Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-771: differenze tra le versioni

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===Aviazione imbarcata: con gli AV-8 e le Tarawa <ref>Fassari, Giuseppe: La Harrier Carrier Americana, Aerei Set-ott 2005 p.56-62</ref>===
Con la futura CVN-21 che sta arrivando al costo di 14 miliardi di dollari, ovvero circa 3 volte l'ultima 'Nimitz' persino gli USA hanno qualche problemino nello schierare piattaforme mobili per operazioni aeree, come si potrebbero ben definire le portaerei. Con Desert Storm una delle 'Tarawa' venne usata come porta-velivoli VSTOL. Adesso si è replicato e si replica in generale. La USS Nassau ha operato nel 1991 con 20 AV-8B e alcuni elicotteri: si pensò, ma se questa nave può portare 4-6 Harrier e una ventina di elicotteri perché non invertire le proprorzioni? Detto e fatto. Ora gli ultimi AV-8B sono andati in riserva, pur essendo al più dei ventenni. E'È un fatto che forse farà contento qualche possibile utente di AV-8, magari a corto di aerei per le sue navi (Thailandia, Italia, Spagna, UK..), ma la prima linea americana si basa adesso solo sui moderni AV-8B Night Attack e sui Plus con il radar APG-65. La LHD-6 Bon Homme Richard, della classe Wasp, è certo una piattaforma più adatta all'uso di questi piccoli e micidiali aerei VSTOL anche se non ha ancora lo sky-jump (ma con un ponte di 250 m forse può sopportare questa 'mancanza'). Con 2-3 elicotteri per il SAR dle tipo HH-46D che notare bene, appartengono all'USN e non ai Marines, utilizzabili anche per il VERTREP (rifornimento 'verticale' ovvero con le 3 tonnellate e passa di capacità di carico), ha ospitato nella recente invasione dell'Irak chiamata Iraqui Freedom (un vero e proprio atto di 'maquillage politico' per quella che una volta si sarebbe chiamata 'guerra d'aggressione') non uno ma due squadroni di Harrier, il VMA-211 'Wake Island Avengers' e il VMA-311 'Tomcats', ovviamente inclusa la componente logistica e supporto assolutamente indispensabili per le operazioni di volo. Seguì la USS Bataan (LDH-5) con il VMA-542 'Tigers', un'altra nostra vecchia conoscenza (vedi la pagina sull'aviazione USMC) già a bordo e poi, il 19 febbraio, l'arrivo del VMA-223 direttamente dalla USS Keersage, che stava ritornando in patria e gli lasciò i suoi Harrier. Così nel Golfo divennero 2 le Harrier Carrier, e un quinto reparto, il VMA-214, era a terra ad Ahmed Al Jaber (tutto già visto anche qui), più 6 aerei sulla USS Tarawa e altrettanti sulla USS Nassau. In sostanza, si trattò di organizzarsi: turni di otto ore a bordo di ciascuna delle due navi e le altre 8 per i reparti di base a terra e sulle 2 LHA, per un totale di almeno 136 sortite al giorno. Aiutati da nuclei del personale della RN, che aveva esperienza da vendere nelle operazioni degli Harrier, gli equipaggi delle due 'Harrier Carrier' impararono ad organizzarsi per un'attività che non era di loro competenza, non normalmente almeno. In tutto c'erano 6 squadroni (uno di questi era evidentemente suddiviso nelle due LHA) e forse questo significava 72 apparecchi, appena 14 in meno dei tempi del Golfo 1. Ma stavolta erano tutti del tipo Night attack o del tipo Plus, mischiati nei vari reparti senza suddivisioni particolari. In genere nelle otto ore d'attività venivano lanciate due azioni d'attacco forti di una intera ondata di apparecchi, ma dopo che le missioni si sono spostate in profondità nel territorio irakeno gli Harrier facevano scalo sulla base terrestre. Da lì venivano riarmati e riforniti, poi andavano all'attacco e quindi ritornavano sulla portaerei VSTOL. Poi, visto che l'Irak è piuttosto grande, con l'avvicinarsi a Baghdad si cominciarono ad utilizzare strisce di autostrada come FARP ovvero Forward Arming and Refuelling Point. Prima sono state colpite zone come quella di Bassora, poi si è arrivati a Baghdad e a Tikrit. Sono risultati aerei molto richiesti per la rapidità d'intervento. Ben l'80% delle munizioni usate sono state del tipo 'intelligente' come le GBU-12 a guida laser da 227 kg, ma anche le più pesanti GBU-16, i soliti missili Maverick nel tipo E, e un buon numero di armi non guidate. Il pod Litening serviva per la designazione, presente nella versione II che era l'adattamento per l'Harrier di questo popolare sistema, e la versione ER. La differenza non è nella TV ad alta risoluzione o nel sistema laser, ma nel FLIR che passa da 256x256 a ben 640x512 pixel che ovviamente migliora di molto le prestazioni e la definizione, con maggior raggio utile o maggior definizione a parità di distanze. La modalità tipica, dato che il Night Attack non aveva il pod ma il 'Plus' sì, è stata quella di usare il primo con le GBU e il secondo con il pod. Interessante il raffronto con l'operatività di una portaerei e quella di una portaelicotteri LHD: nel primo caso si è detto di circa 1.600 sortite ma con circa 80-90 aerei durante la campagna militare (fino a quando? Forse la 'fine dei maggiori combattimenti' del 1 maggio?), la seconda con appena 24 Harrier ha ottenuto di produrre 800 missioni, con 110 tonnellate di armi su 146 diversi bersagli (dati per la USS Bataan) ad una frazione del costo della prima. La possibilità di limitarsi ad attacchi al suolo e CAS (anche perché l'USMC non ha praticamente Harrier abilitati all'AMRAAM), e la capacità di rischierarsi indifferentemente su basi aeree avanzate o strisce d'autostrada hanno fatto riflettere sulla validità di questi piccoli e micidiali aerei, che a quanto pare stavolta non hanno subito troppo la presenza dei missili SAM irakeni. Del resto non c'erano più le forze armate delle capacità rilevate nel 1991: non c'era più nemmeno l'aeronautica irakena, prudenzialmente interrata sotto le dune.
 
== Note ==