Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svezia-3: differenze tra le versioni

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Il carro 'S'<ref>Armi da guerra n.1</ref><ref>Pignato, Nicola: 'Storia dei Mezzi corazzati pagg. 667-670</ref>, o meglio Stringvag 'S', abbreviato Strv 103, è senza dubbio alcuno il mezzo più rivoluzionario tra tutti i carri armati apparsi nel dopoguerra. Anzi, si potrebbe anche dubitare che si tratti di un carro armato, dato che ha alcune caratteristiche speciali, tra cui la mancanza di torretta. Infatti l'aspetto può ingannare: sembra quasi che abbia una torretta bassa e larghissima sopra lo scafo, specie in foto di qualità non molto alta o con il mezzo inquadrato in maniera piuttosto sfavorevole per capirlo meglio (paradossalmentel la migliore angolazione è quella posteriore, che non lascia dubbi); no, il cannone è davvero incassato dentro lo scafo, al suo centro, senza nessuna torretta eccetto la mitragliatrice della cupola del capocarro.
 
E'È ben vero peraltro, che i primi carri armati non avevano a loro volta la torretta eppure venivano chiamati così, ma dopo che vennero muniti di tale ritrovato (a dire il vero già adottato sia da navi da guerra che dalle autoblindo..) quelli rimasti senza vennero per lo più chiamati 'carri d'assalto' se impiegati per ruoli offensivi, o cacciacarri se per ruoli maggiormente difensivi, anche se non mancarono i cosidetti 'carri casamatta' che erano sopratutto una specialità sovietica ed erano più economici di quelli con torretta, con armamento spesso più pesante (non limitato dall'anello di torretta) e con sagoma più bassa. Ma nel caso dei mezzi postbellici, posto che il miglior mezzo per contrastare un carro venne trovato in un altro carro, allora la torretta è diventata lo standard: con due soli uomini grazie al caricatore automatico come nel caso del T-64, o al contrario, con tutto l'equipaggio al suo interno come nel caso del fallito MBT-70, ma pur sempre una torretta brandeggiabile.
 
Nel caso del carro 'S' le cose sono andate diversamente, vediamo come:
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*Mobilità: il veicolo ha sospensioni idropneumatiche che permettono al cannone di alzarsi e abbassarsi. Nel primo caso fino al non entusiasmante valore di 12 gradi, nel secondo a -10. Nell'insieme è lo stesso valore del T-62 (-4/+18) ma distribuito diversamente. Ma non sono solo le sospensioni idropneumatiche la particolarità: esse non consentono solo di variare l'altezza del mezzo, e di variarne l'assetto (anche il Type 74 giapponese fa lo stesso, anche qui ottiene una torretta più piccola a scapito di sospensioni più complesse e costose), ma si tratta addirittura di un sistema capace di essere usato come parte del sistema di combattimento durante le stesse azioni di fuoco. Ma c'é di più, il treno di rotolameno è costituito da appena 4 ruote (+ 2 rulli reggicingolo) per parte, e come certi carri della I GM, è ben più corto dello scafo in tutto, cosa che riduce la trincea a 2,3 m. La bassa sagoma del mezzo permette di superare, nonostante il basso rapporto potenza-peso (o quantomeno, non eccelso) i 70 gradi di pendenza e 30 di pendenza laterale. Ma forse la cosa ancora più notevole è il motore: un diesel RR. K60 6 cilindri 'Boxer' per le andature di 'crociera' consumando poco carburante (ma con un rapporto potenza- peso di appena 6 hp/ton) e una turbina Boeing 553 abbinabile, in una configurazione CODAG, per le andature più sostenute (in entrambi i casi con relativa coppia di griglie superiori che però sono nella parte posteriore dello scafo anziché quella anteriore). Non è detto che si tratti di una buona idea: la potenza complessiva non è eccezionale, come non lo sono le prestazioni, e nemmeno l'autonomia è molto buona. Inoltre per sterzare il veicolo occorre usare anche la turbina (cosa piuttosto strana, ma che spiegherebbe la scarsa autonomia). Entrambi sono sistemati nella parte anteriore del carro: quindi l' 'S' ha preceduto anche il 'Merkava', mentre la configurazione CODAG, COmbined Diesel And Gas, ha precorso le installazioni navali del decennio successivo, dove se non altro la resa è stata migliore, nonché l'applicazione di turbine a gas sull'M1 Abrams. IN questo caso peraltro non si tratta di una turbina a gas pura, ma questo non sminuisce il record, anche perché l'S' è ancora l'unico carro bimotore costruito. La turbina aiuta inoltre il diesel ad avviarsi in caso di clima molto freddo.
 
Ma esiste anche un'altra particolarità: sfruttando il largo scafo, il mezzo è capace, con apposita preparazione, di guadi anfibi. E'È un caso unico per un mezzo di tale mole, dato che già per veicoli che pesano la metà è un'impresa. Qui viene eretto un telone molto grande e alto, da cui continua a sporgere il cannone, troppo lungo per essere avviluppato. Normalmente questo telone è ripiegato ai lato del carro armato, ed è esteso, un pò come negli M4 Sherman DD, quando necessario. La preparazione è eseguita in appena un quarto d'ora, meno di quanto molti tipi di carri impiegano per prepararsi per guadi profondi, che comunque non sono superiori a 4-5 m. Invece il carro 'S' si muove con i suoi cingoli a 6 kmh. Quanto alla trasmissione, esiste un convertitore di coppia con cambio con sole 2 marce avanti e una indietro, e la sterzatura ha un doppio differenziale idrostatico.
 
*Potenza di fuoco: il mezzo è armato di un'arma da 105 mm. Qualcuno potrebbe dire: e con questo? Era lo standard per l'epoca. Ma questo cannone non è lungo 51 calibri come lo 'standard', ma ben 62, quindi con una maggiore velocità iniziale e quindi precisione e capacità perforante. Secondo discorso è quello che il cannone è solidale con lo scafo, nemmeno cioè in configurazione con casamatta a brandeggio limitato, come nel caso, per esempio, del Jadpanther. Il cannone è talmente solidale con il carro che è fissato anteriormente con una specie di grosso fermo metallico, ma non è per il trasporto (fissaggio del cannone), ma proprio per le azioni di fuoco, per mantenere più stabile e allineato il lungo cannone. Questo principio di funzionamento non è un'assoluta novità: venne adottato anche da alcuni degli ultimi cacciacarri Hetzer per ragioni di economizzazione della produzione, e funzionò. A parte questo, il mezzo è dotato anche di un caricatore automatico capace di sparare a ritmi, specie in fuoco sostenuto, maggiori dei 6-8 colpi-min che in genere è possibile camerare con un carro armato col 105 mm. Qui invece si arriva a 15 colpi al minuto. La riserva di fuoco arriva a ben 50 colpi pronti al tiro, in genere 25 APDS, 20 HR e 5 WP. E'È il primo e più rapido caricatore automatico per un carro armato entrato in servizio, ed è facilitato dal fatto che ovviamente il caricamento è possibile da un caricatore fisso ad un cannone perfettamente solidale rispetto al primo. Come sistemi di controllo del tiro esistono due fondamentali settori: movimentazione e puntamento. La movimentazione non è banale visto che il cannone non dispone nemmeno di una limitata capacità di alzo-depressione e tantomeno di meno di brandeggio laterale. Forse almeno la prima, molto più semplice, poteva essere raggiunta, ma non è successo. La movimentazione quindi ha a che fare, in direzione, con un precisissimo sistema di controllo dei cingoli, che deve esserlo visto che non esiste nemmeno un minimo angolo di qualche grado per 'aggiustamenti' precisi dopo il brandeggio. I comandi, non sorprendentemente, sono a disposizione sia del pilota che del capocarro e consentono, in un unico complesso integrato, sia i comandi di fuoco che di movimento (cosa che nella fiction è stata solo avvicinata da Rambo III, che vedeva l'eroe guidare e sparare simultaneamente con il cannone di un T-72: questo non era possibile con il carro russo, ma lo sarebbe forse stato con quello svedese!). I bossoli vengono espulsi da dietro lo scafo, per il combattimento notturno sono previsti 2 lanciarazzi Lyran illuminanti, mentre inizialmente v'era il fucilone d'aggiustamento per la mira del cannone principale (nessuna sorpresa, dopotutto la Svezia aveva già in servizio il carro Centurion inglese). Esistono anche due mitragliatrici leggere FN sul davanti, parafango sinistro, e una sulla cupola del capocarro. Tutte si devono comunque ricaricare dall'esterno, mentre la dotazione di munizioni è di appena 2.750 colpi . I mezzi aggiornati sono stati equipaggiati di calcolatore e telemetro laser. Il pilota è a sinistra dello scafo, con un periscopio combinato con un binocolo a 1-6-10-18 ingrandimenti, mentre il radiofonista è dietro al pilota, seduto di spalle e quindi rivolo dietro al veicolo. Il capocarro, a destra del pilota e del cannone, ha un sistema di osservazione simile a quello del pilota, che in entrambi i casi ha un reticolo di puntamento incorportato: in più ha anche il sistema di mira OPS-1, stabilizzato e con campo di mira di 208 gradi.
 
Insomma, complessivamente: sospensioni idropneumatiche, doppio motore CODAG (già il diesel 6 cilindri boxer meriterebbe certamente mensione), cannone fisso, caricatore automatico per ben 50 colpi, sofisticato sistema di controllo del mezzo, pala meccanica apripista o per preparare postazioni (più grande di quelle dei mezzi sovietici), capacità anfibia, cannone a canna lunga, 3 uomini d'equipaggio etc. Sparando da postazioni interrate, in controtendenza, l''S' è quasi invisibile, mentre se spara da una postazione non del tutto adatta deve esporre una maggiore sagoma rispetto ad un carro. Sopratutto, però non è veloce e rapido nel cambio di posizione, difesa a 360 gradi (se sta a scafo sotto specialmente), e non può assolutamente sparare in movimento. Inoltre, come motore il mezzo è complesso ma non necessariamente adatto. I motori sovralimentati da una turbina erano una possibilità ancora relegata al mondo aeronautico (specie per la potenza in quota), ma non per i mezzi terrestri. Se per ottenere i suoi 720 hp il carro 'S' avesse ottenuto il motore H-S dell'AMX-30 non ne avrebbe certo dovuto pentirsene. L'M60 aveva un diesel da 780 hp, lo Chieftain nonostante le dimensioni doveva adattarsi ad un motore diesel boxer (come del resto anche il T-64, che se non altro era 'giustificato' dalle piccole dimensioni') che diede poca potenza ma moltissimi grattacapi tecnici. La migliore soluzione (dato il peso dell'M60 e la scarsa affidabilità della meccanica AMX-30) fu certo il motore del Leopard 1, capace di 830 hp senza soluzioni esotiche, e ottimamente affidabile, con il quale il Leopard arrivava a 65 kmh e a 600 km su strada, dunque battendo sia in velocità che in autonomia il carro S, che pure era più leggero. Chissà se gli svedesi hanno portato avanti questo complesso sistema di propulsione per necessità per mancanza di motori stranieri disponibili, oppure è stata una deliberata scelta. Anche se i due motori erano inferiori per potenza, prestazioni e autonomia a quanto offrivano i diesel già disponibili. La soluzione più semplice al problema di avere potenza e compattezza fu risolto ben più efficacemente con l'integrazione dei due tipi di motore: alla fine vennero fuori i motori turbocompressi, che a costo di un consumo speficico più alto, sono ben apprezzati: il T-72 con il vecchio motore del T-55 'turbo' è passato da 580 a 780 hp.
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A parte questo la guida del CV90 è agevole, anche se ancora vi sono le due leve di guida piuttosto che il volantino. Vi sono due pannelli di controllo per i dati e gli allarmi, e anche uno per l'attivazione del sistema NBC. La visuale è garantita da 3 episcopi sostituibili da visori notturni IL. Il Lyran non serve molto alla guida, ma piuttosto alla ricerca, in situazioni particolari, di bersagli: la camera termica è solo di puntamento e il capocarro per guardarsi attorno ha solo gli iposcopi, che danno una copertura completa senza ruotare la torretta, ma non sono muniti di capacità notturna. In ogni caso, questa era la configurazione dei prototipi: per esempio le leve di guida potrebbero essere state sostituite da un volante a farfalla (in effetti, il BMP-1 introdusse in tempi remoti il volantino di guida, alleviando la fatica del guidatore). La velocità di 70 kmh su strada è raggiunta agevolmente.
 
Le versioni avanzate del CV-90, come anche quelle economiche, sono presto proliferate. La versione CV.90 AD si distingue per un radar CSF Gerfaut che con la sua portata di 14 km e l'antenna dietro la torretta, in una specie di calotta in materiali dielettrici. E'È associato ad un telemetro laser e al sitema UTASS, per cui tra radar, telemetro laser, visore termico, è possibile realizzare un sistema antiaereo tattico rispettabilissimo, con capacità anche notturne e largamente ognitempo. Vi sono 300 colpi e questi comprendono le granate programmabili di nuova generazione, le 3P, assai più letali delle altre, già pericolose, con spoletta di prossimità. Era previsto per il 1993 un ordine per questo mezzo. Poi c'é il mezzo recupero con una gru Hagglunds Moelv AS, più un verricello.
 
Non mancava la versione comando con le apposite attrezzature nel vano di combattimento, e la versione OPV per gli osservatori d'artiglieria con telemetro laser.
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Entro il 2007 il CV-90 ha raggiunto traguardi commerciali davvero di tutto rispetto: ora parte del gruppo BAE Systems Hagglunds, il CV-90 è stato ordinato in 1.170 esemplari per 6 nazioni diverse: davvero niente male per un veicolo outsider, senza precedenti per i corazzati svedesi (eccetto il BV-206S), e l'evoluzione lo ha premiato ampiamente. Per questo il peso è passato dalle 22,8 t a 32-35 t grazie all'incremento del peso della corazzatura. Il peso è aumentato e la potenza pure, con il passaggio da versioni del diesel Perkins che inizialmente raggiungevano 'solo' 550 hp, poi sono arrivate a 810 hp, praticamente come un carro Leopard 1. Se si pensa che il Marder faceva scalpore per i suoi 600 hp, la cosa si capisce meglio. Prima di questo mezzo forse solo l'VCTP argentino aveva superato i 700 hp di potenza motrice. In tutto, facendo il riassunto, di questo mezzo originale gli svedesi hanno posto 4 ordini. La torretta è stata aumentata di protezione e quindi passat da 4,6 e 5,2 t. Pare che l'alzo sia in realtà di -10+27 gradi, mentre esiste la mitragliatrice laterale Ksp m/39 (non esattamente un'arma ultramodorena, è la Browing M1919 prodotta su licenza). L'alimentazione è confermata come costituita da 3 caricatori da 24 colpi l'uno, alimentati da uno da 48 sotto, e poi un magazzino da 100-144 colpi nello scafo. Le munizioni possono essere del tipo 3P programmabile anche con spoletta di prossimità, il sistema UTAAS ha un canale diurno, notturno termico (ma per ragioni economiche, inizialmente solo su un mezzo ogni 3) telemetro laser e reticolo balistico, mentre un vero calcolatore è giunto solo dopo, come anche il sistema di stabilizzazione. Questi mezzi aggiornati sono in produzione dal 1997 come CV-9040A, quelli precedenti sono stati aggiornati allo stesso standard. Sono previsti anche i CV-9040B con sistema di tiro migliorato e periscopio panoramico per il capocarro, poi anche la sostituzione della camera termica con la LIRC, il CV-8040C ha avuto invece (50 esemplari) una protezione aggiuntiva AMAP con contratto da 125 milioni di corone del 21 dicembre 2000. E' usato per il peacekeeping. I 27 veicoli con radar Gerfaut dietro la torretta sono i TriAD (Autonomous Armoured Air Defence System), con alzo aumentato a 50 gradi per il cannone, e ben 7 uomini di equipaggio di cui 4 nel comparto truppa (ma con compiti dedicati al sistema antiaereo). I CV-9030 Mk 1 sono stati ordinati in 104 esemplari dai Norvegesi con il 30 mm Bushmaster Mk II, contratto di 2 mld di corone. Sono i CV-9030N, consegnati fino al 2000. Pesano 26 t nonostante il cannone più leggero, hanno motore da 605 hp con accelerazione da 0 a 32 kmh in 7 secondi. La mitragliera è meno potente del possente 40 mm Bofors ma ha un alzo di 45 gradi e ha il 60% delle componenti in comune con quella del M2 Bradley, anche se non certo la canna (da 30 anziché 25 mm). Vi sono 160 cp di pronto impiego e 240 di riserva, più una mtg coassiale MG-3 con 3800 cp, e oltre all'UTAAS vi è anche un periscopio per il capocarro con ingrandimenti 1 e 16x. Poi il mezzo è stato aggiornato dopo il 2003 con corazze aggiuntive su 17 mezzi. L'Mk 2 ha un peso di 28 t con cannone a calibro variabile con la possibilità di usare anche il munizionamento sottocalibrato da 40 mm assieme a quello da 30 mm. I Finlandesi firmarono per 57 mezzi e costo di 210 mln di corone, consegnati nel 2002-2005. Hanno così sostituito gli obsoleti BMP-1. Altri 120 mln sono stati usati per l'ordine del 30 giugno 2004, relativi a 45 mezzi. Non bastasse, la Svizzera, vecchia cliente abituale della Svezia, ha ordinato ben 185 mezzi simili, con contratto del 13 dicembre 2000. Costo, 4 mld di corone, peso 27,7 t, potenza 670 hp con motore Scania DSI 8V turbodiesel ma con normative anti-smog, vano di trasporto più lungo di 20 cm e alto di 10 cm, mtg da 7,5 mm e 8 mortai lanciafumogeni.
 
Il CV-9035 Mk III pesa ben 32 t, motore DSI V8 Euro 4 da 16 l di cilindrata e 810 hp, presentato ad Eurosatory nel 2004. Ha una mitragliera ATK Bushmaster Mk III da 35/50 mm, avanzato sistema di tiro e munizioni da 35x228 mm. Ha anche la possibilità di avere un cannone da 50x330 mm. Vi sono 70 colpi disponibili subito e 133 immagazzinati nello scafo, sia HE che FAPDS, al solito è possibile passare dall'una all'altra. La corazzatura è passata alla resistenza al 30 mm frontale e al 14,5 mm laterale, nonché capace di reggere mine fino a 8 kg sotto lo scafo, anche autoforgianti (difficilissimo da credere), sistema DAS di allarme laser e sensori di scoperta di razzi e missili in arrivo. L'Olanda ne ha comprati 184 di cui 34 del tipo 'comando': costo 891 mln d'euro, firma contratto 13 dicembre 2004. Hanno sistema di difesa collegato ai lancianebbiogeni per reagire contro i missili in arrivo, e in futuro, un sistema 'attivo' per distruggerli. E'È il LEDS, sviluppato dalla Saab-Scania. La versione LEDS 300 sarà efficace anche contro i proiettili di carro armato (forse solo gli HE), usando sofisticati apparati a microonde. La Danimarca ha ordinato 45 mezzi del genere per 123 mln di euro da consegnare entro il 2009.
 
Ma non è finita qui. Il CV-90, come anche un tipo sovietico su scafo BMP-3 (con arma da 125 mm) ha un cannone svizzero RUAG da 120/50 mm, con torretta derivata da quella dell'Ikv-91, ad azionamento elettrico. E' a lungo rinculo (500 mm anziché 330) per consentire al mezzo di resistere al rinculo. Ha 12 colpi pronti al tiro e 33 in riserva, alzo -8/+22 gradi, è stato presentato nel 1998, con sistema UTAAS e un periscopio termico DNGS per il capocarro. Pesava 26 t, adesso l'ultima edizione, con tanto di protezione attiva contro le RPG, a ben 35 t. Di fatto un carro leggero, con motore da 810 hp. L'AMOS non è meno impressionante. Non contenta di avere installato un cannone da 120 mm ad alta velocità sullo scafo di un carro da 26 t, è stato possibile mettere una torretta biarma con mortaio da 120 mm lungo 25 calibri, con cadenza di 16 c, min e raggio di 10 km, odrinato dagli Svedesi e, su scafo Patria 8x8, dai Finlandesi (inizialmente erano interessati più Paesi)