Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands: differenze tra le versioni

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===L'artiglieria alle Faklands===
====Quella di terra<ref>Armi da guerra 38</ref>====
QuantoDovendo all'artiglieriacombattere un conflitto di grandi proporzioni, i britannici portarono alle Falklands 5cinque batterie di cannoni leggeri da 105 mm, più i 114 mm navali,; controqueste altrettantearmi (ironiacontrobilanciavano della sorte)altrettante batterie argentine, sempre da 105 mm, ma si trattava dei leggeri obici M56 da 105 mm someggiabili., Sempreveri cone moltapropri ironiabest-seller degli anni '60-70 (anche perché, per ragioni onestamente difficili da comprendere, non esistevano altre artiglierie someggiabili, giusto come oggi non vi sono concorrenti nel settore del destino76 mm navale). Ironicamente, queste armi erano appena state radiate dai britannici, sostituite con i cannoni leggeri (Light Gun) della Royal Ordnance Factory (ROF). Questi ultimi, dicannoni-obici concezione nazionale, pur possedendo una portata di circa 17 km anziché 1110,6, erano sensibilmente più pesanti (1.860 vs 1.300 kg) e forse nella circostanza non fu un grande affare. Inoltre le granate erano più veloci e potevanotendevano a cascare con angoli meno elevati, cosa non positiva per i danni causabili asu bersagli trincerati. C'era anche una batteria CITEFA da 155 mm, Mod 77, trasportata con i C-130 ma relegati alla difesa del capoluogo, specie in ambito costiero. Pesavano troppo per essere trasportate in altre zone delle isole.
 
Oltre all'artiglieria, l'appoggio di fuoco era anche demandato alla fanteria. Ogni commando di fanteria di marina e battaglione parà aveva una compagnia di sei mortai L16A1 da 81 mm, armi da 37,5 kg, gittata min-max di 180-5.650 metri per proiettili da 4,47 kg HE, WP, nebbiogeni e illuminanti. Anche questi dovettero essere spesso trasportati a forza di braccia, suddivisi in tre carichi (piastra, affusto e canna) più le munizioni e tanto sforzo anche per prepare le posizioni di tiro, pure queste leggere armi tendevano ad affondare sotto la superficie. Per questo venne inventato un dispositivo, il 'Sacco di Raschen', ovvero un semplice sacco di terra posto sotto la piastra per ridurre l'affondamento con il rinculo. Parte delle artiglierie leggere britanniche è rimasta anche dopo la guerra, ma non sono stati impiegati pezzi di calibro maggiore come l'FH-70, troppo difficili da muovere e da rifornire in quell'ambiente estremo.
 
 
C'era anche una batteria CITEFA da 155 mm, Mod 77, trasportata con i C-130 ma relegati alla difesa del capoluogo, specie in ambito costiero. Pesavano troppo (8 t) per essere trasportate in altre zone delle isole. Non mancavano mortai da 120 mm, armi potenti (granate da circa 15 kg), ma più pesanti da muovere. Poco male, visto che gli Argentini erano schierati a difesa.
 
Presentati i protagonisti, ecco la cronologia degli eventi.
 
Il primo bombardamento d'artiglieria dalle navi venne eseguito già il 1 maggio, su postazioni vicino a P.Stanley (Caccia Glamorgan e fregate Arrow e Alacrity) dove si pensava fossero presenti artiglierie costiere e altri obiettivi validi, ma un'azione dimostrativa ebbe luogo già il 25 aprile, con l'Antrim e la Plymouth che eseguirono un'azione di forza per provare a convincere i difensori dell'inutilità dei loro sforzi. E così fu. Dopo il 1 maggio, di notte, molte altre azioni di bombardamento vennero pianificate e condotte sulle isole, appoggiando anche le incursioni del SAS, come quella su Pebble Island (14-15 maggio). Il bombardamento durante gli sbarchi venne diretto con gli osservatori avanzati della 148a Batteria di osservazione avanzata (29° Reggimento Commando dell'artiglieria).
 
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Infine la battaglia terminò. Le artiglierie argentine -inclusi alcuni Mod 77- che restarono intatti alla fine della guerra vennero portati in UK come trofei di guerra, assieme a tanti altri armamenti, inclusi i pezzi da 35 mm e due A.109, entrambi poi messi in servizio nelle F.A. britanniche, così come le batterie Exocet (per Gibilterra).
 
Oltre all'artiglieria, l'appoggio di fuoco era anche demandato alla fanteria. Ogni commando di fanteria di marina e battaglione parà aveva una compagnia di sei mortai L16A1 da 81 mm, armi da 37,5 kg, gittata min-max di 180-5.650 metri per proiettili da 4,47 kg HE, WP, nebbiogeni e illuminanti. Anche questi dovettero essere spesso trasportati a forza di braccia, suddivisi in tre carichi (piastra, affusto e canna) più le munizioni e tanto sforzo anche per prepare le posizioni di tiro, pure queste leggere armi tendevano ad affondare sotto la superficie. Per questo venne inventato un dispositivo, il 'Sacco di Raschen', ovvero un semplice sacco di terra posto sotto la piastra per ridurre l'affondamento con il rinculo. Parte delle artiglierie leggere britanniche è rimasta anche dopo la guerra, ma non sono stati impiegati pezzi di calibro maggiore come l'FH-70, troppo difficili da muovere e da rifornire in quell'ambiente estremo.
 
====La 'flak'<ref>Armi da guerra 114</ref>====
[[File:Japanese L90 or GDF-002 35 mm twin cannon.jpg|300px|right|thumb|Il GDF da 35/90 mm]]
La contraerea di una parte e dell'altra era molto potente e diffusa, ma non fu sufficiente per annullare il potere aereo, come al solito del resto. Le navi britanniche avevano cannoni da 114 mm Mk 6 binati (30 colpi/min, gittata 19 km, proiettili da 25 kg); e gli Mk 8 singoli da 23 km di portata e 21 kg di peso per i proiettili. Vecchi cannoni Bofors L60 erano talvolta usati, specie da navi come quelle anfibie, ma solo in due impianti singoli per unità, niente a che vedere con i cannoni delle navi della II GM. Infine c'erano, sempre in alternativa ai 40 mm, due Oerlikon singoli da 20 mm. I proiettili da 114 erano dotati di spoletta EMI N97, predisposta per scoppi a contatto, ritardato o di prossimità, capace quest'ultimo di generare oltre 3.000 schegge e quindi molto efficace. C'erano anche proiettili con chaff interno per aiutare a confondere i missili e radar nemici.
 
Come armi a.a. essi erano abbastanza validi e molto precisi, ma non sufficienti per salvare le navi che li usavano. I Type 42 non avevano radar di tiro antiaereo, ma solo i dati dei sistemi di scoperta di superficie. Le Type 21 avevano i radar RTN-10X, ma nemmeno questi e i proiettili con spoletta di prossimità ebbero successo. Ogni sistema Mk 8 ha un direttore di tiro WSA (sistema d'arma automatico) Mk 4 con computer incorportato, collegato al radar quando presente. La Ardent sparò 190 proiettili da 114 mm, 5 Seacat e diverse centinaia di proiettili da 20 mm in quel fatidico 21 maggio, ma non riuscì ad abbattere nessun aereo nemico dei vari Pucarà e Dagger inquadrati (anche il Seacat aveva un sistema radar RTN-10X di guida) dei gruppi 3 e 6. Poi fu affondata dagli A-4 e pare, anche dai Dagger (c'é chi dice, essenzialmente Argentini e Aermacchi, che il colpo di grazia venne dato da un MB-339 con razzi e bombe, ma la cosa è priva di fondamento stando alle ricostruzioni più accurate). La Plymouth sparò con i cannoni da 20 e vari Seacat contro aerei in avvicinamento da poppa. Era l'8 giugno, quella della strage di Bluff Cove. Anche la Plymouth doveva essere affondata quel giorno, ma le 4 bombe che la centrarono rimasero inesplose. Il sistema di controllo del tiro degli Mk 6 era invece basato su di un sistema optronico MRS 3 di vecchio tipo, presente anche su Antrim e Glamorgan.
 
Quanto alle Bofors, esse erano sia L/60 che L/70 più moderne, su impianti Mk 7 o 8, sempre singoli e con due serventi, collegate a radar di navigazione Type 1006 specie per tiri contro bersagli di superficie, e mirini optronici a cerchi concentrici stabilizzati. I proiettili pesano 2,4 kg come munizione completa, circa 900 gr come proiettile vero e proprio, gittata utile tra 3 e 4 km a seconda del tipo, cadenza di tiro 120 o 230-300 colpi al minuto. Con questi cannoni venne abbattuto il 27 maggio l'unico aereo argentino sicuramente perso per il tiro della contraerea leggera, un A-4B del 5 Gruppo del cap. Velasco, che venne danneggiato mentre era diretto sulla baia di Ajax, per poi eiettarsi sulla Falklands occidentale dopo avere invertito la rotta per i colpi a bordo.
 
Il cannone da 40 mm è stato declassato dopo la guerra, nonostante le munizioni di prossimità. Il 20 mm è ancora più vecchio, su affusto a piedistallo e spara munizioni da 300 gr di cui 120 di proiettile vero e proprio, su di un raggio utile di 1,5 km. Non mancarono le mitragliatrici da 7,62 mm L7A2 usate per rinforzare le armi di bordo, aiutate dalle armi leggere L4A4 con caricatore a nastro, entrambe efficaci entro i 1.000 metri. Esse si dimostrarono efficaci, contribuendo a danneggiare numerosi aerei e ad abbatterne uno, un A-4Q pilotato da tale Arca, che perse anche i suoi due compagni in azione contro i Sea Harrier. Arca tentò di atterrare a P. Stanley, ma si accorse che il carrello non si aprì e allora si dovette lanciare con il sedile. In tutto, la RN dichiarò di avere abbattuto con le sue difese 43 aerei, ma in effetti pare che solo 6 aerei vennero in parte coinvolti dal fuoco delle mitragliere, come un A-4B del 5° Gruppo il 23 maggio e 3 A-4C del 4° Gruppo entro il 25 maggio. Ai cannoni da 114 Mk 8 si attribuisce anche l'abbattimento di un missile Exocet (30 maggio) e non ufficialmente un A-4 nella stessa data e azione, da parte della Avenger.
 
Nel dopoguerra vennero aumentate le difese antiaeree delle navi inglesi, ma i Type 42 si sono dovuti privare di alcune imbarcazioni di bordo per mantenere i pesi sufficientemente bassi, con altri due impianti binati GCM-AO3-2 da 30 mm e due singoli GAM-BO1 aggiuntivi rispetto ai due già presenti. La HMS Illoustrious ebbe per prima due CIWS Phalanx, ma arrivò troppo tardi in azione.
 
====I cannoni navali<ref>Armi da guerra 124</ref>====
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Il secondo impiego delle artiglierie ebbe luogo il 1 maggio da parte di Arrow e Alacrity, tirando tra i 11.000 e i 15.400 m di distanza e dirette da elicotteri di osservazione. L’obiettivo erano batterie d’artiglieria e postazioni dell’esercito. Vi fu il primo attacco aereo argentino durante il bombardamento, che venne interrotto e poi ripreso di notte, quando il 25° Reggimento a Sapper Hill ebbe 10 uomini uccisi o feriti. La pratica di bombardare P. Stanley divenne regolare, anche di giorno e i soldati argentini impararono presto a tenersi al riparo quanto più tempo possibile.
 
Il 10 maggio, la notte inoltrata. L'Alacrity erasi trovava nel canale tra le due isole (Falkland Sound) per cercare campi minati, quando il radar 1006 trovò un vascello sconosciuto. Prima cercò di illuminarlo con i proiettili con bengala, poi sparò una dozzina di colpi con spoletta di prossimità a largo raggio, per fermare la nave senza danneggiarla seriamente. Visto che questa non si arrestò, il comandante e sparò sulla nave (a quel punto sicuramente identificata come argentina), che venne centrata direttamente da almeno 3 colpi ed esplose improvvisamente in una palla di fuoco, scomparendo lentamente dagli schermi radar. Era la Isla de Los Estados, sorpresa con armi, mezzi e 325.000 l di carburante avio. L’Alacrity tornò una settimana dopo per sbarcare incursori dell'SBS, che il 21 maggio neutralizzarono una posizione dei reggimenti 12 e 25imo, potenzialmente pericolose per la testa di sbarco. Nel contempo il Glamorgan bombardò Stanley e la Ardent appoggiò un reparto dei SAS in attività di incursione tra Darwin e Goose Green. Le navi britannich parteciparono a numerose azioni di fuoco anche successivamente, tra cui la già ricordata battaglia di Goose Green, quando l’Arrow, partita in ritardo sul programma, cercò poi di completare il ciclo di bombardamenti sulle coordinate dei bersagli recuperando il tempo perso, e poi ritirandosi in mare aperto. Fino alla fine della guerra, quando il capoluogo e la periferia vennero colpiti duramente da tutte le artiglierie e gli aerei disponibili, i cannoni da 4,5 pollici ebbero il loro ruolo, dimostrandosi nell’insieme molto utili. Quando collegati anche ad un radar di tiro essi ebbero una buona validità nel settore contraerei, sia pure con esiti alterni. Nel caso dell’Ardent, per esempio, sparare ben 190 colpi da 114 mm non ebbe alcun risultato, e né questi né cinque Seacat e centinaia di colpi da 20 mm impedirono all’aviazione argentina di affondarla a suon di bombe. Ma il 30 maggio l’Avenger (Vendicatore, nome ironicamente molto indovinato) riuscì ad abbattere un Exocet e anche uno Skyhawk, poi peraltro attribuito all’ Exeter. L’abbattimento del missile fu il primo esempio noto, anche se nessuno si aspettava che il cannone Mk 8 potesse essere utile anche come arma anti-missile. Tuttavia, i Type 42 non avevano un radar di tiro vero e proprio, ma si dovevano arrangiare con il radar di navigazione e controllo elicotteri Type 1006. Adatto per il tiro in superficie, questo sistema non poteva pressoché nulla contro gli aerei, e infatti il Coventry, quando venne attaccato dagli A-4, sparò con una delle due mitragliere da 20 mm e persino tirò un Sea Dart senza guida attivata (non avendo potuto agganciare nessun bersaglio), ma a quanto pare, nemmeno ci si provò ad usare l’Mk 8, che pure sarebbe stata un’arma più che ragionevole se solo avesse avuto una FCS adatta al tiro contraerei.
 
In tutto, con le successive azioni, vennero eseguiti da parte di 14 navi un totale di 63 bombardamenti in 32 giorni di azione dal 1 al 14 giugno, e questo forse non includendo le cannonate del 25 aprile nonché gli ingaggi antiaerei. Nell'insieme la RN dimostrò l'utilità dei cannoni navali anche nella guerra moderna, specie per bombardamenti in appoggio fatti durante una campagna bellica anche di vasta scala. All’epoca la cosa era tutt’altro che condivisa e proprio la RN aveva seguito le marine maggiori (USN e VM-F) che ridussero l’importanza delle artiglierie di bordo a vantaggio dei missili, salvo poi riprendere l’attenzione per questi sistemi d’arma negli anni ’70-80. Da notare che, nelle Marine NATO del Nord-Europa, solo la RN aveva un armamento standard di artiglierie dal calibro superiore al 100 mm, e di conseguenza con la possibilità di eseguire un efficace tiro contro-costa per appoggiare dal mare gli sforzi e i movimenti delle truppe NATO di terra. A parte le prime 10 Type 22, quest’armamento era standard per le navi britanniche, dando loro una notevole potenza di fuoco in appoggio, su distanze e con effetti maggiori dei pezzi da 76 e 100 mm, pure rispettabili e maggiormente versati nel tiro c.a. (85 e 60 c.min contro 15 o 25). L’impostazione è stata confermata anche per le navi moderne, così i Type 45 Daring, paradossalmente, possono contare ancora su di un’artiglieria da 114 ultimo modello, mentre gli Orizzonte, malgrado la tradizione italiana e francese per artiglierie ad alta potenza, sono limitati ai pezzi da 76, essenzialmente per funzioni anti-missile.
 
====La 'flak'<ref>Armi da guerra 114</ref>====
Contrariamente a molte previsioni, incluse quelle dei pianificatori della RN, i cannoni alle Falklands dimostrarono di essere ancora un'arma su cui dover fare affidamento. E quello che c'era, sia a terra che in mare, venne ampiamente usato. Abbiamo visto il loro impiego contro bersagli di superficie. Ora vediamo cosa successe in ambito anti-aereo.
[[File:Japanese L90 or GDF-002 35 mm twin cannon.jpg|300px|right|thumb|Il GDF da 35/90 mm]]
SebbeneLa la guerra delle Falklands sia nota sopratutto come 'la guerra dei missili', in realtà i cannoni, spessocontraerea di tipo molto moderno, vennero ampiamente impiegati, e la 'flak' non fa eccezione. Da una parte e dell'altra era molto potente e diffusa, ma non fu sufficiente per annullare il potere aereo, come al solito del resto.
 
Le navi britanniche avevano cannoni da 114 mm Mk 6 binati e gli Mk 8, già descritti soprasingoli. Vecchi cannoni Bofors L60 erano usati,sulle specienavi daanfibie navie comele quelleType anfibie22, ma solo in due impianti singoli per unità, niente a che vedere con i cannoni delle navi della II GM. Infine c'erano, sempre in alternativa ai 40 mm, duegli Oerlikon singoli da 20 mm., Iin proiettiligenere dadue 114 erano dotati di spoletta EMIimpianti N97, predisposta per scoppile anavi contatto,che ritardato oprive di prossimità, capace quest'ultimo di generare oltre 3Bofors.000 schegge e quindi molto efficace. C'erano anche proiettili con chaff interno per aiutare a confondere i missili e radar nemici.
 
I proiettili da 114 erano dotati di spoletta EMI N97, predisposta per scoppi a contatto, ritardato o di prossimità, capace quest'ultimo di generare oltre 3.000 schegge e quindi molto efficace. C'erano anche proiettili con chaff interno per aiutare a confondere i missili e radar nemici.
 
Come armi a.a. essi i 114 mm erano abbastanza validi e molto precisi, ma non sufficienti per salvare le navi che li usavano, specie se non sufficientemente attrezzate. I Type 42 non avevano radar di tiro antiaereo, maadatti soloal loro impiego: non funzionavano con i datiradar deiguidamissili, sistemie disi scopertadovevano affidare a quello di superficiescoperta navale. Le Type 21 avevano invece i radar RTN-10X, ma nemmeno questi e i proiettili con spoletta di prossimità ebbero successo. Ogni sistema Mk 8 ha un direttore di tiro WSA (sistema d'arma automatico) Mk 4 con computer incorportato, collegato al radar quando presente. Ma anche così, non sempre le cose andarono per il verso giusto.
 
ComeLa armiArdent a.a.fu essiforse eranoil abbastanzacaso validipiù e molto precisi, ma non sufficienti per salvare le navi che li usavano. I Type 42 non avevano radar di tiro antiaereo, ma solo i dati dei sistemi di scoperta di superficie. Le Type 21 avevano i radar RTN-10X, ma nemmeno questi e i proiettili con spoletta di prossimità ebbero successo. Ogni sistema Mk 8 ha un direttore di tiro WSA (sistemaemblematico ddell'armainadeguatezza automatico)delle Mkdifese 4antiaeree conbritanniche: computer incorportato, collegato al radar quando presente. La Ardentessa sparò 190 proiettili da 114 mm, 5 Seacat e diverse centinaia di proiettili da 20 mm in quel fatidico 21 maggio, ma non riuscì ad abbattere nessun aereo nemico dei vari Pucarà e Dagger inquadrati (anche il Seacat aveva un sistema radar RTN-10X di guida) dei gruppi 3 e 6. Poi fu affondata dagli A-4 e pare, anche dai Dagger (c'é chi dice, essenzialmente Argentini e l'Aermacchi, che il colpo di grazia venne dato da un MB-339 con razzi e bombe, ma la cosa è priva di fondamentoriscontro standoda alle ricostruzioni piùparte accurateinglese). La Plymouth sparò con i cannoni da 20 e vari Seacat contro aerei in avvicinamento da poppa. Era l'8 giugno, quella della strage di Bluff Cove. Anche la Plymouth doveva essere affondata quel giorno, ma le 4 bombe che la centrarono rimasero inesplose. Il sistema di controllo del tiro degli Mk 6 era invece basato su di un sistema optronico MRS 3 di vecchio tipo, presente anche su Antrim e Glamorgan.
 
Quanto alle Bofors, esse erano sia L/60 che L/70 più moderne (presumibilmente sulle sole Type 22), installate su impianti Mk 7 o 8, sempre singoli e con due serventi, collegate a radar di navigazione Type 1006 specie per tiri contro bersagli di superficie, e mirini optronici a cerchi concentrici stabilizzati. I proiettili pesano 2,4 kg come munizione completa, circa 900 gr come proiettile vero e proprio (carica HE interna, circa 100 gr), gittata utile tra 3 e 4 km a seconda del tipo, cadenza di tiro 120 o 230-300 colpi al minuto. Con questi cannoni venne abbattuto il 27 maggio l'unico aereo argentino sicuramente perso per il tiro della contraerea leggera, un A-4B del 5 Gruppo del cap. Velasco, che venne danneggiato mentre era diretto sulla baia di Ajax, per poi eiettarsi sulla Falklands occidentale dopo avere invertito la rotta per i colpi a bordo.
====La contraerea<ref>Armi da guerra 114</ref>====
Sebbene la guerra delle Falklands sia nota sopratutto come 'la guerra dei missili', in realtà i cannoni, spesso di tipo molto moderno, vennero ampiamente impiegati, e la 'flak' non fa eccezione. Da una parte e dell'altra era molto potente e diffusa, ma non fu sufficiente per annullare il potere aereo, come al solito del resto.
 
Il cannone da 40 mm è stato declassato dopo la guerra, nonostante le munizioni di prossimità. Il 20 mm è ancora più vecchio, su affusto a piedistallo e spara munizioni da 300 gr di cui 120 di proiettile vero e proprio, su di un raggio utile di 1,5 km. Non mancarono le mitragliatrici da 7,62 mm L7A2 usate per rinforzare le armi di bordo, aiutate dalle armi leggere L4A4 con caricatore a nastro, entrambe efficaci entro i 1.000 metri. Esse si dimostrarono efficaci, contribuendo a danneggiare numerosi aerei e ad abbatterne uno, un A-4Q pilotato da tale Arca, che perse anche i suoi due compagni in azione contro i Sea Harrier. Arca tentò di atterrare a P. Stanley, ma si accorse che il carrello non si aprì e allora si dovette lanciare con il sedile. In tutto, la RN dichiarò di avere abbattuto con le sue difese 43 aerei, ma in effetti pare che solo 6 aerei vennero in parte coinvolti dal fuoco delle mitragliere, come un A-4B del 5° Gruppo il 23 maggio e 3 A-4C del 4° Gruppo entro il 25 maggio. Ai cannoni da 114 Mk 8 si attribuisce anche l'abbattimento di un missile Exocet (30 maggio) e non ufficialmente un A-4 nella stessa data e azione, da parte della Avenger.
Gli argentini portarono molte delle migliori armi disponibili a livello mondiale: cannoni binati Rheinmetall da 20 mm Rh-202, e Oerlikon da 35 mm. Sei e due rispettivamente vennero catturati dopo la battaglia di Goose Green, da dove difendevano l'aeroporto e spararono anche contro le forze di terra inglesi quando si avvicinarono. Almeno 3 Harrier e Sea Harrier vennero abbattuti dai cannoni argentini, e solo l'accorta pianificazione delle missioni e la relativa immobilità a cui erano costretti gli argentini (causa terreno) rese minori i danni subiti dai pochi aerei britannici. Alcuni cannoni vennero persino, una volta catturati, portati a bordo delle LSD e usati come appoggio per la difesa aerea, mentre nel dopoguerra i 35 mm presi erano così tanti che vennero mandanti in UK e usati dalla RAF, priva di cannoni a.a. (come del resto anche l'esercito). Stranamente non venne fatto lo stesso anche per i più numerosi cannoni da 20, forse perché privi di radar di controllo del tiro.
 
Il cannone da 40 mm è stato declassato dopo la guerra, nonostante le munizioni di prossimità. Il 20 mm è ancora più vecchio, su affusto a piedistallo e spara munizioni da 300 gr di cui 120 di proiettile vero e proprio, su di un raggio utile di 1,5 km. Non mancarono le mitragliatrici da 7,62 mm L7A2 usate per rinforzare le armi di bordo, aiutate dalle armi leggere L4A4 con caricatore a nastro, entrambe efficaci entro i 1.000 metri. Esse si dimostrarono efficaci, contribuendo a danneggiare numerosi aerei e ad abbatterne uno, un A-4Q pilotato da tale Arca, che perse anche i suoi due compagni in azione contro i Sea Harrier. Arca tentò di atterrare a P. Stanley, ma si accorse che il carrello non si aprì e allora si dovette lanciare con il sedile. In tutto, la RN dichiarò di avere abbattuto con le sue difese 43 aerei, ma in effetti pare che solo 6 aerei vennero in parte coinvoltiabbattuti dal fuoco delle mitragliere, comeoltre ai due casi di cui sopra, c'é anche un A-4B del 5° Gruppo il 23 maggio e 3 A-4C del 4° Gruppo entro il 25 maggio. Ai cannoni da 114 Mk 8 si attribuisce anche l'abbattimento di un missile Exocet (30 maggio) e non ufficialmente un A-4 nella stessa data e azione, da parte della Avenger. La HMS Illoustrious, per la prima volta con due CIWS Phalanx, arrivò solo nel dopoguerra.
Le navi britanniche avevano cannoni da 114 mm Mk 6 e gli Mk 8, già descritti sopra. Vecchi cannoni Bofors L60 erano usati, specie da navi come quelle anfibie, ma solo in due impianti singoli per unità, niente a che vedere con i cannoni delle navi della II GM. Infine c'erano, sempre in alternativa ai 40 mm, due Oerlikon singoli da 20 mm. I proiettili da 114 erano dotati di spoletta EMI N97, predisposta per scoppi a contatto, ritardato o di prossimità, capace quest'ultimo di generare oltre 3.000 schegge e quindi molto efficace. C'erano anche proiettili con chaff interno per aiutare a confondere i missili e radar nemici.
 
Il cannone da 40 mm è stato declassato dopo la guerra, nonostante le munizioni di prossimità. Il 20 mm è ancora più vecchio, su affusto a piedistallo e spara 600 c.min da 300 gr, di cui 120 di proiettile vero e proprio, su di un raggio utile di 1,5 km. Date le piccole dimensioni, è stato deciso di mantenerlo in servizio come arma tuttofare, anche contro obiettivi in mare ('barchini Pasdaran', si diceva una volta, adesso il problema sono quelli suicidi, vedi USS Cole). Del resto, persino le armatissime fregate italiane come le 'Maestrale', nel Golfo hanno operato con due obsoleti Oerlikon per la stessa ragione. Un'altro motivo della permamenza di vecchi cannoni è anche il fallimento del loro successore, un pezzo Rarden da 30 mm su affusto stabilizzato, molto compatto e preciso. Sulla carta doveva sostituire sia i 20 che i 40 mm ('in media stat virtus'), ma di fatto la sua cadenza di tiro di appena 90 c.min lo ha limitato a qualche classe di navi ausiliarie.
Come armi a.a. essi erano abbastanza validi e molto precisi, ma non sufficienti per salvare le navi che li usavano. I Type 42 non avevano radar di tiro antiaereo, ma solo i dati dei sistemi di scoperta di superficie. Le Type 21 avevano i radar RTN-10X, ma nemmeno questi e i proiettili con spoletta di prossimità ebbero successo. Ogni sistema Mk 8 ha un direttore di tiro WSA (sistema d'arma automatico) Mk 4 con computer incorportato, collegato al radar quando presente. Ma anche così, non sempre le cose andarono per il verso giusto.
 
Nel dopoguerra vennero aumentate le difese antiaeree delle navi inglesi, ma i Type 42 si sono dovuti privare di alcune imbarcazioni di bordo per mantenere i pesi sufficientemente bassi, con altri due impianti binati GCM-AO3-2 da 30 mm e due singoli GAM-BO1 aggiuntivi rispetto ai due già presenti. Questo ha comportato un certo aumento di peso (ciascun impianto da 30 binato pesa 2,5 t), ma in tutto si ritrovarono ben 8 armi da 20 e 30 mm anziché due sole Oerlikon. Purtroppo il 114 mm è rimasto senza direzione radar di tiro. Se questa non fosse stata possibile, almeno si sarebbe dovuta installare una FCS optronica coma la LIROD, ma non pare sia successo e così, paradossalmente, l'unica arma che alle Falklands ha dimostrato di poter distruggere persino un missile Exocet, resta su queste navi pressoché inutile contro una minaccia aerea. Da notare che in seguito, vari caccia hanno avuto due CIWS Phalanx, cosa anche più impegnativa visto che ciascuno di essi, malgrado il calibro modesto, pesa circa 6.100 kg, circa 12 volte un normale impianto da 20 mm e più dei due sistemi binati calibro 30 mm messi insieme.
La Ardent sparò 190 proiettili da 114 mm, 5 Seacat e diverse centinaia di proiettili da 20 mm in quel fatidico 21 maggio, ma non riuscì ad abbattere nessuno dei vari Pucarà e Dagger inquadrati (su queste navi, anche il Seacat aveva un sistema radar RTN-10X di guida) dei gruppi 3 e 6. Poi fu affondata dagli A-4 e pare, anche dai Dagger (c'é chi dice, essenzialmente Argentini e Aermacchi, che il colpo di grazia venne dato da un MB-339 con razzi e bombe, ma la cosa è priva di fondamento stando alle ricostruzioni più accurate). La Plymouth sparò con i cannoni da 20 e vari Seacat contro aerei in avvicinamento da poppa. Era l'8 giugno, quella della strage di Bluff Cove. Anche la Plymouth doveva essere affondata quel giorno, ma le 4 bombe che la centrarono rimasero inesplose. Il sistema di controllo del tiro degli Mk 6 era invece basato su di un sistema optronico MRS 3 di vecchio tipo, presente anche su Antrim e Glamorgan.
La HMS Illoustrious, che certo non aveva problemi di margini di peso, ebbe per prima due CIWS Phalanx, ma arrivò solo pochi giorni dopo la fine delle ostilità.
 
Gli argentini portarono molte delle migliori armi disponibili a livello mondiale: cannoni binati Rheinmetall da 20 mm Rh-202, e Oerlikon da 35 mm. Sei e due rispettivamente vennero catturati dopo la battaglia di Goose Green, da dove difendevano l'aeroporto e spararono anche contro le forze di terra inglesi quando si avvicinarono. Almeno 3 Harrier e Sea Harrier vennero abbattuti dai cannoni argentini, e solo l'accorta pianificazione delle missioni e la relativa immobilità a cui erano costretti gli argentini (causa terreno) rese minori i danni subiti dai pochi aerei britannici. Alcuni cannoni venneroda persino20 (e pare, unaaddirittura voltada catturati,35 mm) vennero portati a bordo delle LSD e usati come appoggio per la difesa aerea, mentre nel dopoguerra i 35 mm presi erano così tanti che vennero mandanti in UK e usati dalla RAF, priva di cannoni a.a. (come del resto anche l'esercito). Stranamente non venne fatto lo stesso anche per i più numerosi cannoni da 20, forse perché privi disi radarsa dibene controllocon delquali tirorisultati.
Quanto alle Bofors, esse erano sia L/60 che L/70 più moderne, su impianti Mk 7 o 8, sempre singoli e con due serventi, collegate a radar di navigazione Type 1006 specie per tiri contro bersagli di superficie, e mirini optronici a cerchi concentrici stabilizzati. I proiettili pesano 2,4 kg come munizione completa, circa 900 gr come proiettile vero e proprio, gittata utile tra 3 e 4 km a seconda del tipo, cadenza di tiro 120 o 230-300 colpi al minuto. Con questi cannoni venne abbattuto il 27 maggio l'unico aereo argentino sicuramente perso per il tiro della contraerea leggera, un A-4B del 5 Gruppo del cap. Velasco, che venne danneggiato mentre era diretto sulla baia di Ajax, per poi eiettarsi sulla Falklands occidentale dopo avere invertito la rotta per i colpi a bordo.
I 35 mm presi devono essere piaciuti, perché nel dopoguerra il buon numero di esemplari catturati vennero portati in UK e usati dalla RAF, priva di cannoni a.a. (come del resto anche l'esercito). Insomma, per un breve momento i pianificatori britannici quasi si dovettero ricredere nelle loro scelte tutto-missili, essendo l'unica nazione al mondo che all'epoca si affidava, per la difesa a.a., esclusivamente ai SAM. Stranamente non vennero messi in servizio anche i più numerosi cannoni da 20. Eppure si trattava di eccellenti complessi antiaerei, e il British Army avrebbe potuto trovare vantaggioso disporre di armi uguali a quelle dell'esercito tedesco, a casa del quale era presente l'Armata britannica (BAOR). Molte armi argentine vennero distrutte sul posto, come i vecchi missili Cobra. Altre messe in servizio, altre ancora, come forse gli Rh-202, vennero passate ad 'amici', anche non ufficiali. Non ci sarebbe da stupirsi se in seguito fossero stati 'girati' al Cile, che per la sua silenziosa complicità ebbe negli anni successivi persino i grandi cacciatorpediniere 'County', cosa che svelò apertamente l'appoggio offerto agli inglesi durante la crisi.
 
Il cannone da 40 mm è stato declassato dopo la guerra, nonostante le munizioni di prossimità. Il 20 mm è ancora più vecchio, su affusto a piedistallo e spara munizioni da 300 gr di cui 120 di proiettile vero e proprio, su di un raggio utile di 1,5 km. Non mancarono le mitragliatrici da 7,62 mm L7A2 usate per rinforzare le armi di bordo, aiutate dalle armi leggere L4A4 con caricatore a nastro, entrambe efficaci entro i 1.000 metri. Esse si dimostrarono efficaci, contribuendo a danneggiare numerosi aerei e ad abbatterne uno, un A-4Q pilotato da tale Arca, che perse anche i suoi due compagni in azione contro i Sea Harrier. Arca tentò di atterrare a P. Stanley, ma si accorse che il carrello non si aprì e allora si dovette lanciare con il sedile. In tutto, la RN dichiarò di avere abbattuto con le sue difese 43 aerei, ma in effetti pare che solo 6 aerei vennero in parte coinvolti dal fuoco delle mitragliere, come un A-4B del 5° Gruppo il 23 maggio e 3 A-4C del 4° Gruppo entro il 25 maggio. Ai cannoni da 114 Mk 8 si attribuisce anche l'abbattimento di un missile Exocet (30 maggio) e non ufficialmente un A-4 nella stessa data e azione, da parte della Avenger. La HMS Illoustrious, per la prima volta con due CIWS Phalanx, arrivò solo nel dopoguerra.
 
Nel dopoguerra vennero aumentate le difese antiaeree delle navi inglesi, ma i 'Type 42' si sono dovuti privare di alcune imbarcazioni di bordo per mantenere i pesi sufficientemente bassi, con altri due impianti binati GCM-AO3-2 da 30 mm e due singoli GAM-BO1 aggiuntivi rispetto ai due già presenti; oppure due Phalanx che in alcuni casi sono stati installati, sia pure con un aggravio di peso non indifferente per queste limitate navi. Altre unità, sempre sull'onda della lezione della guerra, che vedeva l'insufficienza dei soli SAM per la difesa delle navi, ebbero anche gli ancora più potenti Goalkeeper da 30 mm.
 
 
===Le forze a terraBlindati===
====Blindati====
Mentre gli argentini furono costretti a restare a Port Stanley con le loro piccole blindo AML-90, praticamente bloccate dal terreno fangoso, mentre i LVTP-7 usati per lo sbarco vennero rimandati subito sul territorio nazionale, gli Inglesi sbarcarono sulle isole con un piccolo reparto di Scorpion/Scimitar. Si trattava di elementi del Reggimento esplorante 'Blues and Royals', normalmente a Windsor, che fornì due sezioni con gli Scorpion (cannone da 76) e gli Scimitar (cannone da 30 mm) nonché i Samson da recupero. Ogni sezione comprendeva due Scorpion, due Scimitar e un Samson. Entro 24 ore dalla richiesta del governo erano pronti i dieci corazzati, imbarcati sulla ELK, mentre gli equipaggio andarono sul Camberra, entrambe navi civili requisite. Passarono ali ordini della 3a Brigata Commando e si addestrarono su Ascensione, anche al guado anfibio, che normalmente è di 1,067 m, ma diventano mezzi galleggianti con il telone eretto.
 
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Successivamente i cingolati attaccarono verso Stanley, assieme agli Harrier, ai cannoni da 105 e a quelli navali (derivati da questi) da 114 mm. Il 3° Btg parà attaccò Mount London sorprendendo nella notte i difensori, che però presto opposero resistenza accanita, tanto che ci vollero sei ore per averne ragione, solo considerando il lato est della montagna, poi conquistata anche nel settore occidentale con altre 4 ore. Gli Scorpion del 4° plotone appoggiarono con le loro micidiali HESH da 76 mm. Per l'inizio del 12 giugno gli obiettivi erano stati raggiunti e la fase successiva fu l'appoggio al 2° Btg parà contro Wireless Ridge con il 3° Plotone, mentre il 4° appoggiava il 2° Battaglione Guardie scozzesi su Tombledown Mountain. Uno Scorpion ebbe danni da una mina, ma il comandante passò su di un altro veicolo. Gli Scorpion e gli Scimitar appoggiarono il 2° Btg parà, e inaugurarono una nuova tecnica: sparavano mitragliate da 7,62 con l'arma secondaria, coassiale, verso sospette posizioni (ogni mezzo aveva 40 colpi da 76 e 3.000 da 7,62), e se questo rispondeva al fuoco lo annientavano con una cannonata da 76. Dopo che Wireless Ridge venne conquistata, era possibile dominare P.Stanley e gli Scorpion del 3° avanzarono con il 2° Parà per le strade della periferia, fino a che alle 21,00 venne dichiarato il cessate il fuoco. In seguito vennero raggiunti anche dal 4° plotone, e poi tutti si imbarcarono con la FEARLESS per tornare nel Regno Unito, assieme a due AML-90 trovate a P.Stanley. Questi mezzi non si scontrarono mai con gli Scorpion, nemmeno quando essi si avvicinarono al capoluogo, dove le blindo erano costrette a restare per via della condizione del terreno. Lo Scorpion danneggiato da una mina venne recuperato da un Chinook e poi rimpatriato. Fu una fortuna che i cingolati inglesi non venissero ingaggiati dalle AML, data la superiorità del loro cannone (ma gli Scimitar con il preciso pezzo da 30 mm erano un nemico di tutto rispetto). Tra i tanti handicap che le truppe inglesi avevano, dalla versione solo semi-automatica dei fucili FAL alle artiglierie di grosso calibro, c'era anche una certa carenza di sistemi di visione notturna, quando poi la maggior parte dei combattimenti ebbe luogo o inizio di notte, e chiaramente chi attaccava doveva vederci meglio di chi si difendeva. Il sistema di osservazione del cannoniere (IL, basato su di una camera LLTV) si dimostrò quindi molto utile anche per l'osservazione, in mancanza d'altro. In futuro sarebbero stati distribuiti molti più sistemi IL per la truppa, come è stato poi mostrato in Desert Storm, la consacrazione per tale tipo di sensori.
 
 
====Artiglierie====
Quanto all'artiglieria, i britannici portarono alle Falklands 5 batterie di cannoni leggeri da 105 mm, più i 114 mm navali, contro altrettante (ironia della sorte) batterie argentine, sempre da 105 mm, ma si trattava dei leggeri obici M56 da 105 mm someggiabili. Sempre con molta ironia del destino, queste armi erano appena state radiate dai britannici, sostituite con i cannoni leggeri. Questi ultimi, di concezione nazionale, pur possedendo una portata di circa 17 km anziché 11, erano sensibilmente più pesanti e forse nella circostanza non fu un grande affare. Inoltre le granate erano più veloci e potevano cascare con angoli meno elevati, cosa non positiva per i danni causabili a bersagli trincerati. C'era anche una batteria CITEFA da 155 mm, Mod 77, trasportata con i C-130 ma relegati alla difesa del capoluogo, specie in ambito costiero. Pesavano troppo per essere trasportate in altre zone delle isole.
 
 
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Il primo impiego venne fatto il 24 maggio, quando venne abbattuto un paio di A-4 diretti verso il transatlantico Camberra. Il missile colpì il primo aereo che coinvolse il gregario nell'esplosione. L'efficienza dei Rapier rimase, malgrado tutto, del 95%, anche se i radar navali erano una fonte di forte disturbo e talvolta gli aerei argentini volavano così basse che talvolta era necessario annullare il lancio, e almeno una nave venne colpita all'alberatura da un Rapier.
 
[[Immagine:Blowipe_comandos601.jpg|330px|left|]]
Gli Argentini ebbero modo di usare numerosi Blowpipe, ma non pare che alcuno dei SA-7 trovati venne impiegato; i Tigercat non ebbero successi nonostante il numero di armi lanciate fosse discreto, mentre i Roland 2, presenti con un solo tipo leggero, su rimorchio, spostato ogni tanto sui lati del campo d'aviazione e senza mai essere messo fuori uso dagli attacchi, tanto che venne catturato e portato in UK per essere esaminato. La Euromissile dichiarò 4 vittorie e un aereo probabile, dichiarando che il sistema ebbe modo di far cessare gli attacchi a P. Stanley, ma il Mod Britannico ne ha riconosciuta una sola. I sistemi di controllo del tiro vennero tattaccati talvolta da missili shrike, come il TPS-43 danneggiato e catturato dai britannici. I cannoni a.a. da 20 e 35 mm avevano i radar Fledermaus o Skyguard e almeno uno di essi venne messo KO da un missile Shrike.
 
 
===Fonti===