 10.000 miglia ad appena 6.600, ovvero 23 giorni anziché 35 per una nave a vapore da 12 nodi. In più c'era la maggiore sicurezza rispetto alla navigazione lungo le coste dell'intera africa. La Gran Bretagna comprò parte delle azioni dell'Egitto, che era in grave crisi finanziaria, e poi, nel 1882, approfittando di una rivolta nel sultanato, occupò tutto il Paese dopo un bombardamento devastante di Alessandria d'Egitto. Dopo la Convenzione di Costantinopoli del 1888, sottoscritta da 10 nazioni tra cui l'Italia, il Canale diventava una zona neutrale aperta a tutti, ma i risultati dei britannici sul campo erano comunque tali da essere utilizzati anche in questo contesto, restando di fatto la dominatrice della regione e trasformare l'Egitto, nel 1914, in un protettorato. Ma poco tempo dopo iniziò la rivolta dei nazionalisti arabi e nel '22 la Gran Bretagna riconobbe all'Egitto l'indipendenza, ma mantenendo pur sempre un rapporto di potere con la grande nazione araba. Nel '36 morì il re Fuad, che era regnante dall'indipendenza, e il successore designato Faruk era ancora minorenne, sicché la Gran Bretagna, impegnata nella crisi con l'Italia (Guerra d'Etiopia) ridusse le truppe grazie ad un nuovo trattato, che in concreto mirava a ridurre le forze al livello minimo per difendere il Canale, che pure era per convenzione autorizzato a far navigare ogni nave anche in tempo di guerra. L'Egitto continuò ad essere parte della sfera d'influenza britannica, una realtà assolutamente fondamentale per contrastare l'Asse che operava in Africa del Nord durante la guerra. Finita anche la II GM, l'Egitto passò a reclamare l'indipendenza definitiva da Londra. C'erano allora 88 mila soldati a difesa del Canale, e il Cairo chiese nel '51 che questi lasciassero la zona, nonché l'annessione del Sudan. I Britannici non ci stettero, e l'Egitto denunciò i trattati del 1888 e 1936. Arrivò un altro periodo di agitazioni popolari in una guerra civile vera e propria, che nel '52 venne fermata dall'avvento al potere del gen. Neguib, che instaurò una dittatura militare e mandò in esilio lo sfortunato Re Faruk.
 
Nel frattempo c'era stata la guerra con Israele e dall'ottobre 1948 l'Egitto ebbe, entro i 12 mesi successivi, tra l'altro, 39 G.55 (2 erano biposto), mentre la Macchi ebbe una certa inibizione a causa di un attentato ai suoi stabilimenti, ma successivamente vendette circa 40 Macchi 205. Nonostante gli attentati in Italia (ve ne furono anche altri, tra cui uno ad un aereo egiziano civile), nel '48 l'Italia vendette (prodotti dalla CABI) sei barchini MTM ad Israele, con la supervisione di personale della X MAS come istruttori. In seguito questi danneggiarono una fregata egiziana, in un periodo in cui l'Egitto aveva di gran lunga le forze armate più potente della regione.
 
In ogni caso, nel '54, ad aprile, anche Neguib venne deposto dal col. Nasser, che poi si mise d'accordo con i britannici perché questi ritirassero entro 20 mesi le loro truppe, oramai sempre più fuori luogo. Ma le sue richieste di armamenti occidentali non vennero stavolta esaudite e così si rivolse al blocco sovietico (settembre 1955), con il quale interagì positivamente. Fu con la Cecoslovacchia che stipulò l'accordo che avrebbe portato alla fornitura di centinaia di carri e aerei di tipo moderno, e questo semplicemente in cambio di cotone (erano altri tempi) . Malgrado la dichiarata volontà di non allinearsi con nessuno, l'Egitto diventava un 'amico' del Patto. Questo causò una reazione anglo-americana che comportò per Nasser la negazione dei fondi per creare la diga di Assuan, che a sua volta era considerata fondamentale per l'agricoltura egiziana. Andati via i soldati inglesi, Nasser, molto contrariato, arrivò a quel punto a considerare il Canale come proprietà del governo egiziano (26 luglio 1956), perché così facendo sperava di ottenere i fondi per realizzare la diga. Non era nulla di eccezionalmente bellicoso come proposito, ma il metodo irritò molto gli occidentali, e in particolare il premier Eden, che odiava i dittatori e consideva tale anche Nasser. Subito ordinò a due squadroni di aerei Camberra e uno di Valiant di arrivare a Malta, in attesa dell'arrivo di un'armata navale dall'Atlantico. Nel frattempo si studiava come intervenire senza che l'Egitto finisse per figurare quale vittima di un'aggressione colonialista. Visti gli interessi convergenti di Israele, venne firmato un protocollo segreto, quello di Sèvres, a Parigi, il 24 ottobre successivo.
 
Il fatto è che anche la Francia era contrariata dall'Egitto, perché questo supportava l'FNL algerino. Mentre Israele, nato ufficialmente il 14 maggio 1948, si era trovato subito in guerra con il Libano, Siria, Egitto e Giordania, per poi concluderla restando a 'galla' con l'armistizio dell'estate del '49. Ma la questione palestinese era tale, che le cose non sarebbero mai state 'aggiustate', con l'oppressione israeliana, e dall'altra parte, un notevole opportunismo da parte degli stati arabi, che consideravano Israele un corpo estraneo nella regione, e che erano ben contenti di arruolare i palestinesi che si opponevano ad esso. Nel '51 l'Egitto aveva messo il Canale di Suez al di fuori delle possibilità d'accesso per le navi israeliane, e poi Nasser, malgrado l'appello ONU per la rimozione del blocco, lo estese anche al Golfo di Akaba, in Mar Rosso, per poter mettere in crisi il porto di Eilat. Nel mentre i Fedayn aumentavano i loro attacchi ad Israele, che nel febbraio 1955 attaccò a sua volta Gaza. Nell'aprile del '56 la situazione era ancora talmente grave, che vennero registrati oltre 60 attacchi in 5 giorni, stavolta dalla Siria e Giordania che ospitavano altri esuli palestinesi. Nel mentre l'Egitto, potenzialmente ben superiore al piccolo Israele, stava aumentando il potenziale militare. C'erano molte cifre su quanto gli Egiziani potevano mettere in campo, ma in termini di aerei si stimava che vi fossero 110 MiG-15, 44 Vampire, 14 Meteor e 48 bombardieri Il-28, forse i più preoccupanti di tutti data la loro potenzialità offensiva senza alcuna equivalenza nella HHA. In più esistevano circa 200 aerei di seconda linea. Il problema era tuttavia attenuato dal fatto che gli egiziani, pur avendo tutti questi aerei possedevano un numero di piloti limitato: circa 100 erano abilitati, sui 500 complessivi, all'impiego di caccia a reazione.
 
Nel mentre Israele aveva 24 Mystere, 75 Ouragan, alcuni Meteor, con gli aerei francesi comprati dal settembre 1955; nel mentre il Canada mise sotto embargo la fornitura di 24 F-86 Sabre, nella saggia decisione di non contribuire alla corsa agli armamenti e ad un corrispondente aumento della tensione nella regione. Peccato che non tutti la pensassero allo stesso modo, a partire dalla Francia. Israele aveva anche circa 40 Mosquito, 30 P-51 e 21 T-6, nonché gli ultimi 2 B-17 e 20 trasporti di cui 16 C-47 e 4 Noratlas.
 
Nel frattempo l'Egitto cominciava a pensare a trasferire anche aerei in Giordania, per attaccare in futuro Israele; mentre la Francia era senza riserve contro l'Egitto, Londra era intenzionata a restare molto più distante da eventuali politiche di appoggio diretto ad Israele, dato che la sua posizione era di non mettersi in uno scontro frontale contro i Paesi Arabi, i quali peraltro stavano aumentando la pressione sul piccolo stato ebraico. Questo significava a sua volta la considerazione di un attacco contro Gaza e il Sinai, colpendo di sorpresa e cercando di guadagnare tempo e spazio per contrastare la reazione degli altri Stati della Lega Araba, tra cui l'occidentale Giordania e una Siria sempre più filosovietica. Gli USA stavano in campagna elettorale per il secondo mandato di 'Ike' e non erano affatto interessati ad appoggiare attacchi colonialistici a Stati sovrani; l'URSS era invece interessata ad aumentare la tensione per aumentare la sua capacità d'influenza nel Medio Oriente e nel Mediterraneo, dove aveva cominciato a operare con 4 sottomarini e una nave appoggio nel porto di Valona, il primo esempio di Eskadra sovietica (distaccata dalla Flotta del Mar Nero). Ma nel Patto c'erano problemi con la Polonia e una tensione crescente con l'Ungheria. La DDR si era ribellata qualche anno prima (1951) ed era stata un'altra brutta grana, anche se in via di risoluzione dato che l'URSS aveva capito che non si poteva solo vendicare contro il popolo tedesco se voleva costruire una zona d'influenza stabile.
 
In tutto, le cose stavano diventando sempre più difficili, e il '56 si potrebbe definire una sorta di riedizione del '48 quanto a caos internazionale. La Francia si incontrò con Israele in termini diplomatici, ma espliciti: il ministro della Difesa francese chiese a quello degli esteri israeliano (Peres) se Israele avrebbe potuto conquistare il Sinai e raggiungere il Canale, e rispose di sì. Ma ad un patto: che la Francia fornisse supporto a tale azione. L'idea era sempre più pericolosamente accarezzata dalle nazioni occidentali. La Gran Bretagna e la Francia si accordarono così: se Israele attaccava, loro avrebbero dichiarato che i belligeranti dovessero allontanarsi di 10 miglia dal Canale onde permettere la navigazione internazionale, secondo i trattati in essere. Per Israele non c'era problema, ma l'Egitto non avrebbe rispettato tale accordo e loro avrebbero potuto sfruttare il pretesto per attaccarlo, con lo scopo di riprendersi il Canale. Dell'accordo di Sevres non si trovò conferma ufficiale, ma successivamente venne confermato dall'archivio di Ben Gurion, in Israele, dove i documenti che ne parlavano vennero trovati.
 
Certo è che l'azione si configurava molto goffa: se quello fosse stato un atto non di aggressione, ma di polizia internazionale, sarebbe stata l'ONU a stabilirlo e ad affidare alle due potenze coloniali l'incarico di intervenire. Ma quest'accordo non teneva conto del problema di ottenere tale autorizzazione, che in effetti non arrivò mai. Per contro, si stabilì che il piano fosse in tre fasi: bombaramento aereo degli aeroporti egiziani, affollati di aerei pericolosi, ma poco difesi di per sé (niente protezioni per i velivoli), attacco di obiettivi importanti, sbarco aeronavale a Porto Said. In tutto c'erano 90.000 uomini, equamente messi in campo da entrambe le nazioni europee, per quest'azione spericolata. La Gran Bretagna mise in campo sopratutto la 16a Brigata parà, la 3a di fanteria (tolta dall'esercito stanziato in Germania) e la 10a corazzata, che proveniva dalla Libia. La Francia ci metteva sopratutto la 10a divisione aviotrasportata e la 7a mezzi veloci (Algeria), e 5 formazioni di commando. Probabilmente, la ragione di tale impegno era anche di tipo psicologico. La Francia era impegnata pesantemente in Algeria, aveva appena peso l'Indocina e voleva trovare il modo di risollevare il morale. Circa 90 navi da guerra e 70 mercantili requisiti formavano la flotta, basata a Malta e ad Algeri. C'erano poi 550 aerei ed elicotteri, 3 portaerei inglesi e due francesi, due portaelicotteri, gli aeroporti di Cipro (Nicosia, Tymbou, Akrotiri) e Malta (Luqa, Hal Far, Ta cali). L'11 agosto venne nominato comandante in capo il generale Keightley, comandante delle F.A. britanniche in Medio Oriente, mentre il suo vice era l'ammiraglio Barjot. Per le forze navali c'erano pure un comandante britannico e un vice francese, vennero comandati dagli inglesi anche le forze anfibie e aeree. L'Operazione nel suo insieme venne chiamata Musketeer (poi Musketeer revised per via delle modifiche apportate successivamente), e lo sbarco diverrà l'Operazione Telescope per P.Said, Toreador per quello a Suez.
 
Il 18 ottobre 1956 le navi Alleate erano state radunate a Malta, oramai le trattative diplomatiche, in verità non così incisive, non portarono a niente. Gli Alleati adottarono le 'strisce d'invasione' per riconoscere i loro aerei, così come fecero gli Israeliani (il che diede ovviamente l'immediata dimostrazione dell'esistenza dell'accordo, visto che la casualità non poteva certo sortire un tale effetto).
 
Le flotte alleate vedevano la preminenza britannica con 5 portaeromobili, circa 50 navi tra cui le portaerei HMS Eagle, Albion, Bulwark, Theseus e Ocean, 4 incrociatori, 11 caccia, 4 fregate, 5 sommergibili, 8 dragamine, 5 navi da sbarco e 8 mezzi da sbarco, più la nave comando Tyne.
 
I Francesi contribuivano con sole 36 navi, di cui due erano le portaerei, ma portavano anche, in aggiunta ai 'ponti piatti' (Lafayette e Arromanches) la corazzata Jean Bart, che si stimava utile per potere battere obiettivi a terra. Poi c'erano anche due incrociatori leggeri, 4 caccia, 12 fregate, 3 sottomarini, 3 dragamine, 7 mezzi anfibi e la nave comando G.Zédé.
 
A parte questo, gli aerei britannici erano 48 Venom FB.4, 24 Valiant, 92 Camberra B.2 e B.6, 29 Hunter F.4 e 5, 8 Meteor NF.13, 7 Camberra PR.7, 16 Meteor FR.9, 16 Shackleton, 12 Hastings, 20 Valetta, 11 elicotteri Sycamore; più 73 Sea Hawk, 25 Sea Venom, 9 Wyviern, 8 Skyrider AEW, 10 Avenger 3E/W, 12 elicotteri Whirlwind.
 
I Francesi erano stati meno impegnati: 36 F-84F, 15 RF-84F, 20 Noratlas, 36 Coursair F4U-7. In tutto c'erano 410 aerei britannici e 137 francesi: 84 da attacco al suolo, 116 bombardieri, 37 per difesa aerea, 38 ricognitori, 16 pattugliatori, 72 trasporti e 23 elicotteri, più 143 aerei d'attacco imbarcati, 18 da avvistamento aereo e gli elicotteri già mensionati.
 
L'unica cosa in cui i Francesi, in evidente inferiorità, erano stati più impegnati furono i mercantili, 45 dei 60 impiegati li misero loro.
 
===Guerra aerea sul Sinai<ref> Da Frè, Giuliano, ''Le Aquile del Sinai'', RID Sett '09</ref>===
Questa fu l'unica guerra arabo-israeliana con la partecipazione ufficiale di forze occidentali, sia pure per motivi che, sempre ufficialmente, non avevano a che fare con una diretta alleanza con Israele. Vediamo come e perché certe cose si svolsero, iniziando dal fronte orientale, ovvero il Sinai, dove la questione fu quasi esclusivamente Israele contro l'Egitto.