Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/El Salvador: differenze tra le versioni

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Dal 1977 il Salvador è rimasto sconvolto da una guerriglia interna con un governo di destra, appoggiato dagli USA, e movimenti di guerriglia appoggiato dal blocco orientale. La situazione a metà anni ottanta era talmente critica da richiedere il servizio obbligatorio per i cittadini tra i 18 e i 60 anni.
 
==La guerra del Calcio (1969)<ref>Da Fre, Giuliano: ''Guerre dimenticate'', RID Maggio 2009</ref>==
 
C'erano già stati scontri di frontiera tra Costa Rica, Honduras e Nicaragua tra il 1948 e il 1959, ma poi le tensioni di confine tra questi staterelli centro-africani vennero stemperate e si pensò di appianare i contrasti anche grazie alle cose 'in comune': l'ODECA, il CAFTA, e l'addestramento comune per le F.A. alla famigerata 'SCuola delle Americhe' di Panama.
 
Fu l'entrata nel confine honduregno di ben 300.000 lavoratori salvadoregni illegali, diretti verso le zone incolte del ben più grande vicino, che iniziò ad alterare i rapporti diplomatici. Per quando si giocò la partita delle nazionli a S.Salvador il 15 giugno 1969, i problemi erano già diventati profondi: a Tegucigalpa vi furono assalti e vittime alle rappresentanze salvadoregne, decine di migliaia di immigrati venivano nel frattempo buttati fuori dai confini territoriali. Vi furono degli incidenti di confine, il 27 giugno le relazioni diplomatiche vennero rotte da parte del Salvador e il 4 luglio due T-28 honduregni venivano costretti all'atterraggio (erano disarmati) da un caccia salvadoregno. Il 14 luglio i salvadoregni attaccarono oltre confine e presto furono a 8 km entro il territorio, occuparono due isole del golfo di Fonseca e colpirono con la loro piccola aviazione gli aeroporti dell'Honduras. La campagna d'odio contro i vicini non pagò il presidente Gererale Arellano, il despota honduregno dell'epoca. Le sue truppe vennero sostanzialmente battute in casa, in una guerra che iniziò dopo gli incidenti via via accentuatisi dall'incontro delle due nazionali di un mese prima.
 
I due Paesi si imbarcarono in una guerra insensata persino per gli standard delle dittature sudamericane. Entrambi avevano all'epoca un governo dittatoriale retto da generali, i quali agirono ovviamente anche da comandanti in capo. Ma furono i Salvadoregni a vincere questa guerra tra poveri, costata circa 4.000 vittime e 100.000 profughi. La FAS Salvadoregna aveva migliorato le sue risorse dopo gli incidenti del '67, ma all'inizio del '68 aveva solo 34 piloti adatti al combattimento aereo, 7 P-51 e vari aerei secondari, tra cui anche un piccolo numero di Corsair della 2a Escuadrilla, che però erano poco operativi per mancanza di parti di ricambio. Sempre meglio del Mustang che nell'ottobre 1968 precipitò, riducendo a sei il totale disponibile. Questi caccia, all'epoca standardizzati per tutte le aviazioni della mesoamerica, operararono fino agli anni '70, i Dominicani addirittura fino al 1984. Ma c'erano troppo pochi caccia e piloti per combattere una guerra aerea, e così vennero mandati acquirenti negli USA per reperire Mustang, Corsair e B-26. Solo che gli 11 P-51, 4 B-26 e due elicotteri Hiller FH-1100 (i primi salvadoregni ad ala rotante) arrivarono solo a settembre. Per questo la guerra venne combattuta anche con gli aerei da turismo modificati con razzi da 60 e 81 mm, come efficaci anche se rozzi tipi di aerei d'attacco al solo, per un totale di una ventina di esemplari. Venne anche un P-51 di un privato, tale Baldocchi che poi aiutò a modificare i P-51 per aumentarne la maneggevolezza (come non è chiaro), con radio moderne e serbatoi ausiliari. In tutto nel luglio 1968 c'erano 18 P-51 e 4 Corsair, un B-26, 12 trasporti come i DC-3 e DC-4, 12 aerei d'addestramento T-41, 34 e 6.
 
In tutto, questa modesta forza aerea aveva il Grupo de Combate con l'Escuadron Caza y Bombardero (1a sq con i Mustang, 2a con i Corsair); l'Escuadron de Transporte (3a e 4a squadriglia), e l'Escuadron de Riconocimiento (5a e 6a). Poi vi era il Grupo MART per la manutenzione, radiocomunicazione e trasporti; le unità di supporto e minori, tra cui una cp parà, l'Escuadron de Apoyo e quello di Seguridad (per la base di Ilopango).
 
Quanto all'Honduras, la sua aviazione era sopratutto a La Mesa. Ben armata e organizzata, aveva uno squadrone F4U con 11 aerei dei tipi -4 e -5, superstiti di 21 comprati nel 1956-61 e due squadroni con i T-28, non più di 24 in servizio dal '67, circa 20 trasporti C-47 e 54, una ventina di aerei leggeri come i C-45 e U-17A, infine addestratori BT-13 e AT-6 e finalmente 5 S-55 comprati nel '65.
 
Tutto questo non consentiva una netta superiorità di una parte sull'altra e così il risultato era da stabilirsi con l'abilità tattica dei soldati e comandanti. Circa 12.000 salvadoregni passarono il confine quel 14 luglio, una piccola armata su 2 divisioni e vari blindati e artiglierie, nonché reparti di cavalleria. Dalle 16.30 vennero fatti decollare circa 30 aerei che supportarono i combattenti a terra, ma nel caso dei C-47 modificati come bombardieri anche la capitale Tegucigalpa venne attaccata senza che i reparti da caccia potessero fare nulla per contrastarli. A terra non vi furono grossi danni, ma molto terrore e confusione.
 
Le battaglie aeree tra le opposte aviazioni iniziarono il 15 luglio, quando un Corsair salvadoregno ne abbatté uno honduregno; un Corsair salvadoregno venne a sua volta abbattuto da un piccolo T-28, e un C-47 venne colpito da un altro Corsair della FAH. Così per ora era un 2:1 per l'Honduras. La sua aviazione lanciò una serie di attacchi al suolo con i DC-3 e 4 Corsair, questi ultimi mandati su Ilopango. Questi si avvicinarono simulando di essere una formazione del salvador, invece all'improvviso virarono e sganciarono bombe sul campo, una sola delle quali centrò un hangar. Altri 3 Corsairc colpirono Porto Acajutla danneggiando una fabbrica e sopratutto una raffineria. La contraerea colpì due aerei e uno venne costretto ad un atterraggio forzato, venendo catturato dai Salvadoregni.
 
Questi persero poco tempo con questi attacchi strategici e si concentrarono nell'appoggio tattico. Nondimeno, un C-47 venne gravemente danneggiato da un F4U honduregno. ALtri sei aerei del Salvador andarono su Tegucigalpa e colpirono al suolo una mezza dozzina di aerei d'addestramento, addirittura una bomba atterrò sul palazzo presidenziale, ma senza esplodere.
 
Dopo un giorno di relativa calma, il 17 luglio due P-51 aiutarono l'11° btg. a vincere gli Honduregni a El Amarilllo, occupando poi Nueva Ocotepeque. La FAH fece pagare la vittoria a terra con l'azione di un Corsair che abbatté un P-51. La FAS replicò con un Corsair (PH Lobo) che abbatté un tipo analogo della FAH.
 
Oramai la guerra tra poveri stava dimostrandosi insostenibile. Un P-51, ironicamente data la sua capacità a lunga autonomia, così si ritrovò senza carburante e costretto ad atterrare in Guatemala. Arrivarono anche 5 mercenari americani, uno dei quali (J. De Larm), quando lavorava per il Nicaragua, durante uno scontro del '55, usò il suo P-47 per abbattere un P-51 (altro misconosciuto scontro fratricida tra caccia americani). Tuttavia il 18 luglio il maggiore Soto, già autore dell'abbattimento del Mustang il giorno prima, si mise ancora in mostra. Nel corso di una breve battaglia aerea distrusse un F4U e un P-51 della FAS. Forse anche questo aiutò a migliori consigli i Salvadoregni, che oramai erano entrati di ben 65 km in territorio nemico e si apprestavano, malgrado le trattative internazionali, ad attaccare Tegucigalpa. Mancanza di carburante e di decisione (i combattimenti a terra erano sospesi in attesa delle trattative) rallentarono tutto lo svolgimento della campagna. Il Salvador aveva già respinto il 18 la richiesta dell'OAS (Organizzazione degli Stati Americani) di fermare le ostilità. Gli Honduregni iniziarono il 27 un'offensiva su 5 città di confine, mentre il 29 una nuova richiesta dell'OAS venne rifiutata e questo costò la condanna di aggressione ad un altro stato, con relative sanzioni economiche, che misero praticamente a terrra la FAS. Il 5 agosto, finalmente, il Salvador accettò la tregua e ritirò le truppe da parte del territorio conquistato. Non finì lì, perché gli incidenti di confine continuarono fino al giugno del '70, tanto che venne anche istituita una DMZ con osservatori internazionali per stabilire l'affermazione della pace. Durò fino al '71, poi le cose sembravano andare bene. Nel '76 vi furono altri scontri, ma nel '77 iniziò la guerra civile salvadoregna e così si regolò i rapporti delle due nazioni con un protocollo firmato nel 1980. Alla fine, l'arbitrato della Corte internazionale de l'Aja riconoscerà, nel 1992, la sovranità dell'Honduras sul 75% dei territori contesi nonché l'accesso al golfo di Fonseca. Nel 2002, infine, il Salvador ha fatto ricorso per avere almeno l'Isola dei Conigli nel suo territorio nazionale.
 
Tutto qui, la guerra si è spenta in una lunghissima tensione tra nazioni confinanti, mentre l'Honduras diventava la base per l'influenza americana nel territorio (a parte Panama) mesoamericano, appoggiando pesantemente il governo salvadoregno dalla guerriglia comunista e minacciando il Nicaragua. Di tutto questo macello umano la parte calcistica, che fece da detonarore ne l'69, non ha avuto molta storia. Il Salvador, che riuscì a guadagnare le finali mondiali, verrà battuto in tutte e tre le partite che sostenne nel girone eliminatorio.
 
 
 
 
==1985==