Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-3: differenze tra le versioni

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Praticamente, se si può trovare un parallelo, si tratta di una specie di replica di quello che era 'andato in onda' 15 anni prima, sempre in un conflitto di tre anni circa, con altri '15', ovvero i temibili I-15, contro altri aerei armati con le 12,7 mm, i CR.32. Anche allora il velivolo sovietico era per certi versi migliore, in particolare manovrava bene e (come il MiG) saliva più rapidamente anche se le prestazioni in quota erano a favore del CR.32. Le differenze erano, per l'I-15 vs CR.32: maggiore salita, manovrabilità e rapporto potenza-peso per il sovietico, armamento più pesante per l'italiano che aveva velocità di picchiata superiore (come nel caso dell'F-86) e velocità orizzontale con in leggero vantaggio per il CR (grossomodo così era anche per i MiG vs F-86); tangenza migliore per l'italiano (invece il MiG era superiore al Sabre). Ma sopratutto erano i piloti a fare la differenza sul risultato finale, visto che alla fine contò la loro migliore preparazione media, con un rateo di successi superiore e non tanto dissimile con quanto fecero gli americani contro i Comunisti, sebbene l'I-15, differentemente dal MiG, si pilotasse molto meglio della sua controparte. La differenza d'armamento era leggermente a favore dell'italiano, differentemente che nel caso coreano dove era il russo ad avere una certa superiorità, ma con armi non troppo adatte a colpire un caccia. In ogni caso in Spagna la sfida venne maggiormente dai veloci I-16, peraltro meno agili e armati dell'I-15, e dai loro nemici d'elezione Bf-109B, che vennero identificati come i migliori caccia della guerra. Ma per numero di vittorie i CR.32, del resto impiegati in circa 400 esemplari e da subito, ottennero più degli altri, e il loro successo era complessivamente paragonabile (come anche le perdite) a quello che fecero i Sabre sulla Corea.
 
===La storia===
[[Immagine:F-86A 01.jpg|300px|left|thumb|La prima versione del Sabre, l'F-86A]]
Detto questo, i jets inizialmente presenti sulla Corea erano solo gli F-80C, e fu proprio una formazione di quattro Shooting Star che incontrò l'8 novembre 1950 altrettanti MiG, i quali però si disimpegnarono. Gli F-80C appartenevano al 51 FIW (Fighter Interceptor Wing) e la loro missione era quella di attaccare la flak attorno all'aeroporto di Sineuiju. Ma il ten. Russel Brown, alcune fonti dicono addirittura con una singola mitragliatrice funzionante (davvero difficile crederci, vista la difficoltà con cui anche con sei armi pienamente funzionati si poteva avere successo) abbatté un MiG, e si ritagliò il suo posticino nella Storia come primo 'MiG killer'. Secondo le fonti sovietiche il 'suo' MiG non fu in realtà abbattuto, e le esplosioni al suolo erano solo i serbatoi ausiliari sganciati ancora semipieni. Nel volgere di qualche giorno i MiG, tutt'altro che impressionati, abbatterono un RB-29, un B-29 con gravi danni per altri 3. Ora come mai prima era necessaria la presenza di caccia realmente moderni (e anche qui torna il paragone con la Spagna: gli He-51, inizialmente ben utilizzati, proprio come gli F-80 o i Panther, vennero retrocessi di fronte al superiore I-15, la differenza è che in Spagna i CR.32 operavano già, mentre gli F-86 giunsero dopo la comparsa dei MiG).
 
Poco conta che il giorno dopo, il 9 novembre, il pilota della Marina RobertW. Amen abbattè con il suo F9F un MiG (stavolta confermato dai sovietici): c'era bisogno di aerei capaci di sfidarli ad alta quota e scortare i B-29: i caccia F-86A del 4° FIW all'epoca di stanza a North Island AB, California. Vennero portati con due navi in Giappone e per il 13 dicembre stabilirono una prima formazione di combattimento sulla Johnson AB, che era vicino a Tokyo. Poi, passati decisamente i tempi della 'vita bella' californiana, vennero mandati sull'aeroporto di Kimpo. Il 17 dicembre 4 F-86 e altrettanti MiG si scontrarono e il T.Col Hinton del 336° FG abbattè un MiG, il primo di tanti altri<ref>Questa sequenza di dati è tratta da Armi da guerra Fascicolo 45</ref>. Il 22 dicembre fu un F-86A ad avere la peggio, ma nelle 5 ore successive vennero dichiarati almeno 6 MiG, poi con l'offensiva cinese il 4° FIW dovette ritirarsi in Giappone e i primi due mesi di guerra nel '51 ebbero poca storia. Da marzo però si riprese con accanimento, ma senza molti risultati. Nel mese di aprile furono dichiarati 14 MiG, e il 20 maggio il cap. James Jabara divenne il primo asso su jet con una doppietta che lo portò a quota 6, nonostante che gli F-86 fossero solo 36 a fronte di 50 MiG. Entro il 1951 i risultati ufficiali parlavano di 130 MiG contro 24 F-86. Dal settembre del '51 ai pochi F-86A si aggiunsero gli 'E' con un piano orizzontale di coda del tutto mobile che migliorava la manovrabilità. Anche se il 4th FIW ebbe modo di introdurre quest'aereo in servizio, alla fine del '52 restavano ancora alcuni F-86A nella sua linea di caccia.
 
Sempre nel tardo 1951 giunse anche il 51th FIW su Suweon, dove cominciò le operazioni il primo dicembre. Nonostante che i MiG fossero aumentati di numero in maniera impressionante, e nonostante che difendessero il proprio territorio, gli F-86 di appena due Wing furono in grado di mantenere l'iniziativa. Circa 200 aerei, per intendersi, contro una forza che all'inizio era di circa 400, e poi salì anche a un migliaio nonostante le perdite. Nella seconda metà dell'anno 1952 arrivarono gli 'F' con il motore potenziato e altre migliorie, e grazie alla loro manovrabilità maggiore ad alta quota e velocità si ritrovarono a combattere i MiG competendo anche alle quote dove loro erano avvantaggiati. Nel '52 vennero distrutti -secondo gli americani- 375 MiG, nonostante che oramai molti di questi fossero del tipo migliorato -Bis, mentre gli F-86 dichiarati persi furono 53.
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Altri dati, su Aerei nella Storia N.7, p. 68-69, parlano di 445 MiG presenti al giugno 1951 su un totale di 1.000 aerei circa, e a metà del '52 si giunse a 1.800 aerei di cui 900 MiG; si parla di un totale di 827 MiG abbattuti, 148 probabilmente abbattuti e 951 danneggiati. Dei 2.800 apparecchi persi dall'ONU solo 121 furono quelli americani abbattuti dai MiG, mentre il totale di aerei abbattuti in combattimento dall'ONU, oltre ai MiG, avrebbe raggiunto quota 976. Anche considerando alcuni aerei distrutti al suolo e altri per incidenti, è evidente che i velivoli persi dall'ONU, per mantenere lo status quo, furono molti di più di quelli persi dai comunisti, e che i MiG, seppure superiori in numero ai Sabre, erano praticamente i soli a dover affrontare un'armata aerea formidabile. Lo stesso numero di AnS ci dice anche che il totale di MiG abbattuti dai Sabre sarebbe stato di 792 (i B-29 erano al secondo posto, almeno nelle dichiarazioni d'abbattimento riportati), contro la perdita di 78 aerei, e che per abbattere ciascun MiG vennero usati in media 1.024 colpi da 12,7 mm, praticamente i due terzi del totale disponibile su ciascun F-86. In combattimento vi furono anche perdite non causate da azioni nemiche dirette, i MiG erano instabili quando superavano mach 0,86, avevano un numero mach limite di 0,93 e gli aerofreni si aprivano automaticamente a mach 0,92, mentre i Sabre potevano picchiare superando mach 1; i loro piloti erano avvantaggiati dalle tute anti-g che potevano in effetti aiutare durante i combattimenti aerei. Va detto che anche i MiG-15 bis erano migliorati. Inoltre il ritmo produttivo venne aumentato in maniera impressionante. I MiG-15 costruiti nel '51 erano circa 200 al mese, qualcosa come 2.400 l'anno (il che in appena 2,5 anni circa avrebbe equivalso tutti gli F-86), ma nel '54, quando la produzione in URSS terminò, si era arrivati a ben 450 aerei al mese, 15 al giorno, quasi 1 all'ora! Gli aerei dunque non sarebbero mai mancati ai reparti. Il MiG-15 venne prodotto in circa 20.000 esemplari, in appena 6 anni, 1948-54.
 
===La tecnica===
Il MiG-15Bis, aveva un Klimov KV-1 che aumentava la spinta da 2.700 kgs, come gli ultimi MiG-15S (che avevano l'RD-45A con pale raffreddate ad acqua), ma poteva arrivare a 3.060 kgs per brevi periodi con l'iniezione d'acqua; i cannoni erano ora gli NR-23 anziché gli NS-23, il che significava che le due armi disponibili arrivavano adesso a 1.700 c.min anziché 1.100. C'erano IFF SRO, VHF, ricevitori radiofari, radioussola ARK-5 etc. e 1.407 l di carburante interno. C'erano versioni cacciabombardieri come la SB, ricognitori come la BisR, e altri tipi ancora. Al totale dei MiG-15 e Bis costruiti non bisogna dimenticare di aggiungere l'UTI biposto, con serbatoi ridotti a 815 litri, velocità di mach 0,83, due cannoni da 23 mm. Da questo aereo, ancora capace di combattere ma con qualcosa in meno rispetto al monoposto, venne poi derivato un intercettore MiG-15P, tornato monoposto, con radar Izumrud e due soli cannoni da 23 mm. Venne usato anche in Corea, dove talvolta si scontrò con il meglio equipaggiato ma più goffo F3D. I caccia MiG 15 Bis erano, secondo alcune fonti, capaci di arrivare a mach 1 e possedevano tute anti-g (ma altre smentiscono l'una e l'altra cosa). In ogni caso Chuck Yaeger ne provò uno portato da un disertore coreano, il quale si dichiarò all'oscuro della ricompensa di 100 mila dollari (che gli venne pagata). La sua valutazione era impietosa:
 
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Ma all'epoca l'F-86, continuando la tradizione del P-51D Mustang, aveva davvero un eccellente abitacolo in termini di visuale, non tanto per il tettuccio, quanto per le dimensioni dello stesso e per la facilità a girarsi e guardarsi attorno. Così superava anche il MiG, pure ben messo. Un altro vantaggio era la posizione sopraelevata dell'abitacolo del Sabre, che secondo i sovietici era un caccia 'a gobba', e che migliorava la visuale verso il basso. Poi, il passo successivo era la manovra. Come si è visto, il MiG era potente, ma come l'I-16, difficile da controllare con seri rischi di avvitamento. Il Sabre poteva essere spinto al limite e quindi reagire meglio, anche se non era capace di virare stretto come i MiG ad alta quota: era un aereo meno critico e più stabile. Inoltre i piloti americani, date le esperienze ad alta velocità (Mustang) avevano già tute anti-g, che permettevano di ridurre gli effetti dell'accelerazione, magari ritardando di uno o due g la 'visione grigia' e sostenendo meglio le accelerazioni in combattimento. Una volta che fossero riusciti a mettersi in posizione di tiro, il loro collimatore computerizzato poteva ricevere i dati da un preciso radar telemetrico sul labbro superiore, e questo consentiva di sfruttare al meglio l'armamento (mentre i caccia sovietici avevano ancora la tecnologia della II GM, con un semplice sistema a riflessione). Sparando avevano la certezza di possedere non solo una notevole autonomia di fuoco (circa il doppio dei MiG, ovvero una quindicina di secondi); ma anche un armamento monocalibro con traiettoria uniforme (a differenza dei MiG, il cui pezzo da 37 era molto più preciso delle armi da 23: problemi simili a quelli incontrati dai Bf-109E e Zero, che comunque non limitarono granché il loro successo operativo, segno che in battaglia contano sopratutto altri fattori), molto tesa e precisa (circa 850 m.sec), alta cadenza di tiro (quasi il 50% più delle M2 aeronautiche e oltre il doppio delle M2 terrestri), e ragionevole, anche se non eccezionale, letalità. In tutta questa catena di avvistamento, manovra, mira, sparo, i Sabre erano superiori e nell'insieme contava più avere armi precise che potenti (ma imprecise). Il MiG era armato pesantemente, il che era ottimo per azioni anti-bombardiere e di attacco al suolo; ma non era quella la migliore combinazione per duellare contro bersagli piccoli e veloci come i caccia.
 
Quanto all'F-86, esso non era scevro di difetti a sua volta. L'F-86A poteva andare in supersonico, ma sopra mach 1 i suoi comandi di coda diventavano largamente inefficaci, tanto che era necessario un notevole sforzo per uscire da una picchiata a quella velocità. Già vicino alla velocità del suono i piloti spesso trovavano che l'aereo si comportava in maniera 'strana': se era in picchiata e il pilota richiamava, esso continuava la picchiata, così si pensava che i comandi subissero l'infame 'inversione' che affliggeva i vecchi caccia ad elica. In realtà, semplicemente i piani di coda non erano sufficientemente efficaci. Questo in quanto essi erano attivati da comandi meccanici con potenzialmento idraulico, sia per l'elevatore orizzontale che il timone verticale. Ma prima ancora dell'impiego in Corea, dopo poco più di un anno di impiego, venne posto rimedio con il volo, nel settembre del '50, dell'F-86E, ai comandi di George Welch. Esso era dotato degli elevatori orizzontali totalmente idraulici, mentre solo il timone era ancora misto. Questo rese l'F-86E molto più efficace ad alta velocità, con un recupero molto più facile dalle picchiate ad alta velocità, così necessarie per togliersi di torno (o per inseguire) i MiG-15, che restavano aerei subsonici per problemi di controllabilità (anche se migliorarono con i MiG-15bis). Tuttavia, il sistema idraulico toglieva al pilota il 'feeling' del controllo della macchina, data l'assenza di un collegamento diretto tra cloche e superfici di coda. Questo rendeva il velivolo di qualcosa meno efficace alle basse velocità, dove contava lavorare 'di fino'; ma era necessario per migliorarne l'efficacia.
Sebbene il MiG-15bis avesse gli NR-23 a maggiore cadenza di tiro, la soluzione poteva solo arrivare dalla classica scelta dell'epoca (per tutti, tranne USAF e V-VS): 4 cannoni da 20 mm. I Sovietici avevano i B-20, piccoli e molto potenti, ideali per il MiG. Ma stranamente, non pare che si accettò di impiegarli, forse temendo di non affrontare adeguatamente i B-29, ma di sicuro sprecando un gran numero di soluzioni di tiro con un armamento non sufficientemente valido. Questo, sebbene il 37 mm fosse estremamente temuto e temibile (l'asso degli assi McConnell venne ucciso proprio da quest'arma). Stranamente, nonostante le molte modifiche al MiG-15bis, non si intervenne in maniera radicale sull'armamento, così palesemente inadatto (con numerosi casi in cui, tirando da distanza, i proiettili da 23 passavano sotto il Sabre, e quelli da 37 sopra). Il quesito resta, dunque: quale sarebbe stato il riscontro operativo del cambio dell'armamento? Quante vittorie o danneggiamenti in più avrebbe consentito un armamento più preciso, che poteva anche essere di 4-6 armi da 12,7 o 14,5 (le KPV, all'epoca in approntamento)? La domanda resta aperta, ma presumibilmente si sarebbe trattato di una scelta migliore. Il tutto è valutabile con criteri anche più difficili perché i caccia che in Corea combatterono con i 20 mm erano, al contempo, tutte macchine dalle prestazioni modeste, cosicché ottennero ben poco: Panther, Skyknight, Meteor e Fury. I Sabre provarono timidamente ad introdurre i cannoni da 20 mm, ma il tipo impiegato era capace di usare solo due delle 4 armi contemporaneamente, troppo poco per assicurarsi un netto miglioramento rispetto alla batteria da 12,7. Per giunta, i cannoni americani non erano affidabili come le mitragliatrici. Così la superiorità dell'armamento da 20 mm sugli altri tipi rimase in dubbio, e l'USAF l'accettò solo con gli M39 e poi i Vulcan.
 
Anche il sistema di mira A-1CM ebbe come standard il radar AN/APG-30, che era stato installato solo negli ultimi 24 F-86A-5. Il tutto diede luogo ad una macchina largamente migliorata in precisione di manovra e di tiro. Paradossalmente, volava già prima dell'impiego in Corea e della conoscenza dei MiG. I primi 60 vennero prodotti nel febbraio 1951 e presto il 4 FIW li portò in Corea durante il mese di Aprile. Tuttavia, se si pensa che essi sostituirono subito gli F-86A, ci si sbaglia di grosso: gli ultimi 'A' vennero ritirati dalla Corea solo nel luglio del '52, per poi essere inviati all'ANG<ref>Pagina di J.Baugher, F-86E</ref>.
 
Quanto all'armamento, ecco il confronto tra F-86 e MiG-15:
 
*MiG-15 base, 2 NS-23 (80 cp, 550 c.min, circa 200 gr per proiettile): 9,6 sec di fuoco. NS-37 (725 gr, 250 c.min, 40 cp), 9,6 sec di fuoco. Peso raffica, 20 kg in 3 sec
*MiG-15bis, uguale ma con 2 NR-23 da 850 c.min: peso raffica (12,5 colpi da 37 mm, ma 42 e non 27,5 da 23 mm) 25,8 kg in 3 sec; autonomia di fuoco, 9,6 sec per il 37 mm, solo 5,6 per i 23 mm
*F-86A/E: 6 M3 (1.100 c.min, 0,48 gr, 267 cp), 15 sec di autonomia di fuoco, raffica di 15,9 kg in tre secondi
*F-86E-10: solo pochi aerei, sperimentalmente, ebbero quest'armamento: 4 M39, dei quali solo 2 azionabili in simultanea (20 mm, circa 100 gr, 120 colpi per arma, 1.500 c.min): peso totale 15,9 kg in tre secondi. Si trattava dei nuovi cannoni-revolver ad alta cadenza di tiro. Autonomia di fuoco: 5 secondi appena, e forse anche per questo si usavano due per volta.
 
 
Sebbene il MiG-15bis avesse gli NR-23 a maggiore cadenza di tiro, la soluzione poteva solo arrivare dalla classica scelta dell'epoca (per tutti, tranne USAF e V-VS): 4 cannoni da 20 mm. I Sovietici avevano i B-20, piccoli e molto potenti, ideali per il MiG. Ma stranamente, non pare che si accettò di impiegarli, forse temendo di non poter affrontare adeguatamente i B-29, ma di sicuro sprecando un gran numero di soluzioni di tiro con un armamento non sufficientemente valido. Questo, sebbene il 37 mm fosse estremamente temuto e temibile (l'asso degli assi McConnell venne ucciso proprio da quest'arma). Stranamente, nonostante le molte modifiche al MiG-15bis, non si intervenne in maniera radicale sull'armamento, così palesemente inadatto (con numerosi casi in cui, tirando da distanza, i proiettili da 23 passavano sotto il Sabre, e quelli da 37 sopra). Il quesito resta, dunque: quale sarebbe stato il riscontro operativo del cambio dell'armamento? Quante vittorie o danneggiamenti in più avrebbe consentito un armamento più preciso, che poteva anche essere di 4-6 armi da 12,7 o 14,5 (le KPV, all'epoca in approntamento)? La domanda resta aperta, ma presumibilmente si sarebbe trattato di una scelta migliore. Il tutto è valutabile con criteri anche più difficili perché i caccia che in Corea combatterono con i 20 mm erano, al contempo, tutte macchine dalle prestazioni modeste, cosicché ottennero ben poco: Panther, Skyknight, Meteor e Fury, e non c'era armamento che li potesse valorizzare appieno contro i migliori jet dell'epoca, proprio un'epoca in cui sia la V-VS che l'USAF avevano deciso difformemente da tutti gli altri contendenti. Gli unici caccia a freccia con cannoni da 20 mm, i Cougar e i Tunnan, all'epoca presenti, non parteciparono alla guerra e così il problema dell'armamento rimase senza conferme. I Sabre provarono timidamente ad introdurre i cannoni da 20 mm, ma il tipo impiegato era capace di usare solo due delle 4 armi contemporaneamente, troppo poco per assicurarsi un netto miglioramento rispetto alla batteria da 12,7. Per giunta, i cannoni americani non erano affidabili come le mitragliatrici. Così la superiorità dell'armamento da 20 mm sugli altri tipi rimase in dubbio, e l'USAF l'accettò solo con gli M39 e poi i Vulcan.
 
Il problema dell'armamento è dato anche da un altro fatto. Se fossero state pronte altre armi per impiego anti-bombardieri, la cosa sarebbe stata facile, ma così non era. Eppure, proprio i sovietici introdussero i razzi nel combattimento aereo (a parte i tipi incendiari francesi, usati nella I GM come armi anti-pallone d'osservazione), con gli RS-75 e 82, poi divenuti armi aria-superficie. Per ottenere razzi meno ingombranti, ma più precisi, i Tedeschi realizzarono gli R4M, 4,5 kg di cui 0,5 di esplosivo, ma sopratutto capaci di circa mach 2. Questi razzi da 55 mm furono la base di tutti gli altri tipi post-bellici, come quelli da 51 inglesi, da 57 sovietici, da 68 francesi e da 70 americani. Ma all'epoca questi razzi non erano apparentemente disponibili, eccetto che per gli intercettori dell'USAF. Agli americani andava bene così: in Corea dovevano affrontare solo i caccia e non avevano bisogno di armi pesanti per farlo. I Sovietici dovevano combattere anche i bombardieri, per questo insistevano sui cannoni di grosso calibro (rivelatisi molto efficaci contro bersagli del genere). Stranamente, però, già nel '45 i Me.262 tedeschi (tra l'altro, come i tipi sovietici penalizzati da un armamento pensato sopratutto per compiti anti-bombardiere, gli Mk-108, ma poco efficaci contro i caccia) potevano utilizzare anche 24 razzi R4M, con effetti molto validi contro i bombardieri. Per qualche ragione, dopo ben 5 anni -nei quali v'erano stati progressi sensazionali in tutti i campi applicativi- non c'erano ancora risultati pratici con i razzi. Se i MiG avessero ottenuto un paio di dozzine di razzi da 57 mm in appositi lanciatori, l'esigenza di avere un armamento di cannoni lenti e pesanti sarebbe venuta meno, ma non fu così e si seguitò ad impiegarli contro i Sabre, con risultati non del tutto all'altezza della situazione (sommati ad altri problemi e limiti tecnici).