Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands: differenze tra le versioni

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Dopo la perdita del Puma, non pare vi siano stati altri velivoli distrutti fino al 22 aprile, quando due Wessex Mk.5 del No.845 Sqn si schiantarono al suolo durante una bufera di neve su Fortuna Glacier, Georgia Australe. Un terzo elicottero, però, riesce a decollare e a salvare gli occupanti degli altri due.
 
Il 23 aprile cade invece un Sea King HC Mk.4 (da trasporto di commando), che era imbarcato sulla HMS Hermes. Appena due giorni dopo i britannici occupano la Georgia Australe e vi è una violentissima battaglia navaleaeronavale contro un sottomarino, il S.Fe. Questo venne scovato da un Wessex, in procinto di immergersi, vicino all'isola. Subito l'elicottero va all'attacco con due cariche di profondità, danneggiandodanneggiandolo abbastanza la nave argentina da impedirne l'immersione. Segue uno scambio a fuoco con le mitragliatrici di bordo di entrambi i contendenti, fino a che non giungono anche due Scout armati di missili AS-12, sopraggiunti dopo una corsa di 40 km a tutto gas. Questi vengono lanciati dalla massima distanza (8 km) colpirono il bersaglio, ma siccome è un sottomarino aggiornato allo standard GUPPY, con false strutture in fibra di vetro, i(per missiliragioni lo colpironoidrodinamiche), ma la testata non si attiva. Dev'essere stata una scena paurosa vista dagli argentini, con lequelle armi che si conficcavano e poi restavano inerti. Giunge anche un Lynx, non armato con i soliti Sea Skua (chissà se questi avrebbero funzionato?), ma di un siluro Mk-46, prontamente usato. L'arma poteva affondare il sottomarino, ma viene confusa dagli echi dell'oceano e manca il bersaglio (i siluri ASW sono ottimizzati per colpire bersagli immersi). Alla fine il sottomarinoSanta Fé ripara in Georgia, e viene catturato poco dopo dai britannici, ormeggiato in rada. Le infiltrazioni d'acqua cominciano a farlo lentamente ad affondare, ma viene visionato all'interno per capire i danni subiti. Si scopre che tra l'altro i basamenti dei motori diesel sono stati scardinati dalle cariche esplosive del primo elicottero. Successivamente il sottomarino venne fatto riemergere e affondato definitivamente al largo. Questo affondamento è importante, costituendo aA tutt'oggi é l'unica perdita causadi elicotteriun disottomarino dovuta ad un sottomarinoelicottero.
 
Durante le azioni di riconquista inglese della Georgia australe, pare che si perdonoperdano due altri elicotteri, ma probabilmente si tratta sempre degli stessi summenzionati.
 
Il 30 aprile Reagan appoggia ufficialmente la Gran Bretagna nella decisione di entrare nella zona di esclusione (200 miglia) che circonda le Isole Falklands.
 
Forse non casualmente, già il 1 maggio avviene il primo attacco aereo: gli squadroni No. 44, 50 e 101 della RAF erano in allarme con l'unico aereo che potesse eseguire voli così lunghi da raggiungere le isole, il Vulcan. Sebbene i Tornado fossero già in servizio, non potevano certo eguagliare la capacità del vecchio quadrireattore di trasportare 21 bombe da 454 kg fino alle isole, anche se per percorrere 12.000+ km di volo (fino ad allora, la missione operativa più lunga della storia) era necessario usare le aerocisterne. Così due aerei decollano per attaccare le isole, ma uno ha problemi e deve rientrare alla base. L'altro, con ben sei rifornimenti (4 prima e due dopo) arriva sulle Falklands. Il Vulcan era già un aereo vecchio e poteva anche essere sacrificato in queste azioni, le missioni 'Black Buck'. Arrivato vicino alle isole, l'aereo sentìsente di essere stato inquadrato da un radar di scoperta e si portòporta a bassa quota, poi risalìrisale a 3.000 metri per la corsa d'attacco (così da rendere le bombe più 'penetranti' nel terreno, e quindi causare crateri più grandi). A quel punto venneviene 'agganciato' da un radar Fledermaus, collegato ai cannoni da 35 mm che se necessario potevanopossono arrivare fino a quella quota e oltre; con le ECM di bordo riuscìriusce tuttavia a sganciarsi e a scaricare senza porre tempo in mezzo una strisciata di 9,5 t di bombe, distanziate per esplodere a terra con un margine di circa 20 metri l'una dall'altra. Il risultato è di una sola andò a segno (e una seconda in maniera parziale, giusto ai limiti della piccola striscia di volo), in quell'attacco trasversale al campo d'aviazione (per aumentare la possibilità di colpire qualcosacolpirlo), centrando in pieno la pista. Ma fu già qualcosa. Il Vulcan si allonta, ma naturalmente l'aviazione argentina a quel punto eraé in allarme. NonSi eranotratta ancorasenz'altro ledi primeuna lucimissione dell'albacostosa, quandovisto dopoche quest'attacco,tutto comparveroquello ancheche 12è Seastato Harrierottenuto cheè colpisconoun duramentepuco Portin Stanleyuna pista di terra battuta. L'altro, rientrandocon senzaben perditesei rifornimenti (4 prima e due dopo l'attacco).
 
Non erano ancora le prime luci dell'alba, quando dopo quest'attacco, compaiono anche 12 Sea Harrier, nove dei quali colpiscono duramente Port Stanley, rientrando senza perdite.
L'attacco aveva distrutto un Pucara del 3 Gruppo e altri tre vennero danneggiati. Almeno un aereo leggero di altro tipo venne comunque distrutto, stando ai racconti dei piloti.
 
L'attacco avevaha distrutto un Pucara del 3 Gruppo e altri tre vennero danneggiati., Almenoe unpare, aereoanche leggeroalmeno diun altro tipoaereo venneleggero comunqueviene distrutto,annientato. Un pilota standoargentino airesta raccontiucciso deidal pilotibombardamento.
Subito gli argentini di fanno vivi con circa 20 aerei. Dopo una serie di avvicinamenti senza colpo ferire, decidono di farsi sotto. Ad un certo punto c'erano sei Mirage in azione, mentre dall'altro lato solo due Sea Harrier erano in volo. La maggior parte dei piloti inglesi non aveva mai sparato un Sidewinder e si era solo allenata simulandone il lancio. Gli Argentini erano a circa 10.000 m di quota, e non avevano intenzione di scendere per affrontare i britannici che volavano tra i 3.000 e i 4.500 m. Sotto i 6.000, il Mirage (almeno finché aveva i due serbatoi da 1.700 litri) era subsonico, così non avrebbe avuto niente da guadagnarci da questa sfida. Piuttosto, gli argentini vennero visti tirare dei missili. Un Mirage venne visto abbassarsi per accettare battaglia, e il pilota britannico vide di agganciarlo frontalmente con uno dei suoi nuovissimi Sidewinder L. Ma si accorse che la scia era quella di un missile (forse un R.530). Almeno tre missili vennero tirati in un'unica occasione, ma nessuno riuscì ad avvicinarsi ai Sea Harrier, essendo stati sparati da grandi distanze e senza un aggancio efficace.
 
Subito gli argentini disi fanno vivi e per tutta la giornata cercheranno la vendetta con circa 20 aerei in azione. Dopo una serie di avvicinamenti senza colpo ferire, decidono di farsi sotto. Ad un certo punto c'eranoci sono sei Mirage in azione, mentree dall'altro lato solo due Sea Harrier erano in volo. La maggior parte dei piloti inglesi non avevaha mai sparato un Sidewinder e si era solo allenata simulandone il lancio. Gli Argentini eranovolano a circa 10.000 m di quota, ema non avevanohanno intenzione di scendere per affrontare i britannici che volavano tra ia 3.000 e i -4.500 m. Sotto i 6.000, il Mirage (almeno finché avevaha i due serbatoi da 1.700 litri) eraresta subsonico, così non avrebbe avuto niente da guadagnarciguadagnare da questa sfida. Ma tanto meno il Sea Harrier avrebbe avuto ragioni per salire in quota ad affrontare un nemico che tutto sommato, non costituisce una minaccia per le navi. Piuttosto, gli argentini vennerovengono visti tirare dei missili. Un Mirage venne vistosembra abbassarsi per accettare battaglia, e il pilota britannico videcerca di agganciarlo frontalmente con uno dei suoi nuovissimi Sidewinder L. Ma si accorse che la scia eraè quella di un missile (forse un R.530). Almeno tre missili vennerovengono tirati in un'unica occasionesparati, ma nessuno riuscìsi ad avvicinarsiavvicina ai Sea Harrier, essendo stati sparatitirati da grandigrande distanzedistanza e senza un aggancio efficace.
Ad un certo punto, però, l'equilibrio si ruppe e il controllo radar avvisò che due Mirage si stavano avvicinando ad una coppia di Sea Harrier. Si trattava degli aerei del No.801 Sqn pilotati dal capocoppia Barton e il ten. Thomas. Uno dei due Sea Harrier accelera rapidamente da 400 a 550 nodi e si porta a sinistra. I due Mirage IIIE (i migliori caccia argentini) si avvicinavano quasi ala contro ala, e sembrava una trappola: i caccia supersonici, con un'azione coordinata, potevano essere estremamente pericolosi per i lenti Harrier, così si temeva che da qualche parte era nascosta un'altra coppia, pronta a sfruttare l'occasione. Ma non c'era. Il gregario del Mirage argentino apparentemente volava così solo perché era un pivello, che poteva giusto stare dietro al suo capo, senza però riuscire a proteggerlo. I due Mirage sfiorarono il Sea Harrier di Thomas, mentre Burton è già riuscito a manovrare per mettersi in coda. Sentì alla cuffia un buon sibilo che indicava come la testa del missile avesse agganciato il bersaglio. Gli spara una raffica da 30 mm, ma fuori del raggio utile. Dopo la virata si ritrova solo a 650 kmh, mentre i suoi bersagli sono davanti a 1.600 m e si allontanano a circa 850 kmh. Ma non basta: il Sidewinder ha una portata tale da essere in grado di raggiungerli, e questi aerei non sembravano rendersi conto della minaccia alle loro spalle. Burton spara un missile. E' sconfortato e sorpreso di vederlo andare giù, come se avesse mancato il bersaglio. Poi però risale in quota e si lancia all'inseguimento del bersaglio. Appena 4 secondi dopo gli esplode addosso, in una palla di fuoco e rottami. Burton non crede che il pilota se la sia cavata. Invece, non visto, Perona si è salvato, e sopravviverà anche alla caduta nel freddo Atlantico meridionale. La cosa, saputa solo successivamente, farà piacere anche allo stesso Burton, che mirava all'aereo e non alla persona dentro. Nel frattempo Thomas si è portato alle spalle dei due Mirage, grazie alla sua virata stretta. Vede uno dei caccia argentini e lo attacca, tirando un altro Sidewinder. Questo colpisce il capocoppia Cuerva, che un istante prima dello scoppio sparisce, inseguito dal missile, dentro una nuvola. Non è chiaro se sia stato abbattuto, ma in seguito si saprà che non andò molto lontano. Con i serbatoi forati per l'esplosione ravvicinata e a 650 km dalla base, Cuerva tenta coraggiosamente di salvare l'aereo e quindi di atterrare su Port Stanley. Prima sgancia i serbatoi, per alleggerire l'aereo che non è un campione di atterraggi corti. La contraerea però lo vede e scambia i serbatoi per bombe; apre il fuoco e subito distrugge l'aereo e il suo sfortunato pilota. Che paradossalmente, pur essendo più esperto di Perona, rimane ucciso in azione.
 
I Sea Harrier hanno già avuto a che fare anche con 4 T-34C della Marina, tra gli aerei basati a terra e presto mandati all'attacco delle navi. Tuttavia, li perdono tra le nuvole, sorpassando i lenti aereisorpassandoli e rischiando di collidere con uno di questi, che forse darà la scusa per la stampa argentina, di parlare di un Sea Harrier abbattuto.
 
Ad un certo punto, però, l'equilibrio si rompe e il controllo radar avvisa che due Mirage si stanno avvicinando a due aerei del No.801, Sqn pilotati dal capocoppia Barton e il ten. Thomas. Uno dei due Sea Harrier accelera rapidamente da 400 a 550 nodi e si porta a sinistra. I due Mirage IIIE (i migliori caccia argentini) volano quasi ala contro ala, sembra una trappola: i caccia supersonici, con un'azione coordinata, possono essere estremamente pericolosi per i lenti Harrier, così si teme che da qualche parte era nascosta un'altra coppia, pronta a sfruttare l'occasione.
La stessa giornata, un altro paio di caccia Sea Harrier viene ingaggiata da una coppia di Dagger; uno spara un missile contro uno dei due inglesi, che deve disimpegnarsi dall'inseguimento dell'arma che gli va dietro per un lungo tratto. Appena si rimette in volo, nota che l'altro Sea Harrier tira un missile e colpisce il bersaglio. Il Flt Lt Penfold, della RAF ma in servizio con il No.800 Sqn della FAA, ha centrato un Dagger, che descrive un ampio arco nel cielo prima di cadere in mare (Tenente Ardiles, Grupo 6, ucciso). Infine vengono localizzati due Camberra a volo radente in mare, sono B Mk.62 del Grupo 2. Il Lt Curtiss del No.801 Sqn ne abbatte subito uno con un Sidewinder, mentre l'altro pilota, Broadwater, lancia entrambi i suoi AIM-9L, ma manca il bersaglio. Il Camberra abbattuto è quello dei tenenti Ibanez e Gonzales, entrambi eiettati, ma senza che si riuscì poi a salvarli.
 
Ad un certo punto, però, l'equilibrio si ruppe e il controllo radar avvisò che due Mirage si stavano avvicinando ad una coppia di Sea Harrier. Si trattava degli aerei del No.801 Sqn pilotati dal capocoppia Barton e il ten. Thomas. Uno dei due Sea Harrier accelera rapidamente da 400 a 550 nodi e si porta a sinistra. I due Mirage IIIE (i migliori caccia argentini) si avvicinavano quasi ala contro ala, e sembrava una trappola: i caccia supersonici, con un'azione coordinata, potevano essere estremamente pericolosi per i lenti Harrier, così si temeva che da qualche parte era nascosta un'altra coppia, pronta a sfruttare l'occasione. Ma non c'era. Il gregario del Mirage argentino apparentemente volava così solo perché era un pivello, che poteva giusto stare dietro al suo capo, senza però riuscire a proteggerlo. I due Mirage sfioraronosfiorano il Sea Harrier di Thomas, mentre Burton, no visto, è già riuscito a manovrare per mettersi in coda. SentìSpara una raffica da 30 mm, ma fuori del raggio utile. Sente alla cuffia un buon sibilo, indica che indicava come la testa del missile avesseha agganciato il bersaglio. Gli spara una raffica da 30 mm, ma fuori del raggio utile. Dopo la virata si ritrova solo a 650 kmh, mentre i suoi bersagli sono davanti a 1.600 m e si allontanano a circa 850 kmh. Ma non basta: il Sidewinder ha una portata tale da essere in grado di raggiungerli, e questi aerei non sembravano rendersi conto della minaccia alle loro spalle. Burton spara unil missileSidewinder. E' sconfortato e sorpreso di vederlo andare giù, come se avesse mancato il bersaglio. Poi però risale in quota e si lancia all'inseguimento del bersaglio. Appena 4 secondi dopo gli esplode addosso, in una palla di fuoco e rottami. Burton non crede che il pilota se la sia cavata. Invece, non visto, Perona si è salvato, e sopravviverà anche alla caduta nel freddo Atlantico meridionale. La cosa, saputa solo successivamente, farà piacere anche allo stesso Burton, che mirava all'aereo e non alla persona dentro. Nel frattempo Thomas si è portato alle spalle dei due Mirage, grazie alla sua virata stretta. Vede uno dei caccia argentini e lo attacca, tirando un altro Sidewinder (missile nominalmente pericoloso anche per il collega, se questi fosse stato agganciato per errore, visto che era ancora nei paraggi e che i missili AIM-9 sono totalmente autonomi dopo il lancio). Questo colpisceinsegue il capocoppia Cuerva, che un istante prima dello scoppio sparisce, inseguito dal missile, dentro una nuvola. Non è chiaro se sia stato abbattuto, ma in seguito si saprà che non andò molto lontano. Con i serbatoi forati per l'esplosione ravvicinata e a ben 650 km dalla base, Cuerva tenta coraggiosamente di salvare l'aereo e quindi di atterrare su Port Stanley. Prima sgancia i serbatoi, per alleggerire l'aereo che non è un campione di atterraggi corti. La contraerea però lo vede e scambia i serbatoi per bombe; apre il fuoco e subito distrugge l'aereo e il suo sfortunato pilota. Cheche paradossalmente, pur essendo più esperto di Perona, rimane ucciso in azione.
Il risultato di quella giornata, un secco 4:0 (il Mirage III abbattuto dalla contraerea era comunque spacciato, sia che avesse tentato di ritornare alla base, sia che fosse riuscito ad atterrare su di una pista troppo corta per poter atterrarvi senza danni) per i Sea Harrier, fu piuttosto scioccante, specie se si considera che tre vittime erano della famiglia dei Mirage, aerei che con la HHA avevano abbattuto dozzine di avversari. E i loro missili, ancorché non recentissimi, contavano armi come l'AIM-9B (il più vecchio), l'R.530 (il più potente ma forse anche il meno efficace), lo Shafir Mk.2 e il Magic 1, entrambi (ma specialmente quest'ultimo) moderni e temibili. L'arma israeliana venne accreditata di almeno il 65% di Pk durante gli scontri con gli arabi, quella francese era meno nota, ma capace di arrivare a 10 km e manovrare fino a 50 g, recapitando una testata da 12,5 kg di cui sei di esplosivo, e guidato da un valido (anche se non all-aspect) sensore IR con un campo visivo di 135°. I piloti della RN si chiedevano dunque se fosse stata solo fortuna, se ci sarebbero state altre giornate memorabili. Era difficile accettare che non fosse solo frutto del caso una tale vittoria. Dall'altra parte gli Argentini erano scossi dalla sconfitta rimediata, e la cosa li avrebbe influenzati anche nelle settimane successive, quando rinunciarono pressoché sempre ad affrontare i Sea Harrier e ad intaccarne le scarne fila. Mentre i cacciabombardieri spesso avrebbero lanciato le loro bombe in mare scappando a tutto gas al primo accenno della loro presenza, sopratutto per quella dei loro mortali missili.
 
La stessa giornata, un altro paio di caccia Sea Harrier vienevengono ingaggiataingaggiati da una coppia di Dagger; uno spara un missile contro uno dei duedegli inglesi, che deve disimpegnarsi dall'inseguimento dell'arma che gli va dietro per un lungo tratto. AppenaPoco sidopo, rimettequello instesso volo,pilota nota che l'altro Sea Harrier tira un missile e colpisce il bersaglio. Il Flt Lt Penfold, della RAF ma in servizio con il No.800 Sqn della FAA, ha centrato un Dagger, che descrive un ampio arco nel cielo prima di cadere in mare (Tenente Ardiles, Grupo 6, ucciso). InfineChiaramente vengonoi localizzatipiloti duedella CamberraRAF aerano vologià radenteesperti inutenti mare, sono B Mk.62 del Grupo 2. Il Lt Curtiss del No.801 Sqn ne abbatte subito uno con un Sidewinder, mentre l'altro pilota, Broadwater, lancia entrambi i suoidegli AIM-9L, ma manca il bersaglio. Il Camberra abbattuto è quello dei tenenti Ibanez9 e Gonzales,questo entrambili eiettati,aiutava maa senzafarne chebuon siuso. riuscì poi a salvarli.
 
Infine vengono localizzati due Camberra a volo radente in mare, sono B Mk.62 del Grupo 2. Il Lt Curtiss del No.801 Sqn ne abbatte subito uno con un Sidewinder, mentre Broadwater lancia entrambi i suoi AIM-9L contro un secondo bombardiere, ma manca il bersaglio. Il Camberra abbattuto è quello dei tenenti Ibanez e Gonzales, entrambi eiettati, ma senza che si riuscisse poi a salvarli.
 
Il risultato di quella giornata, fu scioccante, un secco 4:0 (il Mirage III abbattuto dalla contraerea era comunque spacciato, sia che avesse tentato di ritornare alla base, sia che fosse riuscito ad atterrare su di una pista troppo corta per poter atterrarvinon senzariportare danni, per giunta crivellata di crateri) per i Sea Harrier, fu piuttosto scioccante, specie se si considera che tre vittime erano della famiglia dei Mirage, aerei che con la HHA avevano abbattuto dozzine di avversari. E i loro missili, ancorché non recentissimi, contavano armi comeerano l'AIM-9B (il più vecchio tra i Sidewinder ancora in servizio), l'R.530 (il missile più potente, ma forse anche il meno efficace), lo Shafir Mk.2 e il Magic 1, entrambi (ma specialmente quest'ultimo) moderni e temibili. L'arma israeliana venne accreditata di almeno il 65% di Pk durante gli scontri con gli arabi, quella francese era meno nota, ma capace di arrivare a 10 km e manovrare fino a 50 g, recapitando una testata da 12,5 kg di cui sei di esplosivo, e guidato da un valido (anche se non all-aspect) sensore IR con un campo visivo di 135°. I piloti della RN si chiedevanochiedono dunque se fosse stata solo fortuna, se ci sarebbero state altre giornate memorabili. Era difficile accettare che non fosse solo frutto del caso una tale vittoria. Dall'altra parte gli Argentini eranosono scossi dalla sconfitta rimediata, e la cosa li avrebbe influenzati anche nelle settimane successive, quando rinunciaronorinunceranno pressoché sempre ad affrontare i Sea Harrier e ad intaccarne le scarne fila. Mentre i cacciabombardieri spesso avrebbero lanciato le loro bombe in mare scappando a tutto gas al primo accenno della loro presenza, sopratutto per quella dei loro mortali missili.
 
Il giorno dopo, con un'azione altamente discussa e opinabile, viene affondato il Belgrano da parte dell'SSN Conqueror (era fuori dalla zona di esclusione di 800 miglia), e un Alouette III a bordo viene perduto assieme alla nave e a buona parte dello sfortunato equipaggio. Anche un elicottero Lynx della marina Argentina (S.Trinidad) viene perso per incidente quello stesso giorno (Esc.1).
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Il 3 maggio un MB.339A dell'aviazione navale si schianta al suolo per cattive condizioni meteo, con la morte del pilota Benitez; uno Skyhawk viene danneggiato (aviazione navale) in maniera irreparabile dal fuoco delle navi inglesi.
 
Il 4 maggio c'é un'altra missione 'Black Buck', ma senza danni apprezzabili. Si tratta di missioni sempre molto costose: in tutto servono 16 aerocisterne Victor per portare un singolo Vulcan in zona di attacco, aerocisterne che devono anche rifornirsi tra di loro (e molte decollano solo per questo, con un iter della missione che somiglia ad un torneo sportivo, da ogni coppia di aerocisterne ne esce soltanto una che continua la missione). Molto peggio accade con la messa fuori uso dello Sheffield, già detto sopra, a causa di un Super Etendard dell'aviazione navale che lo sorprende con un Exocet, mentre un secondo missile manca una fregata (è l'unico Exocet ingannato totalmente dalle ECM durante il conflitto). Infine, la FAA perde il primo Sea Harrier (800 Sqn) su Goose Green centrato dalle armi a.a. (cannoni da 35 mm e forse missili Roland), uccidendo il pilota Taylor.
 
Il 6 maggio partono in missione di pattugliamento due Sea Harrier del No.801 Sqn (Eyton-Jones e Curtiss), ma non rientrano alla base. Nessuno ne saprà più niente e si pensa che entraronosian entrati in collisione tra loro, forse in un banco di loronubi (la giornata, al solito, non era serena).
Il 4 maggio c'é un'altra missione 'Black Buck', ma senza danni apprezzabili. Si tratta di missioni molto costose: in tutto servono 16 aerocisterne Victor per portare un singolo Vulcan in zona di attacco. Molto peggio accade con la messa fuori uso dello Sheffield, già detto sopra, a causa di un Super Etendard dell'aviazione navale. Infine, la FAA perde il primo Sea Harrier (800 Sqn) su Goose Green centrato dalle armi a.a. (cannoni da 35 mm e forse missili Roland), uccidendo il pilota Taylor.
 
L'8 maggio, appena il giorno dopo che i britannici decisero di allargare la zona di guerra fino ad appena 12 miglia nautiche dalle coste argentine, un C-130 scortato dai Dagger cerca di rifornire Port Stanley, ma deve ritirarsi per l'avvicinamento dei caccia inglesi.
Il 6 maggio partono in missione di pattugliamento due Sea Harrier del No.801 Sqn (Eyton-Jones e Curtiss), ma non rientrano alla base. Nessuno ne saprà più niente e si pensa che entrarono in collisione tra di loro.
 
L'8 maggio, appena il giorno dopo che i britannici decisero di allargare la zona di guerra fino ad appena 12 miglia nautiche dalle coste argentine, un C-130 scortato dai Dagger cerca di rifornire le isole atterrando a Port Stanley, ma deve ritirarsi per l'avvicinamento dei caccia inglesi. Questi il 9 maggio attaccano un peschereggio argentino, il Narwal. Si trattava di una nave spia argentina, che prima è 'avvertita' dalle raffiche di cannone a non restare in zona, poi intervengono altri due Sea Harrier che la trovano ancora in zona e la colpiscono con una delle bombe di bordo (che non esplode) e allora le sparano contro con i cannoni da 30 mm. Fu una vittoria inedita, perché la nave affondò il giorno dopo, abbandonata dall'equipaggio. Sebbene questa versione, raccontata da Aerei, non corrisponda affatto a quella di Morgan (Take Off), di cui poi si dirà.
 
Lo stesso giorno due A-4 non rientrano alla base; nemmeno i piloti sopravvivono così non è chiaro cosa sia successo., Non è chiaroe se per la loro perdita siano responsabili i missili Sea Dart sparati dall' HMS Coventry, che invece è sicuramente responsabile della perdita di un Puma, abbattuto vicino P. Stanley con 15 uomini a bordo (era del CAB.601 dell'Esercito).
 
Il giorno dopo affonda l'HMS Sheffield, centrato dall'Exocet diversi giorni prima.
Il giorno dopo affonda l'HMS Sheffield, centrato dall'Exocet . L'11 l'HMS Arrow penetra nel canale tra le due isole e trova una nave da trasporto argentina. Prima spara dei colpi illuminanti, poi dei proiettili con spoletta di prossimità per causare danni limitati alla nave, ma visto che non si fermava, inizia il tiro battente con il suo cannone da 114 mm, e con tre colpi a segno il bersaglio esplode. Si trattava della Islas de Los Estados, con a bordo 375.000 litri di carburante per aerei, sorpresa per sua disgrazia dall'incursione della nave britannica, che era alla ricerca di eventuali campi minati e non si aspettava questo incontro.
 
Il giorno dopo affonda l'HMS Sheffield, centrato dall'Exocet . L'11 l'HMS Arrow penetra nel canale tra le due isole e trova una nave da trasporto argentina. Prima spara dei colpi illuminanti, poi dei proiettili con spoletta di prossimità per causare solo danni limitati alla nave, ma visto che non si fermava, inizia il tiro battente con il suo cannone da 114 mm, e con tre colpi a segno il bersaglio esplode. Si trattava della Islas de Los Estados, con a bordo 375325.000 litri di carburante per aerei, sorpresa per sua disgrazia dall'incursione della nave britannica, che era alla ricerca di eventuali campi minati e non si aspettava questo incontro.
 
Il 12 maggio i Sea Harrier colpiscono ancora Port Stanley, tirando con la tecnica del loft-bombing, il che significa lanciare da oltre 3.600 m e 3-4 km di distanza, per stare fuori tiro dalla contraerea locale, molto rispettabile.
 
La V Brigata aerea manda contro la flotta inglese 8 A-4 con due bombe da 454 kg l'uno. Bersaglio, la HMS Brilliant e il Glasgow, tipica coppia (una Type 22 e un caccia Type 42) che, almeno sulla carta può fornirsi protezione reciproca da qualunque minaccia. La prima ha i missili Sea Wolf, con i quali abbatte due A-4B del 5 Grupo, mentre un altro cade in mare evitandoper evitare il missile. Allontanatosi l'ultimo superstite, arriva la seconda ondata, ma stavolta il sistema si 'sgancia' dall'azione automatica sul bersaglio (per un problema del calcolatore di bordo), e colpisce il caccia Glasgow che non è riuscito a difendersi dall'attacco radente degli A-4. La bomba lo trapassa sul fianco, ma non esplode. Tuttavia la nave deve uscire dall'azione per via dei danni subiti allo scafo. Degli Skyhawk, che altrimenti sarebbero stati teoricamente massacrati, l'ultima ondata di 4 aerei non viene danneggiata dai britannici, mentre la prima è totalmente perduta. A parte gli aerei, distrutti a bassissima quota, e quindi senza scampo per gli equipaggi, l'ultimo rientra ma va fuori uso per via del ghiaccio che c'era alla base (o sul tettuccio dell'aereo) dial suo ritorno. Non solo, ma al ritorno, la contraerea argentina spara contro la seconda formazione di Skyhawks. QuelloProprio quello che ha piazzato il colpo sulla nave britannica, pilotato dal ten. Giavazzi, viene colpito da un missile e si schianta al suolo, un'amara ironia che il destino riserva anche quel giorno. Così 5 degli 8 aerei sono andati perduti, un prezzo elevato anche per avere messo KO un caccia inglese. I britannici perdono un Sea King Mk.5 del No.826, che ammara ad Est delle isole, ma viene salvato tutto l'equipaggio viene salvato. E' un elicottero anfibio, ma resistere alle cattive condizioni meteo dell'oceano non è compito facile per un aeromobile e dev'essere stata un'esperienza molto dura per gli aviatori, sebbene messa in conto.
 
Il 15 maggio le forze speciali inglesi (SAS) sbarcano su Pebble Island e sul piccolo aeroporto locale distruggono ben 11 aerei al suolo, tra cui sei Pucarà del Grupo 3, i 4 T-34C dell'Esc.4 e uno Skyvan del PNA, più un deposito di munizioni. Le artiglierie navali contribuiscono al successo appoggiando i commando inglesi.
 
Il 16 un Sea Harrier trova alcune navi argentine in mare: la Rio Cararanha (localizzata a Port King Bay) e la Bahia del buen Suceso (Fox Bay). La prima delle due è attaccata e danneggiata gravemente dai Sea Harrier, ma non affonda subito. Viene finita da ben 4 missili Sea Skua tirati da tre Lynx in altrettante occasioni diverse. L'altra nave è troppo vicina alla cittadina costiera e viene attaccata con armi precise, i cannoni da 30 mm, sufficienti per incendiarla e mandarla a picco.
 
17 maggio, altro Sea King perso (sempre della Hermes), che di notte, con l'altimetro guasto, finisce in mare. Ma l'equipaggio si salva prima del suo affondamento.

Il 19 maggio, però, cade in mare un HC Mk.4 del No.846, sempre finendo in mare. Stavolta muoiono ben 21 soldati di cui 18 del SAS, anche se i due piloti e altri sette commandocommandos si salvano. E' la peggiore tragedia aeronautica del conflitto e superiore persino alla battaglia di Goose Green. Forse accadde a causa di impatto con uccelli, o forse, come si è detto tempo dopo, per guasto o per errore. Nel frattempo navi e aerei bombardano P.Stanley.
 
Il 20 maggio cade un ennesimo Sea King (Mk.4), ma non nelle Falklands, ma a Punta Arenas, vicino ad una spiaggia. L'equipaggio incendia l'elicottero, ma è rimasto un mistero cosa ci facesse un elicottero britannico in Cile. Forse si allenavano a qualche missione speciale, di sicuro è un'altra prova del coinvolgimento cileno (malgrado Pinochet) nella strategia britannica. Nel dopoguerra il Cile riceverà abbondanti forniture di armi britanniche, per lo più usate alle Falklands. Si è anche parlato della possibilità di usare aeroporti cileni per bombardare obiettivi argentini, ma si tratta di una ipotesi rimasta senza applicazioni pratiche.
 
Il 21 c'é lo sbarco aeronavale a S.Carlos, 80 km da P. Stanley e quindi una zona in cui non si sospettava i britannici volessero sbarcare. Due Gazelle vengono abbattuti dalle armi leggere argentine, malgrado le corazze applicate alle macchine appena prima della guerra. Ma sono i Sea Harrier che fanno la differenza, con 4 aerei sempre in azione per tutta la giornata nella zona degli sbarchi, e altri in protezione sulle navi della flotta d'impiegodi portaerei. Un primo aereo argentino viene abbattuto da due aereiSea Harrier guidati dalla HMS Brilliant, è un Pucarà del Grupo 3, mentreun l'altro si salva scappando. Il pilota dell'aereo, tale Maresciallo Tomba, si salva col paracadute, mentre l'abbattitore è il Cdr Ward.
 
Poco dopo si fanno sotto ben 8 Dagger e 4 Skyhawk, affrontati tuttavia da due Sea Harrier che da soli li mettono in rotta e gli fanno sgangiare le bombe a distanzaprematuramente. Due A-4 vengono persi, così come un Dagger (2 A-4C del Grupo 4, vengono persi con i loro piloti per via dei missili sparati dal No.800 Sqn da Bisset e Thomas;, ilcosì come un Dagger A è del Grupo 6, il pilota però si salva).
 
Passano solo due ore e poi due Sea Harrier affrontano tre Dagger A del Grupo 6, e li abbattonoabbattendoli tutti, incluso uno che sulle prime sembrava potesse farcela a rientrare. Per fortuna i piloti si salvano. Gli abbattitori continuano l'attacco (Ward e Thomas) continuano l'attacco e colpiscono anche un A-4, che tuttavia non è abbattutosopravvive, mentre Thomas riceve tre cannonate e deve disimpegnarsi.
Il 20 maggio un ennesimo Sea King (Mk.4) cade, ma non nelle Falklands. Erano a Punta Arenas, vicino ad una spiaggia. L'equipaggio incendia l'elicottero, ma è rimasto un mistero cosa ci facesse un elicottero britannico in Cile.
 
Nel frattempo un paio di Harrier GR Mk.3 del No.1(F) Sqn si imbatte su degli elicotteri e mette fuori uso un Puma, un altro Harriere distrugge anche un CH-47C del CAB.601, non è chiaro se in aria o a terra. Il Puma venne poi distrutto da bombe a grappolo il 26 maggio. Nel frattempo un GR Mk.3 viene distruttoabbattuto dalla contraerea, pare con un missile Blowpipe (ironicamente un'arma britannica venduta agli argentini), il pilota (Glower) diventa prigioniero. Tre A-4 attaccano la HMS Ardent e la colpiscono con diverse bombe da 227 kg, distruggendola -così anche con l'elicottero Lynx Mk.2 a bordo. Ma il Ten Philippi, che le ha dato il colpo di grazia, è abbattuto (si eietta) da un Sidewinder tirato da Morell (800 Sqn), e altri due A-4 vengono distrutti dai cannoni da 30 mm. Si è parlato anche di un attacco da parte di MB.339A con razzi (i piloti non avevano l'abilitazione per le bombe) e cannoni, ma non vi è conferma britannica di quest'azione sulla sfortunata fregata Ardent.
 
Il 23 maggio, dopo un giorno di pausa, le parti continuaronocontinuano ad affrontarsi. Gli Argentini battezzaronobattezzano la zona degli sbarchi come la 'Rue de la Muerte' (strada della morte), mentre i britannici lo considerarono il 'viale delle bombe'. Entrambi con ottime ragioni, peraltro. La fregata HMS Antelope è colpita da due bombe da 454 kg sganciate da Skyhawk, ma esse non esplodono per la quota molto bassa a cui sono tirate. Tuttavia,(e ilche disinnescoimpedisce di unafar dipercorrere esse ne causa lall'esplosione. Il teamelichetta di disinnescoarmamento subiscei una19 vittimagiri e unmezzo ferito,che mentreservono l'equipaggioper èliberare statola evacuato. La situazione sfugge di manospoletta, v'éconsentendo unaal seriecaccia di spettacolari esplosioni dovute al fuoco che ha raggiunto i depositi; alla fine lo stesso scafo si spezzaallontanarsi in duecaso edi la nave affonda poco dopo, la sorella negli abissilancio a 48volo oreradente). di distanza.
Il 21 c'é lo sbarco aeronavale a S.Carlos, 80 km da P. Stanley e quindi una zona in cui non si sospettava i britannici volessero sbarcare. Due Gazelle vengono abbattuti dalle armi leggere argentine, malgrado le corazze applicate alle macchine prima della guerra. Ma sono i Sea Harrier che fanno la differenza, con 4 aerei sempre in azione per tutta la giornata nella zona degli sbarchi, e altri in protezione sulle navi della flotta d'impiego. Un primo aereo argentino viene abbattuto da due aerei guidati dalla HMS Brilliant, è un Pucarà del Grupo 3, mentre l'altro si salva scappando. Il pilota dell'aereo, tale Maresciallo Tomba, si salva col paracadute, mentre l'abbattitore è il Cdr Ward.
 
Lo stesso giorno l'HMS Antrim è colpito da una bomba, ma fortunatamente non esplode; un A-4 vola talmente basso che colpisce l'alberatura della nave, ma senza conseguenze catastrofiche. Un altro A-4 viene abbattuto (Grupo 5) da un Seawolf della Broasword, o forse un Rapier o ancora un Seacat (da parte delle forze di terra e dell'Antelope, mentre non è escluso nemmeno che sia stato un Blowpipe) con la perdita del pilota.
Poco dopo si fanno sotto ben 8 Dagger e 4 Skyhawk, affrontati tuttavia da due Sea Harrier che li mettono in rotta e gli fanno sgangiare le bombe a distanza. Due A-4 vengono persi, così come un Dagger (2 A-4C del Grupo 4, persi con i loro piloti per via dei missili sparati dal No.800 Sqn da Bisset e Thomas; il Dagger A è del Grupo 6, il pilota però si salva).
 
Poco dopo, Il Flt. Lt. Morgan scopre un elicottero a bassa quota, un Puma, che volando a bassa quota si schianta al suolo.
Passano due ore e due Sea Harrier affrontano tre Dagger A del Grupo 6 e li abbattono tutti, incluso uno che sulle prime sembrava potesse farcela a rientrare. Per fortuna i piloti si salvano. Gli abbattitori continuano l'attacco (Ward e Thomas) e colpiscono anche un A-4, che tuttavia non è abbattuto, mentre Thomas riceve tre cannonate e deve disimpegnarsi.
Subito dopo dà addosso ad un A.109 armato che seguiva come scorta, e assieme a questi lo abbatte sparandogli raffiche da 30 mm. Un altro Puma viene poi individuato e danneggiato da Morgan, poi eliminato a terra da altri due caccia del No.801 Sqn, che intervengono successivamente.
 
Il No.800 non ha molto di che festeggiare, perché un Sea Harrier perde il controllo, pare per una manovra errata, e cade dalla portaerei Hermes durante il decollo, esplodendo e uccidendo Il pilota (Lt. Cdr. Blatt).
Nel frattempo un Harrier GR Mk.3 del No.1(F) Sqn si imbatte su degli elicotteri e mette fuori uso un Puma, un altro Harrier distrugge anche un CH-47C del CAB.601, non è chiaro se in aria o a terra. Il Puma venne poi distrutto da bombe a grappolo il 26 maggio. Nel frattempo un GR Mk.3 viene distrutto dalla contraerea, pare con un missile Blowpipe (ironicamente un'arma britannica venduta agli argentini), il pilota (Glower) diventa prigioniero. Tre A-4 attaccano la HMS Ardent e la colpiscono con diverse bombe da 227 kg, distruggendola -così anche con l'elicottero Lynx Mk.2 a bordo. Ma il Ten Philippi, che le ha dato il colpo di grazia, è abbattuto (si eietta) da un Sidewinder tirato da Morell (800 Sqn), e altri due A-4 vengono distrutti dai cannoni da 30 mm. Si è parlato anche di un attacco da parte di MB.339A con razzi (i piloti non avevano l'abilitazione per le bombe) e cannoni, ma non vi è conferma britannica di quest'azione sulla sfortunata fregata Ardent.
 
Il 23 maggio, dopo un giorno di pausa, le parti continuarono ad affrontarsi. Gli Argentini battezzarono la zona degli sbarchi come la 'Rue de la Muerte' (strada della morte), mentre i britannici lo considerarono il 'viale delle bombe'. Entrambi con ottime ragioni, peraltro. La fregata HMS Antelope è colpita da due bombe da 454 kg sganciate da Skyhawk, ma non esplodono per la quota molto bassa a cui sono tirate. Tuttavia, il disinnesco di una di esse ne causa l'esplosione. Il team di disinnesco subisce una vittima e un ferito, mentre l'equipaggio è stato evacuato. La situazione sfugge di mano, v'é una serie di spettacolari esplosioni dovute al fuoco che ha raggiunto i depositi; alla fine lo stesso scafo si spezza in due e la nave affonda poco dopo, la sorella negli abissi a 48 ore di distanza.
 
Il 24 maggio, sull'Antelope si è al lavoro per togliere le spolette alle bombe; tuttavia una esplode. Il team di artificieri subisce una vittima e un ferito, mentre l'equipaggio era già stato evacuato. La situazione sfugge di mano, le fiamme si propagano in maniera incontrollabile e v'é una serie di spettacolari esplosioni dovute al fuoco che ha raggiunto i depositi; alla fine, lo stesso scafo si spezza in due e la nave affonda poco dopo, raggiungendo a 48 ore di distanzala sorella Ardent negli abissi.
Nel frattempo i Sea Harrier del No.809 NAS abbattono un Dagger (su Pebble Island, può essere che sia accaduto il 23 maggio dato che non tutte le fonti concordano) mentre nel pomeriggio il No.800 NAS (Naval Air Squadron) manda i due Sea Harrier di Smith e Auld. Avviene una battaglia aerea feroce con 4 Dagger, tre dei quali vengono abbattuti con un pilota (Castillo) ucciso e gli altri due che fortunatamente si salvano con il paracadute. Non succede lo stesso con il pilota di un A-4C del Grupo 4, abbattuto con l'occupante (Ten. Bono) dal fuoco delle fregate, della Fearless e di missili sparati da terra (difficile dire chi sia stato a fare centro, dati i molti che sparavano in contemporanea).