Fisica classica/Leggi di Laplace: differenze tra le versioni

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[[w:Jean-Baptiste_Biot|J. B. Biot]] e F. Savart trovarono sperimentalmente che un filo rettilineo percorso da corrente <math>I\ </math> genera nello spazio circostante un campo magnetico. Le linee del campo sono delle circonferenze concentriche al filo e la loro intensità diminuisce linearmente con la distanza <math>R\ </math> dal filo. A partire da questa osservazione sperimentale Laplace ricavò una legge di valore più generale che lega la corrente <math>I\ </math> che scorre in un tratto infinitesimo <math>\overrightarrow{dl}\ </math> di circuito elettrico al campo di induzione magnetica <math>\overrightarrow{dB}\ </math> in un punto a distanza <math>\vec r\ </math> da filo:
 
:<math>\overrightarrow{dB}=\frac {\mu_{\circ}I}{4\pi } \frac {\overrightarrow{dl} \times \vec r}{r^23} \ </math>
 
Tale legge prende il nome di I legge di Laplace evidenzia come il campo di induzione magnetica vari con il quadrato dell'inverso della distanza, come la legge di Coulomb, ma con un carattere vettoriale molto differente. Infatti le componenti del campo di induzione magnetica sono nulle nella direzione radiale. Le linee del campo sono delle circonferenze concentriche alla direzione del filo.