Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-6: differenze tra le versioni

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Nondimeno, questo mezzo divenne presto un veicolo temuto dagli Alleati al punto da bloccare facilmente le avanzate di intere colonne, anche se non tutti furono capaci di annientare gran parte della 22ima Armoured Brigade come fece l'asso Michael Wittmann. Dati assegnazione per lo più alle SS, in piccoli numeri, accrescevano la loro sinistra presenza con il colore in genere scuro, spesso spalmato di quel cemento speciale 'Zimmerit' che impediva l'applicazione di cariche magnetiche. Forse il paradosso di questo carro è ben esposto dal I/502 Abt i cui 4 carri eliminarono almeno 163 carri sovietici di cui 32 solo l'11 febbraio. Era davvero un lavoro formidabile da parte di un singolo plotone carri.
 
Combatterono ovunque con grande efficacia, e anche in Italia si diedero da fare, dalla Sicilia al passo del Brennero erano ovunque. Alla fine trovarono i nemici peggiori nei carri JS-2 e nei carri M26, ma dopo anni di successi in cui la Panzerwaffe aveva tenuto testa ad avversari spesso ben superiori in numero. Solo il PzAbt.502 riuscì ad accreditarsi 1.400 carri, oltre 2.000 cannoni controcarri e altrettanti pezzi d'artiglieria. E'È un bilancio impressionante, stiamo parlando di un singolo battaglione che ha causato grossomodo tanti danni quanto i 2 mila carri M1 Abrams di Desert Storm. 101 Tigre vennero usati a Kursk, ma non riuscirono a vincere. La battaglia si spostò poi a Balabonowka vennero usati i 34 Tigre superstiti dei 45 usati dall'Abt.503 a Kursk, assieme a 45 Panther. In 5 giorni di scontri eliminarono 267 carri sovietici contro 4 Panther e un Tiger. Per il resto c'erano i carri degli Abt serie 500, fino al PzAbt.510. Il 506, come anche il 101 (SS) erano anche con i Tiger II. Le SS erano gli utenti principali dei Tiger, spesso usati in 'cunei corazzati' con i carri medi che li proteggevano sui lati da attacchi a corto raggio sui fianchi, e dalla fanteria. Nella battaglia di Medenine erano stati usati i Tiger, che persero 7 carri tra cui uno perforato da un Churchill a bruciapelo. Se si pensa che solo 13 carri andarono perduti contro 260 alleati, di cui 15 M4 distrutti a Kesserine, questo dà l'idea. Già i primi tre Tiger dell'Abt.501 fecero fallire un'azione Alleata diretta a occupare Tunisi. Certo, era un'impresa disperata perché chiaramente non c'era la speranza di tenere a lungo l'Africa; ma affermare che i Tiger siano stati 'sprecati' senza effetto, come è stato talvolta fatto, è del tutto incongruo con quello che questi carri pesanti fecero, evitando che praticamente già entro il 1942 venisse conquistata la Tunisia<ref>Gibertini, G: ''Eserciti nella Storia nov 1999</ref>.
 
*'''Dimensioni''': lunghezza 8,24 m, scafo 6,2 m, larghezza max 3,73 m, altezza 2,86 m
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I supercarri tedeschi hanno una storia che comincia essenzialmente con una specifica del novembre 1941 per un supercarro da 90 t e 140 mm di corazza, che poi diverrà il Krupp Tiger Maus, mentre la Porsche ebbe modo di portare avanti un progetto concorrente. La cosa sarebbe sfociata alfine nel Maus. Ma prima, il 5 o il 6 marzo 1942 venne dato ordine di procedere con il Krupp VK 7201 Lowe, e il 21 la Porsche ebbe ordine di procedere con il VK 10001 Mammut da almeno 100 t. A seguito di altri colloqui tra Porsche e Speer, si decise che il progetto Krupp andava sospeso e si procedette con il Porsche, che si evolse, tanto che ad un certo punto ebbe il cannone da 128 mm, scelto tra varie possibilità e in seguito un cannone da 150 mm KwK 44 L/38 e addirittura un KwK 44 da 170 mm. Nell'aprile del '43 l'ufficio armamenti dell'esercito propose invece l'Adler E-100 da 'sole' 138 t, tentando di far retrocedere dalla volontà di proseguire con un mezzo tanto grosso e pesante. Ma Hitler ordinò 150 Maus che però sarebbero stati costruiti dalla Krupp al ritmo, si sperava, di 5 al mese. Il 1 agosto venne iniziato il montaggio del primo carro, ma in ottobre, saggiamente, l'ordine venne sospeso. La cosa continuò a manifestarsi, nondimeno, al punto che nel luglio di quell'anno c'erano i due prototipi approntati, il primo con motore diesel di circa 600 hp, il secondo con quello da U-Boot da 1.200 hp, in ogni caso abbinati ad un alternatore e a due motori elettrici che azionavano i cingoli, larghi 1,1 m l'uno. In tutto il mezzo era lungo 10 m, 12,65 con il cannone all'indietro, in quanto la sua torretta era piuttosto spostata verso la parte posteriore. L'altezza era di 3,63 m, il peso di 188 t, la velocità del primo prototipo di 13 kmh e del secondo di 18 (il secondo era chiamato Maus II); l'autonomia era di 300 km su strada per quest'ultimo, 135 fuori. Era capace di attraversare fiumi profondi anche 8 m, e trincee larghe 3 m.
 
I Maus vennero catturati, incluso il Maus II che venne auto-distrutto dagli equipaggi (con lo scoppio delle almeno 38 granate interne da 128 mm), e montando sul primo scafo la torre (sia pur danneggiata) del secondo. E'È attualmente al museo di Kubinka. L'elwnco dei suoi predecessori comprende, per riassumere: il VK 7001 Tiger-Maus da 90 t, poi Loewe nel '42, con cannone da 150 o con un L70 da 105 mm, disponibile poi in versione leggera da 76 t e pesante da 90, velocità di 27 e 23 kmh, armamento che poi venne unificato nel pezzo da 105 mm per entrambi i tipi. In seguito vi furono altre modifiche al progetto che ritornò al cannone da 150 e con un motore da 800 hp, a 35 kmh. L'E-100 era invece un'alternativa da 'sole' 100 t al Maus, che doveva sviluppare la Adler; gli E50 ed E75 avrebbero sostituito gli altri carri pesanti tedeschi. Ancora nel maggio 1945 lo scafo dell'E-100 era incompleto, come lo trovarono gli Alleati. Se fosse stato prodotto in serie dovuto avere alfine il cannone da 170 mm. I carri Maus e Lowe ebbero le designazioni Panzer VIII e VII. Esistono anche menzioni di carri IX e X con ulteriori miglioramenti, ma non se ne conosce alcuna realizzazione, nemmeno a livello di prototipo. <ref>Sgarlato N Eserciti nella Storia gen-feb 2003</ref>
 
I carri tedeschi postbellici saranno invece molto più tendenti, ammettendo l'impossibilità della protezione totale, alla mobilità: i carri Leopard, che in un certo qual modo discendono concettualmente dal ben più ragionevole Panther. Mentre infine i Leopard 2 torneranno a curare maggiormente la protezione e nonostante la tecnologia bellica abbia costruito armi perforanti formidabili, riusciranno in questo compito, compattando delle capacità belliche inimmaginabili nel 1945 in uno scafo da 56 t, ampiamente mobile grazie al motore da 1.500 hp. Ora la protezione è di tipo composito-stratificato, il che ha permesso di uscire dall'impasse in cui il solo acciaio non poteva più bastare a garantire la resistenza alle armi nemiche.