Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
correzioni minori
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: È
Riga 10:
Nel dopoguerra entrambe vennero mantenute. E se la 23x115 divenne poi l'arma usata da tutti i velivoli sovietici armati di tale calibro, la 23x152 divenne una potente arma per la difesa antiaerea, usata quindi da ZU-23 e ZSU-23. Nel frattempo, vennero usati anche altri cannoni.
 
I cannoni antiaerei erano armati con la 2A7/AA14 di Aphanasiev, in servizio dal '63 e usati a decine di migliaia di esemplari per i cannoni antiaerei. I cannoni TKB-513 erano armi interessanti, utilizzandi il principio del 'impact free ramming', di Gryazev e Shipunov, che riuscivano a raggiungere i 2.000 c.min, ma non pare ebbero mai impieghi pratici. Erano armi di tipo tradizionale, non quindi del tipo con camere di sparo multiple, tipo a revolver come i tipi tedeschi e poi occidentali. Così quest'eccezionale arma, che era forse persino oltre i livelli della tecnologia possibile. Così i sovietici ripescarono un'altra idea tedesca, la mitragliatrice bicanna Gast, che funziona come una specie di biella di motore, con le canne che sparano alternativamente mentre l'altra si ricarica. E'È un sistema dal funzionamento molto morbido, sfruttando bene il principio del movimento rotatorio degli alberi che connettono le due canne. L'unico problema è che quando si ferma il tiro, una delle canne resta con la cartuccia nella camera di scoppio, il che con i cannoni surriscaldati potrebbe causare spari improvvisi e indesiderati. Ma a quanto pare non è un problema molto preoccupante nella pratica. Omologata nel 1965, quest'arma poteva arrivare ad oltre 3.000 c.min, chiamata GSh-23 era molto piccola e poté essere messa dentro la fusoliera dei caccia MiG-21 (in verità in un contenitore semi-conforme) e vari altri sistemi, inclusi poderose torrette difensive come quelle dei Bear-H e Backfire C e forse anche B.
 
Ma alla fine anche i Sovietici divennero interessati ai cannoni revolver, di cui l'M39 americano era il primo esempio operativo al mondo, dagli inizi degli anni '50. Tuttavia il sistema SIBEMAS non ebbe impiego pratico dopo la sua realizzazione nel '65. Alla fine, i vari problemi, sopratutto quelli della vita utile della canna, vennero risolti con la GSh-23-6, capace di sparare fino ad oltre 8-12.000 c.min, molto superiore a quella del Vulcan.
Riga 238:
Paragonato al già potente sistema BM-13 del periodo bellico (usato fino agli anni '80 per compiti addestrativi e riserva), il BM-21 è molto più preciso, una gittata 2,5 volte maggiore, una testata più potente, un numero di armi per veicolo 2,5 superiore e protette da tubi metallici. La sua complessiva leggerezza e semplicità ne rende possibile la sistemazione su qualunque autocarro 6x6; esso può lanciare entro i 20,5 km 790 kg di testate in meno di 30 secondi, con un effetto distruttivo e di shock micidiale. Dato l'avvento di questo tipo di artiglieria semovente a basso costo, le batterie di cannoni ed obici tradizionali hanno subito un duro colpo. Non è stato più possibile per la maggior parte di esse sparare da fuori tiro dei lanciarazzi multipli, né aprire il fuoco in pochi minuti e poi rapidamente ripiegare in un'altra posizione. Anche se il Grad ha bisogno di circa 10 minuti (con 5 inservienti)per essere ricaricato, la potenza che può scatenare in 20-30 secondi è paragonabile a un'artiglieria convenzionale può fare nel suo tempo di ricarica, ma il volume di fuoco di cui è capace tale MRL (Multiple Rocket Launcher) è tale da causare una distruzione pressoché certa per una batteria propriamente inquadrata (e senza vento laterale ad alta quota, che rende imprecisi i tiri dei razzi). Così, una batteria di artiglieria trainata non ha più quei minuti in cui poteva dileguarsi prima che un numero di granate sufficiente gli venisse sparato addosso, e persino i semoventi tipo l' M-109 devono essere estremamente veloci nelle loro azioni di fuoco, necessariamente brevi. Per contro, i BM-21 possono lanciare il loro carico di armi in pochi secondi, e dileguarsi quasi sempre prima dell'arrivo del fuoco di controbatteria (almeno 2-3 minuti). Da questo si può ben capire quanto letale fosse il Grad; questa pericolosità aumentava con munizioni chimiche, sia nebbiogene-incendiarie che con aggressivi agenti chimici, per le quali l'MRL è in generale un vettore ideale, data la letale concentrazione che può essere raggiunta in tempi brevissimi.
 
Il razzo base ha una lunghezza di 3,23 m per un peso di 77 kg, da qui l'elevata gittata dato che si tratta di un'arma molto lunga e pesante per il suo calibro. La versione 'ridotta', spesso usata per addestramento, pesa solo 45,8 kg e ha una lunghezza di 1,91 m, da qui una gittata di circa 11 km. E'È possibile aggiungergli un razzo ausiliario trasformandolo in bistadio, nel qual caso arriva a 17 km.
 
Il suo successo ha causato il diffondersi di innumerevoli sue copie cinesi, romene, tedesche, e persino italiane (anche il FIROS è un'arma esattamente da 122 mm x 40 colpi, sebbene per il resto del tutto diverso) ed egiziane (SAKR). Tra le tante: Tipo 81 cinese, 40 colpi; Egitto, copia da 40 colpi, versioni ridotte da 21 o 30, e famiglia SAKR 18 e 30; India, il lanciarazzi LRAR da 40 colpi; Romaina, copia da 21 colpi su autocarro SR-114; la Cecoslovacchia ha invece realizzato l'RM-70 con scafo corazzato 8x8 e salva di ricarica pronta dietro il lanciarazzi vero e proprio. La piattaforma tipica è per il BM-21, l'Ural-375 D (peso totale 11,5 t) o più di recente lo ZIL-131, entrambi 6x6 da 3,5 t, ma quest'ultimo con un numero di razzi ridotto a 36, eliminando una delle 10 colonne di 4 armi l'una. Il piccolo lanciarazzi noto in ambito NATO come M-1975 ha scafo 4x4 e 16 razzi, è per le truppe aviotrasportate in sostituzione dei sistemi BM-140. Infine, da ricordare come nel 1982 l'OLP usò un sistema da 30 colpi su autocarro giapponese Isuzu 6x6, simile a quella usata anche dai Nord Coreani come BM-11. L'OLP spesso ha usato anche tubi di lancio singoli, come armi per sparare contro i kibbutz e i centri abitati di confine. Lo stesso ha poi fatto Hezbollah e Hamas, spesso con sistemi provvisti di timer per scappare prima del tiro. Era anche possibile assemblare vari tubi per fare un MLR rudimentale.
Riga 258:
Il mezzo è protetto da agenti NBC e può essere fatto entrare e uscire entro i 3 minuti dall'azione di fuoco vero e proprio. Esiste un sistema periscopico panoramico PG-1, ma non un sistema di visione notturna, eccetto che per il guidatore.
 
Le munizioni pesano 280,4 kg e il peso della testata è di 90-100 kg. Il tiro della salva di 16 colpi è possibile in appena 20 secondi. I razzi stessi sono di nuovo tipo, essendo stabilizzati sia per governale che per rotazione, il che è necessario data la lunghezza della gittata per quelli che pur sempre sono ancora sistemi non guidati. Tra i suoi tipi di testata, una estremamente temibile è quella con 312 mine antiuomo PFM-1 'Green parrots', spesso usate in Afghanistan. La testata HE ha una carica interna di 51 kg (è il razzo 9M27F). Un'altra è costituita da 24 mine controcarri, e infine vi è una testata con 30 grosse cariche antipersonale. E'È possibile, con una singola salva, saturare un'area di ben 426.000 m2. La ricarica è possibile con un altro ZIL-135 dotato di gru, designato 9T452, in un tempo di circa 20 minuti.
 
Il principale equivalente del BM-22 è lo statunitense MLRS, ed un confronto tra i 2 sistemi mostra molte similitudini ma anche molte differenze:
Riga 376:
Il cannoniere ha un congegno ottico di mira stabilizzato 1A29M (8x), e 2 consolles, la PN per i cannoni e la PP per i missili e il sistema NBC.
 
E'È possibile usare il sistema di guida ottica per controllare i missili SA-19 Grison ovvero i 9M311. Essi sono armi a guida SACLOS (come i vari Rapier, Gepard ecc), con spoletta laser a 8 diodi oppure radio. La testata pesa 9 kg e ha una struttura 'continous rod' come tutti i missili moderni: vi sono barre del diametro di 6-9 mm e lunghe 60 cm, che si frammentano allo scoppio in frammenti di 2-3 gr formando un anello completo a 5 m di distanza dal missile, proprio quella entro cui la spoletta si attiva. La Pk è indicata in 0,6. La velocità del missile è di 900 m.sec e la possibilità di ingaggiare bersagli veloci arriva a 500 m.sec o mach 1,5 circa. Il sistema è capace di sparare in movimento, ma solo con i cannoni. Idem per gli ingaggi in cattive condizioni meteo. I due radar in banda E e J formano il sistema 1RL244 ('Hot Shot'), con IFF e portata di 18 km (il radar d'inseguimento, sul davanti della torre, si limita a 13) e capacità di vedere oggetti in volo anche a 15 m, ingaggiando così anche gli elicotteri (lo ZSU-23-4 aveva difficoltà sotto i 60 metri, nonostante il circuito MTI), e offrendo una valida resistenza alle ECM (mentre il radar dello Shilka era piuttosto sensibile, essendo di tipo a scansione conica, al disturbo). Abbinato al computer di bordo 1A26M, l'apparato consente elevate possibilità di inquadrare e distruggere ogni tipo di bersaglio aereo. Le modalità di funzionamento principali sono 5, che vanno dall'ingaggio totalmente automatico con la scelta dell'armamento delegata all'equipaggio, all'impiego del sistema ottico per ovviare a guasti, disturbo elettronico, o semplicemente per inquadrare bersagli a terra. Per ottenere una 'picture' maggiore è necessario un sistema di data-link, con un posto di comando a terra che a sua volta è collegato alla rete radar o ad un AWACS.
 
Le prestazioni sono state poi incrementate: il 2K22M ha un raggio di scoperta di 38 km e i missili arrivano a ben 18 km di gittata massima.