Caccia tattici in azione/USAAF: differenze tra le versioni

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Nelle Filippine, c'erano dozzine di P-40, ma il 7 dicembre gran parte venne distrutta, per lo più al suolo. L'USAAF però aumentò grandemente il numero dei reparti con tali aerei, tanto che nell'aprile del '44 arrivarono a ben 2.499 nella sola USAAF, quasi uguali al numero di P-47 e 51. L'URSS ricevette in tutto ben 2.397 esemplari. Considerati migliori degli I-16 e Hurricane, ma non all'altezza dei P-39. Essi ebbero un parere positivo da parte dei piloti anche come armamento: spesso per alleggerirli si rimuovevano tutte le mitragliatrici eccetto due: erano 'più che sufficienti, così potenti com'erano'. I Sovietici trovavano che solo i più recenti caccia tedeschi erano nettamente superiori, ma non di molto. La Francia Libera ne ebbe circa 60 F e L, la RNZAF ne ebbe 293, la RAAF 842. Quest'ultima ebbe assi come Caldwell, che si comportarono decisamente bene.
 
Il P-40 è rimasto citato nei bollettini di guerra italiani tra il 18 luglio 1941 e il 16 agosto 1943, ma in realtà combatté ben più a lungo. Il P-40 era nato come caccia ad alta velocità e in effetti il prototipo arrivò a 574 kmh a 4.600 m di quota. Non era considerato grave se quest'aereo diveniva meno efficace in quota, per via della scarsa probabilità che gli USa venissero mai attaccati da bombardieri strategici. Ma il peso era già di 2.400 kg e così l'aereo da un lato era robusto e dall'altro era un pò troppo pesante rispetto ai coevi che stazzavano tra i 1.700 e i 2.000 kg a vuoto. Entro il settembre del '40 il P-40 divenne un caccia diffuso, con 200 dei 500 esemplari consegnati ai reparti secondo le previsioni; ma in realtà si decise di lasciar perdere una parte dell'ordine perché si doveva dare la precedenza ai Francesi, le cui macchine, mai consegnate, vennero tosto rilevate dalla RAF. Questa però non era soddisfatta degli aerei perché privi di serbatoi autostagnanti (non è chiaro se avessero anche le protezioni balistiche) e con sole due armi da 12,7 mm. Relegati all'addestramento, vennero seguiti da 110 modello B o Mk.IIA, e poi i P-40C o Mk.IIB che aumentava a 4 le armi alari (due 7,7 per i precedenti) più le solite due da 12,7 mm. Di questi pare che ne vennero prodotti 1.123 ma solo 193 per l'USAAF, gli altri per l'export. In fatto è che questi aerei non erano adatti all'uso ad alta quota per le carenze di potenza, e così non vennero usati per il Fighter Command. Piuttosto vennero usati come ricognitori tattici a bassa quota al posto dei lenti Lysander. Sopratutto, però, gli aerei vennero usati in Mediterraneo, eccetto che per Malta (fatto piuttosto curioso, a dire il vero). 300 aerei raggiunsero l'Egitto tra marzo e ottobre del '41, tramite una lunga e difficile rotta di avvicinamento con scalo alla Costa d'Oro, dove venivano sbarcati dalle navi. Il primo squadrone era stato il No.250, maggio 1941, Palestina. Tanto che i primi avversari che incontrarono furono i D.520 francesi. Il primo aereo 'nemico' dell'Asse abbattuto fu l'8 giugno, un Z.1007 in ricognizione diurna su Alessandria. Con la Battleaxe i P-40 combatterono sia col 250 sqn che con il 2° della SAAF, mentre il 3° RAAF era in ricostituzione. A bassa quota il Tomawhak era superiore a un pò tutti gli aerei italiani, anche se l'MC.200 era un degno avversario; ma al primo impatto con i Bf-109E il 18 giugno, 4 aerei tedeschi combatterono contro 7 Curtiss abbattendone -e senza perdite- tre esemplari. Se si somma il 4:1 contro gli Hurricane più o meno nello stesso periodo, il Bf-109 stava davvero cambiando le carte in tavola. Il quarto squadrone, reduce dalla Grecia dove ebbe i suoi Gladiator perduti, fu il No.112 Sqn, quello che inventò lo Sharkmouth. Iniziò ad operare il 14 settembre. Con il No.5 SAAF, verso l'autunno 5 dei 15 squadroni erano equipaggiati con i Curtiss, ma i Bf-109E, F e gli MC.202 causarono molti dolori anche ai nuovi caccia, piuttosto obsoleti. Alla primavera del '42 c'erano rimasti solo due squadroni di Tomahwak, della SAAF, e il 3 giugno subirono 5 perdite contro i Bf-109. L'ultima missione fu l'8 dicembre 1942 quando 12 aerei vennero mandati a scortare un ricognitore su Antelat (Cirenaica), subendo una perdita. In tutto, i Tomawhak costruiti ammontarono, almeno per quello che concerne gli aerei così denominati tra P-40, 40B e 40C, a ben 1.563.
 
Nel frattempo, come si è detto prima, il P-40 divenne un aereo migliore grazie al V-1710 con una nuova versione del 1940, che poteva tenere a 3.600 m di quota 1.160 hp per 30 minuti oppure 1.470 per 5 minuti. Ora il nuovo aereo non aveva più le armi nel muso, ma solo nelle ali più la possibilità di usare bombe o serbatoi sotto l'ala e fusoliera. Divenne il P-40D o il Kittyhawk Mk I che venne realizzato in 560 esemplari, ma tutti quelli oltre il 42imo ebbero 6 anziché 4 armi da 12,7 mm su richiesta dei reparti. Quindi: 2x12,7, poi 2x12,7 + 2x7,7, poi 2x12,7+4x7,7 , poi 4x12,7, poi 4x12,7 mm. Ma l'aereo era anche più pesante di 400 kg e nonostante la velocità massima arrivata a circa 580 kmh, vi erano problemi di agilità e di affidabilità, e una brutta tendenza all'imbardata al decollo, nonché problemi in picchiata e richiamata. La salita non era del tutto soddisfacente, almeno non con il tipo di motore senza WEP (1.470 hp) inserito. Il primo reparto ad averlo fu il 3° RAAF, entro il 27 dicembre 1941. Nell'esordio, il 1 gennaio 1942, 9 dei suoi aerei abbatterono 3 aerei tedeschi contro una perdita, forse dovuta ad un mitragliere di uno Ju-87 italiano. Il 9 vi fu un altro scontro, con 10 P-40 che attaccarono una formazione di ben 21 CR.42 cacciabombardieri, 11 MC.200 e 8 MC.202. Perdite: 1 P-40 e due C.200. Nel frattempo anche il 112 Sqn ebbe i P-40 di nuova generazione, e presto seguirono altri 4 squadroni della DAF (Desert Air Force), più i 4 su Hurricane e due su P-40 Tomawhak. Non erano poi così tanti, a pensarci bene. Dal 16 maggio il 112 Sqn inaugurò l'attacco al suolo con quelli che ora erano noti anche come Kyttibomber. Ma il problema era che oramai non c'erano più validi caccia puri per la DAF, aspettando ancora gli Spitfire. I Kittyhawk scortarono spesso i Beaufighter e altri tipi che attaccavano i convogli dell'Asse o obiettivi a terra. I Kittyhawk si dimostrarono molto robusti e prestanti a bassa quota. Entro il giugno del '42 altri due reparti SAAF vennero equipaggiati con questi aerei, il No.2 e 4. Ma oramai stava arrivando il P-40F con il Merlin da 1.300 hp con compressore a due stadi. Purtroppo solo 330 vennero destinati ad aiuti esteri, così come solo 21 dei 1.300 del tipo K, gli altri per il Pacifico o l'URSS. Entro il 1943 però 595 dei 600 P-40M vennero forniti alle forze del Commonwealth. Essi avevano un V-1710 migliorato che permetteva di risparmiare un minuto nella salita a 4.600 m e ben 4 per i 7.600 m. Quanto la stabilità direzionale, essa non era proprio buona, anche sui prestanti P-40F e K, così i lotti successivi ebbero una fusoliera allungata di 48 cm, introdotta con i P-40L, dalla 51a prodotta sul totale di 700 del gen-apr 1942. Oramai i tipi nuovi uscivano a getto continuo. Il P-40L toglieva due armi e aveva la riduzione dei colpi delle altre 4 da 281 a 201, nonché la rimozione del serbatoio alare da 140 litri. In tutto pesava 120 kg in meno, e raggiungeva 593 kmh. Spesso anche i reparti di prima linea avevano provveduto con i loro aerei a fare lo stesso.
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==L'AVG in azione<ref>Dati dal sito Hakas Aviation Page, sezione guerra in Cina</ref>==
Abbiamo parlato succintamente delle azioni dell'AVG nel capitolo relativo al P-40. Ora analizziamo la cronologia più nel dettaglio, tenendo presente che la guerra in Cina ha visto vari protagonisti, non solo i P-40, ma anche i P-43, P-38 e altri tipi anglo-americani, più ovviamente gli aerei giapponesi. Ecco cosa si sa di quel teatro d'operazioni, uno dei meno noti del conflitto, ma non per questo meno importanti o interessanti.
 
Secondo le fonti cinesi l'AVG, poi 23rd PG (Pursuit Group), avrebbe abbattuto dal solo luglio 1942 al marzo 1943 149 aerei giapponesi e tirato 300 t di bombe, perdendo in azione 16 P-40.
 
Alla fine di gennaio del '42 l'AVG aveva avuto come rinforzo uno squadrone di I-153 cinesi, ma in pratica essi non vennero usati nel ruolo di difesa aerea, quanto quello di comunicazioni e -a maggio- attacco al suolo.
 
A capodanno del '42 successero molte cose. Alle Nazioni Unite venne siglata una dichiarazione che impegnatava a non fare pace separatamente con l'Asse, ma a combatterlo con tutte le forze disponibili; nello stesso giorno le forze di terra cinesi passarono il confine entrando a Burma per aiutare i britannici, mentre il 1st AVG Sqn fece giungere in zona 5 aerei onde rinforzare il già presente 2nd AVG Sqn. Il rischieramento venne completato il 14 Gennaio con altri 13 aerei.
 
Il 3 gennaio già 3 aerei del 2nd AVG Sqn mitragliarono Raheng, in Thailandia, sorprendendo i Ki-27 del 77th Sentai in atterraggio dopo un raid di poco precedente. I 3 P-40 dichiararono 3 aerei abbattuti, tra chi uno da parte di David Hill, e altri 4 distrutti al suolo. Tra le vittime avevano dichiarato uno Zero, quando in realtà si scontrarono con i Ki-27 dell'Esercito.. Uno dei P-40 venne attaccato da un Ki-27 in coda, che poi venne dichiarato abbattuto da un altro P-40 e non capì di essere stato sotto attacco fino a che non gli venne mostrata coda del suo aereo, colpita da 22 proiettili da 7,7 del giapponese, i cui colpi tuttavia fecero ben pochi danni. I Giapponesi dichiararono una vittoria e una probabile, mentre ebbero un caccia abbattuto e a terra, uno distrutto, uno gravemente danneggiato e uno leggermente colpito. Dunque 3+4 aerei per gli americani, 1+1 aerei per i giapponesi, che rivendicarono una vittoria non avvenuta.
 
Il 4 gennaio ben 32 Ki-27 del 77th Sentai attaccarono Rangoon e vennero affrontati da 14 P-40 del 2nd Squadron attorno a mezzogiorno, salendo fino a circa 6 mila metri tra le nobi e perdendo le comunicazioni tra di loro. Usciti dalle nubi vennero attaccati dai Ki-27, specie 6 P-40 che stavano scendendo dalle nuvole cercando uno spiraglio di cielo aperto. Uno dei P-40 venne abbattuto, un altro costretto ad un atterraggio d'emergenza con 61 proiettili a bordo e il pilota ferito. Al solito gli Americani sbagliavano ad identificare i loro avversari e dichiararono un A5M, un secondo probabile, ma subirono complessivamente 3 perdite; l'ultimo dei caccia americani fu costretto ad atterrare in una risaia e il pilota lo abbandonò appena in tempo per evitare di saltare in aria assieme ad esso, anche se riportò leggere ferite ugualmente. Il 77th Sentai aveva ottenuto la sua pronta rivincita, senza subire a quanto risulta alcuna perdita, mentre dichiarò effettivamente un numero di vittorie vicino al vero, cioè quattro P-40 e uno probabile.
 
 
L'8 Gennaio 1942 alcuni SB-2 cinesi vennero intercettati dai Ki-27 del 54imo Sentai vicino a Hunan, il loro bersaglio, che non venne raggiunto: i veloci Ki-27 dichiararono 5 vittorie e pare che almeno 2 vennero ottenute, per giunta altri 3 aerei furono costretti ad atterraggi di fortuna. Nello stesso giorno 4 P-40 del 2nd Sqn dichiararono 8 aerei distrutti al suolo e anche qui si avvicinarono alla verità perché gli stessi giapponesi dichiararono 4 aerei distrutti e 3 danneggiati, più un aereo da trasporto incendiato, solo che non era avvenuto a Meshot, come indicato dall'AVG, ma a Raheng. La flak dichiarò a sua volta 2 aerei ma in pratica solo un P-40 venne costretto ad atterrare fuori campo con il suo aereo danneggiato, e preso prigioniero (Flt Charlie Mott). Questi sarà poi destinato ad una pratica allora del tutto inusuale, dire dalla radio di Bangkok che era vivo e che era trattato bene dai suoi carcerieri. Questi era il pilota a cui i compagni attribuirono 3 degli aerei distrutti al suolo. Quella notta vi fu anche un tentativo di intercettare i bombardieri notturni, ma tutto quel che se ne confluse fu un disastroso atterraggio d'emergenza, allorché un circuito idraulico si ruppe e quasi accecò il pilota (Wright), che tentando di arrivare a terra, impattò un'auto su cui dormiva un altro pilota dell'AVG, Ken Merrit, uccidendolo sul colpo.
 
Il 9 gennaio altra offensiva, congiuntamente con la RAF: 4 P-40 e 6 Buffalo contro Raheng, dove vennero mitragliati aerei tra cui pare vi fossero anche dei Buffalo catturati ai Thailandesi. Rispetto alle solite dichiarazioni, la realtà pare sia stata di un solo aereo distrutto, secondo i giapponesi, e un altro danneggiato gravemente.
 
IL 17 gennaio due Ki-21, separati dalla scorta causa maltempo, vennero abbattuti e uno costretto ad un atterraggio d'emergenza.
 
Il 19 gennaio sei Blenheim del No.113 sqn britannico vennero scortati in azione da 2 P-40 e due Buffalo, stavolta per salvare 30 avieri della RAF da un campo in procinto di essere conquistato. Sul campo di Tavoy si incontrarono con diversi Ki-30 e 7 Ki-27 del solito 77imo Sentai. La manovra di disimpegno del personale della RAF ebbe tuttavia successo mentre i Ki-27 inferociti danneggiarono un P-40 dichiarandone 3. Vi furono due vittorie dichiarate dagli Alleati, di cui una dai mitraglieri dei Blenheim, e una da un P-40, mentre un Buffalo, in duello con un Ki-27, se lo vide piazzarsi alle sue spalle senza difficoltà, e fece appena in tempo a scappare tra le nuvole, come anche fecero i bombardieri. Lo stesso giorno l'AVG dichiarò anche un ricognitore giapponese, senza riscontri diretti nei registri giapponesi di tale perdita.
 
Il 20 gennaio i soliti Ki-27 del 77imo Sentai scortarono i Ki-30 da bombardamento leggero del 31imo sentai; gli americani, ancora in scorta ai Blenheim del 113°, li scovarono e dichiararono non meno di 3 vittorie, i giapponesi 4, in realtà vi fu un P-40 abbattuto, uno danneggiato e dall'altra parte, un Ki-27 perso. I Giapponesi, durante la giornata, avevano anche dichiarato due Buffalo.
 
Il 23 gennaio arrivarono a Mingaladon i primi Hurricane della RAF, di mattina. Poco dopo però arrivarono anche i giapponesi, con 24 Ki-27 del 50imo Sentai. Si verificò una zuffa con 3 Buffalo, 3 Hurricane e 5 P-40. I giapponesi persero 2 Ki-27, dichiarando 2 P-40, un Buffalo, uno spitfire; gli Alleati persero un Buffalo, e dichiararono 5 vittorie e altri danneggiati e probabili, tutti dai P-40 e Buffalo.
 
Passarono due ore che una dozzina di Ki-30 arrivarono, sempre del 31 Sentai, su Rangoon, senza la scorta dei 24 Ki-27 del 77imo Senati, causa il fallimento dell'incontro delle formazioni in volo. Piuttosto si scontrarono contro una dozzina di P-40 e uno Spitfire (in realtà era un Hurricane). Gli americani subito dichiararono 6 vittorie contro i quasi inermi Ki-30, ma dopo circa 15 minuti arrivarono anche i Ki-27 della scorta, che cercavano i loro bombardieri: risultato fu l'abbattimento di un P-40 il cui pilota venne mitragliato (Bert Christman), meglio andò a Nekirk, che riuscì ad atterrare sfasciando l'aereo ma senza danni personali, seguito poi dal P-40 fracassatosi a terra di Bill Bartling e infine, stavolta non per danni ma per surriscaldamento del motore, un terzo P-40 eseguì un atterraggio d'emergenza. I P-40 dichiararono 5 vittorie più varie probabili, ma il 77imo non subì perdite, dichiarando piuttosto 8 P-40 abbattuti e 4 probabili, il Capitano Eto da solo rivendicò 3 vittorie e una probabile. Quanto ai bombardieri, ebbero in tutto una perdita totale, 3 aerei danneggiati gravemente e 7 in maniera leggera, praticamente tutti quelli della formazione, ma come si è visto, solo uno per certo distrutto, mentre a quanto pare tutti gli altri riuscirono a sopravvivere agli attacchi dei feroci P-40.
 
Il 24 gennaio 1942, mentre gli attacchi degli SB-2 continuavano quasi quotidianamente contro i giapponesi, stavolta con la scorta dei P-40, si verificò anche un'azione di 6 Ki-21 del 14imo Sentai, con la scorta di 20 Ki-27 del 50imo contro Rangoon; ma siccome i Ki-21 persero la scorta causa la loro velocità e le nubi, vennero affrontari dai P-40 degli squadroni 1 e 2m più 2 Hurricane e i Buffalo del 67imo squadrone. Così la RAF dichiarò 4 Ki-21 con i soli Buffalo, gli Hurricane altri danneggiati, e i P-40 altri 5 distrutti. In pratica quasi annientarono la formazione, che ebbe 5 perdite su sei. Dopo si scontrarono con la formazione di Ki-27 dichiarandone altri 6. I giapponesi pare ebbero 3 aerei persi e non dichiararono nulla. I comandanti delle due formazioni giapponesi vennero abbattuti, sia i bombardieri che i caccia (Motomura e Sakaguchi).
 
Questa fu senz'altro una vittoria Alleata tra le più brillanti, e dimostrò anche che i ben armati e veloci Ki-30 erano meno efficaci nel difendersi dei piccoli e agili Ki-30. Questi arrivarono, da parte del solito 31imo Sentai, con la scorta di altri 26 Ki-27 del solito 77imo Sentai, stavolta su Mingaladon. Dichiararono 3 aerei distrutti al suolo e due in aria, ma non pare che gli Hurricane incontrati ebbero perdite.
 
Il 26 gennaio 1942 il 50imo Sentai mandò 23 Ki-27 su Mingaladon e subito si scontrarono cun tre Hurricane e i P-40. Stavolta il 50imo sentai ebbe la sua rivincita, perdendo un Ki-27 e dichiarando 4 vittorie e 6 probabili. Gli americani dichiararono a loro volta non meno di 5 aerei, ma subirono 3 perdite e un pilota ucciso.
 
28 gennaio: i soliti 27 Ki-27 del 77imo Sentai e altri 10 del 50imo arrivarono su Mingaladon e combatterono contro i P-40 del 1st e del 2nd AVG Sqn, il primo dei quali dichiarò 5 vittorie e il secondo una, contro un P-40 abbattuto e uno costretto al solito atterraggio d'emergenza. I giapponesi, ovviamente, dichiararono a loro volta parechio: 7 vittorie+ 1 probabile per il 77imo Sentai, ma ebbe anche tre perdite, incluso il ten. Yamamoto, che dopo avere avuto il motore colpito, si schiantò contro un P-40, quello poi costretto all'atterraggio. IL 50imo Sentai dichiarò altre 8 vittorie e 4 probabili, senza perdite.
 
29 gennaio: alri 20 Ki-27 attaccarono Rangoon, sempre del solito 77imo Sentai, contrastati da 6 Hurricane e vari P-40. stavolta furono gli Hurricane ad ottenere due vittorie, mentre due P-40 andarono persi e un altro costretto ad un atterraggio d'emergenza (non è chiaro se l'aereo sia stato recuperato). L'AVG dichiarò ben 12 vittorie aeree, tra cui 3 per Sandell, quello colpito da Yamamoto il giorno prima. In tutto il 77imo ebbe 4 Ki-27 perduti con i loro piloti, dichiarando una mezza dozzina di vittorie.
 
IL 31 gennaio 1942 tre P-40 andarono a mitragliare le truppe che invadevano Burma, ma uno di essi, (T.J.Cole), si schiantò al suolo durante l'azione.
 
3 Febbraio: 3 Ki-30 scortati da 24 Ki-27 del solito 77imo danneggiarono due aerei al suolo, poi un bombardiere - il 100 imo aereo dichiarato abbattuto- venne colpito da un P-40, anche se tale successo non è riconosciuto dai registri giapponesi.
 
6 febbraio, attacco su Mingaladon, 4 Ki-21, seguiti da altri 6 e poi 15 Ki-30 colpirono con 80 bombe l'aereoporto ma con pochi danni, subendo la perdita di un Ki-30 contro le due vittorie rivendicate dall'AVG; poi arrivarono 25 Ki-27 del 50 e 77imo Sentai, attaccati da sei Hurricane e i P-40 del 1st AVG Sqn. In tutto dieci vittorie dichiarate, di cui 7 dall'AVG, con alcuni aerei danneggiati. I giapponesi dichiararono 5 vittorie sicure e subirono una perdita più un altro aereo danneggiato e costretto all'atterraggio d'emergenza, tutti e due del 77imo. Quello stesso pomeriggio un P-40 appena riparato, pilotato da Sandell, decollò per un volo di prova. Era l'aereo danneggiato dall'impatto con Yamamoto la settimana prima, la cui coda venne danneggiata e sostituita. Stava testando proprio questa coda nuova con manovre acrobatiche, quando questa si staccò provando la caduta del P-40 e uccidendo Sandell. Così ad una settimana di distanza Yamamoto ebbe la sua vittima, più una coda aggiuntiva innestata nel frattempo.
 
Il 7 e l'8 febbraio vi furono attacchi e mitragliamenti con i P-40 e i Blenheim, il 9 i Giapponesi risposero contro le truppe inglesi con la scorta di Ki-27 e conquistando Moulmein.
 
Il 21 febbraio vi fu una battaglia tra 5 P-40 e 23 Ki-27 del 77imo, entrambe le formazioni di caccia scortavano i loro bombardieri. L'AVG dichiarò 4 vittorie senza perdite ma con vari aerei danneggiati; i giapponesi dichiararono una vittoria certa e altre probabili, ed ebbero a loro volta solo un aereo danneggiato, mentre due Blenheim inglesi venndero abbattuti dalla flak giapponese, cadendo al ritorno per i danni riportati.
 
Il 24 febbraio iniziò con un attacco del 1st AVG su Raheng, con vari mitragliamenti e 4 aerei dichiarati distrutti, poi arrivarono altri 3 aerei AVG e dichiararono un trasporto e un Ki-27 abbattuti, e altri due al suolo. Pare che tutto quello che ottennero, dai resoconti giapponesi, fu il danneggiamento di un Ki-27.
 
Il 25 febbraio, su Mingaladon vi furono delle CAP da parte dell'AVG, e ad un certo punto della giornata si scontrarono con ben 21 Ki-27 del 50imo Sentai e 23 del 77imo, più 3 dei primissimi Ki-44 del 47imo Chtai. Presto entrarono in azione 3 P-40 e 6 Hurricane, dichiarando un mucchio di Zero e di aerei Type 97 (Ki-27), tra cui 4 Ki-27 abbattuti dall'AVG senza perdite. I piloti dei Ki-44 dichiararono due vittorie, il 50imo Sentai altre 3 +2 probabili, 11 più 5 probabili per il 77imo Sentai. Dopo i Giapponesi ritornarono in azione con la scorta a 8 Ki-48 dell'8o Sentai, contro cui vennero mandati tutti i P-40 utilizzabili e una dozzina di Hurricane del No.17 e 135imo Sqn. Setuì una battaglia aerea memorabile, che vide l'AVG dichiarare 21 caccia, uno probabile e un bombardiere, contro un P-40 danneggiato. Il 50imo Sentai dichiarò una vittoria e due probabili, ammettendo la perdita di due Ki-27. I Ki-48 vennero protetti bene, e non riportarono perdite, mentre dichiararono due aerei distrutti al suolo. Qui e solo qui, v'erano state invece delle stime in difetto: i bombardieri inglesi distrutti o danneggiati irreparabilmente erano infatti ben 5 Blenheim del No.45 Sqn.
 
Il 26 febbraio l'1st AVG Sqn attaccò Moulmein con una formazione di 7 P-40, mitragliando due Ki-27 al suolo e dichiarandone non meno di dodici: il caposquadriglia Neale venne inseguito da tre Ki-27 e scappò nelle nubi, ma tornò dichiarando di averli poi abbattuti tutti, un prezzo più che equo per i pochi danni subiti dal suo P-40. Pare che questo campo d'aviazione sia stato attaccato anche dalla RAF e infatti i giapponesi hanno ricordato l'azione come fatta da Hurricane. Forse l'AVG attaccò in realtà Mudon.
 
Poco dopo mezzodì i Giapponesi attaccarono con Ki-48 e Ki-27 dei soliti reparti, dichiarando due aerei distrutti e sette danneggiati, e persino sottostimando i danni causati (8 Blenheim e Lysander distrutti o radiati). Naturalmente vi fu il solito scontro con l'AVG che partecipò con 9 P-40 più vari Hurricane della RAF. Gli Americani dichiararono 7 caccia e un bombardiere, senza perdite; i giapponesi persero invece due bombardieri e un caccia del 50imo Sentai, dichiarando 7 vittorie, tra cui un Hurricane in missione recce, intercettato e abbattuto fortuitamente.
 
In tutto, il 25 e il 26 febbraio furono uno dei giorni più incredibili in quanto a 'overclaiming'. Complessivamente nel solo giorno del 25 febbraio l'AVG dichiarò ben 26 vittorie e una probabile, più 4 per la RAF, contro un P-40 danneggiato e costretto all'atterraggio; il 26 vi furono altri 20 aerei dichiarati abbattuti e due distrutti al suolo, più altri 6 da parte della RAF al suolo, e uno probabile. Le perdite qui furono di 2 Hurricane e un P-40 e altri aerei danneggiati. I Giapponesi dichiararono 16 caccia e sette probabili, il 25 febbraio vs due Ki-27, 7 altri e sei probabili il 26 più uno abbattuto dalla contraerea, contro due bombardieri e due Ki-27 persi in azione e altri 5, di cui uno distrutto, a terra. In tutto 80 vittorie sicure e 14 probabili, contro un risultato reale di 10-11 aerei distrutti e alcuni (7?) danneggiati. L'AVG avrebe ottenuto quindi un totale di 46 vittorie, ovvero quasi il 20% di tutta la campagna delle Tigri Volanti, mentre i risultati furono molto più scarsi e questo dava l'idea di come fossero gonfiati i rapporti americani, tanto che anche in campo Alleato vi furono molte perplessità sui risultati.
 
 
A Marzo venne occupata dai Giapponesi, il 9 del mese, Rangoon. Quel mese il 4th PG ebbe i primi P-43A, con i piloti addestrati in India, erano i primi di 108 aerei dati alla Cina nel periodo 1942-43, assieme a 129 P-66, il che consentì di sostituire parte dei cacia russi Polikarpov, relegati per lo più all'addestramento; nel frattempo il 3th AVG arrivò a Mangwe, fino a che, alla fine di Marzo, questo squadrone e il 1st vennero concentrati a Lashio.
 
Il 9 marzo i Cinesi attaccarono Yinghang con sei DB-3, uno dei quali perso, mentre l'AVG eseguiva una missione di mitragliamento a nord di Kyaitko; il 15 marzo 4 P-40 combatterono contro 6 Ki-27 e ne dichiararono uno; il 18 altra missione ma stavolta, di scorta ai Blenheim. Poi due P-40 del 3rd Sqn attaccarono due campi d'aviazione dichiarando ben 15-25 aerei distrutti con bombe a frammentazione. Ovviamente esagerando, ma in ogni caso, pare che gli aerei distrutti furono 2 Ki-21, 1 Ki-48, 3 Ki-30 e due Ki-15, altri 2 Ki-30, un Ki-15 danneggiati.
 
Il 21 marzo altra battaglia aerea, con sei Hurricane e 3 P-40 che erano tutto quello su cui si poteva contare contro 31 Ki-27 che precedevano ben 52 Ki-21, a loro volta scortati da 14 Ki-43 del 64imo Sentai e infine alcuni Ki-46 ricognitori, più 10 Ki-30 e 14 Ki-27 di un'altra ondata. Due Hurricane dichiararono altrettante vittorie sui caccia prima di essere costretti ad atterrare dopo essere colpiti, con la distruzione degli aerei ma la salvezza per i piloti. I bombardamenti su Mangwe furono molto pesanti. Seguirono altre vittorie dichiarate, almeno altre 4, incluso uno Zero colorato di blu, colpito da un P-40. I Giapponesi ebbero almeno una perdita e dichiararono 3 vittorie per i loro caccia, poi giunsero i Ki-30 e colpirono duro dichiarando una ventina di aerei a terra, i P-40 dichiararono un altro Ki-27 abbattuto. In tutto i Giapponesi dichiararono 8 aerei distrutti e 27 colpiti in varia misura, più altri 8 abbattuti in aria, in cambio di 4 dei loro; delle 5 vittorie dichiarate dagli Alleati, 3 erano degli Hurricane e due dei P-40, contro la perdita di due Hurricane e due P-40 danneggiati, più altri 6 e 2 rispettivamente danneggiati e messi fuori servizio a terra. Più il famoso 'Navy Blue Zero', che altro non era che un ulteriore Hurricane da ricognizione, colpito da uno dei P-40 durante la battaglia.
 
Il 22 marzo altra battaglia tra 53 Ki-21 di due Sentai (12imo e 98imo), 18 Ki-43 del 64imo e 23 Ki-27 del 12imo Daitai. Questo praticamente distrusse l'aeroporto e causò la perdita di altri 9 Blenheim e 3 P-40. L'aeroporto venne evacuato durante quello stesso giorno assieme a 5 P-40 danneggiati e caricati su camion, diretti a Loiwing.
 
Il 24 marzo vi furono altre azioni di pattuglia e di mitragliamento, con 9 caccia americani che mitragliarono l'aeroporto di Chiengmai (Thailandia), dove trovarono circa 50 aerei. Nonostante una potente contraerea, l'attacco ebbe successo, dichiarando 15 bombardieri distrutti con la perdita di un P-40 schiantato al suolo e un altro poco dopo abbandonato dal pilota (McGarry, del 1st Squadron, catturato dai Thailandesi 28 giorni dopo). In ogni caso, ebbero modo di colpire duro: le loro vittime non erano bombardieri, ma i caccia di ultima generazione: due dei nuovi Ki-43 del 64imo Sentai abbattuti (o almeno, dichiarati tali), tre distrutti al suolo e almeno dieci altri danneggiati irreparabilmente.
 
29 marzo, un'ulteriore vittoria contro un ricognitore giapponese, probabilmente in realtà un bombardiere, risultante mancante dopo una missione di bombardamento.
 
 
L'avanzata giapponese della primavera del '42 porterà l'AVG a bruciare 22 dei suoi P-40 impossibilitati a volare. I Giapponesi avevano iniziato ad allungare le piste di volo da 700 a 1.500 m e ad incrementare il totale dei loro aerei, nel mentre attaccavano e distrussero un campo d'aviazione cinese appena costruito, ma nonostante ulteriori attacchi, i Cinesi riuscirono sempre a ripararlo e rimetterlo in efficienza. Nel frattempo l'USAAF cominciava a pensare di trovare in Cina campi d'aviazione da cui colpire il Giappone: la cosa sarebbe stata ottenuta con i B-25 in missione di 'sola andata', ma in futuro si pensava di fare ben più che semplici dimostrazioni. Nel frattempo, il 20 marzo il primo di 108 P-43A cinesi venne sbarcato a Karachi, e per il mese successivo cominciarono ad entrare in servizio con il 4th PG e i suoi due squadroni, allenati in India al nuovo aereo. Questi rinforzi si sarebbero concretizzati, entro il 1943, anche con l'arrivo di altri 129 caccia P-66.
 
Tra le operazioni di aprile, l'8 del mese 8 dei nuovi P-40E decollarono per contrastare il 64imo Sentai, e poco dopo decollarono anche altri P-40 nel tentativo di contrastare l'attacco di 8 Ki-43 a bassa quota. L'AVG riuscì , come del resto anche i Giapponesi, a sovrastimare sia la forza nemica che le perdite inflitte, dichiarando 12 vittorie, ovviamente contro gli 'Zero'. Fu una vittoria, nondimeno, sui Ki-43 che subirono complessivamente 4 perdite, tra cui il capitano Anma, un asso con almeno 12 vittorie accreditate.
 
Il giorno dopo, come misera consolazione, un Ki-43 e 4 Ki-27 mitragliarono Loiwing, danneggiando 5 P-40. Il 10 aprile i Ki-43, oramai sempre più numerosi, attaccarono ancora la base sede all'epoca degli squadroni AVG No.2 e 3st. 11 caccia vennero preparati, ma le operazioni notturne causarono danni a tre di loro durante i movimenti a terra, così solo 8 decollarono alle 3.45, e di questi altri 3 ebbero problemi ai motori e dovettero tornare indietro. Alla fine solo 5 Ki-43 mitragliarono l'aeroporto, trovando 23 P-40. Peccato per i Giapponesi che all'epoca i Ki-43 fossero per lo più ancora del tipo I, con due sole mitragliatrici leggere anziché due pesanti o anche una di ciascun tipo, e peccato che oltretutto solo meno della metà del totale pianificato effettivamente fosse arrivato sull'obiettivo, cosa che avvenne alle 6.10. Nondimeno, i Giapponesi dichiararono ben 15 aerei distrutti. In realtà le armi leggere degli aerei giapponesi non fecero molti danni, colpendo -ma non distruggendo- solo 7 P-40 e 3 Hurricane: un'occasione persa per spazzare via praticamente tutta la caccia Alleata del settore. Il pomeriggio 7 P-40 andarono in volo e pattugliarono per 90 min a 7.600 m, come anche 4 Hurricane del No.17 Sqn. Battaglia aerea successiva, i P-40 dichiararono 3 vittorie, gli Hurricane altre 2, i Ki-43, ingaggiati a più riprese, ulteriori due. I due caccia dichiarati dalla formazione giapponese, diretta dall'asso Kato, erano definiti come P-40, ma in realtà erano Hurricane, due dei quali infatti vennero abbattuti, uno dei quali anche mitragliato al suolo dopo l'atterraggio d'emergenza (erano i caccia BH121 e BG824). La battaglia dimostrò come a corta distanza, anche aerei robusti come quelli anglo-americani potevano subire danni gravi da parte dei poco armati caccia giapponesi, e che non sempre questi ultimi a loro volta erano automaticamente finiti quando capitavano sotto il fuoco nemico, pur avendo struttura leggera e niente corazzature.
 
12 Aprile, un aereo giapponese e un campo d'aviazione colpiti, tre bombardieri dichiarati distrutti al suolo. 18 aprile, probabilmente abbattuto un Ki-46; 20 aprile 1942, abbattuto un Ki-15 in ricognizione; il 24 aprile un C-47 scappò dall'attacco di uno 'Zero' (ovviamente era un Ki-27 o 43), manovrando e difendendosi dai finestrini con i mitra dell'equipaggio. Un altro aereo giapponese (Type 98) colpito e abbattuto da Tex Hill e altri piloti del 2nd AVG Sqn. Il 25 aprile due piloti giapponesi divennero prigionieri di guerra quando durante una missione, uno fu costretto ad atterrare e l'altro cercò di salvarlo scendendogli vicino e cercando di recuperarlo. All'epoca ai Giapponesi era proibito di cadere prigionieri. Il pomeriggio un altro aereo identificato come Type 98 abbattuto, seguito da altri due simili. Il 26 due caccia probabilmente abbattuti dall'AVG.
 
Il 28 aprile, per il compleanno dell'Imperatore, Chennault temeva che i Giapponesi preparassero un grosso attacco e così fu, con 24 Ki-21 e 20 Ki-43; ma proprio per questo trovarono anche i P-40 pronti in aria a respingerli. Ovviamente, seguì un lungo elenco di aerei giapponesi Modello 0 abbattuti, ben 15 e uno probabile, + altri due danneggiati. Chi lo sa, forse tutti picchiarono e colpirono contro lo stesso paio di caccia, perché solo due Ki-43 risultano persi quel giorno, uno dei piloti, tale Hirano, tornò alla base sei giorni dopo, a piedi. Disse che era entrato in collisione con un P-40, ma l'unico caccia americano perso quel giorno lo fu per avere finito il carburante. Inutile considerare che l'AVG non perse occasione per gonfiare il totale dei successi, che in questo caso avrebbero dovuto ammontare ai 3/4 dei Ki-43 (ovviamente scambiati per Zero).
 
 
A Maggio i Giapponesi avevano oramai preso i punti chiave per controllare la Burma Road, e allora gli Americani risolsero alla loro maniera, ovvero organizzando l'immane sforzo di far volare sopra la 'Gobba' (Himalaya) un ponte aereo, che arrivò presto a 7.000 tonnellate al mese. In oltre 1,5 milioni di ore volate, nelle peggiori condizioni possibili (C-47 e 46 sopra catene di 7.000 m, carichi di materiale e senza radio-aiuti), con la minaccia dei caccia giapponesi sempre presente fino quasi all'ultimo, e la certezza di fare una brutta fine se qualcosa non fosse andato bene (atterrare tra le montagne era impossibile, e anche paracadutarsi in mezzo alle nevi perenni era ugualmente mortale), 468 americani e 46 equipaggi cinesi, circa 1.500 persone, andarono persi in missioni che potevano anche portare alla perdita mensile della metà degli aerei presenti in reparto. I Cinesi aiutarono infatti per come poterono, ricevendo entro il '45 77 C-47 e 23 più grossi C-46, con i quali scaricarono 75.000 t delle 650.000 complessive passate per questa rotta, più 33.000 persone.
 
Già all'epoca c'era il problema della droga, tanto che il 3 maggio due I-153 vennero inviati come ricognitori nella regione del Chanximaogong contro i narcos dell'epoca. Lo stesso giorno venne dichiarato abbattuto un ricognitore giapponese monomotore da Bob Neale, la 13ima vittoria ufficiale. Il 4 maggio i Ki-21 arrivarono a bombardare Paoshan, uno dei P-40 decollati riuscì ad intercettarne e abbatterne uno prima di essere abbattuto a sua volta.
 
Il 5 maggio grande attacco su Paoshan dal 27imo Sentai con i bombardieri leggeri e dall'11imo con i Ki-27, più il solito 64imo con i Ki-43; i P-40 combatterono contro Ki-27, 43 e bombardieri leggeri, dichiarando 7 vittorie e tre probabili; i Giapponesi ebbero complessivamente 5 aerei abbattuti (3 Ki-27 e due bombardieri leggeri) e uno danneggiato al rientro (1 Ki-43), dichiarando tre vittorie, in effetti due piloti americani non rientrarono subito (ci riusciranno piedi alcuni giorni dopo). I P-40 iniziarono anche gli attacchi al suolo, con i tipi E armati di bombe e gli B come scorta; l'attacco ebbe successo contro i giapponesi avanzanti e permise ai cinesi di passare un fiume senza essere annientati dalle unità corazzate nemiche e poi ottenendo una grossa vittoria contro i Giapponesi. Altro aereo dichiarato il 9 maggio; un pilota cinese, comandante del 24th PS con i P-43A, rimase ucciso in un incidente il 12, nello stesso giorno i P-40 attaccarono ancora dichiarando 15 aerei giapponesei distrutti sul campo di Gialam (Hanoi), ma la flak abbatté e uccise uno dei piloti americani.
 
 
 
Il 15 maggio vi fu un bombardamento da parte di un C-47 provvisto di armi di varia provenienza su Hanoi; tre giorni prima erano entrati in azione per la prima volta i B-17. Il 16 maggio un capo-pattuglia del 2 AVG Sqn, Tom Jones, si schiantò al suolo durante un addestramento per il bombardamento in picchiata; il 17 venne abbattuto e catturato il capo squadriglia Bishop dello stesso squadrone, causa contraerea. Il 22 toccò a Bob Little, del 1st Squadron AVG, uno degli assi più importanti tra gli americani, ma non si salvò dal suo malcapitato aereoplano. Il giorno prima sei degli ultimi I-153 vennero incendiati da aerei giapponesi.
 
A Giugno, mentre i Cinesi del 3rd PG erano in India per ottenere i P-66, di cui entro l'anno ebbero 60 esemplari, al 4 giugno c'erano state consegne per 87 P-43 di cui 54 assemblati e consegnati all'aviazione cinese e due già persi in addestramento; gli SB-2 vennero usati contro i Re dell'Oppio, che erano già un problema nella zona di Burma all'epoca, tanto che le F.A. americane e cinesi erano piuttosto afflitte dalla piaga degli stupefacenti.
 
Il 3 giugno 6 B-25 appena arrivati eseguirono un attacco su Lashio, ma ben tre andarono distrutti contro una montagna e un altro finì il carburante. Il 12, una formazione di caccia del 54imo Sentai colpirono un aeroporto e i giapponesi dichiararono 5 vittorie e 4 probabili contro tre perdite proprie, gli americani non pare ne ebbero mentre dichiararono al contempo 9 vittorie certe e 4 probabili. Altri 3 P-40 vennero dichiarati dal 54imo Sentai il 22 giugno, contro 5 aerei e tre piloti, per una volta l'AVG sottostimò i risultati rivendicando 3 vittorie certe e 3 probabili.
 
Il 2 luglio B-25 e P-40 colpirono Hankou, era già la seconda volta in due giorni e ottennero notevole successo; il 3 luglio attacco americano su di un campo d'aviazione giapponese, i difensori dichiararono almeno alcune vittorie ma non pare che esse siano state ottenute. Il 4 luglio vi fu un altro attacco da parte dei Ki-21, con altre vittorie dichiarate da una parte e dall'altra, non è chiaro quante (le perdite erano probabilmente due Ki-27). I B-25 stavano diventando, nonostante l'infelice esordio, sempre più protagonisti delle azioni Alleate con parecchie incursioni, ma in questa sede la cosa non interessa se non marginalmente. Il 6 luglio, durante una scorta ai B-25, i P-40 dichiararono 2 vittorie e una probabile. Il 9 luglio 1942 vi fu un ultimo successo dichiarato dall'AVG con il suo 2nd sqn, un bombardiere-ricognitore.
 
In seguito i P-40 continuarono ad operare, ma non come AVG vera e propria, ma inclusi nell'USAAF. Uno di essi diede una spiacevole dimostrazione della sua potenza di fuoco abbattendo il 16 luglio proprio uno dei grossi e potenti B-25, scambiato per un aereo giapponese. Il 30 luglio i P-40 dichiararono sette vittorie (erano del 16 e 75th Sqn) su 120 aerei che attaccarono Hengyang, contro la perdita di 3 P-40. In tutto, gli attacchi giapponesi durarono ben 36 ore e si stimò di avere abbattuto 17 aerei. Al solito, troppi, dato che i Ki-43 del 24imo Sentai e 12 del 10imo Chutai in tutto ebbero solo una perdita contro tre vittorie dichiarate e una probabile.
 
Il giorno dopo i due squadroni di P-40 di cui sopra dichiararono altri 8 aerei e due probabili; il 24imo Sentai dichiarò sei vittorie ma perse tre dei suoi.
 
In Agosto, i Cinesi stavano convertendosi ai P-43A con il loro 4o Gruppo da caccia, mentre gli ultimi I-16 continuavano a fare del loro meglio, peraltro senza dettagli in merito alle loro operazioni.
 
In Agosto, i Giapponesi avevano occupato vaste aeree strategiche e potevano minacciare seriamente le forze aeree e terrestri Alleate e Cinesi; un altro P-43A andò distrutto in addestramento il 3 agosto, il 4 i P-40 attaccarono un QG a Linchwan, il 5 i Giapponesi attaccarono Hengyang ma il sistema informativo cinese, spesso molto utile per queste operazioni di difesa, informò subito gli Alleati e i P-40 del 76imo FS dichiararono, già pronti all'azione, due vittorie, il 24imo Sentai dal canto suo le confermò ma dichiarò 9 vittorie. Due altri caccia giapponesi vennero dichiarati dai P-40 in scorta ai B-25 in azione l'8; il 10 agosto B-25 e P-40 di scorta causarono altri gravi danni ad Hankou, l'11 vi furono incursioni dei P-40, il 26 dichiararono almeno due caccia giapponesi mentre scortavano i B-25 dell'11th BS. Il 28 i B-25 si avventurarono con 8 aerei dell'11th BS sull'Indocina, per la prima volta senza una scorta di caccia. Tutti i giorni finali di Agosto vennero colpiti da questi furiosi bombardieri tattici che sembravano praticamente impossibili da fermare per le difese giapponese, pure agguerrite.
 
Un incontro interessante fu quello del 17 agosto 1942: il 75th FS, del 23rd FG, era in aria durante un pattugliamento, quando ebbe notizia dell'approssimarsi di un aereo giapponese. Due P-40 e due P-43, al loro primo impiego bellico, si diressero verso questo bersaglio. I P-40, malgrado i loro successi, stavolta non trovarono l'avversario, ma i due P-43 sì. Però uno di essi ebbe le armi inceppate, e pure la radio guastatasi, per cui di fatto, pur arrivando entro il raggio di tiro utile, non riuscì a fare nulla. L'altro P-43 (entrambi pilotati da americani) inseguì l'elusivo bersaglio che scappava tra le nubi, saliva e picchiava, oltre a provare corse in linea retta per sfruttare la sua velocità orizzontale. Il pilota americano (lt Barnum) sparò da forte distanza, ma non inflisse sufficienti danni e alla fine dovette lasciarlo. Questo velivolo, secondo il rapporto successivo del pilota, era un I-45, ed era veloce a sufficienza da eguagliare il P-43 a 6.100 m, una prestazione non di poco conto e certo insolita per un velivolo giapponese. Questo apparecchio poteva essere un Ki-45, ma più probabilmente, si trattava di uno dei tre ricognitori Ki-46, nuovi e velocissimi ricognitori del 18o Chutai di Canton, dove erano all'epoca disponibili tre esemplari.
 
 
A Settembre il 3rd PG si equipaggiava con i P-66, il 21st PS con i P-43, e in seguito i cinesi equipaggiarono anche altri squadroni con questi strani aerei che l'USAAF non voleva.
 
Tra il 20 dicembre e la fine di maggio (quindi un dato parziale) le Tigri Volanti, ora disciolte, parteciparono ad oltre 100 battaglie aeree abbattendo o danneggiando (è una grossa differenza) 297 aerei, perdendone 51, dei quali una buona parte non in azione. Secondo alcune fonti avrebbero ottenuto circa 115 vittorie, secondo altre appena 31 di cui 17 caccia, 14 Ki-43 e 3 Ki-27. Troppo poche, così come anche la valutazione di appena 6 P-40 (di cui solo uno era un E). Quanto all'aviazione giapponese, il 24imo Sentai venne spedito a Sumatra, dopo avere dichiarato 11 vittorie e sei probabili contro la perdita di 5 piloti; a metà settembre anche il 65imo Sentai, causa perdite elevate, venne spostato in Manciuria.
 
I P-40 continuarono a infierire su tutti i bersagli che trovavano a terra o in aria; il 25 altri 6 caccia giapponesi vennero dichiarati durante la scorta ai B-25. I B-25 attaccarono Hanoi colpendo duro, e poi seminando 9 caccia giapponesi durante un inseguimento durato circa 48 km a bassa quota. I Giapponesi dichiararono il 3 settembre 10 aerei distrutti su tre aeroporti colpi dal 24imo Sentai e dal 10imo Chutai, quello che poi venne contrastato dal 75th i cui P-40 dichiararono 3 vittorie e altre probabili. Tra le vittime accertate di quel giorno vi fu un P-43 sorpreso in approccio alla base, e un P-40 distrutto al suolo. Un P-43 da ricognizione riuscì ad evitare l'intercettazione di tre caccia giapponesi, forse erano Ki-43, e a portare a casa informazioni importanti (era il 12 settembre).
 
Ad ottobre c'erano altri cambiamenti, tra cui l'aviazione cinese con il 7th PS e due squadroni ora muniti di P-66, mentre dal 27 ottobre i P-43 del 4th PG, ovvero gli squadroni 21 e 24, iniziarono a scortare i bombardieri A-29. Infine, il 23 e 24th PS cinesi, del 4th PG, ebbero i P-40E. I P-43 cinesi, il 24 del mese, dichiararono un ricognitore giapponese; tre giorni prima erano entrati in azione i bombardieri pesanti con i B-24, anche più difficili da intercettare dei B-25.
 
Il 25 ottobre 12 B-25 e sette P-40 attaccarono Hong Kong, intercettati da 21 caccia giapponesi, che abbatterono un B-25 (il primo abbattuto dai caccia nemici!) e un P-40; gli americani dichiararono con i soli P-40 ben 16 caccia nemici, 6 probabili e 5 danneggiati, ovviamente un'esagerazione visto che i giapponesi erano molti di meno. Durante gli attacchi giapponesi sull'India 10 aerei USA vennero distrutti, 9 aerei giapponesi vennero dichiarati abbattuti. Il 27 ottobre un P-43A cinese, che aveva tentato di abbattere un ricognitore nipponico, venne abbattuto e il pilota He Dexiang, ucciso. Decisamente un aereo, il Lancer, avaro di soddisfazioni per i suoi utilizzatori. Non furono migliori i P-66, che in un tentativo di atterrare su di un campo appena bombardato e di notte, persero tre dei quattro aerei, con un pilota ucciso e due feriti.
 
A Novembre, quando la Cina aveva ricevuto 104 P-66 di cui 61 in condizioni di volo e 10 distrutti in incidenti, la situazione era leggermente migliore (ma non per via dei P-66). Gli americani arrivarono con il 9th PRS e i suoi P-38 ricognitori (F-4). Non vi furono altre azioni, il 2 novembre i Giapponesi attaccarono e la caccia di scorta dichiarò 3 vittorie; si conoscono poche altre azioni, come quella del 23, quando 9 B-25 e 17 P-40 colpirono Canton, dichiarando oltre 40 aerei distrutti al suolo; il 27 altre azioni pesanti d'attacco da parte di 10 B-25 e 20 e passa P-40 del 23rd FG colpirono Hong Kong (zona portuale), affondando varie imbarcazioni; i caccia giapponesi intervennero in quantità, ma la scorta di P-40 fu capace di ridurne l'aggressività, anzi ne dichiarò 23 abbattuti e altri 4 probabili, più altri dichiarati dai B-25. Non è chiaro quanti fossero gli aerei giapponesi persi realmente (al solito, comunque, un largo 'overclaiming').
 
Ancora a Dicembre l'aviazione cinese stava declinando in numero, ad appena 276 aerei, tra cui solo 3 preziosi DB-3 da bombardamento a lungo raggio, vari aerei erano ancora da consegnare, come i 15 P-66 pronti a Karachi. Del resto, la situazione era talmente seria che solo un centinaio di sortite d'attacco vennero volate durante tutto il 1942 e pare che a Dicembre l'aviazione cinese non volò alcuna missione bellica. Anche i Giapponesi, del resto, si trovavano a corto di rifornimenti, mentre tra i caccia moderni c'era solo da studiare l'introduzione dei Tipo 2, ovvero i Ki-44, in servizio effettivo dopo gli impieghi sperimentali precedenti. Per il resto delle azioni tattiche, vi furono sopratutto le azioni dei sempre più pericolosi B-25, e il 5 dicembre, la perdita di un F-4 e del suo pilota per causa maltempo.
 
Dei combattimenti aerei si sa che ve ne fu uno il 14 dicembre, inclusi 4 P-43 e 14 P-40, mentre il 26 dicembre i giapponesi attaccarono Yunnani Airfield, ma vennero intercettati dai P-40 del 16th FS che dichiararono 8 vittorie e 5 probabili, anche se di sicuro solo un pilota giapponese risulta ucciso in quest'azione. Infine, il 30 dicembre 3 P-43 fornirono copertura in quota a sei P-40 che attaccarono Lashio e dichiararono un caccia giapponese, dei sei che vennero incontrati nella missione di caccia.
 
==Bibliografia==