Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Missili: differenze tra le versioni

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===Sistemi di difesa navale Britannici<ref>Fischer, Johann: ''I sistemi navali inglesi di difesa aerea'', RID Gen 1992 p. 48-53</ref>===
La RN si interessò di armi più potenti delle sue artiglierie a.a., non sempre felicissime come riuscita (per esempio le varie 12,7, 40 e 133 mm britanniche), già nel 1944 quando avviò il programma Lop/Gap, che poi agli inizi degli anni '50 divenne il GMS.1 (Guided Missile System No.1), affidato alla Hawker Siddeley. Esso era un grosso proiettile a razzo calibro 406 mm, con un sistema di guida radar, che per risparmiare in lunghezza era spedito in aria con 4 booster, tutti laterali, che gli davano una forma un pò a 'trimarano', come del resto armi tedesche quali l'HS.117, ma questo era molto più grande. Venne deciso di usarli sui caccia (in realtà incrociatori) classe 'County', che avrebbero avuto il sistema diventato con gli anni GWS.1 Sea Slug (GSW è per Guided Weapon System Mk.1). Il primo dei 4 caccia County Batch 1 entrò in servizio nei primi anni '60, allorché l'HMS Devonshire venne completato nel novembre del 1962. Il sistema era tuttavia quanto di più rozzo fosse disponibile all'epoca sulle navi, assemblato manualmente sottocoperta dai marinai prima di farlo elevare nella sua rampa di lancio binata; il radar era il Type 901, che nonostante lavorasse in banda I e J era vulnerabile a varie forme di ECM. Dal 1979 i County vennero radiati dal servizio, prima i 4 Batch 1 e poi dopo le Falklands gli altri 4, assieme ai missili Sea Slug rimasti per qualche anno in servizio. Per dare una capacità di difesa a distanza ravvicinata venne anche realizzato, in sostituzione dei cannoni da 40 mm Bofors, il GWS.20 Seacat, radiocomandato con un lanciamissili quadrinato, prima a guida su linea di mira, poi il GWS.21, 22 e 24 che hanno ricevuto un sistema di guida ognitempo tramite un radar di controllo del tiro. Nel frattempo il Seaslug venne modificato nel tipo Mk 2, con maggiore gittata e maggiore capacità operativa. Infatti era a guida SARH e non radar su fascio direttore, molto più vulnerabile alle contromisure. Inoltre aveva anche una capacità superficie-superficie antinave. Il Seaslug era un sistema limitato, ma pur sempre in grado di coprire almeno 40 km di portata (e il lanciamissili aveva 32 armi disponibili); nonostante la sua rozzezza, esso dimostrò nei test un'affidabilità del 92%, quando molti SAM dell'epoca non arrivavano nemmeno al 50%. Nei suoi limiti, era un apparato funzionale ed era parte della prima generazione di SAM britannici, tutti a lunga gittata: i suoi coevi erano il Thunderbird dell'esercito e il Bloodhound (a statoreattore) della RAF, anch'essi sistemi efficienti, piuttosto complessi e pesanti, dalle valide prestazioni. Il costo però era elevato data la ridotta produzione, e questa non aiutava nemmeno la rapidità nel rinnovare la componentistica, come invece stavano facendo, e a ritmi forsennati, sia gli americani che i sovietici.
 
Il primo dei 4 caccia County Batch 1 entrò in servizio nei primi anni '60, allorché l'HMS Devonshire venne completato nel novembre del 1962, più o meno ai tempi della conversione del Garibaldi italiano, ma in questo caso si trattava di navi interamente di nuova costruzione. Il sistema era tuttavia assai rozzo, assemblato manualmente sottocoperta dai marinai prima di farlo elevare nella sua rampa di lancio binata; il radar era il Type 901, che nonostante lavorasse in banda I e J (come i sistemi moderni) era vulnerabile a varie forme di ECM. Dal 1979 i 'County' vennero radiati dal servizio, prima i 4 Batch 1 e poi dopo le Falklands gli altri 4, assieme ai missili Sea Slug rimasti per qualche anno in servizio con i nuovi utenti, la Marina Cilena (l'unico Batch 1 esportato, il Babur, in Pakistan, è stato subito modificato sostituendo il Sea Slug).
I Seacat vennero proposti senza successo all'USN, battuti dal Sea Sparrow come sistema di difesa ravvicinata. Nondimeno la semplicità e l'economia del sistema hanno permesso una diffusione ampia, che ha toccato 10 Marine complessivamente. Alle Falklands molti ne sono stati tirati, dichiarando 4 abbattimenti. Il cugino terrestre è il Tigercat, che invece usarono gli Argentini. Esso ha sempre una sagoma tozza anteriormente e con due serie di alette di stabilizzazione e controllo. La rampa è trinata. La Guerra delle Falklands ha anche visto l'unico impiego bellico del Sea Slug, che tuttavia non ha prodotto successi. All'inizio degli anni '60 vennero iniziati anche i programmi per i successori Sea Dart e Sea Wolf, che videro anch'essi l'esordio in quella stessa guerra, alle volte chiamata 'dei missili' e non a torto, visto che forse, per la prima volta, questi ultimi superarono in importanza i cannoni. Il Sea Dart era nato per i caccia Type 82 e Tromp olandesi, questi ultimi erano coinvolti nella parte del programma per la realizzazione del radar 3D Roomstick. La Hawker Siddeley invece pensò al missile vero e proprio, iniziando nel 1962 lo sviluppo come Project CF.229 che adottava una notevole soluzione, quella del booster a razzo con ramjet, il che aumentava la gittata e rendeva il missile più manovrabile (perché il motore continua a bruciare per molti secondi, permettendo un lungo volo sostentato invece del 'lancio' con una veloce combustione durata pochi secondi e poi solo inerzia). L'arma era dotata di una presa d'aria nel muso e 4 antenne di ricezione sul principio dell'interferometo; il booster, unico, era in tandem con il mtore. Sebbene funzionale, questa soluzione era anche complessa e ingombrante: il Sea Dart era una sorta di piccolo Talos o Typhoon; l'Olanda nel 1965 diede un colpo pesante alle speranze britanniche allorché questo Paese, tradizionalmente un pò la via di penetrazione inglese nel continente (vedi gli Hunter), abbandonò il programma e scelse il Terrier americano, più compatto es emplice; nel mentre, i Type 82 vennero cancellati eccetto la capoclasse, allorché nel 1966 vennero cancellate le portaerei e quindi anche le 4 grandi navi di scorta divennero in eccedenza; rimase solo la prima, la HMS Bristol; ma l'esigenza della difesa antiaerea a lungo raggio rimaneva e così vennero costruiti i 14 caccia 'Type 42', più altri due (ironicamente) per l'export, proprio in quell'Argentina che finirà poi per combattere i britannici. Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venrono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m. Tornando ai radar di scoperta aerea, il Type 965 operava in banda B (!) con potenza di 450 kW, e 200-400 implusi al secondo lunghi fino a 10 microsecondi. Il Type 1022 è più attuale e opera in banda D, opera con tubi TWT coerenti , compressione impluso e MTI; è frutto del precedente Type 1031 ma con l'elaborazione dati ereditata dall'LW-08 olandese della Signaal. Il Sea Dart, in ogni caso, era un'arma prevista per le alte quote e lunghe portate, piuttosto obsoleta per i contesti che dai tardi anni '60 cominciarono a maturare, con aerei a pelo d'acqua e in seguito anche i missili antinave. Il Sea Dart venne usato alle Falklands in almeno 24 esemplari, colpendo 4 volte su 5 aerei ad alta quota o elicotteri sorpresi a bassa quota (tra cui però un poco meritori 'fuoco amico' su di un Gazelle); a bassa quota funzionò molto meno bene e anche se un paio di A-4 vennero abbattuti sotti gli 11 metri di quota (quando questa è valutata in 30 metri come minimo operativo), spesso gli ingaggi vennero falliti o non ebbero nemmeno luogo, per l'incapacità del radar di localizzare i bersagli, specie se dietro avevano il clutter delle coste. Così andò perso l'HMS Coventry, mentre l'EXETER fu uno dei migliori, se non il migliore, tra i caccia inglesi. Già verso la metà degli anni '70 i limiti del Sea Dart, ben evidenti specie con i Type 42, erano stati identificati e si pensò al Sea Dart Mk 2, con spoletta migliore, ECCM superiori ed elettronica solid-state, ma i dettagli non sono noti; il Type 909 doveva essere modificato e i radar 992 e 965 sostituiti dal 1031; ma nel 1980 questo programma venne cancellato per ragioni economiche, impedendo di seguire l'evoluzione della tecnologia e sopratutto, restando privi di un sistema avanzato contro missili in volo a bassa quota o in picchiata da alte quote, come quelli sovietici. In ogni caso, negli anni '80 l'oramai obsolescente flotta britannica portò avanti dei programmi utili: sostituire i Type 965 con il 1022, e poi, dalla fine del decennio, un aggiornamento significativo del missile con ECCM superiori, la spoletta e la testata cambiate nel 1987, il radar Type 9091 per inseguimento bersagli, contratto del 1986 (35 mln di sterline) ed entrato in servizio dal 1988; il Type 992Q sostituito dal Siemes-Plessey Type 996 e inanda E/F e l'ADAWS migliorato; tra i nuovi sistemi, il Type 996 è importante anche perché usa la scansione di frequenza per la copertura in elevazione e la scansione di fase per la ricerca cambiando le frequenze; infine il Type 1022 si è ritrovato i lobi laterali ridotti, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di essere colpito da un ARM. Nel 1991 due missili distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi spinsero ad annullarlo. Tra l'altro, il Sea Dart, al pari di molti SAM navali, è utilizzabile anche contro navi fino a portate di almeno 25 km.
 
Per dare una capacità di difesa a distanza ravvicinata venne anche realizzato, in sostituzione dei cannoni da 40 mm Bofors, il GWS.20 Seacat, radiocomandato con un lanciamissili quadrinato, prima a guida su linea di mira, poi il GWS.21, 22 e 24 che hanno ricevuto un sistema di guida ognitempo tramite un radar di controllo del tiro. Nel frattempo il Seaslug venne modificato nel tipo Mk 2, con maggiore gittata e maggiore capacità operativa. Infatti era a guida SARH e non radar su fascio direttore, molto più vulnerabile alle contromisure. Inoltre aveva anche una capacità superficie-superficie antinave. Il Seaslug era un sistema limitato, ma pur sempre in grado di coprire almeno 40 km di portata (e il lanciamissili aveva 32 armi disponibili); nonostante la sua rozzezza, esso dimostrò nei test un'affidabilità del 92%, quando molti SAM dell'epoca non arrivavano nemmeno al 50%; tuttavia, l'unico lancio alle Falklands non ha avuto successo.
Nei suoi limiti (tra cui le prestazioni non del tutto soddisfacenti contro bersagli a bassa quota), la 'Pallottola del mare' era un apparato funzionale ed era parte della prima generazione di SAM britannici, tutti a lunga gittata: i suoi coevi erano il Thunderbird dell'esercito e il Bloodhound (a statoreattore) della RAF, anch'essi sistemi efficienti, piuttosto complessi e pesanti, dalle valide prestazioni. Il costo però era elevato data la ridotta produzione, e questa non aiutava nemmeno la rapidità nel rinnovare la componentistica, come invece stavano facendo, e a ritmi forsennati, sia gli americani che i sovietici.
 
 
Il Seacat è un prodotto della Short Brothers, una ditta di Belfast, che pur essendo un SAM, e quindi destinato al contrasto delle minacce più veloci, curiosamente derivava da un missile controcarri (che è destinato a colpire, al contrario, i mezzi militari più lenti), il grosso Malkara, rielaborato come Shorts Green Light prototype. Ebbe tanto successo da rimpiazzare l'Orange Nell, altro programma che serviva per trovare un'alternativa leggera al Sea Slug. I missili SAM erano considerati essenziali per abbattere gli aerei a reazione, che le artiglierie come i Bofors dell'epoca avevano difficoltà a distruggere a motivo della loro velocità (anche se va detto che i Bofors si dimostarono molto efficaci contro le V-1). Peso di circa 68 kg, lunghezza di 1,48 m, apertura alare di 65 cm e diametro di 19 cm. Gittata 5,5 km, quota 30-915 m.
 
Tuttavia, anche il Seacat non si può certo definire un'arma ad alte prestazioni. Il suo corrispondente di terra è il Tigercat, che usa rampe triple, mentre l'arma navale usa un più pesante sistema quadrinato. E' in ogni caso un piccolo missile subsonico con motore a razzo a propellenti solidi, a due stadi. E' radioguidato sulla linea di tiro (CLOS) con un joy-stick, almeno nella prima versione. La rampa di lancio è a caricamento manuale, ma l'arma è relativamente piccola e questo non dà problemi. Ha un aspetto piuttosto singolare, quasi una sorta di girino alato con una testata nettamente più grande del diametro del motore, mentre di lato sono presenti due serie di alette piuttosto grandi (manovra) a metà corpo, e piuttosto piccole in coda, per la stabilizzazione. La rampa di lancio ha una sorta di bulbo centrale, quella è semplicemente la protezione per l'antenna di comando per la guida delle armi. E' un complesso molto caratteristico, anche per il colore giallo o arancione di questo cupolino allungato, che rende molto visibile queste piccole rampe sulle navi che le portano.
 
La sua forza è il prezzo, che come il peso è decisamente limitato: per esempio, l'HAWK costava 25 volte tanto (nei primi anni '60). Così il Seacat è diventato un sistema ampiamente diffuso in molte Marine (10) e ne sono stati realizzati a migliaia. Tuttavia l'USN non lo adottò, preferendo il Sea Sparrow, ancorché più sofisticato, per via delle sue superiori prestazioni.
 
La RN lo ha impiegato invece in tipi progressivamente migliorati. Il GWS-20 è il tipo iniziale, per rimpiazzare i cannoni Bofors binati Mk V, ma rispetto a questi non aveva un radar di guida e quindi era solo diurno, un handicap non certo di poco conto. Dopo poco tempo apparve un sistema abbinato al radar Type 262 per l'inseguimento del bersaglio, il che fu un grosso miglioramento. Inizialmente venne provato sul caccia 'Daring', ma poi venne rimosso e iniziò la carriera sulle LSD 'Fearless', le fregate Type 81 Tribale e le Type 12 aggiornate, più varie altre unità tra cui i 'County', qui era assieme ai più grossi Sea Slug.
 
Il GSW-20, ampiamente diffuso tra le tante e non eccelse unità inglesi degli anni '60-70, era ancora in servizio con le fregate HMS Yarmouth e Plymouth nel 1982, ma aggiornato allo standard GWS-22.
 
Il GSW-21 aveva un sistema di guida MRS-3 modificato (MRS= Medioum Range System) con il radar Type 904 (a sua volta un Mk.56 americano modificato). Così poteva essere anche impiegato con tiri notturni con il radar, oppure con una telecamera, o con la visualizzazione diretta del bersaglio. Inizialmente venne usato sulle fregate Type 12M Leander, ma anche sugli incrociatori portaelicotteri HMS Tiger e Blake.
 
Il successivo GWS-22 ha un MRS-3 con radar Type 903 e sopratutto, una capacità totalmente automatica di inseguimento bersaglio, chiamata ACLOS oppure, in tempi moderni, SACLOS. Ampiamente usato sulle varie 'Leander', 'County', e la portaerei Hermes, installato quando queste navi venivano via via aggiornate negli anni '70, funzionava sostanzialmente come un missile controcarri quale il TOW o l'HOT, con in più la guida tramite radar per operazioni senza visibilità. Venne ampiamente usato alle Falkands.
 
L'ultimo e migliore è stato il GSW-24, in uso solo sulle Type 21, in quanto solo queste avevano l'apposito radar RTN-10X, un moderno radar di tiro, che per la prima volta non era anglo-americano, ma prodotto dalla Selenia italiana, data la trascuratezza che i radar di controllo del tiro soffrivano nella RN, che pure li aveva introdotti in servizio a cominciare da decenni prima. Il sistema era abbinato al radar Type 912 di scoperta aerea.
 
Il Seacat ebbe un cugino terrestre, molto meno noto, il Tigercat, che poteva essere trainato in un compatto lanciatore triplo con una Land Rover da 1 t, e un secondo mezzo simile con il sistema di controllo del tiro (a quanto pare, sempre e solo di tipo ottico). E' stato usato sopratutto dalla RAF, il No.48 Squadron, dal '67 al '78, per poi essere sostituito dal molto superiore Rapier. Molte altre nazioni, tra cui Iran, Giordania, Sud Africa e Argentina lo hanno adottato a loro volta.
 
Durante la guerra delle Falklands questi piccoli missili, sia il Tigercat che il Seacat (pressoché identici di per sé, ma variavano gli apparati di lancio e supporto) vennero ampiamente impiegati. Gli Argentini si portarono sulle isole i Tigercat, di cui sette lanciatori vennero catturati a guerra finita. Parecchi missili furono sparati, ma senza mai colpire i veloci Harrier britannici.
 
Il Seacat, del resto, non si comportò meglio. Pur avendo una testata rispettabile di 10 kg (grossomodo come quella del Sidewinder), le sue prestazioni lasciavano molto a desiderare. E' decisamente grave che un missile SAM non sia supersonico, per giunta la gittata e la quota erano molto ridotte. E malgrado questo, esso era il principale missile SAM britannico, un'arma incapace di inseguire un caccia subsonico e semmai, se c'era tempo, impiegabile solo in attacchi di fianco o frontali. Nondimeno era facile da usare e rapido da lanciare, generalmente affidabile e pronto all'azione (cosa che non si poté dire del Sea Wolf, il suo sostituto), con sistemi estremamente semplici per la nave che lo usava, senza impatti significativi su di essa e come è giusto che sia per un'arma dalle poche pretese. Certamente contribuì molto a innervosire i piloti argentini, aiutandoli a sbagliare i lanci delle loro bombe; ne vennero tirati a volontà, oltre 80, dichiarando inizialmente quattro vittorie. Eppure, l'unico aereo abbattuto per certo risulta un A-4C del 4 Grupo, il 25 maggio (pilota Lucero, eiettato). Non è facile tuttavia capire quali aerei siano stati abbattuti dalle varie e numerose armi in azione simultaneamente, specie a S. Carlos, ma quel che è certo è che il Sea Cat si dimostrò totalmente obsoleto, seppure utile. Naturalmente i missili antinave non avevano 'paura', ed erano del tutto proibitivi per un ordigno così lento e capace nominalmente di una quota operativa nominale di appena 30-915 metri (circa 5,5 km di portata max), decisamente poco anche contro un cacciabombardiere che per esempio si fosse avvicinato a pelo d'acqua o fosse venuto giù in picchiata sulla nave-bersaglio. In ogni caso, se le due navi anfibie Fearless e Intrepid se la cavarono senza danni è anche per merito delle 4 rampe quadrinate che ciascuna di esse possedeva, sufficienti per ben 16 missili pronti al lancio.
 
Dopo le Falklands l'arma è stata radiata il più in fretta possibile; le Type 21 hanno ricevuto un CIWS Phalanx dopo la loro cessione al Pakistan. Nonostante le sue caratteristiche modeste, il Sea Cat ha ha sostituito tre cannoni L70 Bofors sui caccia 'Ostergotland', navi degli anni '50 rimaste in linea fino agli anni '80. Sulle sei 'River' australiane è rimasto in servizio fino ai tardi anni '90, dopo essere stato aggiornato allo standard GWS-21 con radar Mk-44 e un sistema ottico con binocolo come mezzo ausiliario. La HMAS Torrens lanciò per l'ultima volta i Sea Cat, con tre ordigni tirati in rapida sequenza e che ottennero due centri su bersagli trainati.
 
I Seacat vennero proposti senza successo all'USN, battuti dal Sea Sparrow come sistema di difesa ravvicinata. Nondimeno la semplicità e l'economia del sistema hanno permesso una diffusione ampia, che ha toccato 10 Marine complessivamente. Alle Falklands molti ne sono stati tirati, dichiarando 4 abbattimenti. Il cugino terrestre è il Tigercat, che invece usarono gli Argentini. Esso ha sempre una sagoma tozza anteriormente e con due serie di alette di stabilizzazione e controllo. La rampa è trinata. La Guerra delle Falklands ha anche visto l'unico impiego bellico del Sea Slug, che tuttavia non ha prodotto successi. All'inizio degli anni '60 vennero iniziati anche i programmi per i successori Sea Dart e Sea Wolf, che videro anch'essi l'esordio in quella stessa guerra, alle volte chiamata 'dei missili' e non a torto, visto che forse, per la prima volta, questi ultimi superarono in importanza i cannoni. Il Sea Dart era nato per i caccia Type 82 e Tromp olandesi, questi ultimi erano coinvolti nella parte del programma per la realizzazione del radar 3D Roomstick. La Hawker Siddeley invece pensò al missile vero e proprio, iniziando nel 1962 lo sviluppo come Project CF.229 che adottava una notevole soluzione, quella del booster a razzo con ramjet, il che aumentava la gittata e rendeva il missile più manovrabile (perché il motore continua a bruciare per molti secondi, permettendo un lungo volo sostentato invece del 'lancio' con una veloce combustione durata pochi secondi e poi solo inerzia). L'arma era dotata di una presa d'aria nel muso e 4 antenne di ricezione sul principio dell'interferometo; il booster, unico, era in tandem con il mtore. Sebbene funzionale, questa soluzione era anche complessa e ingombrante: il Sea Dart era una sorta di piccolo Talos o Typhoon; l'Olanda nel 1965 diede un colpo pesante alle speranze britanniche allorché questo Paese, tradizionalmente un pò la via di penetrazione inglese nel continente (vedi gli Hunter), abbandonò il programma e scelse il Terrier americano, più compatto es emplice; nel mentre, i Type 82 vennero cancellati eccetto la capoclasse, allorché nel 1966 vennero cancellate le portaerei e quindi anche le 4 grandi navi di scorta divennero in eccedenza; rimase solo la prima, la HMS Bristol; ma l'esigenza della difesa antiaerea a lungo raggio rimaneva e così vennero costruiti i 14 caccia 'Type 42', più altri due (ironicamente) per l'export, proprio in quell'Argentina che finirà poi per combattere i britannici. Con i numerosi e piccoli caccia 'Sheffield' in programma, anche il missile continuò il suo iter, con i primi lanci nel 1965 e nel novembre 1967 vi fu il primo ordine per i missili, entrati poi in servizio nel 1973, quando nel marzo di quell'anno venne consegnato il Bristol e poi arrivarono i Type 42. Questo missile, con lo statoreattore Odin e un serbatoio di cherosene, viene accelerato fino a mach 2 (per far entrare in funzione lo statoreattore: è la principale complicazione della soluzione a statoreattore) da un razzo R.O. Chow. Il sistema di guida è della Marconi e la spoletta della Thorm-EMI. La rampa binata elettrica è della Vickers, così come il tamburo inferiore di stivaggio e movimentazione missili, con un sistema a catena che li solleva dal tamburo rotante, poi venrono portati in una zona intermedia per dare avvio alla sequenza di lancio e sollevati alla rampa binata con un apparato idraulico; da qui escono tramite l'apertura dei due boccaporti corazzati, un per rotaia, a cui il missile deve essere allineato. La guida è affare del Marconi Type 909 da 2,44 m di diametro, contenuto nelle caratteristiche cupole plastiche protettive, e operante i banda G e H; per la designazione è presente un Marconi Type 992Q in banda E/F che è collegato al sistema ADAWS (Action Data Automation Weapon System) e che ha una potenza di ben 2 MW, con 750 impulsi al secondo da 2 microsecondi l'uno. La portata dei missili, una volta che il bersaglio è stato localizzato dal radar 2D a lunga portata (prima un Marconi Type 965 e poi il 1022), passato al 992 tridimensionale, identificato come nemico e illuminato dal radar, è valutata in 40-65 km, ma non è stata mai dichiarata; la quota è di circa 18.000 m. Tornando ai radar di scoperta aerea, il Type 965 operava in banda B (!) con potenza di 450 kW, e 200-400 implusi al secondo lunghi fino a 10 microsecondi. Il Type 1022 è più attuale e opera in banda D, opera con tubi TWT coerenti , compressione impluso e MTI; è frutto del precedente Type 1031 ma con l'elaborazione dati ereditata dall'LW-08 olandese della Signaal. Il Sea Dart, in ogni caso, era un'arma prevista per le alte quote e lunghe portate, piuttosto obsoleta per i contesti che dai tardi anni '60 cominciarono a maturare, con aerei a pelo d'acqua e in seguito anche i missili antinave. Il Sea Dart venne usato alle Falklands in almeno 24 esemplari, colpendo 4 volte su 5 aerei ad alta quota o elicotteri sorpresi a bassa quota (tra cui però un poco meritori 'fuoco amico' su di un Gazelle); a bassa quota funzionò molto meno bene e anche se un paio di A-4 vennero abbattuti sotti gli 11 metri di quota (quando questa è valutata in 30 metri come minimo operativo), spesso gli ingaggi vennero falliti o non ebbero nemmeno luogo, per l'incapacità del radar di localizzare i bersagli, specie se dietro avevano il clutter delle coste. Così andò perso l'HMS Coventry, mentre l'EXETER fu uno dei migliori, se non il migliore, tra i caccia inglesi. Già verso la metà degli anni '70 i limiti del Sea Dart, ben evidenti specie con i Type 42, erano stati identificati e si pensò al Sea Dart Mk 2, con spoletta migliore, ECCM superiori ed elettronica solid-state, ma i dettagli non sono noti; il Type 909 doveva essere modificato e i radar 992 e 965 sostituiti dal 1031; ma nel 1980 questo programma venne cancellato per ragioni economiche, impedendo di seguire l'evoluzione della tecnologia e sopratutto, restando privi di un sistema avanzato contro missili in volo a bassa quota o in picchiata da alte quote, come quelli sovietici. In ogni caso, negli anni '80 l'oramai obsolescente flotta britannica portò avanti dei programmi utili: sostituire i Type 965 con il 1022, e poi, dalla fine del decennio, un aggiornamento significativo del missile con ECCM superiori, la spoletta e la testata cambiate nel 1987, il radar Type 9091 per inseguimento bersagli, contratto del 1986 (35 mln di sterline) ed entrato in servizio dal 1988; il Type 992Q sostituito dal Siemes-Plessey Type 996 e inanda E/F e l'ADAWS migliorato; tra i nuovi sistemi, il Type 996 è importante anche perché usa la scansione di frequenza per la copertura in elevazione e la scansione di fase per la ricerca cambiando le frequenze; infine il Type 1022 si è ritrovato i lobi laterali ridotti, migliorando l'efficienza e riducendo il rischio di essere colpito da un ARM. Nel 1991 due missili distrussero un Silkworm irakeno, il primo missile antinave sicuramente abbattuto da un SAM. Il caccia che li lanciò, per la cronaca, era l'HMS Gloucester. Tra le cose valevoli di mensione, l'interesse cinese per ammodernare i suoi caccia 'Luda' con contenitori-lanciatori per il Sea Dart, utilizzabili fin da navi di 500 tonnellate. Ma nonostante fosse un contratto importante, vari motivi spinsero ad annullarlo. Tra l'altro, il Sea Dart, al pari di molti SAM navali, è utilizzabile anche contro navi fino a portate di almeno 25 km.
 
Quanto alle corte portate, l'equivalente del Rapier e sostituto del Seacat è nato da una richiesta del 1964 per un sistema a breve tempo di reazione; prima venne fuori il programma di fattibilità Confessor, poi ci si allarmò per la presenza dei nuovi missili SS-N-7 sovietici con capacità d'attacco a volo radente e da sottomarino immerso. Così venne fatto un ulteriore studio e la BAC, poi BAe, iniziò a far nascere il PX430. Questo divenen poi il '''GWS.25 Sea Wolf''', che nel 1975 iniziò le prove in mare ed entrò in servizio nel 1979; ha un motore a razzo Lackcat con propengolo a doppia base, ed è guidato da un sistema ottico con radiocomando le cui antenne trasmittenti (del missile) sono su due delle alette stabilizzatrici. La spoletta è della Thorn-EMI e pesa 14 kg; i missili sono portati da lanciatori a sei celle con 2 colonne di tre l'una, tute corazzate; vengono caricati con carrellini dai magazzini; il radar di tiro è un Marconi Type 910 in banda I/J di tipo Pulse-Doppler e con antenna da 1,6 m, capace di controllare due missili alla volta (non è chiaro se contro due bersagli alla volta o contro uno solo). Acquisito il bersaglio dai radar Marconi Type 967 e 968 in banda D/E (3 MW, 2 microsecondi per ciascuno dei 750 implusi/sec), mentre il Seawolf, ricevuti i dati riesce a reagire da solo in pochi secondi e lanciare missili che poi vengono radiocomandati e seguiti anche con una camera TV e LLTV. Dal 1979 è in servizio con le Type 22 (cominciando dalla HMS Broadsword) e dal 1980 con le Type 12 Leander della terza serie, dotate di un solo lanciamissili a prua; le Type 22 ne hanno due ma, tra questi, i due depositi da 30 missili e altrettante direzioni di tiro hanno finito per pesare più dei Type 42, eppure hanno solo un sistema capace di una gittata di circa 6,5 km; il Type 910 è un radar pesante e gli Olandesi pensarono che il sistema fosse sia poco flessibile, che molto costoso. L'India aveva chiesto la licenza di produzione ma stranamente non gli fu concessa. La gittata è reputata troppo bassa, anche se la BAe dice che sia difficile intercettare missili a distanze elevate, ma il punto è che per l'appunto il sistema è poco utile contro gli aerei, a meno che non serrino le distanze e allora, se il sistema non si 'spegne' o si sgancia, può accadere che un'intera formazione venga decimata in pochi secondi, come successe in una sola occasione durante la guerra delle Falklands. Dopo questa il missile venne collaudato con successo contro i missili Exocet. Ma il successo nel settore export non venne raggiunto: il missile continuò sopratutto la carriera con le 14 'Type 22' e le 'Type 12' modernizzate.