Esperanto/Alfabeto e pronuncia: differenze tra le versioni
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==Esempi ed esercizi di lettura==
===Pronuncia: parole===
Le parole seguenti non sono parole dell'esperanto, se non per casualità. Esse sono parole italiane trascritte anche con l'alfabeto esperantista, così da confrontare i due alfabeti. Eccetto i monosillabi, sono state scelte appositamente parole con l'accento sulla penultima sillaba (che in esperanto è caratterizzata sempre da una vocale). Si noti la differenza tra la ''"u"'' e la ''"ŭ"'', e tra la ''"i"'' e la ''"j"'' in esperanto (una volta si faceva tale distinzione in italiano, e qualche scrittore ha scritto Jacopo, noja…).<br>L'esercizio consiste semplicemente nel leggere e confrontare le due scritture, per abituarsi al suono insolito (per gli italiani) associato ad alcune lettere.
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* (polacco) zima → ''ĵima''
===Pronuncia: frasi===
* Ciao, io mi chiamo Giorgio. → ''Ĉao, io mi kjamo Ĝorĝo.''
* Che cosa vuoi mangiare? → ''Ke kosa vŭoj manĝare?''
* Mangio volentieri pasta e ceci. → ''Manĝo volentjeri pasta e ĉeĉi.''
* Mi potresti dire qualche proverbio? → ''Mi potresti dire kŭalke proverbjo
* Certamente, spero che questi tu li gradisca: → ''Ĉertamente, spero ke kŭesti tu li gradiska:''
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* Chi la dura la vince. → ''Ki la dura la vinĉe.''
* Chi scherza col fuoco rischia di bruciarsi. → ''Ki skerca kol fŭoko riskja di bruĉarsi.''
* Dove c'è fumo c'è fuoco. → ''Dove
* L'erba del vicino è sempre più verde. → ''L'erba del viĉino e sempre pju verde.''
* La fame vien mangiando, la fede vien pregando → ''La fame vjen manĝando , la fede vjen pregando.''
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===Accento===
L'accento dell'esperanto come detto, tranne ovviamente nei monosillabi, cade '''sempre''' sulla penultima sillaba, che in esperanto corrisponde sempre alla penultima vocale (vedi sopra la differenza tra vocale e semivocale). Per abituarsi a ciò
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