Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Danimarca: differenze tra le versioni

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Questa è diventata nota come 'Absalon', esponente maggiore della tecnologia Stanflex di cui le Thetis erano il modello 2000 mentre le Flyvefisken il modello 300. Le Absalon sono il modello 3.000 (tonnellate). La capoclasse è entrata in servizio il 19 ottobre 2004 e la Ebsern Snare il 18 aprile 2005. Anche se sono state presto mandate in esercitazione e a farsi ammirare alle riviste navali (suscitando elogi a tutto campo), hanno ricevuto tuttavia il loro armamento completo solo dopo il 2006.
 
Il concetto delle FSS (Flexible Support Ship), che poi darà origine alle Patrol Frigate (di cui poi si parlerà) è simile a quello MEKO, ma adattato a navi più piccole, sempre basato su containers dotati di una complessiva autosufficienza (generatori elettrici e così via). E' talmente rapido sostituire i singoli moduli, che è possibile rimpiazzarli in 12 ore anziché le due settimane per le MEKO (sostituzione di tutti i moduli). La cosa è stata messa a punto alla metà degli anni '80 dala Comando Materiali navali (SMK) assieme alla società Promecon A/S. Così vennero equipaggiate le armatissime unità Standflex 300 costruite dal 1985 ed entrate in servizio nel 1989-96. Sono grandi navi pattuglia o piccole corvette a seconda dei punti di vista ed equipaggiamenti, da 450 t e con un totale di 14 navi prodotte come Flyverfisken. La Marina Danese ha 101 moduli complessivi per equipaggiarle, e di ben 11 tipi diversi. Sono tutti di 3 m di lunghezza, 3,5 larghezza, 2,5 di altezza, e pesano al massimo 18 t. Oguno ha una mezza dozzina di attacchi sistemati in una striscia orizzontale: antincendio, collegamento LAN, alimentazione elettrica, degaussing, video ecc. Questi hanno consentito di avere delle navi multiruolo in base alla preparazione specifica con gli equipaggiamenti, un pò come se fossero dei cacciabombardieri tattici piuttosto che delle navi. In precedenza non erano mancate navi leggere rapidamente convertibili, ma qui si è arrivati a nuove vette della tecnologia e della filosofia d'impiego. Da qui, con l'anello di congiunzione delle THETIS (primi anni '90) si è arrivati alle ABSALON. Questo è stato dovuto a tante cose, sopratutto alla fine della Guerra fredda e alla conseguente perdita di importanza delle unità piccole, da difesa costiera, quanto piuttosto alle lunghe missioni internazionali per le esigenze maturate dagli anni '90, per le quali erano disponibili praticamente solo le 'Nils Juel'. Dal 1996 il cambio di direttive è stato netto e si è previsto nella fase 2000-2011 di sostituire 17 navi tra cui le 3 fregate leggere Nils'Niels Juel', 10 unità d'attacco Willemoes e i 4 posamine a lungo raggio 'Falster'. Il tutto da rimpiazzarsi con sei grandi navi standardizzate o S3, dotate di 7 moduli standard, già presenti in 4 esemplari per le Flyefisken e in 3 per le Thetis. Questi moduli comprendono un pò di tutto: SSM; SAM; sonar, cannoni da 76, sistemi idrografici. Si decise la presenza di almeno un elicottero e motori tutto-diesel. E si sarebbero dovute realizzare in due configurazioni base, quella multi-impiego anfibia, da trasporto, due esemplari; poi quelle da 'pattugliamento veloce' che sarebero state in pratica fregate antiaeree. Iniizialmente si parlava per la prima delle due navi di soli 5 moduli: ASW, SAM, ELINT, materiali vari, SSM. Venne studiato il progetto anche con l'aiuto dei francesi della DCNI e della BAe Systems e per la fine del '99 venne completato il progetto. La gara partì nel maggio del 2001 con offerte per tre cantieri. IL 15 ottobre 2001 vinse l'Odense di Lindo, parte di un consorzio che comprendeva anche EADS e Thales. Grazie alla progettazione CAD e al sistema di produzione a blocchi hanno contenuto la spesa entro i 970 mln di corone danesi per ogni unità. La consegna è stata rapida, il 19 ottobre 2004 l'ABSALON e il 17 aprile 2005 la ESBERN SNARE, e anche se non erano stati ancora completati tutti i sensori e i sistemi di bordo, vennero dichiarate operative già il 21 dicembre 2005. Si sarebbe dovuto aspettare il 2009 per raggiungere il completamento del puzzle e dichiarare operative a tutti gli effetti le navi, ma anche così esse sono un notevole successo. Il costo delle navi, totalmente equipaggiate, è di 2,7 mld in tutto, anche grazie alla già pronta disponibilità di molti moduli nei magazzini della Marina. La ABSALON è diventata già veterana, dal 2008, delle missioni anti-pirati tra Somalia e Yemen, con notevoli risultati.
 
Queste grandi navi sono state realizzate dai cantieri Odense. S. di Lindo con contratto dell'ottobre 2001 dal valore di 355 mln di dollari, senza contare però sensori e armi; costruite in 10 o 11 (fonti discordanti) moduli poi assemblati, si presentano come grosse navi stealth, lunghe 137,6 m, larghe 19,5 con immersione di 6,3 m e una stazza di 6.300 t a pieno carico. Nonostante siano stati adottati criteri civili per ridurre i costi di costruzione, la robustezza è molto elevata e così la resistenza balistica, alle esplosioni e NBC secondo gli standard NATO; la costruzione è in acciaio. L'aspetto, nell'insieme, è imponente, del resto sono le navi più grandi di tutte le marine scandinave, ma è anche molto armonioso e sostanzialmente, si può definire una bella nave, dalla forma aggressiva e al contempo equilibrata. Le unità sembrano delle grosse fregate tipo 'Lafayette', con le sovrastrutture continue con lo scafo e senza aperture inutili, per ridurre la RCS.
 
Nonostante la costruzione commerciale, sono state anche adottate varie specifiche NATO standard come le 4142 e, 4127, oe la 4447 per la protezione NBC e; infine, è presente una blindatura per le parti più importanti che risponde alla STANAG 4569. Lo scafo stesso, poi, è suddiviso in ben sedici compartimenti stagni e dotato di sistema di stabilizzazione attivo. Il tutto consente di sopportare anche gravi danni a bordo. Questo è anche agevolato dalla presenza dei motori in locali separati, a ben 10 m di distanza longitudinalmente l'uno dall'altro, sala macchine anteriore a sinistra, posteriore a destra dello scafo, officina di riparazione nel mezzo dei due locali. Vi sono anche 4 diesel Caterpillar per fornire l'energia elettrica -920 kW di potenza l'uno. Il sistema di gestione della piattaforma è della Rockwell Automation con numerosi sensori remoti e cavi di collegamento in fibra ottica, sistemi di allarme ed estinzione incendi e 50 telecamere di sorveglianza. Tutto questo con un equipaggio ridottissimo, circa 100 elementi. Ma vi sono anche 70 posti in più per far lavorare le navi come comando complesso. Quanto ai motori, essi sono due MTU 20V800 con oltre 22.000 hp totali (sistemi Common Rail, 190 g/kW/h di consumo e doppio sistema di compressione seguenziale, più gestione elettronica EEMCS) consentono 23 nodi di velocità operativa (ma fino a 25 a dislocamento leggero) grazie a due eliche quadripala a passo variabile, 9.000 nm a 15 nodi e 28 giorni di autonomia in mare.
 
La dotazione di sistemi elettronici è assai ricca, le armi sono in container d'acciaio lunghi 3 m, alti 2,5 e larghi 3,5. Essi sono gli stessi usati dalle altre classi. Vi sono almeno 2 contenitori sempre a bordo, ma è possibile installarne ben 7, ciascuno dei quali potrebbe avere 4 missili Harpoon block II o 12 Sea Sparrow ESSM, quindi il massimo trasportabile è di tutto rispetto. A prua si nota la sottile sagoma della torre Mk 45 Mod 4 a lunga gittata, anche se il programma per il proiettile da oltre 100 km ERGM è stato cancellato nel marzo del 2008. La copertura è ancora quella del Mod 2, il peso di circa 26 t lo rende un cannone fisso e non in moduli installabili, come i pezzi da 76. L'ordine venne posto nel 2002. Una novità sono anche i CIWS Millennium da 35 mm, uno a prua dietro il cannone e uno a poppa sopra l'hangar, entrambi a canna singola e con una copertura stealth. Essi hanno capacità di tiro antiaerei fino a 4 km, 3 km antimissile, 3,5 antisuperficie. Con le nuove armi è possibile arrivare a 1.000 c.min, quasi quanto i 1.100 delle due Oerlikon da 35 mm terrestri. La loro efficacia, grazie sopratutto ai proiettili AHEAD è tale da rendere inutile una versione binata. Appena 252 colpi pronti sono sufficienti per garantire 10 ingaggi contro missili o 20 contro bersagli di superficie. Insomma, potrebbero in teoria -grazie alla sofisticata FCS in banda Ku- abbattere tutti gli 8 missili Harpoon di una normale nave NATO senza rifornimento di proiettili. Ciascuno di questi ha 135 letali cubetti di tungsteno che si aprono a guisa di rosa di pallettoni contro il bersaglio, esplodendogli davanti grazie alla programmazione tramite un solenoide all'uscita della bocca da fuoco. La Marina ne ha ordinati 6 nel dicembre 2004 con opzione di altri 4. Sono senz'altro tra i più letali CIWS esistenti, piccoli, poco ingombranti e ad alta rapidità di reazione, per giunta collegati ad efficienti radar ad altissima frequenza (Ku), molto precisi.
 
I missili Harpoon sono ben 16 in due moduli di lancio Mk. 141 di due contenitori Standard, e sono installati a metà della sovrastruttura, quasi invisibili dalla superficie. Altri tre moduli contengono 12 missili ESSMM, sono gli Mk-56A, ma sono possibili anche i moduli per i meno recenti RIM-7P del tipo a lancio verticale. I primi lanci ebbero luogo nell'aprile del 2008. I missili Harpoon sono intesi sopratutto come armi anti-obiettivi costieri. Tutti questi 52 missili sono sopra la sovrastruttura, ancorché nascoste alla vista dalla fiancata della sovrastruttura. Qui va notata una cosa senz'altro importante: la larghezza delle navi, notevolmente maggiore di quella di una nave da guerra. Essa penalizza la finezza e quindi la velocità, essendo di circa 7:1 anziché circa 8-10:1. Questo significa che, per la lunghezza data, si tratta di navi molto larghe rispetto ad un cacciatorpediniere o una fregata (per esempio, gli 'Audace' sono 140,7 x 14,6 m), il che consente circa due metri di larghezza in più per ciascun lato rispetto all'asse longitudinale. Ciò comporta molto più volume e stabilità, e permette di aumentare anche l'altezza della nave e i pesi in alto. Così le 'Absalon' hanno una tale batteria di missili (decine di tonnellate) in posizione estremamente elevata sul mare. E le loro derivate ripetono la posizione, come si vedrà, della batteria missilistica.
 
Vi sono anche due lanciasiluri binati Mk 32 Mod .14 da 324 mm per i nuovi siluri MU-90, e infine, per contrastare le minacce 'vicine', fino a 7 M2, due lanciatori binati Stinger e fino a 300 mine scaricabili dai portelloni. Inoltre vi sono predisposizioni per due elicotteri EH-101. A parte la limitata velocità, per il resto sono quindi navi di tutto rispetto. La loro dotazione di sensori, sistemata su tre diversi alberi, tutti piuttosto bassi, tra plancia e sovrastruttura prodiera, è concentrata in un radar di scoperta aerea e superficie SMART-S Mk 2, di produzione Thales, banda E e F /7,5-15 cm di lunghezza d'onda) , 700 kg di peso, funzionamento semi-attivo (eliminazione delle guide d'onda) con 16 emettitori e 20 canali di ricezione. La portata è di 50 km contro un missile, 250 km conrto aerei, velocità di rotazione nel mode a corto raggio di 27 giri-min, 13,5 per quello a lunga portata. Le Absalon sono le prime adavere questo radar multimodale, ordinandolo nel 2003.Nel frattempo l'antenna ha visto ridursi la RCS che gli era propria e altre modifiche per aggiornarla nella veloce corsa alla prestazione dei nuovi apparati elettronici; vi sono poi tra 2 e 4 radar Saab Tech Flexfire e Ceros 200 Mk 3 (la predisposizione è in effetti per 2 armi oltre le due installate, che servono per il cannone, SAM e CIWS), in banda Ku (15-17 GHz) con camera TV, termica (3,5 o 12 micron) e laser telemetrico; radar di navigazione e scoperta in superficie SCANTER 2001 (banda X, 9 GHz), due radar navigazione commerciali, sonar ASU-94 di Atlas Elektronik, sensore SEAFIRE per l'osservazione IR, e predisposizione per un sonar rimorchiato. Poi vi sono sistemi ESM EDOES-3701 TRESM anche se non vi sono disturbatori attivi antiradar; i compenso le navi, già come si è visto ben armate, hanno 4 lanciatori Terma DL-12T a 12 canne da 130 mm e due DL-6T a sei canne (modalità di lancio per ordigni in funzione confusione, dissimulazione, seduzione ecc, con munizioni standard NATO Sea Gnat 214, Pirate, Chimera, ecc.ecc, nonché i tipi antisiluro LEAD Mk-12-15 o LESCUT); previsti un sistema COMINT e un allarme laser. Il sistema C4I è ad architettura aperta, prodotto dalla Terma e previsto per l'aggiornamento anche delle Stanflex-300.
 
Il controllo di tutto questo sistema è il C4I del tipo C-FLEX della Terma A/S con computer COTS e linea LAN locale, consolle multifunzione leggere con schermi da 21 pollici in due sale operative (e che possono arrivare, quando la nave opera come comando, fino a 50, sebbene normalmente siano 'solo' 24, con due o tre schermi l'una), più 10 schermi di grandi dimensioni per visione comune. I computer sono in un solo locale per ridurre i problemi di smaltimento di calore. Il sistema operativo è il Windows 2000; i dati sono scambiabili a 1 GbByte/sec con la rete locale in fibra ottica; vi sono sistemi Link 11 16, e in futuro i 22, comunicazioni satellitari, UHF ecc.
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Il dislocamento massimo è di 6.200 t, non c'é più il flex deck e così le navi sono più basse di un ponte, ma hanno due torrioni, uno con un radar multifunzione MRF, l'altro -quello posteriore- per il radar di ricerca aerea, mentre nella zona centrale vi è maggiore spazio per i missili che adesso sono gli Standard SM, degni compari degli ESSM. Anche qui torna l'utilità dello scafo inusitatamente largo: nessun'altra nave al mondo ha i lanciamissili Mk 41 nelle sovrastrutture. In genere sono sotto coperta, dove ovviamente ingombrano e costringono a compromessi costruttivi, visto che sono alti almeno due ponti. D'altro canto sono meglio protetti rispetto ai lanciamissili sistemati nelle sovrastrutture, che richiederanno senz'altro delle protezioni balistiche laterali. Ma, se si riesce ad installare i missili in sovrastruttura, si libera il ponte della nave da prua a poppa. La stabilità è garantita dall'abbassamento dello scafo stesso, come si è visto privo ora di un ponte (quello di carico), anche se del resto è necessario prevedere il peso delle due torri elettroniche. Ma il progetto base è talmente stabile, che tutto questo non dovrebbe creare problemi.
 
I motori sono CODAG con potenza di 44.000 hp complessivi, eppure ancora capaci di portare la nave a 28 nodi, con ben 9.200 nm a 15 nodi; i motori sono 4 MTU 20V 8000, ovverodue raddoppiativolte quelli delle Absalon. Vi è perPer il resto semprei tuttosistemi quellorestano che c'é nelle altre navisimili, anche se migliorato e aggiornatoaggiornati. Le dimensioni sono leggermente maggiori, 137,8 x 19,8 m, ma essendo più leggere di 100 t il pescaggio scende a 6,1 m. Il sistema di combattimento è molto simile a quello delle F-124 e delle LCF: APAR, SMART-L, mentre per ragioni di peso uno dei Millennium ha dovuto essere tolto, quello di prua. Il cannone di prua adesso è un 76 mm sovraponte (anche il Millennium ha le munizioni in torretta e non sotto il ponte), forse vi saranno due cannoni di questo tipo inizialmente, ma del tipo Super Rapido. Gli SM-2 Block IIIA hanno una portata di 170 km e velocità di 3,5 mach, con doppio stadio Mk-104 e testata Mk-125, è possibile usarli anche con designazione da un'altra piattaforma per migliorarne la portata contro bersagli a bassa quota. Vi saranno 32 armi a mezza nave con 8 moduli Mk 41, più 2 lanciatori a 12 celle per gli ESSM. Non è chiaro se in futuro verranno comprati anche i missili antimissile SM-3, e magari anche i futuri SM-6 a lungo raggio anti-balistici. I sistemi radar sono lo SMART, con portata di 400 km e 1.000 bersagli localizzabili, 65 km per un missile di 0,1 m2; funziona in banda D 1-2 GHz, con sofisticate tecniche digitali di funzionalmento; L'APAR è in grado di localizzare 350 bersagli di cui 150 di superficie, con l'ingaggio di 4 di essi con un massimo di 8 missili, funziona in banda I e J, portata di 150 km, molto adatto per scoprire missili antinave e con un peso, malgrado le 4 facce piane, di 8 t, con 3.424 moduli emettitori. Per il resto vi sono simili sistemi alle ABSALON, più il sistema ESM e ECM attivo Thales DR-3000. L'equipaggio è leggermente più numeroso, ma non più di 125 elementi in situazioni normali, anche se ampiamente aumentabili. Se si pensa che le Lupo avevano 187 elementi per un dislocamento di 2.550 t, si capisce che passi avanti abbia fatto l'automazione.
 
 
*Dimensioni
:'Absolon', 137,5 x 19,5 x 6,3 m
:'Huitfeldt, 137,8 x 19,8 x 6,1 m
 
*Dislocamento