Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Missili: differenze tra le versioni

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Dopo la Guerra di Corea l'esigenza ebbe un rapido cambiamento di priorità, tanto che durante gli anni '50 si arrivò, particolarmente dal 1957, a ipotizzare la sostituzione degli aerei da intercettazione con i missili, cosa che in un contrappasso dantesco giunse a portare alla cancellazione di importanti programmi aeronautici inglesi, che hanno costituito un danno permanente per l'industria inglese. Anche la dispersione delle poche risorse in tre tipi diversi di grossi missili è stata nociva, anche se ha permesso di adattare le armi ai desiderata delle forze armate in maniera più attinente, ma all'estero il costo di queste armi prodotte in pochi esemplari si è dimostrato ben poco appetibile.
 
Uno dei primi [[w:missile terra-aria|missili superficie-aria]] (SAM) è stato il [[w:Sea Slug (missile)|Sea Slug]], arma tozza e pesante, con motori a razzo impulsori sistemati ai lati della fusoliera, tanto che essi sembravano, lungi dalla solita eleganza di armi supersoniche, dei trimarani volanti al momento del lancio. Nonostante l'aspetto macchinoso, essi, nei test, raggiunsero una percentuale di successo di ben il 92%, valore che sarebbe ben degno delle armi di tipo moderno, e che va comparato con il 50% scarso che molte armi coeve (anni '50) raggiungevano. Sviluppati per la difesa di grosse navi, hanno avuto un impiego fino alla Guerra delle Falklands, ma erano all'epoca definitivamente e totalmente obsoleti.Esportati anche in Cile.

Dimensioni di circa 5,9-6,1 m di lunghezza e 1,45 m di apertura alare, 40 cm di diametro e gittata di circa 40 km. Capacità di fuoco anche antinave con la versione Mk 2, poi replicata con il Sea Dart.
 
Nel frattempo il Seaslug venne modificato nel tipo Mk 2, con maggiore gittata e maggiore capacità operativa. Infatti era a guida SARH e non radar su fascio direttore, molto più vulnerabile alle contromisure. Inoltre aveva anche una capacità superficie-superficie antinave. Il Seaslug era un sistema limitato, ma pur sempre in grado di coprire almeno 40 km di portata (e il lanciamissili aveva 32 armi disponibili); nonostante la sua rozzezza, esso dimostrò nei test un'affidabilità del 92%<ref>Armi da geurra 141</ref>, quando molti SAM dell'epoca non arrivavano nemmeno al 50%; tuttavia, l'unico lancio alle Falklands non ha avuto successo.
Nei suoi limiti (tra cui le prestazioni non del tutto soddisfacenti contro bersagli a bassa quota), la 'Pallottola del mare' era un apparato funzionale ed era parte della prima generazione di SAM britannici, tutti a lunga gittata: i suoi coevi erano il Thunderbird dell'esercito e il Bloodhound (a statoreattore) della RAF, anch'essi sistemi efficienti, piuttosto complessi e pesanti, dalle valide prestazioni. Il costo però era elevato data la ridotta produzione, e questa non aiutava nemmeno la rapidità nel rinnovare la componentistica, come invece stavano facendo, e a ritmi forsennati, sia gli americani che i sovietici.
 
 
[[Immagine:Bloodhound SAM at the RAF Museum.jpg|300px|left|thumb]]
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Il motore era originariamente a propellente liquido Napier, ma questa soluzione, specie per un sistema campale, era lontanta dall'essere ottimale e appena possibile venne sostituita da un IMI con propengolo solido+ 4 razzi solidi attaccati alla fusoliera.
 
 
La struttura della parte anteriore era a punta, con i sistemi di guida con un radar ad impulsi e la testata esplosiva, potente, con una struttura a barra continua per orientare meglio il ventaglio di schegge rispetto alle teste di guerra che le sparavano in ogni direzione, diminuendo rapidamente l'efficacia all'aumentare della distanza.
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===I SAM a corto raggio<ref>Armi da guerra n.8</ref>===
Il [[w:Sea Cat (missile)|Sea Cat]] era un missile molto economico nato dall'[[w:Australia|australiano]] Malkara (un grossissimoenorme missile anticarrocontrocarri), che nella versione terrestre si chiamava Tigercat con rampa trinata anziché quadrupla. La produzione venne ad essere molto cospicua e il missile ampiamente esportato., Ianche missilise sonoebbe statipiù miglioratisuccesso in versioniambito connavale controlloche radar abbinati a sistemi come l'RTN-10Xterrestre.
[[Immagine:SeaCat HMNZS Wellington DN-SC-92-05763.jpg|300px|thumb|left]]
Il [[w:Sea Cat (missile)|Sea Cat]] era un missile molto economico nato dall'[[w:Australia|australiano]] Malkara (un grossissimo missile anticarro), che nella versione terrestre si chiamava Tigercat con rampa trinata anziché quadrupla. La produzione venne ad essere molto cospicua e il missile ampiamente esportato. I missili sono stati migliorati in versioni con controllo radar abbinati a sistemi come l'RTN-10X.
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Il sostituto del Tigercat era il '''Rapier''', missile che sia pure più piccolo, è simile per prestazioni e precisione al Sea Wolf (che sostituisce il Seacat). Però è risultato assai più economico ed esportato in discreti quantitativi, in servizio dal '71 in numerose nazioni tra cui l'Indonesia, Turchia, Iran, Svizzera, Singapore, Australia<ref>Dati sul Rapier ricavati dalla voce di Wiki.en</ref>.
 
[[File:Towed Rapier SAM.jpg|320px|right|thumb|Il Towed Rapier]]
Venne disegnato già attorno al '63 come successore futuro del Tigercat, e prodotto dal '69. Ne sono stati realizzati qualcosa come circa 25.000 esemplari, malgrado la limitata diffusione, grazie alla sua ridotta complessità e peso. Oltre a questo, vennero costruiti 600 lanciatori e 350 radar. Il peso è di 42-45 kg, dimensioni 2,235 x 0,133 m, raggio 400-6.800 m, velocità 2,5 mach. Prima ancora di andare avanti nella descrizione, vale la pena di notare che si tratta del più piccolo SAM (eccetto quelli veicolari) occidentale, rispetto a Sparrow (230 kg), Aspide (220), Shanine (100), Crotale (85) e Roland (63). Il perché lo vedremo tra poco.
 
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Inizialmente nacque come iniziativa privata nel '61, dalla BAC. Questo nuovo SAM era noto come Sightline, un'arma supersonica per le basse quote ad alta manovrabilità e guida ottica, nonché grande precisione di tiro, considerata necessaria per colpire in pieno il bersaglio. Questo toglieva il bisogno di una grossa testata e di una spoletta di prossimità, e quindi costo e dimensioni del missile potevano essere ridotti apprezzabilmente. L'arma era così precisa per gli impatti diretti che venne soprannominata un 'hit-ile' piuttosto che un 'miss-ile', perché normalmente i SAM erano solo tenuti ad avvicinarsi abbastanza da far esplodere la spoletta di prossimità. L'Esercito inglese all'epoca era peraltro interessato al MIM-46 Mauler, un avanzato programma americano che tuttavia dal '63 dimostrò di essere troppo avanzato per l'epoca (il che l'avrebbe portato al fallimento). A quel punto venne chiesto alle industrie nazionali di fare qualcosa con l'ET.316, e queste dal Sightline svilupparono il Rapier. I primi test di fuoco ebbero luogo già nel 1966 e devono essere stati impressionanti, prima di allora nessun missile poteva vantare una tale precisione. Essi ebbero termine nel '68 ed è difficile capire perché -come si programmava per il Mauler- non se ne pensasse una versione navalizzata, senza bisogno di sviluppare il Sea Wolf, molto più complesso e tribolato. Nel '69 venne ordinato per la produzione e nel '71 entrò in servizio con l'esercito, e con la RAF nel '74.
 
[[File:Système Rapier DCA Suisse.JPG|300px|right|thumb|Una rampa dell'esercito svizzero dà la misura delle dimensioni ridotte del Rapier]]
In questa prima forma il Rapier aveva un lanciatore trainato con 4 missili, una rampa di lancio dall'aspetto di cupola, con un'unità di inseguimento ottico, generatore e altre attrezzature trainate dal Land Rover (FUT, Fire Unit Truck), e da un mezzo di supporto (DSV). Il lanciatore aveva anche un'antenna radar tra le due coppie di Rapier pronte al lancio su ciascun lato, e un IFF, tutti sotto un radome superiore; sotto c'era anche il computer di guida e il trasmettitore e ricevitore radar, provvisti di un'antenna parabolica anteriore per la guida del missile, che era radiocomandato. Il sistema ottico era suddiviso in due sezioni una sopra l'altra con un telescopio, un sistema TV e la possibilità di lanciare l'arma e di dirigerla senza limiti di direzione. Il radar di ricerca è un Doppler con portata di 15 km, rotazione 60 giri.min, e sistema SEZ (Selector Engagement Zone) che permette di eliminare i disturbi selezionando i settori da escludere dall'osservazione. Dopo avere localizzato il bersaglio è possibile ingaggiarlo, l'operatore ha un campo di visuale in ricerca con il suo sistema ottico di 20 gradi e uno di inseguimento di 4,8, a maggior ingrandimento. E' possibile inseguire in automatico il bersaglio con il sistema TV (anche questo ha due campi visivi, 11° per l'aggancio e 0,55° per l'inseguimento); il missile è lanciato e seguito grazie ai 4 'flare' di coda, mentre le correzioni di guida automatiche sono ricevute dalle 4 piccole antenne. L'operatore tiene il bersaglio agganciato con il telescopio usando un joy-stick e il missile si dirige dove esso guarda, in base al principio SACLOS. Per distruggere il bersaglio basta la testata con appena 1,4 kg di peso, e spoletta a contatto ad attivazione chimica; il motore è a propellenti solidi e monostadio, capace tuttavia di imprimere circa mach 2, o 650 m.sec. Il tempo di risposta è di appena sei secondi dalla scoperta al fuoco, mentre il tempo di volo alla massima distanza è di 13 secondi. Il tempo di reazione, molto ridotto, è paragonabile ai 5-8 tipici (quando funziona) del Sea Wolf.
 
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Come sistema d'arma, il Rapier restava limitato solo dalla scarsa mobilità; allora l'Iran chiese anche uno scafo M548, che per l'occasione ebbe anche 8 missili pronti al lancio. Lo sviluppo iniziò nel 1974 come Trackerd Rapier (Rapier su cingoli) ma non venne mai consegnato all'Iran (data la Rivoluzione) e allora venne dirottato all'Esercito britannico, che iniziò ad usarlo con l'11a Batteria del 22imo AD Regiment della Royal Artillery (che nel British Army ha la gestione di tutti i sistemi a.a.) nel 1982 a Dortumund, dov'era la base della batteria, le Napier Barracks. Il lanciamissili ottuplo era sul pianale di carico del mezzo e il sistema d'inseguimento ottico era nella parte sinistra della cabina, diventata triposto e piuttosto scomoda per la mancanza di spazio (originariamente erano previsti solo per due uomini, ora c'erano il guidatore, il 'cannoniere’ e il controllore tattico). Per passare dal movimento all'azione di fuoco bastavano 30 secondi, mentre per il Rapier trainato erano necessari ben 30 minuti. Questo era il principale vantaggio del nuovo sistema di lancio. Il sistema non era peraltro in grado di tirare in movimento e la massa della torretta con i missili, ora otto e semi-protetti, appesantiva tanto il mezzo da ridurne la velocità fuori strada ad appena 15 kmh. Di conseguenza, esso non avrebbe mai potuto essere inviato alle Falklands anche se fosse stato presente prima.
 
Per il radar 'Blindfire' era necessario un secondo M548, ma questo rendeva più lento il passaggio dalla condizione di moto a quella di fuoco per connettere i due mezzi, il secondo dei quali aveva anche compiti logistici di trasporto di mezzi di sussistenza, acqua inclusa, perché il sistema radar era relativamente leggero e piccolo.
 
Gli aggiornamenti sono stati molteplici e gli ultimi hanno anche introdotto un vero HMS che consente al controllore tattico di designare in fretta un qualche tipo di bersaglio al sistema d'arma, stando con la testa fuori dal mezzo. Attualmente il Tracked Rapier, che ha preso anche parte alla guerra del '91, è stato sostituito dal più compatto Stormer armato di 8 Starstreak.
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Nel 1992 venne poi aggiornato il parco Rapier con una versione anche più capace, la Mk 2 con una spoletta ancora migliorata e varie migliorie al software; tra l'altro la testata vera e propria è disponibile nella versione Mk.2A a frammentazione e la Mk.2B, quest'ultima ha una carica HEAT che ne permette anche il tiro contro mezzi corazzati.
 
[[File:Rapier-Jernas.jpg|350px|left|thumb|Il Jernas, con il suo nuovo sistema optronico]]
Ma non è finita qui: il '''Rapier 2000''', sviluppato dal 1992 come (per il B.A.) FSC, entrò in servizio nel 1996, inclusa la versione Jernas venduta alla Malaysia. Ebbe un radar più moderno, un Alenia-Marconi Dagger 3D con IFF Mk 10, sistemato ora sul mezzo di trasporto e non sulla rampa di lancio, dove è invece presente un nuovo sistema ottico. L'elettronica più piccola ha consentito di ottenere altro spazio per missili, che ora sono diventati 8. Per il resto il Rapier 2000 è simile nell'impiego al Blindifire e può operare con aggancio ottico, IR o radar.
 
 
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In futuro si pensa che il sostituto possa essere il CAMM, come anche per il Sea Wolf. Probabilmente quest'arma sarà semplicemente l'ASTER senza il booster, il che ne riduce le prestazioni ma anche massa e peso (che cala a circa 110 kg). Di recente è stato sperimentato questo sistema d'arma, un candidato possibile e accettabile per la difesa ravvicinata delle navi che non possono permettersi il PAAMS completo.
[[File:Rapier FSC-radar.JPEG|300px|left|thumb|Il radar del Rapier FSC]]
 
Ci si potrebbe chiedere quale sia la ragione per cui il Rapier non sia stato adottato dalla RN, che è andata per la sua strada con il pur simile Seawolf. Il fatto è forse spiegabile, oltre che con le tante speficiche di dettaglio (per l'impiego navale) con il tipo di bersaglio: colpire in pieno un ordigno antinave, date le sue piccole dimensioni (specie se è un'arma occidentale) non è affatto facile. Il Rapier ha una testata di soli 1,4 kg senza spoletta di prossimità, il Seawolf, prevedendo tale difficoltà, ce l'ha, ma per valorizzarla richiede una testata più grossa, in questo caso 10 volte più pesante, e da qui un peso complessivamente doppio sebbene le prestazioni restino pressoché identiche. Anche così, ci si può legittimamente domandare se non fosse valsa la pena di navalizzare il Rapier. In alcuni casi questo ha funzionato, in altri no. Forse la massa della testata era un problema irresolubile, e poi dei Seawolf non è importante la massa dell'arma, quanto quella del sistema di controllo, che porta così in alto le esigenze di spazio e peso.
 
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====Seacat<ref>Dati da wiki.en</ref>====
Per dare una capacità di difesa a distanza ravvicinata venne anche realizzato, in sostituzione dei cannoni da 40 mm Bofors, il GWS.20 Seacat (o Sea Cat), radiocomandato con un lanciamissili quadrinato, prima a guida su linea di mira, poi il GWS.21, 22 e 24 che hanno ricevuto un sistema di guida ognitempo tramite un radar di controllo del tiro. Nel frattempo il Seaslug venne modificato nel tipo Mk 2, con maggiore gittata e maggiore capacità operativa. Infatti era a guida SARH e non radar su fascio direttore, molto più vulnerabile alle contromisure. Inoltre aveva anche una capacità superficie-superficie antinave. Il Seaslug era un sistema limitato, ma pur sempre in grado di coprire almeno 40 km di portata (e il lanciamissili aveva 32 armi disponibili); nonostante la sua rozzezza, esso dimostrò nei test un'affidabilità del 92%<ref>Armi da geurra 141</ref>, quando molti SAM dell'epoca non arrivavano nemmeno al 50%; tuttavia, l'unico lancio alle Falklands non ha avuto successo.
[[Immagine:SeaCat HMNZS Wellington DN-SC-92-05763.jpg|300px350px|thumb|left]]
Nei suoi limiti (tra cui le prestazioni non del tutto soddisfacenti contro bersagli a bassa quota), la 'Pallottola del mare' era un apparato funzionale ed era parte della prima generazione di SAM britannici, tutti a lunga gittata: i suoi coevi erano il Thunderbird dell'esercito e il Bloodhound (a statoreattore) della RAF, anch'essi sistemi efficienti, piuttosto complessi e pesanti, dalle valide prestazioni. Il costo però era elevato data la ridotta produzione, e questa non aiutava nemmeno la rapidità nel rinnovare la componentistica, come invece stavano facendo, e a ritmi forsennati, sia gli americani che i sovietici.
 
Il Seacat è un prodotto della Short Brothers, una ditta di Belfast, che pur essendo un SAM, e quindi destinato al contrasto delle minacce più veloci, curiosamente derivava da un missile controcarri (che è destinato a colpire, al contrario, i mezzi militari più lenti), il grosso Malkara, rielaborato come Shorts Green Light prototype. Ebbe tanto successo da rimpiazzare l'Orange Nell, altro programma che serviva per trovare un'alternativa leggera al Sea Slug. I missili SAM erano considerati essenziali per abbattere gli aerei a reazione, che le artiglierie come i Bofors dell'epoca avevano difficoltà a distruggere a motivo della loro velocità (anche se va detto che i Bofors si dimostarono molto efficaci contro le V-1). Peso di circa 68 kg, lunghezza di 1,48 m, apertura alare di 65 cm e diametro di 19 cm. Gittata 5,5 km, quota 30-915 m.
 
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====Sea Dart====
[[File:Sea_Dart_missile_HMS_Cardiff_1982.JPG|320px|right|thumb|Il Seadart è tipicamente di un colore candido. Non si può dire lo stesso del lanciatore, costretto a subire le vampate del suo booster, che è di suo sorprendentemente piccolo. Notare in cima all'arma le quattro antenne del sistema SARH interferometrico e la presa d'aria dello statoreattore.]]
All'inizio degli anni '60 vennero iniziati anche i programmi per i successori Sea Dart e Sea Wolf, che videro anch'essi l'esordio in quella stessa guerra, alle volte chiamata 'dei missili' e non a torto, visto che forse, per la prima volta, questi ultimi superarono in importanza i cannoni. Il Sea Dart era nato per i caccia Type 82 e Tromp olandesi, questi ultimi erano coinvolti nella parte del programma per la realizzazione del radar 3D Roomstick. La Hawker Siddeley invece pensò al missile vero e proprio, iniziando nel 1962 lo sviluppo come Project CF.229 che adottava una notevole soluzione, quella del booster a razzo con ramjet, il che aumentava la gittata e rendeva il missile più manovrabile (perché il motore continua a bruciare per molti secondi, permettendo un lungo volo sostentato invece del 'lancio' con una veloce combustione durata pochi secondi e poi solo inerzia). L'arma era dotata di una presa d'aria nel muso e 4 antenne di ricezione sul principio dell'interferometo; il booster, unico, era in tandem con il mtore.motore Sebbenee funzionale,si questaincaricava soluzionedi eraportare anchel'arma complessaa ecirca ingombrante:mach il2, Seadopo Dartdi eraché unasubentrava sortalo distatoreattore. piccoloQuesto Talos o Typhoon;rendeva l'Olandaarma nelcapace 1965di diedecirca unmach colpo3-3,5, pesantee allecon speranzela britannichesua allorchélunga questodurata Paese,di tradizionalmentecombustione un pò la viapermetteva di penetrazionemantenere inglesetale nelvelocità continentee (vedil'agilità glidi Hunter),manovra abbandonòper il programma e scelsetutto il Terrier americanovolo, piùdifferentemente compattodai esmissili emplice;ad nelalta mentreaccelerazione, iche Typepoi 82sono vennerocostretti cancellatia eccettovolare lasolo capoclasse,per allorchéinerzia nelperché 1966il venneromotore cancellatesi leesaurisce portaereisubito, con conseguente e quindiprogressiva anchecaduta ledi 4velocità grandi navie di scortaagilità. divenneroLa intestata, eccedenza;nonostante rimasela solomassa la primadell'arma, laera HMSpiuttosto Bristol;ridotta, macirca l'esigenza22 dellakg difesacon antiaereaspoletta adi lungo raggio rimanevaprossimità e cosìcapacità venneroanche costruitianti-nave entro i 1425-30 cacciakm. 'Type 42'Dimensioni 4,4 piùx altri0,42 duem, (ironicamente)apertura peralare 90 l'exportcm, propriopeso in549 quell'Argentinakg, chesopletta finiràad poiimpatto pere combattere i britanniciprossimità.
 
Sebbene assai funzionale, questa soluzione era anche complessa e ingombrante: il Sea Dart era una sorta di piccolo Talos o Typhoon; l'Olanda nel 1965 diede un colpo pesante alle speranze britanniche allorché questo Paese, tradizionalmente un pò la via di penetrazione inglese nel continente (vedi gli Hunter), abbandonò il programma e scelse il Terrier americano, più compatto es emplice; nel mentre, i Type 82 vennero cancellati eccetto la capoclasse, allorché nel 1966 vennero cancellate le portaerei e quindi anche le 4 grandi navi di scorta divennero in eccedenza; rimase solo la prima, la HMS Bristol; ma l'esigenza della difesa antiaerea a lungo raggio rimaneva e così vennero costruiti i 14 caccia 'Type 42', più altri due (ironicamente) per l'export, proprio in quell'Argentina che finirà poi per combattere i britannici.
Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venrono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m. Tornando ai radar di scoperta aerea, il Type 965 operava in banda B (!) con potenza di 450 kW, e 200-400 implusi al secondo lunghi fino a 10 microsecondi. Il Type 1022 è più attuale e opera in banda D, opera con tubi TWT coerenti , compressione impluso e MTI; è frutto del precedente Type 1031 ma con l'elaborazione dati ereditata dall'LW-08 olandese della Signaal. Il Sea Dart, in ogni caso, era un'arma prevista per le alte quote e lunghe portate, piuttosto obsoleta per i contesti che dai tardi anni '60 cominciarono a maturare, con aerei a pelo d'acqua e in seguito anche i missili antinave. Il Sea Dart venne usato alle Falklands in almeno 24 esemplari, colpendo 4 volte su 5 aerei ad alta quota o elicotteri sorpresi a bassa quota (tra cui però un poco meritori 'fuoco amico' su di un Gazelle); a bassa quota funzionò molto meno bene e anche se un paio di A-4 vennero abbattuti sotti gli 11 metri di quota (quando questa è valutata in 30 metri come minimo operativo), spesso gli ingaggi vennero falliti o non ebbero nemmeno luogo, per l'incapacità del radar di localizzare i bersagli, specie se dietro avevano il clutter delle coste. Così andò perso l'HMS Coventry, mentre l'EXETER fu il migliore tra i caccia inglesi. Già verso la metà degli anni '70 i limiti del Sea Dart, ben evidenti specie con i Type 42, erano stati identificati e si pensò al Sea Dart Mk 2, con spoletta migliore, ECCM superiori ed elettronica solid-state, ma i dettagli non sono noti; il Type 909 doveva essere modificato e i radar 992 e 965 sostituiti dal 1031; ma nel 1980 questo programma venne cancellato per ragioni economiche, impedendo di seguire l'evoluzione della tecnologia e sopratutto, restando privi di un sistema avanzato contro missili in volo a bassa quota o in picchiata da alte quote, come quelli sovietici.
 
Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venrono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m.
In ogni caso, negli anni '80 l'oramai obsolescente flotta britannica portò avanti dei programmi utili: sostituire i Type 965 con il 1022, e poi, dalla fine del decennio, un aggiornamento significativo del missile con ECCM superiori, la spoletta e la testata cambiate nel 1987, il radar Type 9091 per inseguimento bersagli, contratto del 1986 (35 mln di sterline) ed entrato in servizio dal 1988; il Type 992Q sostituito dal Siemes-Plessey Type 996 e inanda E/F e l'ADAWS migliorato; tra i nuovi sistemi, il Type 996 è importante anche perché usa la scansione di frequenza per la copertura in elevazione e la scansione di fase per la ricerca cambiando le frequenze; infine il Type 1022 si è ritrovato i lobi laterali ridotti, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di essere colpito da un ARM. Nel 1991 due missili distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi spinsero ad annullarlo. Tra l'altro, il Sea Dart, al pari di molti SAM navali, è utilizzabile anche contro navi fino a portate di almeno 25 km. In tutto la produzione ha raggiunto e superato i 2.000 esemplari, che per un'arma così grande, costosa e quasi totalmente priva di successi ell'export, è indubbiamente un risultato notevole.
 
Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venrono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m. Tornando ai radar di scoperta aerea, il Type 965 operava in banda B (!) con potenza di 450 kW, e 200-400 implusi al secondo lunghi fino a 10 microsecondi. Il Type 1022 è più attuale e opera in banda D, opera con tubi TWT coerenti , compressione impluso e MTI; è frutto del precedente Type 1031 ma con l'elaborazione dati ereditata dall'LW-08 olandese della Signaal. Il Sea Dart, in ogni caso, era un'arma prevista per le alte quote e lunghe portate, piuttosto obsoleta per i contesti che dai tardi anni '60 cominciarono a maturare, con aerei a pelo d'acqua e in seguito anche i missili antinave. Il Sea Dart venne usato alle Falklands in almeno 24 esemplari, colpendo 4 volte su 5 aerei ad alta quota o elicotteri sorpresi a bassa quota (tra cui però un poco meritori 'fuoco amico' su di un Gazelle); a bassa quota funzionò molto meno bene e anche se un paio di A-4 vennero abbattuti sotti gli 11 metri di quota (quando questa è valutata in 30 metri come minimo operativo), spesso gli ingaggi vennero falliti o non ebbero nemmeno luogo, per l'incapacità del radar di localizzare i bersagli, specie se dietro avevano il clutter delle coste. Così andò perso l'HMS Coventry, mentre l'EXETER fu il migliore tra i caccia inglesi. Già verso la metà degli anni '70 i limiti del Sea Dart, ben evidenti specie con i Type 42, erano stati identificati e si pensò al Sea Dart Mk 2, con spoletta migliore, ECCM superiori ed elettronica solid-state, ma i dettagli non sono noti; il Type 909 doveva essere modificato e i radar 992 e 965 sostituiti dal 1031; ma nel 1980 (1981, secondo altre fonti) questo programma venne cancellato per ragioni economiche, impedendo di seguire l'evoluzione della tecnologia e sopratutto, restando privi di un sistema avanzato contro missili in volo a bassa quota o in picchiata da alte quote, come quelli sovietici.
 
In ogni caso, negli anni '80 l'oramai obsolescente flotta britannica portò avanti dei programmi utilivitali oer mantenere la sua credibità: sostituire i Type 965 con il 1022, e poi, dalla fine del decennio, un aggiornamento significativo del missile con ECCM superiori, la spoletta e la testata cambiate nel 1987, il radar Type 9091 per inseguimento bersagli, contratto del 1986 (35 mln di sterline) ed entrato in servizio dal 1988; il Type 992Q fu sostituito dal Siemes-Plessey Type 996 ein inandabanda E/F, einfine, venne aggiornato l'ADAWS migliorato(centrale di elaborazione dati in combattimento); tra i nuovi sistemi, il Type 996 è importante anche perché usa la scansione di frequenza per la copertura in elevazione e la scansione di fase per la ricerca cambiando le frequenze; infine il Type 1022 si è ritrovato iha lobi laterali ridotti, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di essere colpito da un ARM. Nel 1991 due missili distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi spinsero ad annullarlo. Tra l'altro, il Sea Dart, al pari di molti SAM navali, è utilizzabile anche contro navi fino a portate di almeno 25 km. In tutto la produzione ha raggiunto e superato i 2.000 esemplari, che per un'arma così grande, costosa e quasi totalmente priva di successi ell'export, è indubbiamente un risultato notevole.
 
E così, nonostante la temuta obsolescenza, nel 1991 furono proprio due Sea Dart che distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi, essenzialmente politici, spinsero ad annullarlo. In tutto la produzione ha raggiunto e superato i 2.000 esemplari, che per un'arma così grande, costosa e quasi totalmente priva di successi ell'export, è indubbiamente un risultato notevole. Naturalmente il suo sostituto è l'Aster dei nuovi Type 45 'Daring'. Gli Argentini lo ritirarono già nel 1987 per mancanza di parti di ricambio.
 
Le versioni apparse, in verità non molte, sono le seguenti<ref>dati da wiki.en</ref>:
 
*'''Mod 0''', versione base sviluppata negli anni '60 e in servizio dal '73, usata alle Falkands e caratterizzata da tecnologie elettroniche a valvole. L'affidabilità sia del missile, che dell'elettronica, che dei lanciatori non si rivelò del tutto soddisfacente, come si è detto, poi i loro problemi sono stati risolti, ma così è stato anche per l'arma di per sé, che è apparsa presto come
*'''Mod 1''', migliorato nel periodo 1983-86 con sistema di guida migliorato, più affidabile, e con una certa capacità antimissile, poi estesa nel successivo
*'''Mod 2''', del 1989-91, con l'ADIMP (ulteriore programma di aggiornamento) che sostituì sei schede del sistema di guida con una nuova più compatta, il che permise un auto-pilota interno. Questo lo rende una sorta di piccolo 'SM-2MR', ovvero si possono tirare più missili contro bersagli diversi, a breve intervallo, senza dover tutte le volte aspettare l'impatto del primo, poiché il radar si limita alla guida terminale verso il bersaglio designato, mentre i missili in volo sono aggiornati con un apposito data-link sulla rotta che devono tenere per approssimarsi ai loro obiettivi (sebbene questi non gli siano ancora visibili). Una grossa comodità per affrontare bersagli multipli (e anche per ridurre l'esposizione a missili ARM), anche se ovviamente non ha rilevanza in caso di ingaggi a breve raggio, come quelli contro i missili antinave. Furono forse proprio questi missili a distruggere, con una coppiola sparata dal Glouchester, un Silkworm diretto verso le navi USA, il 17 febbraio 1991. Pare che il Sea Dart, con questo aggiornamento, sia anche capace di cambiare bersaglio una volta in aria, e che possa permettersi addirittura una traiettoria balistica, con la quale raggiunge il bersaglio durante la fase di picchiata. Questo significa non perdere energia nelle fasce più basse dell'atmosfera e nelle manovre continue per seguirne la traccia, è una tipica specialità dei missili AAM e SAM più recenti, e permette di aumentare grandemente il raggio, che in questo caso pare sia addirittura raddoppiato, da circa 55-75 km a 148. Purché venga usato in associazione al Type 909(I), onde avere la necessaria potenza di illuminazione.
*'''Mod 3'''. E' il tipo più recente e ha una nuova spoletta IR, ma ha subito un ritardo dello sviluppo di ben 8 anni, dal 1994 al 2002.
 
Versioni non realizzate furono il Mod 2 o GWS 31 o anche Sea Dart II, cancellato nel 1981, e che era notevolmente superiore al tipo base, e specialmente nato per opporsi a missili come gli AS-4 e 6, capaci di attacchi in picchiata da grandi quote e velocità. Venne tuttavia annullato l'anno prima della guerra delle Falklands e in seguito ripreso con modifiche meno estese, diventando l'Mk 2 passato in produzione. Vi è stato poi il sistema 'leggero' per piccole navi, da 500 t in sù, su contenitori-lanciatori, e il Guardian, un apparato di difesa costiera per le Falklands, cosa che non avrebbe richiesto la presenza continua di navi Type 42.
 
 
====Sea Wolf====
[[File:Sea Wolf Missile - Port Adelaide Museum.JPG|250px|right|]]
Quanto al settore del corto raggio, il sostituto del Seacat è il più prestante Sea Wolf, costruito inizialmente dalla BAC (poi BAe) e attualmente dalla MBDA. E' un sistema altamente automatizzato, pensato per reagire prontamente contro i missili antinave, e come tale, tra i primi, se non il primo CIWS, specie considerando i sistemi missilistici veri e propri. In effetti, più che un sistema d'arma buono per la difesa di altre navi, è in realtà un apparato sufficiente più che altro per la difesa delle unità che lo imbarcano. E' stato realizzato nelle versioni GWS-25 e 26, nonché il modello VLS a lancio verticale.
 
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Il Seawolf ha conosciuto un successo significativo quando è diventato a lancio verticale, ma è stata anche introdotto un Type 996 3D come sistema di designazione al posto dei radar 967 e 968.
[[File:HMS Battleaxe NTW 3 93 5.jpg|320px|right|thumb|Il radar dell'HMS Battleaxe, come si vede è costituito da diversi elementi di aggancio e inseguimento]]
 
Successivamente alla scoperta del che il Sea Wolf è troppo pesante per quello che offre (il solo radar Type 910 pesava 13,5 t, ma solo 5 nel caso del Type 911), e che il sistema, per quanto semplice apparentemente richiede un impatto significativo nella nave che lo porta, è stato sviluppato un tipo 'Lightweight' che si può ottenere con un lanciamissili simile a quello del Seacat, per equipaggiare in particolare i Type 42 batch 3 e le 'Invincible' come supplemento al Sea Dart. I Type 42 avrebbero probabilmente dovuto rinunciare ad uno dei due radar guidamissili per ottenere questo sistema difensivo, il che non era una prospettiva molto confortante. Non è chiaro se sia entrato davvero in servizio e tanto meno se lo sia ancora (pare di no, evidentemente i CIWS Phalanx sono stati considerati più che sufficienti).
 
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===Fonti===
 
 
<references/>