Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Romania-2: differenze tra le versioni

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A parte il comando (Ispettorato Generale) , vi sono 41 ispettorati territoriali, ognuna per ciascuna provincia.
Tra le unità di punta, la Brigata di Intervento Speciale "Vlad Ţepeş" per recupero ostaggi, anti-terrorismo ecc. Vi sono scuole come la ALexandru Ioan Cuza, e collaborazioni come con la Gendarmeria francese. La Gendarmeria ha una lunga tradizione che l'ha vista entrare in azione fin dalla metà del 1800, con le guerre d'indipendenza, le guerre balcaniche, quelle mondiali, alle volte senza buoni risultati, come la rivolta dei contadini del 1907. La Gendarmeria ha fatto la parte della Polizia Militare durante le guerre mondiali. E'È stata sciolta nel 1949 e il personale mandato nel nuovo Direttorato per le Truppe di Sicurezza. Venne ristabilita solo il 5 luglio 1990, dopo che Ciauceascu era caduto in disgrazia. Dal 2006-7 ha abbandonato la coscrizione. Dalla sua formazione è stata comandata da: Ion Bunoaică (1990-1995) ,
Octavian Chiţu (1995-1996) ,
Stan Stângaciu (1996-1999) ,
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'''Struttura attuale''':
HQ Bucharest
*'''2a Brigata di fanteria Operativa''' "Rovine" - Craiova: Attiva dal 1970, ha 5 btg e comando a Craiova. porta il nome della città medioevale di Rovine, del 1395. E'È stata ristrutturata entro il 2005 e inclusa nella grande 1a Divisione:
**20° Btg fanteria "Black Scorpions" - Craiova
**26° Btg fanteria "Neagoe Basarab" ( o "Red Scorpions") - Craiova
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**Battaglione superamento fiumi - Brăila
 
*'''8a Brigata artiglieria mista''' "Alexandru Ioan Cuza" - Focşani. E'È attiva dal 16 agosto 1916 come brigata d'artiglieria pesante, e anche questa ha molto personale in missione all'estero, essendo un'unità d'alto livello oprativo, reduce di entrambe le guerre mondiali. Essa è totalmente professionale fin dall'ottobre del 2004. Attualmente ha obici M85 da 152 mm, cannoni c.c. da 100 mm, lanciarazzi multipli LAROM. Le unità:
**HQ Batteria (Focşani)
**81° Btg artiglieria "Maior Gheorghe Şonţu" - Focşani
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====4a Divisione====
La Divizia 4 Infanterie 'Gemina' è nata dall'agosto 1916. Ha 4 brigate, 2 reggimenti e dieci battaglioni ausiliari. E' comandanta dal Gen Mircea Savu. E'È una delle due grandi unità dell'Esercito, ma non ha la stessa grandezza della 1a Divisione, ma con un maggior numero di unità di supporto. Fino al 15 giugno 2008 è stata designata come Corpul 4 Armată Territorial "Mareşal Constantin Prezan". Ha combattuto nella I GM, nella seconda prima dalla parte dell'Asse e poi da parte Alleata. Durante il 1942-43 venne quasi totalmente distrutta, così come la Terza Armata Rumena.
 
Attualmente:
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====1o Battaglione Operazioni Speciali====
Ha QG a Târgu-Mureş, è il Batalionul 1 Operaţii Speciale 'Vulturii' ovvero 'Aquile'. Nata nei tardi anni '90, dall'inizio di un percorso che poi è diventato concreto dopo gli attentati dell'11 settembre. La selezione per la nuova unità è iniziata nel 2003 sotto la supervisione di altri come gli USA, UK, Israele e Turchia. Vennero sciolte come il 119o Btg da ricognizione di Oradea, il 56o Para-battaglione di Caracal, il 64imo di Titu-Potni, e poi un altro btg parà a Turzii. Tutti questi erano già elementi d'elite, ma sono stati sciolti e riformati legalmente nel tardo 2005. E'È diventato pienamente operativo nel 2006-7.
 
 
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Esistono poi le '''PM mod.90''', dei fucili d'assalto Modello 1990, da 7,62 mm, simili al Mod. 86 da 5,45 mm.
 
La sua definizione completa è '''Puşcă Automată model 1986'''. Esso è stato immesso in servizio dopo essere stato progettato nel 1986, e il suo progettista è la Romtechnica, mentre il produttore è la RomArm. Peso 3,69 kg, lunghezza 943 mm, canna 432 mm. Spara i proiettili russi 5,45x39 mm a 700 c.min, velocità iniziale 880 m.sec, raggio massimo 1.000 m e alimentazione a caricatori di 30 colpi. Di fatto è una specie di derivato dall'AK-74, e all'export è noto come AIMS-74. Tuttavia esso ha anche elementi dell'AKM, come nei prototipi dell'AK-74, piuttosto anacronistici dato il tempo trascorso dalla sua concezione. Per esempio il sistema di blocco. E'È possibile usare un lanciagranate AG-40 sotto la canna e altri accessori. Sebbene sia un fucile ben poco moderno sotto tutti i punti di vista, almeno si può dire che è anche uno dei pochi 'Kalanshikov' capace di sparare anche raffiche predefinite di 3 colpi: il selettore è capace, dalla cima al fondo, di selezionare raffiche infinite, di un colpo e di tre, oltre che ovviamente la sicura. E'È un'arma leggera, ma non ha componenti in polimeri, piuttosto ha bakelite e legno tra i materiali non metallici. Vi è una versione 'carabina', vista piuttosto raramente, e vari tipi civili: Romak 2, 992, Intrac Mk II, CUR-2, e altri ancora, di cui l'ultimo modello è il WASR 2.
 
Il mitra '''RATMIL md.96''' è in servizio dal 1996, pesa 2,7 kg ed è lungo 650 mm con calcio esteso. Spara proiettil 9x19 a 800-900 c.min, con caricatori da 30 colpi e azione tipo blowback. Esso è usato sopratutto dalla Gendarmeria.
Per i tiratori scelti c'é il '''PSL''', peso 4,31 kg, lunghezza 1,225 m di cui 620 mm della canna. Esso è semi-automatico e spara colpi da 7,62x54 mm, con caricatori da 10 colpi, raggio massimo 1.300 m (max teorico 3 km), sistemi di visione LPS-4. Costruito dall'arsenale RATMIL, ora alla SC Fabrica de Arme o ARMS, di fatto è una specie di Dragunov locale, con il quale condivide anche il sistema telescopico 4x24 mm, anzi questo è un tipo semplificato rispetto al PSO-1 sovietico che, seppure con ridotta capacità di ingrandimento, aveva ingegnose soluzioni, quali la batteria per illuminare il reticolo e un sensore di rilevazione tracce IR. Il reticolo infatti è sì illuminato, ma non da un LED con batteria, ma dall'uso di trizio, un materiale radioattivo e luminescente. E'È in servizio dagli anni '70 in Romania, ma anche in uso largamente nel mercato mondiale, specie in Irak, dove la resistenza lo usa in parecchi esemplari, essendo un'arma -come il Dragunov, del resto- per 'soldati medi', facile da mantenere e da usare senza essere super-professionisti. Il funzionamento semiautomatico è vantaggioso quando si tratta di sparare, magari in autodifesa, più colpi, e il meccanismo è quello, molto affidabile, dell'AKM. Il sistema di mira è prodotto dalla IOR rumena, che si occupa di ottica dal 1936, con una collaborazione di lunga data con la Zeiss tedesca. Inizialmente il sistema era tipo il PSO-1 sovietico, con la batteria per illuminare il reticolo, poi però si riuscì ad eliminare la batteria con il trizio (blandamente radioattivo), almeno fino a quando esso non smette di 'funzionare', cosa che accade dopo pochi anni. I primi esemplari costruiti avevano anche, come il tipo sovietico, la capacità di rilevare fonti IR. Oramai sono una rarità ricercata dai collezionisti, essendo fuori produzione dal 1974 circa.
 
Nemmeno di questi sono mancati i tipi 'sportivi', con nomi come PSL-54C, Romak III ecc., persino FPK Dragunov. Pochi esemplari hanno anche il calibro 7,62x51 mm NATO.
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Le artiglierie sono di diversi tipi: tra questi, la produzione dei sistemi sovietici da 152 mm riprodotti negli ultimi tipi come M-85, e le versioni locali degli MRL dlla famiglia 'Grad', sistemati su autocarri locali.
 
I lanciarazzi sono un'altra specialità locale, di cui il tipo più originale è il '''LAROM''' o LAR Mk.4. Esso è pesante 13,7 t con dimensioni 7,35 x 2,4 x 3,1 m e con 5 d'equipaggio. E'È su telaio 6x6 e attualmente ve ne sono 24 in servizio con l'8a Brigata d'artiglieria mista. I pod di lancio sono costituiti da due elementi per lanciatore: ognuno ha 20 razzi Grad oppure 13 LAR Mk.IV; questi ultimi sono da 160 mm e raggiungono i 45 km di gittata, ben maggiore anche dei 20 km dei Grad. Questi ultimi vengono tirati anche in due colpi al secondo, ma sono essenzialmente caricati con una testata HE. I LAR Mk IV hanno vari tipi di testate, tra cui le micidiali cluster con spoletta elettronica capaci di far coprire a ciascuna testata un'area di 31.400 m2, ovvero un raggio di 100 metri dal punto di scoppio. Il raggio minimo è di 10 km, massimo di 45, cadenza fino a un colpo ogni 1,8 secondi. Interessanti alcuni progetti semi-indigeni, come l'aver applicato allo scafo MLI-84 la torretta del 2S1 sovietico, da 122 mm, per ricavarne un nuovo tipo di semovente.
 
Il blindato contraerei missilistico '''CA-95''' è un mezzo da 7 t, dimensioni 5,75 x 2,35 x 2,5 m, con 4 elementi d'equipaggio. E' protetto contro le armi da 14,5 mm e ha un'arma da 7,62 e un motore a benzina da 140 hp, con il quale raggiunge 90 kmh e 700 km di autonomia. E'È un mezzo ad alta mobilità che porta missili analoghi agli SA-9, ma installati in una torretta di TAB-79. I suoi missili hanno una capacità di ingaggio di circa 4 km.
 
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Il veicolo è migliore rispetto all'altro, raggiunge ben 90 kmh su strada, ma non è più anfibio ed è ancora più largo (3,3 m) e alto (2,942 m). I missili lanciabili dal sistema 9S415 sono ancora i vecchi AT-3 in varie versioni, ma possono anche essere usati i missili Spike israeliani di nuova generazione. Vi sono così anche versioni M con missili israeliani, mezzi comando battaglione grazie ad una sovrastruttura al posto della torretta, che assicura un maggiore spazio, e il tipo recupero ('trattore'); infine non manca il tipo ambulanza, con sovrastruttura simile a quella del mezzo comando. In tutto ne sono stati realizzati 400 di cui 99 allo standard M, tutti per la 282a Brigata Meccanizzata. Assieme ai TAB-79 (BTR-80 prodotti su licenza) sono i miglori mezzi per la fanteria disponibili nelle Land Forces.
 
I carri TR-85, come spiegato già in altra parte, sono i mezzi principali dell'esercito Rumeno. Il tipo più moderno, l'M1, pesa ben 47,2 t ha dimensioni di 9,96 x 3,43 x 3,1 m totali. L'armatura è di 580 mm contro proiettili KE, il che è sufficiente contro il 105 mm anche con proiettili avanzati. Motore da 860 hp per 60 kmh e 400 km di distanza, cannone A-308 a canna rigata. Derivato dal TR-77-580, con un powerpack simile a quello usato dal Leopard 1, dato da un motore tedesco da 830 hp costruito su licenza, il mezzo ha un sistema di controllo tiro 'Ciclop' di concezione locale, con sensori laser, sei ruote per cingolo, scafo allungato. E'È stato sviluppato tra il 1978 e il 1985, la produzione in serie iniziò nel 1986. Il TR-85M aveva alcune migliorie di dettaglio, il TR-85M1 'Bizonul' è modernizzato con un motore più potente e il Ciclop-M1 FCS, sistem MRS e copertura termica per il cannone, nonché un sensore d'allarme laser capace anche di captare la luce riflessa nell'ambiente, oltre che quella che colpisca direttamente il mezzo. Il proiettile BM-412S ha una capacità di penetrazione di 450 mm a 1 km, grossomodo come i vecchi proiettili da 125 mm. Esiste una nuova corazza protettiva, specie per la torre. Tra le compagnie estere coinvolte la Matra, Sagem, Kollmorgen, e altre ancora, più quelle domestiche come la Electotechica, Faur, Aeroteh, IOR. In tutto vi sono 259 TR-85, 56 TR-85M1 e i TR-85M2, in sperimentazione. Non pare che questi mezzi siano stati anche esportati.
 
 
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Quanto al '''Delfinul''', si tratta di un mezzo ordinato nel 1984 e costruito nel cantiere 112 di Krasnoye, in servizio dall'agosto 1985, ma fuori uso dal 1995. E'È una nave da 2.460-3.180 t, dimensioni 72,9 x 12,8 x 14,5 m; velocità 12/20 nodi, 54 d'equipaggio, 6 tls da 533 mm per armi elettriche TEST-71, ad ossigeno 53-65K e mine (fino a 14 siluri o 28 mine), più 8 missili SA-16 per assicurargli la capacità di autodifesa dagli elicotteri e pattugliatori navali. La sua inattività (ma è in riserva, non radiato) è dovuta a problemi finanziari. Si trava a Costanza, e attualmente vi sarebbero piani per riaggiornarlo e riavviare l'altrimenti sua alquanto modesta carriera operativa. Si spererebbe di reimmetterlo in servizio nel 2010.
 
Infine quanto resta dell'un tempo potente componente anfibia: il 307° Battaglione di fanti di marina (Batalionul 307 Infanterie Marină), superstite di una forza a livello divisionale, attualmente basato a babadag, nella regione di Tulcea, formato a metà degli anni '70 per la difesa del Delta del Danubio e le coste del Mar Nero. Attualmente è inteso per missioni di ricognizione simile a quelle dei Marines americani, che supportano la formazione dei loro colleghi rumeni.
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5 basi aeree attive, con 19 squadroni:
 
'''71a Base Aerea''' (Baza 71 Aeriană), Câmpia Turzii. E'È una base 324 m sl., con una pista in asfalto di 2.500 m. E'È stata ri-fondata di recente, il 1 giugno 2002 ed è una delle strutture di punta dell'aviazione, con molti dei migliori reparti disponibili. Dal gennaio 2001 ha ricevuto il primo MiG-21 'Lancer' operativo per l'intera aviazione. La sua antica storia parte dal 1952-53 come sede degli Il-10 da attacco, nel '69 ebbe anche un'unità antiaerea, e nel 1980 l'unità paracadutisti appena fondata. Nel 1982, il 30 giutno, ebbe finalmente il primo squadrone da caccia, fino ad avere nel 1986 un Reggimento completo, il n.71. Nel 1987 la base divenne pienamente operativa con i MiG-21, un processo effettivamente molto lungo per la transizione al nuovo ruolo. Rifondata nel 2002, dal 2003 ha ricevuto anche gli elicotteri della Base 93, nel frattempo chiusa. Ha avuto anche la visita di 6 F-15E, velivoli dalla complessità mai vista per l'aeroporto in parola, atterrati nel marzo 2008 per una permamenza di circa 10 giorni, il cui scopo era di proteggere il 20imo summit NATO di Bucarest. Erano serviti dai KC-135, i quali però erano stazionati all'aeroporto internazionale di Budapest, forse perché la base 71 era troppo piccola per loro. Ecco le unità attualmente presenti:
 
*711o Squadrone da caccia, MiG-21 'Lancer' A e B
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*Armamento: due pod da 23 mm bicanna con 400 colpi l'uno, razziere LPR 57, 2 da 12,7 mm DShKM sui portelloni, lanciamissili ATGM su 4 rampe, bombe da 50 e 100 kg; il tipo SOCAT ha la torretta Nexter THL-20 da 20 mm con 850 cp, razziere da 57 mm, 8 missili Spike-ER, pod con cannoni NC-261 da 20 mm con 180 colpi, usati solo per prove.
 
Il precedente '''IAR 319B Alouette III''', introdotto in servizio nel 1971, è stato realizzato in 250 esemplari come IAR 316, prodotto fino al 1987. Di queste la metà era costituita per le esigenze interne e il resto per l'export tra cui il Pakistan, Angola e Guinea. E'È possibile armarlo con pod da 7,62 e 57 mm, e anche missili c.c. La sua notevole versione d'attacco è stata la '''IAR-317''', con la stessa turbina Turbomeca Artouste IIIB, ma con un abitacolo in tandem con corazze protettive. L'Airfox ebbe un solo prototipo, capace di portare razzi, mitragliatrici e missili controcarri. Nel 1985 si fece notare essendo esposto al Bourget, questo mini-elicottero da combattimento ebbe così la sua occasione di notorietà.
 
*Dimensioni: lunghezza 12,82 m, diametro rotore 11,02 m, altezza 2,97 m