Caccia tattici in azione/MiG: differenze tra le versioni

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L'URSS ha avuto un gran numero di caccia a reazione, e ben presto è entrata -contendendo il primato agli USA- nell'era supersonica, anche se quando si tratterà di raggiungere mach 2 accuserà un certo ritardo, l'inizio di un progressivo scadimento rispetto alla prima decina d'anni postbellici, quando i suoi caccia di punta erano coevi e competitivi con il meglio dell'Occidente. Ecco un aggregato del libro Forze armate mondiali, in cui è possibile tracciare in larga misura la storia -invero inesauribile- di questi aerei da combattimento.
 
 
==In volo==
===MiG 29===
Il MiG-29 era già un caccia su cui si facevano molte illazioni e si paventava un avvicinamento pericoloso della tecnologia sovietica su quella occidentale. La presentazione del nuovo nato in casa MiG venne fatta in Finlandia, nel 1986. Fino ad allora si pensava che il MiG-29 avesse due motori R-29 come quelli del MiG-23, quindi turbogetti, ma da 12.500 kgs, e che pesasse oltre 20 t in configurazione di decollo. Stupì sapere che questo caccia avesse in realtà due motori RD-33 da circa 8,3 t di spinta, ma il suo peso, ben inferiore a quello stimato, lo rendeva ugualmente eccellente in termini di prestazioni. Fu piuttosto sorprendente anche sapere che si trattasse di un caccia con comandi meccanici, come l'F-20 e a differenza dell'F-16, del Mirage 2000 e di altri tipi moderni. Tuttavia, malgrado il maggior sforzo, questo non fu necessariamente un difetto, per esempio lo rendeva ancora volabile, anche in caso di forti EMP (tipiche di un'esplosione nucleare).
 
===Su-27<ref>Aerei Aprile 1991</ref>===
Visto che il MiG-29 aveva sì stupito, ma non era dotato di molti dei sistemi avanzati dei caccia occidentali, come il FBW associato ad una configurazione aerodinamicamente instabile (CCD), gli esperti occidentali conclusero che il loro vantaggio tecnologico non era ancora stato colmato dai Sovietici. In realtà, per quando, nel 1986, venne prestantato il MiG-29, in URSS stava entrando in servizio il Su-27, un velivolo con comandi FBW, ma sopratutto con la capacità di percorrere grandi distanze. Anche se con varie differenze, è un tipo di aereo non tanto dissimile da un MiG-29 'scaled up'. La differenza, tuttavia, esiste: il muso è molto più grande in proporzione, date le dimensioni (1 m di diametro) del potente radar di bordo, a sua volta un parente stretto dell'N-01 del MiG, ma con maggiore potenza e diametro dell'antenna per una portata superiore. Essa era indicata in 240 km in scoperta e 185 in inseguimento. Forse in maniera troppo ottimistica, essendovi anche dati che parlano di circa 140-150 km, al livello di un F-18 ma inferiore ad un F-14 o 15, o anche di un Tornado ADV. Tuttavia, si trattava indubbiamente di un'avionica potente per gli standard russi. L'IRST+laser era simile, ma più potente, di quello del MiG, simile anche il resto dell'avionica di missione. L'autonomia con carburante interno era tale, grazie ai potenti AL-31F e a ben 11.500 litri di cherosene, da non richiedere serbatoi ausiliari e nemmeno il rifornimento in volo. L'aereo poteva così diventare un caccia da superiorità aerea, intercettore (e come tale, assegnato sopratutto alla IA-PVO) e caccia di scorta per i Su-24 (ma questa era un'eventualità remota, dato che il Su-27, pur avendo sufficiente raggio, non era assegnato se non in minima parte all'aviazione tattica, a cui invece era assegnata la totalità dei MiG-29).
 
La prima impressione fatta dai Su-27 è stata senz'altro impressionante, a maggior ragione considerando che in Occidente sono stati conosciuti dal 1987 quando uno di loro si avvicinò tanto ad un P-3 norvegese, da entrarvi in collisione e portargli via 10 cm di pala di un'elica, ma permettendo all'equipaggio dell'aereo di scattare delle interessantissime foto, specie dei nuovi missili AA-10. Un supercaccia sofisticato e potente, che poteva dare del filo da torcere agli equivalenti della NATO. A vederlo a terra dà l'impressione di una macchina fin troppo grande per il duello aereo. In effetti, malgrado la verniciatura a bassa visibilità in grigio-azzurro (il radome è bianco, così come gli altri dielettrici, tra cui le estremità di coda), il Flanker è tutto fuorché una macchina stealth: al radar dovrebbe dare una considerevole traccia, anche se questo è mitigato un pò dall'assenza di serbatoi e pod ECM esterni. La sagoma è anche più massiccia, talvolta lo si può vedere da decine di km e difficilmente lo si confonde, avendo esso delle ali più allungate rispetto al MiG-29, oltre alle pinne di coda, alle rotaie di estremità alare, e al muso più grande e nettamente allungato rispetto al Fulcrum. A parte questo, l'abitacolo, una volta a bordo, è spazioso e per la prima e unica volta in un caccia moderno sovietico, offre una visuale a 360°, maggiore di quella del MiG-29. La Sukhoi, anche per via dei grandi radar (e relativi musi) dei suoi caccia, ha sempre tenuto agli abitacoli ad ampia visuale. Il Su-15, per tanti aspetti, è forse il diretto antenato del Su-27: un bireattore con un potente radar e un abitacolo interamente sopraelevato, per assicurare un'ottima visuale, mentre la pianta alare delle sue ultime versioni già anticipava i disegni dei primi Su-27 ideati e poi rielaborati. Il sedile del Flanker è il K-36MD, 0-0. Ottimo per funzionamento, tuttavia un difetto ce l'ha: è scomodo, e starci più di un'ora diventa decisamente sconfortevole. Va bene per il MiG-29, ma certo non per un caccia capace di volare anche più di 3-4 ore senza rifornimento in volo. La visuale non è disturbata da riflessi o distorsioni, e copre i 360°, grazie anche alla presenza degli specchi retrovisori, che i sovietici non hanno mai abbandonato. Solo che nel caso del MiG-23, limitato posteriormente con un angolo cieco di quasi 120 gradi, non bastavano a coprire il settore 'ore 6'. L'HUD del Flanker è tuttavia un pò troppo massiccio, riguardo i montanti usati, del resto è lo stesso problema del Tornado. Questi sono tra i pochissimi oggetti che ostacolano la visuale del pilota, anche per via del muso inclinato verso il basso. La strumentazione di bordo, analogica, è in larga misura del tutto uguale a quella del MiG-29, eccetto che per gli strumenti del motore e della quantità di carburante disponibile; l'RWR è nella parte inferiore del pannello destro, con la sagomina dell'aereo (sempre a forma di MiG-21!) e i punti da cui può arrivare una minaccia, delle diverse su cui è possibile programmarlo (una mezza dozzina) che si accendono con piccole lampadine LED. L'indicatore di angolo d'attacco è invece a sinistra, in alto, ed è particolarmente utile per il Flanker, viste le sue caratteristiche d'agilità. Il sistema FBW ha 4 canali e altrettanti pulsanti, a sinistra e vicini alle manette. Il pilota ha i sistemi di combattimento integrati: radar, IRST, telemetro laser, casco designatore e HUD. Un pò di delusione per l'assenza almeno di uno schermo MFD come quelli apparsi nei caccia occidentali c'é stata, ma del resto nemmeno gli schermi dell'F-14 erano up-to date, e gli F-15 delle prime serie (peraltro apparsi circa 10 anni prima) erano parimenti scadenti quanto a strumentazione, priva di schermi multifunzione, che in pratica sono apparsi con gli F-16 e 18. La cloche, come sempre, è centrale, proprio davanti alle due maniglie arancioni per il sedile d'espulsione (da afferrare e tirare contemporaneamente). Lo schermo radar è in alto a destra del cruscotto, ma in genere il pilota guarda l'HUD o usa l'HMS, guardando il meno possibile nel cruscotto e il più possibile fuori. Quanto alla strumentazione, è importante anche ricordare che i motori sovietici sono sistemati in maniera tale che i loro controlli siano raggiungibili da sotto la fusoliera, e non da sopra o di lato (come sugli aerei occidentali), così anche per l'avionica. Questo per agevolare l'attività del personale di manutenzione all'aperto (in caso di pioggia), ma il tutto modifica anche la forma dell'aereo, che deve tenere conto della loro posizione. Infine il pannello che mostra i carichi esterni è sotto l'HUD, con varie luci sotto i punti d'aggancio della sagoma, vista di fronte, del Sukhoi.
 
Il Flanker è dotato dei motori AL-31F, turbofan ad alto rapporto di diluizione, il cui rapporto bypass è circa 1:1, come nei Tornado o Viggen. Il loro uso è quindi ottimizzato per le velocità di crociera in cui il postbruciatore non debba essere usato con troppo entusiasmo. Tuttavia, l'alto rapporto potenza-peso, fa sì che spesso non sia necessario usare l'AB, a differenza che su di un Tornado coinvolto in combattimento aereo. L'avvio è semplice, basta mettere le manette al minimo e poi premere un pulsante sulla consolle di destra. L'avvio è piuttosto lento, fino a raggiungere dopo vari secondi 660 lbs di spinta e 400 gradi allo scarico. I controlli, però, sono rapidi e così è facile arrivare alla pista di decollo con pochissimo tempo perso dall'allarme. Il carrello a larga carreggiata, robusto e dotato (ruotino anteriore) di parafango, consentono di operare anche da piste sconnesse, con manovre laterali violente, e senza curarsi del vento laterale. Questo è molto importante anche per un caccia navale, e infatti la posizione del carrello e la carreggiata ricordano più l'F-14 che l'F-15. Quest'ultimo ha un carrello decisamente fragile e stretto, non ideale per operare in condizioni estreme, mentre il Flanker non ha avuto problemi a diventare anche un caccia navale, grazie al carrello. la manovra a terra è fatta con le pedaliere, che muovono il ruotino anteriore come anche i timoni verticali.
 
Arrivato al punto di partenza viene usato l'apparato frenante. Data la potenza dei motori è possibile raddoppiarne la potenza con un apposito grilletto sulla cloche, sì da sfruttare la potenza appieno, e scattare quando è necessario come un dragster. Sempre che, peraltro, si usino i motori al 100% dei giri, ma senza A/B inserito, altrimenti danneggia il sistema frenante, per cui il grilletto dev'essere rilasciato prima. Da 115 nodi si stacca il ruotino anteriore dalla pista, l'aereo sale di 10 gradi e cabra verso il cielo, cosa che accade totalmente a 135 nodi, in appena 330 metri (in carico leggero). I flaps non hanno posizioni intermedie e vengono sollevati con un pulsante unico. Per i caccia sovietici vi sono dei fermi per i motori: quando si decolla, per non sbagliare, vengono inseriti, per non far arretrare le manette. Rimossi questi si può togliere l'AB e ridurre i giri del motore. Il Flanker accelera da 330 a 540 nodi (circa 610-1.000 kmh) in 10 secondi scarsi(!). L'AB dei motori è mono-stadio, il che significa che aumenta la potenza con un maggiore afflusso di carburante, e non con azionamenti multi-stadio come sui più sofisticati tipi occidentali. Il rapporto potenza-peso è sufficiente per evoluire bene anche senza di essi, dato un valore di 0,8:1. Se si aumenta la spinta, esiste tuttavia uno svantaggio: un'emissione di fumo visibile, che potrebbe tradire l'intenzione del caccia di accelerare. Sempre che l'avversario ne approfitti, cosa non facile. L'agilità del Sukhoi, in aria, è straordinaria, grazie alla progettazione dell'aereo e al FBW che permette di guidare una macchina da 22 t al decollo (configurazione tipica aria-aria) con facilità e anche ad assetti estremi. Questo è possibile anche senza accorgersi delle variazioni di velocità, senza vibrazioni e decadimenti delle qualità di volo, poco importa se si vola a 500 o a 1.000 kmh. In virata l'aereo è molto morbido: non ha alettoni, ma aileroni, che sono più progressivi nel movimento. Nondimeno è possibile fare un mezzo-otto cubano iniziando a 375 nodi e sostenendo 6,5 g, salendo da 8.200 a 12.000 ft e scendendo nel contempo a 185 nodi. Il rateo di rollio è simile a quello di un F-18. Nell'insieme la stabilità e la capacità di manovra del Flanker è simile a quella dell'Eagle, ma le capacità in assetti estremi appaiono superiori. L'assetto del Flanker a bassa velocità è tale da poter toccare i 30 gradi di angolo d'attacco a 97 nodi, ovviamente con piena potenza inserita. L'F-18 può fare qualcosa di meglio, 90 nodi e 35 gradi. Da notare che il FBW del Flanker è sì un sistema di controllo computerizzato, ma non è analogico, ma digitale. Atterrare con il Flanker significa scendere a 140 nodi e poi azionare l'aerofreno dorsale, simile alla 'tavola da surf' dell'F-15. L'atterraggio è facile, e avviene a 12 gradi e 125 nodi (circa 230 kmh), con l'unico neo di una visibilità non del tutto ottimale con l'aereo così inclinato.
 
In tutto, una macchina altamente pregevole, che lamentava una certa arretratezza rispetto ai tipi occidentali in vari settori chiave dell'avionica, come la velocità e affidabilità dei computer di bordo, oltretutto piuttosto pesanti, il radar che è solo da intercettazione e non anche aria-terra (sempre per il problema dei computer disponibili, inefficaci nell'elaborare i segnali per produrre dati utili per l'attacco al suolo oltre che aria-aria, magari in simultanea), oltre alla ridotta vita utile dei motori e cellula, con conseguenti costi di manutenzione. La disponibilità di sistemi come l'IRST+laser, capaci di vedere un aereo a circa 50 km, identificarlo a una decina e misurarne la distanza (utili anche per attacchi al suolo), i missili a medio raggio con guida IR (e in piccolo numero, anche anti-radar), la presenza dell'HMS (casco-designatore) e missili AA-11 correlati, sono invece un vantaggio notevole. L'uso del cannone GSh-301 con 150 colpi, un'arma eccellente e la più leggera (43 kg) rispetto al calibro, correlata con il telemetro e il computer, trasforma il Flanker in un 'killer' per chiunque capiti sulle brevi distanze, anche senza sprecare il suo carico di missili, che arrivano a 10: 4 AA-11 (R-73) alle estremità alari e 6 AA-10 (R-27) sotto la fusoliera e le ali interne, spesso di varie versioni (per esempio, due missili standard a guida radar e due a guida IR, e due a gittata prolungata, uno per ciascun sistema di guida). La capacità di attaccare in maniera 'stealth' con l'IRST, telemetro e missili IR a medio raggio (da usarsi da soli oppure assieme ai tipi SARH o addirittura con i modelli ARM) è un pericolo non indifferente per chiunque capiti a tiro, perché non dà segnali d'allarme di sorta.
 
 
 
==In azione==
===URSS/Russia===
'''[[Forze_armate_mondiali_dal_secondo_dopoguerra_al_XXI_secolo/Unione_sovietica-MiG|La dinastia dei MiG]]'''
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[[Categoria:Caccia tattici in azione]]