Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Australia-2: differenze tra le versioni

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[[Immagine:HMAS Sydney VLS.jpg|230px|right|thumb|Ecco un programma che è stato implementato con successo e rapidamente: il lanciamissili Mk 41 del tipo 'corto' davanti al lanciamissili Mk 13 prodiero. È stato necessario sistemarlo un pò sopra il ponte di coperta]]
 
4 fregate ancora in servizio state sottoposte a nuovi aggiornamenti tecnici: per esempio hanno avuto una dotazione di missili ESSM su di un lanciatore VLS, ma per fortuna non c'è stata la pretesa di sostituire con tale apparato il lanciatore Mk 13: esse hanno avuto a prua di questo, dove lo spazio era ancora rilevante, un modulo a 8 celle capace di portare 32 ESSM: con un colpo solo il numero dei missili SAM è stato quasi raddoppiato. Nel frattempo il Progressive Update Project SEA-1390 ha compreso anche, nel suo valore di ben 599 milioni di dollari australiani: la modernizzazione del sistema di tiro Mk 92 passato dalla versione 2 alla 12, del radar SPS-49 allo standard -49A(V)1, i nuovi sistemi ESM della israeliana ELISRA dei tipo C-PEARL, mentre la Thales Undewater System ha modificato il sistema ASW con il PETREL per la navigazione su bassi fondali e scoperta mine, il SEA DEFENDER per la difesa dai siluri e il sonar a scafo SPHERION. Anche i lanciamissili Mk 13 sono stati aggiornati in termini meccanici allo standard -13/4 ed è stato introdotto il missile SM-2MR nella recente versione Block IIIA. I missili SM-2MR sono simili agli SM-1, ma tutt'altra cosa in termini di capacità operative: essendo dotati di autopilota hanno bisogno solo dell'illuminazione per gli ultimi km di volo, il che autorizza ingaggi di bersagli quasi in simultanea, cosa importantissima per una nave con un solo sistema radar di tiro anziché due come per esempio i cacciatorpediere ADAMS. La gittata inoltre arriva a 74km74 km, quasi il doppio dei primi SM-1MR.
 
Per quello che concerne i COLLINS, essi sono sottomarini moderni, ma privi di sistemi AIP per la navigazione subaquea. Nondimeno, sono scafi da 77,8 metri e 3050 t in superficie, 3350 immersi (notare che la differenza è di appena il 10%), costruiti con scafo singolo su due ponti, in acciaio Bissalloy 690, più leggero e facile da saldare del normale YH-80 o l'YH-100 usualmente impiegati per i sottomarini. Dopo che gli ultimi due battelli tipo Oberon, ovvero gli OXLEY (comprati in due lotti che entrarono in servizio nel 1968-70 e nel 1978) sono andati in riserva nel 1999, essi sono gli unici sottomarini australiani.
 
La commessa ebbe luogo con il programma SEA-1114 del 1987, conla vittoria dei cantieri svedesi Konkums e realizzazione con un nuovo cantiere vicino ad Adelaide con la creazione di una società congiunta, la Australian Submarine Corporation, e la classe venne chiamata COLLINS in onore del più famoso comandante australiano, che morì nel 1989 novantenne, dopo che tra l'altro ebbe il comando dell'incrociatore leggero SIDNEY (bestia nera degli italiani, assieme all'Ajax) che affondò l'incrociatore Colleoni a Capo Spada e poi divenne capo di stato maggiore della RAN dal 1948 al 1955. La prima nave venne impostata il giorno di S.Valentino 1990, entrando in servizio il 27 luglio 1996. Altri 5 battelli sono stati costruiti entro il 2001, mentre i successi export che ci si attendeva non si sono concretizzati, anche per i problemi che ebbe questo progetto, pure salutato come il più 'avanzato' SSK del mondo.
La loro dotazione d'armamento comprende 6 tubi di lancio tutti a prua, sistemati fianco a fianco sotto il sonar principale, per un totale di ben 4 cariche complete -22 armi- di siluri Mk 48, missili Sub-Harpoon o 44 mine. Perquello che riguarda i Sub-Harpoon essi vennero testati dal Collins capoclasse su di un caccia Adams in disarmo come nave bersaglio, che fu colpita ed affondata (non si sa se con un attacco radente o con picchiata finale, ma in ogni caso con danni sotto la linea d'acqua). La velocità arriva a 20 nodi, mentre l'autonomia è di 10.000 miglia circa a 10 nodi emerso sui diesel, oppure 400 miglia a 4 nodi immerso. Se si confronta questo dato con quello tipico di un sottomarino della II Guerra mondiale, si vede che l'autonomia risulta simile in superficie per entrambe le navi, anche se i battelli dell'epoca per lo più arrivavano a circa 1000t. I vecchi battelli erano dotati di maggiore velocità in superficie, ma sott'acqua era diverso: arrivavano a circa 8 nodi e l'autonomia massima di circa 100 miglia a 3-4 nodi. La differenza con le navi moderne è immensa e dovuta alla capacità delle batterie molto superiore, che riesce ad imprimere anche una maggiore velocità subacquea sott'acqua che in superficie. L'autonomia, però, ad alta velocità 10-20 nodi è comunque molto ridotta, dell'ordine di qualche ora al massimo: le batterie si consumano presto e vi sono solo due modi per ricaricarle: uno snorkel che consenta di accendere i motori diesel sott'acqua, oppure un sistema AIP che non richiede di arrivare alla quota periscopica per far uscire il tubo dello snorkel. Notare che l'AIP consente sì maggiore autonomia, ma non illimitata e costa moltissimi soldi, e a parte questo il sistema eroga una potenza limitata, sicché la velocità resta molto bassa. Ad ogni modo, sopra una certa velocità non vi è molto modo di utilizzare i sensori al meglio delle loro possibilità, per cui non è tanto questo il problema, quanto quello della velocità di movimento in determinate situazioni: non v'é modo per un sottomarino AIP di attraversare l'Atlantico in pochi giorni se non emerso, e non v'è alcun modo di inseguire o seminare una nave che vada a più di 10 nodi per più di qualche ora (o anche minuti, se la velocità si approssima a 20 nodi), visto che si potrebbero mantenere al più i 3-4 nodi data la potenza erogata da sistemi come le pile a combustibile. Questo, tra l'altro dice molto della difficoltà che i sottomarini attuali hanno nell'operare in scenari come quelli attuali: durante le guerre mondiali passate gli inseguimenti di mercantili isolati erano frequenti e la cosa era possibile perché le unità d'allora erano in effetti sommergibili, ovvero navi che all'occorrenza si immergevano, ma che a differenza dei sottomarini moderni e di quelli dei primordi, erano concepiti per muoversi perlopiù in superficie e anche combattere, come i cannoni di bordo dimostravano. La facilità con cui un sottomarino dell'epoca poteva tenere dietro, stando emerso, ad una nave mercantile tipica (10-15 nodi) curiosamente, è a tutt'oggi inarrivabile per ogni SSK, anche perché la velocità in superficie in genere non supera i 12-15 nodi al massimo, data la scarsa potenza dei diesel di bordo.
 
A parte questo, i problemi dei Collins sono anche altri: la rumorosità, a quanto pare, si è dimostrata maggiore del previsto (d'altro canto i cantieri svedesi non avevano mai costruito sottomarini tanto grandi), mentre la capacità, ben nota ed apprezzata degli Oberon di utilizzare minisommergibili ed incursori, è inficiata qui dalla mancanza di un apposito portellone. A parte questo, un problema maggiore era dato dal sistema di combattimento, apparentemente non all'altezza della situazione, e questo ha portato a sostituirlo con un sistema nuovo, il BSY-1 in conto FMS, mentre i siluri Mk 48 armi poderose (quasi 50 nodi per circa 30 km) sono state integrate dalle molto migliorate Mk 48 ADCAP con prestazioni ed elettronica ancora superiori, tra cui una velocità di almeno 55 nodi, mentre le mine erano le STONEFISH III. Anche gli alloggiamneti per gli incursori sono in via di realizzazione, come anche gli attacchi per due minisommergibili. Tutto questo programma viene chiamato SEA-1439 e ha comportato non meno di 439 milioni di dollari australiani per i sei sottomarini. Altre due unità potrebbero essere in costruzione se le opzioni saranno state onorate.
 
E i pattugliatori? La classe FREEMANTLE è abbastanza moderna, realizzata dalla Brooke Marine britannica tra il 1977 e il 1984, armati con un cannone da 40mm , 2 mitragliatrici da 12,7mm e un mortaio da 81. Le loro caratteristiche sono 42m di lunghezza, 248 t a pieno carico, velocità di 30 nodi, ma i diesel sono in grado di assicurare una autonomia di 1.450 miglia alla massima velocità (circa 2 giorni di moto) che salgono a ben 4.800 miglia a 8 nodi, ovvero 25 giorni di moto, il che dà un'idea della differenza di consumi con il cambio della velocità. Si tratta di navi che hanno navigato in mare anche per 200 giorni l'anno per 20 anni e più, ma alla fine del 2000 due hanno accusato problemi di corrosione, e sono stati cannibalizzati. Le altre 13 navi hanno mostrato a quel punto la necessità di essere aggiornate con un intervento di oltre 300 milioni. Se si considera che le prime due navi sono state tolte dalla linea perché i costi di ripristino erano di 1 milione per nave, si capisce come la RAN ha avuto l'idea di comprare, piuttosto, nuove navi. Le alternative erano due: comprare corvette da circa 1350t e 25 nodi, con elicottero poppiero, oppure comprare un pattugliatore più piccolo, meno costoso, con un rapporto di 1:1 come numeri.
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E il futuro? La RAN ha previsto e pianificato molti programmi di qui al 2030 con il Blue Plan, e si tratta di un progetto di aggiornamento ambizioso, ma anche dipendente (visto per esempio quello che è successo alle ANZAC e persino ai COLLINS). Tra i programmi futuri: sostituire le KANIMBLA da assalto anfibio con una nuova classe che potrebbe avere dimensioni del tipo: 224 m di lunghezza per un dislocamento di 22.000t e una velocità di 22-25 nodi. La capacità di trasporto truppe fino a 1000 uomini e 150 veicoli, fino ai carri Abrams che oramai stanno entrando in servizio nell'Esercito, oltre a 4-6 elicotteri sul ponte di volo che copre la lunghezza intera della nave, tra le navi proposte le Aramis francesi modificate. È stato persino contemplato di costruiere una vera portaerei da 29.000 t ma ancora tale programma non è stato ben definito e non si sà come le cose evolveranno nel futuro, se per esempio le navi da sbarco tuttoponte non si unificheranno con i requisisti della portaerei. La situazione in generale sembra simile al dibattito che in Italia ha portato via anni per capire che tipo di nave sarebbe stata da affiancare alla Garibaldi, e come è noto la Cavour è in pratica una portaerei pura, piuttosto che un ibrido portaerei-nave anfibia tipo le TARAWA americane. La sostituzione dei caccia PERTH non è di banale soluzione: essi sono armati con missili come le ADELAIDE, ma coprono capacità e possibilità di ingaggio sensibilmente superiori. Il SEA-4000 prevede la loro sostituzione con navi AEGIS. Dopo avere esaminato proposte tedesche e spagnole, pare che alla fine per questo programma da ben 6 miliardi di dollari australiani verrà scelto il progetto della Gibbs e Cox che è una versione ingrandita dei Burke americani. A tal proposito, giova ricordare che tra le proposte per rendere più economico tale imponente programma per i tre cacciatorpediniere classe HOBART vi è stata quella di comprare 3 dei 5 TICONDEROGA, incrociatori AEGIS di prima generazione che sono stati oramai messi in riserva dall'US Navy dal 2005. Alla fine il programma per questi caccia è relativo a navi che verranno realizzate tra l'ottobre 2013 e il 2017 dai cantieri ASC Shipbuilding di Osborne. Quanto alle caratteristiche previste vi sono: disegno stealth molto simile a quello dei Burke ma con sovrastruttura più alta, dislocamento di 7 tonnellate, che è sensibilmente inferiore a quello delle navi USA, come anche la velocità di 28-30 nodi, mentre l'autonomia sarà curata con circa 6000 miglia a 18 nodi. I sistemi d'arma saranno ridotti a loro volta, se comparati con i Burke con appena 48 missili anziché 90 sui sistemi Mk 41VLS, oltre agli 8 Harpoon, un cannone da 127mm del nuovo modello da 62 calibri e gittata aumentata ad oltre 100 km con munizioni speciali a razzo, CIWS di nuova generazione, due elicotteri, UAV, 30-40 commandos, sistema ASW completo con sonar a scafo e a profondità variabile e altro ancora. Altri programmi sono altri 2 COLLINS, possibilmente 4, con sistemi AIP, catamarani per trasporto truppe veloci, la consegna di un nuovo rifornitore derivato militarizzando il progetto di una nave, la DELOS di costruzione coreana (Yundai MDC), che riguarda una nave petroliera da 176 m e 37000 t a pieno carico. Essa è destinata a sostituire la WESTRALIA, che d'altra parte era a sua volta una petroliera militarizzata dagli inglesi. La trasformazione di questa nave del 2003 ha avuto inizio nel 2004 e la consegna è attesa entro il 2007. Originariamente erano previste due AMSTERDAM o due BERLIN (rispettivamente, si tratta dei nuovi rifornitori olandesi e tedeschi), per rimpiazzare la WESTRALIA nel 2009 e la SUCCESS nel 2016, ma tale programma non è andato in porto.
 
 
====Collins: problemi e soluzioni<ref>Friedman, Norman: ''I Collins'', RID Mag 2009</ref>====
Per quello che concerne i COLLINS, essi sono sottomarini moderni, ma privi di sistemi AIP per la navigazione subaquea. Nondimeno, sono scafi da 77,8 metri e 30503.050 t in superficie, 33503.350 immersi (notare che la differenza è di appena il 10%), costruiti con scafo singolo su due ponti, in acciaio Bissalloy 690, più leggero e facile da saldare del normale YH-80 o l'YH-100 usualmente impiegati per i sottomarini. Dopo che gli ultimi due battelli tipo Oberon, ovvero gli OXLEY (comprati in due lotti che entrarono in servizio nel 1968-70 e nel 1978) sono andati in riserva nel 1999, essi sono gli unici sottomarini australiani.
 
La commessa ebbe luogo con il programma SEA-1114 del 1987, conlacon la vittoria dei cantieri svedesi Konkums e realizzazione con un nuovo cantiere vicino ad Adelaide con la creazione di una società congiunta, la Australian Submarine Corporation, e la classe venne chiamata COLLINS in onore del più famoso comandante australiano, che morì nel 1989 novantenne, dopo che tra l'altro ebbe il comando dell'incrociatore leggero SIDNEY (bestia nera degli italiani, assieme all'Ajax) che affondò l'incrociatore Colleoni a Capo Spada e poi divenne capo di stato maggiore della RAN dal 1948 al 1955. La prima nave venne impostata il giorno di S.Valentino 1990, entrando in servizio il 27 luglio 1996. Altri 5 battelli sono stati costruiti entro il 2001, mentre i successi export che ci si attendeva non si sono concretizzati, anche per i problemi che ebbe questo progetto, pure salutato come il più 'avanzato' SSK del mondo.
La loro dotazione d'armamento comprende 6 tubi di lancio tutti a prua, sistemati fianco a fianco sotto il sonar principale, per un totale di ben 4 cariche complete -22 armi- di siluri Mk 48, missili Sub-Harpoon o 44 mine. PerquelloPer quello che riguarda i Sub-Harpoon, essi vennero testati dal Collins capoclasse su di un caccia 'Adams' in disarmo come nave bersaglio, che fu colpita ed affondata (non si sa se con un attacco radente o con la tecnica della picchiata finale, ma in ogni caso con danni sotto la linea d'acqua). La velocità arriva a 20 nodi, mentre l'autonomia è di 10.000 miglia circa a 10 nodi emerso sui diesel, oppure 400 miglia a 4 nodi immerso. Se si confronta questo dato con quello tipico di un sottomarino della II Guerra mondiale, si vede che l'autonomia risulta simile in superficie per entrambe le navi, anche se i battelli dell'epoca per lo più arrivavano a circa 1000t1.000 t. I vecchi battelli erano dotati di maggiore velocità in superficie, ma sott'acqua era diverso: arrivavano a circa 8 nodi e l'autonomia massima di circa 100 miglia a 3-4 nodi. La differenza con le navi moderne è immensa e dovuta alla capacità delle batterie molto superiore, che riesce ad imprimere anche una maggiore velocità subacquea sott'acqua che in superficie. L'autonomia, però, ad alta velocità 10-20 nodi è comunque molto ridotta, dell'ordine di qualche ora al massimo: le batterie si consumano presto e vi sono solo due modi per ricaricarle: uno snorkel che consenta di accendere i motori diesel sott'acqua, oppure un sistema AIP che non richiede di arrivare alla quota periscopica per far uscire il tubo dello snorkel. Notare che l'AIP consente sì maggiore autonomia, ma non illimitata e costa moltissimi soldi, e a parte questo il sistema eroga una potenza limitata, sicché la velocità resta molto bassa. Ad ogni modo, sopra una certa velocità non vi è molto modo di utilizzare i sensori al meglio delle loro possibilità, per cui non è tanto questo il problema, quanto quello della velocità di movimento in determinate situazioni: non v'é modo per un sottomarino AIP di attraversare l'Atlantico in pochi giorni se non emerso, e non v'è alcun modo di inseguire o seminare una nave che vada a più di 10 nodi per più di qualche ora (o anche minuti, se la velocità si approssima a 20 nodi), visto che si potrebbero mantenere al più i 3-4 nodi data la potenza erogata da sistemi come le pile a combustibile. Questo, tra l'altro dice molto della difficoltà che i sottomarini attuali hanno nell'operare in scenari come quelli attuali: durante le guerre mondiali passate gli inseguimenti di mercantili isolati erano frequenti e la cosa era possibile perché le unità d'allora erano in effetti sommergibili, ovvero navi che all'occorrenza si immergevano, ma che a differenza dei sottomarini moderni e di quelli dei primordi, erano concepiti per muoversi perlopiù in superficie e anche combattere, come i cannoni di bordo dimostravano. La facilità con cui un sottomarino dell'epoca poteva tenere dietro, stando emerso, ad una nave mercantile tipica (10-15 nodi) curiosamente, è a tutt'oggi inarrivabile per ogni SSK, anche perché la velocità in superficie in genere non supera i 12-15 nodi al massimo, data la scarsa potenza dei diesel di bordo.
 
A parte questo, i problemi dei Collins sono anche altri: la rumorosità, a quanto pare, si è dimostrata maggiore del previsto (d'altro canto i cantieri svedesi non avevano mai costruito sottomarini tanto grandi), mentre la capacità, ben nota ed apprezzata degli Oberon di utilizzare minisommergibili ed incursori, è inficiata qui dalla mancanza di un apposito portellone. A parte questo, un problema maggiore era dato dal sistema di combattimento, apparentemente non all'altezza della situazione, e questo ha portato a sostituirlo con un sistema nuovo, il BSY-1 in conto FMS, mentre i siluri Mk 48 armi poderose (quasi 50 nodi per circa 30 km) sono state integrate dalle molto migliorate Mk 48 ADCAP con prestazioni ed elettronica ancora superiori, tra cui una velocità di almeno 55 nodi, mentre le mine erano le STONEFISH III. Anche gli alloggiamneti per gli incursori sono in via di realizzazione, come anche gli attacchi per due minisommergibili. Tutto questo programma viene chiamato SEA-1439 e ha comportato non meno di 439 milioni di dollari australiani per i sei sottomarini. Altre due unità potrebbero essere in costruzione se le opzioni saranno state onorate.
 
Questi sottomarini convenzionali si sono dimostrati quanto meno un progetto discutibile. Nelle intenzioni si trattò di costruire un sottomarino SSK con notevoli capacità, tipiche della Guerra fredda e come tali, funzionali in missioni ASW. Autonomia e portata del sonare erano richiesti al massimo delle capacità, anzi più precisamente oltre quanto fosse disponibile. Forse sarebbe stato meglio acquisire unità nucleari, ma per una ragione o l'altra ciò non venne fatto. Si scartò anche un progetto derivato, ma ingrandito, dal tipo Ulpholder. Non si voleva nemmeno spendere troppo per un sottomarino dal progetto interamente nuovo e alla fine ci si accontentò di uno scafo e sistemi già esistenti, ma aggiornati e potenziati. Così vinsero, inopinatamente, gli svedesi. Questi sottomarini, apparsi alla fine degli anni '90 su progetto derivato da una classe già esistente, sostituirono i vecchi Oberon.
 
I problemi sono stati di tipo strutturale, ma anche consistenti nel fatto che i vecchi SSK della RAN non avevano sistemi integrati in un sistema di combattimento moderno e gli australiani si trovarono lanciati in un'era che non conoscevano. I sottomarini americani, tanto per cambiare, ebbero questo vantaggio tecnologico sulla concorrenza, quando dagli inizi degli anni '60 apparve a bordo un sistema computerizzato capace di ingaggiare 4 bersagli in simultanea (in pratica però era sempre possibile gestirne uno per volta), dalla metà degli anni '70 si arrivò a gestire 10-20 bersagli, alla fine degli anni '80 l'informatica era giunta a tal punto che era possibile fare 10 volte meglio. E chissà oggi. Così vi sono differenze notevoli tra, diciamo, un Permit, un Los Angeles, un Seawolf e adesso un Virginia.
 
A parte questo, con un sottomarino più grande ci volevano anche motori più potenti, così che i diesel dei sottomarini svedesi ebbero due cilindri aggiuntivi, con il che aumentò la loro rumorosità fino a quando non si riuscì a dimostrare come fosse possibile renderli meno rumorosi con apposite modifiche di dettaglio, senza dover comprare nuovi motori.
 
Per il sonar la questione era anche peggiore: il tipo SCYLLA francese era stato abbinato non ad un sistema di combattimento francese, ma ad uno della Singer-Librascope. La mancanza di esperienza su sistemi di combattimento avanzati venne pagata con diversi inconvenienti, perché il sonar forniva semplicemente troppe informazioni perché fosse possibile elaborarle con i microprocessori Motorola 68000, quelli dei computer Apple dell'epoca. Ma proprio in quel caso vi fu la prima battuta d'arresto: la Apple passò infatti ai processori IBM PowerPC, e la Motorola uscì dal settore, cosicché divenne impossibile aggiornare i sistemi basati sui suoi processori precedenti. Il risultato fu un'elaborazione lenta e con ritardi pericolosi in caso di un'improvvisa minaccia, come un avversario che lanciasse un siluro contro i 'Collins', cosa che avrebbe richiesto un'immediata risposta. Inoltre il sistema di combattimento 'chiuso', per quanto avanzato, era difficilmente aggiornabile.
 
Alla fine, nel luglio 2003, la RAN ordinò il BYG-1 Mod 6 americano per risolvere la situazione, anche perché la portata del sonar francese, benché inferiore a quella dei Seawolf in modalità attiva, è comparabile in quella passiva, il che significa un gran numero di bersagli tracciabili. Alla fine, a furia di aggiornamenti i Collins, già giudicati a loro tempo i più silenziosi tra gli SSK, sono diventati via via provvisti di un'intelligenza, di un cervello sufficiente per l'uso ottimale dei sensori di bordo, tra cui sono comparsi sistemi ESM e SATCOM avanzati, mentre vi sono gli spazi per adattare i 'Collins' anche ai missili Tomahawk. Un pò per volta, ma alla fine sono diventati dei mezzi molto temibili. Certo che, alla luce di vari problemi e critiche attuali, dai 'Sauro' agli 'Ulpholer' agli stessi 'Collins', c'é solo di che meravigliarsi di quanto margine vi sia nel progresso, visto che in ogni caso, questi sottomarini sono già grandemente superiori a quelli degli anni '60, i quali a loro volta erano grandemente superiori a quelli degli anni '50, che a loro volta erano altrettanto superiori rispetto a quelli della IIG.M., con i quali centinaia di migliaia di uomini si sono battuti a suo tempo, colando a picco milioni di tonnellate di naviglio. Mentre l'ultima nave di superficie affondata in guerra da un sottorino, nel 1982, fu l'incrociatore Belgrano, affondato dall'SSN Conqueror, che non era nemmeno allora una nave modernissima, e che per l'operazione si affidò a dei siluri di un modello anche più vecchio della nave argentina, un tipo americano degli anni '30 venduto nel dopoguerra, piuttosto che a siluri più moderni e teoricamente letali, ma meno affidabili. Non c'é niente di scontato nella guerra sottomarina.
 
==La RAAF<ref>Da Fé, Giuliano: La RAAF nel XXI secolo, RID dicembre 2007, pagg. 40-47 </ref>==