Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Norvegia: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
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Dopo avere dato origine alle grandi conquiste dei vichinghi, la Norvegia rimase piuttosto distante dal grosso della storia europea. Cristianizzata, colonizzatrice della Groenlandia e forse del Labrador, la '''[[it.wikiw:Norvegia|Norvegia]]''' mantenne la sua marina ad alti livelli, sopratutto mercantili. La conquista tedesca del 1940 fu una brutta sorpresa per i norvegesi, anche se gli Alleati vennero battuti di pochissimo nel fare lo stesso: sostanzialmente non si poteva permettere alla Norvegia di restare indipendente. La successiva entrata nella NATO ebbe come effetto un notevole potenziamento della nazione scandinava e la partecipazione a molti importanti programmi, come quello dell'F-104 e dell'F-16. L'esercito ricevette i carri Leopard 1 tedeschi, mentre la marina immise uno dei primi missili antinave della storia, il Penguin, esclusivamente a guida infrarossa per ovviare ai problemi dei radar con le coste norvegesi, e in seguito sia esportato ad altre nazioni che installato sugli F-16.
 
La Norvegia è rimasta una forza NATO che, per quanto importante strategicamente (controllando l'accesso all'Oceano Atlandico, in pratica ostacolava la Flotta sovietica del Nord) non ha voluto esporsi più di tanto nella Guerra fredda. Come la Danimarca non ha mai concesso alle forze NATO di stanziarvisi permanentemente sul suo territorio nonostante (o meglio, proprio perché) confinasse direttamente con l'URSS sia pure all'estremo e inospitale Nord dell'Europa. Nondimeno, la AMF ovvero Allied Mobile Force della NATO si addestrava regolarmente in Norvegia e gli USA e anche altre nazioni avevano ammassato scorte utili in caso di guerra per non dipendere solo dal traffico marittimo o dal trasporto aereo. In termini di risorse umane e militari, nonostante la sua superficie la Norvegia non poteva disporre di molto: appena 4 milioni di persone la abitavano negli anni '80, meno che la Danimarca. Il clima freddo e le montagne le davano di fatto una popolazione pari alla metà di quella svedese su di una superficie simile.
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Guardia Nazionale: 72.000 uomini, mobilitabili in 4 ore dalla chiamata.
 
'''ARMAMENTIArmi ed equipaggiamenti'''
 
* 184 '''carri''': 78 Leopard 1 (1969-71) oltre a 6 nella versione ARV per un totale di 84, 30 carri M48A5 con cannone da 105 mm, 70 carri leggeri NM-16 (M-24) con pezzo da 90 mm
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*varie navi di ricerca e rimorchiatori
 
'''Note sull'equipaggiamento''': I battelli Type 207 erano simili ai 205 tedeschi con una capacità di attacco tramite 8 tubi di lancio siluri. Essi erano chiaramente la maggior risorsa offensiva della Marina. Altre navi erano le Oslo, che derivavano dai caccia di scorta americani 'Dealey', e inizialmente avevano un armamento abbastanza modesto di 4 cannoni da 76 americani e un lanciarazzi ASW, ma poi ebbero un lanciamissili Sea Sparrow NATO, una batteria di lanciamissili per 6 Penguin e 2 lanciasiluri tripli leggeri, migliorando così in ogni ambito principale le loro capacità operative, con i relativi sistemi di tiro come il radar WM-25.
 
[[File:Hauk_class_MTB_LOM.JPG|350px|right|thumb|Una 'Hauk']]
Questa era la prima linea della marina, ma le unità sottili non mancavano, a cominciare dalle 'Hauk' che in 155 tonnellate di stazza concentravano 1 radar di scoperta, un radar di navigazione, un cannone da 40 mm anteriore, uno da 20 posteriore, 2 lanciasiluri da 533 anteriori, a lato del cannone Bofors, e ben 6 missili Penguin ( si tratta in effetti di un piccolo missile da circa 300 kg di peso) a poppa, con la postazione da 20 mm in mezzo.
 
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*54 lanciatori HAWK in fase di fornitura in 9 batterie
 
'''DOTAZIONIAerei ed elicotteri''':
 
*72 F-16 di cui 12 biposto, in fase di approvvigionamento al posto degli F-104
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==Marina al 2000: i pattugliatori classe Skjold<ref>Stormoen KH, ''I pattugliatori veloci clase Skjold, RID apr 2000 p.44-47</ref>==
[[File:Norwegian_missile_patrol_craft_KNM_Skjold_(P_690)_(2_Nov_2001).jpg|380px|left|]]
Eredi di una lunga tradizione di navi da pattugliamento veloce, iniziata con la torpediniere 'Rap' costruita dalla Vosper Thornycroft nel 1873 e capace di 14 nodi, i nuovi 'Skjold' rappresentano la lunga tradizione delle unità velocità d'attacco norvegesi, considerate come utili per difendere le 2.200 km di coste da ogni eventuale invasore, magari stando opportunamente in agguato nei fiordi (che tuttavia, come dimostrato a Narvik, possono anche diventare trappole mortali per chi vi rimanesse imbottigliato). La prima delle nuove unità veloci è stata consegnata nel 1999 nell'aprile di quell'anno, e assieme all'aggiornamento delle 14 motomissilistiche 'Hauk' rappresentava il rinnovamento nel settore. La Marina norvegese aveva ancora 3 squadroni su 12 navi tra i pattugliatori veloci, e le 8 unità previste del tipo Skyold erano da considerarsi di nuova generazione e capacità, concepite dopo la Guerra fredda (dal '94) e maturate presto. Esse hanno scafo in vetroresina, trasparente alle onde radar, mentre per le parti metalliche si è ricorsi a materiali radar-assorbenti. Lanciare missili da uno scafo in vetroresina era complicato per via del rischio di incendi a bordo, mentre l'uso di sistemi elettronici ad alta potenza, proprio per la trasparenza alle onde EMP delle strutture, dava problemi di interferenza notevole con gli altri apparati. Alla fine si è deciso per questo materiale, ma sopratutto, la nave che ne è derivata è un tipo SES, ovvero Surface Effect Ship, una sorta di hovercraft evolutosi con scafo laterale rigido anziché con l'apposita skirt in gomma. Grazie alle capacità di tenuta del mare, e alla scarsa vulnerabilità alle mine e siluri, e ad un largo scafo con spazi abbondanti sul ponte, la nave, dotata di una sola alta sovrastruttura, sarebbe stata stabile e veloce al tempo stesso. La struttura era in vetroresina, con fibre di vetro coassiali e laminati di carbonio (radar-assorbente) nella stessa resina di poliesteri, mentre tutte le porte e i portelli della sovrastruttura sono a filo della stessa, senza sporgenze o rientranze di sorta, il che nega eventuali 'spigoli radar' che riflettano in maniera anomala. Vernice IR-assorbente e mimetizzazione ottica accurata aumentano ancora le capacità stealth della nave, così come accorgimenti per ridurre il calore emesso. I motori sono costituti da due idrogetti posteriori e due ventole di sollevamento anteriori, il tutto controllato dal computer. Le ventole sono il alluminio, le tubazioni in fibra di carbonio e titanio, per ridurre al massimo i pesi, elemento critico per una nave di questo tipo. Vi sono poi, in perfetta assonanza con questa nave 'non-metallica' i sistemi di comunicazione, con cavi non in rame ma in fibra ottica; previsti 8 missili antinave, cannone da 57 o 76, lanciamissili a corto raggio SAM; radar di sorveglianza, controllo del tiro, optronica, ESM ed ECM varie. Durante le prove la capoclasse, ancora priva di armi, ha toccato i 55 nodi, nonostante 46 t di zavorra a bordo per compensare la mancanza dei sistemi, sia pure con mare calmo.
 
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In tutto vi sono 6 Stormi con 9 squadroni, più 2 unità indipendenti da difesa aerea. Ecco l'OrBat dell'Aviazione norvegese:
[[File:RNoAF F16A.jpg|350px|right|]]
 
'''Bodø Main Air Station'''
* 132. Air Wing
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==Aviazione, al 1998<ref>Gjetnes, I: ''L'aviazione reale olandese oltre il 2000'', RID nov 2008 p.64-69</ref>==
 
La Norvegia ha una popolazione modesta per la sua superficie, che nel '98 era pari a 4,3 milioni di abitanti ed era l'unico della NATO che confinava con l'allora URSS e poi la Russia. Al '98, passati i tempi dei decolli continui contro i ricognitori sovietici, l'Aviazione reale olandese aveva un totale di 9.480 elementi, 3.800 di leva, aumentabili a 27.000 a mobilitazione attuata.
 
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Infine c'erano i sistemi di terra: 4 centri per il controllo aereo, 6 batterie di NASAMS e NOAH, con 3 sistemi di fuoco dotati di 9 lanciatori trinati l'una10 batterie RBS-70 Mk II e 10 di cannoni L70 da 40 mm. Una delle batterie NOAH con 4 unità di fuoco e 12 lanciatori è andata all'Esercito, in cambio di altri missili RBS-70.
 
 
Quanto ai caccia F-16, essi meritano sicuramente una disamina particolarmente interessante. La Norvegia faceva parte del consorzio che cominciò a produrre l'F-16, vincitore del concorso per il nuovo caccia post-F-104, venne costruito su licenza dalle ditte europee. Il primo norvegese volò già il 12 dicembre 1979, costruito dalla Fokker e consegnato il 15 gennaio 1980. In tutto ne vennero comprati 60 A e 12 B, tra il gennaio 1980 e il giugno 1984. Questi aerei erano veramente dei primissimi lotti, tanto che erano inizialmente del Block 1 (78-0272/0274), ma poi il Block 1 e il 5 vennero aggiornati al Block 10, mentre non ebbero tale trattamento, ovviamente, i Block 15 di ultima consegna. Gli aeroporti norvegesi erano corti, così tanto che anche l'F-16, pure capace di decolli e atterraggi relativamente STOL, vennero dotati di un parafreno alla base della coda, dove poi altri aerei ebbero invece una ECM interna, approfittando di tale innovazione. C'era anche un faretto di riconoscimento per illuminare gli intrusi dato che le lunghe notti artiche non consentivano certo diversamente.
 
Sono entrati in servizio con lo Skvardon 331 di Bodo nel 1981 rimpiazzando gli F-104, e diventati pronti per il combattimento nell'estate del 1982, arrivando ai Block 15 nel 1984; l'OCU 332 di Rygge; il 334 di Bodo, dal 1982 (prima aveva i CF-104) e armato con missili Penguin (altra caratteristica degli F-16 norvegesi, all'epoca non c'erano altri caccia del tipo armati con missili antinave); infine il 338 di Orland con i Block 10 ex-331, ricevuti nel 1984. Tutti gli aerei hanno un numero identificativo che è le ultime tre cifre degli Snc assegnati, in conto FMS, dall'USAF.
 
Inizialmente i caccia avevano sopratutto missili AIM-9L, ma anche razzi iperveloci CRV-7 e bombe di tipo NATO. I Penguin vennero consegnati dal 1987, con sistema INS e radio-altimetro, e attacco finale con sistema IR, raggio di circa 40 km. Ha capacità di programmazione del volo per manovrare eludendo per quanto possibile le difese nemiche. In ogni caso nel 1987 erano andati persi 6 aerei e prima si pensò di rimpiazzarli tutti, poi solo con altri due 'B', stavolta di produzione americana anziché olandese. Entro la fine degli anni '90, però, altri 6 sono andati persi in incidenti, assai peggio quindi di quanto fece registrare l'F-104.
 
In seguito sono stati modificati 56 aerei di cui 11 'B', ma tutti del Block 15, per ricevere l'MLU che comporta miglioramenti tali da rendere possibile ottenere un livello di operatività paragonabile a quello degli F-16C e D, con radar APG-66(V2A), GPS, HUD grandangolare, MMC (Modular Mission Computer), cominciando le consegne dal 338 sqn.
 
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Modernizzare i centri di comando e controllo, rimasti alle tecnologie anni '70 con l'istituzione del NADGE (MATO Air Defense Ground Enviroment), anche se integrati da sistemi più moderni, erano da uniformare a nuovi standard elettronici con computer e display di nuovo tipo formando il NADCORE (Norwegian Air Defence CRC Operation Room Enhancement), con hardware COTS (commerciale), assieme ai sistemi di comunicazione della Alcatel Norway. Quanto ai programmi futuri, dalla fine del '93 si cominciò a studiare un nuovo aereo da combattimento, esteso a un pò tutti i tipi di aerei disponibili, fino a quando si ridusse il totale, escludendo anche il Gripen, all'EF-2000 o all'F-16 Block 50, con scelta nel 1999. Non si sapeva ancora quale aereo sarebbe stato scelto. Allo stesso tempo, prevedendo un numero ridotto di macchine comprate, e la sostituzione dei caccia F-16 entro il 2020 è stato sottoscritto un MoU per co-sviluppare il JSF. Nel luglio 1995 è stato approvato il riammodernamento dei P-3C con il programma UIP assieme agli USA e in particolare alla Lockheed, con vari sistemi come il nuovo computer di missione ASQ-222 e il radar APS-137, ESM e alto ancora.
 
Il C-130H era in servizio in sei esemplari fin dal '69; anziché aggiornarli, nel '97 si è pensato di sostituirli con 6 C-130J. Questi sono C-130J-30 allungati, con sistemi di autoprotezione EW, corazzatura per l'equipaggio, SATCOM e altro ancora. La Norvegia, piuttosto isolata dal resto della NATO, manteneva la capacità di eseguire grandi manutenzioni sugli aerei a praticamente tutti i livelli e di co-sviluppare, come F.A. e come industrie, i vari sistemi, per esempio la Kongsberg con la Hughes era l'autrice del NASAMS.
 
Il NASAMS è il successore del NOAH. Quest'ultimo era stato sviluppato adattando il missile HAWK alle nuove tecnologie radar negli anni '80, ma poi ritirato dal servizio. Il suo successore era da mettere in servizio entro il 1998, e si avvaleva del rdara LASR tridimensionale TPS-36A, sistema elettro-ottico, lanciatori sestupli e centro di lancio. Il sistema, inizialmente pensato come apparato tradizionale, in termini di batterie e lanciatori, è stato poi integrato con i missili RBS-70 e i cannoni Bofors L70. Ogni unità d'impiego poteva avere fino a 4 di questi 'team' integrati e connessi in banda larga. Ognuno di questi team era capace di collegare fino a 9 lanciatori sestupli. Era in corso di sviluppo un sistema più mobile, per supportare l'esercito.
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==Gli aerei norvegesi<ref>Pagine dedicata del sito di J.Baugher</ref>==
[[File:RNoAF_F-86K_Z-KZ_2.JPG|340px|left|Un F-86K, caccia ognitempo derivato dal 'D']]
Iniziando l'era dei caccia moderni, se così si può dire, iniziò con l'F-86 Sabre, caccia di cui vennero forniti dal marzo del '57 un totale di 115 F-86F-35, in conto FMS, e prestarono servizio come successori dei precedenti F-84G; i primi di 90 arrivarono quel mese e gli altri nel maggio 1958, che portarono a 25 aerei in tutto per rimpiazzare le perdite. Operarono con gli squadroni 331 e 332 di Bodo e Orland rispettivamente, e poi aggiornati allo standard F-40. Ma negli anni '60 erano già affaticati strutturalmente e vennero sostituiti dagli F-5 che li rimpiazzarono entro il 1967. Altri F-86 ricevuti erano gli F-86K con radar ognitempo, una presenza importante dato che ebbero ben 60 di questi sofisticati apparecchi ognitempo tra il settembre 1955 e l'ottobre del '56, eccetto uno che venne perso per incidente durante le prove di accettazione negli USA e poi rimpiazzato solo nel gennaio 1960. Nel frattempo un incendio distrusse altri 4 aerei e vennero rimpiazzati con caccia assemblati dalla Fiat, consegnati già nel giugno del '56. Il loro servizio ebbe luogo con gli squadroni No.337 e 339 di Gardermoen, e poi il 332 e 334 di Rygge, dove rimpiazzarono gli F-86F. Anche questi caccia vennero ritirati dal servizio, come i tipi diurni, verso il 1967. Ma mentre i tipi ognitempo vennero per lo più rottamati, diversi esemplari norvegesi finirono in Portogallo e addirittura in Arabia Saudita, ai tempi in cui essa aveva solo un embrionale strumento militare.
 
[[File:CF-104 RNOAF 886.JPG|300px|left|Immemore della sua passata carriera di 'cacciatore di stelle', questo CF-104 riposa mestamente in un angolo di una base norvegese]]
Poi venne l'era degli F-104, di cui la Norvegia fu il primo utente in conto MAP. Nel '63 essa ricevette infatti 16 F-104G americani più 2 TF-104G e 3 F-104G di costruzione canadese; gli G americani divennero RF-104G per il No.331 Squadron (in norvegese, Skvadron) di Bodo, ma con gli RF-5A divennero nuovamente caccia e così servirono fino al 1981. Ma a questi pochi aerei si aggiunsero due TF-104G ex-LW, e nel '73 il No.334 ebbe 18 CF-104 e 4 CF-104D ex-canadesi, armati con missili AGM-12 Bullpup per il compito antinave. Negli anni '80 questi pochi aerei vennero per lo più dati alla Turchia e l'ultimo reparto fu il No.334 nel 1982-83. Rimarchevolmente solo 6 aerei su 44 consegnati vennero distrutti in 20 anni di attività, malgrado il clima e il volo sul mare.
 
 
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[[File:RNoAF_F-86K_Z-KZ_2.JPG|340px|left|Un F-86K, caccia ognitempo derivato dal 'D']]
Successivo a questo fu, per la Kongelige Norske Luftforsvaret (Royal Norweigan Air Force) o KNL, l'F-5. Con così pochi F-104 in effetti la difesa del territorio non era affatto garantita, ma il caccia in parola costava molti soldi e così venne trovato il suo 'compare' economico, ordinando il 28 febbraio 1964 ben 64 F-5, di cui 35 in conto MAP, ricevendoli già dal giugno del '65 con predisposizioni quali razzi RATO, sghiaciamento per il cruscotto, ganci d'arresto e, caratteristica unica di tutti gli F-5, la possibilità di usare i missili AGM-12, in cui i Norvegesi credavano a differenza degli altri utenti. In effetti, la testata da 113 kg semi-perforante dei Bullpup è rimasta nel successivo missile Penguin di concezione nazionale e ben più avanzato, ma inizialmente destinato solo all'uso su navi. In tutto, gli ordinativi continuarono con un totale di 78 A, 16 RF, 14 B per formare una completa forza aerea di 6 squadroni contro uno, poi due di F-104.
 
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*334, Bodo: Dal giugno 1967 al 1973, quando passò ai CF-104
*717, Rygge: con gli RF-5A dal '67
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[[File:RNoAF F16A.jpg|350px|left|]]
Quanto ai caccia F-16, essi meritano sicuramente una disamina particolarmente interessante. La Norvegia faceva parte del consorzio che cominciò a produrre l'F-16, vincitore del concorso per il nuovo caccia post-F-104, venne costruito su licenza dalle ditte europee. Il primo norvegese volò già il 12 dicembre 1979, costruito dalla Fokker e consegnato il 15 gennaio 1980. In tutto ne vennero comprati 60 A e 12 B, tra il gennaio 1980 e il giugno 1984. Questi aerei erano veramente dei primissimi lotti, tanto che erano inizialmente del Block 1 (78-0272/0274), ma poi il Block 1 e il 5 vennero aggiornati al Block 10, mentre non ebbero tale trattamento, ovviamente, i Block 15 di ultima consegna. Gli aeroporti norvegesi erano corti, così tanto che anche l'F-16, pure capace di decolli e atterraggi relativamente STOL, vennero dotati di un parafreno alla base della coda, dove poi altri aerei ebbero invece una ECM interna, approfittando di tale innovazione. C'era anche un faretto di riconoscimento per illuminare gli intrusi dato che le lunghe notti artiche non consentivano certo diversamente.
 
Sono entrati in servizio con lo Skvardon 331 di Bodo nel 1981 rimpiazzando gli F-104, e diventati pronti per il combattimento nell'estate del 1982, arrivando ai Block 15 nel 1984; l'OCU 332 di Rygge; il 334 di Bodo, dal 1982 (prima aveva i CF-104) e armato con missili Penguin (altra caratteristica degli F-16 norvegesi, all'epoca non c'erano altri caccia del tipo armati con missili antinave); infine il 338 di Orland con i Block 10 ex-331, ricevuti nel 1984. Tutti gli aerei hanno un numero identificativo che è le ultime tre cifre degli Snc assegnati, in conto FMS, dall'USAF.
 
Inizialmente i caccia avevano sopratutto missili AIM-9L, ma anche razzi iperveloci CRV-7 e bombe di tipo NATO. I Penguin vennero consegnati dal 1987, con sistema INS e radio-altimetro, e attacco finale con sistema IR, raggio di circa 40 km. Ha capacità di programmazione del volo per manovrare eludendo per quanto possibile le difese nemiche. In ogni caso nel 1987 erano andati persi 6 aerei e prima si pensò di rimpiazzarli tutti, poi solo con altri due 'B', stavolta di produzione americana anziché olandese. Entro la fine degli anni '90, però, altri 6 sono andati persi in incidenti, assai peggio quindi di quanto fece registrare l'F-104.
 
In seguito sono stati modificati 56 aerei di cui 11 'B', ma tutti del Block 15, per ricevere l'MLU che comporta miglioramenti tali da rendere possibile ottenere un livello di operatività paragonabile a quello degli F-16C e D, con radar APG-66(V2A), GPS, HUD grandangolare, MMC (Modular Mission Computer), cominciando le consegne dal 338 sqn.
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[[File:Royal_Norwegian_Air_Force_Lockheed_C-130_at_Basel_in_1984.jpg|300px|left|]]
Il C-130H, eraun infaticabile Ercole a tutte le latitudini, non ha mancato di servire anche in Norvegia. Esso è entrato in servizio in sei esemplari fin dal '69; anziché aggiornarli, nel '97 si è pensato di sostituirli con 6 C-130J. Questi sono C-130J-30 allungati, con sistemi di autoprotezione EW, corazzatura per l'equipaggio, SATCOM e altro ancora. La Norvegia, piuttosto isolata dal resto della NATO, manteneva la capacità di eseguire grandi manutenzioni sugli aerei a praticamente tutti i livelli e di co-sviluppare, come F.A. e come industrie, i vari sistemi, per esempio la Kongsberg con la Hughes era l'autrice del NASAMS.
 
 
 
==La Marina Norvegese oggi<ref> Da Frè Giuliano, KNS, RID Agosto 2009</ref>==
===Storia recente ed organizzazione===
Data l'immensa estensione costiera, è chiaro che la Reale Marina Norvegese o Kongelike Norske Sjofrsvaret ha una gran parte della 'Difesa Totale' pensata dal governo di Oslo nel periodo successivo alla fine della II GM. Pur facendo parte della NATO, la Norvegia non accetta basi permanenti e armi nucleari NATO sul suo territorio. Le sue coste arrivano a 2.700 km lineari, ma in realtà con i fiordi si raggiungono circa 20.000 km! Le isole e gli isolotti sono parimenti numerosi. Chi indovinerebbe il numero? Circa 150.000. In tutto la Norvegia, che ha l'estensione terrestre di 387 mila km2, ha al contempo una ZEE di qualcosa come 2.240.000 km2. Tutto questo dice molto della necessità norvegese di controllare il mare, da cui dipende larghissima parte della propria economia, sia per la pesca, sia per il petrolio del Mare del Nord con le piattaforme off-shore. Infine la Marina mercantile, attualmente la sesta del mondo, ha 1.400 navi e passa; appena 10 anni fa erano 2.200 e assommavano a 24 milioni di tonnellate, cioè oltre 10.000 t l'una di media. Una marina d'alto mare dunque. La sua cantieristica è formidabile, sopratutto per le costruzioni civili. In tutto circa l'80% della popolazione si concentra sulle coste e la gran parte è impegnata nelle attività marittime. La Norvegia, antichissima nazione vichinga, ha sempre avuto nella geografia la necessaria spinta all'esplorazione marittima, e data l'avversità del clima, le sue capacità marinaresche si sono affinate abbastanza da poter poi navigare dappertutto, fino forse nelle Americhe, di sicuro alla Groenlandia. La Norvegia ha avuto varie vicissitudini storiche; dalla Svezia è diventata indipendente dal 1905; la prima flotta 'di stato' norvegese venne creata circa 1000 anni dopo l'epopea vikinga, già durante il dominio danese, nel 1509, combattendo poi valorosamente nel 1510-1814. Nella II GM, a parte affondare con le difese costiere l'incrociatore Blucher, la più grave perdita subita dai tedeschi durante quella campagna del 1940. Durante la guerra i norvegesi fuoriusciti dalla patria continuarono a combattere con dure perdite, 27 navi e 933 marinai, davvero molto per una piccola forza esiliata.
 
Dopo la fine della guerra, alla Marina norvegese è stato posto come compito la protezione delle ZEE e fin dal 1964, il parlamento ha autorizzato la partecipazione a missioni ONU; ma i soldati dell'esercito erano già impegnati in questo compito dal '47.
 
In tutto la Marina ha portato fino ad oggi 60.000 marinai oltremare in oltre 30 missioni NATO o ONU, dalla crisi del Golfo del '91 (un singolo pattugliatore) all'Enduring Freedom di 10 anni dopo con i Reparti speciali. La Marina norvegese aveva però partecipato sopratutto alla difesa costiera con navi di piccole dimensioni e una robusta difesa costiera, nella più classica delle tradizioni scandinave; dal 1960, con un programma navale di nuova concezione, è stata notevolmente espansa, fino a rubare alla Svezia il titolo di marina più potente della regione: circa 15 sottomarini, 5 fregate, ben 46 unità veloci d'attacco e una nuova industria che vide sistemi interessanti di propria concezione. Uno fu il lanciarazzi ASW Terne, l'altro il missile antinave leggero a guida IR Penguin, che è entrato in servizio prima degli altri tipi occidentali (eccetto qualche modello minore, come gli SS-12), ovvero nel 1972; i sensori e sistemi di combattimento della Konsberg sono pure estremamente interessanti e si ritrovano persino sui sottomarini U-212.
 
A parte il gran numero di piccole navi, vi sono attualmente programmi importanti, anzitutto le fregate 'Nansen', i sottomarini 'Ula', pattugliatori Skjold e cacciamine.
 
Ma in tutto questa componente delle F.A. Norvegesi hanno solo 3.700 effettivi, aumentabili a 9.450 in caso di mobilitazione parziale: se viene chiamata quella totale, per quanto improbabile, si arriva a 32.000, grossomodo come la Marina Italiana!. Il servizio militare è ancora obbligatorio in Norvegia, a 19 anni, anche se dura solo tra 6 e 12 mesi. Poi si passa alla difesa attiva fino a 35 anni, fino a 44 ai servizi territoriali, il che comporta richiami annuali tra due e 4 settimane. Dopo i 45 è possibile far parte della Guardia Nazionale. Come si vede, è ancora il concetto di una nazione in armi, per opporsi a qualunque invasore seppure con un esercito ridotto, riguardo alle F.A. in servizio permanente, che sono per lo più professioniste. E' l'unico modo per essere in grado di resistere senza spese paurose ad un aggressore più numeroso. La Norvegia, come il Cile, è stretta e si potrebbe tagliare in due abbastanza facilmente, ma è anche montuosa e per giunta, gelida, così che sarebbe difficile avanzare al suo interno. Del resto la Norvegia era l'unica nazione NATO a diretto contatto con l'URSS e le operazioni in clima artico rivestivano molta importanza per l'Alleanza Atlantica per questo settore relativamente secondario, ma pur sempre molto importante. Spesso inglesi, americani e altri venivano ad addestrarsi in questo settore. Ironicamente, visto che la Norvegia è stata invasa sì dai Tedeschi, ma solo perché batterono nel tempo gli anglo-francesi, anch'essi intenzionati a non lasciare neutrale la Norvegia. Un esempio di come si possa vincere una battaglia e perdere la guerra dell'informazione. Del resto la Polonia è stata invasa anche dall'URSS, ma in genere si ricorda solo l'invasione tedesca.
 
 
===Le unità navali===
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Iniziamo con la principale novità recente: le possenti fregate multiruolo NANSEN. Esse sono navi che simboleggiano bene la crescita qualitativa e dimensionale delle navi rispetto al 'pulviscolo ben armato' tipico delle unità da difesa costiera, che tuttavia non sono impiegabili oltremare con facilità (anche se Colombo passò l'Atlantico con ben altri, miseri mezzi, quindi non è mai detto cosa si possa fare volendo farlo). Quello che è certo è che per impieghi a lungo raggio c'é bisogno di navi flessibili e ben equipaggiate. Le 5 Nansen, ovviamente sostitute delle 'Oslo', sono state ordinate il 23 giugno 2000 alla spagnola Bazan ora IZAR. Oltretutto, la capoclasse Oslo delle vecchie fregate era addirittura affondata il 25 gennaio 1994 a causa di un incidente in mare, mentre la Stavanger era già radiata e cannibalizzata nel 1998. Le altre 3 sono state radiate nel 2005-7, una delle quali, la Narvik, è attualmente nave-museo, dopo 41 anni di onorato servizio come parte dell'unica classe d'alto mare della Marina norvegese, più volte ammodernata con missili Penguin e Sea Sparrow. Le loro eredi vennero previste dal 1993 come Future Escort Frigate Program, all'epoca si pensava a sei navi. Vi furono molte proposte e nel 1999 venne scelta quella vincente: Spagna -all'epoca ben piazzata con le moderne F-100 in costruzione- e la Lockheed-Martin per l'AEGIS SPY-1F leggero. Proprio così, si tratta di navi AEGIS malgrado che il contratto per 5 navi è stato di appena 1,63 mld di dollari. Eppure le critiche non mancarono a tutto campo, incluse le dimensioni eccessive delle navi, i costi, ecc, incluso l'armamento troppo teso ancora alla lotta ASW e in generale insufficiente.
 
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La NANSEN è stata invitata il 26 febbraio scorso (2009) ad Aden, per compiti anti-pirateria, la nuova ragion d'essere delle Marine post-Guerra fredda. E’ stato questo l’esordio della nuova classe di navi da guerra norvegesi.