Caccia tattici in azione/Anni '30: differenze tra le versioni

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===La 'bella vita' nella RAF<ref>Take Off, 1709-15</ref>===
[[File:HawkerFury43sqn.jpg|350px|left|thumb|Un Fury del No.43 Sqn]]
Il Fury, quando apparve, era realmente il più ambito dei caccia, quanto meno nella RAF. Il No.43 Sqn ebbe i Fury per primo, e presto i suoi piloti si trovarono con i primi caccia RAF capaci di superare le 200 miglia orarie (322 kmh). Era il 1931 e queste prestazioni, per quanto destinate rapidamente ad essere superate dal progresso aeronautico, erano eccellenti, se non proprio eccezionali. Di sicuro non c'era nulla di meglio nella RAF; all'epoca non c'erano nemmeno i CR.30 e 32, i Polikarpov I-15 e gli Hawk, così si trattava davvero di una macchina rivoluzionaria. Eppure, la sua concezione era del tutto tradizionale. I piloti dei Fury erano altamente invidiati nelle altre F.A., un pò come gli F-14 o gli F-15 attuali. All'epoca regnava l'idea che la pace fosse un valore duraturo, e del resto con la crisi economica, anche i fondi per riarmarsi scarseggiavano. Anche se in Italia c'era già Mussolini, e in Germania si stava facendo largo Hitler, per non dire dell'URSS di Stalin e dell'aggressivo impero del Sol Levante. All'epoca la RAF era impegnata sopratutto all'estero, per mantenere l'ordine nel suo sterminato Impero. In patria aveva forze ridotte, dopo secoli di inimiciazia con la vicina Francia. Era una sorta di 'Aeroclub' e i suoi uomini dei reparti della Difesa Aerea (ADGB) erano uomini scelti e con i migliori aerei. Questi, per l'appunto, erano i Fury. La ragion d'essere di questo bellissimo (per ammissione unanime) caccia biplano era il R.R. Kestrel, che gli donava un muso aguzzo e snello, anziché la solita forma tozza e piuttosto brutta dei vari Gamecock e Bulldog appena precedenti. Il Kestrel, antenato del Merlin e discendente da un tipo americano, era il primo affidabile motore a cilindri in linea raffreddato a liquido per un caccia. Con l'Hawker Hart, molto simile ad un Fury biposto un pò ingrandito, era stato sufficiente per portare la velocità a valori tali da non essere intercettabile, rinnovando la tradizione dei vari DH.4 e 9 della I GM (o anche di altri bombardieri veloci, come gli SVA). Il Bristol Bulldog, agile e scorbutico, era già in servizio con la RAF, quando andò in volo il Fury, ma quest'ultimmo ebbe comunque un ordine per 66 Mk I. I fortunati squadron che lo ebbero furono i No.1 e 43 di Tangmere e il 25 di Hawkinge. Passarono alcuni anni e venne realizzato l'Mk II con motore più potente che aumentava la velocità da 354 a 360 kmh, con altri 98 aerei consegnati a 4 squadroni, tra cui i già visti 25 e 41. All'epoca i piloti RAF passavano per scuole di pilotaggio come la 5a di Sealand con apparecchi come l'Avro 504 e il Siskin. I Gruppi da caccia erano comandati da un maggiore e ripartiti su tre squadroni comandati da capitani, con 16 piloti complessivamente per ciascun gruppo (probabilmente c'é un errore di traduzione, e Gruppo=Squadron, squadrone=flight). Passare dai Siskin, capaci di appena 240 kmh e inutili contro gli Hart, ai Fury, era una cosa emozionante. Per quanto il Siskin fosse un eccellente acrobata, era anche difettoso in certi aspetti del volo, e anche all'atterraggio capottava facilmente. Già dal primo volo i piloti cominciavano a fare acrobazia con il Fury e scoprivano che potevano dare confidenza piena a quel nuovo arrivato. I Fury sembravano anche più belli perché avevano una linea interamente argentea, da caccia da superiorità aerea. Vi furono numoerose manifestazioni aeree, come quella per il Giubileo e vi fecero sempre bella figura, anche sotto una pioggia battente che impediva alla maggior parte delle altre formazioni persino di levarsi in volo. Erano aerei privi di vizi di volo, ma non tutti. Uno, per esempio, quasi ammazzò il pilota durante la prova della vite (da farsi una volta al mese), quando non ne volle sapere di rimettersi. Solo quando il pilota sganciò l'ossigeno e si preparò al lancio, l'aereo riprese l'assetto, e in seguito si scoprì che per qualche ragione solo questo Fury necessitava di 16 avvitamenti prma di riprendersi da una vite regolare.
 
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Finché, nel '34, il riarmo tedesco cominciò a preoccupare. Ci si barcamenava a capire come attaccare i bombardieri tedeschi senza essere presi dalle loro mitragliatrici (all'epoca i caccia non sembravano avere abbastanza autonomia per scortarli sull'isola), mentre la precisione di tiro, che lasciava molto a desiderare, venne migliorata con un corso per Istruttori di Tiro, da far frequentare ad un pilota per gruppo da caccia e trasformarlo in un istruttore a sua volta. Insomma, era nato una sorta di Top Gun ante litteram. Il 19 luglio 1934 venne annunciata la creazione prossima di 41 nuovi squadroni, il che portò a smembrare i reparti già esistenti per farne 'seme' per costruire nuove unità, con il personale esperto. Presto arrivò una nuova generazione di piloti che benché novellini, risultarono molto validi, come Caesar Hull. Ma il Fury non era più il più veloce dei caccia RAF; anzi, nel '37, con Gauntlet, Gladiator e Hurricane, era addirittura il più lento. I piloti che in quegli anni andarono sui Fury erano ancora felici di arrivarci, anche se ritenevano che la macchina potesse benissimo sopportare (anzi, dovesse) più potenza (e così fu, i Fury spagnoli ebbero motori da 700 hp), specie in manovre difficili come la vite in cabrata. Ma nelle manovre del '37 il Fury risultò incapace di intercettare i Blenheim. Come gli Italiani prima di loro con gli SB-2 (tardo '36) anche i britannici si resero conto che l'unico modo per attaccare i monoplani da bombardamento era di picchiargli addosso da alta quota, e al limite cercare la collisione, saltando all'ultimo momento col paracadute. L'armamento non era copioso e ogni arma a Tangmere aveva solo due nastri munizioni, che richiese l'istituzione di un servizio di riarmo dei nastri, a cui servirono anche i piloti (un compito noiosissimo). I Fury vennero presto equipaggiati con moderni ruotini di coda, ma sopratutto con una mimetica a due toni grigio-verde. Abbandonata la loro linea sgargiante, si pensò di adottarli come caccia notturni, ruolo per il quale non erano però adatti, non avendo nemmeno l'illuminazione per il cruscotto. Ci si ingegnò addirittura comprando delle torce elettriche civili da installare a bordo, ma alla fine, nel febbraio del '39, gli ultimi Fury lasciarono il posto agli Hurricane e finirono nei magazzini. Era passato il tempo dei 'giochi' aerei e questi testimoni degli anni '30 non ebbero modo di vedere quel decennio finire. O meglio, non in Gran Bretagna.
 
 
 
 
===In guerra===