Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Missili: differenze tra le versioni

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Nonostante questo (che chiaramente faceva pensare alla possibilità di successivi potenziamenti) era un missile talmente potente, che si dimostrò capace di perforare senza problemi i carri bersaglio Conqueror. Un lancio nel '78 vide una di queste armi perforare la piastra principale, da 130 mm di spessore e 60 gradi d'inclinazione, di uno di questi mostri meccanici da 65 t. Non solo, ma l'angolo d'impatto era, orizzontalmente, di 40 gradi per cui lo spessore virtuale era di 130 mm x 2 x 1.4 circa. Con queste condizioni, non è scontato che il missile stesso esploda piuttosto che rimbalzare. Invece penetrò senza problemi nel veicolo causando gravi danni nello scomparto guida, in quello combattimento e pure in quello motore. Questo dà un'idea della letalità delle HEAT contro corazze monoblocco d'acciaio, senza nemmeno una spoletta con sonda telescopica. Questi ordigni, (capaci di perforare 800 mm d'acciaio omogeneo) erano in genere portati solo dai veicoli '''Striker''', cugini degli Scorpion, con una rampa da 5 missili e altrettanti di scorta. Ma vennero tentati altri impieghi, persino lanciatori tripli sui lati della torretta di un M47. A parte questo missile, gli inglesi hanno prodotto un missile ancora più notevole: il '''[[w:Hornet Malkara|Malkara]]''', anche se più precisamente si trattava di un'arma australiana. Di fatto questo ordigno venne usato dal British Army con un veicolo Humber 'Pig' appositamente modificato. Queste armi erano molto 'britanniche' nel senso che avevano una testata non HEAT, ma HESH, giusto come i carri inglesi. Di conseguenza era necessaria una testata più grossa, che in questo caso arrivava a 27 kg sugli 81 dell'arma. Solo due missili erano presenti a bordo del veicolo, su di una rampa elevabile di diversi metri. Avevano 4 km di gittata, ma richiedevano oltre 20 secondi per raggiungerla appieno. I missili Swingfire hanno sostituito questi mastodontici antenati, che tuttavia non sono scomparsi: sono gli antenati diretti dei Seacat-Tigercat. Come missili controcarri erano troppo grossi, come SAM si sarebbero rivelati invece decisamente piccoli ed economici.
[[Immagine:F Liberal (F-43).jpg|250px|right|thumb|Lancio di un Exocet]]
Quanto ai missili antinave, la Royal Navy ordinò nei primi anni '70 ben 300 MM.38 '''[[w:Exocet|Exocet]]''', armi ben note nella guerra navale. Curiosamente, pur essendo uno dei più grossi committenti, fu proprio a spese della RN che questi missili divennero famosi, nella guerra con gli argentini. Gli MM.28 erano presenti in 4 esemplari sulle fregate Type 12 modificate, 21, 22 batchBatch 1 e 2, 'County Batch 2 mod'. Con una gittata di 42 km, sia pure leggermente maggiore di quella nominale, erano troppo limitati e dalle Type 22 Batch 3 sono arrivati gli Harpoon, che ricorrono ad un più costoso ma efficiente turbogetto. Sono in servizio anche con le Type 23 e con i sottomarini come gli SSN Switsure e Trafalgar. Per il ruolo antinave avioportato sono stati comprati via via i summenzionati AS-12, AS-30, Martel, Sea Skua, Sea Eagle: un arsenale davvero considerevole anche come varietà, tanto che in effetti solo gli Harpoon sono diventati un'arma davvero diffusa su diversi tipi di piattaforme. Tra l'altro, gli Exocet sono stati usati anche per la difesa di Gibilterra: erano i lanciatori binati 'improvvisati' degli argentini, catturati e portati sulla fortezza mediterranea.
 
Altri ordigni, introdotti con le Type 22 Batch 3 sono i diffusi e ben noti missili '''[[w:Harpoon|Harpoon]]'''. L'incremento di potenza di fuoco, con 8 missili da 110 km e 227 kg di testata rispetto ai 4 con 42 km e 160 kg di testata è risultato netto e confermato con le navi successive, mentre i Sub-Harpoon sono andati anche ai sottomarini. Quanto alle azioni ASW non sono mancati i missili '''IKARA''' australiani, minuscoli aerei a razzo radioguidati, pesanti circa 450 kg ma capaci di portare per oltre 20 km un siluro ASW da circa 200 kg. Con una rampa singola e una decina di missili, hanno servito con parecchie navi britanniche, visti come mezzi economici capaci di recapitare molto più in fretta i siluri di quanto non possa fare un elicottero, senza né la gittata ridotta degli ASROC americani (9 km) né la mole imponente degli SS-N 14 sovietici (circa 4 tonnellate di peso).
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|'''Guida'''
|inerziale AChivier a giroscopi fluttuanti, con orientamento della spinta del motore cardanico e correzione con i motori vernieri
|inerziale con orientamento della spinta del motore principale e guelliugelli di scarico della turbopompa
|-
|'''Gittata'''
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Ma quest'arma non fu l'unica americana utilizzata dagli inglesi. Anche il Firestone '''Corporal''' venne adottato. dal British Army, col 47 Reggimento d'artiglieria, che lo ebbe in forza dal '56 al '66. Si trattava di un grosso razzo d'artiglieria. Era derivato dal razzo di ricerca Corporal E che serviva a sperimentare propellenti liquidi non criogenici, e nel '51, sotto la spinta della Guerra in Corea, trasformato in un'arma balistica. Era una sorta di aggiornamento della tecnologia della V-2, bruciava acido nitrico a fumo rosso o RFNA assieme ad anilina.
 
La sua operavitàoperatività iniziò nel '54 e diverse centinaia di missili vennero prodotti e utilizzati, praticamente come una sorta di 'artiglieria pesante' calibro 762 mm. Aveva una gittata di 113 o 138 km a seconda se aveva una testata convenzionale da 1500 kg o nucleare da 1 kt, quindi si trattava davvero di un'arma più che altro convenzionale, con una potenza nucleare molto ridotta anche se pur sempre presente. I problemi erano altri: era stata adottata una struttura tale che questo ordigno, aveva dimensioni non tanto grandi (5443 kg di peso, lunghezza 14.02 m, diametro .076 m , apertura alare 2.13 m), con una testata più pesante di quella della V-2 ma anche una gittata pari a meno della metà. dunque non necessariamente un progresso complessivo. La velocità massima del razzo del razzo Ryan a termine combustione arrivava a 4.281 kmh. Ma nonostante fosse un'arma di 10 anni successiva alla V-2, non era certo migliore: per movimentarla occorrevano 15 automezzi e ben oltre 250 addetti, con un tempo di preparazione al lancio di 4 ore al meglio, più spesso di 7. Era praticamente un sistema molto poco pratico, ma 2 battaglioni dell'US Army vennero schierati in Italia (stranamente non in Germania).
 
Vi erano alternative nazionali a questi due costosi e rozzi missili americani? Sì, ed erano molto migliori, in quanto concepite con tecnologie più recenti.
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*Guida: inerziale, con orientamento motori principali su sospensioni cardaniche e vernieri per direzione e velocità finale.
 
Differentemente dal Blue Water, quest'ordigno era di dimensioni non propriamente ridotte e la sua massa era pari a circa i 2 terzi dell'Atlas, ma era l'arma più potente mai costruita in Gran Bretagna. Senonché nell'aprile 1960 il programma venne cancellato in funzione dell'accordo angoanglo-americano per lo '''Skybolt''', missile balistico aviolanciato da 1600 e passa km. Era in definitiva l'opposto del Blue Streak, essendo estremamente audace come concezione. Ma questo comportò anche problemi, e nel 1961 venne cancellato anche lo Skybolt. La Gran Bretagna rimase così sia senza il programma nazionale, ragionevolmente efficiente anche se richiedeva costose basi di lancio fisse, che senza il programma congiunto con gli USA. Stranamente non venne fatto nessun tentativo di recuperare il Blue Streak, dopotutto cancellato da appena un anno. La stessa cosa avvenne poi con i bombardieri, si veda la saga TSR.2/F-111K.
 
Il Blue Streak, comunque, non scomparve del tutto -e questo è ancora più 'strano'- in quanto rimase in produzione per un certo tempo in qualità di vettore spaziale, con un impeccabile carriera in termini di sicurezza di lancio. Sarebbe durato poi fino all'arrivo dei razzi Ariane.
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In seguito sono arrivati anche altri SSBN, ma non prima di circa 30 anni dall'impostazione della prima classe. In effetti il VANGUARD,capoclasse britannico di altri 4 sottomarini lanciamissili, è entrato in servizio solo nel '93, a Guerra fredda finita. Il suo sistema missilistico è stato da subito il formidabile TRIDENT D5.
[[Immagine:Polaris_A3TK_Chevaline_RV_and_PAC_toe-in_and_tilt-out.gif|300px|right|thumb|La testata 'Chevaline' dei Polaris inglesi, con tre MIRV a rientro indipendente]]
Di che trattasi? Sostanzialmente, i Polaris erano armi potenti e ragionevolmente precise, ma con raggio d'azione non del tutto sufficiente. Arrivarono poi i POSEIDON dal 1970, si trattava di missili con maggiore gittata e sopratutto, come i Polaris britannici, testate MIRV: erano addirittura i primi missili SLBM con tale testata multipla, a cui i sovietici risposterorisposero con l'SSN-8, che non era altrettanto sofisticato, ma sfruttava la sua potenza per ottenere il primo SLBM con gittata degna di un ICBM. Questo non andava a vantaggio della precisione, ma con 8000 km di gittata era possibile per i sottomarini sovietici (meno silenziosi rispetto a quelli occidentali, e che dovevano confrontarsi contro sensori e navi molto perfezionati, il che rendeva molto più difficile il compito rispetto a quello delle unità americane) lanciare direttamente dalle acque territoriali, nelle zone 'santuario' in cui non era praticamente possibile per l'US Navy entrare in maniera affidabile, dati i campi minati e la sorveglianza delle navi russe (per esempio nel Mare di Barents). A questo bisognava aggiungere che i nuovi sottomarini erano superiori rispetto agli 'Yankee' con gli SS-N 6 (simili ai Polaris e capaci di coprire tutto il territorio americano sparando dall'isobata di 183 m, ma che per l'appunto richiedevano un avvicinamento alle coste nemiche): si trattava dei 'Delta', a cui si sarebbero succeduti i Delta delle serie successive con i missili SS-N 18 che per la prima volta aggiunsero alla gittata ICBM (ovvero oltre 5500 km) anche le capacità MIRV. In competizione, gli americani produssero i TRIDENT C4, che erano simili ai Poseidon come gittata, ma con maggiore precisione. La gittata sarebbe diventata maggiore con i D5, dotati di gittata intercontinentale. Con gittata e precisione senza precedenti, e 8-10 testate MIRV questi nuovi Trident hanno cominciato ad apparire alla fine degli anni '80, e i 'Vanguard' britannici, successori dei 'Resolution' hanno ricevuto direttamente questi missili, cosa che nemmeno tutti gli 'Ohio' potevano vantare. Questi 4 battelli sono ancora in prima linea, come unico deterrente balistico britannico.
 
==SAM inglesi==
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Dimensioni di circa 5,9-6,1 m di lunghezza e 1,45 m di apertura alare, 40 cm di diametro e gittata di circa 40 km.
 
Nel frattempo il Seaslug venne modificato nel tipo Mk 2, con maggiore gittata e maggiore capacità operativa. Infatti era a guida SARH e non radar su fascio direttore, molto più vulnerabile alle contromisure. Inoltre aveva anche una capacità superficie-superficie antinave. Il Seaslug era un sistema limitato, ma pur sempre in grado di coprire almeno 40 km di portata (e il lanciamissili aveva 32 armi disponibili); nonostante la sua rozzezza, esso dimostrò nei test un'affidabilità del 92%<ref>Armi da geurraguerra 141</ref>, quando molti SAM dell'epoca non arrivavano nemmeno al 50%; tuttavia, l'unico lancio alle Falklands non ha avuto successo.
Nei suoi limiti (tra cui le prestazioni non del tutto soddisfacenti contro bersagli a bassa quota), la 'Pallottola del mare' era un apparato funzionale ed era parte della prima generazione di SAM britannici, tutti a lunga gittata: i suoi coevi erano il Thunderbird dell'esercito e il Bloodhound (a statoreattore) della RAF, anch'essi sistemi efficienti, piuttosto complessi e pesanti, dalle valide prestazioni. Il costo però era elevato data la ridotta produzione, e questa non aiutava nemmeno la rapidità nel rinnovare la componentistica, come invece stavano facendo, e a ritmi forsennati, sia gli americani che i sovietici.
 
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Il missile Thunderbird Mk 1, la prima versione, era un missile assai compatto, e con un diametro del corpo assai elevato. Le ali erano 2 serie cruciformi, allineate una dietro l'altra : la prima era con alette trapezioidali, con bordo d'attacco di 45 gradi, fisse, seguite da una seconda serie di 4 in coda, con freccia doppia, che erano mobili e davano la manovrabilità all'arma.
 
Il motore era originariamente a propellente liquido Napier, ma questa soluzione, specie per un sistema campale, era lontantalontana dall'essere ottimale e appena possibile venne sostituita da un IMI con propengolo solido+ 4 razzi solidi attaccati alla fusoliera.
 
 
 
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Già questo sistema era eccellente, ma per aumentarne le capacità ognitempo, pressoché inesistenti, venne introdotto già nel 1970 il radar Marconi DN 181 Blindifire, usato per primo dall'esercito iraniano, già nel '73. Quello britannico, a causa del costo, non lo comprò fino al '79 come Rapier FSA o "Field Standard A". Nell'insieme il Blindfire fu un successo con 350 radar costruiti entro il 1997. Questo sistema ha un fascio radar molto stretto e nondimeno insegue sia il missile che il bersaglio, con il sistema ottico allineato, ma è possibile persino usarlo per un secondo bersaglio mentre il radar ingaggia il primo, raddoppiando le possibilità di attaccare i bersagli in volo. L'unità di lancio Blindifire è nota come RTT, Radar Tracker Truck, sempre rimorchiata con un Land Rover.
 
Il missile venne usato alle [[Falkands]](vedi per maggiori dettagli) con la batteria T del Commando 3, sbarcata già a S. Carlos il 21 maggio e altre unità arrivate successivamente; si parlò di 14 vittorie e sei proabili, ma attualmente si è ridotto ad appena 4, addirittura si parla come unico successo confermato di un solo Dagger A del Grupo 6, il 29 maggio. Per il resto vi sarebbe il possibile abbattimento di un A-4B del Grupo 5 il 23 maggio, e due A-4C del Grupo 4 il 24 e il 25 maggio. Tra le valutazioni si parla di un successo certo, due probabili e due possibili. Così accade, quando i tiri vengono fatti nel mondo reale e non in un poligono ben controllato: il gran numero di sistemi d'arma in azione contemporaneamente ha reso difficilissimo verificare quello che accadeva, a parte le testimonianze e i filmati. Anche perché molti apparecchi eventualmente colpiti cadevano in mare, e quindi era pressoché impossibile capire cosa li avesse abbattuti. Del resto anche il Blowpipe ha ottenuto tutto sommato solo una-due vittorie anziché 9 e il Seacat 0-1 anziché 8. In effetti, pare che il Rapier avesse avuto una certa 'spinta' da parte politica per abbondare, approfittando della vittoria, nei risultati. Questo per non scoraggiare le vendite.. Tra l'altro non è noto nemmeno il numero dei missili complessivamente lanciati durante la campagna, sicuramente parecchi, ma senza molti successi. Tra le ragioni, tutt'altro che pretestuose, la mancanza di molte attrezzature per la manutenzione (lasciate in patria per problemi di spazio), i maneggi rudi dei missili (che non avevano alcun contenitore protettivo), i lanci da distanze brevissime a causa del cattivo campo visivo, il disturbo da parte dei radar delle navi e infine i danni subiti durante il trasporto da parte degli elicotteri, spesso costretti a scaricarli senza troppi complimenti quando si facevano vivi gli aerei argentini, per i quali erano facili bersagli.
 
Il maggiore problema tecnico, invece, era la mancanza di raggio utile, della spoletta di prossimità, e di un IFF. A quanto pare, la scommessa di basarsi sull'impatto diretto (come le armi moderne quali l'ERINT e il PAC-3) non riuscì a dimostrarsi totalmente vincente.
 
Come sistema d'arma, il Rapier restava limitato solo dalla scarsa mobilità; allora l'Iran chiese anche uno scafo M548, che per l'occasione ebbe anche 8 missili pronti al lancio. Lo sviluppo iniziò nel 1974 come Trackerd Rapier (Rapier su cingoli) ma non venne mai consegnato all'Iran (data la Rivoluzione) e allora venne dirottato all'Esercito britannico, che iniziò ad usarlo con l'11a Batteria del 22imo AD Regiment della Royal Artillery (che nel British Army ha la gestione di tutti i sistemi a.a.) nel 1982 a Dortumund, dov'era la base della batteria, le Napier Barracks. Il lanciamissili ottuplo era sul pianale di carico del mezzo e il sistema d'inseguimento ottico era nella parte sinistra della cabina, diventata triposto e piuttosto scomoda per la mancanza di spazio (originariamente erano previsti solo per due uomini, ora c'erano il guidatore, il 'cannoniere’ e il controllore tattico). Per passare dal movimento all'azione di fuoco bastavano 30 secondi, mentre per il Rapier trainato erano necessari ben 30 minuti. Questo era il principale vantaggio del nuovo sistema di lancio. Il sistema non era peraltro in grado di tirare in movimento e la massa della torretta con i missili, ora otto e semi-protetti, appesantiva tanto il mezzo da ridurne la velocità fuori strada ad appena 15 kmh. Di conseguenza, esso non avrebbe mai potuto essere inviato alle Falklands anche se fosse stato presente prima.
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[[File:Rapier FSC-radar.JPEG|300px270px|left|thumb|Il radar del Rapier FSC]]
Il missile venne usato alle Falkands con la batteria T del Commando 3, sbarcata già a S. Carlos il 21 maggio e altre unità arrivate successivamente; si parlò di 14 vittorie e sei proabili, ma attualmente si è ridotto ad appena 4, addirittura si parla come unico successo confermato di un solo Dagger A del Grupo 6, il 29 maggio. Per il resto vi sarebbe il possibile abbattimento di un A-4B del Grupo 5 il 23 maggio, e due A-4C del Grupo 4 il 24 e il 25 maggio. Tra le valutazioni si parla di un successo certo, due probabili e due possibili. Così accade, quando i tiri vengono fatti nel mondo reale e non in un poligono ben controllato: il gran numero di sistemi d'arma in azione contemporaneamente ha reso difficilissimo verificare quello che accadeva, a parte le testimonianze e i filmati. Anche perché molti apparecchi eventualmente colpiti cadevano in mare, e quindi era pressoché impossibile capire cosa li avesse abbattuti. Del resto anche il Blowpipe ha ottenuto tutto sommato solo una-due vittorie anziché 9 e il Seacat 0-1 anziché 8. In effetti, pare che il Rapier avesse avuto una certa 'spinta' da parte politica per abbondare, approfittando della vittoria, nei risultati. Questo per non scoraggiare le vendite.. Tra l'altro non è noto nemmeno il numero dei missili complessivamente lanciati durante la campagna, sicuramente parecchi, ma senza molti successi. Tra le ragioni, tutt'altro che pretestuose, la mancanza di molte attrezzature per la manutenzione (lasciate in patria per problemi di spazio), i maneggi rudi dei missili (che non avevano alcun contenitore protettivo), i lanci da distanze brevissime a causa del cattivo campo visivo, il disturbo da parte dei radar delle navi e infine i danni subiti durante il trasporto da parte degli elicotteri, spesso costretti a scaricarli senza troppi complimenti quando si facevano vivi gli aerei argentini, per i quali erano facili bersagli.
In futuro si pensa che il sostituto possa essere il CAMM, come anche per il Sea Wolf. Probabilmente quest'arma sarà semplicemente l'ASTER senza il booster, il che ne riduce le prestazioni ma anche massa e peso (che cala a circa 110 kg). Di recente è stato sperimentato questo sistema d'arma, un candidato possibile e accettabile per la difesa ravvicinata delle navi che non possono permettersi il PAAMS completo.
 
Il maggiore problema tecnico, invece, era la mancanza di raggio utile, della spoletta di prossimità, e di un IFF. A quanto pare, la scommessa di basarsi sull'impatto diretto (come le armi moderne quali l'ERINT e il PAC-3) non riuscì a dimostrarsi totalmente vincente.
 
In futuro si pensa che il sostituto possa essere il CAMM, come anche per il Sea Wolf. Probabilmente quest'arma sarà semplicemente l'ASTER senza il booster, il che ne riduce le prestazioni ma anche massa e peso (che cala a circa 110 kg). Di recente è stato sperimentato questo sistema d'arma, un candidato possibile e accettabile per la difesa ravvicinata delle navi che non possono permettersi il PAAMS completo.
[[File:Rapier FSC-radar.JPEG|300px|left|thumb|Il radar del Rapier FSC]]
Ci si potrebbe chiedere quale sia la ragione per cui il Rapier non sia stato adottato dalla RN, che è andata per la sua strada con il pur simile Seawolf. Il fatto è forse spiegabile, oltre che con le tante speficiche di dettaglio (per l'impiego navale) con il tipo di bersaglio: colpire in pieno un ordigno antinave, date le sue piccole dimensioni (specie se è un'arma occidentale) non è affatto facile. Il Rapier ha una testata di soli 1,4 kg senza spoletta di prossimità, il Seawolf, prevedendo tale difficoltà, ce l'ha, ma per valorizzarla richiede una testata più grossa, in questo caso 10 volte più pesante, e da qui un peso complessivamente doppio sebbene le prestazioni restino pressoché identiche. Anche così, ci si può legittimamente domandare se non fosse valsa la pena di navalizzare il Rapier. In alcuni casi questo ha funzionato, in altri no. Forse la massa della testata era un problema irresolubile, e poi dei Seawolf non è importante la massa dell'arma, quanto quella del sistema di controllo, che porta così in alto le esigenze di spazio e peso.
 
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====Sea Dart====
[[File:Sea_Dart_missile_HMS_Cardiff_1982.JPG|320px|right|thumb|Il Seadart è tipicamente di un colore candido. Non si può dire lo stesso del lanciatore, costretto a subire le vampate del suo booster, che è di suo sorprendentemente piccolo. Notare in cima all'arma le quattro antenne del sistema SARH interferometrico e la presa d'aria dello statoreattore.]]
All'inizio degli anni '60 vennero iniziati anche i programmi per i successori Sea Dart e Sea Wolf, che videro anch'essi l'esordio in quella stessa guerra, alle volte chiamata 'dei missili' e non a torto, visto che forse, per la prima volta, questi ultimi superarono in importanza i cannoni. Il Sea Dart era nato per i caccia Type 82 e Tromp olandesi, questi ultimi erano coinvolti nella parte del programma per la realizzazione del radar 3D Roomstick. La Hawker Siddeley invece pensò al missile vero e proprio, iniziando nel 1962 lo sviluppo come Project CF.229 che adottava una notevole soluzione, quella del booster a razzo con ramjet, il che aumentava la gittata e rendeva il missile più manovrabile (perché il motore continua a bruciare per molti secondi, permettendo un lungo volo sostentato invece del 'lancio' con una veloce combustione durata pochi secondi e poi solo inerzia). L'arma era dotata di una presa d'aria nel muso e 4 antenne di ricezione sul principio dell'interferometointerferometro; il booster, unico, era in tandem con il motore e si incaricava di portare l'arma a circa mach 2, dopo di ché subentrava lo statoreattore. Questo rendeva l'arma capace di circa mach 3-3,5, e con la sua lunga durata di combustione permetteva di mantenere tale velocità e l'agilità di manovra per tutto il volo, differentemente dai missili ad alta accelerazione, che poi sono costretti a volare solo per inerzia perché il motore si esaurisce subito, con conseguente e progressiva caduta di velocità e di agilità. La testata, nonostante la massa dell'arma, era piuttosto ridotta, circa 22 kg con spoletta di prossimità e capacità anche anti-nave entro i 25-30 km. Dimensioni 4,4 x 0,42 m, apertura alare 90 cm, peso 549 kg, soplettaspoletta ad impatto e prossimità.
 
Sebbene assai funzionale, questa soluzione era anche complessa e ingombrante: il Sea Dart era una sorta di piccolo Talos o Typhoon; l'Olanda nel 1965 diede un colpo pesante alle speranze britanniche allorché questo Paese, tradizionalmente un pò la via di penetrazione inglese nel continente (vedi gli Hunter), abbandonò il programma e scelse il Terrier americano, più compatto ese emplicesemplice; nel mentre, i Type 82 vennero cancellati eccetto la capoclasse, allorché nel 1966 vennero cancellate le portaerei e quindi anche le 4 grandi navi di scorta divennero in eccedenza; rimase solo la prima, la HMS Bristol; ma l'esigenza della difesa antiaerea a lungo raggio rimaneva e così vennero costruiti i 14 caccia 'Type 42', più altri due (ironicamente) per l'export, proprio in quell'Argentina che finirà poi per combattere i britannici.
 
Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venronovengono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m.
 
Tornando ai radar di scoperta aerea, il Type 965 operava in banda B (!) con potenza di 450 kW, e 200-400 implusiimpulsi al secondo lunghi fino a 10 microsecondi. Il Type 1022 è più attuale e opera in banda D, opera con tubi TWT coerenti , compressione impluso e MTI; è frutto del precedente Type 1031 ma con l'elaborazione dati ereditata dall'LW-08 olandese della Signaal. Il Sea Dart, in ogni caso, era un'arma prevista per le alte quote e lunghe portate, piuttosto obsoleta per i contesti che dai tardi anni '60 cominciarono a maturare, con aerei a pelo d'acqua e in seguito anche i missili antinave. Il Sea Dart venne usato alle Falklands in almeno 24 esemplari, colpendo 4 volte su 5 aerei ad alta quota o elicotteri sorpresi a bassa quota (tra cui però un poco meritori 'fuoco amico' su di un Gazelle); a bassa quota funzionò molto meno bene e anche se un paio di A-4 vennero abbattuti sottisotto gli 11 metri di quota (quando questa è valutata in 30 metri come minimo operativo), spesso gli ingaggi vennero falliti o non ebbero nemmeno luogo, per l'incapacità del radar di localizzare i bersagli, specie se dietro avevano il clutter delle coste. Così andò perso l'HMS Coventry, mentre l'EXETER fu il migliore tra i caccia inglesi. Già verso la metà degli anni '70 i limiti del Sea Dart, ben evidenti specie con i Type 42, erano stati identificati e si pensò al Sea Dart Mk 2, con spoletta migliore, ECCM superiori ed elettronica solid-state, ma i dettagli non sono noti; il Type 909 doveva essere modificato e i radar 992 e 965 sostituiti dal 1031; ma nel 1980 (1981, secondo altre fonti) questo programma venne cancellato per ragioni economiche, impedendo di seguire l'evoluzione della tecnologia e sopratutto, restando privi di un sistema avanzato contro missili in volo a bassa quota o in picchiata da alte quote, come quelli sovietici.
 
In ogni caso, negli anni '80 l'oramai obsolescente flotta britannica portò avanti dei programmi vitali oerper mantenere la sua credibitàcredibilità: sostituire i Type 965 con il 1022, e poi, dalla fine del decennio, un aggiornamento significativo del missile con ECCM superiori, la spoletta e la testata cambiate nel 1987, il radar Type 9091 per inseguimento bersagli, contratto del 1986 (35 mln di sterline) ed entrato in servizio dal 1988; il Type 992Q fu sostituito dal Siemes-Plessey Type 996 in banda E/F, infine, venne aggiornato l'ADAWS (centrale di elaborazione dati in combattimento); tra i nuovi sistemi, il Type 996 è importante anche perché usa la scansione di frequenza per la copertura in elevazione e la scansione di fase per la ricerca cambiando le frequenze; infine il Type 1022 ha lobi laterali ridotti, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di essere colpito da un ARM.
 
E così, nonostante la temuta obsolescenza, nel 1991 furono proprio due Sea Dart che distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensionemenzione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi, essenzialmente politici, spinsero ad annullarlo. In tutto la produzione ha raggiunto e superato i 2.000 esemplari, che per un'arma così grande, costosa e quasi totalmente priva di successi ell'export, è indubbiamente un risultato notevole. Naturalmente il suo sostituto è l'Aster dei nuovi Type 45 'Daring'. Gli Argentini lo ritirarono già nel 1987 per mancanza di parti di ricambio.
 
Le versioni apparse, in verità non molte, sono le seguenti<ref>dati da wiki.en</ref>:
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Successivamente alla scoperta del che il Sea Wolf è troppo pesante per quello che offre (il solo radar Type 910 pesava 13,5 t, ma solo 5 nel caso del Type 911), e che il sistema, per quanto semplice apparentemente richiede un impatto significativo nella nave che lo porta, è stato sviluppato un tipo 'Lightweight' che si può ottenere con un lanciamissili simile a quello del Seacat, per equipaggiare in particolare i Type 42 batch 3 e le 'Invincible' come supplemento al Sea Dart. I Type 42 avrebbero probabilmente dovuto rinunciare ad uno dei due radar guidamissili per ottenere questo sistema difensivo, il che non era una prospettiva molto confortante. Non è chiaro se sia entrato davvero in servizio e tanto meno se lo sia ancora (pare di no, evidentemente i CIWS Phalanx sono stati considerati più che sufficienti).
 
Ma il GWS.26 Mod 1 (da non confondersi con l'altro) è stata la vera carta vincendevicende del sistema, che finalmente ha ottenuto anche dei successi (invero limitati) nell'export. Fin dal 1967, con il programma SINNER, si era stabilito che il lancio verticale era fattibile e certo vantaggioso, presumibilmente sperimentata su di una fregata classe 'Loch', la Loch Fada, ma non si procedette con questa moderna concezione, che rimase in naftalina per decenni.
 
Il missile ha un peso aumentato da 80 a 140 kg, è contenuto verticalmente su di un modulo di lancio e può essere lanciato senza il tedio della ricarica, che è difficile con mare in tempesta, e comporta un tempo in cui la nave è vulnerabile, sebbene 12 missili pronti al lancio siano una discreta garanzia di sopravvivenza (ma le Type 12 ne hanno solo sei). Con i missili a lancio verticale, che richiedono un autopilota per la correzione di rotta, è possibile coprire con un singolo lanciatore un settore di 360°, purché ovviamente vi siano anche sistemi di controllo del tiro adeguati.
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La struttura dei lanciatori, solitamente raggruppati in moduli di 8 (ma non sono sistemi rigidamente definiti come nel caso dei prodotti americani) pozzi, ciascuno con il condotto per l'evacuazione dei gas combusti; l'apparato di controllo è compatto e un complesso di 8 celle pesa a vuoto 1.943 kg, a pieno carico 3.400 kg. Non è corazzato, ma può essere installato sia sotto i ponti che nelle sovrastrutture data la sua poca esigenza di spazio. Un altro tipo proposto è un container standard di 6,08 m, che nondimeno ospita al suo interno un totale di ben 16 missili e relativi controlli.
 
Un concorrente forse imprevisto si è rivelato il Barak israeliano, che di fatto ha reso marginale la presenza del Sea Wolf, anche per la maggiore spregiudicatezza degli Israeliani nel vendere tecnologie avanzate anche a nazioni non esattamente 'grate' alla Comunità internazionale (come il Sudafrica dell'Apartheid, varie dittature sudamericane ecc.). Il Barak, onestamente, aveva dei vantaggi. Anche se nel 1989 aveva tirato solo qulachequalche missile in prova, questo sistema della IAI e Rafael era capace di ottemperare ad una specifica che non poteva essere pienamente raggiunta dal Sea Wolf: gittata compresa tra 0,5 e 12 km, oltre che colpire i missili antinave, già specialità del Sea Wolf, anche di tipi a ridotta traccia radar. Vi sono 3 moduli, uno cncon il complesso di lancio, un altro con quello di controllo, e l'altro con il radar di sorveglianza: braccia, cervello e occhi del sistema. I moduli di lancio hanno 16 celle, ma queste sono ripartite in sezioni di otto. Queste sezioni di lancio, o moduli (non è chiaro) pesano appena 1.328 kg e richiedono 4,2 m2. I missili raggiungono mach 2 e pesano meno di 90 kg, ma ben 18 sono di testata. Come il modulo di lancio, anche il sistema di guida e radar pesa 1.328 kg; la possibilità di arrangiamento varia da due moduli con due celle l'uno, a 2 moduli con un totale di 64 missili. Insomma, un sistema più leggero e prestante, che ha finito per marginalizzare il pur 'combat proven' Sea Wolf<ref>Truver SC, ''I sistemi di lancio verticale'', Rid lu-1991 p.76-85</ref>.
 
Il Sea Wolf Block 2 è un aggiornamento dei missili già prodotti, così come il radar Type 911 sta avendo l'integrazione (finalmente) di una moderna camera termica per assicurare migliori capacità di visione ognitempo.