Caccia tattici in azione/USAAF-4: differenze tra le versioni
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==Il P-35==
[[File:Seversky P-35A USAF.jpg|350px|left|thumb|Il P-35A]]
Completato nella primavera del '35, grossomodo ai tempi dell'Hurricane e del Bf-109, esso era un caccia moderno, che dovette confrontarsi con il Curtiss Model 74 e il Northrop 3A, e per rispondere degnamente, venne modificato con un carrello retrattile, dopo un 'provvidenziale' incidente in atterraggio che richiese una ricostruzione. Ora era diventato monoposto e a carrello retrattile, con motore R-1820 e designazione SEV-1XP (Seversky, monoposto sperimentale da caccia). Aveva due armi da 7,62 nel muso. Valutato nell'agosto del '35, di fatto era una proposta nuova rispetto a quanto inizialmente prospettato e la Curtiss non ne fu certo soddisfatta. Il confronto in volo avvenne nell'aprile del '36, il Northrop 3A era finito in mare e così solo Curtiss e Seversky, una casa classica e un nuovo arrivato, si contesero il contratto. Il SEV-1XP arrivò a 289 miglia a 10.000 ft, 11 in meno delle 300 previste, ma poi l'aereo venne rimotorizzato, tra una dilazione e l'altra, con il piccolo PW R-1830 da 850 hp, e divenne il SEV-7. Peccato che la potenza effettiva era di soli 738 hp e così la velocità cadde a 277 mph. Nel frattempo si stavano addensando sul nuovo concorso nuovi competitori e il tempo stringeva.
Modificato come AP-1, finalmente il caccia russo-americano arrivò a 300 mph (483 kmh), e batté il Model 75 che in teoria, era pronto da prima. Il 16 giugno 1936 ebbe un contratto per 77 aerei come P-35. E così ebbe inizio la fortuna dei caccia che poi sarebbero stati i famosi 'Republic'. Inizialmente il P-35 aveva un'arma da 12,7 e una da 7,62, e volava a 282 mph a L'ultimo P-35 consegnato nel '38 era un tipo modificato e noto come XP-41, con ala diversa e motore da 1.200 hp R-1830 con turbocompressore, che volò nel '39 e ottenne 323 mph a 4.500 m. Però nel frattempo c'era anche in sviluppo l'AP-4, che poi avrebbe dato origine all'YP-43.
[[File:Seversky P-35 18 aircraft formation 060908-F-1234P-005.jpg|
Il piccolo e aggraziato P-35 non era un caccia particolarmente brillante, ma superate le difficoltà iniziali,
All'export, malgrado tutto, il P-35 era piaciuto. A parte l'affair Longhi, con la diceria per anni sul fatto che il P-35 venne clonato nel Re.2000 (in verità simile, ma anche assai diverso) dato che il progettista aveva lavorato nella compagnia, vi fu l'interesse svedese e di altre nazioni, tra cui persino l'URSS, che ne comprò uno con motore da 1.000 hp nel marzo 1938 (era il 2PA-L). Altri 20 simili andarono niente di meno che al Giappone, come 2PA-B3 per la ditta, e come Navy Type S (n.b. erano biposto anfibi con motori da 850 hp) per la Marina giapponese. Non sorprendentemente, venne trovato meno agile e più pesante dei caccia di casa, anche se era interessante per la sua autonomia e la possibilità di scortare i bombardieri sulla Cina. Combatté contro i Cinesi e in seguito i pochi esemplari ebbero compiti di seconda linea, ma intanto gli americani per non sbagliarsi gli assegnarono il nome in codice Dick.
Dato che il Giappone aveva già degli attriti forti con gli USA, la vendita fu decisamente disapprovata
Tuttavia, un ulteriore contratto venne stipulato con l'EP-1, la versione export del P-35, il 29 giugno 1939. Aquirenti erano gli svedesi, che ne comprarono 15 come EP-106, motore PW 1830 da 1.050 hp e 4 armi, due nel muso da 7,62 e due nelle ali da 13,2 mm, più 160 kg di bombe. Era capace di ben 310 mph (498 kmh) a circa 4.358 m, salendo a circa 600 m.min e fino a circa 9.300 m, anche se il raggio calava a circa 1580 km, pesi fino a 2.800 kg circa. Questo era un caccia armato il doppio e con una velocità superiore di circa il 10%, ancora buono per l'Europa. All'ordine per 15 aerei ne seguì il 22 ottobre 1939 un altro per 45. Il 18 gennaio 1940 vennero costruti i primi 15 EP-1, destinati alla F-8 di Berkaby. Entro luglio arrivarono anche gli altri 45. Per gli ultimi 60 aerei, ordinati il 5 gennaio 1940 (mentre erano già previsti anche 52 biposto da addestramento SEV-2PA), dovevano essere completati entro il 7 febbraio 1941.
Un'ultimo campo di interesse fu la marina: l'FN-1 venne proposto all'USN nel 1937 come caccia per rimpiazzare i biplani F3F, ma nonostante i 950 hp dle motore R-1820 e vari migliormenti, la velocità massima di sole 267 mph lo rendeva appena più rapido, e forse nemmeno, dell'F3F, così perse contro gli altri due contendenti, in particolare l'F2A Buffalo e il secondo arrivato, l'F4F Wildcat.
Quanto all'Italia, al di là di tutte le congetture va segnalato che Longhi aveva avuto esperienze negli USA e propose alla Reggiane di comprare la licenza di produzione dell'aereo. Ma mentre la cosa sembrava potersi fare, giunse al gruppo Caproni la relazione Lindbergh in cui si criticava pesantemente il P-35. Alla fine, Longhi modificò il suo Longhi Racer (aereo del 1933) con profili alari più moderni e sostanzialmente analoghi a quelli americani del P-35. In ogni caso, che il P-35 sia il genitore del Re.2000 appare piuttosto chiaro, data la velatura così simile e altre caratteristiche dell'aereo. Che il Re.2000 sia una sensibile evoluzione è però altrettanto chiaro, per cui come le cose stiano di preciso resta una questione aperta<ref>Vedi anche Sgarlato, P-35, Aerei nella Storia 43</ref>.
▲Tuttavia, un ulteriore contratto venne stipulato con l'EP-1, la versione export del P-35, il 29 giugno 1939. Li vollero gli svedesi, che ne comprarono 15 come EP-106, motore PW 1830 da 1.050 hp e 4 armi, due nel muso da 7,62 e due nelle ali da 12,7. Era capace di ben 310 mph (498 kmh) a circa 4.358 m, salendo a circa 600 m.min e fino a circa 9.300 m, anche se il raggio calava a circa 1580 km, pesi fino a 2.800 kg circa. Questo era un caccia armato il doppio e con una velocità superiore di circa il 10%, ancora buono per l'Europa. Gli Svedesi ne vollero un totale di 120, ma nel giugno 1940, quando ne avevano ricevuti 60 come J-9 (in sostituzione sopratutto dei Gladiator), gli americani decisero di fare un embargo a tutte le armi non destinate alla Gran Bretagna (la Francia cadde quel mese, per l'appunto) e valse anche per la Svezia. Gli ultimi 60 vennero messin i servizio con l'USAAC come P-35A, assieme a 50 biposto 2PA, pure destinati agli svedesi, usati poi come addestratori. Alcuni P-35A finirono in Ecuador, ma sopratutto 40 di essi andarono nelle Filippine. Così non furono i superati P-35, ma i più potenti P-35A a combattere poi, nel dicembre di quell'anno, contro i Giapponesi. Essi servirono in due squadroni- 34 e 21st a Luzon. Anche se in zona c'erano anche i P-40 e persino i vecchi P-26 (praticamente tre generazioni a confronto), i P-35A combatterono ugualmente, e pare che inizialmente ottennero qualche vittoria contro gli Zero. Ma mancavano di serbatoi protetti, così come di corazze per il pilota, e vennero surclassati in fretta: per il 12 dicembre di aerei efficienti ce n'erano rimasti appena 8. Nel frattempo quelli rimasti negli USA vennero ribattezzati RP-35A. Gli aerei svedesi, assieme ad un lotto di altrettanto rari Reggiane Re.2000 (i 'figli' dei P-35, ancorché più prestanti), furono preziosi per proteggere la neutralità svedese, servendo fino ad almeno il 1944 e imbattendosi in dozzine di aerei, spesso non molto amichevoli, di tutte le parti in lotta.
P-35
▲Un'ultimo campo di interesse fu la marina: l'FN-1 venne proposto all'USN nel 1937 come caccia per rimpiazzare i biplani F3F, ma nonostante i 950 hp dle motore R-1820 e vari migliormenti, la velocità massima di sole 267 mph lo rendeva appena più rapido, e forse nemmeno, dell'F3F, così perse contro gli altri due contendenti, in particolare l'F2A Buffalo e il secondo arrivato, l'F4F Wildcat.
*Dimensioni: 7,67 x 10,97 x 2,77 m x 20,44 m2
*Pesi: 1.957-2.855 kg
*Prestazioni: 453 kmh/3.000 m, crociera max 418 kmh, salita 12,4 m.se, tangenza 9.325 m, raggio 830 km,autonomia 1850 km
==Gli anelli intermedi: il Lancer e il Rocket==
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