Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran: differenze tra le versioni

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Questo carro del DIO è provvisto di cannone americano, motore ucraino, corazze ERA non è chiaro di quale tipo, e il sistema FCS Sloveno Fontana 3. Nell'insieme è un mezzo adeguatamente rivitalizzato, anche se ovviamente non è al livello dei migliori carri sul mercato.
 
Il ben più piccolo Tosan è invece un carro leggero basato sullo Scorpion britannico, in servizio dal '97 e con un cannone da 90 mm. Non ce ne sono molti, solo una ventina. Peso 8 t, dimensioni estremamente contenute di 4,9 x 2,2 x 2,1 m, 3 persone d'equipaggio, corazzatura di 12,7 mm, motore diesel anziché il Jaguar a benzina originario, è attualmente in 'produzione di massa' con tutte le riserve che si possono fare su tale affermazione di tanti programmi iraniani. E'È un mezzo concepito per le forze di 'reazione rapida', in quanto aviotrasportabile, come del resto gli 80 Scorpion originali ancora in servizio. Oltre ad un cannone da 90 mm di tipo imprecisato, ma a pressione presumibilmente media-bassa (come quello dell'AML), ha un missile Toophan. La sua mobilità è tale, come degno discendente da una famiglia di mezzi d'esplorazione, da non richiedere mezzi portacarri grazie al suo ridotto peso e all'efficienza delle sospensioni e trasmissione. Questo lo rende autonomo rispetto ad eventuali portacarri e mezzi di supporto.
 
Il Cobra BMT-2 è un APC progettato entro il 1996 e in produzione dal 1997, con un cannone da 23 mm russo binato oppure un 30 mm, pure russo, tipo quello del BMP-2. Venne sperimentato già nel maggio 1996 come prototipo ed è prodotto assieme allo Zulfiqar.
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Ma nonostante questo e la quantità di armi prodotte, nonché le relative munizioni, i prodotti più avanzati non sono presenti: nonostante anche il caccia-addestratore in prova, la necessità di armi è tale che solo la Russia è stata capace di porvi rimedio, per esempio con 30 Mi-17 per 150 milioni di dollari del 2001. Poi vi sono in trattativa altri MiG-29 oltre a quelli ex-irakeni e quelli russi (26 forniti), i Su-24 (idem, ex irakeni e sovietici), missili SA-10, SA-11, SA-15, SA-16 o IGLA-1E, radar Gamma DE e Casta 2E2, missili Granat/SS-N 21 Sampson, e molti altri tipi di armi e aerei SU-30 per rimpiazzare gli oramai invecchiati F-4 e F-14. Dall'altro lato è iniziata in piccoli numeri anche la produzione di cloni di AIM-54, anche se a basso ritmo.
 
Come missili antinave da segnalare i '''Kowsar''', un interessante sistema leggero, tra i più piccoli missili antinave mai costruiti. E'È in servizio dal 2006 e le sue caratteristiche comprendono un peso di 100 kg di cui 29 di testata, lunghezza 2,507 m, diametro 18 cm, alette ripiegabili con apertura alare che passa da 45 a 58,7 cm quando distese. La gittata è di 15-20 km a circa 15 m di quota, e mach 0,8. Di fatto sembrerebbe assai simile all'AS-15TT francese, ma a quanto pare ha diversi sistemi di guida, forse TV, o IR o radar. E' lanciato solo da mezzi di terra con piattaforme mobili. Si dice che sia capace di resistere alle ECM, ma non è chiaro se si tratti di un'arma unica, oppure della produzione su licenza di due tipi diversi: il C-701 e il TL-10A cinesi. Sopratutto, questo missile avrebbe la taglia giusta per spiegare i danni limitati patiti dalla INS Hanit, che venne colpita da un misterioso missile o un drone il 14 luglio 2006, nell'imperversare della guerra contro Hezbollah. Questo fu una replica della tragica sorte dell'EILAT di 39 anni prima, ma quest'arma non era certo un grosso Styx e forse proprio la sua piccola mole ha impedito che venisse localizzata. Avesse Hezbollah tirato una salva più corposa o successive altre, forse gli Israeliani avrebbero davvero perso la nave e non solo qualche danno (pare che l'arma colpì una gru piuttosto che l'opera viva, da qui i danni limitati) e 4 marinai uccisi. Invece, un secondo missile colpì un mercantile egiziano, anche qui con danni, ma anche più pesanti, anche se senza vittime. Si pensava che si trattasse di C-802 o della copia iraniana Noor, ma queste armi, della taglia di un Exocet, non si sarebbero certo limitate a produrre danni superficiali, più consoni ad una piccola arma antinave come questa, della categoria AS-15 piuttosto che Exocet.
 
Un tipo di missile prodotto in loco è anche il Noor, copia iraniana del C-802 cinese, ordigno da oltre 100 km di gittata e 165 kg di carica esplosiva.
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===IRIAF, 2003<ref>Fassari, Giuseppe: ''L'aeronautica iraniana'', Aerei maggio-giugno 2006</ref>===
La difficoltà dell'Iran a procurarsi sufficienti materiali moderni lo ha fatto decadere di molto rispetto ai tempi in cui, con l'Aviazione Imperiale, vantava una delle forze aeree più potenti del mondo. Ma difficoltà politiche ed economiche enormi dopo il 1979 l'hanno ridotto ad una forza di seconda grandezza anche per gli standard locali, sia pure con elementi d'eccellenza. La sua prima linea, come anche quella dei carri armati, è decisamente variegata, ma numericamente non molto consistente. Non è chiaro se degli oltre 100 aerei irakeni scappati in Iran nel '91 i Su-22 siano mai stati messi in servizio (di sicuro apparvero in un film d'azione come bersagli per i Phantom, in una pellicola che ricordava l'attacco alla base H-2 irakena nel 1981). Di sicuro sono stati apprezzati la ventina di Su-24, che sono stati uniti ad altri 14 comprati direttamente in URSS. Se i Su-22 sono entrati in servizio, lo hanno fatto con le Guardie Rivoluzionarie, non con l'IRIAF. Quanto ai 24 Mirage F1, essi sono stati messi in servizio con almeno uno squadrone ed usati per azioni sopratutto tese ad attaccare i trafficanti di droga, molto potenti e numerosi in zona, tanto che Tom Cooper riporta l'abbattimento di uno dei jet iraniani. Detto di due assidui nemici di vecchia data degli Iraniani, vanno anche ricordati i 7 Su-25, sempre ex-irakeni, assieme ad un piccolo numero di aerei comprati direttamente. I MiG-29 arrivati erano pochi e sono stati uniti agli almeno 26, più moderni, giunti dalla Russia con standard operativi migliori. Gli Iraniani ne volevano in tutto 126, ma lo scarso raggio d'azione li ha consigliati di non continuare gli acquisti, sebbene abbiano migliorato il materiale già esistente con serbatoi e sonda IFR. Circa 30 F-7M e 12 F-6 cinesi completano il quadro. Questi ultimi, decrepiti velivoli sono stati presi in carico durante la guerra, i primi invece per via della constatazione della pericolisità dei MiG-21, molto piccoli da avvistare in aria e teoricamente utili. Ma la qualità dei materiali forniti dai Cinesi ha lasciato a desiderare. E'È stato anche il caso dei missili HQ-2, anche se i Silkworm antinave hanno ricevuto apprezzamento e parecchi ordini. Poi non mancano una quarantina di F-4, 45 F-5, 29 F-14 (su 58 cellule superstiti), vari elicotteri AB-205, 206, 212, CH-47, Sea King, C-130H, F-27, P-3. L'industria locale ha realizzato anceh il JT2-2 Tazarve, del complesso industriale di Owj, e in sostanza, si tratta di un F-5 con doppia deriva, a mò di YF-17. E' più un addestratore avanzato che un caccia leggero, ma si può considerare entrambe le cose, mentre vi sono programmi per convertire i decrepiti F-5A in biposto B, per un totale di 13 esemplari. Restano in servizio anche parte dei circa 30 Hughes 500MD triangolati con l'Argentina, e dei 46 Pilatus PC-7 da addestramento armato (da cui il famoso 'scandalo Pilatus') svizzeri. Il personale, che al 1979 era composto da ben 5.000 piloti ben addestrati e 100.000 elementi in totale, che gestivano una serie di basi aeree sufficienti per circa 3.000 velivoli, è poi calato notevolmente. Le 14 basi principali, Ahvaz, Bandar Abbas, Bushehr, Chan Bahar, Dezful, Doshan Tapeh, Hamadan, Isfahan, Mashad, Mehrabad, Ghaleh Morghi, Shraz, Tabriz e Zahedan, sono adesso servite, comprese le infrastrutture minori, da un totale di 14.000 elementi circa, una forza oramai ridotta rispetto a quello che sarebbe il minimo indispensabile per servire la difesa aerea di un Paese di oltre un milione di km2.