Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands: differenze tra le versioni

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Quell’anno mise a dura prova, in maniera drammatica, le forze armate argentine. Il Generale Leopoldo Galtieri non era stato colui che diede inizio alla dittatura dei Generali in Argentina, in quanto andato al potere solo il 18 dicembre 1981, nondimeno ne era il continuatore. Nel suo programma vi era l’annessione delle Isole Malvinas entro il 1983. Ma cosa v’era di tanto importante in queste isole, e quali i precedenti storici che dovevano essere tenuti in considerazione per capire la necessità di tale programma?
 
Le '''[[w:Isole Falklands|Isole Falklands]]''' sono un arcipelago caratterizzato dall'essere costituito da due isole principali, la West e la East Falkland. Il capoluogo è nella East Falkland, [[w:Port Stanley|Port Stanley]], un piccolo centro abitato con un aeroporto, mentre altri ve ne sono a Dunnuse Head e Goose Green. La popolazione è scarsa e il clima risente molto della vicinanza al Circolo polare Antartico.
 
[[Immagine:Falklandsmap san carlos landings.png|420px|left|]]
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Il 10 aprile 200.000 argentini festeggiarono per le strade di Buenos Aires, quando appena pochi mesi prima facevano manifestazioni di massa per contestare il Gen. Gualteri. Il regime sembrava aver riconquistato la popolarità perduta, ma non aveva fatto i conti con la reazione inglese. In sede ONU si condannò l’invasione con un termine di 30 giorni entro cui le truppe argentine dovevano abbandonare le Falklands. In Gran Bretagna vi fu chi propose addirittura di provocare una esplosione nucleare a fini dimostrativi, nell’Atlantico meridionale, tanto per mostrare fermezza. Ma la cosa non ebbe seguito. Invece, senza aspettare nessuna scadenza, gli inglesi iniziarono a riempire le loro vecchie navi (tra cui alcune preziosissime, come le navi da sbarco classe Fearless, che avrebbero dovuto essere radiate a breve, mentre invece erano indispensabili per la riuscita dell’operazione) di ogni materiale utile e di truppe, e partirono da Porthsmouth dal 5 aprile, anche a costo di impoverire lo schieramento della Royal Navy contro il Patto di Varsavia, soprattutto in funzione ASW ovvero nella lotta contro i sottomarini sovietici. La Georgia del Sud venne riconquistata, con tanto della cattura del sottomarino Santa Fè, già il 28 aprile, mentre il 1 maggio arrivò il bombardamento con 12 Sea Harrier dell’aeroporto di Port Stanley, pieno di Pucarà e aerei leggeri. Gli argentini non rimasero inermi e lanciarono almeno 20 aerei contro le navi inglesi ma ne persero diversi. I Sea Harrier, che erano una macchina mai provata in combattimento reale, dimostrarono la loro superiorità nei combattimenti aerei contro i famosi Mirage. Il giorno dopo, esattamente un mese dopo la ‘reconquista’ delle isole, gli inglesi affondavano l’incrociatore Belgrano.
[[Immagine:Fearless-1982.jpg|380px|right|thumb|La Fearless, cervello dell'operazione anfibia, indenne da tutti i tentativi nemici di colpirla]]
Il 21 maggio gli inglesi sbarcarono a San Carlos, resistendo poi ai contrattacchi argentini, soprattutto con l’aviazione e l'artiglieria. Pochi giorni più tardi, il 26 maggio, gli inglesi vinsero clamorosamente la battaglia di Goose Green, combattendo con forze ridotte (450 paracadutisti e alcuni marines) contro 15001.500 argentini, poi rinforzati con elicotteri, e ben provvisti di mortai da 120 mm (le cui granate tuttavia tendevano a non esplodere o a esplodere con troppo ritardo nel terreno fangoso, non essendo dotate di spoletta di prossimità o altimetrica), obici da 105mm OTO, cannoni da 20 mm (6 binati) e 35 (2due), e dell’appoggio aereo di Pucarà e Skyhawk, tre dei quali a quanto risulta abbattuti dagli inglesi. Gli inglesi ebbero solo l’appoggio del cannone (ad un certo punto inceppatosi) della Arrow, una fregata inglese, e tre missioni degli Harrier. Furono molto bravi, però, a sopraffare i bunker argentini in cui le loro forze, troppo statiche ebbero la peggio, anche grazie all’impiego dei missili MILAN. Alla fine gli argentini ebbero 200 o più morti contro 16 inglesi, nonostante l’inferiorità dell’attaccante. A quanto pare i militari di leva argentini, mal guidati e motivati, non seppero resistere nonostante la loro netta superiorità in termini di potenza di fuoco e conoscenza del terreno, cosa che d’altro canto si è verificata in molte occasioni nella Storia (basti pensare alle guerre arabo-israeliane o all’invasione tedesca dell’URSS o della Francia, o anche la Battaglia di Roma).
 
[[Immagine:IAI Dagger.jpg|300px|right|thumb|Uno dei Dagger forniti da Israele]]
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In seguito, non certo casualmente e nonostante la dittatura di Pinochet, il Cile beneficiò di molte navi ex-R.N. In pratica, quasi tutte le navi inglesi che parteciparono finirono entro pochi anni ad altre marine di seconda mano. La Royal Navy venne però rinforzata da forniture di navi migliorate, anche grazie all’esperienza accumulata, e trovò conferma sia la micidialità degli SSN in oceano aperto, che l’importanza di portaerei, anche piccole. I primi interdirono il mare agli argentini, le seconde però furono fondamentali per coprire la spedizione inglese. Le perdite di aerei argentini furono circa 20 contro i Sea Harrier, contro gli 11 abbattuti dai SAM navali inglesi, ma soprattutto gli argentini furono costretti a usare molta prudenza mentre gli inglesi poterono godere di una relativa superiorità aerea.
 
Negli anni successivi anche l’Argentina si potenziò, con 4 sottomarini TR-1700 in ordine, con 4 fregate missilistiche MEKO 360 e 6 Meko 140, ma soprattutto con una intera squadriglia di Super Etendard. I 5 disponibili affondarono con appena 5 missili , 2 navi inglesi, un sesto Exocet venne lanciato da una rampa terrestre derivata da una navale e mise KO il cacciatorpediniere Glamorgan. La forza dei Super Etendard, che i francesi, relativamente filo-argentini, continuarono a fornire, raggiunse i 14 esemplari complessivi con decine di missili Exocet, e questo appena entro il 1983: avessero avuto gli argentini una tale forza appena un anno e mezzo prima, gli inglesi avrebbero potuto agevolmente perdere la guerra, anche se usando gli stessi missili (in un modello meno avanzato) avrebbero dovuto conoscerne i segreti e i punti deboli. Del resto anche gli Argentini conoscevano bene i limiti dei missili Sea Dart e dei relativi radar di scoperta aerea, ed impararono ad evitarli nel volo a bassa quota.
 
===La fine del Belgrano<ref>Dall'omonima voce di Wikipedia.it</ref>===
[[Immagine:ARA General Belgrano underway.jpg|300px350px|left|thumb|]]
La ARA '''General Belgrano''' era in origine un incrociatore corazzato da 7.069 tonnnellate costruito in Italia, completato nel 1899 e andato in disarmo nel 1948, che era quasi gemello dell'incrociatore della Regia Marina Garibaldi. Venne rimpiazzato da una nuova nave con lo stesso nome, che in realtà aveva cominciato la sua vita diversi anni prima, ma con la US Navy.
 
Venne costruita come '''USS Phoenix''' (CL-46), sesta nave della classe Brooklyn di incrociatori leggeri, nel New Jersey dalla New York Shipbuilding Corporation. Venne impostata nel 1935 e varata nel marzo 1938. Sopravvisse all'attacco giapponese contro Pearl Harbour del 1941 e venne messa fuori servizio dalla US Navy nel luglio 1946. La USS 'Phoenix' venne venduta, insieme ad un'altra nave della sua classe (la USS 'Boise') all'Argentina nell'ottobre 1951 per appena 7,8 millioni di dollari. Venne ribattezzata 17 de Octubre in onore di un importante anniversario del partito politico del presidente Juan Perón.
 
Dopo la deposizione di Perón in seguito al colpo di stato del 1955, il vascello venne ribattezzato nel 1956 General Belgrano (C-4) dal nome del generale Manuel Belgrano, che combatté per l'indipendenza argentina nel 1816. Nel 1967 venne dotata di missili terra-ariaSAM Sea Cat diventando così (con il 'minimo sforzo') un incrociatore missilistico.
 
'ARA General Belgrano (ex ARA 17 de Octubre ex USS Phoenix)'
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*Equipaggio: 900 uomini in tempo di pace, fino a 1.400 in guerra.
*Sensori di bordo: Radar Thales Nederland DA-02 e LW-01
*Armamento: 15 cannoni da 152mm in 3 torri trinate a prua e 2 torri trinate a poppa, 8 cannoni AA da 127 mm in postazioni singole, 2 complessi doppi antiaerei da 40 mm, 4 mitragliere da 20 mm, 2 complessi quadrupli di Sea Cat (aggiunti nel 1967)
*Velivoli: 2 elicotteri
*Cronologia: impostazione 15 aprile 1935, varo 13 marzo 1938, radiazione 3 luglio 1946, entrata in servizio 12 aprile 1951 con la Marina Argentina e12 aprile 1951, affondata nel 1982 dal sottomarino dall'HMS Conqueror.
 
Nelle prime fasi della guerra delle Malvinas la maggior parte della marina argentina evitò il conflitto. Il General Belgrano era partito da Ushuaia nella Terra del Fuoco il 26 aprile 1982, accompagnato dai due cacciatorpediniere ARA Piedra Buena (D-29) e Bouchard (D-26) (entrambi ex-navi della US Navy), come Task Group 79.3. Il 29 stavano pattugliando Burdwood Bank a sud delle isole. Il 30 venne avvistato dal sottomarino nucleare della Royal Navy '''HMS Conqueror''' della [[w:classe Churchill (SSN)|classe Churchill]]. Il sottomarino si avvicinò il giorno seguente. Sebbene al di fuori della Zona di Interdizione Totale dichiarata dai Britannici, 370 km (200 miglia) dalle isole, dopo una frenetica consultazione l'Ammiraglio Woodward decise che andavadoveva essere affondato. Raggiunta alla residenza di campagna dalla richiesta di intervento, il primo ministro Margaret Thatcher acconsentì che il comandante Chris Wreford-Brown attaccasse il Belgrano, che stava tallonando usando gli idrofoni. AlleEra 13.57 delil 2 maggio: alle 13.57 il Conqueror lanciò 4 siluri convenzionali Mk 8 mod 4, ognuno con una testata di 363 kg di torpex da circaTorpex, che colpirono 3 minuti dopo.
 
Uno dei due Mk 8 colpì tra 10 e 15 m dietro prua, al di fuori dall'area protetta dalla cintura verticale o dalla controcarena contro le torpedini. L'esplosione distrusse la prua della nave, ma le paratie interne ressero e il magazzinodeposito dida prua per le munizioni da40 40mmmm non detonò. Non c'era nessuno in quella parte della nave al momento dell'impatto.
[[Immagine:ARA Belgrano sinking.jpg|300px|left|thumb|La tragica fine del Belgrano, con la prua praticamente asportata da un siluro Mk 8, e lo scafo squarciato a mezzanave]]
Il secondo siluro colpì a circa tre quarti lungo lo scafo, appena fuori del limite inferiore della corazzatura verticale, il che fu determinante per il disastro. La torpedine penetrò infatti all'interno della sala macchine prima di esplodere. L'esplosione si sfogò verso l'alto attraverso due mense ed un'area ricreativa chiamata the Soda Fountain causando infine uno squarcio di venti metri sul ponte principale. Relazioni successive stimarono il numero di marinai intrappolati o uccisi nell'area dell'esplosione a circa 275 uomini. L'esplosione non causò incendi, ma la nave si riempì rapidamente di fumo. L'esplosione danneggiò anche l'impianto elettrico del Belgrano impedendo anche l'emissione di un segnale d'aiuto.
 
La paratia anteriore resse, ma l'acqua affluì dallo squarcio creato dalla torpedine e non poté essere pompata fuori a causa della mancanza di energia elettrica. La nave iniziò a sbandare a sinistra ed ad affondare di prua. Venti minuti dopo l'attacco, alle 16:24, il capitano Hector Bonzo ordinò all'equipaggio di abbandonare la nave. Vennero lanciate delle zattere gonfiabili e l'evacuazione iniziò senza panico. Tutto finì in esattamente 2 ore dal siluramento. Il personale del Belgrano era in gran parte di leva: ragazzi inesperti che non potevano gestire una situazione del genere, sopratutto senza elettrogeneratori funzionanti. Basti pensare ai gravissimi danni che un incrociatore come il BOLZANO subì da un altro siluro inglese dello stesso tipo, esattamente 40 anni prima, e all'esplosione del TRENTO a seguito dell'impatto di un altro Mk VIII.
 
Le due navi scorta erano inconsapevoli di quello che stava avvenendo al Belgrano, avendo perso il contatto visivo nell'oscurità e non avendo avvistato i razzi di soccorso ed i segnali luminosi. Ad aumentare la confusione, l'equipaggio del Bouchard udì un impatto che poteva essere la terza torpedine al termine della sua corsa (un esame successivo dello scafo mostrò un danno consistente con quello causato da una torpedine). Le due navi continuarono sulla loro rotta verso occidente ed iniziarono a lanciare cariche di profondità. Quando compresero che era successo qualcosa al Belgrano era già buio ed il tempo era peggiorato, disperdendo le zattere di salvataggio.
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Navi argentine e cilene salvarono in tutto 770 uomini tra il 3 ed il 5 maggio. In totale circa 300 (ufficializzato in 324) marinai argentini affondarono con la nave. I siluri, anche di vecchio tipo, avevano dimostrato una volta di più la loro pericolosità in azioni antinave.
 
In ogni caso, al momento dell'attacco il Belgrano era in rotta di allontanamento dalle isole Malvinas. Sebbene stesse allontanandosi, si era mossa in direzione dell'isola con la sua task force per tutto il giorno precedente e virò solo perché un attacco aereo contro la task force era stato cancellato a causa del forte vento che impediva il decollo di velivoli dalla portaerei operante a nord delle Malvinas. Alla nave era stato infatti ordinato di rimettersi in rotta per la costa e di attendere condizioni più favorevoli per attaccare. Il comandante Hector Bonzo commentò riguardo a quest'ordine: «Stavamo dirigendoci verso la terraferma, ma non andando verso la terraferma; dovevamo raggiungere una posizione in cui attendere nuovi ordini.». Inoltre il Belgrano avrebbe potuto cambiare rotta nel giro di pochi minuti ed entrare in una zona di acque poco profonde (Burdwood Bank) nel giro di poche ore ed il Conqueror non avrebbe potuto seguirla.
La nave era al di fuori della zona di interdizione di 200 miglia. Sebbene al nave fosse al di fuori della zona di interdizione, entrambe le parti comprendevano che questa non era più il limite di azione britannica - il 23 aprile il governo britannico aveva fatto giungere un messaggio al governo argentino mediante l'ambasciata svizzera a Buenos Aires che diceva:
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Inoltre le regole di ingaggio furono specificatamente cambiate per permettere di attaccare il Belgrano al di fuori della zona di interdizione, prima dell'affondamento.
 
L'affondamento della nave irrigidì la posizione del governo argentino ed effettivamente pose fine ad ogni possibilità di un accordo pacifico., L'affondamento del Belgrano fu certamentenonché l'episodio che causò la più grave perdita di vite umane di tutto il conflitto e avvenne dopo un giorno di combattimenti nel quale avevano perso la vita diversi piloti argentini. Gli scontri a fuoco erano già iniziati. I Britannici non avrebbero probabilmente mai accettato niente di meno che la restituzione delle isole, che gli Argentini difficilmente avrebbero concesso.
Decisioni-chiave furono prese senza sapere che la nave stava allontanandosi dalle Malvinas nel momento in cui l'ordine venne dato. Secondo lo storico britannico sir Lawrence Freedman, in un libro scritto nel 2005, né Margaret Thatcher, né il Gabinetto erano consapevoli del cambio di rotta del Belgrano prima dell'attacco, dato che questa informazione dal Conqueror non venne passato al Ministero della Difesa o al vice-ammiraglio 'Sandy' Woodward (comandante della task force della Royal Navy).
Comunque nel suo libro One Hundred Days l'ammiraglio Woodward chiarisce che considerava (correttamente come risultò) che il Belgrano appartenesse alla parte meridionale di un movimento a tenaglia mirante alla task force britannica e che doveva essere affondato rapidamente. Scrisse:
 
« The speed and direction of an enemy ship can be irrelevant, because both can change quickly. What counts is his position, his capability and what I believe to be his intention. »
« La velocità e la direzione di una nave nemica sono irrilevanti, entrambe possono cambiare rapidamente. Quello che conta è la sua posizione, la sua capacità e quelle che io ritengo siano le sue intenzioni. »
 
(Sandy Woodward)
 
Alcuni dettagli dell'azione "filtrarono" successivamente ad un poliziotto militare britannico, Tam Dalyell, da un impiegato governativo anziano, Clive Ponting, che venne accusato senza successo per violazione della Official Secrets Act.
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===La guerra dei missili===
[[Immagine:Sea_Dart_missile_HMS_Cardiff_1982.JPG|340px320px|left|thumb|Un Sea Dart in dettaglio. Notare una sorta di piccola antenna parabolica sulla torre Mk 8 anteriore, la cui funzione non è chiara e la presenza non è frequente]]
In questo conflitto venne fatto un estensivo uso di missili, letteralmente di ogni sorta, a parte gli ordigni balistici: armi controcarri, SAM, AAM, SSM e ASM. Vediamo anzitutto l'impiego dei SAM navali, senz'altro tra i motivi di maggiore interesse per gli analisti militari, molto interessati a vedere come la maggiore marina NATO europea fosse capace di affrontare le minacce aeree.
 
La cronologia vide il loro battesimo del fuoco il 9 maggio. Il radar Type 965 del Coventry rilevò vicino a Stanley un bersaglio a bassa velocità e gli sparò contro un missile Sea Dart, che abbatté l'elicottero Puma dell'Esercito con 3 occupanti. Venne poi la battaglia del 12 maggio, finita con il danneggiamento del Glasgow e diversi aerei argentini abbattuti.
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L'8 giugno non vi fu risultato per i SAM della Plymouth contro gli aerei del 6° Gruppo, durante la tragedia di Bluff Cove. L'ultima azione del 13 giugno vide l'abbattimento di un Camberra a 12.000 m, che stava bombardando Mount Kent quando venne tirato giù da un Sea Dart dell'Exeter, che abbatté almeno 4 dei 5 bersagli distrutti dai Sea Dart (a parte l'elicottero Gazelle colpito per errore).
[[Immagine:HMS_Cardiff_Sea_Dart_Launcher.JPG|340px310px|left|thumb|Il lanciamissili del Cardiff, un pò 'maltrattato' dalle vampate dei Sea Dart]]
In tutto i SAM navali ebbero accreditate 11 vittorie, anche se la rivendicazione è difficile da comprovare. Al Sea Dart vennero dati 8 successi, poi ridotti a 5 più il Gazelle colpito per errore. Al Sea Wolf ne vennero dati 5, poi ridotti a 3 più uno probabile. Quando funzionò bene dimostrò un'eccezionale validità, ma spesso il freddo e forse anche altre ragioni causavano malfunzionamenti al computer di tiro e questo accadde spesso proprio durante gli attacchi argentini: se la Brilliant non avesse avuto problemi, non sarebbe stato impossibile annientare anche la seconda ondata di Skyhawk e con questo, mettere in forse la possibilità di continuare il contrasto delle navi inglesi. Tre aerei persi contro un caccia KO era accettabile, sei contro nessun risultato sarebbe stato un disastro, anche psicologico, per gli argentini. Gli improvvisi sganciamenti del sistema, a cui pare sia stato posto rimedio nel dopoguerra (come monito per eventuali altre 'iniziative' argentine) costarono molto caro alla RN, e solo per caso non costarono anche di più, dato che entrambe le Type 22 vennero graziate da bombe che gli rimbalzarono letteralmente addosso.