Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 131:
 
===Sea Harrier e Harrier in azione: guerra aerea sull'arcipelago===
====Gli schieramenti contrapposti====
Quando la flotta messa rapidamente insieme per l'Operazione 'Corporate' salpò per Ascensione, da dove si sarebbe fatta poi preparata per l'attacco all'arcipelago argentino, sui suoi affollati ponti v'erano anche 20 Sea Harrier con la loro mimetizzazione blu e grigio scuro. Questi caccia avrebbero dovuto combattere per proteggere le forze navale dell'ammiraglio 'Sandy' Woodward, ma erano macchine apparentemente goffe, brutte, appartenenti ad un tipo talmente irriso che molti si chiedevano se fossero dei 'veri' aerei oppure degli strani aggeggi sperimentali (lo stesso, del resto, era stato detto dei sottomarini all'inizio del '900.. Glifino avversaria dellaquando FAAnon ecominciarono dellaad ANAaffondare le migliori navi da guerra). Gli avversari erano equipaggiati con prestigiosi apparecchi come lo Skyhawk e il Mirage, nonché il Dagger (copia israeliana del caccia francese), vincitori di numerose battaglie e con piloti addestrati da istruttori stranieri, tra cui quelli americani e forse anche israeliani. Il Sea Harrier, al confronto, sembrava un esperimento malriuscito di ingegneria aeronautica, una macchina discussa e discutibile dallo scarso raggio, carico utile e velocità. C'erano 12 aerei Sea Harrier FRS.Mk 1 sulla vecchia, ma capace Hermes; mentre altri 8 erano sulla più recente ma meno capace HMS Invincible. Dopo la fine delle portaerei con reparti ad ala fissa, tra cui Buccaneer e Phantom (riciclati rapidamente con la RAF), la Marina britannica, ancorché la più forte dell'Europa Occidentale, era in una cattiva situazione. Addirittura, era stato contemplato di togliere dal servizio anche le grandi LSD (navi anfibie con bacino allagabile) del tipo 'Fearless'. Sia queste che le portaerei erano indispensabili per la vittoria in una campagna di 'riconquista' così lontana e difficile.
 
I Sea Harrier non erano i soli della campagna; anche i loro cugini della RAF, meno noti ma più numerosi, vennero mobilitati per l'occasione.
 
La prima perdita di un aeromobile alle isole fu quella di un SA-330L Puma del CAB.601 (Esercito), costretto ad un atterraggio d'emergenza quando, il 3 aprile, venne colpito s Grytviken con il fuoco delle armi leggere dai Royal Marines. L'atterraggio fu duro, tanto che quattro soldati argentini morirono nell'impatto. Nel mentre, veniva nominato un governatore delle isole, il Generale Menendez; il presidente Galtieri subisce un'impennata di popolarità da parte della gente che fino a poco tempo fa riempiva le piazze per protestargli contro. Sembrava fatta, ma la Risoluzione 502 dell'ONU condannava l'invasione e chiedeva il ritiro argentino, ponendo fine ad un'invasione violenta, ma con poco spargimento di sangue. Su Ascensione arrivano aerei cargo della RAF, è il primo segnale che si intende fare sul serio. I 2.000 argentini sbarcati alle isole diverranno presto 11.000, ma già il 5 aprile le navi inglesi partono da Portsmouth.
Line 222 ⟶ 223:
 
Prefettura navale: 3 SA-330 e 5 Skyvan.
 
====Le operazioni aeree====
Dopo la perdita del Puma, non pare vi siano stati altri velivoli distrutti fino al 22 aprile, quando due Wessex Mk.5 del No.845 Sqn si schiantarono al suolo durante una bufera di neve su Fortuna Glacier, Georgia Australe. Un terzo elicottero, però, riesce a decollare e a salvare gli occupanti degli altri due.
 
Il 23 aprile cade invece un Sea King HC Mk.4 (da trasporto di commando), che era imbarcato sulla HMS Hermes. Appena due giorni dopo i britannici occupano la Georgia Australe, e vi è una violentissima battaglia navale contro un sottomarino, il S.Fe. Questo venne scovato da un Wessex, in procinto di immergersi, vicino all'isola. Subito l'elicottero andò all'attacco con due cariche di profondità, danneggiando abbastanza la nave argentina da impedirne l'immersione. Seguì uno scambio a fuoco con le mitragliatrici di bordo di entrambi i contendenti, fino a che non giunsero anche due Scout armati di missili AS-12. Questi colpirono il bersaglio, ma siccome si trattava di un sottomarino aggiornato allo standard GUPPY, con false strutture in fibra di vetro, i missili lo colpirono, ma la testata no si attivò. Dev'essere stata una scena paurosa vista dagli argentini, con le armi che si conficcavano e poi restavano inerti. Giunse anche un Lynx, che non era armato dei Sea Skua, ma di un siluro Mk-46, prontamente usato. L'arma poteva affondare il sottomarino, ma venne confusa dagli echi dell'oceano e così mancò il bersaglio (i siluri ASW sono ottimizzati per colpire bersagli immersi). Alla fine il sottomarino riparò in Georgia, e venne catturato poco dopo dai britannici ormeggiato in rada. Le infiltrazioni d'acqua cominciarono a farlo affondare e prima che andasse totalmente a picco venne visionato all'interno per capire i danni subiti. Si scoprì che tra l'altro i basamenti dei motori diesel erano stati scardinati dalle cariche esplosive del primo elicottero. Successivamente il sottomarino venne fatto riemergere e affondato definitivamente al largo. Questo affondamento è importante, costituendo a tutt'oggi l'unica perdita causa elicotteri di un sottomarino.
 
Durante le azioni di riconquista inglese della Georgia australe pare che si persero due elicotteri, ma probabilmente si tratta sempre degli stessi summenzionati.
 
Il 30 aprile Reagan appoggia ufficialmente la Gran Bretagna nella decisione di entrare nella zona di esclusione (200 miglia) che circonda le Isole Falklands.
 
Forse non casualmente, già il 1 maggio avviene il primo attacco aereo: gli squadroni No. 44, 50 e 101 della RAF erano in allarme con l'unico aereo che potesse eseguire voli così lunghi da raggiungere le isole, il Vulcan. Sebbene i Tornado fossero già in servizio, non potevano certo eguagliare la capacità del vecchio quadrireattore di trasportare 21 bombe da 454 kg fino alle isole, anche se per percorrere 12.000+ km di volo (fino ad allora, la missione operativa più lunga della storia). Così due aerei decollano per attaccare le isole, ma uno ha problemi e deve rientrare alla base. L'altro, con ben sei rifornimenti (4 prima e due dopo) arriva sulle Falklands. Il Vulcan era un aereo vecchio e poteva anche essere sacrificato in queste azioni, le missioni 'Black Buck'. Arrivato vicino alle isole, l'aereo sentì di essere stato inquadrato da un radar di scoperta e si portò a bassa quota, poi risalì a 3.000 metri per la corsa d'attacco. A quel punto venne 'agganciato' da un radar Fledermaus, collegato ai cannoni da 35 mm che se necessario potevano arrivare fino a quella quota e oltre; con le ECM di bordo riuscì tuttavia a sganciarsi e a scaricare senza porre tempo in mezzo una strisciata di 9,5 t di bombe, distanziate per esplodere a terra con un margine di circa 20 metri l'una dall'altra. Il risultato è di una sola andò a segno (una seconda in maniera parziale, giusto ai limiti della piccola striscia di volo), in quell'attacco trasversale al campo d'aviazione (per aumentare la possibilità di colpire qualcosa), centrando in pieno la pista. Ma fu già qualcosa. Il Vulcan si allonta, ma naturalmente l'aviazione argentina a quel punto era in allarme. Non erano ancora le prime luci dell'alba, quando dopo quest'attacco, comparvero anche 12 Sea Harrier che colpiscono duramente Port Stanley, rientrando senza perdite.
 
L'attacco aveva distrutto un Pucara del 3 Gruppo e altri tre vennero danneggiati. Almeno un aereo leggero di altro tipo venne comunque distrutto, stando ai racconti dei piloti.
 
Subito gli argentini di fanno vivi con circa 20 aerei. Dopo una serie di avvicinamenti senza colpo ferire, decidono di farsi sotto. Ad un certo punto c'erano sei Mirage in azione, mentre dall'altro lato solo due Sea Harrier erano in volo. La maggior parte dei piloti inglesi non aveva mai sparato un Sidewinder e si era solo allenata simulandone il lancio. Gli Argentini erano a circa 10.000 m di quota, e non avevano intenzione di scendere per affrontare i britannici che volavano tra i 3.000 e i 4.500 m. Sotto i 6.000, il Mirage (almeno finché aveva i due serbatoi da 1.700 litri) era subsonico, così non avrebbe avuto niente da guadagnarci da questa sfida. Piuttosto, gli argentini vennero visti tirare dei missili. Un Mirage venne visto abbassarsi per accettare battaglia, e il pilota britannico vide di agganciarlo frontalmente con uno dei suoi nuovissimi Sidewinder L. Ma si accorse che la scia era quella di un missile (forse un R.530). Almeno tre missili vennero tirati in un'unica occasione, ma nessuno riuscì ad avvicinarsi ai Sea Harrier, essendo stati sparati da grandi distanze e senza un aggancio efficace.
 
Ad un certo punto, però, l'equilibrio si ruppe e il controllo radar avvisò che due Mirage si stavano avvicinando ad una coppia di Sea Harrier. Si trattava degli aerei del No.801 Sqn pilotati dal capocoppia Barton e il ten. Thomas. Uno dei due Sea Harrier accelera rapidamente da 400 a 550 nodi e si porta a sinistra. I due Mirage IIIE (i migliori caccia argentini) si avvicinavano quasi ala contro ala, e sembrava una trappola: i caccia supersonici, con un'azione coordinata, potevano essere estremamente pericolosi per i lenti Harrier, così si temeva che da qualche parte era nascosta un'altra coppia, pronta a sfruttare l'occasione. Ma non c'era. Il gregario del Mirage argentino apparentemente volava così solo perché era un pivello, che poteva giusto stare dietro al suo capo, senza però riuscire a proteggerlo. I due Mirage sfiorarono il Sea Harrier di Thomas, mentre Burton è già riuscito a manovrare per mettersi in coda. Sentì alla cuffia un buon sibilo che indicava come la testa del missile avesse agganciato il bersaglio. Gli spara una raffica da 30 mm, ma fuori del raggio utile. Dopo la virata si ritrova solo a 650 kmh, mentre i suoi bersagli sono davanti a 1.600 m e si allontanano a circa 850 kmh. Ma non basta: il Sidewinder ha una portata tale da essere in grado di raggiungerli, e questi aerei non sembravano rendersi conto della minaccia alle loro spalle. Burton spara un missile. E' sconfortato e sorpreso di vederlo andare giù, come se avesse mancato il bersaglio. Poi però risale in quota e si lancia all'inseguimento del bersaglio. Appena 4 secondi dopo gli esplode addosso, in una palla di fuoco e rottami. Burton non crede che il pilota se la sia cavata. Invece, non visto, Perona si è salvato, e sopravviverà anche alla caduta nel freddo Atlantico meridionale. La cosa, saputa solo successivamente, farà piacere anche allo stesso Burton, che mirava all'aereo e non alla persona dentro. Nel frattempo Thomas si è portato alle spalle dei due Mirage, grazie alla sua virata stretta. Vede uno dei caccia argentini e lo attacca, tirando un altro Sidewinder. Questo colpisce il capocoppia Cuerva, che un istante prima dello scoppio sparisce, inseguito dal missile, dentro una nuvola. Non è chiaro se sia stato abbattuto, ma in seguito si saprà che non andò molto lontano. Con i serbatoi forati per l'esplosione ravvicinata e a 650 km dalla base, Cuerva tenta coraggiosamente di salvare l'aereo e quindi di atterrare su Port Stanley. Prima sgancia i serbatoi, per alleggerire l'aereo che non è un campione di atterraggi corti. La contraerea però lo vede e scambia i serbatoi per bombe; apre il fuoco e subito distrugge l'aereo e il suo sfortunato pilota. Che paradossalmente, pur essendo più esperto di Perona, rimane ucciso in azione.
 
I Sea Harrier hanno già avuto a che fare anche con 4 T-34C della Marina, mandati all'attacco delle navi. Tuttavia, li perdono tra le nuvole, sorpassando i lenti aerei e rischiando di collidere con uno di questi, che forse darà la scusa per la stampa, di parlare di un Sea Harrier abbattuto.
 
La stessa giornata, un altro paio di caccia Sea Harrier viene ingaggiata da una coppia di Dagger; uno spara un missile contro uno dei due inglesi, che deve disimpegnarsi dall'inseguimento dell'arma che gli va dietro per un lungo tratto. Appena si rimette in volo, nota che l'altro Sea Harrier tira un missile e colpisce il bersaglio. Il Flt Lt Penfold, della RAF ma in servizio con il No.800 Sqn della FAA, ha centrato un Dagger, che descrive un ampio arco nel cielo prima di cadere in mare (Tenente Ardiles, Grupo 6, ucciso). Infine vengono localizzati due Camberra a volo radente in mare, sono B Mk.62 del Grupo 2. Il Lt Curtiss del No.801 Sqn ne abbatte subito uno con un Sidewinder, mentre l'altro pilota, Broadwater, lancia entrambi i suoi AIM-9L, ma manca il bersaglio. Il Camberra abbattuto è quello dei tenenti Ibanez e Gonzales, entrambi eiettati, ma senza che si riuscì poi a salvarli.
 
Il risultato di quella giornata, un secco 4:0 (il Mirage III abbattuto dalla contraerea era comunque spacciato, sia che avesse tentato di ritornare alla base, sia che fosse riuscito ad atterrare su di una pista troppo corta per poter atterrarvi senza danni) per i Sea Harrier, fu piuttosto scioccante, specie se si considera che tre vittime erano della famiglia dei Mirage, aerei che con la HHA avevano abbattuto dozzine di avversari. E i loro missili, ancorché non recentissimi, contavano armi come l'AIM-9B (il più vecchio), l'R.530 (il più potente ma forse anche il meno efficace), lo Shafir Mk.2 e il Magic 1, entrambi (ma specialmente quest'ultimo) moderni e temibili. L'arma israeliana venne accreditata di almeno il 65% di Pk durante gli scontri con gli arabi, quella francese era meno nota, ma capace di arrivare a 10 km e manovrare fino a 50 g, recapitando una testata da 12,5 kg di cui sei di esplosivo, e guidato da un valido (anche se non all-aspect) sensore IR con un campo visivo di 135°. I piloti della RN si chiedevano dunque se fosse stata solo fortuna, se ci sarebbero state altre giornate memorabili. Era difficile accettare che non fosse solo frutto del caso una tale vittoria. Dall'altra parte gli Argentini erano scossi dalla sconfitta rimediata, e la cosa li avrebbe influenzati anche nelle settimane successive, quando rinunciarono pressoché sempre ad affrontare i Sea Harrier e ad intaccarne le scarne fila. Mentre i cacciabombardieri spesso avrebbero lanciato le loro bombe in mare scappando a tutto gas al primo accenno della loro presenza, sopratutto per quella dei loro mortali missili.
 
Il giorno dopo, con un'azione altamente discussa e opinabile, viene affondato il Belgrano da parte dell'SSN Conqueror (era fuori dalla zona di esclusione di 800 miglia), e un Alouette III a bordo viene perduto assieme alla nave e a buona parte dello sfortunato equipaggio. Anche un elicottero Lynx della marina Argentina (S.Trinidad) viene perso per incidente quello stesso giorno (Esc.1).
 
Il 3 maggio un MB.339A dell'aviazione navale si schianta al suolo per cattive condizioni meteo, con la morte del pilota Benitez; uno Skyhawk viene danneggiato (aviazione navale) in maniera irreparabile dal fuoco delle navi inglesi.